Haikyu!!, 'Liar' di SkyDream su EFP Fanfiction

Liar
[IwaOi]

Il tramonto a Buenos Aires era qualcosa di magico. Le nuvole si scontravano tra di loro, leggere, tingendosi di tiepide tonalità di viola e rosa.
Tooru teneva in spalla la borsa dell’allenamento, carica di magliette madide di sudore. Non si era decisamente ancora abituato a quelle temperature infernali, così come la sua pelle spesso tendeva a tingersi di un bel rosso pomodoro.
Iwaizumi, la prima volta che avevano fatto la videochiamata insieme, aveva finito col ridere per almeno quindici minuti abbondanti.
A quel ricordo, Tooru sollevò il naso verso quel cielo che si scuriva e decise di prendere il telefono, stoppare la musica che gli tartassava le orecchie e gli riempiva la testa.
Aprì Whatsapp e attese, attese.
Attese, finchè la voce del suo ragazzo non arrivò.
«Ehi, Tooru! Oggi non sei fatto sentire!» La voce allegra e spensierata di Hajime gli riportò alla mente tutte le telefonate fatte mentre lui tornava dagli allenamenti e il suo ragazzo si preparava per andare ad allenare i suoi kohai.
«Mi dispiace, Iwa-chan» Rispose debolmente, con un sussurro.
«Sai che non mi preoccupo per te, gli argentini non ti rapirebbero di certo.» Continuò senza mutare tono della voce.
«Non di certo, almeno loro hanno buon gusto!» Dissero entrambi all’unisono con mezzo sorriso.
«Non come me che ho finito per prendermi un setter idiota megalomane che tenta di raggiungere la perfezione.» La voce di Hajime lasciò presagire una piccola risata. Doveva proprio essere di buon umore.
«Ma purtroppo mi ami lo stesso, no Iwa-chan?» Oikawa strinse il telefono tra le mani, tentò di mantenere gli occhi fissi su quell’ultimo raggio di sole.
«Ma purtroppo di amo lo stesso Tooru, quindi vedi di farti sentire appena puoi!».
Oikawa si morse un labbro, giurò di aver sentito il sapore metallico del sangue in bocca.
«Ti amo anche io, ‘Jime».
E l’audio registrato terminò.
Della voce di Iwaizumi non rimaneva nient’altro.
Tooru fu tentato di premere play per l’ennesima volta.
Lo sapeva ormai a memoria.
Si chiese se avrebbe vissuto per sempre tra quei pochi istanti, in quella voce metallica e allegra che Whatsapp aveva salvato ad una vita che sarebbe stata strappata poco dopo.
E Tooru si rispose che sì, avrebbe vissuto lì in Argentina con quell’audio al suo fianco.
Il Giappone non avrebbe mai più rivisto le sue impronte.
Perché non può esistere un corpo a metà, né un’anima incompleta.
E lo aveva scoperto troppo presto.

E la sua pelle è calda e nuda. Sotto le tue dita, sotto il tuo corpo.
I suoi sospiri, i suoi sorrisi sono lì contro la tua guancia.
Non ti sei mai sentito a casa come in quel momento.
E ami, ami come non hai mai fatto prima di allora.
E lo senti, è quasi un sussurro il suo, così leggero che credi di averlo sognato.
«Ti resterò sempre accanto».
«Ovunque andrai».
«Qualunque cosa succeda».
«Non rimarrai da solo, mai».
«Lo prometto».

Bugiardo.

Note dell'autrice: Perdonatemi per l'angst, ve ne prego!

Io non so da quanto tempo vi dico che ho una KageHina praticamente pronta per essere pubblicata, e poi finisco sempre per propinarvi altro.
Purtroppo, causa studio, il tempo per le revisioni è grosso modo vicino allo zero totale. Ieri ci ho provato a correggerla per postarla, ma finivo per addormentarmi dopo due righe.
Per questo motivo sto tirando fuori delle flash e delle OS che sono tappate nel mio pc dall'era dei tempi :D

Ma arriverà, o meglio, piano piano pubblicherò tutto! Argh!

Un bacio a tutti voi e a presto!