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Autore: meiousetsuna    09/01/2021    4 recensioni
Scritta per il favoloso calendario: "Ad Astra", al quale con bontà delle ideatrici ho potuto partecipare.
Crowley è un tipico personaggio dello Scorpione, mentre Aziraphale lo è del Cancro.
Una storia un po' particolare, che esplora il loro rapporto, il loro percepirsi - e sentire l'altro - secondo i suggerimenti delle loro stelle guida.
Dal testo:
Sarò come Antares, il cuore dello Scorpione; rosso e ardente di passione, ma delicato come l’equinozio d’autunno, perché tu non soffra della mia vicinanza.
Ogni notte senza di te è quella di un moribondo in un letto di dolore, quella di un cane abbandonato che ulula verso l’astro che ti assomiglia tanto — una perla su un mantello di velluto.
Concedimi una parola, un tocco, un bacio che soffi un’oncia della tua essenza luminosa nelle mie labbra, strappami da me stesso.

Amore, Setsuna
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scritta per il favoloso calendario: Ad Astra, al quale con bontà delle ideatrici ho potuto partecipare... grazie, è stata l'esperienza di scrittura più bella che ricordo!

Crowley rappresenta lo Scorpione, ― Ades, il sovrano infernale (la versione evoluta dello Scorpione è l’aquila, usata nell’iconografia dei quattro segni fissi legati agli evangelisti, per S. Giovanni) ― mentre Aziraphale il Cancro, ― Selene, la luna bianca, innocente e giovane. Malgrado la tentazione, non si ripeterà una storia come il rapimento di Persefone, perché Crowley ama troppo Aziraphale per volerlo sopraffare, e Aziraphale ha coscienza di se stesso.

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Forse non ho neppure diritto di alzare gli occhi su di te, ma la proibizione è la mia sfida preferita.
Ti osservo dalla profondità dell’Inferno, da quell’antro oscuro che ha la sua replica in me, nella cavità dove alloggia il mio cuore corrotto.
Un sospiro come un’ombra vermiglia si solleva dalla gola bruciata, si espande per colmare il vuoto tra noi, scaldando l’aria incorporea che è pesante sul mio capo — mi àncora in basso.
Quella stessa aria che per te è un vento fresco che gioca coi tuoi capelli di Luna, trasporta un profumo di primavera e vaniglia, fa librare le tue piume candide in volo.
Ti osservo come si contemplano i misteri, le cose troppo belle per essere reali.
Zucchero e miele ti compongono, la bianchezza della tua pelle e la dolcezza del tuo sorriso, il pallido biondo che deve annidarsi tra le cosce morbide che vorrei assaggiare sulla lingua, bevendo il tuo sudore dorato, divorandoti con la bocca dura.
Potrei spiegare le mie ali nere per accostarmi come un’eclisse sulla tua purezza intatta, rapirla e possederla, perché sono un mostro velenoso, un portatore di distruzione; ma con te non potrei mai agire con malvagità.
Sarò come Antares, il cuore dello Scorpione; rosso e ardente di passione, ma delicato come l’equinozio d’autunno, perché tu non soffra della mia vicinanza.
Ogni notte senza di te è quella di un moribondo in un letto di dolore, quella di un cane abbandonato che ulula verso l’astro che ti assomiglia tanto — una perla su un mantello di velluto.
Concedimi una parola, un tocco, un bacio che soffi un’oncia della tua essenza luminosa nelle mie labbra, strappami da me stesso.

~

L’alba reca promesse, ma il calare del Sole è il passaggio che preferisco.
Si placa l’affanno, si rinfresca il cielo, e il chiarore lunare è come una lucciola che invita a inseguirla.
Ma la verità è che aspetto questo momento per cercare il tuo sguardo che mi penetra come una freccia d’amore, ma che resta ferito al mio posto.
So che temi di farmi male, di sporcarmi con il tuo desiderio.
Invece lo vorrei, quanto ne ho paura. La terra si aprirebbe tremando ai tuoi ordini, lasciandoti emergere come un sovrano nero.
Apriresti le mani, ma non per ghermirmi, lo so. Le tenderesti perché le prenda di mia volontà, superando il timore e l’angoscia, uscendo dal mio guscio di sicurezze e convinzioni, dai miei splendidi limiti di essere celeste, etereo e solo.
Sono come le stelle più timide, che per brillare hanno bisogno di unire la luce a quella delle altre; lacrime e sospiri, veli di nebbia e matasse di pensieri.
Con te potrei essere forte e debole, ameresti tutto di me.
Saresti il fuoco e io l’acqua, ma non ti spegnerei, saresti tu a darmi calore.
Chiamerò il tuo nome come una preghiera profana, con petali di giglio e gelsomino sulla bocca, con baci sulle dita con cui sfiorerò il tuo viso e i capelli di rame incandescente.
Non farmi andare via, imprigionami tra le tue braccia spalancate, che sono il rifugio dell’eternità.


Note: tutti gli elementi citati:
Antares, la stella più brillante (e pericolosa nell’oroscopo) dello Scorpione
Lo zucchero (vero e metaforico), appartiene al Cancro
Il veleno – ovviamente scorpione
Crowley esce dalla terra come Ade
Il cane che ulula alla luna: tarocco della Luna (il glifo nell’angolo è il Cancro)
La lucciola è un animale del Cancro
L’ammasso di stelle è Presepe (più luminoso, nel Cancro, delle stelle singole)
La freccia di Cupido (sempre un personaggio Cancro)
Il giglio e il gelsomino sono i fiori del Cancro e dello Scorpione

 

  
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