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Autore: vannagio    25/08/2009    1 recensioni
Albus ha appena conosciuto Scorpius. Suo zio Ron gli ha consigliato di non frequentarlo. Perchè? Perchè tutti sembrano sapere qualcosa che ha a che fare con suo padre e di cui lui, invece, non è a conoscenza?
Spero di avervi incuriosito...
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Severus Potter, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Padre e Figlio



Albus, Rose, James e tutto il resto della squadra di Grifondoro erano in infermeria, preoccupati per le sorti di Frank, del loro Capitano e del loro Cercatore.
Emily aveva riportato alcune fratture alle gambe, a causa della caduta, e delle bruciature, ma tutto sommato stava bene. Si sarebbe ripresa nel giro di pochi giorni. Madama Chips aveva assicurato che sarebbe stata in ottima forma per la partita. Infatti, dopo qualche ora si era svegliata e, tra lo stupore generale, aveva iniziato a fare progetti per i prossimi allenamenti.
<< Madama Chips? Non può darle una pozione soporifera? >>, aveva chiesto esasperato James, tra le risate generali.
Frank e Scorpius non avevano nulla di grave. Frank aveva bevuto molta acqua inseguito alla caduta, ma ora era sveglio e seduto sul letto.
L’unico che ancora non aveva recuperato i sensi era Scorpius.
<< È naturale che dorma ancora! >>, aveva esclamato James, << Dopo tutti gli allenamenti che ci ha fatto fare Emily, deve recuperare un po’ di sonno perduto, poverino! >>.
Tutti risero, compresa Emily.
Finalmente Scorpius aprì gli occhi.
<< Buongiorno dormiglione! >>, lo salutò James.
Scorpius si guardò intorno, posando gli occhi grigi su tutte le persone presenti nella stanza.
<< Il drago! >>, urlò improvvisamente.
<< Ehi, ehi! Tranquillo. Se n’è occupato Charlie. A quanto pare Hagrid ha avuto la bella pensata di fargli fare una passeggiatina. Naturalmente il draghetto ha colto l’occasione per scappare >>, spiegò Albus sorridendo.
<< Emily? >>, farfugliò preoccupato.
<< Sto benone! Pronta per colpire bolidi ed abbattere qualcuno con la mia mazza >>, esclamò lei.
Tutti alzarono gli occhi al cielo.
<< E… Frank? >>, chiese con un filo di voce.
Silenzio assoluto.
La tensione nell’aria era densa come un budino.
<< Anch’io sto bene, Scorpius… grazie a te… >>, rispose Frank, che nel frattempo si era alzato e avvicinato al letto del giovane Malfoy.
I due ragazzini si guardarono intensamente.
<< Grazie, mi hai salvato la vita due volte oggi >>, disse Frank.
<< Tu avresti fatto lo stesso >>, cercò di minimizzare Scorpius.
<< Ascolta, Scorpius… io… ti devo le mie scuse… >>.
<< Non ce n’è alcun bisogno! >>, lo fermò Scorpius, << Amici? >>, chiese poi porgendogli la mano.
<< Amici! >>, ripetè Frank, prendendogli la mano e sorridendo, come Albus non lo vedeva fare da qualche tempo.
Tutti ripresero a respirare.
Frank abbracciò Albus. Tra di loro non erano necessari parole o chiarimenti. Erano stati amici fin dal primo momento e lo sarebbero stati fino alla fine.
<< Sei un vero Grifondoro, Scorpius! >>, esclamò infine Frank, ridendo allegro.
<< Davvero? Ed io che pensavo fosse un Serpeverde! >>, esclamò una voce strascicata.
Albus vide Scorpius irrigidirsi immediatamente nell’udire quella voce.
Ben presto ne capì il motivo.
Nell’infermeria era entrato un uomo della stessa età del padre di Albus. Era identico a Scorpius in modo sconcertante: stessi capelli biondo platino, stessi occhi grigi, stesso viso pallido e scarno, stesso mento appuntito.
Portava un lungo mantello verde scuro, che fluttuava sfiorando il pavimento. Aveva un atteggiamento spavaldo, come quello che Scorpius cercava di assumere ogni tanto. Il suo sguardo era austero e severo.
Tutti indietreggiarono di qualche passo. Non per timore, me per reverenza e rispetto, che quegli occhi grigi e profondi incutevano automaticamente.
Tutto ciò, unito al modo di camminare, guardare e parlare, conferiva a Draco Malfoy un non so che di autoritario.
Draco Malfoy era completamente diverso da come Albus se lo era immaginato. Il piccolo Potter aveva pensato ad un individuo sconfitto e umiliato; invece quell’uomo emanava una dignità e un contegno inimitabili.
Era calato nuovamente il silenzio.
<< Ciao, Scorpius! >>, disse Draco Malfoy.
I suoi occhi grigi erano indecifrabili.
<< Ciao, papà! >>, rispose Scorpius, mogio, mogio.
<< Immagina il mio stupore, quando il Preside mi ha chiamato, per raccontarmi di come mio figlio abbia dato prova di grande coraggio… un coraggio degno di Grifondoro - per usare le parole del tuo amico… >>, continuò il Signor Malfoy.
Nei suoi occhi Albus non riusciva a leggere alcun che e questo lo innervosiva un po’. Scorpius, invece, con grande sorpresa di Albus, sorreggeva lo sguardo del padre, assumendo la stessa espressione fiera ed enigmatica.
<< Mi hai deluso molto… >>, iniziò il Signor Malfoy, ma Scorpius lo interruppe bruscamente.
<< Non m'importa! Io sono un Grifondoro! Che ti piaccia oppure no. Ho scelto io di esserlo e sono fiero di averlo fatto! >>, esclamò Scorpius, rosso in volto. Nell’infermeria non volava una mosca.
Per un attimo, il viso di Draco Malfoy venne attraversato dallo stupore, ma presto scomparve per lasciare nuovamente il posto ad un’espressione seria e severa.
<< Sei veramente un Grifondoro, dunque... come stavo dicendo, mi hai deluso molto, Scorpius >>.
Il ragazzo strinse i pugni.
<< Mi hai deluso, perché non hai avuto il coraggio di dirmi la verità. Mi hai deluso perché mi hai sottovalutato. Davvero credevi che mi sarei arrabbiato per una cosa del genere? Pensavi che ti avrei buttato fuori di casa? >>.
Il Signor Malfoy aveva abbandonato il suo tono severo e distaccato. Le sue parole suonavano dolci e cariche di affetto.
<< Io… >>, farfugliò Scorpius, imbarazzato.
<< Forse è meglio andare… >>, bisbigliò James.
Emily sparì dietro le tende del suo letto. Al e tutti gli altri uscirono dall’infermeria.
Prima di chiudere la porta, Albus si guardò indietro.
Padre e figlio si abbracciavano calorosamente.
Lacrime di gioia scorrevano sul volto dell’amico e il Signor Malfoy sussurrò: << Ti voglio bene. Sono orgoglioso di te e lo sarò sempre! >>.

