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Autore: principessa1793    21/01/2021    1 recensioni
Sono trascorsi 25 anni dalla nascita degli ultimogeniti della famiglia Mendoza Pinzon e del primogenito di Mario Calderon. Quelli che allora erano bambini,ora sono donne ed uomini che si troveranno a vivere la loro vita lavorativa all'Ecomoda. Nasceranno nuovi legami e forti sentimenti. Se siete curiosi... date un'occhiata!
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Un imprevedibile futuro'
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[Carmen]
Ho sognato per tutti questi anni le mie nozze con Nick e neanche negli incubi più brutti avrei mai potuto immaginare questo disastro. Non c’è stata una sola cosa andata bene! Ho avuto il terrore che il prete svenisse prima di averci dichiarato marito e moglie…era la sola cosa che mancava a queste nozze per essere una calamità!
“ Mi dispiace per questo matrimonio andato così!” borbotta la zia di mio marito.
“ Zia,non è colpa tua. Certo,se Junior avesse evitato di scatenare una rissa con quel tipo! Smeaton mi sta sulle scatole,ma se Junior non si fosse intromesso,quel tipo se ne sarebbe stato zitto su quello che sapeva e… Zia,senza offesa per Hildegard,ma sei sicura che non gli interessi la tua figliastra?” replica Nick. Effettivamente,pur di difenderla ha scatenato il pandemonio! Sembra davvero interessato a Miss San Marino! Che ci troverà mai?
“ Evidentemente ha cominciato a stimarla e a volerle bene! Ed evidentemente Junior ha l’indole di tuo padre. Tuo nonno non era così litigioso e neanche Cami!” interviene Daniele Valencia. Purtroppo non fa una piega!
“ Mi stai dicendo che sono attaccabrighe?” si offende zio Armando.
“ Lo neghi? Tuo padre non era così rissoso. Trimalcione è un provocatore,ma picchia come un bambino…non restano molte altre opzioni!” replica Daniele Valencia. Tornano di sotto anche i bambini,che restituiscono il cellulare alla signora Camilla parlando dei video del cane.
“ Cami,mi dispiace che tu sia stata tanto male!” interviene Aisha sull’orlo del pianto. Carlos prepara già preventivamente i fazzoletti.
“ No,non piangere,tesoro! Non me lo perdonerei se piangendo per colpa mia pregiudicassi lo sviluppo psico-emotivo di Gamberetto!” cerca di calmarla la zia di mio marito.
“ Io le avevo consigliato di andare da un medico perché aveva un problema a provare desiderio solo per mio fratello. E come alternativa le avevo anche procacciato dei possibili partner sessuali,ma niente.” interviene quella svampita della zia di Jean.
“ HAI PROVATO A TROVARE UN AMANTE ALLA MIA CAMILLA? IL CRICETO IN PROGNOSI RISERVATA CHE HAI AL POSTO DEL CERVELLO È MORTO DI VECCHIAIA?” tuona il fratello. La zia di mio marito gli accarezza il braccio per calmarlo.
“ Danielino,non ti arrabbiare! Alla fine non c’ha fatto nulla con quelli. Nessuno era te. O con qualcuno ci sei andata?” si difende quella tipa. La zia di mio marito nega con un cenno del capo. In realtà la capisco: anch’io non ho mai provato desiderio per nessun altro che non fosse il mio Nick,mio marito!
 
Mi stavo annoiando a quella festa accademica. Non conoscevo nessuno e vedere tutte quelle coppiette ballare mi faceva sentire ancora di più la mancanza di Nick. Avevo sbagliato a scegliere Medellin invece che Santa Marta. Avremmo potuto prendere una casetta insieme e non doverci vedere nei ritagli di tempo!
“ Sai ho fatto una scommessa con i miei amici. Ho scommesso che sarei riuscito a baciare la ragazza più bella di tutta la festa. Non vorrai mica farmi perdere?” esclamò un tizio,che senza alcun permesso o cenno da parte mia,si era seduto accanto a me. Era il classico fighetto. Ed io odiavo il genere.
“ Sai che siamo nel 2032 e che le tecniche di rimorchio si sono evolute dai tempi di mio nonno? E comunque il mio ragazzo ha trovato una tecnica di aggancio più efficace e meno banale,per questo l’ho scelto!” risposi in un improvviso slancio di coraggio.
“ Il tuo ragazzo non dovrebbe lasciare sola una ragazza così bella!” replicò.
“ Se non te ne fossi accorto,non sono una bambola o un oggetto e siamo lontani dall’epoca dello ius corrigendi,della patria podestà e di tutte queste cose. Esiste l’indipendenza. E poi il mio ragazzo non teme la concorrenza e pure se ve ne fosse,tu non saresti di sciuro fra questi! Hai perso la scommessa con i tuoi amici!” risposi seccata allontanandomi per chiamare Nick.
“ Carmen!” rispose con la bocca forse piena di qualcosa. Era il suo modo per avvisarmi di essere in compagnia di Giulia!
“ Amore,sono le 23! Stai mangiando?” gli chiesi divertita.
“ Giulia,ha pensato bene di imparare a cucinare. Il mio giorno sfortunato!” rispose. Risi divertita.
“ Che ha combinato?” gli domandai curiosa.
“ Ha messo un quintale di curry nel riso. Mi è sembrato di essere in India!” rispose strappandomi una sonora risata.
“ Ma lo stai mangiando!” obiettai.
“ Con un quintale di pane,altrimenti non va giù! Ahia! Mi ha lanciato uno scatolo di fazzoletti!” replicò spiegandomi le sue solite beghe con sua sorella.
“ Mi manchi!” gli sussurrai. Lo sentii sorridere.
“ Prima ti avevo chiamato per avvisarti che il prossimo weekend verrò a trovarvi! Pronta?” ribatté. Esultai contenta.
“ Deduco di sì! Ci sei poi andata a quella festa?” replicò.
“ Sì,un viscidone c’ha provato con me con delle tecniche che neanche mio padre!” gli raccontai.
“ Non ha il fascino dell’intellettuale!” scherzò.
“ Presuntuoso!” borbottai.
“ Ti amo!” fu un sussurro.
“ Ti amo anch’io!” replicai.
 
“ Consigliarle di denunciarlo e tornarsene a Bogotà,no?” la rimbrotta la madre di Charlotte. Daniele Valencia si alza da tavola sconvolto.
“ Danielino,dove vai?” gli domanda la sorella svitata.
“ A cercare qualcuno che mi dia una botta in testa perché dimentichi le ultime 24 ore della mia vita! Sai ho scoperto che mia sorella va a letto con uno che ha una figlia fuori dal matrimonio completamente ottenebrata,che i due mi hanno dato un nipote che probabilmente non conoscerò mai; che il ragazzo che credevo fosse perfetto per mia figlia oltre che inetto negli affari (dato che vuole sovvenzionare quella specie di idiota),incapace di prendersi le sue responsabilità è pure un pettegolo,visto che ha deciso di spiattellare le confidenza di quel rifiuto umano ai miei figli acquisiti…vado avanti?” ringhia lui giustamente incazzato.
“ Vieni,amore mio! Andiamo a farci una valeriana,su!” lo esorta la zia di mio marito lasciando una carezza sulla testa di Roberta.
 
[Barbara]
Gli sto imbrattando tutta la giacca di trucco,ma Giulio non tira fuori un fiato limitandosi a carezzarmi i capelli e a stringermi forte. Non voglio mai più vederlo in vita mia e mi auguro che i bambini che io e Giulio desideriamo non gli somiglino in nulla! Non credevo di essere in grado di provare rabbia,rancore,pensavo non fossero sentimenti adatti a me ed invece non ho mai odiato tanto qualcuno.
“ Ho sempre pensato con dolore al nostro bambino,ma il solo pensiero che potesse somigliargli…” singhiozzo per poi scoppiare in lacrime ancora più forte.
“ Amore mio,ascoltami bene: è evidente che i geni dominanti sono quelli di mio padre e tua madre,i quali si attraggono pure come 2 calamite: prima io e te; poi Junior e Susanna. Per fortuna i geni di mia madre e di tuo padre sono parecchio recessivi! Sarebbe stata una bimba bellissima e dolcissima come te!” mi rassicura.
“ Non definirlo come << mio padre >>,per favore! Ecco perché la mamma non riusciva ad essere affettuosa con lui! In caso contrario sarebbe stata una specie di sindrome di Stoccolma la sua!” rifletto ad alta voce.
“ O anche masochismo! Diciamo che se mio padre è lontano anni luce dal principe azzurro promulgato dalla Disney,quell’uomo sembra far parte proprio di una specie diversa da quella umana!” risponde baciandomi la fronte.
“ Mi sembra di offendere gli animali,paragonandolo a loro! Pensa a Cookie com’è affettuoso con mamma e Daniele!” affermo.
“ Ed è ancora più affettuoso con le scarpe di tuo zio!” scherza riuscendo a strapparmi un sorriso. Gli rubo un bacio. Il suo unico merito è avermi esiliata qui,permettendomi di conoscere il ragazzo stupendo che sto per sposare e consentendo così a mamma e Daniele di ritrovarsi.
 
Infilai le chiavi nella toppa di casa con l’umore distrutto per aver combinato l’ennesimo guaio ed aver rovinato la vita della mia famiglia. Roberta mi aveva ammonito ed anche Junior, rassicurandomi del fatto che avrebbero posto loro rimedio al guaio che avevo combinato. Mi sentivo un autentico disastro e le parole che udii una volta in casa non risollevarono di certo la mia autostima.
“ Non puoi essere serio!” sentii esclamare da mia madre sconvolta.
“ Ti sembra che stia raccontando una barzelletta? È un disastro,una calamità naturale e da oggi tutti i colleghi mi rideranno in faccia perché ho una figlia idiota!” rispose mio padre. Mi sfuggì una lacrima. Sentii il suono di un ceffone e sbirciai notando mio padre tenersi la guancia.
“ BARBARA NON È UN’IDIOTA! HA SOLO SBAGLIATO! TU NON SEI PIÙ INTELLIGENTE DI LEI O NON OCCUPERESTI IL POSTO CHE OCCUPI! O FORSE SEI DIVENTATO MINISTRO DELL’ECONOMIA E NON SONO STATA AVVISATA?” mi difese mia madre.
“ Non sia mai! Il Ministro è solo uno,no?” sputò acido mio padre.
“ Che c’entra questo adesso? Barbara si sentirebbe spaesata!” replicò mia madre.
“ Sì,perché qui…dimmi quando tua figlia non si sente spaesata,quando non sembra la Bella Addormentata nel Bosco!” ribatté mio padre. Mi accovacciai per terra e presi a singhiozzare coprendomi la bocca con la mano perché non mi sentissero.
“ E forse ha ripreso da te: se non avessi rovinato il vestito di mia madre,non saremmo qui!” rimbrottò mia madre.
“ E tu saresti ancora nella tua bella relazione melensa con quello,no? Pertanto da 40 anni a questa parte,ogni volta se io dico << no >>,tu dici << sì >>; se io dico << sì >>,tu dici << no >> per farmela pagare di aver rovinato la tua relazione perfetta!” replicò mio padre.
“ Non voglio che mia figlia vada a Bogotà,a 16 ore di aereo da me. Non voglio!” si oppose mia madre.
“ Ed io non voglio essere preso in giro dai colleghi,che già mi deridono perché occupo un ruolo inferiore al tuo!” rispose mio padre.
“ Si vede che non ti hanno mai visto stare a tavola o mi ringrazierebbero per non averti assunto come cane da guardia dello stabile! E comunque Armando ha già 2000 cose da fare,visto che ha deciso di comprare l’azienda di…” mia madre si interruppe.
“ Daniele Valencia. Il Ministro che ha dichiarato fallimento. Complimenti! E tua madre che lo elogiava pure!” replicò mio padre.
“ Avrei voluto vedere che fine avresti fatto tu se ti fossi ritrovato una moglie come la sua! Avreste fatto la fame tutti e due! Ah no scusa...tu la fame la facevi anche prima,no?” rispose algida mia madre per poi lasciarlo da solo in soggiorno. Quando abbandonò la sala si accorse di me all’ingresso rannicchiata.
“ Amore,tu non sei obbligata! I soldi ce li metto io e decido io! La mamma non è arrabbiata con te!” mi rassicurò abbracciandomi.
“ Bogotà va bene. Tornano anche Giulia e Nick! Ma verrai a trovarmi,vero?” balbettai fra le lacrime. Sentii una lacrima bagnarmi il capo.
“ Appena potrò. Vedrai che starai bene. Magari ti cambierà la vita il soggiorno lì!” rispose fra le lacrime.
“ Ci pensi mai al tuo primo amore,quello che vive lì?” replicai.
“ È una persona speciale. Col tempo gli piaceresti e magari ti accetterebbe con tutti i tuoi difetti,se avesse la fortuna di conoscerti!” rispose.
“ Sì,come no! Sono tutti generosi ed altruisti quando il problema non è il loro! Prepara i bagagli,che a Bogotà ti aspettano! Anche se nei panni di Armando avvertirei le autorità competenti perché diano l’allerta!” borbottò mio padre uscendo dal salone.
“ Vedrai che andrà tutto bene! E riguardo quell’uomo che ho amato da ragazza: col tempo sarebbe stato felice di averti come figlia perché sei una ragazza speciale e mi somigli molto!” mi rassicurò mia madre. 
 
Aveva ragione! Daniele è davvero una persona speciale,anche se c’abbiamo messo un po’ ad andare d’accordo. Alla fine si è rivelato una persona migliore di colui che mi ha fatto nascere (non che ci voglia molto) e neanche mi domando quando ha scoperto quello schifo come dev’essersi sentito!
“ Secondo te,tuo padre lo sapeva o è stata una doccia fredda pure per lui?” domando a Giulio.
“ Non saprei,ma non vorrei trovarmi nei panni dell’uomo che ti ha fatto da donatore di seme,neanche se mi pagassero! Sai tuo fratello come sarà incazzato? E poi anche tu,quando ti arrabbi,diventi pericolosa!” risponde stringendomi ancora a sé.
“ Mi tieni stretta ancora per un po’? Non mi va di affrontare gli sguardi di pietà in sala da pranzo!” lo supplico. Mi strappa un bacio.
“ Amore mio,tutto il tempo che vuoi. Ce ne stiamo qui tutto il tempo che vuoi! Usciremo da questa soffitta come Mary Poppins e lo spazzacamino,ma non importa! Non sarà mai peggio del look dei nostri fratelli all’arrivo qui!” risponde baciandomi il capo.
 
[Daniele]
Si sente in colpa ed anch’io avrei voluto tutto meno che venisse fuori quella storia. Mi stava bene anche che Junior e Barbara pensassero in cuor loro che Camilla fosse stata tanto debole da cedere alla lussuria con quel malato mentale (sebbene l’immagine mi faccia rivoltare lo stomaco e mi faccia impazzire di gelosia),ma questo no.
“ Non capisco come a quel minorato psichico sia passato per la testa di spiattellare tutto a Jorge,come se ci fosse qualcosa di cui vantarsi! Il suo è un reato! Adesso dovrò mettermi a fare il cane da guardia di nostro figlio perché non vada lì ad ammazzarlo,con tutte le ragioni; dovremo consolare nostra figlia,che si sentirà di averti rovinato la vita; dovremo rassicurare l’altra nostra figlia,che non è il suo essere arrivata troppo presto o troppo tardi,insomma il suo disguido di paternità ad averci rovinato la vita; e dovrò evitare che tuo fratello a quasi 70 anni finisca in galera (anche se in quel caso potremmo appellarci alla demenza senile). Tu dimmi perché non si può sopprimere! Il controsenso è che io dovrò impedire a tutti loro di fare quello che vorrei fare anch’io,ergo ammazzarlo di botte!” borbotto coccolando il mio scricciolo. Cami solleva il capo dal mio petto rubandomi un bacio. Ricambio quel contatto con amore carezzandole il viso e la nuca.
“ Tu lo sai,vero,che dopo questa bomba Junior e Susanna ti vedranno come una figura paterna al 100%? Che conteranno solo su di te per quel ruolo? Te la senti?” replica carezzandomi i capelli dietro la nuca.
“ Pronto alla missione ed entusiasta di portarla a termine nel migliore dei modi!” ironizzo sortendo le sue risate.
“ Quanto amo sentirti ridere!” soffio sulle sue labbra sfiorando il suo naso con il mio. Stiamo per baciarci quando un colpo di tosse ci fa sobbalzare. E che cazzo! Sembra un vizio!
“ Scusate! È che Babi e Junior è da un po’ che sono lontani dalla sala da pranzo. Non sarebbe il caso di sondare il terreno?” domanda la moglie di mio cognato.
“ Hai paura che Babi ti allaghi la soffitta o che Junior si armi del rasoio per la barba di Armando e vada a sgozzare Guido?” le domanda Camilla con un pelo di ironia.
“ Come sai che Barbara si trova in soffitta?” le chiede la cognata sbalordita.
“ Quello è il posto dove se ne andava a giocare da bambina! Armando? Come pensi di calmarlo? Perché lo sai che quando la festa sarà finita toccherà a te sorbire i suoi monologhi!” replica giustamente Camilla. Non la invidio per nulla!
“ Beh per lui è stata una bella botta! Nel tuo menage con Guido: lui era quello sotto botta e tu quella che lo maltrattava. Come poteva sapere che…” ribatte la moglie di Armando. Non potrà mai prenderla peggio di come l’ho presa io!
 
