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Autore: ladypink88    15/01/2021    4 recensioni
Laura non è e una ragazza famosa, tanto meno un personaggio importante. Ma quello che si ritrova a vivere è l'incubo di una dipendenza da una droga legalizzata : per risolvere un problema, si ritrova poi a doverne affrontare un altro più grande. Ma questa è anche la storia di un cammino che la porterà verso una silenziosa, ma avvincente vittoria. Intrecci, storie, sentimenti. Un amicizia, un amore, un amante. Due vite che si uniscono in una promessa che sa di eterno.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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Le lezioni erano finite e Laura era sul treno sulla via del ritorno.
Era abbastanza nervosa. Aveva perso per un soffio quello precedente ed ora il treno su cui si trovava appariva ai suoi occhi infinitamente lento.
“ Se non sapessi che Davide rischia di non trovare nessuno davanti a scuola non mi preoccuperei, ma se va avanti così accidenti…”
Per fortuna, dopo un tempo che a Laura parve incessante, la ragazza scese dal treno e si mise a correre a perdifiato verso la scuola di Davide.
Erano le 16.17 e da lì a 5 minuti i bambini avrebbero iniziato ad uscire da scuola.
Il cuore di Laura martellava .
Odiava profondamente arrivare in ritardo.
“ Mannaggia a me! Avevo promesso a mia madre che sarei stata in grado di gestire sia le lezioni che il lavoro da baby sitter per potermi pagare le rette dell’università, ma se vado avanti così verrò licenziata alla prima settimana!”.
Infine arrivò.
Grazie al cielo e soprattutto alla sua corsa a perdifiato era giusto arrivata per il rotto della cuffia.
Si mise di fianco alla cabina, il punto di incontro dove si trovavano ogni giorno con il piccolo Davide.
“ Ciao Laura!” lo vide arrivare sorridente.
“ Ehy ciao Davide!” rispose la ragazza con il fiatone.
“ Ci scommetto che hai corso per arrivare puntuale!” esclamò il ragazzino.
Davide aveva solo 7 anni, faceva la seconda elementare, ma di sicuro non mancava di perspicacia.
“ Ho una notizia bella ed una brutta. Quale vuoi sapere per prima? “ esclamò Laura cercando di deviare il discorso.
“ Bè direi quella bella!”rispose il bimbo sorridente, mentre timidamente le prendeva la mano per attraversare la strada mentre si avviavano al parco.
“ Allora… la notizia bella è che ho portato la merenda !” esclamò la puffa cercando di creare una certa suspance.
“ Menomale, ho proprio fame!” esclamò Davide soddisfatto.
“ La brutta è che si tratta di una briosche alla marmellata, e so che non è proprio la tua preferita “ sussurrò Laura con la voce un po’ dispiaciuta. Purtroppo se ne era accorta solo sul treno che aveva preso la briosche sbagliata.
“ Ma la fame risolve tutto!E io ne ho tanta!” sentenziò il ragazzino.
“ Oh Davide sei proprio uno spasso!” esclamò Laura.
“ Mi porti al parco a giocare?” chiese Davide con i suoi occhioni in versione micio di Shreck.
Laura gli accarezzò la testa con affetto e rispose “ Non c’è bisogno che tiri fuori la carta degli occhi dolci, era già mia intenzione portarti al parco. Conviene approfittarne visto che la scuola è appena cominciata, tra qualche settimana arriverà il freddo quello vero e allora dovremo inventarci come giocare a casa!”
“ Sei la baby-sitter migliore del mondo!” urlò Davide ad alta voce mentre addentava la briosche alla marmellata con appetito!
Aveva proprio ragione : la fame risolve tutto.
Ma quando arrivarono al parco e Davide corse felice verso lo scivolo, Laura lo vide.
Era lì che giocava vicino all’altalena con tre bambini.
La più grande avrà avuto più o meno l’età di Davide.
Si sedette sulla panchina senza perdere d’occhio il bambino ed iniziò a tremare.
 
Gli occhi di Laura si aprirono di scatto ed un senso di vuoto la colse alla bocca dello stomaco. Si alzò di colpo e le girò vertiginosamente la testa.
Le mancò il fiato : ma che diamine aveva sognato?
Doveva assolutamente riprendere il controllo.
Appoggiò la schiena alla sponda del letto. E iniziò a respirare lentamente cercando di fare mente locale.
Serena. La festa. Alessandro.
Quel bacio.
Le mancò un battito.
Il taxi. Le risate con Serena.
Il panino alla salamella.
E tanto tanto alcool.
Troppo.
 
Aveva ricostruito le ultime ore e cercò di non fare troppo caso all’orribile sensazione che le aveva lasciato quel sogno. Si ripromise però che non appena sarebbe arrivata a casa lo avrebbe scritto nel suo nuovo diario.
Quello che non era stato violato da nessuno.
Manuel chissà come stai e cosa pensi. Chissà se mi odi. Sono sicura che non lo hai fatto con cattive intenzioni, e poi hai ragione tu. Io certe cose non le ho mai voluto affrontare, ed ecco perché mi ritrovo a…”
Si alzò e andò a prendere il solito astuccio dentro il suo zainetto.
Le maledette erano sempre lì.
Laura diede un’occhiata all’orologio. Erano le 7.
“ Assurdo ho dormito solo 3 ore. Magari se prendessi queste potrei dormire qualche ora in più. Se non sbaglio Silvia non dovrebbe arrivare prima di mezzogiorno”.
Puntò la sveglia del telefono alle 11 e prese le maledette.
Poco dopo la puffa sprofondò nel suo sonno senza sogni che le faceva richiudere ogni volta quel vaso di Pandora che ormai da tempo era sul punto di esplodere.
 
