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Autore: genxha    18/01/2021    3 recensioni
Dopo essere stata salvata dall'eroe in nero, Marinette inizia a sospettare qualcosa sulla vera identità di Chat Noir, mentre Adrien si rende conto che la ragazza coi codini sia molto più di una buona amica. E che forse non sia proprio del tutto "una ragazza normale con una vita normale". Il tutto sullo sfondo della "vita da supereroi" dei nostri due beniamini.
I due ragazzi avranno presto un altro segreto da mantenere?
Genere: Azione, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Altri, Kagami Tsurugi, Luka Couffaine, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Miraculous fanfic'
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L’Akuma che stava per raggiungere Chat Noir tocca lo yo yo che Ladybug porta al fianco, facendolo diventare viola. Attorno al viso della ragazza e a quello di Papillon appare la sagoma viola della farfalla e Ladybug, di nuovo, sente nella sua testa la voce di Papillon “Oh, che fortunata coincidenza! Ora sei MIA, Ladybug. Ora mi consegnerai il tuo Miraculous ed io ti libererò da questo peso”, osservando, paralizzata dal terrore, l’uomo circondato dalle enormi ali che, lentamente, si sta avvicinando.

 

Ladybug cerca di resistere a quella voce,  “mmmh… questa… volta… non… te… lo… lascerò fare…. Papillon” riesce a dire, ma si ritrova a pensare - come posso sperare di resistere… non ce la faccio. Ho… ho paura… - poi si accorge dell’abbraccio di Chat Noir, che sta ricambiando la sua stretta e le sussurra “Resisti, amore mio. Noi due contro il mondo, ricordi? Ci sono io. Resisti! Ci siamo tutti noi”. I singhiozzi salgono alla gola di Ladybug che cerca di ascoltare solo la voce del ragazzo. Con la coda dell’occhio vede che Carapace le si avvicina e sente che anche lui la sta abbracciando “Forza Ladybi, non dargliela vinta” sussurra, poi anche altre braccia la circondano: Ryuko, con le guance rosse dall’imbarazzo, sta abbracciando lei e Chat Noir, ma la disperazione si sta impadronendo della mente di Ladybug - amici miei… perdonatemi. Non ce la faccio. Non… ci…  riesco - pensa, mentre sta per abbandonarsi alla volontà di Papillon che, nella sua mente, continua “Avanti, ragazzina, non puoi resistere ancora a lungo… Dammi il miraculous e finirà tutto”.

 

Poi Ladybug sente anche qualcosa d’altro. La voce di Alya gridare “Avanti, gente! Ladybug ha bisogno di noi! La-dy-bug! La-dy-bug! La-dy-bug!“, poi dei passi, tanti. 

Faticosamente alza la testa e vede Papillon cambiare espressione, passando dal trionfo alla sorpresa: guidate dall’inconfondibile chioma rossa di Alya, decine di persone si stanno avvicinando a loro. Pompieri, poliziotti, semplici cittadini, almeno cinquanta persone, tutti stanno scandendo un nome: “La-dy-bug! La-dy-bug! La-dy-bug!” lei abbassa lo sguardo sul volto di Chat Noir che, tra le lacrime, stringendola in un abbraccio, continua a sussurrare “Ti amo, Mylady, resisti… ci sono io. Ci siamo noi… tutta Parigi ti sta supportando. Fatti forza!”. 

 

Le persone che raggiungono iniziano a dividersi, alcuni iniziano a raggrupparsi intorno a Papillon, che comincia a guardarsi intorno, preoccupato. “Dannazione” dice, digrignando i denti.

 

Ladybug non riesce più a trattenersi e scoppia in lacrime, stringendo ancora più forte Chat Noir, - tutte queste persone, tutti i Parigini che abbiamo aiutato e fino ad ora erano stati a guardare, mi stanno incoraggiando e proteggendo, sono qui per me - pensa e finalmente, tra i singhiozzi, riesce a dire “Te lo puoi... scordare, Papillon. Non mi lascerò usare di nuovo”.

 

Sotto gli occhi increduli dei Portatori e dei parigini che ormai sono compatti tra loro e Papillon, proteggendoli con uno scudo umano, l’Akuma esce dallo yo yo e inizia a sollevarsi sul gruppo. Ladybug sente scomparire la stretta di Papillon e, tra le lacrime, cattura l’Akuma.