Posai nella mia giacca la lettera che era venuta fuori quella notte e che le avrei consegnato il giorno del suo compleanno augurandomi in cuor mio che la nostra favola non terminasse prima,che non finisse mai. Speravo non si stancasse mai di me. Tornai nuovamente a letto. A farmi irrigidire furono dei mugugni da parte sua.
“ Perché mi hai fatto questo? Perché mi hai illusa? Mi hai detto di amarmi! Perché non mi vuoi,Dan? Non mi mandare via! Non mi lasciare sola!” farfugliò ancora addormentata con un’espressione di dolore sul viso.
“ Amore,sono qua! Ti amo con tutto il mio cuore! Non ci separeremo mai più,tesoro!” la rassicurai sfiorandole i capelli e tempestandole la tempia di baci. La cinsi da dietro,ma ciò la fece irrigidire e le fece aprire gli occhi di scatto. Scoppiò a piangere.
“ Amore,sono io! Stai tranquilla! Che c’è?” esordii spaventato da quella crisi di pianto.
“ Nulla. Ora mi passa. Era un brutto sogno!” singhiozzò.
“ Ti sei spaventata quando ti ho abbracciato da dietro. Non è la prima volta che ti cingo così. Che è successo,stellina?” replicai. Dovevo capire se potevo averle fatto qualcosa in grado di farle del male,anche se non intenzionalmente. Si voltò verso di me regalandomi quel blu meraviglioso che avevo dovuto solo sognare per 40 anni.
“ Non voglio. Tu non… ti metteresti nei guai e non voglio! Ti ho appena ritrovato! Non voglio perderti ancora!” borbottò.
“ No,adesso me lo dici. C’entra quello?” insistetti.
“ E allora giurami che non ti metterai nei casini! Che lo lascerai perdere!” negoziò.
 “ Te lo giuro. Non gli permetterò di rovinare ancora la nostra vita!” le giurai.
“ Io a Junior e Babi voglio molto bene. Non è solo perché Roby è figlia nostra che con lei è diverso!” balbettò.
“ Non capisco. Non somigliano per nulla a quell’essere inutile! Magari non erano gravidanze che avevi cercato,ma…” farfugliai con difficoltà perché la sola idea di immaginarla a letto con quello mi mandava al manicomio.
“ Ma nulla. Tu magari hai provato piacere sessuale con le altre donne. Io no! Io no. A me lui faceva schifo. Anche solo l’idea di sfiorare per caso la sua mano mentre ferravamo in contemporanea il vino mi faceva vomitare. Credevo che concedendogli di andare a letto con le domestiche,fingendo di dormire l’avrei fatto desistere e invece no. Non pretendevo tanto: volevo solo che non mi toccasse, che mi lasciasse in pace con la mia bambina. Mi aveva già tolto te, non bastava? Lui credendo che dormissi,mi prendeva lo stesso. Chiudevo gli occhi e pregavo che finisse in fretta. Pensavo a te. Era l’unico modo per non urlare di dolore svegliando i miei bambini! Non è stato facile sopportare i 9 mesi delle due gravidanze,ma sono stata ripagata quando sono nati e somigliavano solo a me: potevo fingere che fossero tuoi,che fossero nostri.” mi racconta con difficoltà fermandosi in più punti. Era peggio del suo tentativo di suicidio, peggio che saperla innamorata di quel cafone, peggio di tutto.
“ QUELLO STRONZO TI HA VIOLENTATA?” sbottai sconvolto. L’aveva trattata di merda la sera prima dinnanzi a tutti e in quel momento venivo a sapere che l’aveva presa con la forza!
“ Non urlare,ti prego! C’è Roby! Non voglio che lo sappia!” mi supplicò in lacrime.
“ RISPONDI! NO,NON PUÒ ESSERE VERO! CREDEVO CHE LA STORIA CON ME FOSSE SBAGLIATA! DI ESSERE IO QUELLO SBAGLIATO E CHE LA MANCANZA DI UN FIGLIO NOSTRO FOSSE UN SEGNO!” gridai stringendo i pugni contro le mie tempie. Ero stato male quando avevo visto quella sua cicatrice e conosciuto l’origine, ma anche quello non riuscivo a sopportarlo! Camilla era la creatura più dolce del mondo ed aveva subito cose indicibili mentre la credevo serena e felice!
“ Amore,non credo si possa classificare come violenza in un matrimonio. Non ero consenziente,non volevo,ma era mio marito!” borbottò.
“ E per questo doveva trattarti da bambola gonfiabile? Lo sai che anche se la donna richiede il preservativo e l’uomo non l’asseconda proseguendo nel rapporto sessuale è violenza? Il vincolo matrimoniale non lo assolve! Tu non lo volevi e avrebbe dovuto rispettarti! Non sei un giocattolo!” obiettai. Mi scostò i pugni dalle tempie per accarezzarmi dolcemente il viso. Baciò dolcemente le mie tempie e la mia fronte.
“ Era per questo che non volevo tu lo sapessi! Non devi stare così male! Adesso sono con te e sono al sicuro!” asserì coccolandomi.
“ Amore,in questi 2 giorni ho fatto qualcosa che non volevi durante… Io non potrei mai perdonarmelo! Devi dirmelo,ti prego!” balbettai ingoiando singhiozzi e non riuscendo ad impedire che le lacrime mi rigassero il viso. Si strinse forte a me sfiorando il mio collo con la punta del naso per poi posarvi un bacio. 
“ Non hai fatto nulla. Io le tue braccia le riconoscerei dovunque e ti assicuro che quando facciamo l’amore (e non solo) sto benissimo. Non fai nulla che non faccia impazzire di piacere anche me. Credevo di non poter mai più provare piacere sessuale,di essere destinata per sempre solo a quello schifo!” mi confessò. Avrei ucciso volentieri quel figlio di puttana,ma non potevo macchiarmi del suo sangue perché avevo una famiglia da formare con la donna della mia vita! Sarebbe stata questa la mia vendetta: la mia felicità con l’amore della mia vita!
“ Amore,è tutto finito! Ci sono io! Ti amo da morire!” la rassicurai costellando le sue labbra di baci.
“ Io ti amo da impazzire. Non potrei mai lasciarti ora che so quanto fa male vivere senza di te! Volevo morire,solo morire!” soffiò sulle mie labbra prima di stringermi forte. Le sfiorai i capelli baciandole la tempia.
“ Amore mio,non te ne sei andata di certo per capriccio o per mancanza d’amore. Credevi di fare il mio bene,ma ora è tutto ok! Da oggi in poi,al massimo morirai dalle risate! In fondo io e te ridevamo spesso assieme e con la famiglia tragicomica che ci accingiamo a formare ce ne faremo di risate! Pensa anche solo a tuo figlio,Bea e Susanna seduti allo stesso tavolo a Natale!” replicai strappandole una risata divertita.
“ Questa volta non riuscirai a sfuggirmi neanche rifugiandoti sulla Luna perché sarei capace di seguirti anche lì!” le sussurrai. Mi baciò.
“ Come fai ad amarmi ancora dopo tutte le offese che ti ho rifilato quando ti ho rivisto?” le chiesi inebriandomi del suo profumo.
“ Smettila! Non sono le offese ad avermi fatto male. Sapevo che erano solo un modo per difenderti da me e questo mi noceva ancora di più. L’idea che mi temessi era inaccettabile. Preferivo persino l’indifferenza a ciò! Ma adesso per fortuna sei qui e mi ami quanto ti amo io! Ti amo con tutta l’anima,Daniele! Ho sofferto ogni secondo senza di te,amore mio!” mi rispose disseminando dolci baci sul mio torace.
“ Anch’io. Non ho mai smesso di amarti,pulcina! Ma se non smetti di tentarmi rischi il quarto round!” l’avvisai. Ridacchiò.
“ Ancora minacce piacevoli,Valencia? Ad ora ho un solo desiderio,o meglio un esperimento!” replicò disegnando cerchi invisibili sul mio avambraccio. Carezzai la sua schiena nuda con i miei polpastrelli.
“ Quale,amore?” le chiesi incuriosito baciandole il palmo della mano.
“ Vorrei sperimentare di nuovo la bellezza di dormire cullata dalle sue braccia,dottor Valencia. Ha obiezioni?” ribatté baciandomi il collo.
“ Neanche una,amore della mia vita!” soffiai sulle sue labbra prima di carezzarle con le mie.
Dopo aver ricambiato quei baci dolcissimi,si scostò delicatamente da me dandomi le spalle con la mano ancora intrecciata alla mia. Le mie braccia le circondarono la vita per farla rannicchiare contro di me.
“ Sicura che non ti riporti alla mente ricordi dolorosi? Io non voglio che tu…” le sussurrai insicuro. Non volevo farle male!
“ Io non potrei mai paragonarti a quello schifo. I tuoi abbracci sono il mio paradiso,amore mio!” mi rassicurò. Intrecciammo le dita e se le portò al seno. Il mio corpo reagì subito ai suoi capezzoli turgidi. Mi sembrava di avere di nuovo 20 anni e non ero mai pago di tutto quell’amore che per anni mi avevano tolto!
“ Così non dormiamo,amore!” mugugnai scostandole i capelli dal collo per sfiorarlo con i miei baci. Ridacchiò voltandosi verso di me. L’avevo sognata così tanto! I suoi occhi mi erano mancati più dell’aria!
“ Ti va se parliamo un po’ del bambino?” mi chiese. Le carezzai il viso.
“ Si riprenderanno. Sono certo che insieme supereranno anche questa! Cerco di consolarmi dicendo che sarebbe stata come Bea e che avrei trovato qualche difficoltà ad interagire con lei. Attenua un po’ il dolore!” risposi. Sorrise.
“ Parlavo del bambino nella pancia di Aisha,tuo nipote! Non ne abbiamo proprio parlato!” chiarì. Restai a fissarla.
“ Un bambino che avrà il mio sangue,ma che forse non conoscerò mai. Aisha non vuole frequentarmi,quindi figuriamoci se mi farà mai vedere il bambino. So che i nonni hanno dei diritti,ma non mi sognerei mai di trascinarla in tribunale. Non potrei mai farle altro male visto che già mi odia!” mi sfogai.
“ Andrà tutto bene,vedrai! Dalle solo del tempo,amore mio!” mi rincuorò. Le strappai un bacio.
“ Ti amo con tutta l’anima!” le sussurrai stringendola a me.
“ Abbracciami e non lasciarmi mai! Ti ho sognato così tanto,amore mio! Sai,la nostra ultima notte assieme,quella del giorno prima del nostro mancato matrimonio,ti ho guardato dormire tutto il tempo perché credevo non l’avrei mai più potuto fare. E anche durante il nostro ultimo bacio prima di quello di qualche settimana fa ho dovuto trattenermi dallo scoppiare a piangere perché credevo fosse un addio. Se ti ho salutato solo con una schifosa lettera piena di idiozie è stato perché non sarei mai riuscita a lasciarti guardandoti negli occhi! Per me è un miracolo tutto questo,tu sei il mio miracolo,il desiderio che avrei espresso ogni compleanno spegnendo le candeline se li avessi festeggiati e non permetterò più a nessuno di portarti via da me,mai più! Sono stata tentata ogni istante di contattarti in questi anni,ma credevo fossi andato avanti con la tua vita senza di me,che i nostri progetti non avessero più valore per te,che mi reputassi sporca come mi vedevo io e non potevo sopportarlo! Mi dispiace per quello che ti ho detto alle nozze di Bob: tu non sei un errore per me; sei tutto ciò che ho sempre desiderato! Mi dispiace da morire!” mi rivelò con gli occhi traboccanti d’amore prima di baciarmi. Dovevo trovare l’occasione giusta per chiederle di sposarmi,di trascorrere la vita al mio fianco!
“ Shhh…adesso siamo insieme! Ho sbagliato io a non seguirti a Zurigo per riportarti a casa,perché noi due siamo a casa solo quando siamo insieme! E se penso che hai vissuto quell’incubo per colpa mia,mi sento un verme. Anche tu sei stata il mio desiderio ad ogni compleanno, Natale o ricorrenza che richiedesse un regalo. Non sei sporca. Non pensare mai più una cosa simile,amore! Durante la cena da Marce ho detto cose brutte,che non pensavo,ma tu non sei sporca! Il nostro amore è la cosa più pulita e bella che ho. Se te ne fossi andata,avrei dovuto vendere anche la mia auto perché non sarei più riuscito ad usarla senza essere investito dai nostri pochi ricordi lì e morire di dolore. Sei la mia medicina contro ogni sofferenza,amore!” soffiai sulle sue labbra.
“ E tu la mia. Quando mi stringi fra le braccia,spariscono tutti i problemi…pure l’insonnia!” rispose strappandomi un sorriso.
“ E spero anche l’inappetenza! Il problema più grave è quello,scricciolo!” replicai ironico facendola ridere a crepapelle.
“ Principessa,dormi tranquilla! Sono qua con te e non me ne vado più,te lo prometto,amore! Non ti lascio più,amore mio!” la rassicurai prima di carezzarle il viso con i miei baci fra un << ti amo >> e l’altro. Ero di nuovo felice!
 
Me la stringo forte al petto come per ripararla da quello schifo che la rivelazione di questo squallore ha riportato a galla. Come fa a dimenticare se tale cosa viene gettata addosso a quei due poveri ragazzi in quel modo?
“ Parlare della propria vita intima non è una cosa facile!” si difende Camilla.
“ Ho capito,Cami,ma gli hai fatto cadere una serie di tegole addosso da quando sei tornata!” replica Beatrice.
“ Grazie per avermi dato della tegola e per aver considerato una tegola che Roberta sia mia figlia,anziché il frutto di uno stupro!” borbotto.
“ Amore,tu non sei una tegola e neanche la paternità di Roby! Siamo così fortunate ad averti!” mi rassicura il mio amore rubandomi un bacio.
“ Diciamo che dopo quel video su di voi,tutto potevamo immaginare tranne che i tuoi rapporti con Guido fossero così drammatici! Non sembravi una donna traumatizzata,ma è evidente che l’amore per fortuna ti ha guarita! Ad Armando penso io. So che tasti toccare!” afferma Beatrice. Io e Cami ci fissiamo maliziosi e ci scambiamo un sorriso divertito.
“ E magari tenga per sé i tasti che tocca perché ne facciamo volentieri a meno di certi dettagli!” replico. E che cazzo!
 
[Junior]
La testa mi scoppia mentre poggio delicatamente il ghiaccio istantaneo sull’occhio di Nana,che per difendermi si è beccata una stecca dal suo ex. Pensare che quel cretino voleva pure sposarlo! Era così esaltata all’idea che la chiedesse in moglie! O meglio,lo era prima che iniziassimo a baciarci a caso!
“ Sei sicuro che tuo padre non soffra di demenza senile? Ti pare che ha raccontato questa cosa a Jorge come se ci fosse da vantarsi di una cosa simile?” commenta Nana a ragione.
“ Puoi evitare di definirlo << mio padre >>,per favore? Ha fatto più tuo padre per me in meno di 2 mesi che quello in 35 anni!” borbotto.
“ Scusa! Papà ti vuole bene e ama Camilla! Lo fa con affetto!” risponde. Lo so e se penso a come l’ho trattato all’inizio,mi sento un coglione!
“ In Ecomoda si griderà alla violenza sulle donne! Ti è rimasto un livido enorme!” l’avviso.
“ Questo guarisce. E tu? Quando guarirai da quello che è successo prima?” replica. Faccio per andarmene,ma lei mi blocca per il polso.
“ No. Va bene: non sono adatta come mogliettina devota né come madre amorevole,ma posso essere tua sorella ed ascoltarti!” afferma. Mia sorella! Non potrò mai vederla come una sorella,porca troia!
“ Una sorella? Tu sei pazza! STAVAMO PER FARE L’AMORE IN QUELLA CAZZO DI MACCHINA! NO,CHE NON SEI MIA SORELLA! Vuoi sapere come mi sento? Come un rifiuto! Dev’essersi sentito così il mio orsacchiotto quando Roby ha deciso che voleva fare il medico e gli ha tagliato la pancia facendo uscire tutta l’ovatta e mio…quello voleva buttarlo via! Ma la mamma l’ha cucito e l’ha salvato! È come se mi sentissi sull’orlo di quel bidone in bilico tra in voler cadere e il voler essere salvato! Come fa mia madre ad amarmi? Senza me e senza Babi sarebbe tornata prima con Daniele!” mi sfogo. Mi prende il viso fra le mani e il mio sguardo finisce dritto sulle sue labbra piene.
“ Tu non sei un rifiuto! Non dirlo mai più! Io non ti permetterò di finire nella discarica. Sono brava a cucire e possiamo rammendare questo strappo,ma non possiamo rinfilare di nuovo l’ovatta emersa. Quella è meglio che la tiri fuori: grida,piangi,ridi,ma fai qualcosa! Se ti tieni tutto dentro,finirai per esplodere! Hai delle domande per tua madre? Fagliele! Vuoi dire a tuo…a quello quanto lo odi? Mandagli un vocale e gettagli addosso la tua rabbia! Ti va di piangere? Fallo! Io non voglio che tu stia male. Anche se mi reputi una buona a nulla, un’oca incapace,non mi va di vederti star male e quindi sarò il tuo pungiball!” afferma.
“ Tu non sei un’oca buona a nulla né un’incapace!” replico.
“ Hai detto che nessun figlio è un errore. Neanche tu e Barbara lo siete!” afferma.
“ Quello ha fatto il test per le IST. È positivo!” borbotto. Non era nei miei piani dirglielo,ma non ce la faccio più ad inghiottire!
“ Bello! È un test di personalità? Beh dopo aver fatto credere a tua madre di essere andata a letto con lui e di essere incinta di lui per sposarla e sbarcare il lunario,chiunque sarebbe ottimista al suo posto!” replica. Mi verrebbe quasi da ridere se non fossi di pessimo umore!
“ Nana,in questo caso << positivo >> non è una cosa bella,ok? Le IST sono le Infezioni Sessualmente Trasmissibili,anche dette << malattie veneree >>. Mio padre è sieropositivo! La tosse di prima non era una semplice e banale faringite,ma un sintomo della malattia. Dovrebbe essere in fase di latenza,la fase più lunga,quella che può durare anni! Io l’ho scoperto per caso. Ha dimenticato le sue analisi nel gabbiotto dove lavorava in azienda. Erano del 26 ottobre.” le spiego pazientemente. Si porta una mano alla bocca sconvolta.
“ Oddio! Vuoi dire che lui…” farfuglia.
“ Lui e tua madre hanno usato il profilattico o tuo padre e mia madre non avrebbero trovato la carta,ma magari dovresti avvisarla! Non vorrei che quel coglione pensasse di farsi un altro giro e la rovinasse per sempre! Non mi è simpatica,ma non merita per questo di infettarsi!” la rassicuro.
“ Parlavo di tua madre. Lei e papà…” borbotta scioccata.
“ Li ho avvisati ieri. Nel pomeriggio si sono sottoposti al test e a breve dovrebbero avere i risultati,sempre che non li abbiano già avuti. A conti fatti,mia madre dovrebbe essere salva e pure tuo padre. Quando quello si è infettato mia madre dormiva già in un’altra camera!” la rincuoro.
“ Loro volevano un bambino!” bofonchia.
“ E lo avranno. Avremo un fratellino incredibile,vedrai!” la calmo ottenendo un abbraccio. Per quanto sia conscio della nocività della cosa, ricambio quella stretta carezzandole la nuca. Rabbrividisco quando emula il mio gesto.
“ Anche con lei rabbrividisci se solo ti tocca i capelli?” mi sussurra. No! E non mi succedeva neanche con le mie ex! I capelli sono sempre stati una specie di zona offlimits per me: non ho mai permesso a nessuno di toccarmi i capelli.
“ Nana,ne abbiamo già parlato!” borbotto.
“ Sì,ma non mi hai risposto. Dodo,a te che io sia una brava massaia non interessa. Tu mi vuoi o non te la saresti presa col cugino della sposa!” replica prendendoci in pieno.
“ Sei sempre così presuntuosa o tocca solo a me tanta sfacciataggine?” la punzecchio.
“ Smettila! Vuoi dire che se uscissi con quel Milo non te ne fregherebbe niente?” ribatte. Probabilmente li seguirei e mozzerei le mani a Max se provasse ad allungarle sul corpo meraviglioso di Susanna!
“ Se proprio devi uscirci,evita almeno di sbagliargli il nome. Max è un po’ narciso e non apprezzerebbe una gaffe simile! Sarebbe capace di lasciarti il conto da pagare!” borbotto fingendo indifferenza.
“ Me lo ricorderò. Chissà com’è a letto!” ribatté provocatoria. E come un autentico coglione cado in pieno nella sua trappola catturando le sue labbra con le mie,mordendole,assaporando la sua bocca. Grazie a lei ho scoperto di avere una zona erogena su un punto preciso della nuca, dove le piace carezzarmi con la punta delle dita quando ci baciamo.
È lei a staccarsi da me improvvisamente lasciandomi sconcertato, frustrato e confuso. Si passa il pollice sulle labbra per cancellare le sbavature di rossetto e si allontana leggermente da me,ma la trattengo per il polso.
“ Nana…” borbotto.
“ No. Finché non lascerai quella specie di manga giapponese malvestita e volgare e non ammetterai di desiderarmi,sarà sempre così! Un eterno << no >>,Dodo! Magari Max riceverà un grosso << Sì >>,chi può saperlo!” mi sussurra all’orecchio. I nostri corpi sono così vicini che si toccano e non ci penso due volte ad attirarla a me. Purtroppo sono costretto a lasciarla andare quando la porta si apre ed entra Pilar,che le lancia un’occhiata torva.
“ Scusate! Non credevo foste ancora qui!” borbotta accedendo al bagno.
“ Non importa! Avevamo finito! Hai ancora la nausea?” le domanda cauta Susanna.
“ No,quelle sono passate. E le ho vissute da sola,non c’era mio marito a tenermi la mano,ma non devo illuminarti sui motivi immagino!” risponde Pilar ostica. Farle essere almeno civili sarà un’impresa ardua quanto chiedere ad Hermes di non offenderla! Questo è un altro punto contro una mia ipotetica relazione con Nana: metà della famiglia di mia madre la odia.
“ No,non devi. Hai ragione ad avercela con me!” ammette Nana.
“ Se non avessi trovato quel troglodita che c’ha rovinato il matrimonio,avresti lasciato lo stesso Bob?” le domanda Pilar.
“ Non lo so. Certo non saremmo andati avanti chissà per quanto! Siamo decisamente troppo diversi! Dire che ha una vita sedentaria è fargli un complimento!” risponde Susanna borbottando in un sussurro l’ultima frase.
“ Adesso chi sarà il prossimo? Ti avviso solo che Max non è ricco, quindi non te lo consiglio!” replica Pilar.
“ So che mi odierai per il resto della vita e magari ti sei divertita per il cazzotto che ho ricevuto,ma lavoreremo insieme e sarebbe bello cercare almeno di essere civili. Bob ama te,ha sempre amato e voluto te. Sono stata una sgualdrina! Volevi che lo ammettessi? L’ho fatto! Non voglio che papà abbia problemi con Camilla per colpa mia! Avremo anche un nipotino in comune!” ribatte Susanna. 
“ Tirare in ballo Gamberetto non ti aiuterà! La mia opinione su di te non muterà,visto che hai puntato di nuovo un tizio fidanzato,guarda caso ricco! In fondo è per questo che stai cercando di sembrare diversa. Anche con Bob prima eri diversa,no?” replica Pilar. Io e Nana la fissiamo.
“ Hai del rossetto attorno alla bocca,Junior. Non credo Hildegard apprezzerebbe! Ora se uscite,dovrei usare il water!” chiarisce per poi metterci alla porta. Che figura di merda!
 
