Anime & Manga > Candy Candy
Segui la storia  |       
Autore: moira78    21/01/2021    2 recensioni
Candy e Albert si conoscono da sempre e, da sempre, un filo invisibile li lega. Ma la strada che li porterà a venire a patti con i propri sentimenti e a conquistare la felicità sembra essere infinita e colma di ostacoli...
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annie Brighton, Archibald Cornwell, Candice White Andrew (Candy), Terrence Granchester, William Albert Andrew
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Dona a chi ami ali per volare, radici per tornare, e motivi per restare.”

                                                                                                                                     Dalai Lama


Albert sentiva degli artigli affilati affondargli nel cuore facendolo sanguinare. Era pronto a un suo rifiuto, specie per via di Terence, ma se gli avessero detto che Candy lo avrebbe fatto proprio mentre tentava di mettere a nudo i propri sentimenti, non ci avrebbe mai creduto.

Era stata una coincidenza davvero crudele, ma d'altronde la colpa era solo sua.

Aveva tergiversato troppo, cominciando il discorso con il piede sbagliato. Introdurre tutto con i ricordi della Casa della Magnolia gli sembrava la cosa migliore per avvicinarsi al fulcro della situazione, ma la sua reazione lo aveva destabilizzato.

Era stato un periodo in cui sembravano veramente una coppia appena sposata e non un fratello e una sorella, per quanto il loro fosse stato un rapporto del tutto platonico. Era sempre stato convinto che, in fondo al cuore di Candy, crescessero gradualmente sentimenti simili ai suoi ma adesso temeva di aver preso un abbaglio, specie dopo averla vista e sentita così sfuggente.

Ormai, però, si era spinto troppo oltre. Tuttavia, non riusciva a spiegarsi con lei come avrebbe voluto, perché notava in Candy delle riserve troppo evidenti. Così si era messo quasi a parlare con se stesso, girando intorno all'argomento come uno sciocco, lui, che nella sua vita e negli affari aveva sempre parlato chiaro.

Si rese conto che aveva paura, una paura enorme di perderla. Sperava ardentemente che Candy capisse e al contempo non voleva.

Dopo il suo soliloquio quasi delirante, lei era rimasta immobile, sembrava sconvolta dalla sua confessione e così si era convinto di aver sbagliato tutto. Ma era troppo tardi per tornare indietro e, mentre ancora una volta si dannava ad alta voce per quello che non doveva accadere, gli era scivolata fuori la domanda diretta: doveva ben sapere cosa ne pensasse Candy, di un patrigno che la vedeva come una donna.

Nonostante avesse impostato la sua dichiarazione in quel modo così sbilanciato e degno di un adolescente che non sappia trovare le parole, trovò abbastanza eloquente la risposta di Candy. In quel "non lo so", lesse il desiderio di non ferirlo e di cercare di rimanere neutra per non dirgli un "no" secco.

Quello era il momento giusto per farsi da parte, ma il lato ribelle e innamorato di Albert aveva avuto il sopravvento e la frase gli era semplicemente sfuggita dalle labbra prima che potesse impedirselo: d'altronde, ormai, che differenza poteva fare? Se era un rifiuto, tale sarebbe rimasto, però almeno poteva dire di averle confessato chiaramente ciò che provava.

Ma il destino beffardo volle che Candy troncasse ogni flebile speranza di conquistarla in futuro con quella frase, pronunciata in contemporanea alla sua.

Fu come se lo avesse pugnalato in pieno petto.

Rimase a fissarla per alcuni secondi, mentre la vedeva portarsi le mani alle labbra. Voleva forse ricacciare indietro quello che aveva appena detto? Non importava più. Fece uno sforzo sovrumano per sorriderle mentre le poggiava una mano sulla spalla con fare fraterno e disse con voce più ferma di quel che si sarebbe aspettato: "Bene, sono felice per te, Candy. Ti auguro buona fortuna. Ora scusami, ma devo andare a recuperare la cornamusa".

Si alzò e cominciò a camminare. Sapeva di doverle apparire come un ragazzino deluso, ma non voleva assolutamente che cogliesse nei suoi occhi il dolore e che li vedesse lucidi. Non voleva che la sua piccola Candy avesse sensi di colpa.

Quando ormai era quasi all'ingresso udì la sua voce: "Albert, aspetta!". Si era sollevata il vestito per rincorrerlo ma l'oscurità e una pietra dissestata le giocarono un brutto tiro, perché cadde improvvisamente a terra.

