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Autore: dirkfelpy89    11/01/2021    3 recensioni
La 2° Guerra Magica è terminata ed è arrivato il momento, per il mondo magico, di guardare avanti. Cornelius Caramell però, non ci riesce. Attanagliato da mille dubbi, circondato da una famiglia che non lo sopporta ed una comunità che lo odia, l'ex Ministro della magia ha preso l'estrema decisione: porrà a termine la sua vita.
"Ma non è un problema, perché a questo rimedierò oggi stesso: entro poche ore sarò morto, e chissà se diventerò una persona migliore per il mondo.
Chissà quante false lacrime al mio funerale! Quante vane orazioni funebri! Patetico, forse, ma è così che funziona la vita.
Tante falsità mischiate a poche dolorose verità.
"
[Storia partecipante al contest "Eroi tragici nel mondo magico - Contest" di matiscrivo sul forum di EFP]
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cornelius Caramell, Kingsley Shacklebolt, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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La Rivincita dei Mediocri



" MORTO SUICIDA L'EX MINISTRO DELLA MAGIA, CORNELIUS CARAMELL"



Una tragedia inspiegabile ha colpito ieri la famiglia Caramell. Cornelius Caramell, 66 anni, ex Ministro della Magia, è stato ritrovato morto nella sua tenuta nel Wessex.
Le prime indiscrezioni fanno pensare ad un suicidio: accanto al corpo è stata infatti trovata una fialetta con tracce di un potente veleno, nella tasca della sua veste gli auror hanno invece rinvenuto un piccolo foglio di pergamena con un messaggio per la moglie e per il figlio. Caramell, che si era ritirato dalla politica da circa due anni, lascia la moglie, Margaret, ed un figlio, Charlie. Gli auror stanno indagando però, al momento, l'ipotesi di un suicidio sembra essere quella più plausibile"


Kingsley Shacklebolt ripiegò La Gazzetta del Profeta e si massaggiò le tempie. Ci mancava solo quella!

Si era insediato come Ministro della Magia ufficialmente da pochi mesi, la missione di riportare il Ministero della Magia ai fasti di un tempo era appena agli albori.
C'erano molte gatte da pelare: la sostituzione dei Dissennatori, la caccia ai Mangiamorte rimasti in libertà, la lotta per eliminare le leggi che ancora discriminavano i Mezzosangue, e tante, tante altre.
Quel suicidio proprio non ci voleva.

Sapeva che, inevitabilmente, quella morte sarebbe stato un potenziale argomento a favore o contro di lui, sapeva che i sostenitori di Caramell lo stavano aspettando al varco, pronti a giudicarlo in base alle decisioni che avrebbe preso.
Kingsley non aveva mai apprezzato Cornelius, non gli aveva mai perdonato il lassismo verso Voldemort ed i suoi seguaci, non aveva mai dimenticato la campagna di odio contro Silente e contro Harry Potter.
Era stato lui, più o meno gentilmente, a consigliare a Caramell di non tornare al Ministero, dopo la fine della guerra.
Nonostante tutto l'astio che aveva provato per Caramell, nonostante i rapporti tutt’altro che amichevoli, non poteva non essere dispiaciuto per la sua dipartita: era dopotutto un padre di famiglia ed era stato un politico che, nel bene nel male, aveva guidato la nazione per diversi anni.

"King, la famiglia sarà qui tra pochi minuti. Se non te la senti, se non hai tempo, posso occuparmene io!"
Hestia Jones, la sua sottosegretaria anziana, l'osservò intensamente. La conosceva da una vita, si capivano talmente bene che non avevano nemmeno bisogno di parlare.
Questo bisogno di parlare, invece, affliggeva Percy Weasley, l'altro suo assistente. Percy aveva gli occhi piuttosto rossi e sembrava avesse pianto di recente.
"Conosco la signora Caramell meglio di chiunque altro qui. Se volete posso andarle incontro, giù, ai cancelli!"
Kingsley annui e Percy girò sui tacchi ed uscì.
La morte di Caramell lo aveva colpito duramente: il ragazzo non aveva il suo solito tono tronfio e pomposo. Non l'aveva visto così abbattuto dai tempi della battaglia di Hogwarts.