[Roberta]
Quando tornano in sala non riesco neanche a guardarli in faccia. Mi vergogno e non li biasimo per la loro spasmodica ricerca di un figlio loro. L’unica che hanno in comune ha mandato all’aria la loro relazione con il suo concepimento arrivato nel momento peggiore. Se solo fossi nata solo un po’ più tardi. Io,poi,il mio mese di nascita l’ho sempre odiato,anche se la mamma mi ha sempre detto che il 10 agosto è la notte dei desideri e che lei mi aveva desiderata proprio com’ero. Sarebbe bastato nascere a settembre o a ottobre,che sono mesi anche più freschi dell’afoso agosto. Anche il 20 dicembre mi sarebbe stato bene,in pieno freddo. Tutto pur di crescere col mio papà e vedere la mia mamma sempre felice come in questi mesi. Da quando papà è con noi,non l’ho mai vista arrabbiata. Lui la rende viva e lei fa lo stesso con lui.  Le ho rovinato la vita: che mamma lo ammetta o meno so che è così. Mia madre ha subito delle violenze per colpa mia. Per lei dev’essere stato come finire dalle stelle alle stalle passare dalle carinerie di mio padre allo schifo di quell’essere. Il mio papà che l’ha sempre trattata con amore, anche quando la credeva innamorata di quello stronzo…ora capisco per quale motivo non è mai riuscita a dimenticarlo!
 
Io,Joseph e mia madre uscimmo da casa di mio zio per raggiungere Daniele Valencia,fermo di fianco alla sua auto e pronto ad accompagnare con noi mio marito all’aeroporto. Era uscito da casa di zio Armando per evitare di litigare con mio zio e mio fratello,che ce l’avevano messa tutta per farlo sbottare. Non capivo perché tanto astio verso qualcuno così gentile da aiutare il genero dell’ex che gli aveva ridotto in brandelli il cuore. I due parevano molto a loro agio assieme e lui non faceva che sorriderle,anche mentre ci accingevamo ad avvicinarci a lui. Mi voltai a fissare mia madre e la beccai a sorridergli come faceva solo con noi figli. Mio fratello,che ci stava aiutando con i bagagli,lo fulminò con un’occhiataccia.
“ Non c’è bisogno che si scomodi! Non ho l’artrosi e posso aiutare io Joseph! Non vorrei le venisse uno shock anafilattico al solo respirare la mia stessa aria!” lo freddò Daniele Valencia. Era un tipo divertente.
“ Junior,non devi dire nulla a Daniele?” lo incalzò mia madre.
“ Di mattina appena sveglio non sono di buonumore e sono stato leggermente villano,ma non le permetterò di fare il cascamorto con mia madre! Ci vediamo all’aeroporto,Joseph!” borbottò mio fratello prima di rivolgersi a mio marito.
“ Può scordarsi che prenda ordini da lei. Se voglio incontrare Camilla lo faccio,se a sua madre non crea fastidio incontrarmi. Camilla è adulta e non è una sua proprietà!” rispose il dottor Valencia. Gli attributi non gli mancavano di certo!
“ Dallo zigomo tumefatto che si ritrova non sono l’unico a trovarla simpatico come un cactus nelle mutande. Complimenti! Andare in terapia,no?” replicò Junior lanciandogli un’occhiataccia per poi lasciare un bacio sul capo a mia madre ed andare via.
“ Scusalo! Ha il caratteraccio di Armando,purtroppo. Te ne sei andato dall’Ecomoda per non sopportare i suoi modi orribili ed ora ti becchi Junior! Mi dispiace! A me fa piacere incontrarti e nessuno può proibirmi di farlo! Non lo consentivo a mio padre quando avevo 14 anni, figuriamoci se mi faccio mettere i piedi in testa adesso!” si scusò mia madre. Lui le sorrise.
“ Eccola la mia piccola e coraggiosa Cami!” replicò facendola arrossire. Evidentemente poi si accorse di ciò che aveva detto perché arrossì.
“ E non me ne sono andato dall’Ecomoda per evitare tuo fratello,giacché ho la disgrazia di rivederlo al circolo,agli eventi mondani. Era te in compagnia di quell’artista circense che hai sposato che non volevo più rivedere. In verità era lui che non volevo più rivedere,ma immagino che dovrò condividere con lui il nostro nipotino. Spero non me lo infetti con la sua cafonaggine!” chiarì lui. Mia madre annuì con gli occhi lucidi. Allora non vi diedi peso. Nei giorni seguenti avrei avuto la certezza del loro amore e della loro sofferenza a stare lontani.
Il primo momento di disagio fu quando dovemmo salire in auto. Mia madre sembrava combattuta all’idea di occupare il posto del passeggero anteriore. E anche Daniele Valencia non mi pareva propriamente a suo agio.
“ Ti siedi avanti o faccio il tassista,Mendoza?” esordì sfidandola.
“ Non ho gli spicci per la mancia,Valencia. E comunque siedo davanti…non ho di certo paura di te!” rispose lei divertita. Lui le aprì lo sportello come fece mio marito con me ed entrambi si recarono ai loro sportelli dopo averci viste salire.
“ Bella macchina,dottor Valencia!” si complimentò mio marito. Lui sorrise.
“ Sì. È per questo che la tengo ben lontana da Bea!” rispose ironico. Mia madre ridacchiò.
“ Sei stato suo passeggero anche tu? Hai visto come guida?” replicò lei.
“ Sì,una volta nella mia vita,a parte quella in cui eravamo insieme. Dovrebbe tornare a scuola guida,ma potrebbe tranquillamente infatuarsi dell’istruttore come successe quando era diciottenne!” rispose lui. Mia madre ridacchiò.
“ Ci ruppe tanto le scatole per mostrarci quanto fosse brava e non uscimmo neppure dal garage perché rigò la fiancata dell’auto di tuo padre! E chi se lo dimentica! Per colpa sua non uscimmo di casa quel pomeriggio!” ricordò mia madre. Lui sorrise.
“ Non è mai stato un peso per noi restarcene a casa,se insieme. Mio padre non ha mai visto riparata la sua auto visto che una settimana dopo…” s’interruppe sul finale. Mia madre poggiò la mano su quella di lui.
“ Daniele,sono sicura che i tuoi siano fierissimi di te e di come ti sei preso cura di Marcella e di Bea. Se quest’ultima non ha mai trovato la sua strada non è di certo colpa tua. Era già così quando erano ancora vivi i tuoi! Non fai miracoli purtroppo. Hai fatto del tuo meglio,più di quanto avrebbe mai fatto qualsiasi fratello!” lo rassicurò mia madre.
“ Fierissimi soprattutto di Susanna e del suo filmino di ieri! Non era questa la Susanna che sognavamo io e te quando progettavamo di avere figli. Sarà anche il mio amore di figlio a parlare,ma mia madre,di cui porta il nome, non era così! Tu la conoscevi!” replicò lui amareggiato. Poverino a trovarsi una figlia del genere!
“ No,tua madre non era così e non era così la figlia che volevamo! Senza voler offendere nessuno,ma Susanna è il frutto dell’influenza di Patrizia e lo sai. Bea è un po’ stravagante,ma non ha mai valicato certi limiti!” rispose mia madre.
“ No,va solo a letto con uno sposato. Ma almeno non lo fa en plein air,ma dev’essere perché la moglie di lui non apprezzerebbe di vedere suo marito in un video hard con un’altra!” borbottò lui. Mia madre sorrise.
“ La figlia che volevamo era più simile a Roberta,persino a Barbara. Sì,è un po’ distratta e facile alle lacrime,ma non è di certo facile nell’altro senso dell’aggettivo. Tua figlia non farebbe mai certe cose in un giardino. Non ce la vedo!” asserì Daniele Valencia. Lui e mia madre sognavano una figlia come me? Davvero? Magari sarebbe stato più contento di mio padre di avermi come figlia!
“ No,Babi non lo farebbe mai. E neanche Giulio. Quindi con lui sei stato molto bravo! Ascolta,tu ieri l’hai giustamente rimproverata, ma credo dovresti parlarle in modo più morbido e da soli. Dovresti spiegarle i motivi per cui te la sei presa,cosa della sua condotta è errata…” rispose mia madre.
“ Ma come faccio a farle la morale? Mi spieghi come possiamo io e Patrizia farle la morale dopo tutto quello che abbiamo combinato? Lei, all’età di Susanna,aveva una relazione con me e Calderon in parallelo e finse con entrambi di essere incinta per trarne profitto economico,mi ha tradito con Nicola Mora… come potrebbe dire a sua figlia che lo spettacolo di ieri era indecente? Inoltre non riesce a capire da sola l’opinione che avranno gli altri di lei dopo ieri? E poi…io l’ho spinta nel letto dei tuoi nipoti! Sono stato io!” obiettò lui.
“ Patrizia sarebbe una barzelletta nel farle la morale,ma tu no. Alla sua età eri il mio fidanzato ed eri fedele,affettuoso,devoto,un uomo retto e pulito. Tu,da padre,puoi e devi farle la morale prima che sia tardi e che diventi come Patrizia! So che non devo offenderla perché è tua moglie (anche se sai perfettamente che non è la Madonna e che riesce a stento a frequentare una chiesa senza che le cada in testa),ma sai cosa intendo usandola come termine di paragone! In merito a te,avevi una qualche ragione per pensare ad un matrimonio d’interessi per lei! Hai sempre odiato gli arrampicatori sociali e sei hai pensato di farle vestire questi panni e soprattutto di piazzarla proprio con mio nipote,rischiando di dover portare i nipotini al parco con Armando,un motivo dev’esserci!” rispose mia madre.
“ Volevo assicurarle prosperità economica. Se poi si tratta di far rodere il fegato a tuo fratello,sai che non mi tiro di certo indietro! Perché sei così con me,che ho offeso tua figlia in ogni modo possibile? Perché difendi Susanna nonostante le offese rifilate a Barbara e a Roberta e ciò che ha fatto a tuo nipote?” le chiese Daniele ammirato. La guardava con gli occhi a cuoricino.
“ Perché Roby sa difendersi da sola e perché se Babi è il tuo bersaglio preferito la colpa è mia. Se tali domande sono per conoscere il mio livello di rabbia nei tuoi confronti,diciamo che sono urtata con te,ma volendo puoi farti perdonare!” rispose mia madre facendolo ridere.
“ Magari se apri il cruscotto,mi perdoni prima!” la indirizzò lui. Lei obbedì curiosa e divertita. Aveva saccheggiato un supermercato?
“ Un milkshake alla vaniglia e 2 al cioccolato;  una crepes; 2 brioches al cioccolato e 1 ai lamponi,anacardi tostati…ok,facciamo un picnic e non me l’hai detto? Dove andiamo di bello?” replicò mia madre facendolo ridere.
“ Non è stagione per un picnic. Devi mangiare. Sei troppo magra e devi fare colazione. Sono per te. Sappi che esigo tu finisca almeno una brioche e la crepes. Non esci da quest’auto se non mangi,ti avverto!” rispose lui.
“ Facciamo che mangio solo la brioches? Non riesco a mangiare di più!” trattò mia madre. Lui la fissò un paio di secondi.
“ Non è vero. Quando stavamo assieme a colazione mangiavi tantissimo. È per questo che ti ho preso questa roba! A colazione hai sempre una fame smisurata!” obiettò lui.
“ Quando stavamo assieme ti piaceva poltrire a letto,mentre ora immagino tu ti sia svegliato prestissimo per comprare tutte queste cose e venire da Armando così presto! Le cose cambiano,Valencia!” precisò mia madre.
“ Quando stavamo insieme non avevo problemi ed ero felice. Ora non riesco a dormire. Adesso mangia e dà qualcosa anche a loro due,che non è giusto che stiano a stomaco vuoto!” rispose lui deciso. Mia madre si sporse verso di lui schioccandogli un bacio sulla guancia.
“ Camilla,questo vizio di essere così calorosa mentre sono al volante non lo perderai mai? Stavo per mettere sotto un gatto!” la rimproverò dolcemente lui con il viso congestionato.
“ Che brontolone! Vediamo se riesco a zittirti con il cibo!” chiosò mia madre imboccandolo con un pezzo di brioche al cioccolato. Passò l’altra a Joseph e a me la crepes.
“ La crepes è con spinaci,funghi e formaggio piccante. La preferita di tua madre!” mi spiegò Daniele. E menomale che era acqua passata! La conosceva ancora alla perfezione!
“ Grazie! È anche la mia preferita. Anche se di solito aggiungo le melanzane perché le adoro!” risposi.
“ Anch’io le adoro!” replicò un po’ troppo contento. Non era il caso di entusiasmarsi tanto!
“ Ti sei sporcato tutto come i bambini!” lo punzecchiò mia madre pulendogli le labbra con uno dei fazzoletti. Lo vidi sorridere per quelle coccole,per tali delicatezze. Erano così stucchevoli che mi domandai quanto fossero melensi da fidanzati!
“ Sarebbe capitato pure a te se ti avessi preso le fragole con la panna,Mendoza! Guarda che ho buona memoria! La prossima volta ti imbocco io con le fragole con la panna,così rido io!” ribatté lui. Il volto di mia madre si arroventò.
“ La prossima volta? Quindi conti di comprarmi spesso la colazione?” lo punzecchiò mia madre facendolo arrossire.
“ Può essere!” rispose lui con un sorriso. Io e mio marito ci scambiammo un’occhiata divertita.
“ Hai messo un po’ di ghiaccio su quella botta? Si può sapere chi è stato?” gli chiese mia madre.
“ No,non ho messo del ghiaccio. È stato dottor House dopo un diverbio. Non mi fa male,tranquilla!” rispose lui.
“ Che grandissimo stronzo! Aisha dovrebbe sapere che quel tipo va in giro a picchiare la gente! E tu avresti dovuto dirmi a casa di non aver messo del ghiaccio: l’avrei fatto io! Senti,ma sei certo di stare bene? Non hai battuto la testa,vero? Con quel pugno avrebbe potuto mandarti al Creatore!” straparlò mia madre.
“ Sei tenerissima quando ti preoccupi per me,davvero,ma non sono più abituato a tali premure!” rispose lui. Mia madre arrossì prima di portarsi alle labbra un pezzetto del suo dolce.
“ Vuoi dire che Patrizia quando ti ha visto così conciato non… Scusa,non sono fatti miei!” farfugliò mia madre.
“ No. Se n’è accorta a stento. Era troppo impegnata a gridare come un’aquila. Avrebbe dato di matto solo se fosse stato malconcio uno dei suoi abiti!” rispose lui. Poverino! Era stato sfortunato ad incappare nelle grinfie di una moglie che non sapeva amarlo, decisamente non accudente come mia madre!
“ Abiti? Quelli che indossa sarebbero abiti? E da quando?” replicò beffarda mia madre strappando un sorriso sia a me che a lui.
“ Touché. Comunque sto bene. Non mi ha colpito alla testa,ma solo nell’orgoglio. È dolce che ti preoccupi ancora per me nonostante tutto!” ribatté lui venendo interrotto la mia madre che lo imboccò di nuovo. Risi.
“ Mettermi a tacere e migliorare il mio umore con il cibo non è molto sano. Gli psicologi di tutto il mondo potrebbero dire che mi stai indirizzando verso i disturbi alimentari!” scherzò lui facendola ridere.
“ E noi,che siamo sempre stati bravi a mantenere i segreti,non lo diciamo!” rispose mia madre ammiccando. Lui le fece l’occhiolino.
“ Siamo sicuri che fra i due sia tutto finito? In 17 anni non ho mai visto tua madre sorridere così!” mi sussurrò mio marito.
“ Perché lui? Pare non rida mai ed ora… Non so se sia tutto finito fra loro,ma tu azzardati a fare lo stesso con una tua ex e ti eviro!” replicai sortendo una sua risata.
 
