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Autore: B_Yul    20/01/2021    0 recensioni
Una storia antica lega la giovane Jia al Dragon Hole nel sud della Cina.
Quando arriva a Seoul per assumere il ruolo di vice del CEO di Elite Entertainment, Park Chanyeol, si trova al centro di uno scambio di messaggi che le sveleranno la verità sulle sue origini.
Riuscirà il CEO Park a conoscere ogni lato della strana "signorina Wein" prima che mamma Park lo spinga all'altare?
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chanyeol, Chanyeol, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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02/01/2017
Seoul, quartiere Cheong Dam, E.Ent, 7° piano, ufficio del CEO Park Chanyeol.
 
“Presidente Park, sta per incontrare la signorina Wein!”
Alzò gli occhi dal foglio: “Parla coreano?”
“E metà cinese e metà americana ma parla fluentemente coreano, giapponese, thailandese, francese, inglese, spagnolo”.
Chanyeol ridusse i grandi occhi ad una fessura.
“Come fa?”
Con un sorriso a ben più di 32 denti, il segretario Lim rispose:“Non lo so signore, immagino sia stato questo a farcela assumere, giusto?”
Chanyeol pensò alle foto delle candidate, il segretario Lim sapeva fin troppo bene quale fosse la prima nota a favore di una qualunque candidata al banco di vice del CEO, eppure in quel caso avevano scelto qualcuno senza fototessera. Legale per la legge, illegale per i suoi gusti: “Certo segretario Lim. Va bene la faccia entrare, ho già un’agenda che esplode questa settimana”.
 
