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Autore: Lina Lee    17/01/2021    0 recensioni
Questa storia partecipa alla "Challenge delle Parole Quasi Intraducibili" organizzata da Soly Dea sul forum di EFP.
Cap. 1: Utepils (Cù Lancer e Archer EMIYA)
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Utepils: stare all'aperto in una giornata di sole, bevendo una birra.


Era stato un inverno piuttosto rigido a Fuyuki, la neve aveva coperto le strade e i tetti delle case, regalando a bambini e adulti la possibilità di divertirsi più e più volte sfidandosi con le palle di neve.
Ora che la primavera aveva fatto la sua comparsa e la neve era stata sciolta dai primi raggi del sole, le persone si ritrovavano a uscire più spesso e cercare nei parchi e nelle strade il primo caldo che avrebbe anticipato la stagione estiva.
Archer e Lancer si trovavano seduti su un’ampia coperta, poggiata sull’erba del parco posto vicino al Ponte di Fuyuki; in mezzo a loro diverse lattine di birra e altre bibite.
«Quando dovrebbero arrivare?» chiese il Mastino, recuperando la seconda lattina di birra e bevendone qualche sorso. Archer si lasciò andare a una scrollata di spalle, godendosi il caldo del primo sole che li investiva in pieno.
«Rin e Sakura volevano fare un giro per negozi, quindi dipenderà da quanto tempo perderanno appresso a oggetti inutili dai quali verranno distratte».
«Non sarebbe stato meglio rimanere con loro per aiutarle?» chiese ancora Lancer, mentre si accendeva l’ennesima sigaretta, usando la prima lattina già terminata come posacenere improvvisato.
«C’è il mulo con loro, ci penserà lui ad aiutarle con eventuali buste» ribatté Archer, per nulla preoccupato per le due giovani che dovevano raggiungerli. Nell’udire quella risposta le labbra di Lancer si lasciarono andare a un mezzo sorriso.
«Sei proprio cattivo con l’altro te stesso, non potresti essere un minimo più gentile?» lo provocò, ben sapendo quanto l’altro non potesse sopportare il ragazzo che lo rappresentava nel presente.
«L’ho lasciato vivo, mi sembra già una gentilezza troppo grande, non credi?»
Il Mastino scrollò le spalle lasciandosi andare a una risata, passando una lattina chiusa all’altro.
«Ogni tanto dovresti provarla, sai? Con un tempo simile, in un luogo simile, in una giornata simile, è decisamente un toccasana» spiegò, riferendosi alla birra fresca; aveva portato anche altre bevande, alcooliche e analcooliche, ma si era ripromesso di fare bere almeno un sorso di birra a quel brontolone di un arciere.
«Sei tu l’irlandese, sei tu che vai pazzo per la birra, e per tutti gli altri alcoolici, non io» ribatté Archer, osservando quella lattina senza alcun interesse, per poi fissare un punto ben preciso davanti a sé.
«Stanno arrivando, e il mulo sta facendo il suo dovere» annunciò, mentre anche Lancer prendeva a osservare attentamente nella stessa direzione, notando tre puntini che si avvicinavano.
«Bene, bene, bene, almeno avremo anche il cibo, oltre alle bevande» affermò con una certa allegria, sollevandosi in piedi e agitando le mani per far sì che i tre li vedessero e li raggiungessero. Archer non poté fare a meno di sospirare osservando quell’idiota tutto allegro solo perché stavano passando una mattina al parco, sotto il sole, con la sua adorata birra, e fra poco anche con un po’ di cibo. Si disse che in certi momenti gli pareva un bambino troppo cresciuto, in altri il fiero figlio del dio della luce irlandese, in altri un semplice ubriacone, e in altri ancora una sorta di mezzo maniaco pronto a provarci con qualsiasi persona gli capitasse a tiro.
Sbuffando Archer osservò quella lattina di birra, che l’altro gli aveva poggiato accanto al corpo poco prima di abbandonarlo per correre incontro agli altri; si disse che prima o poi lo avrebbe ascoltato, prima o poi l’avrebbe assaggiata, chissà, magari proprio quel giorno, in un momento in cui l’altro poteva non scorgerlo.
Click. La linguetta venne fatta scattare e lui avvicinò la bibita alle labbra, assaggiandola, mentre il sole gli riscaldava il corpo; si ritrovò a sorridere involontariamente, quel dannato aveva proprio ragione, la birra non era per niente male, fresca al punto giusto, perfetta per una giornata come quella.
Ma non glielo avrebbe mai detto, non gli avrebbe mai dato questa soddisfazione.


Note dell'autrice: Buonasera! È la prima volta che trovo il coraggio di pubblicare qualcosa ambientata nell'universo di Fate, ma spero che questa Challenge mi aiuti, e con le sue tante parole particolari possa darmi l'ispirazione per prendere in considerazione sempre più personaggi. Conoscendomi non potevo che iniziare con loro, dato che da sempre sono i miei Spiriti Eroici preferiti.
Alla prossima! <3
Lina Lee
  
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