“ Amore mio,stai bene?” mi domandano quasi all’unisono mio padre,mia madre e mio marito. Mio padre fulmina con un’occhiata torva la mano che Joseph tiene sulla mia coscia. Mio marito la ritira immediatamente forse spaventato all’idea che gli venga mozzata!
“ Sì. Voi?” borbotto.
“ Bene! I tuoi fratelli sono ancora…” la mamma si interrompe quando tornano in sala Susanna e Junior.
“ Non ha funzionato molto questo ghiaccio istantaneo. Hai le guance tutte rosse,Susanna!” la punzecchio beccandomi un’occhiataccia da lei e da Raganella.
“ Immagino tu voglia andare a recuperare qualcosa da casa oltre che Lucky!” afferma papà. Mia sorella annuisce.
“ Mi dispiace avervi rovinato le nozze!” borbotta Raganella.
“ Magari la prossima volta pensaci prima di fare a cazzotti! Senza offesa,Junior,ma io non ti riconosco più: tu non sei così! Ti pare che scateni il pandemonio perché quello voleva chiarire con la sua ragazza?” lo rimbrotta Bob. Effettivamente!
“ Veramente voleva costringerla a parlargli per forza! Per Nana è finita!” sottolinea mio fratello.
“ E a te cosa ne cale? Probabilmente ti avrei preso a calci nel sedere se avessi fatto una cosa del genere alle mie nozze!” interviene Hermes.
“ Veramente quello è proprio dalle tue nozze che mi ha preso di punta!” precisa Junior.
“ Non è un buon motivo per dare di matto! Vi siete presi a cazzotti e c’è andata di mezzo tua sorella! Se questa festa si fosse tenuta al club come programmato,probabilmente sareste diventati oggetto di pettegolezzi fino al prossimo matrimonio!” ribatte giustamente mio marito.
“ Hildegard,Daniele mi ha invitato a dormire da lui stanotte e probabilmente chiuderà la mia camera con un lucchetto perché io non faccia una strage,dobbiamo passare dal bilocale e prendere qualcosa per la notte!” afferma Junior. Susanna emette un ghigno schifato.
“ Se non ti dispiace e se ai tuoi genitori non crea troppo disturbo,io vorrei restare al bilocale. In fondo,a Zurigo vivevo da sola. E poi se ho bisogno c’è il portiere notturno!” replica quella ragazzina.
“ Sì,ma se serve mi chiami,vero?” ribatte mio fratello.
“ Volesse mai cambiare la nuance dei capelli e necessitasse di un consiglio! Cosa potrebbe mai accadere in piena notte?” interviene Susanna.
“ Acidina,tu vuoi un passaggio per passare da casa o preferisci fartela a piedi,visto che sei così gentile col prossimo?” la punzecchia Junior.
“ Potrebbe accompagnarmi Max!” flirta mia sorella. Fisso mio padre basito quanto me,il quale domanda a bassa voce a mia madre cos’abbiano fatto di male per meritarsi tutto questo. Praticamente quello che mi chiedo pure io!
“ Sai,zio Armando,ho scoperto una cosa molto carina su Max…” interviene Junior. E sarebbe?
“ Mi spiace,ma io sono con mio zio e non posso lasciarli a piedi!” rifiuta Max. Li fisso confusa.
“ Mamma,che sta succedendo?” mi domanda mia figlia. Stringo le spalle perché non ne ho la più pallida idea.
“ Junior ha scoperto che a volte faccio degli spuntini notturni. Mi ha sentito mentre lo confidavo via nota vocale per una sorta di sfida con la ragazza con cui mi sento!” racconta Max. Non mi pare nulla di eclatante!
“ Solo una ragazza? Questo che è un miracolo! Vergine o con qualche esperienza? Mi pare di ricordare preferissi le vergini!” ribatte Hermes.
“ Allora prenderò un taxi per passare da casa!” decide Susanna.
“ Non se ne parla! Il tuo ex è un malato mentale! Ti accompagno io e non ti azzardare a ribellarti! Portiamo Hildegard a casa,ti accompagno a prendere le tue cose e Lucky e poi andiamo alla villa!” obietta Junior. Sta proprio sotto Raganella!
“ Non vedo l’ora di reggervi la candela!” borbotta Susanna con ostentato sarcasmo. Ad Aisha scappa una risata che maschera con un colpo di tosse. Ritorna in sala anche Pilar.
“ Non vivrai questo eccitante momento,tuo malgrado!” ribatte Junior.
“ Junior ha ragione! Non puoi andare da sola! E poi non ti faranno sentire un terzo incomodo,vedrai!” conviene papà.  
“ Papà,e se chiedessi a Clizia di dormire a casa con me? Non voglio crearvi rogne!” propone mia sorella.
“ Non se ne parla! Clizia è una bambina e non potrebbe difenderti da quello. Tu dormi a casa e basta!” risponde papà perentorio.
 
[David]
Mi guardo intorno in cerca di una qualche telecamera nascosta che mi aiuti a comprendere che si tratta solo di uno scherzo. Mio fratello non può essere serio! I neuroni li ha dimenticati al deposito bagagli?
“ Dimmi che scherzi! Dimmi che non vuoi sovvenzionare davvero quella zucca vuota di tua suocera e che non hai davvero raccontato a quei due ragazzi ciò che il loro padre ha fatto alla madre!” lo esorto. Il ragazzo lo conosco meno,ma Barbara è una bravissima ragazza ed è molto fragile. Non oso domandarmi come l’abbia presa!
“ Quello continuava ad intromettersi in faccende che non lo riguardano!” si difende Jorge.
“ Tu hai idea di dove possa spingersi Daniele per quella donna? Ha stravolto la sua vita per lei e non credo si tirerebbe indietro all’idea di ammazzare di botte quel cane del suo ex marito!” interviene mia moglie.
“ Non mi sembrava così sorpreso. Magari lo sapeva già!” obietta Jorge.
“ Ciò non toglie che quei due ragazzi saranno scioccati. E poi vuoi regalare del denaro a tua suocera che è riuscita a far fallire un’azienda ben avviata e che aveva 20 anni di storia alle spalle!” ribatto.
“ Magari il settore dei vestiti non era di sua competenza. Forse l’organizzazione di eventi potrebbe fare più al caso suo. Susanna ha bisogno di sua madre e mio suocero vuole scacciarla come si allontana una mosca. Inoltre mi ha fatto una predica che non finiva più sulle mie responsabilità verso quel bambino,come se avessi lasciato incinta sua figlia. La sua compagna poi peggio di lui: impicciona e fastidiosa. Ora capisco perché mia suocera la odia! Susanna mi ringrazierà e mi perdonerà questa piccola omissione!” risponde.
“ Patrizia la odia perché Daniele non ha mai smesso di amarla. E se ti diciamo in tanti la medesima cosa su Adam,è perché forse la cosa giusta da fare è quella che ti stiamo suggerendo tutti!” replica Cassandra.
“ Io non voglio fare il padre! Rivoglio solo la mia vita con Susanna,quella che avevo prima che mio suocero mandasse all’aria la sua famiglia spalancando le braccia ai figli della sua compagna moralista!” risponde Jorge.
“ E che doveva fare? Prenderli a calci nel sedere? Hanno già avuto un inizio traumatico!” osservo.
“ Quello mira al letto di Susanna,ma non avrà gioco facile!” ribatte mio fratello per poi prendere la porta e andarsene.
 
[Nicola]
La voglia di affrontare qualsiasi argomento è sparita da quando quel tipo ha squarciato il velo che ancora copriva l’esistenza intima di Camilla rendendoci partecipi del modo in cui sono stati concepiti Junior e Barbara. Camilla è mia amica ed è stato un ceffone in piena faccia soprattutto perché penso a cosa sarebbe accaduto ad Asia se avesse seguito quell’italiano,se sarebbe toccata anche a lei la medesima sorte disgraziata. Stringo d’istinto la mano di mia moglie.
“ Neanche ti domando se ne fossi già a conoscenza!” borbotta Marcella Valencia verso la sorella,che si tormenta le dita adornate da anelli pacchiani e smalto a specchio.
“ Perché quando Patty ti raccontava i suoi segreti li sbandieravi a tutti? Erano cose di Cami! Racconti raccapriccianti,che non ti sarebbe piaciuto ascoltare,fidati!” replica la sorella.
“ Maria Beatrice,non volevo mi rendessi partecipe della vita intima di Camilla,ma potevi raccontarci del suo malessere,maledizione! Nessuno ti avrebbe chiesto i dettagli,per la miseria!” ribatte la madre di Charlotte e Jean.
“ Da ieri sera dovresti saperlo che nostra sorella è bravissima con i segreti! Il suo più grande segreto si avvicina alla trentina e non sappiamo neppure dove viva e che faccia abbia,se sia sposato,se abbia dei figli! Potresti essere nonna,Bea!” interviene Daniele Valencia,che al momento mi fa pena. Non dev’essere facile per lui da quando ha scoperto questa cosa!
“ Oddio! Questo è un colpo basso,Danielino!” si allarma quella tipa come se le avesse detto di essere prossima alla morte.
“ Nonno,anche io per te sono un colpo basso?” domanda Filippo ad Armando,i cui occhi diventano lucidi.
“ Bea,nel caso non fossi già nonna,rischi di non arrivarci al momento in cui nascerà il tuo primo nipote! Vuoi proprio traumatizzarli questi bambini? Che male ti hanno fatto?” la rimprovera il fratello.
“ No. Né tu,né Rory,né i vostri cuginetti siete stati un colpo basso per me e per la nonna!” lo rassicura Armando.
“ E Clizia per te è stata un colpo basso,zio?” chiede Rory al mio consuocero. Credo che sia stata più che altro una gioia infinita,come quando Asia scelse di restare con me e darmi un’altra opportunità.
“ Assolutamente no. Clizia e zia Roberta sono state come il risveglio da un incubo per me! Però ci sono alcune persone che hanno il cervello molto piccolo e che quindi vedono nella condizione di nonno un sintomo di vecchiaia. A me di invecchiare non importa nulla, quindi sono contento di avere Clizia perché le voglio un gran bene!” cerca di essere chiaro Daniele Valencia.
“ Pensa che io un incubo lo sono stata per qualcun altro!” borbotta Roberta.
“ Peggio per lui! Io ho una figlia meravigliosa e sono molto felice!” la rassicura lui.
“ Perché non hai mai fatto nulla?” domanda Betty a Cami. Effettivamente Camilla è una donna così forte! Proprio non capisco!
“ Perché la vita me l’ero rovinata da sola. Faccio parte della scuola di pensiero per cui chi sbaglia deve pagare! Le scelte sbagliate le avevo fatte io e non potevo pretendere che Daniele mi riprendesse con sé né che Roberta fosse disconosciuta. Non era colpa sua se si trovava ad avere una madre come me!” risponde Camilla pizzicando leggermente la tovaglia.
“ Invece i guai te li ho portati io: se solo fossi arrivata qualche mese prima o qualche mese dopo,la tua vita sarebbe stata migliore. La nostra vita sarebbe stata migliore! E tu sei la mamma migliore del mondo!” replica Roberta ottenendo una carezza dai suoi genitori.
“ Non dire così! Tu sei arrivata quando oramai avevamo perso le speranze ed è anche grazie a te se abbiamo chiarito tutti i malintesi io e papà!” la rassicura Camilla.
“ E non sarebbe stata assurda la tua pretesa di tornare assieme perché io avrei accettato con gioia anche se Roberta non fosse stata mia figlia! Possibile che debba dirti sempre le stesse cose? Tu hai tutti i diritti su di me e devi smetterla di pensare a quanto io sia stato male. Tu non te la sei di certo spassata. L’unico a dover pagare è quel Trimalcione di merda! Certo che la batosta bella grossa deve averla presa Barbara: nel giro di 3 mesi le sono crollate tutte le certezze!” interviene Daniele Valencia abbracciando forte la sua futura moglie seduta sulle sue ginocchia.
Tornano al piano di sotto Barbara e il suo ragazzo. Lei ha gli occhi gonfi e lucidi e lui ha la giacca tutta sporca del mascara,che lei ha attorno agli occhi. Si tengono per mano,mentre lei con l’altra si asciuga il residuo di lacrime sul volto.
“ Niente! Mascara waterproof non pervenuto!” borbotta Roberta. Suo padre l’ammonisce con lo sguardo.
“ Non dirlo a me! È da quando la conosco che la vedo in versione panda a giorni alterni,sebbene Carnevale sia lontano!” aggiunge Susanna Valencia ottenendo un’occhiataccia da Giulio.
“ Amore,ti va se parliamo un po’?” domanda Camilla a Barbara.
“ Voglio stare un po’ da sola. Me ne torno a casa. E se Giulio decidesse di restare,prenderei un taxi! Non sarei di buona compagnia e non riuscirei ad omaggiare il resto del rinfresco se restassi,visto che ho lo stomaco chiuso.”  borbotta.
“ Amore,non pensarlo neanche! Io vengo con te! Accendiamo qualche candela,un po’ di musica rilassante e ti faccio un bel massaggio!” replica Giulio Valencia.
“ E magari evitiamo i dettagli,che ci sono i nostri genitori!” li ammonisce Roberta.
“ Sante parole!” commenta Aisha,che si era già tappata le orecchie a metà della proposta di Giulio alla sua ragazza. Daniele Valencia e Camilla sorridono divertiti da tale siparietto.
“ Magari domani potreste vedervi a cena e parlarne tutti insieme!” propone Armando.
“ Perché a te non interessa sapere l’inferno che ha vissuto tua sorella o sei di stomaco sensibile? Comunque sebbene all’università con me fosse una schiappa,Silvia è diventata molto gettonata nel suo lavoro e se non la becchiamo domani,non la becchiamo più per chissà quanto! Magari possiamo vederci domenica sera e parlarne tutti insieme,così che Barbara e Junior abbiano modo di assorbire la notizia e di distrarsi mentre decoreremo l’albero!” replica suo cognato.
“ Tu quanto c’hai messo ad assorbirlo?” gli domanda il figlio.
“ E chi ti dice l’abbia metabolizzato? Quando lo vedo,ho ancora voglia di schiacciargli i gioielli di famiglia con una pressa! E tu che volevi pure che rinunciassi all’amore della mia vita per non diventargli inviso! Bei criteri hai per valutare le persone! Forse dovresti revisionarli!” replica Daniele Valencia. Camilla lo abbraccia forte.
“ Papà,io che ne potevo sapere? E scommetto che prima che vi chiariste,non lo sapevi neppure tu! A te stava sulle scatole perché credevi Cami lo amasse! Eri semplicemente geloso! Magari lo credevi persino migliore di te!” si difende giustamente il figlio.
“ Mi sarebbe stato sulle scatole anche se avesse lasciato in pace Camilla,visto il suo modo indecente di stare a tavola,ma l’avrei ignorato come l’insetto che è se non si fosse messo in mezzo e non avesse mirato a quello che non era e che non è mai stato suo!” borbotta Daniele Valencia ottenendo un bacio dalla sua compagna,alla quale accarezza i capelli.
“ Te l’ha detto la sera che vi siete riconciliati?” gli domanda Armando.
“ ARMANDO,DIO MIO,NO! CHI PENSI CHE SIA? Non ce l’avrei mai fatta a toccarla di nuovo dopo tanto tempo senza sentirmi come se le stessi facendo del male! Ne abbiamo parlato con calma ed io ho cercato di non ammazzare quel porco,sebbene alla festa di compleanno di Camilla gli abbia dato una piccola lezione,una minima parte di quello che meritava. Quando me l’ha detto temevo qualsiasi approccio,ma Cami mi ha fatto capire che con me non potrebbe mai sentirsi violata o in pericolo e sono più sereno! Vuoi altri dettagli sulla nostra vita sessuale?” ribatte suo cognato.
“ No! O la prossima trilogia erotica la scrivo io,tanto fra i due fratelli Mendoza,direi che ho abbastanza materiale!” interviene Mario beccandosi un << CALDERON >> da Armando che quasi gli spappola i timpani.
 