Subito dopo ragazza purifica l’Akuma e la fa volare lontano, di nuovo bianca.

 

Dalla piccola folla raccolta nel piazzale viene un “Urrà!” mentre gli eroi abbracciano di nuovo Ladybug, che non ha la forza di divincolarsi, L’abbraccio le impedisce di vedere oltre la piccola folla e riesce solo a dire “Papillon”. Nel momento in cui si voltano verso la Torre, sotto cui si trovava, non lo vedono più, vedendo invece alcune persone che si rialzano imprecando, gettate a terra da una folata di vento delle ali di Papillon.

Ladybug sospira, ancora pallida, poi guarda dolcemente Chat Noir, il cui Miraculous emette un beep “Aiutami, Micetto, non ci riesco da sola” gli chiede, facendosi aiutare per lanciare in aria il Lucky Charm “Miraculous Ladybug!” esclama, di nuovo senza fiato.

 

Il turbine di coccinelle magiche vortica intorno a loro e finalmente Ladybug torna a respirare normalmente, mentre Nathalie si solleva su un gomito, massaggiandosi le tempie con l’altra mano.
Chat Noir non riesce a smettere di sorridere, mentre con gli altri eroi e Alya, che è sgattaiolata fino a loro, fanno toccare i pugni con un “Ben fatto!” di soddisfazione.

 

Attorno a loro si sono radunate almeno cinquanta persone, da cui arrivano diverse grida “Bravi!”, “Siete stati grandi”, “Forza, piccola Ladybug!”, mentre qualche mano si allunga per sfiorare gli eroi, che sono costretti a farsi largo.

Ladybug si asciuga le lacrime col dorso della mano, poi  guarda Nathalie, ancora a terra “Carapace, Ryuko, aiutate Na… ehm quella donna, noi stiamo per ritrasformarci! Grazie, ragazzi” dice, facendo roteare lo yo yo, seguita da Chat Noir che recupera il bastone, tornato intatto. “E grazie a voi tutti! Non ce l’avrei fatta senza il vostro supporto” si congeda Ladybug, rivolgendosi al capannello di gente che li circonda. Fa l’occhiolino ad Alya e subito dopo lei e Chat Noir stanno volando verso i tetti, accompagnati dagli applausi della gente.



 

Il miraculous di Chat Noir inizia a suonare, l’ultima porzione dell’impronta lampeggia, come il penultimo punto sugli orecchini di Ladybug. I due si sono ormai allontanati dalla Torre Eiffel e Chat Noir si ferma un istante sul tetto di un edificio un po’ più alto di quelli circostanti, ma quando fa per ripartire, sente afferrare la coda del costume “Fermo, Micetto, un attimo”. Lui si gira verso Ladybug “Mylady, mi sto per ritrasformare, l’identità segreta..” protesta, ma Ladybug lo guarda con un sorriso che avrebbe potuto sciogliere i ghiacci perenni “Lo so. Anche io. Però... “ dice, poco più di un sussurro, avvicinandosi al ragazzo “con quello che ci è successo, dopo quello che ci siamo detti…. “ le guance della ragazza sono del colore della sua maschera ”sarebbe il momento perfetto per un bacio, Adrien.”

Chat Noir spalanca gli occhi verdi, ma non è sorpreso. Deglutisce a vuoto “Ma…” inizia, mentre il miraculous inizia a suonare sempre più insistentemente “Oh, al diavolo, qui nessuno ci può vedere” borbotta, poi dice “Temevo che non me l’avresti più chiesto, Marinette”, perdendosi negli occhi della ragazza che ha di fronte. 

Chat Noir prende la mano di Ladybug, intrecciando le dita alle sue, allunga l’altra e attira la ragazza a sé, tenendola per la vita.
Ladybug si alza sulle punte dei piedi, socchiudendo gli occhi mentre un lampo verde circonda il ragazzo abbracciato a lei e sussurra “Tikki, ritrasformami” appena prima che le loro labbra si tocchino.

 

Il bacio non è come il precedente, che era forzato. Questo lo vogliono entrambi. 

