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Autore: Il cactus infelice    10/01/2021    4 recensioni
Estate 2020. Il riscaldamento globale colpisce non solo il mondo Babbano, ma anche quello dei Maghi. La frenesia dei social, della tecnologia, sta travolgendo anche i maghi e le streghe. Bisogna tenersi al passo coi tempi.
Ma mentre queste questioni vengono lasciate ai Babbani - che se ne intendono di più - il Mondo Magico avrà un'altra gatta da pelare.
Harry Potter si ritroverà a dover risolvere un altro mistero, forse addirittura a combattere un'altra guerra e questa volta lo riguarda molto, molto da vicino.
Tutto inizia con un ritorno inaspettato una mattina del 10 Luglio 2020.
Genere: Angst, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Famiglia Potter, Famiglia Weasley, I Malandrini, Nimphadora Tonks, Teddy Lupin | Coppie: Bill/Fleur, Harry/Ginny, James/Lily, Teddy/Victorie
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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BENVENUTO 2021


“Allora, che cosa facciamo a Capodanno?” chiese James decidendosi finalmente a togliere la faccia dallo schermo del telefono. 

“Non saprei”, rispose Dominique scrollando le spalle. 

“Che ne dite se andiamo al Valerian?” 

“E’ un locale solo per maggiorenni!” 

“E non vorresti andarci ora che sei finalmente maggiorenne?” 

Dominique alzò gli occhi al cielo; ci era già andata in passato anche se non era stata maggiorenne. Non era certo quello il problema per lei. 

“Tu non sei maggiorenne, James”.
“Pfff! Come se quello fosse un problema. Come sappiamo che non lo è stato per te, Niky”, disse il cugino in tono malizioso facendole l’occhiolino. 

La ragazza lo ignorò. Non voleva trascorrere il Capodanno in una discoteca; anzi, voleva evitare le discoteche a tutti i costi. 

“Tu, Teddy?”
“Io cosa?” fece il ragazzo distratto a leggere uno dei suoi libri. 

“Sei dei nostri a Capodanno?”
“Io devo lavorare”. 

“Ma come? Pensavo ricominciassi a Gennaio”. 

“All’ultima visita mi hanno detto che posso ricominciare quando voglio e mi hanno chiesto di stare in Pronto Soccorso per Capodanno. Sai com’è, con tutti voi ragazzini che lancerete petardi e vi ubriacherete, ne vedremo sicuramente delle belle”. Nei giorni di festa il Pronto Soccorso del San Mungo si riempiva di pazienti con i problemi più assurdi. 

Non lo disturbava lavorare per Capodanno, anzi, era felice di quel ritorno anticipato. Gli dispiaceva solo non poter stare con Vicky, ma era sicuro che la ragazza avrebbe trovato un’alternativa. 

“E tu, Al, che farai?”
“Non lo so, penso che faremo qualcosa io e Scorpius”. 

“Uffaaa! Che famiglia noiosa che siete diventata!” si lamentò James gettando la testa all’indietro contro lo schienale della poltrona. “Però sento un buon profumo di torta quindi credo che vi perdonerò”. Il ragazzo si alzò con un salto attirato dal profumo della torta che Molly aveva appena sfornato. 

No, Albus, Dominique, Teddy, Jim, Lily e Hugo non avevano certo deciso di passare il pomeriggio alla Tana solo per le torte della nonna. 



Alla fine Vicky, Dominique, Roxanne e Fred Junior avevano ceduto alla proposta di Jim di andare al Valerian per Capodanno.
Si erano agghindati a dovere e avevano raggiunto la discoteca Materializzandosi; era più sicuro che guidare, soprattutto se avrebbero bevuto. 

Si trattava di una discoteca babbana, ma non sarebbe stato strano trovarci qualche mago. Ormai non c’era più distinzione. Ma in quella serata non importava nulla a nessuno. Riuscirono ad arrivare appena in tempo prima che si formasse una fila impressionante e non dovettero aspettare molto per entrare. I buttafuori non chiesero nemmeno i documenti a James - a nessuno di loro a dire il vero - ed entrarono senza problemi. Jim non era certamente l’unico minorenne a essere presente lì, a giudicare da facce ancora più giovani di quella di Potter.

“Direi di andare al bar”, disse Roxanne, aprendo la fila con gli altri dietro le sue calcagne. 

“Cosa prendete?”

“Per me acqua tonica”. 

Vicky strabuzzò gli occhi girandosi verso la sorella. “Sul serio?”
“Sì, come ti ho detto, non mi va di bere troppo stasera”. 

“Oh, io invece ho intenzione di disfarmi. Davvero, ho bisogno di perdere la testa stasera”, disse Fred.
“Hai bisogno di dimenticarti un’altra tipa?” lo prese in giro Roxanne. 