[Marcella]
E Armando non sa ancora il peggio! Chissà come prenderebbe la scoperta di cosa nasconde il bracciale di sua sorella! Probabilmente cambierebbe i connotati a quel tipo! Mentre mio fratello è sempre stato più ponderato,Armando è sempre stato una testa calda! Camilla ha vissuto ciò che nessuno dovrebbe mai vivere ed ora un figlio loro se lo meritano! L’ho difesa anche per questo con Patrizia,la quale probabilmente non proverebbe pietà neanche se sapesse del suo tentativo di suicidio o di ciò che quello squilibrato le ha fatto passare.
 
“ Non se n’è mai andata dal mio cuore né dalla mia testa. C’ho provato a convincermi di averla scordata,ma non è servito a nulla. È bastato qualche pranzo,qualche confidenza o forse quel bacio al club a riaccendere tutto. E non si tratta solo di ricordi che suggestionano il presente, Marce. Ho vagliato anche questa ipotesi proprio per cercare di capire se fossero sentimenti reali i miei e non solo residui di un amore passato e ti assicuro che è tutto reale ed attuale. Non sono innamorato della Camilla di 40 anni fa,o almeno non solo di lei,ma anche di quella di adesso. Le ho provate tutte per non cedere. Ho tentato anche di maltrattarla dopo quell’avvicinamento al club e l’occasione l’ho avuta a portata di mano quando ho saputo di Roberta,ma è come una specie di piacevole ergastolo. Io sono condannato a lei e anche se sembra strano perché sto tradendo Patrizia,quando Camilla è con me,mi sento una persona migliore. Forse dovrei farmi curare!” borbottò.
“ Ed ora? Ora che farai? Lei è già ad un passo dal divorzio,ma tu? Vuoi davvero farlo questo salto nel vuoto?” gli chiesi con un miscuglio di tenerezza e preoccupazione verso di lui. Voleva davvero lasciare Patty per lei che l’aveva mollato all’altare facendolo soffrire come non mai?
“ Sì,voglio farlo. Io la amo,Marcella. La amo da morire. Ieri notte è stato come se non ci fossimo mai persi,ma semplicemente salutati il giorno prima,non so se puoi capirmi. Come se i 40 anni di mezzo non ci fossero proprio stati. Noi non ci siamo ritrovati: non ci siamo mai lasciati,Marce! Non stiamo ricominciando,ma solo continuando la nostra vita assieme. Siamo stati assieme per 47 anni pur stando lontani per 40 anni,capisci? Il nostro distacco anziché distruggere il legame,l’ha rafforzato! Quando è partita,mi hai detto che prima o poi l’avrei scordata,che oramai per lei facevo parte del passato,ma ti sbagliavi. La amo come e più di prima e non accetterebbe mai di dividermi con Patrizia così come io non potrei mai dividerla con quello o farla diventare la mia amante. L’idea che mi lasci per una proposta del genere mi uccide e…” lo interruppe il suo cellulare con una leggera vibrazione.
Lo estrasse dal taschino della giacca e lo sbloccò. Fissò lo schermo per qualche minuto con un sorriso idiota prima di sfiorarlo col dito.
“ Amore mio,so che ci siamo visti solo poco fa,ma mi manchi anche se forse può essere vista come una cosa scema. Volevo solo dirtelo. Betty c’ha visti e credo che a breve mi toccherà una chiacchierata poco piacevole  con Armando,ma io sono sicura di noi. Grazie per avermi permesso di rientrare nella tua vita e per essere come sei! So che hai paura  di me per la sofferenza che ti ho causato 40 anni fa,ma non accadrà più,te lo giuro! Non vedo l’ora di rifugiarmi fra le tue braccia,tesoro. Non ce la faccio più a stare senza di te! Arriva il boia…ci vediamo dopo,amore mio! Un bacio grande” sentii dire dalla voce di quella donna. Gli occhi di Daniele divennero lucidi in un attimo e distolse lo sguardo da me.
“ Ma piangi?” gli domandai preoccupata. Scosse il capo con lo sguardo di nuovo basso.
“ È che sono di nuovo felice dopo tanto tempo e devo riabituarmi a ciò!” mugugnò asciugandosi le guance. Lo invidiavo quasi: Camilla era tornata da lui e lo amava,mentre il mio Michel non sarebbe tornato più!  
“ Dimmi se non è bellissima oltre che la donna più dolce del mondo!” sospirò felice. Alzai gli occhi al cielo. Sembrava Jean dopo il primo incontro con Giulia oltre che una reminiscenza di lui 47 anni prima!
“ Hai 67 anni,non 17!” gli rammentai.
“ Lo so. E sono pazzo d’amore per questa donna da 47 anni. Non la perderò di nuovo,Marcella! Preferirei la morte ad una vita senza di lei!” rispose. Chissà come l’avrebbe presa Susanna!
“ C’è qualcosa che non va?”gli chiesi notando la sua espressione assorta.
“ Le avevo ordinato la colazione,ma nel messaggio non ne parla! Non le sarà ancora arrivata!” rispose pensieroso.
“ Non le farà altro che bene la colazione,visto quanto è dimagrita! Ti chiedo solo di parlarne con Patrizia dopo le nozze di Lotte! Non voglio che le guastiate il matrimonio!” asserii.
“ Non puoi chiedermi questo. Non puoi chiedermi di restare con Patrizia,di dormire con lei. Non posso e non voglio farlo,Marce! Io non dividerò la casa con quell’arpia neanche un giorno di più!” rispose risoluto.
“ Non ho detto questo! Vorrei solo non sapesse di te e Camilla prima delle nozze di mia figlia. Vai a stare in hotel oppure qui,ma non farle perdere le staffe alle nozze di Charlotte!” replicai.
“ Farò il possibile!” mugugnò. Lo fissai non spiegandomi l’alone di tristezza nel suo sguardo.
“ Marce,se ti confesso una cosa,mi giuri che non lo dirai mai né ad Armando,né a Beatrice,né ai ragazzi?” mi chiese. Annuii spaventata.
“ Non c’è un altro figlio di mezzo,vero?” replicai. Scosse il capo.
“ Hai presente il bracciale che Camilla indossa sempre?” mi domandò.  Mi presi del tempo per pensare alla risposta da dargli senza offenderlo,considerando la sua proverbiale suscettibilità.
“ Senti,Daniele,per quanto abbia gran gusto nel vestire,io non passo il mio tempo a fissare Camilla o i suoi accessori. Non sono te! No,non ho presente questo monile!” replicai.
“ Non sai cosa ti perdi a non osservare Camilla! È l’opera d’arte migliore dell’universo. Ad ogni modo,quel bracciale non è solo ornamentale!” rispose.
“ Gliel’hai regalato tu come pegno d’amore? Daniele,che…” farfugliai confusa.
“ Copre una cicatrice. L’ho vista ieri sera. Ha provato a balbettare una scusa,ma io ho capito. È successo 2 settimane dopo la sua partenza da Bogotà! Mi sono sentito morire. Lei e Roby hanno rischiato di morire! Che senso avrebbe avuto il mondo per me se loro due non fossero sopravvissute? Io non la voglio una vita senza di loro. Non la volevo prima e non la voglio ora. Ma io ti giuro che quando quell’omuncolo mi capiterà a tiro le sconterà tutte!” rispose tremando dalla rabbia. Restai scioccata. Il loro amore era stato grande,ne ero consapevole,ma non credevo che avesse sofferto anche lei. Mi erano più chiare le parole della sera prima.
“ Non lo dirò mai a nessuno,te lo prometto! Armando finirebbe per ammazzarlo!” replicai.
“ Userei ciò che mi resta per pagargli la cauzione!” borbottò.
“ Daniele,tu lo sai che dopo questa cosa devi stare ancora più attento? Che devi pensare bene se è lei ciò che vuoi? Se tu dovessi lasciarla di nuovo,potrebbe rifarlo!” lo esortai a riflettere.
“ Io la seguirei. Non devo spiegarlo proprio a te,lo so. Tu non hai raggiunto Michel perché i tuoi ragazzi avevano ancora bisogno di te,ma io non reggerei ad un dolore simile di nuovo! A dispetto di chi pensa il contrario,tra noi due quella più forte sei tu!” rispose con gli occhi lucidi.
“ Marcella,io sto così male che mi sembra minimo il mio dolore dell’epoca. Non so se riuscirò mai a perdonarmi! L’ho trattata troppo male! Vorrei solo sparire! Le ho detto di amare Patrizia sia al club che ieri mattina per proteggermi da lei,per vendicarmi ed ho rischiato che reiterasse il gesto e che lo portasse a termine fino in fondo! Ma io che me ne faccio di una vita senza Camilla? Se penso a quanto può aver sofferto vedendomi sui rotocalchi con altre donne…povera la mia stellina! Al matrimonio di 2 giorni fa ho ripreso a respirare solo quando ha deciso di trattenersi qui con Roby per una settimana,la sola idea che partisse per tornare da quello,l’idea di non incrociarla più per caso… se lei decide di restare a Zurigo,io mi trasferisco lì! Io non le lascio più,mai più!” scoppiò quasi a piangere.
“ La cosa importante sono le tue intenzioni attuali e sono le migliori. Le regalerai tutta la felicità di cui vi ha privati quel tipo!” cercai di rassicurarlo per evitare che il mio salotto divenisse un lago.
 
“ Sei tanto arrabbiata con me?” domanda Camilla a Barbara,la quale scoppia a piangere per poi abbracciarla. Le due quasi spiaccicano mio fratello,che però sorride.
“ Alla cena di presentazione di Roberta non ho capito niente. Io sono una stupida imbranata!” si mortifica quella ragazza.
“ Se dobbiamo parlare di imbranate,non ci sei di certo tu fra queste,ma quella che ha imbrattato la tovaglia di vino!” la rassicura Daniele.
“ Amore,non è colpa tua! Io non ce l’ho con te. È grazie a te se ci siamo ritrovati io e Daniele! Sì,senza il tuo concepimento avrei potuto divorziare e tornare a Bogotà,ma io ti ho amata appena ti ho stretta fra le braccia e non permetterò che le nefandezze di quell’uomo facciano star male te e tuo fratello!” la rassicura Camilla.
“ Noi andiamo. Ci sentiamo più tardi! Nick,Carmen,ci dispiace,ma Babi ha bisogno di stare un po’ tranquilla!” esordisce mio nipote. I 2 novelli sposi annuiscono comprensivi.
“ Notte!” saluta Barbara baciando la guancia di sua madre e di mio fratello prima di andar via con colui che a breve sarà suo marito.
“ Qualcuno dovrebbe spiegare a quell’incivile che non è più gradito al matrimonio di Giulietto!” afferma Susanna.
“ Se riesci a spiegarglielo tu,ti faccio una statua,tesoro! E comunque non è che prima fossimo tutti chissà quanto entusiasti all’idea di sopportarlo. Dalle nozze di Hermes e Charlotte abbiamo imparato qualcosa!” ribatte giustamente Camilla. A quel banchetto ho temuto di rimanere senza casa! Il mio cellulare squilla ed il numero non è fra i miei contatti.
“ Mamma,che vogliamo fare? Lo spegni o lo facciamo squillare all’infinito?” mi esorta Jean. Mi scuso per poi uscire in giardino.
“ Pronto!” esordisco.
“ Sono il dottor Vega e so che non desidera parlarmi,ma volevo semplicemente scusarmi!” esclama.
“ Neanche voglio sapere chi le ha dato il mio numero di cellulare e se è stata Patrizia,in cambio della sua arringa,non arriverà alle nozze di suo figlio!” replico. Lo sento sbuffare.
“ Ho detto una balla alla sua domestica,che ingenuamente c’ha creduto. Non se la prenda con lei. Mi sono spacciato per un dipendente del servizio elettrico in procinto di sospendere la fornitura per una fattura non pagata!” ammette. Alzo gli occhi al cielo.
“ Lei e Patrizia avete parecchio in comune: entrambi mandate avanti le vostre balle! Non è con me che deve scusarsi,visto che non sono io quella delusa da lei,dato che l’ho ben inquadrata da quando è venuto a casa mia per gridarmi addosso qualcosa di orribile ignorando volutamente il mio lutto e il mio dolore ancora vivo per la morte di mio marito. Io non sono delusa da lei: quello di oggi è stato solo l’ennesimo sfoggio di maleducazione e mancanza di rispetto. Gli sposi hanno già avuto un ricevimento risicato per via del destino e lei è corso qui per difendere una donna con cui è stato a letto,che conosce da 5 minuti e che non ha mai risparmiato offese alla donna che dice di amare. La coerenza l’ha persa in corsia o non l’ha mai avuta?” sbotto.
“ Ho chiamato lei perché Aisha non mi risponde più al cellulare e volevo le riferisse il mio messaggio. E comunque Patrizia è la sua migliore amica e suo fratello è stato una persona orribile anche con lei!” replica.
“ A Patrizia avevo consigliato di non sposarlo,ma lei non ha voluto ascoltarmi. All’epoca lo sapevano pure le pietre che continuava ad amare Camilla,visto che dopo la proposta di matrimonio fatta a Patrizia si è ubriacato. E non lo so per confessione di mio fratello,ma perché me ne sono accorta da una conversazione telefonica che era sbronzo. Patrizia in questo casino ci si è infilata da sola mentendo, omettendo,non seguendo i consigli miei,che sapevo benissimo come fosse Daniele in versione innamorata. E comunque non si preoccupi che la sua pupilla ha trovato un finanziatore! Ora che la sua missione da supereroe è riuscita,posso sperare di essere lasciata in pace o dovrò domandare al mio gestore telefonico di staccarmi la linea perché lei non mi importuni più?” ribatto.
“ Mi di…” riaggancio prima che mi rifili l’ennesimo << mi dispiace >>. Questo sembra la giornata mondiale del << mi dispiace >>!
Torno in casa urtata e infastidita. Roba da matti! Mi ha scambiato per la sua segretaria! Invece di domandarsi perché la ragazza che ha cresciuto come una figlia non gli risponde al cellulare,pensa di bypassare il problema disturbando me!
“ Mamma,va tutto bene?” mi domanda mia figlia. Abbozzo un sorriso.
“ Ancora quel dottorino? Ma gli hai dato il tuo numero?” mi chiede a macchinetta mio figlio.
“ Aisha non gli risponde al cellulare ed ha pensato di farmi diventare la sua segretaria. Alla prossima mi chiederà di portargli il caffè! Dice che gli dispiace!” borbotto.
“ E di cosa per la precisione? Di essere diventato lo zimbello della festa per aver difeso una che non arriverà mai da nessuna parte? Ci sono più possibilità che il cugino di Carmen diventi un padre di famiglia,che la sua amica conduca con successo un’impresa. Lei e il lavoro sono su 2 pianeti inconciliabili,vivono in 2 galassie distinte e separate. E anche se quella tipa avesse un talento indiscusso ad organizzare eventi,ha offeso mia madre! Inoltre che razza di eventi vorrebbe organizzare così conciata? Addii al celibato? Le ha chiesto di far organizzare da lei baby shower delle gemelline?” sbotta Aisha. Mio genero sbianca.
“ No,quella è stata un’idea di Patrizia!” mugugno. Armando mi lancia un’occhiataccia che la dice lunga.
“ NON SCHERZIAMO PROPRIO,MARCELLA! Se vuoi aiutare la tua amica,risposati e fatti organizzare da lei l’addio al nubilato. LA FESTA DELLE BAMBINE NON SI TOCCA!” s’inalbera il padrone di casa. Quando lo perderà questo viziaccio di urlare?
“ Questa battuta non è divertente! Ad ogni modo,spetterà ai genitori decidere e dubito che tuo figlio,dopo i tappeti animalier di un mese e mezzo fa,voglia affidarle l’organizzazione di quell’evento!” replico.
“ Per una volta,direi che io e il padrone di casa siamo d’accordo! E poi tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Mio figlio non nascerà nella città dove vive quella svitata…che la tua amica non canti vittoria troppo presto perché non sa fino a che punto sono disposto ad arrivare pur di proteggere quello che amo!” interviene Daniele con un tono che conosco bene.
 
[René]
E menomale che sono persone cresciute con un certo tipo di educazione! Mi ha riagganciato il telefono in faccia! Io stavo solo cercando di aiutare una donna che dalla sera alla mattina è stata abbandonata come un cane per strada. Come fa una cresciuta negli agi a vivere nel mio quartiere?
E,sì quella donna ha offeso la mia Lauren,ma non si sarebbe mai sognata di farlo se suo marito non ci fosse andato a letto! E mi meraviglio di Aisha,che è sempre stata una paladina dei più deboli e lascia che quell’uomo tratti così la madre dei suoi figli schierandosi dalla parte di lui!
 
Stavo controllando le lastre di un mio piccolo paziente quando sentii la porta aprirsi e le voci di Lauren ed Aisha in corridoio. Lasciai perdere quegli esami per accoglierle,ma mi raggelai quando notai l’occhio livido della bambina.
“ Topolina,che è successo?” le domandai allarmato.
“ Una sciocchezza. Quello che me l’ha fatto è conciato pure peggio!” rispose fiera.
“ E se ne vanta pure! Si è messa a scazzottare con uno dell’ultimo anno,lei che va in seconda. Ti pare che invece di giocare con la palla,con la corda,con le bambole,debba mettersi a fare queste cose?” commentò Lauren. Aisha era una bambina diversa dalle sue coetanee e la corda,le Barbie e tutte quelle idiozie le snobbava.
“ Io non volevo scazzottare,ma lui ha offeso Diana solo perché è un po’ grassottella e mi voleva tirare i capelli. Mi ha detto che sono rossa come la coda del diavolo!” si difese Aisha.
“ Amore,ma tu sei uno scriccioletto minuto,ti pare che ti metti a fare a botte col rischio di essere massacrata?” replicò Lauren preoccupata.
“ Mamma,a me non mi massacra nessuno. E non è giusto che quelli come quel tontolone devono sempre vincere solo perché sono più forti! Lui dice che non ho il papà perché sono cattiva!” ribatté Aisha. Gli sguardi miei e di Lauren si intrecciarono.
“ Perché non diventi il mio papà?” mi chiese speranzosa. La fissai sbalordito e anche lo sguardo di Lauren mostrava le medesime emozioni.
“ Va beh…intanto che ci pensi,tieni questo!” aggiunse passandomi un bigliettino con un cuore rosa enorme e la scritta << Buona festa del papà! >> prima di andare via.
“ Lauren,ascolta…” lei mi interruppe.
“ No. Di suo padre ha pure troppo. È un’attaccabrighe come lui,porca miseria! Quell’uomo non sa amare. Da quando gli hanno spezzato il cuore non sa amare davvero!” asserì risoluta.
 