***

Quella mattina, Manuel si era ripromesso che quel pomeriggio lo avrebbe dedicato a studiare economia politica. Ed era genuinamente convinto delle sue intenzioni.
Ma quando quel pomeriggio, dopo aver dedicato la mattinata al nuoto e dopo aver pranzato, si sedette sulla scrivania con una tazza di caffè caldo fra le mani, la sua volontà iniziò a vacillare.
Decisamente aveva resettato tutti i concetti che aveva imparato negli ultimi mesi, non era stato per nulla costante nello studio e l’idea dell’esame che incombeva da lì a due mesi lo innervosì.

“ Devo assolutamente modificare il mio approccio con lo studio!”

E prese tra le mani tutto il plico di appunti presi da lui, e quelli che gli aveva passato la puffa negli ultimi tempi quando lui era stato assente.
Finora me la sono sempre cavato con le secchiate finali, e infatti ho 5 materie indietro rispetto a Laura che per un anno e mezzo ha perfino lavorato part-time! D’ora in poi cercherò di fare amicizia con il concetto “costanza” a cui sembra che io abbia l’allergia.”
Decise che da quel giorno avrebbe dedicato religiosamente un paio d’ore allo studio di quella materia in modo da recuperare tutto il tempo che aveva perso.
Bevve l’ultimo sorso di caffè e diede un’occhiata all’orologio.
Erano le 14.30.

Fece una cosa che non aveva mai fatto prima.
Mise il cellulare in modalità volo in modo da non essere disturbato.

E ora mia cara economia politica… a noi due!”
E si mise a studiare con tutta la concentrazione possibile.
E non smise fino a che non ebbe bisogno di bere un goccio d’acqua poiché iniziava a sentire la gola che gli pizzicava.

Si alzò dalla scrivania, afferrò il cellulare e andò in cucina con l’intenzione di bere qualcosa.
Vide una lattina di coca-cola nel frigo.
Era proprio ciò di cui aveva bisogno.
La aprì e ne sorseggiò avidamente il contenuto.
Ora sì che stava molto meglio. Diede un’occhiata al cellulare vedendo che il sole iniziava a tramontare.
Erano le 18.30.

Accidenti. Alla fine mi sono concentrato davvero sullo studio! Anche se ora ho la testa un pallone. Strano che non si siano fatti sentire nè Tony nè mia madre”

Si era totalmente dimenticato di averlo messo in modalità volo.
Non appena tolse la modalità volo gli arrivarono le notifiche di tutti coloro che lo avevano cercato.
Il suo pensiero andò alla puffa.
Diede una rapida occhiata : 3 tentativi di chiamata di sua madre e un paio di messaggi di Tony.

Nessuno da parte di Laura.
“ Dovrei smetterla di pensarci! Ho fatto tutto il possibile e anche di più!” si rimproverò mentalmente.
Ma sapeva perfettamente che sarebbe stato impossibile o quasi smettere di pensare a lei….
“ Devo imparare a farci il callo, prima o poi passerà”.

Lesse il messaggiò di Tony:
Ciao Grande, come ti dicevo stasera se mi confermi ci troviamo in pizzeria alle 21 ok? La pizzeria è quella dei tempi- La fornace- Te la ricordi? Confermami , così prenoto!”
Il messaggio era di due ore prima e Manuel si affrettò a rispondere :
Confermo, e chi se la dimentica quella pizzeria dopo gli allenamenti? A dopo, cercherò di essere puntuale ! ahahahha! “.
Tu puntuale? Vuoi far nevicare in primavera? Dai non farmi ridere! A dopo!”
Tony rispose al volo e quella risposta lo fece sorridere. In effetti la puntualità non era esattamente il suo forte.
Eh sì, distrarsi e uscire gli avrebbe fatto solo un gran bene.
Chiuse i libri soddisfatto.
Per oggi aveva fatto abbastanza. Doveva solo continuare così.
 
 
Tornò nella sua stanza e in poco tempo fu fuori casa diretto alla pizzeria dove era solito trovarsi con i suoi amici dopo l’allenamento con la squadra di pallanuoto.
Si stupì di come avesse messo da parte tutta quella che era stata la sua vita fino a poco prima del divorzio dei suoi.
Prima il divorzio, poi la crisi di sua madre, poi la puffa.
“ Direi che l’epoca del baby-sitter è finita! Adesso è il momento di pensare  di più a me e ai miei obiettivi”.
Varcando la soglia dell’ingresso  in pizzeria riconobbe al volo Tony che si stava sbracciando per farsi notare. Osservando con più attenzione si accorse che il suo amico non era solo. Era accompagnato da un altro ragazzo piuttosto alto con i capelli ricci.
Manuel non si ricordava di averlo mai visto prima, ma vide di buon occhio la situazione.
Socializzare non potrà farmi altro che bene!”.
Salutò Tony con un sorriso e si presentò all’altro :
“ Piacere io sono Manuel!”
Lo spilungone ricambiò a sua volta :
“ Piacere Manuel! Gli amici di Tony sono anche miei amici! Io sono Alessandro!”
I tre si sedettero e ordinarono tre birre bionde. Per cominciare.

   
 
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