--------

Charlie e Margaret apparvero, nel grande atrio d’ingresso del Ministero della Magia, alle undici in punto.
Margaret avanzava malferma, sorretta dal figlio. Immediatamente la grande folla di impiegati, CapoUfficio o semplici visitatori si zittì e si voltò, per osservarli. Come in una patetica imitazione di un ancor più patetico zoo.
Per fortuna, appena fuori dai cancelli d’ingresso, arrivò Percy Weasley in loro soccorso.
Dopo un breve abbraccio, l’uomo guidò i due nuovi arrivati attraverso la folla che continuava a fissarli.

Che cosa c’è? Non avete mai visto una vedova?

Margaret aveva pianto, si era disperata ma, paradossalmente, non si era stupita del gesto del marito.
Sapeva da tempo che Cornelius covava dentro di sé pensieri tristi e rancorosi. Lo sospettava, perciò aveva provato di tutto per distrarre il marito.
Di fargli capire che non importava che tutto il mondo magico lo odiasse, perché lei sarebbe rimasta sempre con lui, nella buona e nella cattiva sorte.
Giardinaggio, pozioni, eventi di società, nulla però aveva distratto suo marito. Ma del resto se lo poteva immaginare, Cornelius era una persona talmente testarda che, se si metteva in testa una cosa, non c'era verso di fargliela togliere dalla mente.

Quando, il giorno prima, Cornelius era uscito di casa con un sorriso tiratissimo, una piccolissima parte della donna sprofondò perché sapeva. E quando, due ore dopo, lo trovò riverso vicino ai cespugli di more, capì che aveva ragione.
Che forse non aveva fatto abbastanza. Perché, se tuo marito muore suicida, è chiaro che non hai fatto tutto il possibile. No?

“Margaret, siamo arrivati!”
La voce di Percy riportò la donna di nuovo con i piedi per terra. Erano arrivati davanti alla porta dell'ufficio del Ministro della Magia.
Conosceva così bene quei luoghi, quei corridoi. Adesso tutto pareva privo di significato.
Charlie fece un cenno e Percy aprì la porta.



--------

Rientrare in quell'ufficio fu un’ulteriore strazio per Margaret.
Guardare la scrivania e non vedere le sue foto, osservare la poltrona e vedere seduto un’altro uomo.
Perché era toccato a lei?
Kingsley si alzò, disse qualche parola di circostanza, ma la donna non stava ascoltando. Hestia Jones evocò due comode sedie e lei e suo figlio si sedettero.

“Siamo terribilmente dispiaciuti per quello che successo, Margaret. Se c'è qualcosa che possiamo fare per alleviare il vostro dolore, puoi dircelo tranquillamente e cercheremo di fare il possibile per venirvi incontro!” disse il Ministro, osservando intensamente la donna.
Margaret tirò su col naso e poi contraccambiò lo sguardo di Kingsley.
"Oh sì, c'è una cosa che potete fare per me, per mio marito. L'unica cosa che vi chiedo, e sono qui oggi per questo, è che seppelliate il mio Cornelius nel cimitero di Farw, insieme ai suoi illustrissimi predecessori. E che sia fatto con tutti gli onori, se lo merita. Non voglio altro da voi."

Hestia sbuffò. Si era trattenuta fino a quel momento, ma la rabbia che aveva covato nelle ultime ore esplose. Troppe le amarezze ed i compagni visti morire.
"Seppellire suo marito a Farw?"
"Sì. Credo che sia il minimo."
"Il minimo per una persona che ha, inavvertitamente certo, aiutato il ritorno di Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato? Il minimo per una persona che, per un anno intero, ha attaccato Potter e Silente, difendendo degli assassini? Mi dispiace terribilmente per la sua perdita, questo penso sia ovvio, ma non credo che suo marito si sia meritato quel posto!" La donna aveva cercato di mantenere il livello della voce adeguato, ma aveva fallito miseramente

Percy sbiancò, Kingsley si voltò ad osservare la sua collega ed amica. Margaret, invece, rimase impassibile: si era aspettata quel genere di commento.

