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Autore: Spensieratezza    21/01/2021    3 recensioni
Cosa sarebbe successo se Sam non avesse mai perso l'anima?
Dean e Sam insieme ai loro amici, non faranno altro che attraversare salti quantici per tutta la storia e impareranno un sacco di cose su loro stessi e gli altri.
Scusate, nell'ultimo capitolo ho confuso i nomi, come al solito. Castiel non ha cambiato partner ovviamente. Sta sempre con la stessa persona, ho solo sbagliato a scrivere.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Crowley, Dean Winchester, Lisa Breaden, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Sesta stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il salto quantico'
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Sam si era svegliato con una strana sensazione addosso.
Aveva dormito, non poteva negarlo, era RIUSCITO a dormire, tutto sommato non sapeva dire se aveva riposato bene o no. La testa era pesante, e ricordava di aver sognato.

Quando si ricordò il soggetto del suo sogno, trattenne un gemito di sofferenza e uscì per non farsi sentire da Adam.
Aveva sognato di fare sesso con suo fratello.
Con Dean.
Ma non era solo sesso, solo istinto animale..

C’erano coccole, carezze, baci, tante carezze…
Cominciò a scendere per andare al piano inferiore. Non guardò lo scalino e stette per cadere, scivolò.
“Ehi, alcetto, stai attento!” gli disse Gabriel.
“Gabe?? Ma tu non dormi mai??”
“Ho una pasticceria da portare avanti, non sono mica un lavativo come te, sai?” disse lui con una scopa in mano. “Come stai?” disse studiandolo.

“Domanda di riserva?”
“Sam..”
“E va bene, ho sognato Dean.”
Gabe lo studiò.
“Ti preparo la colazione.”
Sam sospirò, mettendosi le mani sulla faccia.

“È che mi manca così tanto..e sono passate solo poche ore..praticamente la notte. E l’ho passata sognandolo. Sono patetico. Voglio dire.. che avessimo questa specie di dipendenza lo sapevo già, ma non pensavo così tanto.”
“Ma prima era PRIMA.”
Sam lo fissò interrogativo.

“Prima non vi eravate baciati e non avevate fatto neanche sesso.”
Sam arrossì violentemente.
“Guarda che io e LUI non l’abbiamo fatto.”
Gabe sospirò.
“Ma per chi è innamorato, immaginarlo è come farlo. Anzi ti entra dentro ancora di più.”
Sam lo guardò e poi rise.
“Mi è uscita male vero?”
“Già..però..mi hai fatto ridere, grazie.”

“Prego, sono contento che il mio essere così buffone ti tiri su.”
Sam fece un sorriso mesto.
“Sto soffrendo, Gabriel. Hai una cura per questo? Tu con i tuoi poteri..”
“Non possiamo fare niente per quello, Sam. Nostro padre è stato chiaro su questo quando ci ha creati.” Disse Gabriel con tristezza.
Sam lo guardò con curiosità e soggezione.
“Sull’amore? Tu ricordi cosa ti disse quando ti parlò dell’amore? Me lo diresti?” disse quasi supplicante.

Gabriel lo guardò solenne, sostenne il suo sguardo.
“Sai, Samuel..era qualcosa di molto triste..”
Sam attese con trepidazione.
“Così triste che io..sperai di dimenticarlo. E così accadde.”
Si alzò dandogli le spalle e Sam lo guardò deluso.
“Non me lo vuoi dire, vero? Vero??”

“No, Samuel..ti sbagli..o forse no. Il ricordo è ancora impresso nella mia memoria, potrei attingervi..se volessi.“ disse malinconico. “Ma non voglio. Certe cose è meglio che restino sepolte nella coscienza..per sempre. Appartengono a tempi antichi che non toneranno più.”
Sam lo fissò sbigottito.

“Non so, magari nostro padre è pentito adesso..ma non lo possiamo sapere..il passato è passato..” si girò verso di lui. “Dovresti stare con Dean, se lo ami. Perché soffrire volontariamente quando si può evitare? Se è per Adam, il pupo può stare con me..”
Sam ridacchiò.

“Questo dovrebbe rendermi tranquillo? No, non mi va di..scaricare su di lui la colpa..non è solo lui..è la situazione..noi siamo fratelli e per quanto ci amiamo non è..senti, mi sta venendo mal di testa. Fa una cosa..distraimi. Parliamo di altro. Per esempio di Lucifer e Michael, tra le tante cose che non mi hanno fatto dormire la notte..c’era questo pensiero. Li ho visti sparire insieme alla gabbia. Dimmi che è stata solo un'allucinazione.”

Gabriel lo fissò.
“Se preferisci te lo dico.”
Sam lo guardò spaventato.
“Sono..tornati in paradiso?”
Gabriel stette zitto.
 




*

Il giorno dopo, Adam si sentì strano, nel ricordarsi gli avvenimenti del giorno prima, ma prima che ebbe avuto la possibilità di assimilare tutto quanto era appena successo, ancora crogiolandosi nel letto, udì la voce di Sam da sotto un po' alterata.

Incuriosito, sperando che non stesse già subito litigando con l’arcangelo, lo raggiunse, sentendolo discutere con Gabriel.
“Con tutto quello che è successo, me ne sono completamente dimenticato, ma ora devi dirmelo, Gabriel! Lucifer è fuori?? È tornato a minacciare la Terra? Perché se è così io devo saperlo e anche Dean..noi..”

“Lucifer e Michael sono in PARADISO e non hanno nessuna intenzione di minacciare la Terra, tranquillizzati samshine e fa un respiro profondo.” Disse l’arcangelo inaspettatamente calmo, poggiandogli le mani sulle spalle, mentre Balthazar, che era presumibilmente attirato dalle grida e arrivato in quel momento, in pigiama e scarmigliato, osservava la sfuriata di Sam accanto alla scala divertito, trattenendo a stento le risate.
“Dovete stare attenti, potrebbe trattarsi di una trappola..io non..” disse Sam.

“Ha una grande fiducia nei nostri fratelli, fratello.” osservò Balthazar ridendo.
“Come dargli torto.” Disse Gabriel.
“Eppure mi hai detto che sembrava molto convinto fosse tornato buono quando era nella gabbia.” Disse Balthazar pensieroso.

“Era sovraeccitato dalle prove, ora è tornato nel mondo reale e tutte le paure giustamente..”

“Ahhh stai dicendo che abbiamo messo le nostre mani tutti quanti, la nostra fiducia e il destino del mondo, a un ragazzino sovraeccitato da un viaggio surreale che può aver detto cose che non pensa veramente solo perché non ci stava tanto con la testa? Tu sì che sai come rincuorare le persone, fratello!”
Gabriel gli lanciò un’occhiataccia, poi si accorse della presenza di Adam sulle scale.

“Squinzio!! Sei sveglio, alla buon’ora! Balthie, sbrigati a dare al pupo, il latte!”
“Non sono la tua dannata domestica!”
Sam sobbalzò subito a sentire che ero lì e avevo ascoltato tutto, troppo preso ad osservarlo, non risposi neanche piccato a sentirmi chiamare “pupo.”

“È il minimo che puoi fare per scusarti di averlo scioccato già di prima mattina, parlando subito di cose cattive. Dai che poi giocate di nuovo a FORZA 4, come ieri. Era dai primi anni 2000 che non vedevo quel gioco cringe.”

