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Autore: Marie_    15/01/2021    0 recensioni
Clarke e Bellamy sono i migliori amici di Harper e Monty, giovane coppia sposata e con un bambino, Jordan.
Un drammatico incidente, però, sconvolgerà le loro vite definitivamente.
Dal X capitolo
[...]
Quando Bellamy si svegliò, ci mise qualche attimo a mettere tutto a fuoco. Il suo braccio stringeva dolcemente il fianco della ragazza addormentata accanto a lui, i suoi capelli biondi, colpiti dal sole del mattino, sembravano ancora più luminosi. Incredulo Bellamy le accarezzò dolcemente la schiena, percorrendo con le dita il tracciato della spina dorsale, in un gesto intimo e personale che non aveva mai fatto con nessuna. Sorrise quando la sentì fremere al suo tocco e iniziare a svegliarsi. Iniziò a giocare con una ciocca di capelli biondi e a lasciarle dei baci sulle spalle per farla girare.
[...]
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellamy Blake, Clarke Griffin, Harper, Monty Green
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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SECONDO CAPITOLO



La festa per il primo compleanno di Jordan era stato un successo, Clarke aveva cucinato per tutti e gli ospiti le avevano fatto mille complimenti, questo l'aveva riempita di orgoglio e soddisfazione, e la consapevolezza di non star sbagliando strada nel voler ampliare la sua attività le aveva infuso una certezza ancora maggiore. 

Quella giornata era stata anche un'occasione per rivedere i vecchi amici del college e per conoscere i vicini di Harper e Monty. C'erano tutti: Raven, Miller, Murphy ed Emori, mancava soltanto il loro più caro amico Jasper Jordan che era venuto a mancare l'anno precedente per una malattia terminale e in suo ricordo il nuovo arrivato era stato chiamato proprio Jordan.

Clarke era stata felice di quella giornata, si era sentita amata e accolta proprio come una famiglia ma guardando tutti i suoi amici e guardando la felicità negli occhi di Harper e Monty, una punta di invidia l'aveva presa: voleva anche lei essere così felice. A volte pensava che fosse solo colpa sua e del suo essere troppo razionale e che il suo ragionare troppo fosse il motivo per cui non aveva una relazione, pensava troppo con la testa e non si lasciava mai andare alle emozioni forse per paura di perdersi nell'aprirsi con l'altro.

 

Quando Bellamy si svegliò quella mattina non era da solo, si girò nel letto e riconobbe una lunga chioma castana sparsa sul cuscino. Cercò inutilmente di ricordarsi il nome ragazza ma non gli venne in mente e, imbarazzato, si preparò ad alzarsi. I suoi movimenti fecero svegliare la ragazza accanto a lui che lo guardò sorridendo, estasiata passò maliziosamente una mano sul petto di Bellamy, percorrendo con le dita il profilo degli addominali. Il ragazzo fremette al tocco e cercò di controllarsi, incoraggiata dalla reazione la ragazza disse: "Bell, questa notte è stata perfetta, potremmo fare colazione e concederci un bis" sorrise. "Mi dispiace tesoro" svicolò Bellamy "devo andare al lavoro. Faccio la doccia ed esco. Se vuoi puoi preparati del caffè, ci sono le tazze e i biscotti nell'armadietto", e si girò andando verso il bagno per evitare di vedere la faccia delusa della ragazza.

Bellamy era stato una promessa del basket e sarebbe potuto arrivare anche in squadra importanti dopo il college ma un infortunio al ginocchio gli aveva stroncato la carriera sul nascere. Aveva trovato un lavoro nello stesso campo, incapace di lasciar andare una passione che lo aveva segnato per tutta la vita: si occupava della telecronaca delle partite e del controllo delle riprese in cabina di regia. Non gli dispiaceva questo lavoro, lo lasciava abbastanza libero e gli permetteva di viaggiare; ogni tanto però, in cabina di regia, si estraniava dai colleghi e dalla partita e si chiedeva se fosse questo l'orizzonte ultimo della sua vita e se non potesse aspirare a qualcosa di più. Guardare gli altri giocare e non giocare lui stesso era abbastanza?

 

 

In quei giorni al negozio di Clarke stavano lavorando alacremente; la bionda voleva ingrandire la proprietà e costruire un piccolo ristorantino, in cui servire piatti che ricordassero la cucina di una volta, non doveva essere niente di enorme, un posto intimo e speciale. Per questo stavano sperimentando nuove ricette e realizzando prodotti in numero maggiore e in cucina c'era sempre fermento, un via vai continuo di ingredienti e di vassoi ricolmi. "No, Clarke, ferma! Non è ancora pronto" disse Roan "Ma smettila, i tuoi dolci sono sempre i migliori. Questo è buonissimo, cos'hai aggiunto? Cannella?" "Sì esatto ma non dovresti assaggiarlo" "Troppo... tardi"

Clarke si fermò al bancone, dal vetro del negozio lo aveva visto attraversare la strada. Velocemente si tolse il grembiule e la rete che proteggeva i capelli, si diede una sistemata veloce e si mise a servire, allontanando bruscamente la commessa. Sospirò per darsi un contegno e si aprì in un sorriso nel vederlo entrare.

"Buongiorno" lo accolse con gioia "Ciao" le sorrise a sua volta. Clarke rimase un istante incantata, si riscosse solamente quando Roan diede un colpo di tosse vicino a lei. "Sì, scusami, ti preparo un arabo con fontina, pomodori e mortadella" "Sono così ripetitivo?" "Un buongustaio forse, l'hai ordinato almeno 24 volte, con questa 25" "Ah, tieni il conto?" Clarke spostò la ciocca di capelli dietro l'orecchio imbarazzata "no... no... ho memoria per queste cose" "Forse ho anche timore nel scegliere qualcosa che magari non mi piacerà" "Interessante, allora aggiungo io un pezzo speciale, offerta dalla casa" "Ti ringrazio" disse avvicinandosi alla cassa "perché non hai anche tu il cartellino con il nome? Così almeno lo saprei". Clarke arrossì di colpo, non era abituata a delle avances così evidenti "Clarke, mi chiamo Clarke" "Cillian, è un piacere. Ora devo andare, grazie". "Aspetta" lo fermò la bionda "Se metti il tuo biglietto da visita nel barattolo potresti vincere un cesto omaggio, facciamo l'estrazione a fine settimana". Cillian si fermò e sorridendo tolse dal portafoglio il suo biglietto da visita mettendolo nel mucchio con gli altri, aspettò un attimo e disse "che ne dici invece di una cena?" "Perfetto. Sarebbe perfetto" rispose incantata Clarke. Quando Cillian le diede le spalle si buttò a capofitto a cercare il biglietto "Aspetta almeno che abbia girato l'angolo" le disse Roan ridendo, "lo troverai subito poi, quanti Cillian ci saranno in città?" 

 

 

 

 

 

Angolo autrice: il capitolo non è molto lungo ed è incentrato soprattutto su Clarke, piano piano scopriremo cosa fanno nella vita i nostri due protagonisti. Roan come cuoco non ce lo vedo tanto ma doveva esserci anche lui, il mio Ice King, in verità ce lo vedo a fare battutine e a punzecchiare Clarke. Fatemi sapere come vi sembra, un bacio e spero a domani! Marie 

 

  
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