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Autore: lmpaoli94    09/01/2021    3 recensioni
Una storia immersa nelle lande verdi dei castelli e dei prati irlandesi.
Famiglie alleate e trame nascoste per distruggere la felicità o addirittura la vita dell’altro.
La gioia non può far parte in quel mondo pieno di ingiustizia e di crudeltà.
I sogni sembrano un lontano ricordo e la spensieratezza dei giovani sembra sparita per sempre.
ma non per Anastasia Steele, contessa di Limerick e figlia di una delle famiglie più importanti del regno d’Irlanda.
La volontà di trovare l’uomo giusto per rendere la sua vita perfetta sarà ostacolata dalla gelosia delle persone più vicine a lei e da trame di matrimonio che mineranno per sempre il suo futuro
Ma la giovane Steele sarà talmente determinata da non fermarsi mai dinanzi a nulla pur di portare a termine il suo amore proibito e mai nascosto del lord più invidiabile della corte irlandese.
Genere: Drammatico, Storico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Elena Lincoln, Leila Williams
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Mentre la Contessa Grace e il Conte Carrick stavano decidendo di non pensare più a quello che era successo con la loro figlia Mia, adesso avevano un problema da risolvere: il mancato matrimonio del loro secondogenito Elliot.
Il giovane ragazzo si era chiuso nella sua camera oltre che in sé stesso, obbligando a tutta la famiglia e servitù di non venire disturbato.
Dopo questo fatto che stava distruggendo ogni speranza di Katherine per provare a riavvicinarsi a lui, aveva deciso di tronare nella neonata Limerick con suo fratello Ethan, una città in via di ricostruzione dopo la follia dei ribelli.
< Non vuole parlare nemmeno con voi, Grace? >
< No, Carrick. Elliot ha deciso di innalzare un muro nella sua vita. >
< Prima o poi gli passerà. Insomma, non potrà rimanere rinchiuso per molto nella sua camera. Prima o poi ci dirà cos’è successo tra lui e Katherine. >
Ma nel mentre la loro famiglia si stava sgretolando molto rapidamente, ecco l’arrivo di un ospite che nessuno si sarebbe mai aspettato di ricevere.
< La Contessina Mia Grey è giunta qui a palazzo > fece il maggiordomo di Dunguaire con tono solenne.
< Cosa? nostra figlia? Fatela passare. >
Mentre la giovane ragazza continuava ad assumere uno sguardo serio e rancoroso, non si poteva dire lo stesso dei suoi genitori molto contenti di rivederla.
< Mia… Che bellissima sorpresa vederti qui > mormorò la donna
< Figlia mia. Siamo davvero felici di vederti > rispose invece il Conte < Sembrano passati anni dall’ultima volta che ci siamo visti. >
< E’ passato a malapena un mese. E poi a differenza di mio fratello, io sono rimasta qui in Irlanda. >
< Lo sappiamo ma non avevamo il permesso di venirti a trovare dopo quello che è successo… Stai bene? E Gia come sta? >
< Stiamo tutti bene, madre… Ed è grazie a Gia se oggi sono qui. È stata lei a convincermi a passarvi a trovare, soprattutto dopo che Elliot ha molato Katherine. >
< Lo sai anche tu? >
< Sì. Elliot si è preso la responsabilità di scrivermi, ma non mi ha detto il perché di questo motivo. >
< Nemmeno noi l’ha detto… E visto che sei appena giunta qui a Dunguaire, potresti provarci a parlare per farlo ragionare. >
< Madre, non so se è una buona idea… >
< Ascoltatemi bene: non voglio tornare ad essere il nobile ferreo che tutti si ricordano > replicò serio l’uomo < Se tu non riuscirai a convincere tuo fratello, ci penserò io a farlo alzare dal suo letto. E non ci andrò tanto per il sottile. >
< Credete di risolvere tutto con la violenza, padre? >
< No, Mia. Questo si chiama rispetto verso il suo nome e verso la sua famiglia. Non può rimanere in isolamento per sempre. >
< Deve soltanto ritrovarsi, padre… Ma se insistete potrò provarci a parlare. >
< Bene. Noi ti aspettiamo qui nel salone grande. >
< Pensavo che emi accompagnasse il maggiordomo > mormorò la giovane donna con tono viziato.