Io studiavo Sam per controllare che nessun trauma si rilevasse sul suo volto, Sam faceva altrettanto. Eravamo come due naufraghi dopo un naufragio, che cercavano di restare a galla, sapendo però che mancava un terzo componente e cercandolo a mare aperto.

Mi avvicino a Sam lentamente, non so se la mia vicinanza possa dargli fastidio in qualche modo, perché anche se non me lo dice, sento di essere il principale responsabile del suo distacco da Dean.

Ma lui mi abbraccia teneramente quando mi avvicino a lui e mi si stringe il cuore.
Non dovrei provare così tanti sensi di colpa. Eppure li provo.

“Perché non vai con il pupo a fare una passeggiata, Sam? C’è il parco proprio a pochi metri, un po' d’aria pura ti farà bene, sembri svenire da un momento all’altro.” Disse Gabriel.
“NON SONO UN PUPO!”
“Va bene, come vuoi, ma levamelo di torno, tra poco devo aprire e con questa faccia mi farà scappare i clienti.”

Sam sorrise. Sapeva che era un modo come un altro per dirgli che gli voleva bene.
 
Tutti imbacuccati con il cappuccio del cappotto anche sopra la testa, - Gabriel gliene aveva prestati due - perché sembrava fare abbastanza freddo, arrivarono fino al parco.
“Ti senti meglio, Sam?”

“Uffa! Perché tutti continuate a chiedermi se sto bene? è un pr frustrante, sai?” Sam si voltò verso di lui. “Tu piuttosto come stai? Ti sei ripreso dalla prigionia?”
“Sì..temevo di no..invece sto bene, mi sento bene.”
“Lucifer e Michael non se la sono presa con te, dopo che me ne sono andato vero?”

“Sam, me l’hai chiesto per gran parte della notte di ieri, fino a che non i ho minacciato!

"Fino a quando non ti sei addormentato di nuovo!" preciso Sam ironico.
"Esatto! Quante volte devo dirti che non mi hanno fatto niente?? E poi c’eri anche tu con me, se non l’hanno fatto prima, perché avrebbero dovuto DOPO?”
“Magari per farmela pagare. Non so. A proposito di questo, credimi..”

“Ti dispiace, ti dispiace e ti dispiace. So anche questo. Me l’hai ripetuto fino alla nausea. Non ti sopporto più!”
Sam gli diede le spalle. Adam capì che ci era rimasto male. Sospirò, abbracciandolo da dietro.
“Scusami, non voglio essere un ingrato, anzi, ti sono infinitamente grato per avermi riportato indietro, è solo che non volevo tornare a spese della vostra felicità.”
“Felicità? Che intendi?” Sam era sbiancato.

“Non fare finta di non capire, Sam! Non voglio essere il responsabile della vostra separazione. Voi avete un legame speciale e io starei malissimo se..”
“Aspetta..tu credi che..,sia colpa tua?”
“Siete lontano da quando sono tornato, cosa dovrei pensare?”
“Non è colpa tua.”
“Avete uno strano modo per dimostrarlo.” Si sedette sul prato e giocò con un filo d’erba.

Sam alle sue spalle tremava per quanto si sentiva impotente.
“Una volta..Zaccaria..mi venne a trovare in sogno.”
Sam sbiancò.
“Cosa??”

“ È successo la notte che scappai, quando mi veniste a prendere, il giorno che Michael mi possedette. Per convincermi a unirmi a lui, mi venne a trovare in sogno. Mi ha riempito..la testa..parlandomi di tante sciocchezze. Tra le altre cose anche del vostro rapporto.”
“Posso solo immaginare le stronzate che sono state generate dalla sua bocca. Che ti ha detto?”

“Che..” Adam esitò. “Che eravate dipendenti l’uno dall’altro e che al momento di scelta, avreste sempre scelto l’altro, che tutti erano sacrificabili, e anche io alla fine.” disse, sempre giocando con il filo d'erba, senza voltarsi.
“Ohhh., Adam..”

Adam si sentiva male ma non si sentiva ancora pronto per rivelargli quello che Zaccaria gli aveva detto. Non se non ne era sicuro. Accusare tra virgolette il proprio fratello di incesto era una cosa troppo paurosa, aveva paura di farlo. Seppur con tutto il tatto del mondo, Sam era fragile e non voleva rischiare di spezzarlo ancora di più.

“Ascoltami..io so di essere arrivato DOPO, non voglio andare a gamba tesa nel vostro rapporto, non voglio che mi amiate solo perché sono il TERZO , non me lo merito, voglio guadagnarmi il vostro affetto e finora non l’ho fatto, l’unica cosa che ho fatto da quando sono tornato dalla mote è stato deludervi e credo che l’affetto che abbiamo condiviso nella gabbia non basti a compensare e ripagare di quello che ho fatto quando sono fuggito per darmi a Michael.”
“Adam..”

“No, lasciami parlare. Se credi..che stare vicino a me, e allontanare Dean, a causa di chissà quali litigi abbiate avuto mentre lottavate per venirmi a prendere, mi faccia sentire meglio e..AMATO, sbagli di grosso. Io mi sento ancora peggio così e anche uno stronzo. Se mi vuoi bene non è rinunciando a tuo fratello maggiore, con cui hai un legame speciale, che me lo dimostri. Io sono felice di vedervi UNITI.” Calcò la parola uniti per studiare la sua reazione e Sam girò la faccia, evitando il suo sguardo. Era quasi come una conferma. Quasi.

“In quel mondo sono successe delle cose..cose che non posso dire..non brutte eh..ma che ci hanno fatto pensare.. e abbiamo deciso di prenderci una pausa..ma hai ragione, sai..mi manca, mi manca terribilmente.”
“Perfetto, allora fallo venire qui. Adesso.”
“Cosa??"

“Fallo venire qui anche solo per dieci minuti, io vi lascio soli.”
“Adam, non capisci, non è così semplice..non è che uno vuole una cosa e TAC la ottiene..”
“Però è stato così quando hai affrontato tutto..per venire a prendermi.” disse Adam sorridendo, con una dolcezza dolente e disarmante.
Sam boccheggiò.
“È diverso..è..”

“Ma certo che lo era! Sei stato sempre abituato a lottare per la felicità degli altri, mai per la tua! Quand’è che penserai a quello che rende felice TE, Sam??”
Sam boccheggiò di nuovo. Il suo fratellino era così maturo, sensibile, intelligente e profondo e ci voleva tutto quello che avevamo passato per rendersene conto.
“Fai quella telefonata, Sam, io ti aspetterò con Balthazar a fare scorpacciate di torte.”

“Adam..” lo abbracciò stretto da dietro, inginocchiandosi anche lui nell'erba ed erano tenerissimi. Due fratelli fragili e forti allo stesso tempo i cui loro cuori parlavano di amore fraterno e il cui uno dei due gli diceva senza parlare, di buttarsi in un tipo di amore fraterno diverso dal solito e Sam anche se non poteva sapere cosa Adam volesse dirgli, era come se inconsciamente il suo cuore lo avvertiva quello che gli stava dicendo. In quell'abbraccio c'era tutto quello. Calore, affetto, amore ma anche riconoscenza.Là dove l'anima e i cuori arrivano, il cervello ci metterà un po' di più. A volte vite intere, a volte intere reincarnazioni. Era parte del discorso che Chuck fece a Gabriel che lo fece tanto piangere.

“Grazie.” disse Sam.
 
