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Autore: lmpaoli94    18/01/2021    4 recensioni
Una storia immersa nelle lande verdi dei castelli e dei prati irlandesi.
Famiglie alleate e trame nascoste per distruggere la felicità o addirittura la vita dell’altro.
La gioia non può far parte in quel mondo pieno di ingiustizia e di crudeltà.
I sogni sembrano un lontano ricordo e la spensieratezza dei giovani sembra sparita per sempre.
ma non per Anastasia Steele, contessa di Limerick e figlia di una delle famiglie più importanti del regno d’Irlanda.
La volontà di trovare l’uomo giusto per rendere la sua vita perfetta sarà ostacolata dalla gelosia delle persone più vicine a lei e da trame di matrimonio che mineranno per sempre il suo futuro
Ma la giovane Steele sarà talmente determinata da non fermarsi mai dinanzi a nulla pur di portare a termine il suo amore proibito e mai nascosto del lord più invidiabile della corte irlandese.
Genere: Drammatico, Storico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Elena Lincoln, Leila Williams
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Giunti nella nuova città di Limerick dove sorgeva la città, Elliot e sua sorella Mia poterono constatare come si tronava molto velocemente alla normalità.
I villaggi erano nuovi e la gente aveva ricominciato a vivere.
< E’ tutto bello qui. Sembra di essere in un nuovo mondo. >
< Elliot, vuoi che ti ricordi il perché siamo qui? >
< No, grazie. L’ho ancora in mente. >
< Allora vedi di concentrarsi visto che sarà molto difficile trovare Katherine in mezzo a tutta questa gente. >
Cavalcando incessantemente per ancora un’ora, Elliot riuscì a scorgere la sua amata su una casetta posta su una piccola altura e lontano da tutte le altre. >
< Ottimo lavoro, Elliot. Adesso tocca a te farti avanti. >
< Ma non so cosa dirgli, Mia. >
< Digli che la ami in maniera sincera. Perché è questo quello che provi. >
< Io sinceramente… non lo so… >
< Adesso vedi di non farti prendere dal nervosismo e affronta il problema a cuore aperto. >
< Solo un momento. Devo riordinare le idee. >
Ma per Elliot non c’era tempo da perdere visto che Katherine era riuscito a vederlo.
< Accidenti! Siamo stati visti! >
Senza farsi grossi problemi, Mia fu molto felice di vedere la donna.
< Ciao, Mia. Che cosa ci fai qui? > domandò la donna abbracciandola.
< Ho voluto aiutare un familiare in difficoltà. Tu sai a chi mi riferisco. >
< Quel codardo non ha nemmeno il coraggio di mostrarsi a me > replicò indignata la donna < Mia, hai fatto un grande sbaglio nel portarlo qui. >
< Forse… Ma mio fratello ti ama tanto e non può stare senza di te. >
< Sai cosa mi ha detto quando ci siamo lasciati? Che non era pronto per il grande passo. Ed io che credevo di ritrovarmi già sposata… E’ un codardo fifone. Non posso stare con un uomo del genere. Mi dispiace. >
< Aspetta Katherine, non te ne andare > cercò di richiamarla Mia ma con insuccesso < Elliot, cosa stai facendo? >
< E’ stata un’idea sbagliata venire qui. >
< Non me ne andrò a gambe levate senza che tu prima abbia risolto il problema! > insistette la giovane donna.
< Ma Mia… >
< Vai subito o avrò un latro motivo per non unirmi mai più alla tua famiglia. >
< Che vuoi dire con questo? >
Troncando velocemente il discorso, Mia trascinò suo fratello all’interno dell’abitazione di Katherine e di suo fratello mentre la donna stava per preparare il pranzo.
< Ciao, Katherine… Come stai? >
< Adesso male visto che ti ho rivisto. Che sei venuto a fare qui? >
< Volevo dirti che mi vergogno per averti fatto fuggire in questo modo e per non averti imparato ad amare come volevi. >
< Elliot, tu sei molto bravo ad amare… Soltanto che hai paura di legarti a me. >
< Katherine, devi capire che siamo molto giovani… >
< E con questo? Hai bisogno di altre aventure con donne diverse? Fai pure. Ma ti avverto di una cosa: io non starò qui ad aspettarti. >
< So che non lo farai e non ho bisogno di altre donne. >
< Allora di cosa hai bisogno? >
< Di te. >
Senza avere la possibilità di controbattere, Katherine si ritrovò le labbra del suo amato sulle sue, facendo per poco rovesciare il pranzo.
