Correva a perdifiato lungo i tetri e bui sotterranei, rallentando solo per assicurarsi di essere sulla buona strada. Non appena intravide il quadro, rallentò e, una volta davanti, si fermò. Sussurrò la parola d’ordine ed entrò nella Sala Comune, attirando l’attenzione dei presenti. Individuò immediatamente Theodore Nott e si precipitò verso il ragazzo, tutta trafelata.
« Theodore, dov’è Draco? »
Chiese, ansante, al concasata. Il Serpeverde fece cenno con il mento verso le scale e Pansy afferrò al volo, dirigendosi verso il dormitorio maschile. Senza neanche bussare irruppe nella stanza di Draco, condivisa con Blaise Zabini e Theodore Nott.
« Pansy, fammi il piacere di non entrare più in questo modo. »
L’ammonì Malfoy. Si sedette sul letto, fissandola malevolo. Odiava il trambusto, soprattutto nella sua stanza.
« Draco.. tuo padre.. »
Il ragazzo sollevò gli occhi e li posò sulla ragazza che si avvicinava. Aggrottò la fronte in modo quasi impercettibile e la invitò a continuare.
« Mio padre cosa, Pansy? »
Chiese facendo un po’ di spazio accanto a se e permettendo alla ragazza di accomodarsi.
« La Gazzetta.. tuo padre.. la Gazzetta dice.. »
Draco non le dette il tempo di finire: si alzò e uscì dalla stanza con l’intento di scoprire da solo ciò che vi era scritto sulla Gazzetta. Pansy lo seguì, piuttosto in ansia. I concasata, vedendolo arrivare, si riunirono in un angolo della Sala pronti a subire le conseguenze dell’ira funesta di Draco Lucius Malfoy. Nott offrì la Gazzetta del Profeta all’amico, molto coraggiosamente a detta di qualcuno. Draco si sedette e raddrizzò il giornale, pronto a qualsiasi cosa. Beh, qualsiasi cosa tranne quella. Rimase immobile, ad eccezione delle pupille, a leggere e rilegge l’articolo. Assottigliò gli occhi, perdendosi in pensieri alquanto sinistri. Strinse il giornale e si alzò. Osservò Pansy che rabbrividii sentendosi quelle schegge di ghiaccio addosso.
« Non ci voleva poi molto.. »
Asserì distogliendo lo sguardo dalla ragazza e spostandolo verso l’uscita. Si avviò verso quest’ultima con passo elegante, come solo un Malfoy può essere. Sparì alla vista dei presenti e questi, increduli, si rilassarono e tornarono alle loro attività. Nel frattempo Draco camminava frettoloso, con la copia della Gazzetta tra gli artigli, in direzione della risposta: e per risposta si intende, ovviamente, Severus Piton, unico - a detta del ragazzo - in grado di dargli una spiegazione sul fatto. Bussò alla porta dell’ufficio e, poco dopo, si ritrovò davanti l’inquietante figura del Docente. Costui sospirò ed invitò Draco ad accomodarsi su una delle poltrone del suo studio.
« Esigo una spiegazione, Severus. »
Sibilò sedendosi di peso sulla poltrona scura davanti la scrivania dove troneggiava il Docente. Si sedette anche lui, indeciso sul da farsi. Lucius non gli aveva detto niente a riguardo, gli aveva solo affidato oggetti e cianfrusaglie varie da dare a Narcissa e Draco; oggetti di cui, ovviamente, i due non erano a conoscenza. Maledisse l’uomo e porse a Draco i suddetti oggetti, aspettando una qualsivoglia reazione. Lucius Malfoy l’aveva messo in una situazione.. imbarazzante, si. Che vada all'inferno, maledetto! si ritrovò a pensare.
« Tu lo sapevi, uh? »
Chiese retorico Draco con un delizioso ghigno sul volto. Severus cominciò il suo racconto in ogni minuzioso dettaglio. Alla fine Draco si alzò e posò alcuni oggettini sulla scrivania, poi si diresse verso l’uscita.
« Credo che quelli siano per mia madre, spero che tu vorrai consegnarli a lei perché io non ne ho proprio voglia. »
Asserì sibillino e subito dopo uscì, per evitare proteste ed eventuali Cruciatus di Severus. Sapeva di averlo messo in difficoltà, avrebbe dovuto dare una spiegazione a Narcissa. Una spiegazione plausibile che doveva necessariamente corrispondere alla verità, visto e considerato che la madre non era una stupida.