Le fu subito vicino: "Candy! Ti sei fatta male?".

Lei alzò su di lui un viso madido di lacrime e Albert ne fu ulteriormente addolorato: "Sì, no, cioè, non è stata la caduta a farmi male. Sono io ad aver fatto male a te e ora anche io sono... sono...". Singhiozzava forte e non poté fare a meno di prenderla fra le braccia.

"Cara, dolce Candy", mormorò con la voce che gli tremava. Non poteva permettersi di crollare, doveva essere sempre quella roccia salda cui farla aggrappare e lo sarebbe stato, fino all'ultimo. Le sollevò il viso e le asciugò gli occhi sforzandosi ancora di sorriderle: "Non devi preoccuparti per me, io starò bene. Ho sbagliato, sapevo che c'era ancora lui nel tuo cuore. Ho creduto, stupidamente che...".

Lei cominciò a scuotere la testa con vigore, facendo ondeggiare quella chioma sciolta nella quale avrebbe solo voluto affondare le mani e le labbra: "No, non hai capito, Albert! Io non voglio andare da Terry per quello che pensi. Io... solo... devo solo mettere ordine nel mio cuore. Devo chiarire i miei sentimenti per lui e parlargliene".

Albert deglutì, confuso: "Chiarire i tuoi sentimenti?", ripeté a mo' di domanda.

Candy abbassò lo sguardo: "Non chiedermi di più, Albert, ti prego. Io... ho lasciato qualcosa anzi, qualcuno indietro senza darmi mai la possibilità di comprendere davvero cosa sia rimasto di quel rapporto. Tra me e Terence non c'è mai stato nulla di chiaro, di fatto è qualcosa che è stato spezzato ancor prima di nascere. Però entrambi nutrivamo dei sentimenti l'uno per l'altra, era evidente come la luce del sole. Ora devo riprendere le fila di ciò che si è fermato nel tempo per capire se davvero è tutto finito per me, oppure no".

Albert cominciò ad avere il respiro corto per l'emozione: cosa gli stava dicendo Candy? No, basta con le illusioni adolescenziali. Candy aveva parlato di chiarire i suoi sentimenti, non gli aveva detto che forse era innamorata di un altro. Di lui.

Le prese il volto tra le mani, asciugandole le lacrime, rendendosi appena conto del leggero tremore che gli pervadeva il corpo: "Va bene, ho capito, tranquilla, vai e chiarisciti con Terry. Io ti aspetterò come sempre. Oppure ti sosterrò anche se decidessi di non tornare".

In realtà, dentro di sé, sapeva benissimo che il desiderio di un suo ritorno era ormai irrimediabilmente acceso e che, se avesse deciso di restare con Terence, lui sarebbe andato in mille pezzi. A quel punto non gli importava più neanche di averla: gli sarebbe bastato che gli restasse accanto come amica, come era sempre stato.

Candy sarebbe rimasta il suo sogno impossibile e lui si sarebbe accontentato delle briciole.

"Grazie, grazie Albert, ti voglio così tanto bene!", pianse lei gettandogli le braccia al collo.

Si beò del suo corpo premuto contro il proprio, intrecciandole le mani dietro alla schiena che non aveva il corpetto e sprofondando il viso tra i suoi meravigliosi capelli sciolti, proprio come aveva sognato solo alcuni minuti prima. Avrebbe voluto rimanere così per sempre. Piangere con lei, ridere con lei, baciarla, ma Candy non gli apparteneva in quel modo, così dovette imporsi di staccarla gentilmente prima che qualche curioso decidesse di mettersi a cercare il capofamiglia.

Le asciugò le ultime lacrime, intimandole di non piangere e le abbassò gentilmente la testa per darle un casto bacio sulla fronte, come avrebbe fatto in un giorno qualsiasi.
"Rientriamo, ragazzina. È l'ora delle lumache che strisciano", mormorò tentando di stemperare quel momento dal sapore dolceamaro.

Ancora una volta, lei lo seguì senza dire una parola.
- § -
 
Annie stava attendendo che Archie tornasse con il drink che le aveva offerto dopo aver ballato con lei.

Ancora una volta, nonostante i fiori e le dimostrazioni d'affetto, erano distanti e formali come se, invece di due fidanzati, fossero due semplici conoscenti. Aveva osservato Candy e Albert, dopo la confessione della ragazza, e si era resa conto, con stupore e disappunto, di quanto sembrassero loro una coppia molto più di lei e Archie.

