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Autore: Fiore di Giada    18/01/2021    0 recensioni
[Libera di amare/ El privilegio de amar]
Sì, ho appena scritto una fanfic su una telenovela messicana, ossia "El privilegio de amar".
Comunque, è una breve panoramica sui pensieri di Vittorio Duval, quando viene a sapere la verità su Tamara e le sue macchinazioni.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Con rapidità, Tamara scende le scale.
La lascio andare e giro le spalle. Non voglio avere più niente a che fare con lei.
Mi ha distrutto l’esistenza con le sue menzogne.
I miei occhi, umidi di lacrime, vagano sulla città di Firenze.
E’ un luogo splendido, ricco di arte e di storia, ma, in questo momento, non riesco a godermelo.
Tanti pensieri, pieni di amarezza e di dolore, affollano la mia mente e un senso di oppressione schiaccia il mio cuore.
Con le sue menzogne, Tamara mi ha condannato ad una vita d’inferno, piena di sofferenza e rimorso.
Mi ha fatto credere, con i suoi atteggiamenti teatrali, di essere il colpevole della morte di nostro figlio e della sua sterilità.
Non riesco a trattenere un singhiozzo. Perché? Perché mi ha condannato ad una simile agonia?
Ho commesso tanti, troppi errori, ma non meritavo un tale tormento.
Sono stato un mujeriego incosciente e stupido, ma non ho mai desiderato il male di un innocente.
E io, ingenuo, ho creduto alle sue macchinazioni e mi sono caricato sulle spalle la croce della sua follia.
No, non era mia la colpa di una simile tragedia.
Lei mi ha inseguito e io non me ne sono accorto.
Sono stato colpevole di distrazione, non di volontà omicida.
Inoltre, il suo bambino non era mio figlio.
Mi ha tradito e, per tanto, troppo tempo, ha tramutato in una condanna il mio amore per Cristina.
Mi sono sentito colpevole, perché il mio pensiero era sempre volto a lei e alla nostra piccola Vittoria.
Sento lo scalpiccio dei passi di papà e giro la testa.
Il suo sguardo serio, imperscrutabile, mi fissa e le sue mani si stringono attorno a me.
Appoggio la testa sulla sua spalla e, di schianto, crollo e mi abbandono alle sue braccia. Non riesco più a controllare le mie emozioni.
Sono stanco di queste menzogne.
Ho bisogno di sfogare le lacrime di un’amarezza per troppo tempo repressa.
Non voglio fingere una forza che, in questo momento, non ho.
Le lacrime sgorgano dai miei occhi e piango. Tristezza e gioia si intrecciano nella mia anima.
So la verità, ma il pensiero di quel bambino innocente non mi abbandona.
Lui non era colpevole delle astuzie crudeli di sua madre, eppure lei lo ha usato come una catena, per condannarmi ad una esistenza infernale.
E non se lo è meritato.
Una debole gioia, in questo momento, illumina il mio cuore.
Forse, questa verità mi permetterà di avvicinarmi a Cristina e a nostra figlia.
Questo pensiero, però, per quanto dolce e consolante, è quasi un miraggio.
Vittorio, non trattenerti. Sfoga ora tutte le tue lacrime. Hai passato troppo tempo con quella donna e hai sofferto senza nessuna colpa.– mormora la voce di mio padre, gentile.
La sua mano si posa sui miei capelli, in una gentile carezza, poi si ferma sulla mia schiena.
Mi sembra di essere tornato al tempo della mia infanzia, quando mi risvegliavo da un incubo…
Le mie mani, d’istinto, si stringono attorno alla sua vita.
Lui, in questo momento, è la mia ancora di salvezza.
E, cullato dalla sua dolce fermezza, piango tutte le mie lacrime.

   
 
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