Unmei no akai ito
My soul is ripped apart
Ti
sei mai chiesto perchè?
Perchè,
tra tutte le milioni di probabilità di questo vasto
universo,
proprio io e te?
Oltre i confini del tempo, oltre i confini della razionalità, il destino ha intrecciato i suoi fili, facendo di te un posto che io potessi chiamare casa. Ed ho trovato me stessa, proprio quando avrei dovuto essermi persa.
Ti
sei mai chiesto quando?
Quando
è stato il momento esatto in cui è stato deciso
che non si potesse
più tornare indietro? Quel confine sottile oltre cui le tue
luci e le tue ombre
si sono fuse e confuse. L’istante in cui l’oro dei
tuoi occhi ha rubato il mio
cuore.
Oro e
miele, argento ed ebano.
Youkai,
Hanyou o Ningen. Aveva più importanza? C’era altro
oltre la nostra
essenza?
Se anche ci fosse stato, io avrei visto solo te e me, così com’eravamo, così come siamo.
Te lo
sei mai chiesto?
Io
sì.
Tante, tante volte.
Me lo
sono chiesta ogni volta che ho viaggiato attraverso il pozzo; ogni
volta che ho traballato sotto il peso del dubbio e
dell’incertezza che il tuo
cuore non fosse solo mio.
Me lo
chiedo ora, ogni giorno, da quando il pozzo si è chiuso,
consumata
dal senso di colpa e dall’irrazionale bramosia di sapere se
anche tu, come me,
dall’altra parte ti tormenti tra disperate attese e amari
sospiri.
Me lo chiedo ogni notte, quando sogno e realtà si confondono e, tra lacrime e singhiozzi soffocati nel cuscino, il buio assume le fattezze del tuo volto, portandomi a un passo dalla follia.
Mi
sono chiesta se non fossi stata altro che la persona sbagliata, nel
posto sbagliato, nel momento sbagliato.
Non
ho mai saputo darmi una risposta. E forse non c’è,
sai?
O,
semplicemente, non ci è dato sapere.
Perchè noi non siamo altro che pedine in mano a questo destino beffardo e capriccioso che prima ci dà e poi ci toglie, in un piano più grande di noi. E, dopotutto, credo di non aver mai provato niente di più giusto, niente di più forte di questo.
Mi
sorprendo di respirare ancora; nonostante questo filo rosso continui a
stringere quasi fino a soffocare, quasi fino a sanguinare.
Preferisco
soffrire e lasciare che la mia anima si dilani ogni giorno nella
consapevolezza che non ti vedrò mai più,
piuttosto che reciderlo e vivere la
mia vita come se non ti avessi mai incontrato, come se non ti avessi
mai
amato.
Perché vorrebbe dire non vivere affatto.
Vorrebbe
dire vivere una vita a metà.
****
Sì, lo so che
dovrei andare avanti con “Tied to You”, ma
a mia discolpa posso dire che questa flash è nata di getto,
una sera che stavo
riguardando il finale di InuYasha. L’ho buttata
giù e per mesi sono tornata a
sistemarla e risistemarla, un pezzetto alla volta, una parola alla
volta.
È la mia prima
InuKag, ho sempre scritto solo delle altre
coppie, ma di loro due no, almeno non singolarmente. Non ho mai sentito
la
necessità di approfondire i loro pensieri. Ma poi,
riguardando la serie, mi
sono detta che la loro è una delle storie d’amore
più belle e mi è venuta
voglia di scrivere.
Non so come sia venuto,
spero che il risultato sia almeno
accettabile. Fatemi sapere cosa ne pensate.
Un abbraccio,
Manu