E invece adesso se l’è presa e ha deciso di includerla nella sua famigliola allargata con l’amore della sua vita. I nipotini di Lauren avranno quella donna come nonna,cresceranno con lei. La mia Lauren non ascolterà mai i suoi nipotini ridere o chiamarla << nonna >>.
Il cellulare mi allontana dai pensieri malinconici su Lauren e me la prendo con calma a rispondere,visto che non è il mio cercapersone a trillare come un pazzo.
“ Pronto!” esordisco.
“ Sono Patrizia. Volevo ringraziarti per la dritta che mi hai dato! Ho trovato una socia ed anche un finanziatore. Devo solo trovare un locale dove avviare la mia attività,una sede ufficiale!” mi comunica contenta. Sorrido di rimando. Almeno lei è riuscita a non farsi devastare da quell’essere immondo come la mia Lauren!
“ E conta di trovarlo nelle vicinanze o in centro?” le domando.
“ Beh se il locale di quella vecchia panetteria fosse disponibile potrei cominciare da lì. In fondo il grosso del lavoro sarà online. A me serve giusto un localino di rappresentanza,qualcosa dove incontrare i miei soci e qualche cliente che smanetta poco col pc!” risponde.
“ Beh…il figlio della signora Martha non l’ho mai conosciuto purtroppo. Ero più in missione che a casa nel periodo prima che mi trasferissi a Cartagena. E anche da quando sono tornato a Bogotà,il pane lo compro perlopiù al supermercato. Mi sono accorto della sua chiusura solo per la saracinesca abbassata ad ogni ora. Potrebbe provare ad informarsi nel quartiere o al catasto sugli eredi di quella panetteria e provare ad affittarla. Non le consiglio di domandare aiuto al suo ex marito perché finirebbe per perdere pure l’investitore!” ribatto.
“ Capisco. In realtà anche Beatrice e Nicola sono cresciuti in questo quartiere,ma dubito siano pronti ad aiutarmi. Nicola dovrà dividere un nipote con Daniele e Beatrice tiene troppo alla cognatina per contrariare Daniele!” osserva.
“ In questa città ci sarà qualcuno a parte me che non è per nulla interessato ai dettami di Daniele Valencia!” commento esasperato. Sembra che quell’uomo muova il mondo!
“ Ne dubito. Ora ti lascio perché devo rispondere al campanello. Ancora grazie!” taglia corto prima di riagganciare. Quell’uomo andrebbe denunciato! Ma si può fare terra bruciata alla moglie per costringerla all’esilio?
 
[Junior]
Ci provo con tutte le mie forze a staccarle gli occhi di dosso,a mettere in pausa i pensieri su quello che ho scoperto oggi,sui dubbi installati nella mia testa da Pilar con le sue insinuazioni,ma se provo a non pensarci,l’unica cosa che mi viene in mente per distrarmi è lei: i suoi baci,il profilo del suo collo,il profumo della sua pelle,le sue morbide curve,la punta della sua lingua che accarezza il lobo del mio orecchio.
“ Amore mio,tua sorella almeno ha pianto,ha detto qualcosa,tu non vuoi dirmi proprio nulla?” mi domanda mia madre. Sollevo lo sguardo dal calice dell’acqua per rivolgerlo a lei.
“ Ti voglio bene. Grazie per avermi tenuto,anche se volevi la tua vita andasse in un’altra direzione e con un’altra persona,un uomo che ti ama molto e che ci sopporta,nonostante gli portiamo molti casini!” rispondo. Daniele alza gli occhi al cielo e porge un fazzoletto alla mia mamma,che ha gli occhi lucidi.
“ Non mi porti nessun casino e smettila,che c’è il rischio che si allaghi pure questa sala da pranzo e non per un tubo rotto! Va a finire che tuo cugino penserà di essere destinato a festeggiare in acqua con le pinne! Lo sai che tua madre è sensibile!” mi ammonisce Daniele ricevendo un buffetto affettuoso da mia madre. Sorrido.
“ Zio Mario,prima hai detto di avere sufficiente materiale su papà e zia Camilla da poter scrivere un certo tipo di trilogia. C’entra la Terramolla,Terramira,Terramoda?” esordisce Milla. E che sono queste cose?
“ Che vuoi dire?” le domanda zio Armando.
“ Io ero solo andata a prendere una cosa di sopra. La signora Marcella stava piangendo con Daniele e io…” borbotta mia cugina.
“ Hai origliato. Immagino tu abbia curiosità sulla Terramoda!” interviene Daniele. Le mie cugine annuiscono e anch’io sono curioso.
“ Cos’è? Una casa chiusa? Perché dovrebbe cambiare la nostra opinione su zio Mario,su papà,su zio Nicola?” domanda Maggie.
“ Armando,io non l’ho fatto di proposito!” si scusa Daniele.
“ Lo so. Immagino che non ti aspettassi che la Mostrilla fosse così curiosa. Ma il passato va affrontato ed è giusto che mi prenda le mie responsabilità!” replica zio Armando. Lancio un’occhiata a Susanna,che mi stava già fissando confusa.
“ Vostro padre aveva portato in consiglio una proposta assurda per diventare presidente. Io l’ho votato solo per affetto. Sapevo che quella di Daniele era la più sensata,ma non mi ha dato ascolto!” esordisce mia madre.
“ Per ottenere le mete che si era prefissato occorrevano sacrifici che un’azienda che aveva appena cambiato presidente,quindi in fase di assestamento,non poteva permettersi. All’epoca accanto a vostro padre c’erano Mario e vostra madre!” continua Daniele.
“ L’Ecomoda ha vissuto un periodo difficile ed un’azienda di accessori propose una commissione a Betty,che non accettò!” borbotta zio Armando. Non capisco dove vogliano andare a parare!
“ Invece di raccontarci tutto a mo’ di favola per la buonanotte,potete essere diretti? Che cos’è questa Terrabella o come si chiama?” sbotta Bob. Scuoto il capo sconvolto.
“ Armando contattò l’azienda e si fece mandare il compenso che volevano offrirmi e con quella fece costituire un’azienda a mio nome: la Terramoda. Io non avevo tempo per dedicarmi a quell’attività e siccome Nicola era disoccupato,pensai di farla gestire da lui. L’Ecomoda navigava in acque sempre peggiori,mentre la Terramoda con i vari investimenti accresceva il suo capitale fino ad ipotecare l’Ecomoda!” racconta zia Betty. Un’azienda di facciata?
“ Davvero?” domanda incredulo Nick.
“ Sì. Questo è ciò che avrebbe potuto farvi vedere tutti sotto un’ottica diversa. Nulla di scabroso!” risponde mia madre.
“ E anche altro volevano fare di peggio? Una truffa,zia! Papà ha sempre predicato onestà,rettitudine e ha creato un’azienda per non essere ipotecato dalle banche!” obietta Milla.
“ La predica a papà no. Tutti noi abbiamo fatto qualcosa di male nella vita: io sono stato una pessima persona fino a 6 mesi fa; tu hai perso la verginità con qualcuno che potrebbe mandare tranquillamente al creatore papà; Bob ha rischiato di perdere la donna della sua vita per la sua testa dura; Giulia si è ficcata in un casino ed è andata a letto col cugino del ragazzo che amava; Nick per essere troppo cortese e troppo gentile ha rischiato di perdere Carmen alimentando le sue insicurezze… Nessuno può crocifiggere papà!” interviene Hermes.
“ Ed io? Io che ho fatto?” obietta Maggie.
“ Per avere la disgrazia di sopportarmi pure i 9 mesi di gestazione oltre a quelli di vita,qualcosa di male devi aver fatto. Se non in questa vita almeno nell’altra! Amore,non è che ti ha fatto qualche sgarbo all’asilo?” le risponde Hermes prima di rivolgersi a sua moglie,la quale ridacchia divertita.  
 
[Theresa]
I nostri colleghi hanno trascorso tutta la durata della proiezione del film a fissarci e tirarsi gomitate fra loro. Che figura! In più io e Bryan ci siamo quasi ustionati le mani per colpa della mia sbadataggine! Tuttavia Bryan non ha mai smesso di tenermi la mano durante il film o di sfiorarmi le dita mentre pescavano i popcorn dalla stessa ciotola.
“ Dici che hanno inventato di avere un impegno per lasciarci soli?” domando a Bryan mentre usciamo dal centro commerciale con un milkshake per uno. Lui annuisce.
“ Penseranno che sei masochista!” borbotto. Ridacchia divertito.
“ Ho macchiato la tovaglia della signora Mendoza!” borbotto mortificata.
“ Non credo che il fallimento del loro ricevimento sia dovuto a te. E poi in quelle famiglie le tovaglie inamidate sono infinite. Neanche se ne accorgeranno,vedrai!” mi rassicura carezzandomi il viso.
“ Ti va se per consolarci andiamo a prenderci una bella pizza a taglio con le patatine fritte?” mi propone. Annuisco sorridente.
“ Tanto che importa della dieta?” scherzo ottenendo una risata cristallina.
“ Theresa!” esclama alle mie spalle una voce che conosco. Mia madre tiene fra le mani dei sacchetti del supermercato colmi di cose.
“ Mamma! Lui è Bryan. Bryan,lei è la mia mamma!” li presento. I due si stringono la mano.
“ Signora,ma lei è automunita? Ce la fa a trasportare tutti quei sacchetti?” le domanda premuroso strappandomi un sorriso intenerito.
“ Solo Esperanza. C’è mio marito in fondo alla strada,non vi preoccupate!” ci rassicura.
“ Mamma,io mi fermo a cenare qualcosa al volo con Bryan,ok?” la avviso.
“ Ma non fare tardi! Hai poi consegnato quel portafoglio al tuo capo?” replica. Annuisco omettendole la figuraccia fatta.
“ Barbara e Giulio mi hanno invitato al loro matrimonio,sai?” le rivelo. S’irrigidisce.
“ E ci andrai?” mi domanda preoccupata. Sì,il suocero-patrigno di Barbara non è il massimo della simpatia,ma non è un serial killer!
“ Sì. Mamma,non mi farò nessun castello in aria. So benissimo che sono un mondo a parte,ok?” la rincuoro. Il fatto di lavorare per persone ricche non vuol dire che ambisca a far parte del loro mondo!
“ Un mondo pieno di scandali. Ci vediamo a casa. Bryan,lieta di averti conosciuto!” taglia corto mia madre lasciandoci lì.
“ Tua madre forse non ha torto. Il dottor Valencia farebbe paura a chiunque! Ad ogni modo vi somigliate tu e tua madre!” esclama Bryan.
“ Non molto,ma abbastanza sì. Dici che ci piazzeranno al tavolo con quel tipo?” replico un po’ spaventata all’idea di dover sopportare le battute cattive di quel signore. Bryan afferra uno dei due caschi e me lo allaccia.
“ Dubito voglia avere a che fare con noi due. Anche se credo che il peggio che potrebbe capitarci sia l’ex moglie di quel tipo. Una volta è venuta in azienda ed è salita in passerella mentre le modelle stavano provando per parlare con suo figlio di cose loro private. E poi un’altra volta ha litigato con Pilar,con Aisha,con la signora Mora. È una pazza! Ora capisco perché quel tipo l’ha mollata per tornare dalla sua ex!” ribatte. Andiamo bene!
 
[Patrizia]
“ Dalla villa a questa casetta dev’essere stata una bella botta per te!” commenta Guido. Ma io risorgerò da questa situazione!
“ Sto cercando di riprendermi e farcela da sola!” rispondo conducendolo verso la sua stanza,ergo quella che era dello sgorbio prima che stregasse Armando e lo rubasse a Marce.
“ Il bagno della villa di Zurigo era più grande!” borbotta.
“ Se vuoi ti faccio vedere il cattivo gusto con cui è arredato lo sgabuzzino che mi fa da camera da letto. Il buongusto in questa casa non è mai entrato neanche dalla finestra!” replico. Solleva una mano a mo’ di stop.
“ No,grazie. Direi che per oggi ho già sopportato il peggio: tra mio figlio che mi minaccia e che si fidanza senza neanche avvertirmi,direi che ho già dato!” risponde.
“ Tuo figlio si è fidanzato? Non con Susanna,vero?” mi preoccupo.
“ No. Con una ragazzina di 20 anni. Ma che stia così vicino a tua figlia non piace neanche a me! Ho incontrato tuo genero in aereo e gli ho consigliato di marcare stretto la sua ragazza onde evitare la nostra fine!” risponde.
“ Mio genero…Susanna l’ha sbattuto fuori di casa per una balla. E quando ho provato a farla ragionare mi ha praticamente ordinato di farmi gli affari miei!” replico.
“ Cambiata totalmente?”-annuisco- “ L’influenza di Camilla e del suo stallone! Non voglio allarmarti,ma non mi meraviglierei se dalla sera alla mattina te la ritrovassi fidanzata con un morto di fame,che però per lei rappresenta l’amore della sua vita!” ribatte.
 
