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Autore: Khailea    18/01/2021    0 recensioni
Una stirpe persa nel passato, la cui memoria è conservata nelle carte più remote del castello.
Forse a nulla i loro racconti serviranno per affrontare le difficoltà del presente, ma la conoscenza non è mai cosa di cui dubitare.
Raccolta di AU one-shot originali sulle regine di Mewni inventate da me.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Magdalene Butterfly, la Salvatrice.



 
  • Data nascita: X0056
  • Data morte: X0101
  • Sposata con: Martin Greggory


 
"Dall’arida terra il primo seme germogliò,
e su di esso la regina con cura vegliò.
Grazie al suo mais migliaia di bocche vennero sfamate,
e dalla fame le genti di Mewni vennero liberate."
 
 





 
Sua madre partorì sola quel pomeriggio, nella camera da letto che condivideva ormai da anni con l’oscurità. I vagiti di Magdalene furono il primo suono udito da molto tempo all’interno dell’imponente fortezza costruita dalla regina, ma nessuno osò comunque avvicinarsi, tutti però si trovarono davanti all’edificio, quando la donna, stanca e provata dalle fatiche del parto, spalancò una delle finestre, rivelando al mondo la propria bambina, la cui apparizione portò un’ondata di gioia in ogni persona.
Nel corso del regno della regina Mewni era cambiata, ingigantitasi rapidamente ed infoltitasi di nuove bocche da sfamare, la maggior parte di tenera età; ora Magdalena si sarebbe unita a quel numero.
Oltre a lei ed alla madre non c’era nessun’altro nella fortezza, il padre, una guardia dei cancelli del muro che proteggeva il villaggio, era morto da tempo, e la regina non si era mai risposata. Nonostante non ci fosse nessuno oltre a loro la dimora non era caduta in disuso, e nemmeno c’erano tracce di polvere o disordine. La donna infatti giornalmente si occupava di ogni stanza, lasciando durante la sua infanzia per la maggior parte del tempo la figlia sola, e non importava quanto lei la seguisse e le chiedesse attenzioni, non era in grado di mostrarle l’affetto avrebbe meritato, inoltre le fu severamente vietato di uscire.
Ogni sera prima di andare a dormire la madre le raccontava di come le persone all’esterno erano crudeli, e pensavano solo al guadagno personale fingendosi gentili, erano come le sue favole della buonanotte, atte esclusivamente ad instillare nella mente della figlia diffidenza e paura nei confronti altrui, ma per dieci anni i suoi tentativi furono vari.
Magdalene era una bambina bellissima, dai biondi capelli agghindati in delle trecce intrecciate tra loro e dai grandi occhi azzurri pieni di curiosità. Seppur non avesse mai disubbidito alla madre riguardo il divieto di uscire di casa ogni volta poteva osservava il mondo da una delle finestre, salutando gentilmente chiunque la notasse da lontano. Da quelle sottili finestre però poteva anche vedere chiaramente le condizioni del loro regno; molte persone si muovevano a stento, faticando per trovare qualcosa da mangiare per i propri figli, e non di rado alcuni svenivano per strada senza forze. La madre era molto schietta quando parlavano di argomenti simili, e le spiegò che a causa dell’ingente aumento di neonati il cibo non era più sufficiente per tutti, senza contare che i raccolti erano scarni e la selvaggina mancava. Se alla loro tavola non mancava mai qualcosa da mangiare era perché si trovavano al vertice della società, e venivano riservate loro più risorse. Alle proposte della figlia di condividere il loro cibo però la madre rispondeva sempre con dei duri no, come se quelle persone meritassero di soffrire per qualche motivo. Era indubbiamente una donna fredda e severa, ma nonostante questo la bambina non ha mai provato alcun tipo di astio nei suoi confronti; in qualche modo, dai suoi racconti di ogni notte, capiva doveva aver vissuto delle esperienze difficili, che l’avevano portata ad isolarsi dal mondo intero.
Almeno fino a quando la ragazza non ebbe compiuto vent’anni, la madre non le permise mai di uscire dalla fortezza, e le cose cambiarono solo quando decise di consegnarle la sua bacchetta magica; come Magdalene la toccò questa cambiò immediatamente forma, divenendo molto più lunga e dall’asta in legno sulla quale si attorcigliava un rampicante, la cui punta era un bocciolo di rosa.
Sulle guance comparvero dei simboli verde chiaro, simili a dei fiori.
La scelta della madre dipendeva dal fatto lei si stava indebolendo, e presto non sarebbe più stata in grado di utilizzarla adeguatamente. Con la gioia che colmava il suo cuore, la figlia mise finalmente piede fuori casa, tremando come una foglia dall’emozione, ed i sudditi furono altrettanto sorpresi della sua presenza all’esterno della fortezza.
Dopo il primo senso di stupore e meraviglia di fronte a tutto ciò che la circondava, presto la ragazza si accorse delle tremende condizioni in cui le persone versavano. Le riserve di cibo sembravano scarseggiare ancor di più rispetto alla sua infanzia, e la popolazione era evidentemente malnutrita ed insoddisfatta.
Più volte la madre le aveva raccontato delle sue gesta con la muraglia, e la potenza magica che poteva scaturire dalla bacchetta, e guardandola seppe era arrivato il suo momento di fare qualcosa per il popolo.
Chiudendo gli occhi e portando entrambe le mani all’asta, la ragazza lasciò che la magia scorresse libera dentro di lei, sentendola fluire per la prima volta, ma allo stesso tempo era come se avesse sempre fatto parte di lei. La treccia che teneva i biondi capelli si sciolse, e questi iniziarono a fluttuare come spinti dal vento, mentre il terreno attorno a lei veniva circondato da un’aura verde.
L’arida terra sotto i suoi piedi cominciò a riempirsi di germogli, che sotto l’influsso della sua magia crebbero a vista d’occhio diventando dello splendido mais. Tutti i cittadini corsero immediatamente verso di lei, acclamandola con gioia mentre rendeva fertile il terreno attorno a sé.
Da quel giorno finalmente le cose cambiarono per i cittadini di Mewni, grazie al mais poterono avere un’adeguata forma di sostentamento, grazie al quale allevarono anche i primi animali e poterono smettere di affidarsi esclusivamente alla caccia. Nel giro di sei anni il villaggio si era ulteriormente espanso, divenendo un piccolo ma prospero regno, e non appena venne incoronata regina Magdalene modificò la fortezza nella quale era cresciuta, rendendola più simile ad un piccolo castello, molto più accogliente ed aperto a chiunque.
Non si può certo dire la madre ne fu felice, ma la figlia si prese sempre cura di lei, anche quando a causa della vecchiaia cominciò a faticare a muoversi. L’amo sempre con tutto il cuore, e non l’abbandonò mai, proprio come non abbandonò Mewni nel momento del bisogno.
   
 
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