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Autore: Arkady    15/01/2021    0 recensioni
Dal capitolo 4:
- Stai bene? - Mi chiede
- Non. Farlo. Mai. Più!! - Riesco a dirgli con voce strozzata, tra un colpo di tosse e un altro.
- Come hai fatto a bere? Non dirmi che sei una di quelle che deve tapparsi il naso con la mano? -
- Mi hai preso completamente alla sprovvista, mi sono pietrificata! –
Troppo tardi penso che, detta così, può sembrare che io abbia paura. Cosa, ovviamente, falsa! Che sia chiaro!
- Se avessi saputo che avevi paura, non ti avrei fatto questo scherzo. –
Ecco, appunto.
- Io non ho paura! - dico, in perfetto stile bimba di quattro anni.
- Si, certo che no. - mi risponde accondiscendente.
Genere: Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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Capitolo 9: Week-end


Sabato 5 Marzo
Oggi il professore di matematica è ammalato, quindi ci fanno uscire prima da scuola.
Si, lo so che dovrei sprizzare gioia da tutti i pori, ma questo vuol dire "arrivare a casa prima" solo per i fortunelli che hanno già patente e auto, o per chi ha i genitori disponibili a venire a prenderli. 
Io, purtroppo, non rientro in nessuna delle due categorie, e quindi mi tocca aspettare comunque la mia corriera.
Lorenzo è in macchina con Enrico e Michael, e ci avrebbe anche dato un passaggio. Ma siamo in sei, quindi una tra me, Valeria e Greta sarebbe rimasta a piedi.
Io avrei avuto davvero bisogno del passaggio: stasera abbiamo la prima del musical, quindi arrivare a casa prima avrebbe significato tempo in più per le prove, ma me la farò andare bene.
Almeno non sono l'unica a dover rimanere fino a quasi le 14! Una metà buona della classe dovrà aspettare assieme a me, quindi abbiamo deciso di andare in un bar vicino alla stazione. 
Troviamo un tavolo abbastanza grande per starci tutti, con tanto di zaini e giubbotti. Enrico e Michael sono a giocare con le slot-machine mentre noi altri siamo tutti seduti sulle poltroncine. 
Valeria è seduta sul bordo della panca, io sono accanto a lei e Ambra mi si siede vicino. Subito dopo, entrambe notiamo Lorenzo avvicinarsi, e lei con nonchalance slitta più a lato vicino a Paolo, lasciandogli il posto in mezzo a noi ed iniziando a vantarsi di non soffrire il solletico.
Lorenzo le ha appena ribattuto che è impossibile e io prendo le difese della mia amica, pregiandomi di avere la stessa invulnerabilità, e così parte una lotta senza esclusione di colpi: io contro Valeria, Ambra contro Paolo, ed entrambe contro Lorenzo, che si pente di essersi seduto in mezzo a noi due.
Ad un certo punto Paolo scappa e Ambra gli corre dietro in giro per il locale, fortunatamente vuoto a parte noi, mentre Valeria si defila, andando da Enrico e Michael, ancora alle prese con i videogiochi, facendomi uno strano sorriso.
Io e Lorenzo ci ritroviamo soli.
Nel nostro angolo intendo, perché altri nostri compagni di classe sono semplicemente dall'altro lato del tavolo o in quello vicino.
Sembriamo abbracciati: io con il braccio dietro la sua schiena, pronto a farlo saltare sfiorandogli il fianco con la mano; mentre la sua mano è sopra la mia spalla, pronto ad allontanarmi in caso di attacco, facendomi il solletico sotto le ascelle.
Purtroppo, nella lotta, ha scoperto il mio unico punto debole.
Ormai la guerra è finita, gli altri sono tutti andati via, ma pare che nessuno dei due abbia intenzione di spostarsi da questa posizione, decisamente comoda ed entrambi lasciamo semplicemente rilassare le mani, che non devono più essere scattanti.
Lo spazio tra lui e lo schienale della poltroncina è tale che, abbandonando il braccio, la mia mano si appoggi giusto giusto sull'attaccatura del suo sedere. Dai che questa è la volta buona che vinco la sfida!
Lui però prende la mia mano, la sposta e la tiene nella sua. 
Rimango perplessa, ammetto che la tanto decantata reazione me l’aspettavo diversa.
Greta e Ambra si tornano a sedere vicino a noi, quindi, senza dare nell'occhio ci separiamo. 
 