 
 
*

Dean si era svegliato sentendosi malissimo. Aveva dormito solo due ore, quando alla fine stremato, aveva ceduto al sonno. Era anche normale dopo un viaggio del genere, ma aveva sognato Sam.
Aveva le sembianze di Nicholas e lo baciava, lo baciava, un bacio che sapeva di sogno e di altri mondi, un bacio che non finiva mai e che aveva la sostanza dell’Universo stesso.

Quando si era risvegliato, si era maledetto per la sua stupidità.
Perché non era riuscito a frenarsi? Perché non aveva resistito all’idea di baciarlo e a fare..quello che aveva fatto? D’accordo, non ricordava di essere Dean..ma..insomma, non aveva più 14 anni. Poteva frenare quello che provava..che sentiva.

Se non fosse successo quello che era successo, a quest’ora Sam sarebbe stato ancora con lui. A quest’ora sarebbero stati una famiglia unita con Adam.
E se gli avesse detto che avrebbe fatto qualsiasi cosa per ripristinare la loro famiglia? E se gli prometteva di non provare più a baciarlo, a toccarlo..a..
Picchiò un pugno contro il muro. Sarebbe riuscito a mantenere la promessa? Sarebbe riuscito?

“Ho avuto fiducia a lasciarti da solo, ma se cominci a distruggere le cose, mi fai pensare che la mia fiducia è stata malriposta.” Disse Castiel.
“Castiel! Che ci fai qui?” poi subito dopo. “Lasciami in pace, oggi non è giorn..”
“Sam vuole vederti.”
Dean boccheggiò.
“C-cosa hai..”

“Mi ha chiamato e mi ha detto di dirtelo. Sente il bisogno di vederti ADESSO.”
“Che cosa diavolo è successo? sta bene??”
“Sta benissimo, vuole solo vederti, Dean, e non mi sembrava dalla sua espressione che volesse rimproverarti, mi capisci o devo essere più esplicito?”
Dean a quel punto scappò in bagno.

“Devo dire a Sam che la risposta è no??” fraintese Castiel.
“Non ti azzardare!!” disse aprendo poco la porta. “Mi sto solo lavando. Non posso presentarmi a lui così, devo farmi una doccia e devo lavarmi i denti. “
Castiel sospirò.
“Noi angeli non abbiamo queste incombenze, voglio dire, l’acqua calda è piacevole, alcuni detergenti che fabbricate hanno un profumo piacevole e gradevole all’olfatto, ma..”

Dean sorrise, sbattendogli la porta in faccia. Anche con la porta chiusa riusciva a sentire le chiacchiere di Castiel che non si lasciò scoraggiare dalla stizza apparente di Dean.
Sava ancora chiacchierando quando Dean con un sorriso a trentadue denti, si mise dentro la doccia.
L’amore faceva sembrare tutto bello.
 
 
 



*

Dean!! Allora sei venuto!!”aveva gridato Sam.
Dean capì che Sam aveva pensato gli avesse mandato un pacco e si sentì un po' in colpa, dopotutto non credeva che solo venti minuti di attesa fossero troppi per una notte in bianco, non voleva vendicarsi, solo essere perfetto per lui. Aveva passato minuti interminabili a scegliere una semplice maglietta verde e un paio di jeans, il dopobarba giusto da far perdere la testa, l’acconciatura giusta.

Si sentiva patetico, non era un appuntamento tutto sommato, ma voleva che Sam dopo una notte passata separati, stesse bene tra le sue braccia e fosse ammaliato dal profumo più bello che aveva scelto per lui. Avrebbe voluto fare di più, ma non voleva farlo aspettare troppo.
“Scusami..io..ero ancora in pigiama …e..”
“Insomma, ti sei fatto bello.” Lo derise Sam.
“In un certo senso..vado bene?” gli chiese Dean provocandolo e subito pensò: ma stiamo flirtando o cosa?

Sam prese la rincorsa e rispose con un bacio appassionato.
“Sei perfetto.” Sussurrò sulle sue labbra.
“Allora dimostramelo.” Gli sussurrò Dean di nuovo prima di afferrarlo per il bavero della giacca e baciarlo di nuovo, a bocca aperta, per poi approfondire il bacio, tirandolo un po' per i capelli.
Sam rispose con entusiasmo, baciandolo ancora e ancora. Gli sembravano passati anni da quando aveva baciato Dean e temeva che non sarebbe mai più successo di nuovo.
“Mmmmm..adesso..ti direi mille cose..” disse Sam in estasi.

“Non farlo. No dire cose quando sei arrabbiato né felice, altrimenti ti costringerei a mantenerle.”
“D’accordo?” disse Sam perplesso.
Dean lo riattirò a sé e ripresero a baciarsi in una giostra continua.
Un intreccio di lingue, salive, carezze, effusioni, un bacio che eccetto pause di pochi secondi per riuscire a respirare, durò ben quindici minuti.
“Basta..mi stai consumando.” Disse Sam ridendo.
“ È quello che ti meriti.” Disse Dean mordendogli il labbro.
“Ahia! Ehi, non abbiamo guardato se abbiamo scandalizzato qualcuno. “

Dan rise.
“Ci hanno visti un po' di gente.”
“Sul serio??” disse Sam disorientato.
Dean rise.
“Ho visto solo a tratti. Ero concentrato su di te.”
“Siamo dei pazzi..” disse Sam accarezzandogli il viso.
“Io sono pazzo di te.” Disse Dean baciandolo.
Sam lo guardò triste.

“Dean..come facciamo..io..non l’ho detto ad Adam..non so come potrebbe prenderla.”
“Vuoi che gli parli io?”
“No..cioè..ho bisogno di pensare..”
“Non solo su di lui, vero? Hai dei dubbi ancora su di noi..”
“No!! è che…io non voglio che lo perdiamo..non di nuovo..dopo tutto quello che abbiamo fatto per riaverlo con noi..”

“Beh, salvarlo dall’inferno, mi sembra una di quelle cose che ti rendono più propenso dal perdonare qualcosa che i più nel mondo non riuscirebbero ad accettare. Puoi usarla come arma di ricatto, sai, tipo: come ti permetti di giudicarmi? Io ti ho salvato dall’inferno!”
Sam rise.
“Tu non sei stato così crudele quando ti ho deluso dopo che sei tornato dall’inferno.” Disse Sam giocando con la sua giacca.

“Forse la mia gelosia mi ha accecato così tanto da distrarmi dal fare giochetti.” Disse Dean un po' piccato, un po' seduttivo.
Sam si illuminò.
“Dillo ancora.”
“Cosa? “
“Che sei geloso di me?”
“Cosa? Non ti sento. Che dici? Quella putt..”
Sam gli diede un bacio a stampo tenendolo con le mani sul viso.
“Ho paura di rovinare tutto. “

“Se vuoi il tempo..posso dartelo..”
“Sul serio?”
“Ho fiducia in te. E nel mio fascino irresistibile.”
“Quanto sei scemo.” Gli disse Sam e Dean gli tirò uno scappellotto sul sedere.
 
 
 
*

Mezz’ora dopo, Sam chiamò Adam.
“Si può sapere dove sei finito?”
“Noto una frase falsamente polemica, quando il tuo tono è invece goliardico. Vuoi mascherare la tua felicità con una ramanzina?”
“Cosa?” Sam scoppiò a ridere, sentendosi smascherato.
“Quindi con Dean è andata bene? Avete parlato?” chiese Adam.
“Ssssi. Abbiamo..parlato sì. Più che altro siamo stati in silenzio..cioè..”

