Shoyo stava provando qualche ricezione quando una voce squillante ne catturò l’interesse, portandolo a volgere lo sguardo a bordo campo dove un Bokuto più euforico del consueto si stava sbracciando come mai pur di richiamarne l’attenzione.
“Avanti così, Hinata!”
Sorrise di gusto il rossiccio, sollevando il pollice verso l’alto.
“Preparati perché quando ci affronteremo ti schiaccerò come un moscerino!”
Il solito simpaticone
Il piccolo gigante abbassò il mento, passandosi una mano tra i capelli, quando si sentì chiamare.
Di nuovo
“Mettiti in coda Bokuto, tocca a me dargli una lezione come si deve.”
Kuroo aveva schioccato le dita, fulminando con lo sguardo l’asso della Fukurodani.
“Veramente ci saremmo anche noi.”
Hinata aveva inarcato un sopracciglio, impensierito nel scorgere Aone e Kanji della Date High School fissarlo sorridenti.
Quegli sguardi non facevano presagire nulla di buono
“Non se ne parla, prima noi.”
Oikawa, Tsutomu e Wakatoshi avevano lo sguardo di chi la sa lunga e Hinata iniziava a sentire caldo.
Strano, eppure era inverno
Nonostante fosse elettrizzato all’idea di riaffrontare i suoi rivali/amici di vecchia data, l’elenco si stava allungando un po’ troppo per i suoi gusti.
“Lo stesso vale anche per me, Shoyo-kun!”
Il prodigio della Karasuno scorse Atsumu fissarlo compiaciuto.
Non stava nella pelle
“Un giorno sarò il tuo alzatore, promesso.”
Hinata parve non capire - non del tutto almeno - il significato di quelle parole, non sapendo che l’avrebbe meglio compreso qualche anno a venire.
“Ma prima di allora …”
Atsumu aveva sgranato gli occhi, fissando il pavimento.
Quel ragazzo sapeva essere inquietante quando ci si metteva
“Ti ridurrò a pezzi.”
Che tesoro
Shoyo aveva rilassato le spalle, iniziando a mordicchiarsi il labbro, un’espressione contrariata in volto quando percepì una sensazione sinistra.
Si voltò lentamente, rivolgendo l’attenzione al suo rivale di sempre - Kageyama - che era rimasto in silenzio a godersi la scena.
Quella faccia
Le fessure degli occhi si erano assottigliate, per non parlare delle labbra - piccole all’inverosimile - e del colorito piuttosto roseo.
“Che hai?”
Tobio non rispose, lanciandogli una pallonata e incamminandosi a passo spedito verso la banchina.
“Non sarai geloso?”
Hinata sapeva di aver indovinato, motivo in più per stuzzicarlo.
“Cosa posso farci se tutti mi cercano e mi vogliono?”
Si cambiò la maglia, ignorando gli occhi infuocati dell’amico, sul punto di strozzarlo da un momento all’altro.
“Mi cercano proprio tutti.”
Tobio perse la pazienza e fece per ribattere ma Hinata non gliene diede tempo, voltandogli le spalle e ritornando con un sorrisetto compiaciuto in campo.
Per molti anni avrebbe ricordato l’espressione di Kageyama
Impagabile