Io prendo il mio telefono, compongo un messaggio e glielo faccio leggere: “Questa è la tua reazione?” 
Iniziamo a conversare così, per non farci sentire, nonostante ci sia la musica e i nostri compagni siano occupati in altro.
"Ma ovvio che non è questa!" digita lui, restituendomi il cellulare
"Però mi hai tolto la mano"
"E la chiami palpata quella?"
"non palpata con la P maiuscola, avrei potuto fare di meglio. Ma se non mi spostavi la mano magari..."
"L'ho spostata perché qui c'è troppa gente"
"Non tirare fuori scuse, non ci vedeva nessuno!"
"Rifallo allora!"
Ma, scritto questo, si alza - Io vado a fumare – annuncia a voce alta e mi lancia un’occhiata di sfida.
 
Bravo scemo! E con che scusa io, Eleonora, freddolosa per eccellenza, dovrei venire fuori al freddo a far compagnia a te che stai fumando?
Mentre rifletto in attesa di un'illuminazione, Valeria mi avverte che è ora di andare. Ma come, di già?
Io e lei potremmo stare qui un 15 minuti in più rispetto agli altri, ma anche per questo mi servirebbe una scusa!
Senza considerare il fatto che Lorenzo, Enrico e Michael se ne sarebbero potuti andare un'ora fa, dato che erano in macchina.
Sconsolata, incomincio a mettere a posto le mie cose. Lui rientra mentre ci stiamo vestendo.
– è già ora di andare? – mi chiede
– Già –
– Veniamo anche noi, tanto la macchina è parcheggiata lì – dice mentre prende le sue cose e dà una voce a Michael e Enrico.
 
Una volta fuori, facciamo in modo di essere in fondo alla comitiva e, lontani da orecchie indiscrete, gli sussurro di farmi vedere la sua reazione.
 
- Ero andato fuori apposta! -
– E sentiamo, piccolo genio del male, con che scusa sarei venuta fuori io? –
 
Lui non mi rispose e scrolla le spalle, come a voler dire che non è un problema suo.
Nel frattempo gli altri stanno arrivando a destinazione, e prima che si girino a vedere dove siamo, gli dò un bacio sulla guancia per salutarlo.
Lui rimane un momento imbambolato, nella classica posa a bocca semi aperta e con la mano che va a coprire la guancia baciata.
 
– Parliamo dopo per messaggi – dico sorridendo alla sua reazione e schizzo via verso Valeria
 
 

 
 
Ma una volta a casa non ho tempo di stare dietro ai messaggi.
Alle 15 sono già in teatro per le prove generali, prima senza costumi e scenografia, e poi con tutto al suo posto.
Sono un po' agitata, stasera ci saranno oltre Valeria, Greta con il fratello, Ambra e Serena, anche Lorenzo, Enrico e Alessio.
Valeria mi ha chiesto apposta davanti a tutti a che ora era lo spettacolo, così la notizia si è diffusa.
Enrico mi ha addirittura ringraziato: oggi è il compleanno della sorella, la cui storia preferita è proprio la Bella e la Bestia, e io gli ho salvato la vita con un regalo dell’ultimo minuto.
Così, dopo che è venuto fuori che la ragazza è in classe con Gianluca e Mario, si è formata una piccola compagnia che questa sera assisterà al mio debutto come cantante.
Aiuto!
Ho già detto che sono agitata?
 
 
...
 
 
È andato tutto per il meglio. Siamo stati tutti bravissimi e abbiamo raccolto un sacco di applausi.
Ora siamo tutti dietro le quinte, in attesa che il Sig. Massimo finisca il suo mini discorsetto, ci chiami uno ad uno sul palco e poi tutti insieme salutiamo il pubblico.
Io sono la prima ad entrare, e vengo inondata dalle urla del pubblico. C'è una parte della sala che fa un casino assurdo, ho quasi paura a girarmi.
I miei timori erano fondati: quelli che hanno addirittura improvvisato un'aola sono i miei compagni di classe. Sono riusciti persino a trascinare in mezzo Fabrizio ed i miei.
Il mio sorriso, comunque, è tutto per Lorenzo. 
 
 
...
 
 
Ho appena finito di cambiarmi che ricompare Lumière, alias Luca.
- Ma sei piena di fan, lo sai? -
- Si! - dico, ubriaca di felicità
- Li sentivo parlare di andare a bere una cosa, ti secca se mi unisco? C'è una ragazza proprio carina! -
- Certo che no! Ma giù le mani dalle mie amiche! –
Mi chiedo a chi si riferisce, Valeria, Greta e Serena le ha già conosciute.
- Chi io? Sono un santo, lo sai -
Al mio sguardo divertito mi risponde - Dai, scappiamo prima che il Sig. Massimo ci obblighi a pulire! –
 
Così usciamo dal camerino di corsa, ridendo, e andiamo a sbattere contro la combriccola che mi aspettava.
Io finisco dritta tra le braccia di Lorenzo, che mi evita la caduta. 
Luca, invece, cade addosso ad una ragazza che non ho mai visto.
Ridiamo tutti, mentre Luca ne approfitta per provarci.
Un pensiero mi fulmina: la ragazza è più grande di noi, ed era vicina a Lorenzo, altrimenti non saremo caduti addosso ad entrambi.
Che sia quella famosa ragazza? L'amica di suo fratello che gli piaceva?
Perché diavolo l'ha portata qui?
In un attimo, tutta la felicità dovuta alla riuscita dello spettacolo, mi abbandona.
 