"Per essere sepolti in quel cimitero, l'unico prerequisito è aver avuto un alto grado nel Ministero della Magia. Nessuno ha mai guardato all'effettivo valore del Ministro deceduto: in quel cimitero riposano Ministri indegni, assassini, persecutori di mezzosangue. È un diritto di Cornelius essere sepolto in quel luogo, indipendentemente dai suoi risultati” sussurrò Margaret, il viso solcato dalle lacrime.
"Spetta al ministro in carica decidere se seppellire un ministro deceduto nel cimitero di Farw. E poi, da quel che mi risulta, nessuno di quei ministri sepolti ha permesso a Lord Voldemort di perdurare!” rispose Hestia, inviperita “Anche i Ministri che si sono susseguiti durante la prima ascesa del Signore Oscuro, hanno avuto il coraggio di fare qualcosa!"
"Avete permesso ad un Mangiamorte di essere sepolto con tutti gli onori, gli avete addirittura commissionato un suo ritratto!" rispose Margaret, alzando la testa e la voce.
"Il Mangiamorte in questione ha un nome, ed è Severus Piton! E a differenza del suo caro Cornelius, Piton ha sacrificato la sua vita per aiutare Silente!” Hestia sbatté il pugno sulla scrivania.
"Basta così!"

Kingsley alzò una mano in direzione di Hestia Jones che subito si zittì.
Margaret si era fatta tutta rossa in viso, respirava affannosamente e aveva gli occhi lucidi, ma non si abbatté. Giunse le mani insieme e si rivolse ancora una volta direttamente a Kingsley.

"So che mio marito ha commesso molti errori, so che mio marito non è stato il miglior ministro che l'Inghilterra abbia mai avuto, lo so, non sono stupida. Ma ha fatto tutto in buona fede, non per danneggiare il nostro paese! La prego, Ministro, la prego, non si faccia guidare dall'odio, dalla rabbia e dal risentimento. Mio marito ha servito a questo paese e si merita un posto dove riposare in pace, merita di essere sepolto con rispetto e merito, meritiamo, di poterlo piangere a Farw. Significa così tanto per noi, la prego Ministro trovi un po' di pietà dentro di sé."
Hestia e Percy posarono il loro sguardo su Kingsley, che rimase in silenzio, meditabondo.
C'erano molte implicazioni in quella decisione, lo sapeva. Sapeva che non si trattava solo del dolore di una vedova, ma che tutto il mondo magico avrebbe giudicato la sua decisione.

"Sono d'accordo con Hestia" disse l'uomo. Margaret sbiancò. Ma Kingsley non aveva ancora finito di parlare "Cornelius ha commesso molte azioni negative, nella sua vita. Ma un po' tutti i Ministri ne hanno commesse, dopotutto siamo umani. Questo non cambia il giudizio che ho di tuo marito, Margaret, ma credo che non ci sia niente di sbagliato nel dare un po' di conforto ad una vedova. Seppelliremo tuo marito nel cimitero di Farw, come tu desideri."

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Vedete? Lo vedete?
Avevo ragione io, per una volta.

Mentre osservo la bara contenente il mio corpo che viene lentamente calata in una fossa, sorrido.
‘La Rivincita dei Mediocri’, proprio così.

La rivincita di una persona che prima della mia morte era un reietto. Adesso tutti piangono per me, tutti si ricordano come fossero buone e belle le cose, quando c’ero io.
Patetici, come patetico è il mondo.

La gente è così perbenista che, appena un avversario muore, automaticamente diventa un santo. E siamo così disperatamente alla ricerca del consenso degli altri, del consenso della società, che siamo quasi ‘obbligati’ a farlo.
Immaginatevi se qualcuno adesso si alzasse e dicesse, a chi piange per me: Perché cazzo piangete, odiavate quell’uomo!
Sarebbe giusto, ma nessuno lo farà mai, ci sono state inculcate troppe convenzioni sociali.

Uhm, la morte mi ha reso ancor più cinico di quanto non fossi.
Ma la verità è che adesso la mia famiglia verrà lasciata in pace, mio figlio potrà farsi una vita, mia moglie non verrà più additata dagli estranei. Chissà, forse la mia figura verrà addirittura rivalutata, in futuro.
E tutto questo, senza sforzi. Solo al prezzo della mia inutile vita.

Questa cosa fa riflettere. Del resto avrò tutta l'eternità nità per farlo. Nel frattempo continuerò ad osservarli, da qui. A proteggerli, per quanto posso.

Come dite? Se osservo i miei cari da quassù o da quaggiù?

Oh, a questo non posso proprio rispondere!

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Si conclude questa mini-long :)
E’ stato un capitolo davvero duro da scrivere, perché in realtà non doveva esistere.

Rileggendo il bando del contest, però, mi sono reso conto che nell'Aiace originario è riservata una parte importante riguardante al luogo dell’eterno riposo di Aiace.
Perciò ho inserito questo secondo capitolo, avente a che fare con questa delicata questione.
Spero vi sia piaciuta ^^

  
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