Per Marinette è un po’ come ricevere un’altra scarica elettrica, molto diversa dalla precedente.

E a giudicare dalla stretta che le dà alla mano, dev’essere lo stesso anche per Adrien.

Quasi contemporaneamente, entrambi portano il braccio libero dietro la nuca dell’altro, Marinette si appoggia ad Adrien per non cadere, poi le loro labbra socchiuse si separano. Entrambi scoppiano a ridere ciascuno come ipnotizzato dalla risata dell’altro.

“Ehi, Insettina…” sussurra Adrien, lasciando la mano di Marinette e stringendola in un abbraccio “Ti ho detto di non chiamarmi insettina, Micetto” ribatte lei, prendendolo in giro, ma lui prosegue “Mi sa che abbiamo un altro segreto da mantenere, noi due”. Marinette lo guarda, poi appoggia la testa tra il suo collo e la spalla “Non importa. Era Io e te, contro il mondo, giusto?”. “Giusto” concorda Adrien, baciandole i capelli “dovevo capirlo prima” dice, sottovoce. La ragazza alza gli occhi su di lui “Cosa?” gli chiede, incuriosita; Adrien risponde subito “il vostro profumo. Tuo e di Ladybug. È lo stesso.”. Marinette arriccia il naso, come fa sempre quando riflette, e chiede “Se non è stato quello, cosa ti l’ha fatto capire che ero io?”. 

 

Adrien mette una mano dietro la nuca lasciando l’altra dietro la schiena di Marinette “Beh… A parte il fatto che sei coraggiosa, creativa, intraprendente, sempre pronta ad aiutare gli altri, dici?” sorride, guardandola di nuovo negli occhi ”La certezza me l’ha data Ficcanaso. Non mi ricordavo niente, perciò ho fatto il terzo grado a Volpe Rossa, non ce la facevo più.”

 Marinette arrossisce “grazie, Adrien” sussurra, mentre Adrien continua “Comunque è stata la cosa della statua che hai tentato di baciare.” fa una pausa “Ma poi mi hai detto che era uno scherzo, e io sono stato così stupido da averci creduto. Ah e ti ho sognata, sai? Invece tu, da… da cosa l’hai capito?”.

 

Marinette riflette, un dito sulle labbra “Anche per me la colpa è di ficcanaso. Sai, dopotutto Chat Noir è l’unico ragazzo che vedo di nascosto sul mio balcone!” lo stuzzica. 

Adrien ride, poi entrambi spalancano gli occhi, sorpresi dall’aver raggiunto la stessa conclusione “Vuoi dire che” inizia Marinette “dobbiamo ringraziare Papillon e Lila” continua Adrien “per... questo?” finiscono assieme. La ragazza guarda di nuovo Adrien per un lungo istante, poi “Sai cosa? Forse se non fosse stato per… beh, per te, perché eri tu quel ragazzo per cui io… insomma credo che se non ti avessi conosciuto, forse ci sarebbe stato… qualcosa con Chat Noir.”

 

Una voce li fa girare entrambi “Avete finito con queste smancerie? Io avrei fame.” si lamenta Plagg, volando  a qualche centimetro dai loro visi “Ciao, Codini” aggiunge, guardando Marinette, mentre Tikki dalla parte opposta è raggiante, cerca di dire qualcosa ma non riesce a dire nulla. 

“Codini?” chiede Marinette, poi sorride di nuovo “Mi piace” guardando Adrien “potresti chiamarmi così, Splendore. Sarà un altro dei nostri segreti”. 

Adrien sorride di rimando “Splendore? Come desideri, Codini, però preferisco Mylady”, risponde “Quello solo quando sono Ladybug, mon chaton” ribatte Marinette, poi i due si scambiano un’occhiata e si baciano di nuovo, incuranti delle proteste di Plagg, circondati da Tikki che fa capriole in aria.

Fine.


Nota dell'autore

E siamo finalmente arrivati all'ultimo capitolo di questa fanfic, che doveva essere semplicemente il seguito di Principessa e invece è cresciuta a dismisura.
spero che vi sia piaciuta, lasciatemi delle recensioni e dei commenti per dirmelo. O magari per dirmi che non vi é piaciuta!

   
 
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