Con fogacità ed esuberanza, Elliot era pronto per spingersi oltre e rimediare ai suoi problemi.
< Elliot, fermati. >
< Katherine… >
< Non è così che sistemerai le cose. Ho sofferto troppo il turo respingimento e lo soffro ancora… I tuoi baci non potranno mai cancellare il nostro passato. >
< Allora di cosa hai bisogno? >
< Di ritrovare me stessa cercando di pensare di più alla mia famiglia… Ma questo non vuol dire che sia un addio tra noi. Continuerò a pensarti sempre. In ogni momento. >
Anche se non sapeva di una rottura definitiva, Elliot non la prese molto bene.
< Elliot, aspetta… >
< Non ti preoccupare. Comprendo i tuoi sentimenti, le tue emozioni e le tue paure… Saprò aspettarti… Mi ritirerò a Dunguaire in attesa di un tuo imminente ritorno. Adesso è inutile che io rimanga qui. >
vedendo il dispiacere sugli occhi di Elliot, Katherine voleva rimangiarsi tutto quello che aveva detto e pensato.
Ma l’irruenza in cui il suo amato stava affrontando la situazione non gli era piaciuto minimamente.
< Elliot! Allora? Ci sei riuscito? >
< Io e Katherine non stiamo più insieme. Fine della storia. >
< Che cos’è successo? > domandò incuriosita sua sorella.
< L’inevitabile. Siamo troppo diversi e troppo giovani per rimanere assieme. >
< Ma cosa… >
< Torniamo a Dunguaire. Non ho più nessun motivo di rimanere qui > replicò adirato il giovane uomo senza mai più voltarsi verso la casa della sua amata.
 
 
Mentre Anastasia attendeva suo marito nel fare colazione nella sala da pranzo, ordinò a Caroline di andare a svegliare il suo amato.
< Vado subito, signora. Anche se non credo che gli piacerà. >
< Ha già dormito abbastanza. >
< Certo… >
Ma Anastasia non dovette aspettare molto visto che l’uomo riuscì a raggiungerla poco dopo.
< Buongiorno, Anastasia > replicò pieno di vigore il giovane uomo < Bella giornata, non trovi? >
< Sicuramente meglio che rimanere a letto a poltrire. Hai riposato molto. >
< Ero molto stanco dopo la nostra notte passata. Una delle migliori della mia vita > replicò l’uomo baciando la mano di sua moglie.
Ma Anastasia, per quanto seria e arrabbiata potesse essere, non riusciva a fidarsi delle sue parole.
< Stanotte ti ho sentivo che ti alzavi dal nostro letto. È successo qualcosa? >
< No. dovevo andare in bagno. >
< Sul serio? Peccato che non vi ho visto tornare prima di un’ora. Che cosa sei andato a fare? >
A Christian non piaceva quando sua moglie lo interrogava con tanta curiosità ed irruenza.
< Ti sei sbagliata, Ana. Io sono tornato a letto quasi subito. >
< Non mentirmi, Christian… Sei uscito dalla mia camera per fare qualcosa e non era di certo andare il bagno. >
< Vuoi controllare ogni singolo mio movimento?! Bene, fai pure! Ma la tua paranoia non può che irritarmi e farmi perdere le staffe come adesso! >
Rovesciando piatti e gran parte della colazione come gesto di rabbia e di stizza, Anastasia rimase inerme e spaventata.
< Sai una cosa, Aba? Se vuoi riconquistare tutto il mio amore che ho per te, ho è così che devi fare. Ho bisogno della mia libertà e non della tua insolenza ed insistenza. Sono stato abbastanza chiaro? >
Non riuscendo a rispondere con parole esplicite, Anastasia si limitò a fare un cenno d’assenso con la testa.
< Molto bene. Perché questa sarà l’ultima volta che mi fai fare la figura dello stupido. Non farmi pentire di scelte molto dure nei tuoi confronti… Con permesso. >
Lasciando la sala da pranzo imbufalito come non mai, toccò a Caroline ripulire tutto e riuscire a consolare il cuore della povera Contessa.
