Anime & Manga > Ranma
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Autore: Magica Emy    11/01/2021    4 recensioni
"Sono passati sei mesi da quando ci siamo sposati e la palestra è passata definitivamente nelle nostre mani. Tendo-Saotome si legge all'entrata e sì, mi fa ancora uno strano effetto. Il tempo dei giochi è finito, ora si fa sul serio."
Sequel di "Trappola d'amore"
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: ranma/akane
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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-Ho deciso, dobbiamo assolutamente festeggiare. Una notizia del genere merita una cenetta coi fiocchi, non credi anche tu? Chissà che faccia faranno gli altri non appena lo sapranno! 

Sta dicendo Kasumi, sorridendo come se avesse appena vinto alla lotteria mentre mi cammina a fianco. Quanto vorrei avere anch'io le idee così chiare, ma non riesco neppure a capire come mi sento. Da quando ho lasciato l'ambulatorio ho come la sensazione che un intero nido di vespe mi ronzi dentro la testa, impedendomi di essere lucida. Sarà davvero il momento giusto? Insomma, non mi aspettavo certo che sarebbe accaduto tanto presto. A dire la verità non ci stavo neppure pensando. Mi chiedo come la prenderà Ranma. Finora non abbiamo mai affrontato l'argomento, e poi… 

-Akane, mi stai ascoltando? 

La voce di mia sorella mi riporta bruscamente alla realtà, facendomi sussultare. 

-Scusa, dicevi? 

Rispondo in tutta fretta e quando mi fruga in viso la sua espressione cambia lentamente, facendosi più seria. 

-Ti senti bene? Sei così silenziosa. 

-Sono solo confusa - ammetto - penso di aver bisogno di un po' di tempo per abituarmi all'idea. Ma parliamo di te, piuttosto. Tu e il dottor Tofu? Non riesco a credere che stiate uscendo insieme da un mese, avresti anche potuto dirmelo. 

Arrossisce, fermandosi di colpo. Una brezza leggera le scompiglia i lunghi capelli castani, rendendola ancora più bella. Sono davvero felice che si sia finalmente accorta dei sentimenti che il dottore ha sempre nutrito per lei, ricambiandoli ora con tanto entusiasmo. Trovo che insieme formino davvero una splendida coppia. Durante il tragitto verso casa non fa che parlarmi di lui e dei suoi modi gentili e garbati, dipingendolo quasi come un dio. Ascoltandola non posso fare a meno di tornare con la mente a quei giorni lontani in cui, in silenziosa competizione con lei, cercavo in tutti i modi di conquistare il cuore del nostro buon dottore. Eh sì, mi ero presa proprio una bella cotta. Poi però è arrivato Ranma, e la mia vita ha preso una piega completamente diversa. Mi sono innamorata di lui senza neppure accorgermene e quando l'ho capito era già troppo tardi. C'ero dentro fino al collo, anche se facevo di tutto per convincermi del contrario. Quante cose sono cambiate da allora, e quante ne cambieranno ancora. Sospiro, rigirandomi distrattamente tra le dita una ciocca di capelli. Sì, deve saperlo stasera. È in quel momento che mi accorgo di lui. Se ne sta lì, ritto davanti a casa nostra con aria assorta, spostando il peso da un piede all'altro, ma quando mi vede il suo volto si illumina. 

 

-Aki, che sorpresa! Vai pure avanti Kasumi, ti raggiungo subito. 

Avviso mia sorella, fermandomi un po' in sua compagnia. 

-Che piacere vederti, cosa ci fai da queste parti? 

Domando, rivolgendogli un breve sorriso. Si sistema gli occhiali sul naso, ravviandosi i folti capelli chiari in un gesto che tradisce enorme disagio. È un ragazzo timido e riservato ma davvero di buon cuore, i suoi occhi malinconici rivelano profonde cicatrici che sembrano pesargli addosso come enormi macigni. La vita non è stata facile per lui. Rimasto vedovo troppo presto si è occupato da solo dell'educazione del suo unico figlio, impegnandosi a crescerlo nel migliore dei modi e, a giudicare dai risultati, ha davvero fatto un buon lavoro. Jotaro è un bambino adorabile, tranquillo e intelligente, ama le arti marziali come nient'altro al mondo e impara in fretta ciò che gli insegno, dimostrandosi attento e scrupoloso in tutto. Impossibile non affezionarsi a lui. 