Qualche giorno dopo Draco si ritrovò a fissare i presenti al Malfoy Manor, tutti riuniti nel giardino. Individuò subito Blaise, Theodore e Pansy accompagnati dai padri. Spostò lo sguardo su altre persone che non conosceva. Le iridi si posarono su Bellatrix e suo marito Rodolphus, accanto Rabastan. Poi Tiger e Goyle, con i rispettivi padri. Si accorse, con poco stupore, che la maggior parte dei presenti erano Mangiamorte. Si chiese se Lord Voldemort era troppo codardo da non partecipare alla cerimonia, ma la domanda gli morì in testa. Si voltò parzialmente e incontrò due occhi rossi. Draco deglutì a vuoto e portò lo sguardo davanti a sé. Con la coda dell’occhio vide, accanto a se, Narcissa Black e, subito dopo, Severus Piton. Un singhiozzo soffocato lo fece tornare al presente. La madre era completamente in nero, con un velo dello stesso colore a coprire il viso. Ma un’accurata occhiata rivelò a Draco una cosa non avrebbe creduto possibile. Una lacrima era sfuggita a Narcissa Black che stava rigidamente seduta a fissare il vuoto davanti a sé. Amava quell’uomo e, infondo, anche Lucius l’amava, anche se non era disposto a rivelarlo. Orgoglioso fino al midollo, non avrebbe mai ammesso di poter amare qualcuno ad accezione di sé stesso. Draco l’aveva visto sempre come un uomo freddo e distaccato, che non si faceva coinvolgere troppo dai sentimenti. Elegante ed anche un po’ pomposo. Forse un po’ egoista, ma un uomo da stimare. Si nascondeva sotto la facciata di Mangiamorte il vero Lucius Malfoy. E poi Narcissa Black in Malfoy. Una donna estremamente bella, nonostante la sua età, ed estremamente rigida, anch'ella restia a dimostrare sentimenti. Indubbia era una cosa: Narcissa amava profondamente il figlio e il marito. Sapeva che i sentimenti erano esclusi dai matrimoni combinati, ma se si voleva preservare la razza dei Purosangue, non dovevano lasciarsi trascinare da sentimentalismi. Sapeva anche che in Lucius Malfoy non c'era un briciolo d'amore, o almeno così credeva. Dopo aver passato anni insieme al marito, s'era accorta che non era affatto un uomo freddo. I piccoli gesti quotidiani glielo fecero capire. E poi, negli ultimi tempi, era così... diverso, quasi sospetto. Draco sorrise mestamente e si concentrò sulla cerimonia.
Un legame pieno di intrecci e di vertigini, tenendo stretto il filo del destino stanno sull’estremità opposte. E’ così che mantengono il loro equilibrio. Nascondendo la verità, indossando maschere distorte. Questo è un legame del destino al quale non ci si può opporre.
L’ultimo egoistico atto di Lucius Malfoy fu la morte.








Bene, spero sia piaciuta.. oggi, quando l'ho pubblicata per il concorso, era tentata di cancellare tutto e riscriverla. Ma mi sono fatta coraggio e ho premuto invio... spero che non debba pentirmi di questa scelta xD
Comunque, è una one-shot breve e, a detta di qualcuno, commovente.. chissà che non riesca a commuovere anche voi lettori algidi (?).
Bando alle ciance, vi ringrazio per la lettura.. e quando saprò il risultato del concorso lo metterò qui sotto PS v___v

Snà,
Black Smile.
P.S. Il concorso si è chiuso e, ahimè, neanche un voto. ç_ç
Nel frattempo colgo l'occasione di questa modifica per ringraziare...
Vera Lynn: Grazie di cuore ç__ç
Alida: Grazie anche a te, Alida... con tuuuutto il mio cuore *__*
Ringrazio anche quelle 61 anime pie che hanno fatto un saltino qui dentro - chissà se hanno letto - e le tre sempre anime pie che l'hanno messa tra i preferiti.
Smiiiile ritornerà, lo giuro!