“Naah! E’ un po’ che non frequento nessuna. Sto diventando difficile come te, sorellina”. 

“Ehi!” protestò Roxy. “Non sono io che sono difficile. Sono le ragazze che sono impossibili”. 

“Adesso capisci il dilemma di noi uomini? E le lesbiche sono pure peggio”. 

Roxanne alzò gli occhi al cielo. “Sai come si dice, chi dice lesbica dice dramma. Io sono una lesbica strana”. 

“O forse siete voi ragazzi che non vi sforzate di capire”, si intromise Victoire avvicinandosi ai due. 

“Ehi, cugina, metti da parte il tuo femminismo”, la prese in giro Fred battendo la spalla contro la sua. “Anche perché i ragazzi come Teddy sono rari, non puoi paragonarli tutti a lui”. 

“Per me Teddy è un po’ donna dentro”, osservò Roxanne. “Se avesse una vagina ci avrei già provato”.

“Ehi voi! Smettetela di blaterare e ordinate che è il nostro turno”, li chiamò Dominique che già si era avvicinata al bancone.
Acqua tonica, si disse. E basta. 



Lily Luna decise di trascorrere il Capodanno a casa con una sua vecchia amica che aveva conosciuto alle scuole elementari, Eloise.
Eloise era Babbana, ma sapeva che Lily aveva dei poteri magici e che frequentava una scuola di Magia e Stregoneria perché aveva due cugine streghe e tre zii maghi. Nella sua famiglia sembrava che l’eredità magica si trasmettesse in maniera un po’ casuale e sfortunatamente non era toccato a lei. Ma non se ne faceva un cruccio. Spesso era difficile che un mago e un babbano riuscissero a mantenere rapporti di amicizia a lungo termine, e questo perché finivano per separarsi, uno nel Mondo Babbano e l’altro in quello magico, tra scuola e lavoro e vite completamente diverse. Un fattore abbastanza naturale se uno lo guarda bene. Ma a Lily ed Eloise non era successo, non ancora almeno. Si mantenevano in contatto anche tramite lettere. 

A loro si era unito anche Hugo, anche se un po’ a forza perché altrimenti si sarebbe dovuto annoiare con gli adulti al piano di sotto, ma era comunque vicino a loro perché potessero tenerlo sott'occhio. Quindi, quale posto migliore per mollare il ragazzino? 

Lily ed Eloise volevano guardare un film horror, ma con Hugo non era il caso, perciò optarono per l’ultima uscita Disneyana. 

Prepararono pop corn, Coca Cola, caramelle e si accomodarono nel letto della ragazza.



Nel salotto di casa Potter si stava tenendo un’altra festa di Capodanno. Erano tutti impegnati nel celebrare con vivacità l’arrivo del nuovo anno, e salutare con garbo quello che stava per andarsene. Dopotutto, era il normale ciclo della vita.

Addio 2020, benvenuto 2021.

Ginny ed Harry avevano preparato molte pietanze - di tutti i tipi - che avevano servito su un grande tavolo in cucina organizzato per l’occasione e avevano tirato fuori diverse bottiglie di vino e birra, più di quelle che fosse necessario.
Non volevano costringere nessuno dei loro ospiti a stare seduto a tavola per sorbirsi un’intera cena. Così, chi voleva mangiare era libero di farlo quando voleva e chi voleva solo bere poteva permettersi solo di bere. O nessuna delle due cose. 

Arthur come al solito chiedeva e conversava di oggetti Babbani, ricordando quelli con cui si trovava ad armeggiare al lavoro - prima delle pensione - e si scambiava opinioni con Hermione e Lily, in particolare di queste nuove tecnologie che erano uscite, come i cellulari e i computer dei quali l’uomo ci capiva poco più di niente. Lily, dal canto suo, non ne sapeva tanto di più essendo tornata all’improvviso in un mondo a lei sconosciuto, conosceva solo le cose basilari da fare sul cellulare che le aveva regalato Harry, quindi toccava a Hermione spiegare a un affascinato Arthur quelle stesse cose che anche i suoi nipoti avevano provato a spiegargli più e più volte fallendo miseramente. Semplicemente l’anziano Signor Weasley non riusciva a metterselo in testa, dimenticava con troppa facilità. Hermione tuttavia non sembrava così felice di dover stare lì a parlare di aggeggi Babbani. Purtroppo però nessuno sembrava incline a parlare di politica e delle elezioni imminenti. Ogni volta che provava a tirare fuori l’argomento, Molly o Andromeda facevano in modo di deviare la conversazione. Lo capiva, in fondo. Anche lei di tanto in tanto doveva prendere un po’ di distanza. 