Park Chaneyol, classe 1992, appuntato CEO della Elite Entertainment da soli due anni e circa 5 gruppi musicali formati già in vetta alle classifiche ai rispettivi debutti.
Una sorella, un cane, una montagna di soldi, una casa a tre piani e una catena di ristorazione in varie città di Corea, Cina, Giappone e tanto, troppo, infinito, tempo a disposizione per lavorare e convivere con la propria solitudine.
“Eccola signore”.
Portò nuovamente lo sguardo in alto e non riuscì ad evitare un cedimento lieve della mascella. Davanti ai suoi occhi, una creatura strana di età incerta, di estrazione incerta, che poteva essere scambiata per il CEO stesso senza problemi ma anche per sua figlia. Riprese la scheda, lesse 1992, quell’aliena era sua coetanea e in 3 secondi netti, lo aveva già messo in condizione di non poterla guardare negli occhi.
“Venga avanti, si sieda. Wein Jia, giusto?”
La ragazza annuì, osservò gli occhi enormi del suo capo e pensò di essere in un posto piuttosto angusto a guardare l’arredamento: “Piacere di conoscerla”
Rispose subito: “Piacere mio, so che lavorerà bene. Ha già incontrato gli artisti?”
“No, sono arrivata due ore fa da New York, ma spero di incontrarli presto”.
Chanyeol era sorpreso, sembrava appena uscita da una vetrina Gucci e invece probabilmente quel risultato era frutto di una doccia al volo e uno sforzo minimo di stare sveglia.
“E cosa faceva a New York, se posso?”
“Ho terminato un incarico con la JYP, ero lì perché mi sono occupata di strategia marketing internazionale per due anni”
Un colpo basso rubare la stratega di JYP, ma non si può sempre essere gentili, pensò Chanyeol.
“Bene … molto bene. Ha già visto il suo ufficio?”
“Quello si, la ringrazio, è un bel posto anche se appena arrivata il segretario Lim mi ha accompagnata a … scegliere le tende in cantina”.
“Oh. Si, ci teniamo che il nostro personale sia a proprio agio. Ehrm … lei … ecco insomma, lei ha un compagno, marito, figli? Qui non c’è scritto nulla”.
“è perché sono sola e non ho nessuna intenzione di avere figli, Mr. Park”
“Ah, beh meglio così, si. E quali sono i suoi obiettivi ora?”
Sorrise con l’ambizione negli occhi: “Diventare CEO, signor Park. Ma essere suo vice mi è sembrata la chance giusta per mettere a frutto ciò che non ho potuto testare sul campo negli ultimi due anni. Il mio lavoro ha dato risultati senza che il mio nome venisse mai fuori, neanche una volta, mi lamento? No. Cerco altro? Si.”
Un ghigno soddisfatto si formò sul volto di Mr. Park: “Lei era già stata assunta prima di incontrarmi, questo conferma il mio saper scegliere”. Anche se di scegliere un bel culo prima di vederlo non mi era mai capitato. Smettila idiota, questa tizia può metterti a gattoni non fare facce da ebete. “ Sono molto felice di averla con me signorina Wein e mi spiace sia dovuta venire qui subito, non avrà molto tempo di riposare. Bene, segretario Lim!”
Lim tornò in ufficio e fece un piccolo inchino: “Dica Mr. Park”
Gne gne gne, l’ha portata a scegliere le tende. Perché mio padre ha deciso di lasciarmelo con l’azienda dio mio? “Accompagni la signorina Wein a conoscere i ragazzi, renda subito chiaro che lei sarà i miei occhi, le mie orecchie, le mie mani e la mia penna ogni volta dovessi assentarmi per qualunque motivo. Sono certo saranno felici di incontrarla”.
Le rivolse un inchino che lei ricambiò e portò l’indice destro alla tempia massaggiandola vigorosamente: “Se non mi passa questo mal di testa, domani sarà il suo primo giorno da CEO signorina Wein”.
Lei mise una mano nella borsa, frugò qualche secondo e ne estrasse un piccolo contenitore: “Tenga, lo spalmi sulle tempie e stia ad occhi chiusi per 5-10 minuti. Starà bene. Se le serve qualcosa, sa dove trovarmi”.
Incuriosito prese il contenitore e annuì con leggero imbarazzo.
Lim e Jia uscirono dalla stanza lasciando il signor Park alle sue riflessioni iperboliche: Aish, che creatura strana, pensò.
Fece come Jia gli aveva detto, chiuse poi gli occhi e in 10 minuti, il dolore, era svanito. Quell’ufficio iniziò a sembrargli troppo grande per una persona sola.
Portò il dito sul citofono interno e rispose ancora il segretario Lim: “Dica signor Park?”
“Segretario Lim, pensa io debba mettere su famiglia?”
Ci fu qualche secondo di silenzio.
“Mr. Park, così all’improvviso? Non saprei, magari potrà pensarci quando avrà compiuto trent’anni, che ne pensa?”
Chanyol passò la mano sul mento e si accorse di essere in preda a qualcosa di insolito: “Non saprei. Senta, prenoti un tavolo per 2 al ristorante di mia madre per stasera e dica alla signorina Wein che la aspetto sotto casa sua alle 18:30”.
“Sa dove abita?”
“Ah, no. Glielo chieda e me lo faccia sapere. Ehrm. Grazie”
Lim scosse la testa, quell’uomo non sarebbe mai cambiato purtroppo.
“Va bene, a più tardi Mr. Park.

I suoi genitori stavano cercando di convincerlo a sposare la figlia di un loro amico da mesi, ogni volta che la vedeva riusciva solo a pensare a quanto vuoto fosse il suo sguardo, il suo portafoglio ma, soprattutto, la sua ambizione. E tra le tre, la terza era la cosa che più lo infastidisse.
Al contrario della maggior parte dei suoi connazionali, la freccia del sagittario nel segno lo portava a cercare sempre donne libere e indipendenti, che lo tenessero fuori dal pericolo di ritrovarsi a lavorare per altri 50 anni solo per mantenere moglie e figli, fuori dal pericolo di replicare la vita dei suoi genitori e specialmente, la fuga di suo padre.
Fece due giri dell'ufficio con la sedia girevole e si disse che, si, forse nel giro di pochi giorni avrebbe convinto Jia ad aiutarlo.

 
   
 
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