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Autore: CatherineC94    17/01/2021    9 recensioni
Aberforth versa rapido un’abbondante misura di Idromele e dopo un po’ dice:« Lo fanno tutti, non capisco cosa ci sia di strano». Sibilla si stringe ancor di più nello scialle e rossa più che mai sussurra:« Ho paura». Lui alza gli occhi e risponde:« Andrà bene, non sarà doloroso». Il labbro imbronciato di lei lo fa trattenere un sorriso sporco.
«Te lo prometto» assicura Aberforth.
#Siberforth {Aberforth/Sibilla}
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Aberforth Silente, Sibilla Cooman
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
- Questa storia fa parte della serie '#Aberforth'
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Proposta indecente
 
«Non ti costa nulla» afferma  con un tono di voce gelido.
Sibilla non ci crede, anzi fa finta di non sentire la richiesta che Aberforth le ha fatto.
Si avvolge con uno scatto trasognante il lungo scialle costellato da uno sciame di perline e fissa lo sporco bicchierino della staffa.
Aberforth invece non la molla per un minuto e quando si rende conto che lei vuole solo aggirare il problema inizia quasi a grugnire impercettibilmente.
«Temo di non aver capito» annuncia Sibilla trangugiando un sorso di liquido color ambra.
Aberforth prende uno strofinaccio consunto e con scatti febbrili si avventa sulla superficie legnosa del bancone.
«Fai finta di non aver capito!» gracchia lui aumentando la pressione del braccio sul bancone.
Sibilla deglutisce isterica; Aberfoth nemmeno la guarda più negli occhi.
L’aria è satura di tensione e delusione  e lei si gira frenetica gli innumerevoli anelli  alle dita.
«Ecco, io vorrei così tanto accontentare la tua richiesta, ma n-non c-ci riesco!» balbetta dopo un po’.
«AH!» urla Aberforth irato facendola sobbalzare ed esclamare una sorta di squittio stridulo; assieme a lei, tutti i pendagli che porta ondeggiano pericolosamente.
«Sono solo scuse, scuse, scuse» ribatte ancora l’uomo.
Il labbro di Sibilla inizia a tremolare e lo sguardo corniciato da quelle spesse lenti la fanno sembrare sempre più una mosca nevrotica; Aberforth si sposta dal bancone ed inizia a misurare la stanza a grandi passi.
«Vediamo un po’» dice camminando celere e facendo ondulare il kilt che indossa.
«Hai riempito la camera da letto di strani oggetti che la mattina mi fanno spaventare» inizia ad elencare sussiegoso.
Sibilla annuisce a disagio.
«La notte prima di poter dormire in santa pace devo aspettare che tu finisca la stramaledetta lettura dell’oracolo o di qualche altra robaccia…» aggiunge grave.
«Devo interrogare l’Oracolo! Sono l’unica che può svelare gli arcani di questo mondo, ho il peso sulle spalle!» stride Sibilla indispettita.
Aberforth la gela con uno sguardo penetrante dei suoi ammutolendola.
«Mi hai fatto invitare quel babbeo cervellone di mio fratello a cena per dirgli non so che cosa…» dice ancora l’uomo rabbioso.
Lei quasi salta sullo sgabello punta sul vivo e ribatte:« Tuo fratello è il mio preside! Doveva sapere della nostra unione trascendentale!».
«Si va bene come vuoi tu. Poi però, io devo sorbirmi queste stupidaggini e di fronte ad un mia richiesta mi dici di no?» riassume Aberforth.
«Non sono in grado, dovresti capirmi» mormora lei tutta rossa in viso.
Aberforth versa rapido un’abbondante misura di Idromele e dopo un po’ dice:« Lo fanno tutti, non capisco cosa ci sia di strano».
Sibilla si stringe ancor di più nello scialle e rossa più che mai sussurra:« Ho paura».
Lui alza gli occhi e risponde:« Andrà bene, non sarà doloroso».
Il labbro imbronciato di lei lo fa trattenere un sorriso sporco.
«Te lo prometto» assicura Aberforth.
«Non so, sento vibrazioni negative. Non mi sento  ancora pronta» tenta ancora di tergiversare Sibilla.
«Dannazione! Devi solo essere rilassata» perde le staffe  Aberforth.
«Non darò da mangiare a Milly. La tua capra mi ha morso le mani l’ultima volta!» urla Sibilla terrorizzata.
«Non la sai prendere!» esclama Aberforth.
«Ha uno sguardo malvagio» tenta Sibilla.
Aberforth impreca, lascia la stanza e si dirige verso Milly che sta pascolando tranquilla all’aria aperta; accarezza piano il suo pelo color del ghiaccio e sorridente mormora:« Quando ricompare, dovresti provare a mangiarle le mani così la sera possiamo fare altro invece di interrogare il maledetto Oracolo».
La capra bela affermativa e Aberforth sorride malizioso al pensiero.
 
 
 
 

Note.
Ciao  a tutti, oggi non so come è venuta fuori questa cosetta. Ho riso tantissimo mentre la scrivevo e li ho adorati. Spero vi piaccia, un abbraccio. Rinnovo i miei ringraziamenti a Lady Palma, questa ship è nata grazie ai suoi consigli ma soprattutto a lei devo il nome: Siberforth!
 
   
 
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