L’unico che l’avrebbe ascoltata volentieri era Remus, ma stava parlando con Tonks, Bill e Fleur e non gli andava certo di disturbarlo. 

“Allora, Teddy è tornato al lavoro. E’ una bella notizia”, disse Bill afferrando un’oliva dal tavolo del buffet.

“Avrei preferito che stesse a casa ancora un po’, ma si vedeva che non ne poteva più”. 

“In quosti casi è molto poggio store chiusi in casa. Teddy adora il suo lovoro”, aggiunse Fleur. 

“Questo è vero”, fece Andromeda. Poi si girò verso la figlia e il genero. “E voi? Come va con la casa?”
“Abbiamo iniziato alcuni lavori. Procede bene. Entro la fine di gennaio dovrebbe essere pronta”. 

“E allora passeremo a fare enormi feste nella vostra enorme villa”, disse James passando in quel momento accanto a loro con la seconda bottiglia di birra in mano. 

“Ma quale villa? E’ solo una casa”. 

“Bella grande però”. 

Tonks cinse il marito con un braccio sorridendo a James. Andava davvero orgogliosa di quella casa ed era felice della scelta di Remus. Ma soprattutto, era felice che finalmente avessero trovato la loro stabilità, che Remus potesse anche solo pensare di potersi permettere una bella casa come quella da regalare a lei e a Teddy. E non poteva che esserne orgogliosa. 

L’unico che in quella folla di persone non aveva nulla da dire era Regulus. O meglio, ne avrebbe avute di cose da dire ma non era tanto sicuro che agli altri avrebbe fatto piacere sentirle. E nessuno gli domandava niente, anzi, sembrava quasi che lo evitassero il più possibile, a parte le troppo gentili premure di Molly che gli chiedeva se voleva qualcos’altro da mangiare o da bere, se era a posto e che se aveva bisogno di qualsiasi cosa di non esitare a chiedere; e sua cugina Andromeda che gli domandava come andasse la convivenza con Sirius. Aveva persino cercato di scherzare su un episodio di quando erano piccoli, ma poi aveva realizzato che stava andando a rivangare un passato infelice e si era zittita. Oh, e aveva anche parlato con Ginny che era una tipa a posto e si erano scambiati un paio di opinioni sul quidditch e sulle tecniche, anche sulle squadre, quelle di oggi e quelle degli anni ‘70, di come fossero cambiate. Non era stato male, almeno aveva scoperto che aveva un terreno comune con qualcuno che non fosse troppo drammatico e angosciante come il suo passato da Mangiamorte.

Aveva voluto restare a casa per conto suo, ma sembrava che Sirius ci sarebbe rimasto particolarmente male. Magari avrebbe anche deciso di restare con lui, rovinandosi così una festa di Capodanno. E no, non aveva voglia né desiderio di rovinarglielo. Inoltre, quello poteva essere un buon modo per scoprire qualche cosa di più di quel mondo. Senza contare che quel Harry Potter lo incuriosiva molto, l’unico che era stato in grado di sconfiggere il Signore Oscuro.
Rubò una sigaretta dal pacchetto di Sirius; non gli piaceva fumare ma almeno aveva una scusa per uscire fuori. 



Vicky aveva ballato un paio d’ore insieme agli altri, si era divertita sulla pista con sua sorella e i suoi cugini, Fred l’aveva fatta piroettare in mezzo alle persone che erano rimasti anche un po’ affascinate a guardarli. E nessuno le si era avvicinato perché probabilmente tutti avevano pensato che Fred fosse il suo ragazzo e a lei andava bene così; almeno non le toccava assistere a scene imbarazzanti di ragazzi insistenti. 

Tuttavia dopo un po’ li aveva persi un po’ tutti. Fred si era allontanato per prendersi altro da bere, mentre l’ultima volta che aveva visto Roxanne aveva la lingua ficcata nella gola di una tipa bionda - e meno male che si era lamentata che quel posto era troppo etero - mentre James era uscito alla ricerca di una sua amica che non ricordava se si chiama Veronica o Monica. 

Andò in bagno per svuotarsi la vescica e cercò di non fare caso al sudiciume, al pavimento appiccicoso per l’alcol e ai bicchieri vuoti o mezzi piani abbandonati vicino ai lavandini. Non c’era traccia di sua sorella nemmeno lì. Voleva recuperarli tutti perché mancava mezz’ora a mezzanotte e non le andava di certo di arrivare all’anno nuovo da sola. Erano venuti lì proprio per festeggiarlo insieme.
Iniziava ad essere un po’ preoccupata, ma per fortuna gli effetti dell’alcol la tenevano ancora abbastanza confusa da non entrare in ansia. 