< Lascia che ti aiuti > gli fece Anastasia con le lacrime agli occhi.
< Non vi disturbate, signora. È tutto apposto. >
< No, Caroline… non lo è. Mio marito non mi ama più e sto cominciando a pensare che mi stia tradendo con una donna di questo castello. >
sentendo quelle parole, Caroline non poté che bloccarsi all’istante facendo rompere un altro piatto-.
< Caroline, tutto bene? >
< Come? Sì… E’ solo che mi sono ricordata di una cosa che devo fare in cucina. Sistemo tutto e vado subito. >
Anastasia non riuscì a capire come la giovane serva si comportava in quel modo, ma non gli diede molto peso.
sapere che suo marito la stava mollando verso un destino spiacevole la facevano stare molto male.
< Caroline, ho bisogno di chiederti un favore. >
< Ditemi, Contessa. >
< Voi che riuscite a rimanere d’intorno al Conte in mia assenza, dovrete scoprire se ha un amante. Ho bisogno di saperlo. >
< Sicuramente, Signora. Ma sarà molto pericoloso per me e rischierei di farmi scoprire oltre che a finire in guai molto seri. >
< Mio marito non ti farà mai del male. Hai visto con quanta dolcezza e gentilezza di guarda? Puoi benissimo stargli accanto senza aver paura della tua vita. E poi ci sono io che ti proteggerei. Non devi temere. >
< Convinta alla fine dalle parole della Contessa, Caroline accettò di buon grado senza aspettare molto per fare il doppiogioco ai danni della donna.
 
 
Mentre Carrick si trovava in compagnia di sua moglie a riordinare la biblioteca dopo molti anni, improvvisamente il vecchio uomo si accasciò a terra a causa di un dolore lancinante al petto.
Spaventata, Grace non seppe cosa fare in quel frangente se non chiamare il medico.
< Carrick, che cosa avete? >
< Mi sento soffocare, Katherine. Non so il perché ma sento che le forze mi stanno abbandonando! >
< Oh, mio Dio Carrick! Aiuto! Chiamate un medico! >
vedendo i due coniugi accasciati dal dolore, fu grazie al maggiordomo se il medico poté arrivare in brevissimo tempo.
Nel mentre Katherine attendeva l’esito della vista, continuava a passeggiare nervosamente per il Castello cercando di distrarsi in tutti i modi.
Dovette aspettare più di un’ora prima che il medico potesse dargli l’esito della visita.
< Dottore, che cosa mi dice di mio marito? Come sta? >
< La crisi sembra essere passata ma quello che sono riuscito a scoprire non le piacerà per niente. >
< Che cosa volete dire? Mio marito è malato? >
< Purtroppo sì, Contessa. Sembra che vostro marito abbia un tumore avanzato ai polmoni causato molto probabilmente dall’episodio dell’incendio di Malahide.
I suoi polmoni hanno assorbito molto fumo senza che nessuno se ne potesse accorgere, soprattutto ben sapendo che il Signor Conte non ha mai fatto una visita subito dopo essere tornato al castello.
< Nessuno di noi aveva mai creduto che Carrick potesse essere malato o in pericolo di vita. Era in forma eccezionale quando l’ho rivisto. >
< Vi credo Signora visto che vostro marito ha una tempra molto forte e una forza di volontà invidiabile. Ma purtroppo non gli resterà molto da vivere. >
Appresa la notizia, la Contessa Grace si lasciò andare ad un pianto disperato sotto gli occhi attenti del medico.
< Quanto tempo gli rimane? >
< All’incirca un mese, due al massimo… Mi dispiace davvero tanto > replicò con forte commozione il medico di corte.
< Grazie per tutto quello che avete fatto, dottore. >
< Purtroppo non sono riuscito a fare molto di più consiglio un riposo di un paio di giorni prima che possa riprendersi. Consiglio passeggiate all’aria aperta per rallentare il corso della malattia. Il caldo e l’aria buona di questa stagione gli gioveranno molto. >
< Senz’altro, dottore. Grazie ancora. >
< Contessa Grey, se posso fare qualcosa per voi, non esiti a chiedermelo. Volete che avverti tutta la vostra famiglia? >
< No, dottore. È un mio preciso compito… E’ giunto il momento di organizzare una riunione di famiglia per gli ultimi saluti a mio marito. >
   
 
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