< Conosci bene la sua stanza. Puoi andarci benissimo con le tue gambe > rispose l’uomo di rimando con tono immarcabile.
Nel mentre camminava verso i corridoi di quel castello che gli ricordavano il suo passato incessante bello e brutto, alla fine Mia arrivò dinanzi alla camera di suo fratello bussando alla sua porta.
< Ho detto che non volevo vedere nessuno! Andate via! Gridò Elliot con tono disperato.
Senza avere il permesso di suo fratello, Mia entrò come se niente fosse prima di vedere il degrado in cui Elliot era circondato.
< Barba lunga e capelli incolti… Per non parlare della puzza che c’è qua dentro. >
< Mia > replicò sorpreso suo fratello < Che cosa ci fai qua? >
< Secondo te? sto cercando di farti ragionare > replicò adirata la giovane donna < Che significa che tu e Katherine non state più insieme? >
< E’ una lunga storia che non ti sto a raccontare > tagliò corto Elliot.
< Invece me la racconterai, altrimenti non uscirò mai più dalla tua stanza. >
< Io credo che prima o poi uscirai di qui a causa della puzza. >
Alzandosi dal divanetto dove non distoglieva lo sguardo da suo fratello, Mia andò ad aprire la finestra per assaporare l’aria fresca mattutina di un giorno d’estate in Irlanda.
< Adesso possiamo parlare. Non tralasciare nessun dettaglio. >
< Mia, ti prego. È già abbastanza dura per me. >
< Ti sei forse innamorato di un’altra donna? >
< No! assolutamente no! >
< Allora che cosa sta succedendo nella tua testa? >
< E’ solo che non ho più le convinzioni di quando mi sono innamporato di lei… Ho pensato che vederla sempre attaccata a me potesse portarmi via tutta la libertà di cui ho bisogno. >
< Quindi l’hai lasciata perché ti soffocava? >
< In un certo senso, sì. Era sempre presente e non mi lasciava mai un minuto da solo, nemmeno per andare a cavallo… E tu lo sai quanto significa per me. >
< Lo capisco. Ma non puoi mollare una donna solo perché hai bisogno di certe cose che non potrai più fare da solo. Katherine ti ama alla follia e tu non puoi voltargli le spalle in questo modo. La rottura definitiva è stata troppo esagerata. >
< Forse hai ragione… Ma adesso che è accaduto, non vorrà più sentir parlare di me. E poi ultimamente non facevamo altro che litigare minando il nostro rapporto. Eravamo diventati irriconoscibili. >
Avvicinandosi a suo fratello dopo che la puzza di chiuso si era diradata, Mia gli fece una confessione.
< Elliot, come ti sentiresti nel vedere tua moglie piena di libertà e senza nessun vincolo? Immagina che non ti consideri più e che per lei tu non valga più nulla. Come la prendersti? >
< Mi arrabbierei moltissimo. Ma non deve essere così soffocante… >
< Lascia stare questo argomento adesso… Lei ha tutto il diritto di rimanerti accanto e tu non puoi fare niente per opporti alla tua felòicità. Ti rendi conto? >
< Ma Mia, lei è… >
< Adesso sai cosa devi fare? La devi riconquistare. E io so il metodo più adatto. >
< No Mia, ti prego. Non hai nemmeno ascoltato le mie ragione. >
< Non ce n’è bisogno > replicò piccata Mia < Lo sai cosa fa Gia quando noi due litighiamo? Mi regala dei bellissimi fiori e giura ancora il suo amore per me. E tu farai la stessa cosa. >
< Non credo di farlo. Mi vergogno moltissimo. >
< Non fare lo sciocco e ascoltami una volta tanto. Tu ti sposerai con quella donna perché i nostri genitori ripongono molte speranze in te. Al contrario di me che ormai non appartengo più a loro… Ma non sono qui per parlare dei miei problemi. Adesso andremo a cavallo e cirecheremo alla casa di Katherine. Mi hai capito? >
< Ma si trova a Limerick. >
< E con ciò? Mica ti ho detto di andare in Italia. Limerick è molto più vicina di quello che puoi credere. Soprattutto se cavalchi velocemente. >
Non riuscendo in nessun modo a convincere sua sorella a cambiare idea, alla fine Elliot dovette cambiarsi e ripulirsi il prima possibile.
