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Autore: crazy_love_girl_96    12/01/2021    1 recensioni
“Se ora mi dicessero di abbandonare ogni vanità ed ogni orgoglio, ogni desiderio ed ogni ambizione, qualunque più caro ricordo del passato, qualunque più dolce lusinga del futuro, e di vivere unicamente in voi e per voi, senza domani, senza jeri, senza alcun altro legame, senza alcuna altra preferenza, fuor del mondo, interamente perduto nel vostro essere, per sempre, fino alla morte, io non esiterei, io non esiterei. Credetemi.” - G. D'Annunzio
E se Edward rincontrasse Bella dopo sei anni in seguito al suo abbandono dopo aver fatto l'amore durante il suo diciottesimo compleanno? Cosa succederebbe?
FF originale, i personaggi e i diritti appartengono a Stephanie Meyer.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Renesmee Cullen | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon
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CAPITOLO 3

POV. EDWARD

Scampanellio, ecco cos’era per me la sua voce. Ad ogni parola un inspiegabile affetto nei confronti di quella giovane mezza vampira si innalzava sempre più. Mi raccontò tutto in modo esaustivo, dalla sua nascita, alla scoperta di essere una mezza vampira, di come debba la sua vita a sua madre e di un certo Jake, il cui solo nome faceva crescere in me una gelosia inspiegabile. Eppure da quanto la conoscevo? Poche ore? Dimenticai persino il pensiero di Bella, cosa mai successa. Da quando la conobbi mai e dico mai smisi di pensarla, e adesso? L’arrivo di una mezza vampira mi fece sentire così bene, così al sicuro, che automaticamente dimenticai lei, la mia cerbiatta, nella straordinaria sensazione che stesse bene. Sensazione che, mi augurai con tutto il cuore, fosse reale. Iniziai a provare uno strano moto di tristezza, ma anche di odio, nei confronti del padre. Di colui che aveva contribuito a darle la vita. Me ne stava appena iniziando a parlare, e notai come gli occhi, i suoi occhi, divennero improvvisamente lucidi. Poi la guardai ancora, nei suoi grandi occhi cioccolatosi e mi chiesi quale mostro sia stato in grado di abbandonare una creatura così bella, così pura e così speciale come lei, non rendendosi conto della sua fortuna. Era così raro riuscire a concepire nella nostra natura che sembrava fosse quasi una leggenda. Iniziai a provare rabbia anche nei confronti della donna, chissà come si sarà sentita a crescere una figlia completamente da sola. E la tristezza mi avvolse nuovamente.

  • Così non so nemmeno il suo nome. – proseguì asciugandosi le lacrime. Dio, la voglia che avevo di abbracciarla e consolarla, e possibilmente trasmettere il suo dolore a me. – e scusami per averti annoiato, ma con oggi sono sei anni esatti che è andato via e ripensare alle condizioni della mia mamma ogni anno in questo giorno non mi aiuta. Lei è la mia vita Edward, è la mia eroina. – concluse. D’istinto raggelai: sei anni? Sei anni esatti? Come.. ma all’improvviso una voce, che conoscevo molto bene mi bloccò.
  • Sta lontano da lei succhiasangue, o ti giuro che staccarti la testa sarà il minore dei tuoi mali. – terminò trasformandosi. Jacob, Jacob Black.

POV. BELLA

Stare chiusa in casa non aiutava particolarmente il mio umore così decisi di iniziare a preparare qualcosa per cena per Jake e Renesmee. Rovistando nella dispensa mi accorsi che mancavano il pollo e le patate per preparare il piatto preferito di mia figlia, e così, decisa a non pensare, uscii di casa. Invece di andare al supermercato, svoltai dritta verso il centro commerciale: sia per non perdere tempo, sia per essere certa di trovare quello che cercavo. Subito dopo aver preso il pollo e le patate andai alla cassa, acciuffando al volo le caramelle gommose a forma di pesca che i ragazzi adoravano. Svoltai dalla parte opposta per allungare il percorso che mi avrebbe portata all’uscita dal centro commerciale e fu proprio lì davanti a una vetrina che la vidi: stretta nel suo abito beige, col suo metro e cinquanta e quei capelli sbarazzini sparati in aria. D’istinto corsi verso di lei, cercando di trattenere il più possibile la velocità per non destare sospetti. Lei non appena mi percepì si voltò verso di me sgranando gli occhi. Mi buttò le braccia al collo.