“In silenzio per mezz’ora? Wow, anche io vorrei stare in silenzio con mezz’ora con qualcuno ed essere così felice. Me lo sposerei all’istante. Cioè..l’aggettivo maschile è uno sbaglio.”
Sam che era arrossito, scoppiò a ridere.
“La smetti di fare lo scemo e mi raggiungi? Anzi, comprami un bignè anche per me.”
“Non stavo mangiando dolci.” disse Adam lanciando un'occhiata a Balthazar che stava attaccando un pezzo di torta gigante.
“Occhio a te, guarda che il viaggio nel mondo astrale, mi ha insegnato a leggere nella mente.”

“Uhhh. Cosa sto pensando in questo momento?”
“Sai pensando..che sono un coglione e che non so leggere nella mente.”
“Non vale con i ragionamenti ovvi. Aspettami. Arrivo subito.”
“Dove altro potrei andare?”
“Con questo tono così? Dappertutto. Nei mondi astrali. Oppure su una mongolfiera o prendere quota come un palloncino. Arrivo subito prima di vederti volare via.” Detto questo, gli attaccò il telefono in faccia.


"Allora? Hanno finito di tubare come colombe sul nido?" chiese Balth.
"Smettila, sei disgustoso!"
"Se vuoi parlo più volgarmente, hanno finito di scop.."
"Balth!!!" Adam si lasciò scappare un risolino. Balthazar voleva solo fare una battuta. Non aveva idea di quanto si avvicinasse alla verità.
Balthazar notò che rifuggiva il suo sguardo.
"C'è qualcosa che sai che non mi stai dicendo?"
"No, no, NO! Dai andiamo!"
"Ah ah ah! tanto lo scoprirò!" disse Balthazar.




*
Sam sorrise come un ebete. Chi l’avrebbe mai detto che il suo fratellino fosse così..simpatico?
Gli ha dato anche l’impressione che lui sapesse di lui e Dean.ma no..impossibile..anche se..quanto sarebbe stato bello se fosse vero e lui lo accettasse!


Dopo essere tornati dalla passeggiata, Sam accusò una specie di capogiro, alla pasticceria di Gabriel, quest'ultimo gli misurò la pressione e poi con le mani, la temperatura.
“La tua temperatura è leggermente aumentata. Non è che ti sta venendo la febbre, samshine?” disse Gabriel.

Adam si preoccupò subito, ma gli angeli lo tranquillizzarono. Probabilmente erano i postumi di quello che Sam aveva affrontato, il suo corpo era debilitato e quindi doveva avere bisogno di tempo per riprendersi.
“Non ditelo a Dean, non voglio farlo stare in pensiero.” Disse Sam.
“Figurati se glielo dico, quello correrebbe subito qui ed è meglio non rischiare, anche perché, se ho un sospetto, anche lui potrebbe accusare qualche malessere. Chiamo Castiel.”
 
Gabriel contattò Castiel dicendogli di accertarsi discretamente come si sentisse Dean e dopo mezz'ora era arrivata la comunicazione, Gabriel tornò da loro:
“Cas mi ha detto che ha chiesto discretamente a Dean se si sentisse bene e ha solo detto che va tutto bene a parte un po' di mal di testa.”
“Ma come me??” insistette Sam.
“Non lo so, samshine, insistere troppo lo avrebbe fatto insospettire.” Disse Gabriel. “Senti, è normale essere spossati dopo un viaggio del genere, sta tranquillo. Bisogna vedere come va gli altri giorni.”
 
 
Nei successivi giorni Sam aveva la febbre, a turno Gabriel e Balthazar andavano a fargliela scendere.
Questo è abbastanza! Io chiamo Dean!! E poi il 118 e poi ancora Dean!!” aveva gridato Adam.
Gabriel l’aveva placcato con le braccia.
“Non perdere la testa. I vostri dottori non possono fare niente per cose come queste. Quello che ha passato tuo fratello è una condizione che trascende il vostro mondo.”

“Questo significa che non può guarire?” chiese Adam tirando su con il naso.

“Non ho detto questo. Ho solo detto che lo sforzo che ha fatto è stato così forte che lo ha lasciato prosciugato, va come in surriscaldamento, dopo tutte le emozioni che ha provato. Ma non morirà, né si consumerà, tranquillo. Tornando nel mondo reale, il suo spirito si sta piano piano riabituando a questa dimensione e in ogni modo anche la vita e la morte hanno qualcosa al di sopra di loro a cui sono costretti a sottostare ed è la legge della NATURA. Non possono sottrarsi a questo e una di queste LEGGI dice che gli individui devono rispettare la natura della dimensione da cui  vengono e sono nati.”

“Temo di non..capire.” disse Adam.
Balthazar sbuffò.
“Diglielo in parole semplici.”

“In poche parole, quando tu fai un incubo, sei in una dimensione astrale, è reale per te, ma il concetto di reale è comunque diverso rispetto al mondo da cui tu vieni, quindi due concetti di realtà diversi, quindi il tuo spirito prova cose che non si trascinerà dietro quando si risveglierà, tranne il ricordo. Questo significa che se MUORI nel sogno, non è che ti risvegli e sei morto. La tua “morte” rimane astratta e ancorata alla dimensione del sogno.”

“Ok..credo di capire ora..ma tutto questo come si collega a Sam? Lui non è mica morto lì!”
Balthazar intervenne.
“Però il suo spirito è stato molto provato. Non è morto, ma il suo spirito e il suo corpo è stato molto provato. Dal momento che la dimensione astrale e quella del sogno, è la stessa cosa, ora che Sam è ritornato, non c’è nulla da temere. Esattamente come vale per le leggi delle morti nei sogni, ora che si ritrova qui, si riprenderà presto, anzi il suo processo di guarigione è già iniziato.”

“Ma in tutto questo c’è una falla, visto che mio fratello sta male!” disse Adam che si stava innervosendo.
“Hai ragione anche tu.” Disse Gabriel. “Il problema è che Balthie è un cinico e non sa spiegartelo bene..come dire..lui si riferisce all'indebolimento del FISICO…in questo senso lui è al sicuro, il corpo di tuo fratello ha cominciato a risanarsi una volta tornato qui, infatti quello che prova lui adesso, è una condizione più psicologica, di anima..”
“Anima??”
“Cuore..sentimento..chiamala come vuoi tu e lì purtroppo c’è poco da fare!!”

Insomma, basta, parlate chiaro!! Cos’ha l’anima di mio fratello che non va??”
“Più che altro il suo cuore!!! Sta..impazzendo d’amore! Ecco, l’ho detto!”
Adam rimase stralunato con la bocca aperta.
“Mi stai prendendo in giro?” chiese Adam.

“Magari! Questo è il caso più imbarazzante che mi sia mai capitato, pensavo non ci fosse niente di peggio che i postini d’amore..colpire con arco e frecce..ma questo è..” disse Gabriel.
“Forse lo avrei preferito.” Disse Sam.
 
Si voltarono tutti verso Sam.
“Sam..” disse Adam.

Sam era stravolto. La faccia rossa, i capelli in disordine  scarmigliati. Dimostrava almeno dieci anni di meno.
“No..resta lì. È già così tanto imbarazzante già così..e non voglio rischiare di contagiarti.”
“Io non sono innamorato di nessuno.” Disse subito Adam.
Sam si imbarazzò.