-Ho portato Jotaro a scuola e, visto che mi era di strada, ho pensato di passare per un saluto. In realtà desideravo scusarmi per ieri, se solo avessi saputo del tuo problema non mi sarei mai permesso di regalarti quei dolci. 

Il mio problema? Ma cosa… 

Ah, credo si stia riferendo alla storia dell'allergia. Accidenti a Ranma e alle stupidaggini che si inventa, deve sempre mettermi in difficoltà. 

-Sono io che devo scusarmi con te - mi affretto a dire - il comportamento di mio marito è stato a dir poco inqualificabile. Ti prego di perdonarlo però, sai, non è cattivo, forse solo un po' scontro… 

-Una ragazza così dolce e gentile come te merita sicuramente di meglio di uno come lui. 

Mi interrompe cogliendomi alla sprovvista, annullando in breve tempo la distanza che ci separa per sistemarmi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, fissandomi intensamente. 

Beh, sta diventando imbarazzante. Cerco di scostarmi da lui ma le sue labbra si posano sulle mie prima ancora che riesca a impedirglielo, e a quel punto accade tutto in un attimo. Ranma compare improvvisamente dal nulla, colpendolo con un violento pugno sul viso che gli fa perdere l'equilibrio, facendolo stramazzare al suolo. 

-Che diavolo stavi facendo con mia moglie, dannato bastardo! 

Grida, il viso trasfigurato dalla rabbia mentre non contento si avventa nuovamente su di lui afferrandolo per il bavero, pronto a sferrargli il colpo di grazia. 

-Ranma, fermati! Sei impazzito? 

 

Esclamo disperata, ma non mi dà retta. Sembra che non mi ascolti nemmeno. Intorno a noi una piccola folla di curiosi si raduna intanto pian piano, facendomi desiderare di colpo di sprofondare sotto terra per un tempo abbastanza vicino a "per sempre." Anche Kasumi e gli altri accorrono ben presto richiamati dal trambusto, ma Ranma non si ferma neppure quando mio padre e il suo cercano di trattenerlo. A quel punto decido di mettermi in mezzo, riparando Aki con il mio corpo e costringendolo così a bloccarsi. 

-Togliti immediatamente. 

Tuona con accento grave, raggelandomi con un'occhiata sinistra che mi fa paura. È talmente sconvolto che quasi non lo riconosco, non credo di averlo mai visto in questo stato. Decido tuttavia di tenergli testa quando intimo ad Aki di andarsene, di tornare a casa il più in fretta possibile prima che la situazione degeneri. E lui non se lo fa ripetere due volte. Sospiro di sollievo quando sento i suoi passi pesanti echeggiare sul terreno, sempre più lontani. 

-Sì, scappa pure via! Sei un vigliacco! 

Gli urla dietro Ranma e devo trattenerlo con tutte le mie forze per impedire che gli corra dietro. So che in questo momento sarebbe capace di farlo. Mi impongo poi di ignorare gli sguardi sconcertati di mio padre e delle mie sorelle mentre lo trascino dentro, richiudendomi la porta alle spalle. Ci mancano solo loro, adesso. Come se la situazione non fosse già abbastanza difficile così. 

-Come ti è saltato in mente di fare una cosa del genere, ti rende tanto orgoglioso prendertela con i più deboli? 

Lo incalzo, una volta soli. 

-Che fai, adesso lo difendi anche? 

Replica con un sorrisetto sprezzante che è come carta vetrata sui miei nervi già provati. 

-Non si tratta di questo - insisto con decisione - a differenza sua tu pratichi le arti marziali, ti sembra un comportamento etico? Un altro po' e avresti potuto ammazzarlo, santo cielo, te ne rendi conto? 

-Ah, certo. Che stupido. Sarei dovuto andare a stringergli la mano e lasciare che continuaste a sbaciucchiarvi indisturbati in mezzo alla strada, giusto? Questo sì che sarebbe stato etico! 

Accidenti, quando fa così mi viene solo voglia di prenderlo a cazzotti. 

-Tanto per cominciare io non l'ho affatto baciato. Semmai è stato lui a baciare me. 

Lo vedo serrare la mascella, fissandomi come se non credesse a una parola. 

-Ma guarda - dice infatti - e tu hai lasciato che lo facesse senza neppure provare a fermarlo? 

 

-Non ne ho avuto il tempo - spiego, sulla difensiva - e poi tu sei comparso all'improvviso. Senti, ha sbagliato, è vero. Non doveva farlo, ma è stato un bacio rubato, una cosa senza importanza. Per quale motivo dobbiamo dar peso a un simile malinteso! 

