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Autore: God_Eden_Imperial    12/01/2021    0 recensioni
Ambientato dopo gli eventi del manga, nella nuova vita dei Baskerville
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gilbert Nightray, Vincent Nightray
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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...torneremo nello stesso posto...
 
 
 
"...Gil..."
Ah, che nostalgia. 
Gli sembrava passata un'eternità dall'ultima volta che Vincent lo aveva chiamato in quel modo.
Gilbert era pronto, si era preparato un ottimo discorso da fratello maggiore da dirgli ed era sicuro di sé. Un sorriso si dipinse sul suo viso, al contrario dell'altro che rimase immobile sulla soglia della porta, a fissarlo.
"Ciao Vince, quanto tempo"
Lo salutò amorevolmente, allargando le braccia e aspettandosi che il fratellino gli saltasse addosso da un momento all'altro, come era solito fare. Invece, per sua enorme sorpresa, non accadde. Vincent si limitò a chiudersi la porta alle spalle e spostare lo sguardo altrove.
"Ciao..."
Sussurrò solamente, stringendosi nelle spalle. Gilbert lo guardò perplesso. C'era qualcosa che non andava. Forse si sentiva poco bene?
Passandosi una mano tra i capelli, spettinandoli, pensò di fare un altro tentativo, così aggiunse:
"Ehi, ti vedo in forma. Dai, vieni ad abbracciare tuo fratello"
Di nuovo allargò le braccia, convinto che stavolta Vincent si sarebbe tuffato su di lui dicendogli quanto lo amava e le solite cose sdolcinate a cui Gilbert rispondeva con imbarazzo, rimproverandolo di controllarsi. 
Sì, sarebbe andata di certo in quel modo...o almeno così credeva Gilbert. Di nuovo, Vincent non si mosse e, alzando lo sguardo su di lui, chiese:
"Da quanto sei arrivato?"
"Ecco...poche ore fa...ehm..."
Rispose senza sapere bene come continuare la frase. Non era la prima volta che Vincent si comportava in modo strano, ma arrivare a mantenere lui stesso la distanza tra loro...
C'è sicuramente qualcosa che non va qui.
Si disse Gilbert. Tutto il discorso che era pronto a fargli, dovette metterlo da parte. Gli si avvicinò e, con maggior sorpresa, vide Vincent indietreggiare, facendolo bloccare di colpo.
"Vince...cosa c'è? Sei arrabbiato?"
Doveva assolutamente sapere cosa passava per la testa del più piccolo. Durante la loro precedente vita, era stato lui ad allontanarsi e, alla fine, se ne era pentito. Ora aveva capito quanto Vincent avesse bisogno della sua vicinanza, e lo stesso valeva per lui. Fin da bambino, quando girovagavano per le putride e fredde strade di Sablier, aveva sempre dovuto avere la certezza che qualcuno avesse bisogno della sua presenza. Era la sua unica ragione di vita: avere qualcuno di cui prendersi cura. Se non avesse avuto nessuno, si sarebbe sentito solo e inutile. Prima di incontrare Jack, doveva solo prendersi cura di suo fratello minore, era il suo compito, un suo dovere! Poi aveva incontrato Oz e per lui era arrivato addirittura a farsi distruggere il braccio sinistro da Raven. Braccio che, per sua felicità, era rigenerato non appena ebbe inizio la sua nuova vita come Baskerville.
E ora? Di nuovo era Vincent che doveva proteggere, anche se più di una volta il minore aveva dimostrato perfettamente di sapersela cavare da solo. 
Adesso, però, non gli importava. Nuova vita, nuovo Gilbert, nuovo rapporto con Vincent. Sì, adesso avevano un'altra possibilità e tutto sarebbe andato per il verso giusto. 
Sarebbero stati insieme, avrebbero continuato a servire Leo, ricordando i vecchi tempi, aspettando il giorno in cui si ci avrebbero riso sopra. 
Quel giorno...arriverà?
"Gil...io...sono contento che tu sia qui"
"Allora dovresti dirlo alla tua faccia"
Lo aveva detto come un rimprovero e se ne era pentito un instante dopo. 
Grande, ci siamo appena ritrovati e mi arrabbio con lui solo perché non mi ha abbracciato? In passato lo frenavo sempre quando si avvicinava troppo...che accidenti mi è preso??
Si chiese, sussultando quando Vincent spostò nuovamente gli occhi altrove. 
Chiedersi cosa stesse accadendo era inutile! Doveva parlargli, quindi riprese ad avanzare verso di lui che, a sua volta, indietreggiò fino a finire con le spalle al muro e abbassando il viso non appena Gilbert gli fu a pochi passi di distanza.