“Guarda che neanche io lo sono! Solo che non..non si sa mai con queste cose..ora come ora mi sento come un appestato che cammina..dovreste stare tutti lontano da me..”
“Sam, andiamo, non sei un appestato e poi non hai mica una malattia contagiosa.” Disse Gabriel.
“Rischio di avere un infarto se non controllo le mie emozioni e non ti sembra grave? “

“Ok, adesso hai le emozioni amplificate, sunshine e non sai quello che..”
Vaffanculo.” Disse Sam, lasciando tutti i presenti da soli.
“Vado da lui.” disse Adam.
“No! Sam ha bisogno di stare da solo!" disse Gabriel.
“Sono suo fratello!” disse Adam.

Anche Dean lo è!” disse Balhazar. “Ma questo non gli ha impedito di fargli quasi avere un attacco cardiaco, sì, perché sono sicuro che è tutto collegato da quando si sono visti qualche giorno fa. Anche Dean ha fatto il suo stesso viaggio e guarda caso sembra avere gli stessi sintomi. Dai retta a me. Sam sta male, è in sovraccarico di emozioni e sentimenti. Se tu vai adesso da lui, potrebbe stare male, ferirti, o scoppiare a piangere. È quello che vuoi?”
“No, certo che no.” disse Adam. “Ma non possiamo tenere a bada Dean. Se continuiamo a trovare scuse per non farli incontrare, lui finirà per scoprirlo lo stesso e si precipiterà qui.”

“Andiamo, state tranquilli, ho un piano!”disse Balthazar.




*

Lo sai che baciarti mi ha eccitato..
digitò Dean sul suo cellulare e mandò il messaggio a Sam.
Mi ha risvegliato sensazioni ed emozioni che non sentivo da tempo..

Non avrei mai pensato che mio fratello avrebbe potuto ridurmi in questo stato..

Vedendo che Sam seguitava a non rispondere, ne mandò un altro.
Sam, per l’amor del cielo. Sto solo flirtando, ma se ti da fastidio, smetto subito..

La seguente risposta, l’aveva spiazzato ma non convinto.
Dimmi la tua fetish più vivida..dovrò cominciare a mettermi lingerie e mutandine da donna?
A quel punto, lungi da sentirsi eccitato, Dean non si lasciò ingannare dal messaggio falsamente provocatore. Conosceva troppo bene Sam e quindi prese il cellulare in mano e lo chiamò.

“Se vuoi fare sesso telefonico con me, questo non è il momento.” disse Sam, appena ricevette la chiamata, cercando di scherzare.
“Sam, mi dici cosa c’è? Ti conosco e RIconosco quando hai qualcosa che non va.”
“Certo che ce l’ho. Sono innamorato e sessualmente attratto da mio fratello maggiore.”
Dean nonostante tutto sorrise, lusingato.
Intendo oltre quello!”
“Per me non c’è niente oltre questo, non c’è niente oltre al fatto di amare TE.”

Dean rimase stupefatto. Una simile dichiarazione così forte, Sam non gliel’aveva mai fatta. Per qualche secondo, un silenzio carico di elettricità vibrò nell'aria. Dean pensò che aveva una voglia matta di fare l'amore con lui.
“Senti, mi piace flirtare con te, ma non è un bel momento, tu non ci sei..siamo lontani e io..”
“Vengo subito a prenderti, starete con me, risolveremo tutto e..”
“DEAN NO! Gabriel e Castiel dicono che è meglio di no..”
“Chi se ne frega di quello che dicono loro! Sei mio fratello e non sanno cosa è meglio per te, per me, per noi.”

“Sì, ma..ascolta, quel viaggio che abbiamo fatto, ha lasciato degli strascichi. Diciamo che mi sto ancora riprendendo,”
Una pausa. Fu sufficiente.
“Sam, che cazzo hai?? “
“È tutto ok, Dean.”
“Tutto bene un ciufolo! Ti ho lasciato che stavi bene e ora..”
“Mi sento solo un po' debole, niente di che, solo un po' svogliato, stanco, tutto qui. Gabriel dice che è normale, dopo un viaggio del genere.”
Dean parve rilassarsi.

“Porca puttana, Sam, mi hai fatto prendere un colpo. Allora se è solo questo...è lo stesso di come mi sento io.”
“Te l’avrei detto se mi avessi fatto parlare.”
“Il tono che hai usato non mi ha rincuorato per niente. È davvero tutto qui?”
“Un po' di mal di testa.”
“Mal di testa?”
“Sì..Cas e Gabe..mi stanno tenendo sotto controllo la temperatura.”

“HAI UNA CAZZO DI FEBBRE??”
Sam allontanò il cellulare dall’orecchio.
“Porca puttana, Dean, ti ho detto che ho mal di testa.”
“Scusa, io non volevo..hai la febbre, Sam?”
“No, no, no, ripeto, è solo un po' di mal di testa, però loro hanno notato uno sbalzo di temperatura insolita e proprio per EVITARE che mi venga la febbre, hanno deciso di tenermi sotto controllo.”
Dean fece mente locale.

“Figlio di puttana di un angelo..Castiel mi ha chiesto mezz’ora fa, di stare attento alle correnti d’aria.”
“Sono preoccupati anche per te, normale.”
“Normale un corno, dovevano dirmelo che non stai bene!”

“Ma io sto bene! Te lo ripeto, è solo per precauzione. Sto bene e la messaggistica non c’entra niente, fidati, lo sai che sono un timido, ma ehi..se vuoi fare sesso telefonico, penso di poter fare qualche lezione online per soddisfare ogni tua richiesta.” Gli fece l’occhiolino poi si accorse che Dean non poteva vederlo e smise. Si sdraiò sul letto.

"Nah, preferisco che sia tutta farina del tuo sacco. Sono curioso di vedere cosa ti ispiro." disse Dean.
Sam avvampò.
“Scusami se ho gridato, comunque se dovessi stare male, me lo diresti vero?”

“Ma certo! Ci siamo sempre l’uno per l’altro, non ti priverei mai di fare il fratello maggiore protettivo, lo sai. Dean..TI AMO.”
Dean rimase senza parole, era la prima volta che Sam glielo diceva così, apertamente cristallino, senza nessuna circostanza eccezionale, senza nessuna illusione di mezzo o scena tragica che richiedesse una dichiarazione.

“Ti amo anche io, tu sei la mia costellazione.”

Sam sentì il cuore incendiargli nel petto.
“E tu la mia stella.” Disse Sam.
 
 
Sam lo stesso giorno raccontò a Gabriel la volontà di raccontare tutta la verità a Dean sul fatto che avesse avuto la febbre, Gabriel si disse contrario e chiese a Castiel di andare a controllare come stesse Dean, dopo un po' Castiel tornò e confermò la sua idea.

“Dean si è sentito male questo pomeriggio. è andato in iperventilazione e non riuscivo a calmarlo. La sua temperatura stava salendo in maniera sinistra, quindi l'ho fatto addormentare e nel sonno l'ho ristabilita a un livello normale.”

“Sei riuscito a capire a cosa era dovuto?”
Castiel lo guardò.
“A un grosso spavento, ed è successo dopo che vi siete parlati, Sam.”
“Non riesco a capire.” Sam era basito.