“Ehi!” esclamò una ragazza guardandolo storto quando per sbaglio la urtò uscendo. Vicky la ignorò e si diresse verso l’uscita posteriore. 

Aveva bisogno di un po’ d’aria. Per fortuna il cortile lì era meno affollato, se non per qualche fumatore e una coppietta intenta a scavarsi la bocca. 

Finalmente la trovò. Dominique era a qualche metro di distanza, in piedi di fronte ad un muro. Stava per andarle incontro quando si bloccò accorgendosi che non era sola. Di fronte a lei c’era un uomo - un ragazzo a giudicare dalla corporatura - che si sistemò la cintura e allungò una mano a palmo aperto verso sua sorella. Questa mise la propria su quella dell’altro e si intascò qualcosa che chiaramente aveva preso cercando di non farsi notare. Il ragazzo le fece il saluto con due dita e corse via nella direzione opposta. Dominique, mani infilate in tasca, tornò verso la discoteca. 

“Oh ehi!” salutò Vicky non appena la raggiunse. “Che stai facendo?” 

“Chi era quello?” le chiese la maggiore a bruciapelo. 

“Chi?” 

“Il tizio con cui stavi parlando”. 

Dominique scrollò le spalle. “Nessuno. Uno che voleva solo conversare un po’. Probabilmente ci provava, ma gli ho fatto capire che non sono interessata”. 

“Oh, okay”. Victoire non sapeva se prendere quella esitazione iniziale come un segnale o lasciar perdere perché forse si stava facendo troppe paranoie. Era buio, magari aveva visto male e non era nemmeno sobria. Forse sua sorella non aveva preso niente o forse lui le aveva solo restituito qualcosa che le era caduto, magari le chiavi o il portafogli. Perché Dominique avrebbe dovuto fare affari loschi con gente sconosciuta?
“Dai, andiamo dentro che sto morendo di freddo”. 



I fuochi di Fred e George erano davvero meravigliosi. Li avevano fatti di tutti i colori e li avevano arrangiati perché scrivessero i nomi di tutti i membri della famiglia con tanto di simboli delle Case di Hogwarts. 

Lily, Eloise e Hugo li guardavano affascinati dalla finestra della stanza delle ragazze. Erano andati avanti per una buona mezz’ora. Finalmente era giunto il 2021 e chissà quante novità avrebbe portato con sé.
Lily non era particolarmente romantica e non trovava nulla di speciale nel desiderare così tanto un nuovo anno perché non sono gli anni che portano con sé fortune o sfortune, ma solo gli esseri umani. 

“Dai, togliamoti quel trucco”, disse la bimba girandosi verso Hugo che le due ragazze si erano divertite a truccare dopo aver visto il film. 



1 Gennaio 2021


Harry doveva essere sincero con sé stesso: aveva rimesso piede solo una volta sulla Torre di Astronomia dopo la drammatica vicenda che lo aveva visto co-protagonista e aveva quasi avuto un crollo nervoso. Ma all’epoca non stava affatto bene. Ora invece… Stava sicuramente meglio, ma non era tanto quello a rendere questa volta diversa. 

La presenza di quello stesso Mago che era morto venticinque anni prima proprio su quella Torre, rendeva tutto diverso, come se il tempo non fosse nemmeno passato, come se nulla fosse successo, come se Harry fosse tornato indietro nel tempo.
Un brivido lo percorse lungo la colonna vertebrale.
L’Auror si avvicinò piano, cercando di non fare troppo rumore con le scarpe. Il Mago - nella sua veste bianca e i capelli lunghi - gli dava le spalle, probabilmente intento a osservare l’orizzonte. 

Ma Harry sapeva che lo aveva sentito. 

Ed infatti poco dopo si girò. Occhiali a mezzaluna davanti a un paio di occhi azzurri come il cielo. Gli sorrise. 

“Oh, Harry, ragazzo mio. Sei cambiato”. 

“Lei, professore, invece è rimasto uguale”. 


*** 


Buongiorno!! Come ve la passate?
Chiedo venia per non aver aggiornato domenica scorsa - di nuovo - ma mi è stato difficile scrivere il capitolo a causa di svariati impegni. Spero che questa cosa non diventi troppo normale.
Comunque, mi diverte il fatto che questa storia segua quasi di pari passo la nostra realtà. Abbiamo appena salutato il 2020 e così hanno fatto anche i nostri beniamini. 


Spero che il capitolo vi sia piaciuto e spero che mi lascerete una recensione numerosi. Spero anche che il 2021 sia iniziato bene. Vediamo se quest’anno ci riserverà periodi migliori. Incrociamo le dita. 


C.

   
 
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