Non sapeva ancora se Candy fosse convinta del tutto dei propri sentimenti, né se lui la ricambiasse, ma bastava vederli insieme per rendersi conto del legame forte che li univa. Probabilmente non se n'erano accorti neanche loro.

Con Archie, nei momenti migliori, si sentiva come una sorellina di cui lui si prendesse cura con tenerezza. Mentre ballavano non l'aveva mai toccata facendo vagare la mano sulla sua schiena come aveva visto fare ad Albert, complice sicuramente l'idea balzana di Candy di non mettere il corsetto.

Oh, certo, erano entrambi dei gentiluomini, ma non serviva un occhio esperto per comprendere come, al di là delle apparenze, ci fosse una chimica tra quei due che tra lei e il suo fidanzato non era mai esistita. Non era da Annie fare quei pensieri, ma aveva ben ascoltato le conversazioni delle sue amiche dell'alta società quando parlavano dei loro fidanzati e dei corredi che stavano preparando.

Alludevano a baci rubati, a camicie da notte favolose per la prima notte di nozze e facevano enormi sospiri arrossendo al pensiero della luna di miele. Ascoltandole, Annie aveva cominciato a chiedersi cosa non andasse in lei: anelava un bacio da Archie da tanto tempo e, sì, voleva essere bella e desiderabile la notte del suo matrimonio, in barba a tutte le convenzioni.

Probabilmente era peccato provare attrazione per un uomo o volersi sentire desiderata da lui, almeno così le avevano sempre insegnato. Non ne sapeva molto di più, perché tutto veniva etichettato come un dovere coniugale persino spiacevole, al quale adempiere con pazienza e sottomissione per dare eredi alla famiglia.

Ma, nel suo cuore, Annie aveva sempre saputo che si trattava di un atto d'amore che partiva dal cuore e che avrebbe dovuto coinvolgere entrambi gli sposi. Curiosamente, però, quel cuore e quell'attrazione in Archie non li avvertiva affatto e, cosa assolutamente riprovevole, la sentiva dentro di sé.

Amava Archie e si sentiva naturalmente impaziente e timorosa con l'avvicinarsi delle nozze: perché lui non le dava alcun segnale in quel senso? Forse era normale così, specie dopo tanti anni e Archie era solo molto rispettoso, ma più ci pensava e più si convinceva che era una pia illusione.

Tanto più che vedeva nei suoi occhi accendersi spesso una luce diversa da quella che aveva quando la guardava. Erano i momenti in cui Candy era nei paraggi.

Anche poco prima, mentre la prendeva in giro per lo champagne, si era sentita esclusa, persino di troppo. Avevano ballato e lui era distratto. Aveva seguito Candy e Albert con lo sguardo mentre uscivano e le aveva persino chiesto dove fossero diretti.

"Non lo so", aveva mentito.

Annie provò l'impulso di trasformarsi in una donna più spigliata come Candy, salire nella sua stanza e togliersi il corsetto, sfidando Archie a ballare di nuovo con lei. Chissà se la sua mano l'avrebbe toccata con ardore, o se non se ne sarebbe nemmeno accorto.

Arrossì, nascondendo il volto tra le mani, odiandosi perché, nonostante gli avesse chiesto molte volte se l'amasse, si era sempre accontentata delle sue risposte preconfezionate che ora, più che mai, le suonavano false.

Il suo era affetto, non amore.

Mentre tornava da lei con i bicchieri, Archie si guardò ancora intorno e le parve di cogliere un'espressione sollevata quando vide Candy e Albert rientrare. Ad Annie non sfuggì nemmeno il fatto che Candy evitasse lo sguardo di Albert e che quest'ultimo apparisse stranamente teso.

Chissà cosa si erano detti.

Archie le offrì il bicchiere: "Fra un po' dovremo suonare, vuoi ballare un'altra volta, prima?".

Lei scosse la testa: "Archie...", cominciò.

"Sì, tesoro?".

Ami ancora Candy, vero? Non l'hai dimenticata mai veramente.

"Niente", decise di lasciar perdere, ancora una volta. Non quella sera, non in quel momento. Ma prima di sposarlo avrebbe dovuto sapere.

 
Grazie come sempre alla mia beta Tiger Eyes, che in ogni singolo capitolo si prodiga in correzioni e suggerimenti!
 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Candy Candy / Vai alla pagina dell'autore: moira78