- Cho, invece di stare lì imbambolata, perché non mi presenti la tua amica? - mi chiede Luca
- Io sono Laura, piacere. - si presenta lei da sola a me e a lui.
- Ah, non vi conoscete? - chiede Luca confuso.
- No - dico io, con un sorriso enorme. Non è questo il nome che mi aveva detto Lorenzo!
- Sono la sorella maggiore di Mario. -
Il che spiega anche la sua presenza qui.
Luca mi fa un sorriso enorme e si allontana con Laura verso gli altri.
Fatti due passi, si blocca, torna a guardarmi e mi dice - Cho, non dimenticare la borsa! - facendomi l'occhiolino.
La borsa? Ma di che parla?
- Lorenzo la puoi accompagnare? Se torna dentro sola la incastrano con le pulizie. - Detto questo, si rincammina, poggiando il braccio sul fianco di Laura.
 
Io e Lorenzo ci guardiamo confusi, ma non abbiamo tempo per esternare i nostri dubbi, perché la porta torna ad aprirsi ed esce Matteo di corsa, urtandomi e facendomi finire nuovamente tra le braccia di Lorenzo.
Inizia a piacermi il fatto che ogni tre per due sono spalmata su di lui.
Matteo nel frattempo si sistema gli occhiali, come a voler esser certo di aver visto giusto, si scusa e se ne va.
Io non accenno a spostarmi, né Lorenzo abbassa il braccio che mi cinge la vita.
Decido che è la mia occasione per vincere la sfida, così gli passo le braccia attorno alla schiena, come in un abbraccio.
Poi, lentamente, le sposto sul sedere e gli dò un pizzicotto.
Lui sobbalza e si allontana un po'.
Io, con fare malizioso, mi avvicino al suo orecchio e gli sussurro - Questa era di tuo gradimento? Sono stata abbastanza coraggiosa, Sig. Setteemezzo? -
Sono curiosa di vedere la famosa reazione, che questa volta deve arrivare per forza. È stato tutto regolare.
 
Purtroppo però, veniamo nuovamente interrotti dalla voce di Valeria.
- Ero venuta a controllare se ti avevano incastrato con le pulizie – dice con un tono un po’ dispiaciuto.
Per fortuna che le dò la schiena, quindi lei ci vede semplicemente abbracciati.
Ci separiamo, rossissimi entrambi per essere stati scoperti.
- Tranquilli, sarò muta come un pesce. - dice sorridendoci e avvicinandosi a me.
- Proprio come lo è stato qualcuno, qui. - continua parandomisi davanti a braccia incrociate, il sorriso sempre più grande.
- Non so di che parli - le rispondo facendole la linguaccia.
Per fortuna era Valeria, penso mentre raggiungiamo gli altri.
Do un’occhiata di sottecchi a Lorenzo, ma ormai siamo in mezzo alla gente e la sua fantomatica reazione dovrà attendere ancora.
 

...



Domenica 6 Marzo
Oggi mi sono svegliata con un sorriso radioso, anche se alla fine la sfida non è ancora conclusa.
Io però ho fatto quello che mi spettava, quindi sono a posto. 
In effetti sono proprio contenta di me: ho dimostrato un coraggio che non credevo di avere. Soprattutto con Lorenzo, che dalla gita mi manda sempre in imbarazzo.
Muoio dalla curiosità di sapere cosa diavolo vuol dire "reagirò di conseguenza"!
Ieri sera non abbiamo più avuto occasione di restare soli, e dopo avermi salutato mi ha scritto che gli è dispiaciuto non poter rispondere alla mia domanda e, soprattutto, di non aver potuto concludere la sfida.
 
Scendo in cucina, ancora con la testa tra le nuvole, e mi ritrovo a dire - Si, davvero bello - in risposta a mia madre.
Ci metto un attimo a collegare il cervello e realizzare che mi ha detto - Quel Lorenzo è proprio un bel ragazzo, eh? -
Per tutti i Santi!
- Quindi, finalmente ci sarà un ragazzo che gira per casa? -
- Ma cosa dici?! - dico io, annaspando
- Ma mamma, ci sono già io che giro per casa, no? - interviene mio fratello. 
Beata innocenza!
Ne approfitto per dileguarmi, prima che mia madre torni all'attacco e, peggio, che mio padre la senta.
 