Era arrivato il giorno tanto atteso.
Grifondoro contro Serpeverde.
Scorpius si trovava negli spogliatoi con James e il resto della squadra.
Albus e Frank stavano raggiungendo il campo, dove Rose li aspettava.
<< Pensi che vinceranno? >>, chiese Frank.
<< Lo spero bene! Ci ho rimesso una scopa a causa di questa partita >>, rispose Albus rimpiangendo la sua Nimbus Tremila, deceduta tra le fiamme.
<< Beh, Scorpius ha la sua Nimbus Tremila e due! Nessuno potrà competere con lui… >>, esclamò Frank sognante.
<< Frank? >>.
<< Si? >>.
<< Come sta tuo nonno? >>.
Albus non aveva avuto il coraggio di chiederglielo fino a quel momento, ma qualcosa lo aveva spinto a farlo adesso.
<< Non bene… >>, rispose Frank, improvvisamente triste.
<< Mi dispiace tanto, se potessi fare qualcosa… >>, incominciò Al.
<< Non preoccuparti, sto bene… sai qual è il mio più grande sogno, Al? >>, domandò, << Seguire le orme dei miei nonni. Erano dei grandi Auror e un giorno diventerò come loro >>, raccontò Frank con ardore.

Quando arrivarono all’entrata delle tribune, Albus vide suo padre e sua madre salutarlo.
<< Mamma, papà! >>, esclamò Al abbracciandoli, << Siete venuti a vedere la partita? >>, chiese loro.
<< James non ci avrebbe mai perdonati se fossimo mancati… ciao Frank! Abbiamo incontrato tuo padre qualche minuto fa. Ti aspetta sulle tribune >>, disse Ginny Potter.
<< Grazie! Al? Ci vediamo dopo, ok? >>, domandò Frank.
<< Va bene! >>, concordò Albus, che non vide suo padre Harry, rivolgere un’occhiata molto eloquente alla moglie.
Ginny, cogliendo il significato di quello sguardo, disse << Aspetta, Frank! Ti accompagno… >>.
Così Albus e suo padre rimasero da soli.
<< Allora… ti sei impegnato molto in questi mesi. A quanto pare hai fatto delle ricerche… >>, esordì Harry, sorridendo maliziosamente.
Albus arrossì.
<< Non temere, non sono arrabbiato. Con James è accaduta la stessa cosa l’anno scorso >>.
Albus spalancò la bocca per lo stupore.
<< James sa? >>.
Poi, spinto dall’irritazione che cresceva in lui, chiese: << Perché non mi hai raccontato nulla? Proprio non capisco! >>.
<< È difficile da comprendere per un ragazzo di undici anni, ma proverò a spiegartelo. Che cosa pensi sarebbe accaduto se tu avessi saputo la verità sulla famiglia Malfoy, prima di conoscere Scorpius? Ti saresti comportato come Frank o non avrebbe fatto alcuna differenza per te? >>, domandò Harry.
Albus rifletté per qualche istante.
<< Non lo so >>, rispose sconsolato.
<< Appunto! Non voglio che i miei figli crescano con pregiudizi ingiusti, nei confronti di persone che non se lo meritano >>, spiegò Harry, << Quando tornerai a casa per Natale, ti racconterò la mia storia e forse comprenderai meglio le mie scelte >>, lo rassicurò.
<< Promesso? Mi racconterai tutto? >>, domandò stupito Al.
<< Si, te lo prometto >>, promise Harry.
Padre e figlio si sorrisero ed insieme andarono a cercare un posto sulle tribune.

Frank e Ginny avevano raggiunto Neville.
<< Ah, siete arrivati, finalmente! Ma dove si sono cacciati gli altri Potter? >>, chiese il padre di Frank a Ginny.
<< Stanno arrivando… dovevano scambiare quattro chiacchiere in privato… >>, rispose la Signora Potter.
<< Papà? >>, farfugliò Frank.
<< Si, Frank? >>.
<< Scusami per come mi sono comportato in queste settimane. Ho sbagliato! >>, si scusò il figlio.
Neville lo guardò sorridendo.
<< Non pensarci più, è acqua passata! >>.
In quel momento non era più un insegnante, ma solo un padre.
Padre e figlio si fissarono intensamente e senza usare le parole si dissero: << Ti voglio bene! >>.

   
 
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