  • - sussurrò singhiozzando.
  • – sussurrai incredula. Che ci faceva qui? Quando era arrivata? Era sola o c’erano altri membri della famiglia Cullen? E lui, era tornato anche lui?
  • .che..cosa? – farfugliai, cercando di dar vita ad un qualunque tipo di frase che avesse senso.
  • Mi sei mancata così tanto.. perdonami per averti lasciata, perdonami! E perdonami per non essere riuscita a vedere prima! Io, io – continuò. Vedere? Vedere cosa? D’istinto pensai a Renesmee. Se pensava di tornare per avanzare qualche diritto su mia figlia sbagliava di grosso. – mi dispiace sorellina. – non feci in tempo a ribattere. Due grosse braccia mi avvolsero e mi lanciarono in aria iniziando a farmi roteare.
  • Bellina, quanto ti sei fatta bella! Ahhahahahahha… Bellina è bella! – e giù a ridere a crepapelle. Emmett, il mio fratello orso. Dio quanto mi era mancato. – e adesso sei anche più forte eh! Che bello, adesso si che possiamo giocare come si deve! – tra le risate lo implorai di mettermi giù e lo abbracciai di slancio. Lui per me era un fratello, proprio come Jacob. Se avessi potuto, avrei pianto. Poi ricordai delle parole di Alice e gelai nuovamente.
  • Alice, che hai visto esattamente? – chiesi. E la paura che sapesse di Renesmee mi attanagliò lo stomaco.
  • Che ho visto? Cosa ho visto? – iniziò ad urlare. Giuro che ebbi paura che le iniziasse a fuoriuscire sul serio fumo dalle orecchie. Guardai Emmett che per tutta risposta scoppiò a ridere. – ma dico? Ti sei guardata allo specchio? Grazie a Dio sei vegetariana, se non ti fossi riuscita a controllare e ti fossi cibata di umani cosa… - urlava sempre di più, come una pazza isterica e alcuni passanti si girarono curiosi e perplessi alle sue parole.
  • . Pollo – e alzai il sacchetto della spesa – la mia amica è un’animalista convinta, nonché vegana ed esce fuori di testa ogni volta che qualcuno non si associa alla sua dieta. – spiegai, cercando di essere il più convincente possibile. Loro mi regalarono un sorriso e salutarono con un cenno della mano. Sospirai, anche questa era andata.
  • Emmett – tuonai – portiamola fuori di qui prima che inizi a combinare qualche altro danno. –
  • Si, signora. - E imitando il saluto militare, caricò sua sorella, ancora sbraitante, sulle spalle come se fosse un sacco di patate e mi fece cenno di seguirlo ridendo a crepapelle.

POV EDWARD

  • Attento a come parli, cane. – sputai. Giuro che si fosse avvicinato a lei per farle del male lo avrei ucciso con le mie stesse mani. Nei suoi pensieri vorticava un pensiero solo: proteggerla da me.
  • È da te che va protetta. La prossima volta porto una museruola e un guinzaglio. Che dici, sacco di pulci? – ghignai. Di tutta risposta ringhiò.

“Allontanati da lei o ti ammazzo Cullen. Ora!”

  • Jake calmati, calma amore mio. – disse Nessie correndo da lui e aggrappandosi al suo collo. Eh? Stavo diventando forse matto? – è mio amico, l’ho conosciuto qualche ora fa. Vieni che te lo presento, vedrai che ti piacerà. – spiegò sorridendo. Io ero sempre più confuso. Intanto il cane si ritrasformò in forma umana e io diventai una furia cieca. Che avesse almeno la decenza di coprire le proprie nudità davanti a quella ragazzina.
  • Renesmee, amore mio, torna a casa che qui me la vedo io. – disse a denti stretti.
  • Non ha nulla da temere con me Jacob. Quello pericoloso tra noi sei tu, non io. – Renesmee? Non aveva detto di chiamarsi Nessie? Ero ancora più confuso di prima. L’unica certezza era solo quello strano senso di affetto e protezione smisurati che provavo nei confronti di quella dolce ragazzina. Ringhiai e mi misi in posizione di attacco, pronta a staccargliela dalle braccia.
  • Lei non va da nessuna parte, cane. Stalle lontano. – tuonai. Renesmee o Nessie, non ho ancora capito il suo nome sgranò gli occhi alternandoli tra me e lui.
  • Vi conoscete? – chiese. E nei suoi pensieri apparì per un attimo il volto di una donna, ma non riuscii a definirne i tratti perché il flusso dei suoi pensieri svariò nuovamente.
  • Torna a casa, dannazione. Tu con lui non devi averci nulla a che fare, chiaro? – gridò. La ragazza sobbalzò un attimo e nei suoi pensieri vidi che mai le aveva rivolto questo tono. D’un tratto capì il loro legame. Imprinting. E mi rilassai un po', ma ancora nervoso nella paura che le potesse fare del male.
  • La mamma sai che ha bisogno di respirare oggi, per favore. E poi non mi avete ancora risposto? Come diamine vi conoscete? – e fu lì che la vidi. Nei suoi pensieri. Jacob si dovette rendere conto e infatti prese Nessie per un braccio pronto a spingerla via. Una furia cieca mi invase e stavolta seriamente.
  • Come fai a conoscere Bella Renesmee? – gridai. Lei sgranò gli occhi pronta a rispondere ma Jacob si intromise nuovamente.
  • Non rispondere, andiamo via. –
  • Non servirebbe, vi seguirei cane. Allora? - gridai, rivolta ancora alla ragazza. Lei abbassò gli occhi e poi li ripuntò nei miei.
  • È mia madre. – e se avessi potuto, giuro che sarei svenuto.  
  
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