“Dean si è spaventato, quando ha pensato che stessi male e questo ha fatto star male di riflesso pure lui.” disse Castiel guardandolo contrariato.
“Quindi adesso la colpa è stata mia che gli ho parlato??” si adirò Sam.
“Ok, cerchiamo di darci una calmata.” Disse Gabriel.

“Credo che sentire la tua voce al telefono non c’entri con questo, ma più che cosa gli hai detto, Sam. Tuo fratello non è uno sciocco e ha percepito che in ogni caso per quanto hai cercato di tranquillizzarlo, avevi qualcosa che non andava e questo l’ha provato molto. Ora, Sam, usare la nostra grazia per curarvi, non è una passeggiata, è un compito faticoso per una sola persona e noi due angeli non possiamo permetterci di star dietro a due persone che stanno male e non me la sento di chiedere a Balthazar di darci una mano. Dean capirebbe subito che c'è qualcosa che non va, se gli spedisco Balthazar alle costole. Inoltre servirebbe una connessione e fiducia da ambo le parti per permettere la guarigione, non mi sembra che Balthazar e Dean abbiano un legame poi così profondo, giusto?" chiese Castiel.
"No, infatti." disse Sam.
" La tua febbre non è ancora passata e se anche Dean si riduce così, è un bel guaio. “ disse Cas.

“Per qualche motivo, tu hai avuto la febbre e tuo fratello no, almeno non ancora, forse perché già provato dalla altre due prove e forse perché eri il soggetto originale per intraprenderle, perché avevi la responsabilità tu di salvare Adam, mentre Dean ha vissuto questo in maniera più leggera visto che per un po' di tempo era inconsapevole, fatto sta che tu sembri essere più sensibile, almeno apparentemente, ma non possiamo rischiare.” Disse Gabe.
“Non capisco, arriviamo al punto!" disse Sam.
Cas sospirò.

“Vedendo come ha reagito Dean solo temendo che potessi stare male, direi che non sia il caso di informarlo che hai la febbre, almeno fino a quando siamo sicuri ti sia passata del tutto, forse anche per un po' di tempo dopo.”
“Sarà davvero incazzato quando scoprirà che non gliel’ho detto! Non me lo perdonerà.. lui..accidenti..” sentì un capogiro e Adam dovette sorreggerlo.
“Cosa ho detto? Siete troppo sensibili alle emozioni. Adam, lascia che Castiel prenda Dean. Tu, , aiutami a stenderlo sul letto.”
“Non posso..io ho bisogno di lui.” disse Sam.

“Tutti abbiamo bisogno delle persone che amiamo, ma quando troviamo la forza dentro di noi per reagire da soli, ci rendiamo conto che le amiamo di più se riusciamo a farcela anche senza pesare su di loro.” disse Castiel.
“Vieni qui, cretino, aiutami, invece di sparare frasi filosofiche di dubbio gusto.”
Castiel annuì e salirono insieme le scale al piano di sopra, così aiutò Gabriel a metterlo sul letto.
 
Mentre lo guardarono, Castiel espresse una giusta osservazione.

“Stai lavorando poco nella pasticceria ultimamente. Tieni quasi sempre tutto chiuso.”
“Non mi importa, i ragazzi sono la priorità.” Disse Gabriel.
Castiel sorrise.
“Quindi ti sei affezionato anche tu a loro alla fine?”
Gabriel si voltò verso di lui.
“Forse mi sono affezionato a loro perché assieme a loro, c’eri sempre TU.”

Castiel lo guardò a bocca aperta, poi si avvicinò e con un bacio molto delicato sulla bocca lo attirò a sé.
“Sai che..dicono che l’amore degli angeli è talmente accecante da poter spegnere qualsiasi male?” chiese Castiel pettinandogli i capelli.
Gabriel guardò in basso.
“Se penso ai nostri fratelli Michael e Lucifer, non è stato così.”

“Sì, invece. Lo è stato. Tantissimo tempo dopo, ma lo ha fatto. Non conta quanto tempo ci mette la luce a trionfare. È la luce e illumina tutto, quindi vale la pena aspettarla.”
“Come te?”
“Come noi.” disse Castiel, chiudendo la porta e baciando Gabriel, contro il muro.





*

“Dean, ho ricevuto la tua chiamata. Sono qui! Dimmi, cosa è successo??”

Dean lo guardò. L’angelo non era mai stato tanto repentino come durante quel giorno, quando l’aveva pregato di andare subito da lui, perché aveva bisogno di parlargli urgentemente. Adottò un’espressione solenne e amareggiata.

“Sì, avevo bisogno di parlarti subito.”
“Dimmi che cosa ti turba!”
Dean sospirò.
“Prima siediti.”
Castiel lo guardò perplesso, ma accettò l’invito sull’unica sedia disponibile.

“Castiel, tu sai sicuramente quanto ho preso male la temporanea separazione da Sam..”
“Dean, se vuoi parlare di questo, io non credo che..”
“Ti prego, lasciami finire. Non voglio tormentare te né nessuno di LORO, solo..ti ho fatto chiamare per scusarmi.
Castiel assunse un’espressione istupidita.
“Scusarti?”
Dean annuì.

“Non so perché, ma ero così accecato..credo di essermi fatto venire il sospetto che tu o Gabriel voleste per qualche astruso motivo..allontanarci..mi sfuggiva il VERO motivo del perché doveste farlo. Siete amici, TU sei il mio migliore amico, non capivo..ero confuso, ma adesso grazie a Gabriel ho chiaro tutto ll pezzo del puzzle.”
Castiel lo guardava sempre più sconcertato.

“Tuo fratello mi ha raccontato tutto, Castiel. Ora so perché l’avete fatto e devo convenire con lui, avete fatto bene a tenerci lontani.”
“Ohhh. Gabriel ti ha raccontato tutto. Ti ha raccontato tutto senza consultarmi.”
“Non voleva farlo, in realtà, ma gli ho praticamente pregato di dirmelo, mi ha chiesto di essere comprensivo e io gli ho detto che avrei cercato di capire, in fondo so anche io essere ragionevole.”
Castiel fece un lungo sospiro di sollievo.

“Non sai che sollievo mi dai nel sentirtelo dire, Dean. Non ce la facevo più a tenermi tutto dentro, a nasconderlo a TE.” Disse Castiel.
Dean assunse un’espressione di assenso.
“ È normale, lo capisco, io al posto tuo sarei stato combattuto allo stesso modo.”
“All’inizio, volevamo dirtelo SUBITO.” disse Castiel avvicinandosi a lui. “Ero anche venuto subito da te, per dirtelo, ma poi..quando ho visto che hai cominciato a stare male e che era successo solamente preoccupandoti per Sam, beh, lì ho capito che era meglio non dirti niente.”

Dean lo guardò, dissimulando al meglio la sua confusione.
“Certo. Perché le emozioni mie e le sue sono connesse, è stato sempre così, e ora più che mai.”
“Non avrei mai pensato, né io, né Gabriel, che il viaggio che avete fatto, avrebbe scombussolato Sam così tanto, quando è tornato dalla pasticceria quel giorno dopo il vostro incontro e si è sentito svenire..ci è saltato subito un campanello d’allarme, ma la febbre non ce la aspettavamo proprio..” scosse la testa.
Dean era sempre più basito.

“Certo, nessuno poteva aspettarsi una cosa del genere. La febbre proprio no.”