"Cosa...fai?"
"Che domande. Mi avvicino a te. Che c'è? Ti da fastidio per caso?"
Stavolta fu Vincent ad avere un sussulto e, esitando, lo guardò finalmente in faccia. Gilbert notò tante emozioni in quegli occhi eterogenei: gioia, rabbia, timore...
C'era qualcosa di diverso nella luce che emanavano.
"No, solo..."
Non terminò la frase, limitandosi a prenderlo per mano e dirigersi verso il letto, facendolo sedere. Gilbert non oppose resistenza, ma lo guardò più confuso di prima.
"Vince...?"
Si stava preoccupando. Non era da lui un comportamento così distaccato nei suoi confronti. 
"Ascolta, Gil...io...vorrei che non mi guardassi più come un fratello"
Ah, falso allarme. Era il solito. Gli avrebbe dovuto spiegare per l'ennesima volta che c'era un limite da non superare. Ma almeno ora aveva la certezza che tutto fosse come sempre...quanto si sbagliava!
Stava per rispondere quando Vince lo precedette, aggiungendo:
"Voglio essere un estraneo per te"
Gli occhi di Gilbert si spalancarono, il fiato gli mancò e percepì chiaramente il suo cuore saltare un battito.
Cosa? No...impossibile...doveva per forza aver sentito male...sì, non c'era altra spiegazione plausibile. Aveva la testa piena di pensieri che le parole, appena pronunciate dall'altro, gli erano arrivate confuse. 
Deglutì rumorosamente, nonostante avesse la bocca completamente asciutta.
"Scusa...non credo di aver capito...puoi ripetere?"
Sussurrò. Vincent tirò un sospiro silenzioso e, facendo un passo indietro, disse:
"Durante questi mesi ho pensato molto...a me...a te...a noi...e sono arrivato alla conclusione che sarebbe meglio se stessimo lontani. Insomma...dopo tutto quello che ci è successo...vorrei evitare altri problemi. Non voglio più soffrire, non voglio più avere paranoie e soprattutto..."
Esitò e Gilbert si immobilizzò, timoroso del continuo.
"Non voglio più stare con te"
...
"Mi prendi in giro?!"
Aveva urlato Gilbert scattando in piedi e facendo saltare Vincent per lo spavento. Stava per allontanarsi ma il maggiore glielo impedì, afferrandolo saldamente per il polso. 
"Spero tu stia scherzando! Si può sapere cosa ti salta in mente?! Perché adesso ti metti a dire certe idiozie?!"
"Gil...mi fa male"
"Pensavo che ormai la folle idea di scomparire ti fosse passata!"
"M-mi è passata"
"E allora cosa significa quello che hai appena detto?! Proprio ora che ci siamo ritrovati, tu-"
Si interruppe di colpo, capendo a cosa si riferiva Vincent. Aveva provato ad abbandonarlo molte volte eppure non ci era mai riuscito. Sapeva che il minore, molto spesso, se ne accorgeva e, nonostante vedesse la persona più importante della sua vita correre via, non aveva mai provato a fermarlo. Non gli era mai corso dietro...si limitava a guardarlo sparire, poi chiudeva gli occhi e piangeva in silenzio. Piangeva perché sapeva che Gilbert aveva fatto la scelta giusta e, anche se voleva disperatamente che tornasse indietro, allo stesso tempo desiderava che non lo facesse, che lo lasciasse da solo. Vincent si sarebbe lasciato morire senza fare nulla, in quell'angolo sporco di vicolo, ma poi Gilbert tornava. Gli sussurrava che gli dispiaceva, che si pentiva e lo abbracciava forte, ripetendogli che era la sua unica ragione di vita.
Vincent avrebbe tanto voluto morire un attimo prima delle solite scappatelle del fratello, così Gilbert non avrebbe avuto rimpianti e non sarebbe mai tornato indietro. 
Avrebbe trovato la felicità e non sarebbe successo nulla di male. Aveva sempre pensato a Gil, fatto tutto solo per Gil. Aveva tradito, ucciso, recitato e desiderato la morte per tutta la sua esistenza, soltanto per Gilbert. 
Si ripeteva di essere felice con lui solo per nascondere la verità, ovvero il suo dolore.
Quando non stavano insieme, Gilbert sembrava così libero...
Ma poi gli aveva rivolto parole gentili, lo aveva salvato e abbracciato, risanando il loro rapporto.
Vincent gli era grato...ma proprio per quel motivo, voleva evitare che andasse nuovamente tutto a rotoli.
Era stato difficile per lui, ma era la decisione migliore da prendere. Non gli importava se Gilbert non sarebbe stato d'accordo.
Stavolta avrebbe pensato solo a se stesso. Come voleva il cappellaio, stavolta non avrebbe usato il "per qualcun altro". 
   
 
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