 

 
 
Nel pomeriggio, visto il successo della prima, il Sig. Massimo propone di andare verso la montagna, come premio per il nostro impegno. 
Visto il mio trionfo durante le prove e lo spettacolo nel trattare Francesco con la più assoluta indifferenza, ho accettato di buon grado. 
E siamo partiti così, senza alcun tipo di attrezzatura per la neve, dato che non pensavamo di trovarne ancora a marzo. 
Il caro amico, forse frustato dal fatto che non lo calcolo proprio da mesi ormai, ha deciso di farmi uno scherzo: mi ha preso di spalle, mi ha fatto cadere nella neve e mi ci ha sommersa. 
Sono fradicia!
Anche il giubbotto si può strizzare! Non so quindi se tenerlo addosso o toglierlo. Mi verrà una bronco polmonite entro domattina. 
L'imbecille ha almeno la decenza di cedermi il suo giubbotto, dato che tremo come una foglia.
Una volta, per tenere addosso una cosa che mi trasmettesse il suo profumo e il suo calore, avrei fatto carte false. Ora, invece, apprezzo semplicemente il fatto di avere qualcosa di asciutto a proteggermi dal freddo.
Arrivati alle auto per rientrare, gli altri occupano tutti i posti, lasciando me e Francesco fuori.
Questo vuol dire che devo tornare con lui?
Noi due, soli? 
Anche per questo avrei fatto carte false fino a due mesi fa. Ora vorrei strozzarli tutti! 
Luca, l'autista dei una delle altre auto, nonché unico che sa come si sono evolute le cose, fa scendere Matteo (che è suo cugino ed il miglior amico di Francesco) dalla sua auto adducendo a una scusa plausibile per la quale devo andare con lui.
E io, a momenti, non aspetto nemmeno che Matteo scenda per fiondarmi dentro l'auto di Luca, mio salvatore!
 
Una volta a destinazione, Matteo propone di andare a mangiarci qualcosa tutti assieme.
Io sto congelando, nonostante il riscaldamento in auto fosse a palla, e non vedo l’ora di farmi un bagno caldo.
Il primo a rispondere è Francesco - Dipende a che ora, perché devo andar fin laggiù a prendere Eleonora e poi tornare qui. -
Come? Cosa? Ho sentito bene?
Ha detto Eleonora?
Non sento la battuta di Matteo, che mi indica mentre parla, ma sento la risposta di Francesco
– Magari dovessi andare a prendere lei, ci metterei 2 minuti anziché 30! –
 
Incomincio a ridere. Fatemi capire, si è messo con una tipa che porta il MIO nome?
È ridicolo!
Finalmente i miei mi vengono a prendere e riesco a scappare via.
Francesco ha pure il coraggio di venirmi dietro e chiedermi se ci sarò più tardi. Ma tu guarda un po'!
Per fortuna interviene mio padre, che mi vieta categoricamente di uscire, dato che sembro un pulcino bagnato.
Appena mi riprendo dal freddo pungente che mi attanaglia anche le ossa, scrivo a Lorenzo.
Sento il bisogno di sfogarmi con qualcuno, e il primo nome che mi viene in mente è il suo.
Ho la certezza di non provare più niente per Francesco.
L'unica cosa che mi infastidisce è che la tipa che si è scelto si chiama come me!
 
Ore 19.00
Lorenzo non mi ha ancora risposto.
Mi viene il dubbio che, forse, non era il caso di scrivere a lui.
Non vorrei che pensasse mi sia tornata la cotta per Francesco! Non ora che le cose si sono fatte interessanti tra me e lui. 
Ogni tanto penso a quello che mi ha detto Greta: che lui non vuole mettersi con una compagna di classe.
E poi penso anche a quello che mi ha detto lui, e cioè che le ragazze finora le ha solo frequentate.
E ora non mi risponde.
Mi viene da piangere!
 
Ore 21.00
Il mio telefono suona, e nell'urgenza di leggere chi è per poco non mi cade!
È Lorenzo, era a giocare, ecco perché non mi rispondeva!
Oggi ha giocato! Nonostante in un'azione si sia fatto un po’ male è al settimo cielo, e dai suoi messaggi traspare tutta la sua felicità.
Non ha commentato il discorso "nome tipa di Francesco", ma va bene così. 
Il mio umore è migliorato già solo perché ci siamo scritti per due ore parlando del più e del meno.
E perché come ultima cosa prima di darci la buona notte, mi ha scritto di stare in guardia: la sua reazione è dietro l'angolo.
Non vedo l'ora che sia domani!
   
 
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