“All'inizio pensavamo a una febbre normale, Sam voleva dirtelo e io stavo quasi per farlo, ma quando poi tu sei stato male..io e Gabriel abbiamo avuto dei sospetti, troppe le similitudini e questa febbre strana..temevamo fosse qualcosa di non naturale, relegato al mondo astrale e alla sfera delle emozioni. Temevamo che potesse contagiarti e di doverci occupare non solo di Sam, ma anche di te.”

Dean annuì anche se dentro di sè stava scoppiando di collera, confusione e tradimento. Si alzò piano dal letto.
“Questo è comprensibile.”
“Dean, sei bianco, che cosa ti sta succedendo??”
“Sto bene.”
“Stai per svenire. DEAN!”
“No..”
Ma Castiel fece appena in tempo a sorreggerglielo che Dean si accasciò tra le sue braccia.

“Dean, è tutto a posto, ci sono io con te adesso.”
Tu..un cazzo..mi hai mentito, dannato pennuto..
“Cosa?”
“Mi avete mentito. Mi avete lasciato in disparte. Isolato. Non mi avete detto di mio fratello. Avrei dovuto stare con lui.  Tu dovresti essere..il mio migliore amico. Mi hai tradito.”
“Adesso non parlare, Dean, non fare sforzi. “

“Vi odio..tutti..” disse Dean.
Castiel gli mise una mano sulla fronte per farlo dormire e poi lo adagiò sul letto.
Ha avuto una strana reazione..e questa cosa non mi convince. Devo chiamare Gabriel.
 
 
 
 


*

“Sto morendo?”

“Quanti drammi, se non sai sopportare un po’ di caldo, cosa penseresti se passassi 40 giorni del Deserto del Sahara? Io l’ho fatto.” Disse Castiel, seduto sul letto a guardarlo.
Dean scostò la pezza dalla fronte per scrutarlo.

Era passato un giorno da quando Dean era svenuto perché era riuscito a farsi dire da Castiel la verità su Sam. Castiel era tornato dopo aver consultato Gabriel e aveva convinto Dean a stare in un posto un po' confortevole del solito motel in cui si trovava in quel momento e lo trascinò quasi di peso in un comodo albergo, nonostante le sue rimostranze. Poi era arrivata la febbre, per gran parte della notte e del giorno dopo.

“Preferisco non chiederti cosa ci facevi lì.”

“Beh, decisione tua, ma sarebbe un racconto interessante. Un'altra cultura, niente case o strade, niente tecnologia, solo l'orizzonte davanti a te, sempre, il sole e il deserto sono un contorno poetico che ha ispirato molti libri..”
“L’afa torrida, il sole accecante, la solitudine, un solo orizzonte, la fatica, nessuna distrazione, silenzio, non vedere mai la fine..” disse Dean ironico.

“Stai da solo con te e l’essenziale, il sole e la strada, rimani solo con te stesso, la terra e il cammino, capisci molte cose quando sei nel deserto, comprendi che il viaggio è dentro di te, capisci quanto sei forte, gli uomini che hanno viaggiato nel deserto hanno imparato molto.”

“Forse preferirei l’inferno..”
Castiel lo fissò.
“Non è rispettoso da parte tua dire questo, considerato anche che ci sei già stato e considerata la fatica che ho fatto per tirarti fuori.”

Dean lo guardò con curiosità.
"Hai fatto fatica?"
"Credi sia una passeggiata per un ANGELO andare a prendere un'anima all'inferno? Credo a volte tu e Sam pensiate che solo perché siamo ANGELI, siamo onnipotenti e che nulla ci scalfisca. Beh, c'è una ragione per cui gli angeli stanno in paradiso e i demoni all'inferno. Sorpassare il confine non è proprio come prendere un ascensore."
"Scusa, non volevo sminuire il tuo gesto e non posso neanche immaginare cosa tu abbia passato e cosa significa per voi. Forse è proprio questo, non meritavo un gesto del genere. Chi è all'altezza al giorno d'oggi al punto di meritare di essere salvato dall'inferno da un angelo? Forse non lo meritavo, forse dovevo restarci, E forse ci ritornerò. forse è il prezzo da pagare per essermi intromesso nella missione di Sam.”

“Abbiamo già fatto questa discussione e non ci tornerò sopra. Dico solo che se Death non avesse voluto che ti intromettessi, non avrebbe accettato. Alla fine tutto va come deve andare.”
“Cas..”
“Sì?”
Dean lo guardò con occhi liquidi.
“Quando finirà tutto questo, potremo fare un viaggio nel deserto, io, te e Sam.”

Castiel lo guardò come se fosse impazzito.

“Eppure il delirio dovrebbe arrivare solo con la febbre molto alta, ma io credevo fosse almeno un po' scesa." Disse l’angelo serio.
“No, dai, sono serio..quand’è stata l’ultima volta che abbiamo fatto qualcosa insieme? Intendo solamente noi tre.”
“È vero.”
“Tu ti sei scelto altri amici..anche nella scala infernale.”
“Mi dispiace che la cosa ti rechi turbamento.”

“Non mi reca turbamento, vorrei solo che tu ti fossi confidato con me..sui tuoi problemi sentimentali.”
Castiel lo fissò.
“Anche tu non mi hai detto che eri innamorato di tuo fratello  e seguiti a non dirmi cosa è successo nel mondo astrale di Death.”
Dean sospirò.

“Io e Sam..abbiamo vissuto sprazzi di una storia d’amore intensa..ma io..non ero proprio IO, ma un altro.”
“Non eri suo fratello?” chiese Castiel sconvolto. “Avete vissuto una vita in cui non eravate fratelli?”
“No..è difficile da spiegare. Te lo racconterò, te lo prometto. Appena starò meglio.”
“LO sai che non sei obbligato, vero? Io non ti ho detto subito di Sam.”

“Lo so..ma voglio che d’ora in poi ci raccontiamo tutto. Non devono esserci più segreti tra di noi.”
Dean cercò la mano di Castiel e lui un po' imbarazzato, la strinse.
“D’accordo.”
“Quando arriva Adam?” chiese Dean sbadigliando.
“Presto.”
“Siamo sicuri che non gli farò del male?”

“Io penso che LUI possa solo fare del bene a VOI.” Disse la voce di Castiel mentre Dean piombava di nuovo nell’oscurità.
 
 
 
*

Dean sentiva parlare mentre riacquistava piano piano coscienza.
“Da quando, quindi, mio fratello ha preso l’abitudine di alloggiare in un hotel? Sta peggio di quanto pensassi.”
Dean aprì gli occhi lentamente.
“Oh, ti sei svegliato, finalmente. Scegli un posto da SBALLO e poi non sei neanche sveglio a godertelo?” chiese Adam, poi si lanciò tra le sue braccia, strappandogli uno sbuffo divertito.
“Da quanto tempo sei qui?” chiese Dean.

“Da circa quaranta minuti, sono andato a giocare un po' alla sala giochi qui sotto, e ora sono già al terzo pacchetto maxi di fonzies.” Disse Adam, pescando ancora un fonzie dal sacchetto.
“Allora sei qui pei i giochi e non per me.”
“Unisco l’utile al dilettevole. E sono qui anche per ricordarti cosa ti stai perdendo.C’è anche una saletta per il poker.”
“Beh, credo non me la godrò, visto come sto!”

“Ohh, per questa febbriciattola da quattro soldi? Domani starai già meglio!” disse Adam.
Dean represse una risatina.
“Sam?”
“Ah già! È incazzato perché gli hanno impedito di vedere la sala giochi. Certo, TE, te, solo te." aggiunse roteando gli occhi. " Non ha occhi che per nessun altro! E mi ha detto di dirti che sei un coglione.”
Dean lo fissò.