Dopo la diatriba con Daniele sull’insalata di mare,non avevo più aperto bocca. Aveva preferito quella a me,bistrattandomi dinnanzi a tutti!
“ Dopo la separazione,ti trasferirai qui?” domandò la slavata della figlia a quella gattamorta facendola restare con la forchetta sospesa a mezz’aria e strappando un sorriso speranzoso a mio marito. La bastarda di mio marito sobbalzò.
“ E certo: lei infaustamente l’ha sposato,tu sei nata dal suo seme ed io dovrei sciropparmelo mentre tu vivresti nella stessa città di mio padre? Se la mamma viene a vivere qui,mi trasferisco anch’io!” s’irritò.
“ Masochismo puro!” sussurrò Giulietto alla sua ragazza.
“ Capo primo: non puoi lasciare Zurigo perché hai un marito che ti adora e che è in procinto di avviare una clinica prestigiosa lì ed hai una figlia che va a scuola lì; capo secondo: io non mi trasferirò a Bogotà. Non ne ho la minima intenzione. Ci vorrebbe un miracolo per convincermi a tornare qui!” intervenne quella sgualdrina.
“ Un miracolo? Qualcosa di meno impegnativo e più raggiungibile di un miracolo non andrebbe bene lo stesso?” replicò mio marito.
“ No. Quello che voglio è impegnativo e vale molto!” rispose quella gattamorta. Stritolai quasi il mio tovagliolo.
“ Non ti piace il salmone? Se ci fosse stato più tempo,ti avrei fatto preparare il ceviche. L’hai sempre adorato. Ti piace ancora?” le domandò mio marito. Aveva pure i vizi?
“ I miei gusti non sono mutati. Il salmone è ottimo,ma ho poca fame.” rispose lei. Lui la guardò dubbioso,come se qualcosa non gli tornasse.
“ Come no…le balle non sono mai state il tuo forte! Posso assaggiarne un po’?” replicò lui sospettoso.
“ Certo!” ribatté quella stronza prendendo una delle forchette di Daniele pulite per afferrare un pezzo di salmone e portarlo alla sua bocca.
“ Preferisci l’aereoplanino o mangi senza fare capricci? Se vuoi ti racconto la storia delle principesse del lago che usavo con Roby quando non voleva mangiare!” scherzò quella sgualdrina.
“ Dovresti narrarmela. Potrei usarla con l’altra bimba che sta facendo i capricci per mangiare,sebbene sia macilenta!” ribatté mio marito.
“ L’infanzia l’ho abbandonata con te 47 anni fa,se ben ricordi!” rispose quella stronza allusiva. Daniele sorrise prima di farsi imboccare. Strizzò gli occhi tremando quasi.
“ Maledizione,ma quanto lime c’è qui sopra? Pare esserci caduto un giardino di limoni! Cami,io non so come scusarmi! Di solito Anita cucina benissimo!” asserì Daniele contrito. Era arrivata la principessa dei miei stivali!
“ Meglio di me?” domandò quella cretina. Fumavo di rabbia. Stava civettando con mio marito!
“ No,non meglio di te,ma non dirglielo o si licenzierà. Però Patrizia potrebbe assumere Trimalcione. Si occupa lei della servitù!” rispose lui.
“ Beh neanche a me piace occuparmi dei domestici. Se ci fossimo sposati saremmo rimasti senza camerieri a quanto pare!” replicò quella.
“ Per te mi sarei sacrificato. Per te avrei fatto qualsiasi cosa,lo sai! Mi dispiace per il salmone! Te lo faccio portar via!” rispose Daniele.
“ No. È sopportabile,Dan! Ci sono cose peggiori da mandar giù,te l’assicuro!” replicò quella stronza.
“ Tipo la lite con Armando? Non l’ho invitato io. Posso giurartelo su nostra figlia,se non mi credi!” rispose Daniele. Lei annuì.
“ Avresti chiesto il mio parere,ti conosco! Credevo fossi cambiato,ma sei lo stesso! A parte l’essere astemio…” ribatté quell’oca. Astemio?
“ Ti ho mentito: lo champagne rosé è ancora il mio preferito, ma credevo di non potermi più ubriacare con tale ambrosia quindi è successo come la volpe che non arriva all’uva e…” rispose Daniele strappandole un sorriso. La volpe?
“ Capito! Direi che ho fatto più o meno lo stesso,quindi non ti biasimo. Nascondere o fingere non è mai un bene! E poi con me non hai mai usato filtri o maschere,quindi direi che puoi evitare questi convenevoli! Siamo sempre stati sinceri fra noi,giusto?” replicò quella.
“ Esatto! Come facevi a sapere della presenza del salmone in casa?” le chiese Daniele.
“ Valencia,mi offendi: non sono tanto vecchia da non ricordare che impazzisci per il salmone. Mi rubavi tutti gli uramaki e i nigiri al salmone ogni volta che andavamo in quel ristorante giapponese…chissà se c’è ancora!” rispose quell’oca.
“ No,ha chiuso,ma ne ha aperto uno qui vicino qualche mese fa. Non so se possa definirsi all’altezza di quello dove andavamo noi tutte le settimane perché non l’ho mai provato. Da quando non fai una bella scorpacciata di sushi?” replicò mio marito.
“ Una vita… So che è un’eresia,quindi non commentare!” ribatté quella.
“ E se dopodomani testassimo il nuovo? È da una vita che non mangio del sushi! Ma se non ti va,vado solo con Roby!” esclamò Daniele.
“ Sì,certo che mi va. Ma a Zurigo io e Roby ti faremo provare un ristorante ucraino che è la fine del mondo! Scommetto che non hai mai mangiato ucraino!” rispose quella puttana. Daniele annuì con un sorriso.
“ La nostra prima cena da soli! Però io niente sushi. Opterò per qualcosa che preveda pesce cotto!” esultò la bastarda di Daniele.
“ Tecnicamente non è così. Quando eri nella pancia della mamma,abbiamo cenato tante volte assieme!” la corresse Daniele.
“ Io e Babi abbiamo optato per il sushi la prima volta che l’ho invitata da me. Lo adoriamo!” raccontò Giulio. Daniele e quella si sorrisero.
“ Avevi il frigo vuoto,Giulio! Non sono abituata a cucinare l’aria fritta!” rispose Candy Candy. Mio marito e quella risero.
“ Tuo figlio è peggio di te. Mi sa che pure per lui la cucina è un pianeta sconosciuto,Valencia!” scherzò quella.
“ Ma se per te cucinavo! E potrei persino tornare a farlo per te,sai? In fondo i tuoi gusti non sono cambiati,no?” asserì Daniele.
“ E neanche il tuo vizio di dar peso alle mie frasi come fossero la Bibbia! No,non sono cambiati!” replicò quella sgualdrina.
“ Dai,spiritosona,per par condicio,parlami dei tuoi domestici,dato che hai conosciuto i miei! A parte lo zulù,hai qualche altro cameriere? Trimalcione col grembiule e la cuffia non ce lo vedo!” esclamò Daniele rivolgendosi alla stronza prima di scoppiare a ridere. Quella lo imitò.
“ Sei pessimo! Non riuscirò più a guardarlo in faccia per colpa tua!” si lagnò quella stronza.
“ E a che ti serve guardarlo in faccia,scusa? Tanto divorzi,no? Dicevamo che hai dei domestici oltre quello,no?” replicò Daniele divertito.
“ Sì,scemo,ho due domestici,però siccome non starai da me,ma da nostra figlia,che ti importa dei miei domestici?” replicò quella stronza.
“ Ah perché mi hai invitato a stare da te? Non mi pare,quindi non c’è bisogno di risentirsi!” rispose mio marito.
“ Hai detto chiaramente anche a Guido che non avresti accettato snobbando casa mia come se fosse un girone dell’inferno. Hai cambiato idea?” ribatté quella sgualdrina.
“ Metti che da Roby mi trovo male,mi servirà qualcuno da cui appoggiarmi,un alloggio provvisorio! Non vorrai mica lasciarmi per strada, vero?” replicò lui.
“ Mi hai offerto la tua ospitalità ed io sono una donna buona,riconoscente ed ospitale! Mi casa es tu casa,Valencia! Anche se,una volta a Zurigo andrò a stare in hotel. Non intendo dividere con lui né il tetto né altro mai più nella vita!” rispose lei. Lui rise.
“ Mi pare giusto. Potresti venire a stare anche tu da Roby! Mi sentirei meno spaesato!” propose lui. Lei sorrise.
“ Ci penserò!” squittì quella stronza.
“ Allora? Abbiamo detto che hai tre domestici: due salariati e un parassita!” esclamò Daniele ancora ilare.
“ Se fai lo spiritoso,o ti butto dall’aereo o finisci per dormire con Guido. Sareste carini assieme!” rispose quell’oca. Mio marito sbiancò.
“ Mamma,ma così lo uccidi! Papà,non ti preoccupare,ti difendo io!” intervenne la loro bastarda poggiando la testa sulla spalla di Daniele.
“ Lo so,amore mio. Ma tua madre non arriverebbe mai a tanto,tranquilla! La conosco!” le rispose Daniele baciandole la fronte.
“ Alina,la mia colf,lavora per me da 4 mesi; Igor,il mio maggiordomo,da 10 anni!” asserì quella per rispondere alle curiosità di Daniele.
“ Ne hai cambiata un’altra,zia? Possibile che le tue domestiche non durino mai più di 3 mesi?” intervenne Nicola Mendoza.
“ Non me ne occupo io. Guido le assume e Guido le licenzia. Si vede che dopo 3 mesi le loro prestazioni lavorative non lo soddisfano più,che vuoi che ti dica?! Ad ogni modo,per me una cameriera vale l’altra,per quanto Alina con la sua musica a palla nelle orecchie sarebbe capace di farci sgolare prima di eseguire un nostro ordine!” rispose quella donna. Mio marito ridacchiò divertito.
“ Soddisfatto delle mie informazioni,dottor Valencia?” esclamò quell’oca sfidandolo quasi. Lui scosse il capo.
“ Mangia! Non mi piacciono gli scheletri e siccome il 31 dovremo viaggiare assieme,ok che sarà Halloween,ma preferirei viaggiare con te più che con le tue ossa! Ti imbocco o fai da sola?” replicò Daniele autoritario ma sorridente. Perché quella aveva tanto potere su di lui?
“ Zia,potresti venire a stare da noi. Il mio divano letto è collaudato oltre che comodissimo!” propose Hermes Mendoza.
“ Mi piacciono gli hotel,tesoro. Tu e Charlotte avete bisogno di privacy prima che nascano i bambini. Anche se sono bionda con gli occhioni chiari,non sono una bambola e me la cavo da sola,ok? E poi non voglio crearti rogne con tuo padre!” rispose quella.
“ Ti ricordi quando stilavamo le classifiche degli hotel delle nostre vacanze?” le chiese mio marito.
“ Sì,durante il nostro viaggio a Las Vegas nel ’92 usammo dei cognomi falsi. Eravamo Edoardo e Angelica Gaviria!” rispose quella.
“ E il receptionist fece notare che era il cognome del presidente della repubblica colombiana di quell’anno e tu rispondesti con la tua solita sfrontatezza che poteva chiamarti << First Lady >>. Non sapevo se sculacciarti per aver risposto con ironia a quello che ti guardava con la faccia da baccalà o scoppiare a ridere!” aggiunse mio marito prima di prorompere in una fragorosa risata.
“ Optasti per la seconda mi pare. Non la smettevi più di ridere tanto che cominciai a maledire il fatto che non avessi scelto la prima idea. E dicesti che il nostro secondo figlio si sarebbe chiamato Edoardo o Angelica!” rispose lei.
 
“ A me basta che non sia tuo figlio il suo prossimo fidanzato! Tutto voglio meno che trovarmi doppiamente imparentata con quella sgualdrina o che quella prostituta l’alto bordo me la metta contro ancora di più!” rispondo.
“ No,neanch’io miro ad imparentarmi ancora di più con quello scimpanzé misantropo!” replica. Almeno su qualcosa andiamo d’accordo!
“ Ordiniamo qualcosa per cena?” propongo.
“ Immagino che fare la spesa non sia fra le tue priorità! Domani la prima tappa sarà un supermercato!” replica. Non è colpa mia se fino a 5 mesi fa avevo una domestica che pensava a determinate cose!
 
[Bob]
Sì,sono deluso,arrabbiato,confuso. Mio padre. Il mio papà che truffa le banche con la complicità di mia madre,di zio Nicola e di zio Mario. Gira gira in tutta questa storia quello più retto a livello professionale finisce per essere quello che fino ad un anno fa reputavo un farabutto: Daniele Valencia! Lo credo che era così incazzato con papà: gli ha quasi mandato a puttane l’azienda (anche se poi svariati anni dopo,sua moglie e quella decerebrata di sua figlia hanno fatto più o meno lo stesso).
“ Mio padre a capo di un’azienda fittizia!” brontola mia moglie sotto shock.
“ Un’azienda fittizia finanziata da mio padre! Ecco com’è nata la loro amicizia: da una truffa!” rispondo.
“ Amore,tuo padre era insicuro. E sebbene mi abbiano deluso tutti, vorrei che evitassimo di rovinare la nostra famiglia per questo! Senti Dino come si agita quando sei nervoso!” replica portandomi la mano sulla sua pancia dove nostro figlio scalcia.
“ Anche tu sei deluso,arrabbiato e sconfortato?” gli chiedo pur sapendo che non otterrò risposta.
“ Credo che la gattamorta abbia puntato tuo cugino. Li ho beccati che si baciavano!” mi rivela. Eh?
“ Scusa? Junior ce l’ha con me perché gli piace quella?” le domando sconvolto. C’è qualche telecamera nascosta da qualche parte o è solo un sogno strano da cui a breve mi sveglierò?
“ Sì,credo sia geloso. E non sta con Hildegard da neanche un mese e già le mette le corna come tuo padre con la signora Marcella quando erano fidanzati!” risponde. Mi passo una mano sul volto.
“ Ha tirato una stecca a quel tipo per gelosia! A mio padre verrà un infarto all’idea di quella che lo chiama << zio Armando >>!” commento. Mia moglie scoppia a ridere divertita. Beata lei!
“ Gli mostra il suo lato positivo come con te,no?” borbotta.
“ Io più che avvisarlo non posso fare. Se si fa intrappolare,è un problema suo!” rispondo. Non posso mettermi a fare da babysitter a mio cugino che ha 9 anni più di me!
 
[Camilla Senior]
Passerei delle ore a fissarlo e a sognare il nostro bambino,un pulcino col suo sorriso,con le sue mani,con i suoi occhioni neri. Scorgo il suo sorriso prima di sentire la sua mano stringere più forte la mia.
“ Mamma,guarda che se continui a guardarlo,si consuma!” mi prende in giro la nostra bambina. Il mio amore si porta la mia mano alle labbra per baciare dolcemente le mie dita.
“ Certo che zio Armando con l’azienda truffa è stato pessimo. Ma come gli è venuto in mente?” commenta Roberta.
“ Era giovane e presuntuoso. Tutti possiamo sbagliare! Anch’io ho sbagliato tanto arrendendomi alle mie insicurezze e credendo che la mamma fosse felice senza di me!” risponde Daniele.
“ Se tu avessi ottenuto quella poltrona,avresti fatto qualcosa per salvarci e riprenderci con te?” gli chiede nostra figlia.
“ Se potessi tornare indietro,vi verrei a salvare di corsa per non perdermi neanche un tuo calcetto,neppure un tuo vagito o un tuo sorriso!” le risponde Daniele facendomi sciogliere.
“ Avresti dovuto dirmelo ciò che quel porco ti aveva fatto,mamma!” borbotta. Se penso che per un momento,quando ha scoperto di Daniele,ho creduto di averla persa per sempre!
 
Era scappata di nuovo e stavolta la colpa era mia. Non era colpa di Guido come 26 anni prima,ma mia,solo mia. A ferirmi erano state anche le sue accuse: credeva non l’amassi perché non figlia di mio marito. Forse era un mio problema,un mio difetto. Forse non sapevo manifestare l’amore che provavo,visto che anche Daniele ignorava i miei sentimenti! Ero sbagliata.
“ Promettimi che ti prenderai cura di lei!” sussurrai a Daniele,che teneva il braccio lungo le mie spalle. Si voltò a fissarmi confuso.
“ Ce ne prenderemo cura assieme. Non ti estrometterà dalla sua vita. Non glielo permetterò!” mi rassicurò. Scossi il capo.
“ Devi giurarmelo. Se non dovessi riuscire a farmi perdonare da lei,dovrai essere suo padre e sua madre! Dovrai amarla per due e non farle mancare nulla in termini d’affetto. Io l’adoro. La amo da morire,ma sono sbagliata. Sbaglio nel mio modo di amare le persone,Daniele! E mi dispiace per la cena a casa di Marcella…ti ho accusato di non averla mai amata quando era nel mio ventre. Perdonami per le cose brutte che ti ho detto!” insistetti. Mi afferrò il viso fra le mani incurante degli sguardi di Armando e Betty fissi su di noi. 
“ Tu sei la donna più cocciuta del mondo. E quando vuoi qualcosa la ottieni,quindi lotterai per Roby. Lotteremo per darle stabilità,per essere una famiglia e ce la faremo! Lo so che la ami e la amo anch’io. Le daremo tutto l’amore del mondo,ma non devi arrenderti! Posso anche amarla per 4 anziché per 2,ma non potrei mai estinguere la tua mancanza! Roby ha bisogno di te ed anch’io, capito? Non devo perdonarti niente! Non è successo nulla,Cami! Ripartiamo da zero io e te! Dobbiamo essere uniti per darle stabilità! Inoltre noi Valencia non siamo predisposti all’odio nei tuoi confronti…lo so per esperienza personale! E poi vieni a dire a me che sei sbagliata nel modo di amare gli altri? Proprio a me che non riesco a dimostrare affetto senza fare casini? Non sei sbagliata,Cami! Andrà tutto bene! Lei tornerà sana e salva perché è responsabile visto che ha lasciato qui tutto meno che l’inalatore per l’asma! Ha solo bisogno di metabolizzare e noi saremo qui ad attenderla quando tornerà!” asserì. Sorrisi cercando di non fargli notare il batticuore che avevo per le sue mani sulle mie guance.
“ Neanche tu sei sbagliato! Sbaglia chi pensa ciò!” farfugliai. Mi dedicò un sorriso dolce arrotolandosi attorno al dito un mio riccio ribelle.
“ Lo fa anche Roby,sai? Ti somiglia così tanto!” mugugnai. Sorrise facendomi accoccolare di nuovo a lui.
“ Io in lei vedo solo te!” rispose continuando a giocare con quella mia ciocca di capelli. Lo rilassava.
“ Ma si può sapere che le avete detto?” intervenne Armando.
“ NO!” rispondemmo quasi all’unisono.
“ Armando,per favore! Io rivoglio solo mia figlia,la mia bambina!” singhiozzai prima di scoppiare a piangere.
“ Shhhh….si risolverà tutto,Cami! Non piangere!” mi rassicurò Daniele facendomi poggiare il viso sulla sua spalla e lisciandomi i capelli.
“ Puoi solamente tacere e basta? Non vedi che la agiti?!” ringhiò Daniele verso mio fratello con un tono di voce abbastanza pacato.
“ Io la agito? Tu non fai che maltrattarla da quando l’hai rivista ed io la faccio star male?” replicò mio fratello.
“ Mi stai parlando davvero del trattamento che riservo a Camilla dopo come ti sei approcciato inizialmente a tua moglie?” sbottò Daniele.
“ Sei un grandissimo stronzo!” si alterò Armando facendo per mettergli le mani addosso. Cosa che non avvenne solo grazie a Betty.
“ Armando,basta! Smettetela o prendo un taxi e vado a cercare Roby da sola!” li minacciai disperata facendo da scudo a Daniele.
“ Va tutto bene! La nostra bambina tornerà a casa sana e salva,te lo prometto! E per far sì che ciò avvenga tuo fratello farà voto di silenzio!” mi rassicurò Daniele carezzandomi la guancia con le nocche delle dita e strappandomi una risatina fra le lacrime.
“ Vedi? Il mondo è più bello quando sorridi!” mormorò facendomi perdere un battito. Il mio cellulare mi fece allontanare da lui,ma appena lessi il numero rifiutai la chiamata. Mi mancava solo Guido!
“ Di solito quando è così abbattuta cosa fa?” mi domandò carezzandomi la nuca.
“ O indigestione di cibo o di alcool. Quando finì la sua prima relazione ordinò 3 pizze di quelle extralarge,non so quanti frittini ed ebbe lo stomaco di mangiare tutto,anche se il giorno dopo lo trascorse a vomitare!” gli narrai godendomi quelle coccole atte a calmarmi.
“ Bene. Quindi rischiamo che venga qui con un camion di cibo e ci costringa a mangiarlo con lei!” replicò strappandomi un sorriso.
“ Questa sì che sarebbe una punizione! Il nostro colesterolo schizzerebbe alle stelle!” borbottai facendolo ridere.
“ Senti,non hai mangiato nulla ed è tardi. Vogliamo chiedere ad Armando delle patatine? Ti piacevano tanto da ragazzi!” mi propose Daniele. Scossi il capo. Non avevo fame!
“ Ti fa male stare a stomaco vuoto. Anch’io ho lo stomaco chiuso,ma non sarebbe carino se nostra figlia ci trovasse all’ospedale! Facciamo che se mangi tu,mangio anch’io!” aggiunse. Mi strinsi solo a lui arpionandomi al colletto della sua camicia. Se ci fosse stato anche 36 anni prima,per quell’incidente di Roby alla gamba,sarei stata meglio. Daniele riusciva a rasserenarmi anche solo con un abbraccio.
“ Vai a casa. Patrizia ti starà aspettando! Io starò bene con Armando e Betty!” singhiozzai. Non potevo costringerlo a restare con me.
“ Non mi frega un accidenti della presenza di tuo fratello e tua cognata a farti compagnia e del fatto che Patrizia mi stia aspettando! Per quanto mi riguarda può aspettarmi pure fino alla prossima vita! Potrebbe anche essere gremito di gente questo salotto…non ti lascerei lo stesso! Non mi muovo di qui e non ti lascio in questo stato,Camilla! Il mio posto è qui con te! E se ti dà fastidio che ti stia vicino,mi siedo il più lontano possibile da te,ma non me ne andrò!” asserì duro costringendomi a guardarlo negli occhi.
Repressi la voglia di baciarlo e di rivelargli il mio eterno amore limitandomi a stringerlo forte. Ricambiò la stretta carezzandomi i boccoli biondi poggiando la fronte sulla mia spalla. Infilai le dita fra i suoi capelli tenendolo stretto a me col viso nascosto nell’incavo del suo collo.
“ Non hai già perso abbastanza tempo con una stupida come me,che ti ha fatto solo del male?” singultai sconvolta.
“ Il tempo vissuto con te è stato quello investito meglio! E tu sei la donna più intelligente che conosca! Sono qua! Sistemeremo tutto insieme! Stai tranquilla,Cami!” mi rincuorò con dei delicati baci sulla spalla mentre il suo profumo carezzava le mie narici dandomi un senso di tranquillità e di benessere.
“ Davvero non mi consideri una piaga nefasta nella tua vita?” gli chiesi speranzosa. Lo amavo come e più di prima e non volevo avesse una brutta opinione di me. I suoi occhi si gonfiarono di lacrime.
“ Ma che ti viene in mente? Sono sempre io! No,che non ti considero una piaga nefasta! Stai straparlando per la mancanza di Roby,per la carenza di zuccheri,ma sai benissimo che non potrei mai provare sentimenti negativi nei tuoi confronti! Vedrai che Roby è forte come te e non farà sciocchezze! Non potrebbe mai mettere a rischio la sua vita!” mi rassicurò. Io l’avevo fatto invece,ma non volevo sapesse del mio tentativo di suicidio a 15 giorni dalla fine della nostra storia. Non meritava anche quel dolore! Furono un colpo di tosse di Armando e il suono del cellulare di Daniele ad interrompere quel momento di dolcezza.
Patrizia. Non un nomignolo. Niente << amore >>, << tesoro >> o altri appellativi da diabete. Solo un nome. Era da stronza,ma una parte di me era felice che non l’avesse registrata in rubrica con qualche soprannome zuccheroso. Il mio cuore non avrebbe retto anche a questo.
Sbuffò seccato per poi lanciarmi un’occhiata. Il suo dito era in procinto di sfiorare il pallino rosso per rifiutare la chiamata.
“ Rispondi. Magari Roby è a casa tua!” singhiozzai. Mi regalò una carezza sul capo.
“ Che succede? È crollata la casa o cosa,visto che ci siamo sentiti solo un quarto d’ora fa?...CRISTO,PATRIZIA,CHE VUOI CHE FACCIA? Dì ad Anita di comprarlo domani!...Ho altro per la testa al momento! Non so se lo rammenti,ma mia figlia è sparita!...Se fosse ricomparsa, credi starei così?...A te non frega un bel nulla di Roberta! Vuoi solo controllarmi,ma con me non attacca!...Non lo so a che ora torno!...Fai come meglio credi!...VAI A LETTO,GUARDA LA TV,VAI A FARTI UN GIRO,FAI COME DIAVOLO VUOI,PATRIZIA! TI PARE CHE ABBIA LA TESTA PER ORGANIZZARTI LA SERATA?” gli sentimmo dire prima di riagganciare. Chinai lo sguardo imbarazzata. Daniele con me non era mai stato così. Era stato il matrimonio ad averlo cambiato o con me sarebbe stato diverso? L’avrei scoperto qualche giorno dopo ponendo fine alle nostre sofferenze e ritrovando il mio amore!
“ Posso sapere almeno cosa avete intenzione di fare se non dovesse tornare prima di domattina?” domandò mio fratello a me e Daniele.
“ NO!” rispondemmo entrambi urtati. Daniele mi cinse di nuovo le spalle con un braccio. Poggiai il capo sul suo petto e mi beai della melodia del suo cuore palpitante.
 