-Un malinteso? Quel bastardo stava baciando mia moglie sulla porta di casa, fregandosene completamente che fosse una donna sposata e tu lo definisci "un malinteso?" Avrei dovuto farlo fuori già ieri quel maledetto porco, e infilargli quella stupida scatola su per il… 

-Calmati Ranma, devi calmarti adesso. Per favore. Non posso parlarti se sei in queste condizioni. 

Lo interrompo, andandogli vicino. Provo a prendergli la mano ma lui si libera con uno strattone che mi fa sussultare, lasciandomi sgomenta. Distoglie lo sguardo e la rabbia torna a distorcere i suoi lineamenti mentre si allontana di qualche passo. Mi sta evitando. 

-Perché dovrei avere ancora voglia di starti a sentire dopo che non hai fatto altro che prendere le sue difese, comportandoti come se lui contasse qualcosa per te. 

Ecco, ci risiamo. 

-Che fai, ricominci? Credo ci siano cose ben più importanti su cui dovremmo concentrarci in questo momento! 

Gli faccio notare. 

-Davvero? Ad esempio? 

-Ad esempio che sono incinta! 

Mi lascio sfuggire, ormai esasperata dal suo comportamento assurdo. 

I suoi occhi inquieti tornano a incrociare i miei e stavolta sono io ad abbassare lo sguardo, sospirando profondamente come se questo potesse infondermi la forza necessaria per raccogliere le idee. E finalmente proseguire. 

-Che… Che hai detto? 

Balbetta, totalmente spiazzato. 

-Che aspettiamo un figlio - riprendo, più calma - avrei voluto parlartene questa sera a cena, ma visto ciò che è successo ero talmente agitata che mi è sfuggito senza volere. So che non era nei nostri piani, non ancora almeno e io stessa fatico a crederci. Insomma, mi sembra tutto così strano. Ma è comunque una bellissima notizia, vero? Ranma, ti prego di' qualcosa, il tuo silenzio mi… 

La mia voce si incrina, impedendomi di continuare a parlare. Mi sento così sopraffatta dalle emozioni da non riuscire quasi a respirare, ma quando osservo il suo volto duro e impenetrabile mi accorgo con rammarico di non trovarvi nulla di ciò che avevo sperato. 

 

-Da quanto tempo va avanti questa storia? 

Dice cupo e per un attimo credo di non aver sentito bene. 

-Di cosa stai parlando? 

-Da quanto tempo te la spassi con lui alle mie spalle, si può sapere? È successo prima del matrimonio, o forse dopo? 

Quelle parole taglienti mi investono come una doccia gelata, facendomi un male insopportabile. 

-Non capisco che stai… 

-Ti sei divertita almeno? - continua con accento mellifluo - Beh, certo, adesso le cose ti sono sfuggite di mano e hai pensato bene di incastrarmi in questa squallida vicenda. O pensi davvero che sia così stupido da credere che quel bambino sia mio? 

Lo colpisco con un violento schiaffo in pieno viso che dimostra di incassare senza battere ciglio, tuttavia la sua espressione rimane immutata e di colpo mi sento come se mi avesse pugnalata con una lama sottile e affilata, strappandomi via il cuore dal petto. 

-Come osi mancarmi di rispetto in questo modo, mi hai preso forse per una donnaccia? Sai benissimo di essere stato il primo e unico uomo della mia vita, con che coraggio mi accusi di una cosa tanto vile? 

Grido con quanto fiato ho in corpo. Sento le lacrime salire a pungermi le palpebre e non mi preoccupo nemmeno di asciugarle quando scivolano veloci sulle mie guance accaldate, annebbiandomi la vista. 

-Ho notato come ti sei messa tra noi per proteggerlo - torna a inveire senza pietà, come se non mi avesse neppure sentito - ammettilo Akane, tu provi qualcosa per lui! 

-Non c'è niente tra noi, Ranma, sono pronta a giurartelo sulla mia vita! Come puoi solo pensarla una cosa del genere, come puoi pensare che ti abbia tradito? E poi, quello che hai detto… 

Mi blocco, disgustata. Non riesco neppure a ripeterlo. D'un tratto non sopporto più la sua ingombrante presenza, voglio solo andarmene da qui. E non rivederlo mai più. L'uomo che ho sposato si è improvvisamente trasformato in una specie di mostro. Un mostro per cui ormai non riesco a provare altro che orrore. 

 

 

   
 
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