< Adesso stai molto mglio. Andiamo. >
Scendendo le scale molto velocemente, i loro genitori non poterono che essere allibiti per il cambiamento repentino.
< Ora capisco da chi ha preso Mia > fece Carrick mentre li vedevano montaren a cavallo < Ha tutta la vostra determinazione. >
< E con ciò che volete dire, Carrick? >
< Che non mi somiglia per niente. >
< Questo non è assolutamente vero > replicò piccata la donna < Vorrei ricordarvi che l’abbiamo cresciuta insieme. Come se fosse figlia nostra… Non potete dimenticare i bei momentio trascorsi con lei. >
< Ne avete in mente qualcuno? >
< Certo… Ricordo il giorno del suo primo compleanno. Dopo che non riuscivate ancora a legare con quella bambina graziosa, la piccolina non si sentiva al sicuro e feluice senza che prima avesse la figura del padre e della madre accanto a lei.
Voi la disprezzavate e cercavate in ogni modo di tenervi lontano da lei perché non era vostra figlia… Ma Mia vi ha fatto capire che l’amore di un padre si riconosce grazie al suo affetto. E se non siete sangue del suo sangue, a lei non importava. >
Quel racconto breve e pieno di sentimenti fece sfuggire una lacrima al vecchio conte che non poté nascondersi.
< Adesso però per lei è importante. Ci ha praticamente rinnegati convincendosi di non far parte della nostra famiglia. >
< Quando Mia capirà quale è il suo posto, tornerà subito da noi. è una promessa. >
< Non voglio perderla… La sua lontananza mi fa molto soffrire. Dopo che dal giorno del suo primo compleanno mi voleva con sé, io non l’ho mai mollata un istante, rinunciando alla guerra e ad altri miei doveri ur di stargli accanto. >
< Cosa che non vi siete mai pentito, Carrick. E presto quel momento tornerà ad essere realtà > replicò la donna prima di stringere forte il suo amato marito.
 
 
Mentre Anastasia continuava a crogiolarsi nella solitudine, stranamente Christian era in forma e sorridente.
< Buongiorno, tesoro mio > fece l’uomo avvicinandosi verso quello sguardo spento di chi non dormiva da giorni < Ana, che cosa… >
< Non ho dormito bene, stanotte > replicò la donna con voce flebile < E’ per questo che ho le occhiaie. >
< Mi dispiace molto. >
< Davvero? Se ti dispiaceva non mio avresti mai lasciato da sola… Ti ho aspettato fino alle prime luci dell’alba ma tu continuavi a non venire… >
< Ana, ti ho spiegato le mie ragioni… >
< E adesso tutto ad un tratto sei pronto a tornare nel mio letto? Cos’è che ti spinge verso di me? L’amore? I sensi di colpa? >
< Ana, avevo bisogno di ritrovare me stesso. >
< Certo… Sai cosa ti dico? Ne ho abbastanza di queste bugie > replicò duramente la giovane donna prima di alzarsi da tavola.
< Ana, aspetta. Non te ne andare. >
< Christian, guardami negli occhi e dimmi che mi ami ancora. Ho bisogno di sentirtelo dire. >
Sentendo la richiesta di sua moglie, Christian dovette nascondere i suoi reali sentimenti.
< Anastasia, ti amo più della mia stessa vita. Te lo giuro. >
Pesando ad una ad una quelle parole, Anastasia si limitò a distogliere lo sguardo da lui e ripensare a quel momento che l’avrebbe portata a non fidarsi più di lui.
   
 
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