“Scherzo. Mi ha detto di darti questo.” e gli porse un biglietto che Dean lesse a mente.
 
 
Ciao Dean.

Non so se adesso tu hai voglia di sentirmi, oppure no, ma io sentivo il bisogno di chiederti comunque SCUSA per non averti detto subito della mia febbre. Volevo farlo, ma quando mi è stato detto che potevi stare male, non me la sono sentita. Credo sia la prima volta che ti nascondo qualcosa per il tuo BENE e non perché son un vigliacco, credo sia un salto di qualità, non credi anche tu?

Vorrei stringerti, vorrei abbracciarti, vorrei baciarti, vorrei VEDERTI, ma ho mandato Adam e sono GELOSO che lui adesso possa vederti e io no, dagli un abbraccio fortissimo da parte mia, scusami ancora, speravo di risparmiarti le conseguenze delle mie azioni avventate ma che rifarei perché ci hanno portato a ricostruire la nostra famiglia!

Famiglia che per il nostro fratellino vuol dire una cosa, ma che per noi due vuol dire altro e lo sai.
O forse no e non so se riuscirò mai a dirti cosa tu sei per me, forse un giorno ci riuscirò.
Ti lascio il mio elastico e una foto, per cui tu mi hai preso in giro fino all’infinito, solo per i miei capelli troppo lunghi. Tienilo con te.
 
Dean sorrise vedendo la foto di un Sam in mezzo alla folla con il mezzo codino , mentre si destreggiavano nell’officina di Bobby.

Bobby!

Era da così tanto tempo che non lo sentivano e non lo vedevano. Si accorse di aver bisogno di parlare con lui, ma allo stesso tempo gli si strinse il cuore a ricordare che non poteva essere sincero con lui. Non del tutto. Però prima o poi avrebbero dovuto affrontarlo. Avrebbero dovuto dirgli di Adam. Qualche cosa avrebbero dovuto dirgli. Che cosa penserà lui di tutto questo, della loro sparizione?

“Allora?? Il vostro amico mi ha impedito di leggerne il contenuto, incantando il foglio affinchè possa essere leggibile solo per te, che esagerazione! Che ci sarà scritto mai? Magari che state morendo? Non capisco in caso quale sia il trauma, lo fate continuamente, non è come prendere una medicina per voi?” chiese Adam.
“Guarda che non..non è..”
“Non farci caso, Dean, ti sta solo prendendo in giro.” disse Castiel, cercando di dargli uno scappellotto che Adam scansò, allontanandosi.
“Da quando in qua Castiel conosce l’umorismo?” disse Adam ridacchiando.

“Da quando ho a che fare con ragazzini impertinenti.”

Dean si ritrovò a sorridere come un ebete mentre si teneva stretto il bigliettino di Sam. avevano affrontato di tutto, l’apocalisse, un viaggio surreale pre morte, avevano ritrovato e salvato il loro fratellino minore, ora avevano a che fare con una surreale febbre d’amore e non ultimo, Castiel e Crowley erano reduci da una strana alleanza di cui ancora si sapeva tutto e niente ed era stata accantonata solo temporaneamente ma di cui nessuno aveva ancora il coraggio di parlare, un loro arcangelo dispettoso teneva una pasticceria di dolci e lui si ritrovava a  vivere la storia più romantica e surreale, intrigante ed eccitante che si sarebbe mai aspettato di vivere, con suo FRATELLO SAM.
Proprio lui tra tutti! Se qualcuno glielo avesse detto anni fa, da ragazzino, che si sarebbe trovato a pensare a Sam come all’uomo della sua vita, magari a sedici anni, gli avrebbe chiesto che razza di commedia teatrale avesse visto, gli avrebbe chiesto che razza di sceneggiatura avesse letto.
Eppure…

Forse è come se l’avesse sempre saputo, in un certo senso, che Sam era la sua PERSONA.
Sì. In un certo senso, anche se glielo avessero detto in tempi non sospetti sarebbe stato poi così impossibile crederci?
Dean non ne era così tanto sicuro.
















Note dell'autrice: allora ragazzi, so che speravate che andassi avanti con la trama LOOOOL e ora addirittura torno indietro xd ma credetemi, continuavo a pensarci e mi sentivo come se mancasse qualcosa, perchè Sam e Dean stanno così lontani se si amano così tanto? mi sembrava poco credibile la cosa e ho voluto inventarmi sta cosa della febbre d'amore xd spero vi piaccia come trama. Ora mi sembra tutto molto più plausibile!! E poi se ci fate caso, quando Adam chiede cos'ha la sua anima, mi sono voluta riallacciare apposta alla sesta stagione ahhaha avete apprezzato il riferimento?
è stata durissima, riesco ad aggiorno solo ora dopo 13 giorni, sempre più tardi, ma è stato un capitolo durissimo per me, soprattutto per cercare di far combaciare tutto, ma adesso sono molto soddisfatta! Spero che questo capitolo vi alileti in questi giorni un po neri! parlo subito di Bobby, così mi tolgo subito sto dente ahhah mi dispiace di averlo lasciato quasi dimenticato in questa storia, in realtà è che io davvero me lo sono scordato ahha perdonatemi, ma ho deciso che farò una storia a parte, con un pov suo, dove cerco di riempire tutti gli spazi vuoti, sommariamente, e ritaglierò anche dei momenti con lui! L'unica cosa è che non posso proprio farlo all'interno di questa storia perchè è impossibile, non saprei dove inserirlo, ma non preoccupatevi che metterò il link appena farò questa storia a parte! Dopodichè ho finito con i missing moment, ve lo giuro LOOL xd tenete duro ancora per poco! xd

Per quanto riguarda lo stravolgimento della trama con la febbre di Dean, vi spiego, per quanto mi sono sforzata di continuare con la trama originale, continuava a non sembrarmi credibile che Dean stesse lontano da Sam per così tanto tempo, sulla base del nulla, alla fine Sam gli aveva detto che lo amava, quindi come faceva Dean a stargli lontano? è vero che nella serie sono stati lontani numerose volte quindi sarebbe stata anche una cosa IC, ma nel telefilm non c'era la wincest e nel momento in cui sti due si scrivono smielate lettere d'amore, anche se dovevo tenerli lontani per la trama, mi sembrava sempre più surreale farlo perchè alla fine sti due si dicono cose incredibilmente romantiche e rimangono lontani..perchè??? più andavo avanti e più mi sembrava che la storia mi si stava sgretolando in mano, perchè quando 'autrice non crede lei stessa a quello che scrive è la rovina! Alla fine ho capito che il problema stava alla base, non era possibile che Dean stesse lontano da Sam per principio per magari più di un mese sulla base solo del "ho bisogno dei miei spazi" e alla fine mi è venuta in mente questa cosa della "febbre" che mi sembra una cosa anche credibile nella sua stranezza, perchè non dovrebbe essere credibile che dopo un viaggio surreale del genere, il proprio metabolismo e la propria testa non siano in subbuglio e a soqquadro al punto da stare anche male fisicamente? per me è del tutto credibile che possa succedere, anzi, un qualunque essere umano che vivesse una cosa del genere e tornasse nella realtà potrebbe anche finire in coma per quel che mi riguarda xd se sei un soggetto un po' debole.
   
 
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