“ L’avresti ucciso!” borbotto tornando al presente con la mano di Daniele che sfiora dolcemente il mio ginocchio.
“ Perché cosa credi meriti un maiale,se non di diventare un insaccato? Già è tanto che Junior non l’abbia dato in pasto ai porci!” ribatte indignata e urtata da ciò che ha scoperto.
“ No,per carità! Mi farai odiare i salumi,Roberta!” l’ammonisce Daniele strappando una risata a me e a nostro genero.
“ Per le tue coronarie sarebbe una mano santa. Il tuo colesterolo scenderebbe sotto la soglia e sarei molto più tranquilla!” ribatte Roby.
“ Va bene: niente insaccati! E,per la cronaca: le mie analisi sono perfette!” cede Daniele. Gli strappo un bacio veloce prima di poggiare il capo sulla sua spalla.
“ E come mai Junior e Susanna erano inzaccherati come Peppa Pig e famiglia?” ci domanda nostra figlia. Daniele quasi inchioda.
“ Si sono macchiati col grasso della macchina dopo aver cambiato la ruota per via della pioggia!” rispondo.
“ E la pioggia fa pure i succhiotti? Mi sa che i vostri eredi sono loro. La loro prima notte di nozze sarà come la notte di Edward e Bella dopo la trasformazione di lei in << Breaking Dawn >>!” sghignazza nostra figlia. Arrossisco imbarazzata. Quel film l’abbiamo guardato assieme.
“ E cos’hanno fatto questi due?” chiede curioso Daniele.
“ Hanno sfasciato tutta casa!” risponde con nonchalance nostra nipote lasciandolo scioccato.
“ Clizia!” l’ammoniamo io e mia figlia. Un po’ di delicatezza,no?
 
[Giulio]
Ho provato a tentare di farle mangiare qualcosa,di proporle un film da guardare insieme,ma nulla. Se ne sta con il capo sul mio petto a fissare il vuoto e piangere di tanto in tanto. Cosa potrei mai dire per consolarla? Ho sempre considerato il matrimonio dei miei un disastro e da due mesi a questa parte veniamo a sapere che quello dei suoi era quasi identico e che il mio amore,la creatura più dolce e bella dell’universo è frutto di un sopruso,di una violenza. Non ci sono parole!
“ Come faccio a trovarmelo davanti al nostro matrimonio senza gridargli in faccia quanto lo disprezzo?” singhiozza disperata. Le accarezzo i capelli baciandole il capo.
“ Amore,se vuoi posso parlargli e chiedergli di non venire!” mi offro. Anche se suo padre mi odia a morte e potrebbe mandarmi al diavolo!
“ Si presenterebbe a quelle nozze di proposito per rovinarle! Forse dovresti mettere in guardia tua madre! Se dovesse farle del male?” replica.
“ Più probabile che sia mia madre a fargli del male facendolo diventare sordo in caso di contatto indesiderato!” la rassicuro. Ci manca solo che mi metta a fare da consigliere per mia madre!
“ La verità è né lui né tua madre avrebbero dovuto osare generare! E sia chiaro che non li voglio vicino al nostro bambino! Tua madre ha consigliato a Susanna di perdonare Smeaton!” singulta.
“ Sarà perché lei ha voltato la testa dall’altra parte per 30 anni. Per lei oramai dev’essere una specie di stile di vita,anche se il risultato a cui l’ha condotta dovrebbe farle pensare che evidentemente non sia proprio il modo più adatto di agire!” borbotto.
 
Avevo il naso appiccicato al vetro della finestra aspettando che il mio papà tornasse da Singapore per mostrargli tutti i miei bellissimi voti collezionati a scuola e perché speravo avesse comprato qualche altro modellino da montare assieme solo io e lui. Era un momento solo nostro,uno in cui quell’impiastro appiccicoso della mia sorellina di 4 anni non poteva intromettersi per stare appiccicata alle caviglie di papà e riempirgli la testa con le sue idiozie.
“ Quando arriva papà? Dov’è andato papà ci sono la neve e i pupazzi di neve,Giulietto? Viene con la slitta?” mi domandò la nanerottola. La fissai basito chiedendomi perché si fossero adoperati a darmi una sorella.
“ Sì,e pure le renne. Non è mica Babbo Natale?!” replicai scioccato da tanta ignoranza.
“ Ti posso far vedere come metto lo smalto?” mi chiese speranzosa. Scossi il capo scioccato. Odiavo le femmine e il loro pensare sempre e solo alle bambole,ai vestiti e allo smalto.
Il rumore dell’uscio di casa che si apriva impedì a quell’impiastro di cominciare a lagnarsi come al solito attirando la mamma dalla sua parte,tuttavia con quelle gambette rinsecchite mi precedette nel saltare addosso a papà,che la afferrò al volo.
“ Papy,ho imparato a smaltare le unghia,ma Giulietto non vuole provare!” esclamò tutta fiera lasciando mio padre senza parole. Mi lanciò un’occhiata compassionevole e probabilmente sollevata per non essere divenuto lui stesso oggetto di tale esperimento. 
“ Ti andrebbe di vedere cosa ti ha portato papà?” le chiese papà facendo leva sulla sua curiosità. Lei annuì contenta restando poi delusa quando papà tirò fuori dalla tasca anteriore della valigia un libro di favole.
“ Me le leggi tu?” gli domando Susanna rigirandoselo fra le mani.
“ Facciamo così: papà ogni sera ti insegnerà a leggere una fiaba,ti va? E quando imparerai a leggere tutte le fiabe,papà ti comprerà una bella casa delle bambole come la desideri tu,ok?” propose papà.
“ Io volevo un set di smalti!” scoppiò a piangere Susanna lasciandolo lì con il libro fra le mani.
“ L’ha presa male. Dovrò tornarci su! Allora,che mi racconti,ometto?” borbottò per poi rivolgersi a me.
“ Ho preso 9 in scienze ed 8 in matematica. Le maestre dicono che sono molto bravo!” risposi fiero di me. Mi scompigliò i capelli.
“ Lo so. Ed è per questo che papà ti ha comprato un microscopio tutto tuo così possiamo fare degli esperimenti insieme,ti va?” replicò. Annuii felice di quel regalo per poi abbracciarlo.
La stretta di papà si allentò e s’irrigidì fra le mie braccine,tanto che mosso da curiosità mi voltai trovandomi dinnanzi mia madre,che fece per abbracciarlo,ma lui la interruppe.
“ Giulio,aspettami in camera che poi papà ti porta il regalo. E comincia a prepararti per la notte,che è tardi!” mi intimò. Finsi di ubbidire,ma mi nascosi sotto le scale per aspettare. Non volevo che litigassero e mi riportassero di nuovo dal nonno con quella piattola urlante che piangeva da mattina a sera. La mamma aveva già distrutto l’alberello di Natale! Forse papà si era arrabbiato per questo!
“ Ho notato che Susanna ha imparato a leggere così bene in queste settimane che voleva in regalo da Babbo Natale i 49 racconti di Hemingway!” sbottò mio padre.
“ Daniele,è troppo piccola!” la difese mia madre.
“ MENTRE PER METTERE LO SMALTO,CHE PUZZA PURE,NO! È ROBA CHIMICA E LE FA MALE,PORCA MISERIA! HA SOLO 4 ANNI!” replicò mio padre.
“ Appunto: ha solo 4 anni! Non può imparare a leggere!” obiettò mia madre.
“ Ma può diventare una specie di shampista! Io a 4 anni sapevo leggere eccome!” replicò a ragione mio padre. Anch’io avevo imparato a leggere a 4 anni!
“ E ANCHE LEI,NO?LEI CHE ERA PERFETTA IN TUTTO, IMMAGINO ABBIA IMPARATO A LEGGERE PRESTISSIMO,NO? HAI APPROFITTATO DI QUESTO VIAGGETTO PER ANDARE A TROVARLA? SEI STATO DA QUELLA?” strepitò mia madre.
“ NON << ERA PERFETTA >>,MA << È PERFETTA >>. NON È MORTA! E NO,NON SONO STATO DA LEI. SONO ANDATO A LAVORARE,A GUADAGNARE L’UNICO TUO GRANDE AMORE: IL DENARO. SE GIULIO NON AVESSE IL MIO CERVELLO,SAREBBE UN MINUS HABENS COME TE! ED IO NON TI PERMETTERÒ DI TRASFORMARE MIA FIGLIA NELLA TUA FOTOCOPIA!” replicò con altrettanto livore mio padre,che si ritrovava ad essere subissato di grida dopo essere stato quasi un mese fuori casa. Non sapevo cosa volesse dire << minus habens >>,ma non lo ritenni un complimento!
“ MEGLIO FARLA CRESCERE COME SE AVESSI LEI CON TE,NO? COME STAI FACENDO CON GIULIO! LI VUOI ALLEVARE COSÌ CHE SIANO I FIGLI PERFETTI NEL CASO IN CUI QUELLA PUTTANA TORNASSE DA TE?” ribatté mia madre. Mio padre fece per darle un ceffone e mi coprii gli occhi sbirciando fra le dita. Si fermò in tempo.
“ Non ne vale la pena. Non meriti neanche un ceffone. E sì, Camilla sarebbe una madre migliore di te perché è una donna migliore di una che è andata a letto con 2 uomini contemporaneamente fingendo una gravidanza per trarre profitto economico e non farsi sequestrare la Mercedes. Camilla è una madre migliore di te,non ho bisogno di vederla all’azione per saperlo!” rispose mio padre. Mia madre andò via stizzita ed uscii dal mio nascondiglio.
“ Papà,chi è Camilla?” gli domandai. Mi fissò contrariato per aver disobbedito.
“ Una persona a cui papà ha voluto molto bene!” mi spiegò con gli occhi lucidi.
“ Lei è volata in cielo come i nonni?” gli chiesi.
“ No. Lei sta benissimo,solo che…” farfugliò.
“ Se hai litigato come me e Antonio,puoi chiederle scusa. Antonio poi ha accettato di essere di nuovo il mio compagno di banco. Vedrai che se le chiedi scusa,lei farà pace con te!” lo rassicurai.
“ Non è così facile. Abita lontano e papà l’ha trattata molto male le ultime volte che ha avuto a che fare con lei. Noi grandi a volte facciamo solo guai e a volte non basta chiedere scusa!” cercò di spiegarmi.
“ Hai litigato con la mamma perché Susanna è una stupida che non vuole imparare a leggere?” gli chiesi.
“ Susanna non è stupida!” contestò.
“ Tu hai detto che è un minion e i minion in << Cattivissimo me >> sono molto scemi,papà!” obiettai strappandogli un sorriso.
“ Ho detto un << minus habens >> non un << minion >>, ometto!” mi corresse.
“ Ma vuol dire scemo lo stesso,vero? Papà,non voglio che litighi con la mamma e che lei ti manda via! Io me lo ricordo che lei ti ha preparato le valigie e poi io non ti ho visto per tanto tempo, anche se mi venivi a trovare dal nonno!” replicai. Mi abbracciò forte.
“ Ometto,stai tranquillo! Papà non ti lascerà mai solo!” mi rassicurò. Gli sorrisi contento.
“ Non ti avevo chiesto di andare in camera?” mi ammonì tornando in posizione eretta.
“ Non voglio andare dal nonno di nuovo. Non voglio che vai via e lasci soli me e la peste! Non vai via,vero,papà?” gli chiesi abbracciando le sue gambe. Mi accarezzò i capelli chinandosi alla mia altezza per guardarmi negli occhi.
“ No. Papà non va via e semmai dovesse andarsene,vi porterebbe via con sé!” mi promise abbracciandomi.
 
“ Secondo te,tuo padre lo sapeva?” mi domanda. Mi auguro di no,mi auspico che non abbia rinunciato a salvare la sua Camilla per tener fede alla promessa fatta a me o non riuscirei più a guardarmi allo specchio!
“ Non prima di riconciliarsi con tua madre. Non avrebbe mai permesso a quell’uomo di fare del male a tua madre!” le rispondo. Già da quando so ciò che hanno passato mi sento una merda per non aver capito,perché con la mia presenza ho impedito a mio padre di ricongiungersi a Camilla,per aver preteso che si sacrificasse quando Camilla è arrivata qui chiedendogli di non frequentarla per non indispettire mio suocero! Non potrei sopportare di avere una parte di responsabilità in tutto questo!
 
[Susanna]
Per evitare la storia triste di me seduta al centro del sedile anteriore a guardare loro due salutarsi con una pomiciata mi sono imposta per sedermi davanti ed evitare leziosaggini varie. Se proprio vuole salutarla limonando,che la scorti al bilocale! Non lo farà dinnanzi a me! Forse questa punta di stronzaggine è una delle poche cose che ho di mio padre!
“ Chi l’avrebbe mai detto che avresti sottolineato la tua età!” mi punzecchia Dodo.
“ Io non ho sottolineato nulla. Ma la ragazzina avrà a stento la patente,mentre io sono più adulta e il galateo parla chiaro!” borbotto.
“ Sempre gentile! Comunque occuperò la tua stanza a quanto pare!” replica.
“ Basta che ti metti i tappi,visto che confina con la camera di papà e Camilla,e che non frughi fra le mie cose da bambina!” rispondo.
“ Addirittura? A parte il tuo passato da fumatrice,c’è qualcos’altro che Daniele non conosce di te?” replica.
“ No,ma visto come ti turbano Jorge e Max,come hai picchiato Rogelio,non vorrei che per qualche foto di qualche mio ex,dessi fuoco a casa. Papà e Camilla ci tengono a far nascere e crescere lì il nostro fratellino!” lo pungolo.
“ Ti ho solo difesa da uno che ti ha dato della poco di buono,ma se ti piace farti insultare,la prossima volta mi faccio gli affari miei!” osserva.
“ Non sto dicendo questo! Jorge non mi aveva dato della poco di buono e mi hai difesa lo stesso,finendo col rovinare il ricevimento di tuo cugino! A proposito,hai già pensato a cosa regalargli per farti perdonare? Anche se è il meno incazzoso dei 3,mi sa che se l’è presa. Pure se, quando credeva che Ramon corresse dietro alla dottoressa Calderon,pareva sul punto di mozzargli la testa. A me l’ha detto Cassandra!” ribatto. Ridacchia.
“ La speaker Susanna Valencia proprio non ce la fa a non aggiornarmi sui gossip. Sì,Nick era incazzato e credo che un cesto natalizio extra large basterà a farmi perdonare!” sghignazza.
“ Mi dispiace che dobbiate fare il giro della città per colpa mia! C’è pure un ingorgo!” si lagna quella gallina.
“ Avresti potuto accettare la soluzione più ottimale e rimanere a casa dei nostri genitori. Mio padre non si nutre di sangue umano! In fondo avreste dormito assieme,no? Se non gliel’avessi data,non saresti qui!” sputo acida.
“ Susanna,che modi sono?” mi redarguisce Dodo.
“ Disse colui che ha minacciato Maximo perché non mi accompagnasse a casa! Se ti fossi fatto gli affari tuoi,a quest’ora ti staresti godendo il tête-à-tête con la tua fatina appena sbarcata dal mondo delle Winx! Allora,cara,come va ad Alfea?” ribatto.
“ Io non ho minacciato nessuno! E smettila di deridere Hildegard!” si difende debolmente.
“ Bugia! Menti molto molto male,lasciatelo dire! L’hai ricattato per la storia di tua cugina,vero?” replico. Mi fissa leggermente sconvolto per poi concentrarsi di nuovo sulla guida.
“ E comunque io ho un po’ più dell’età di tua cugina all’epoca dei fatti,quindi direi che posso cavarmela da sola!” affermo. Accosta fuori al bilocale e la ragazzina scende lasciandoci con un laconico << buonanotte >> per grazia di Dio. Signore,ti ringrazio! Almeno non si sono messi a pomiciare dinnanzi a me!
“ L’ho salvato da tuo padre. Non la prenderebbe bene e conosco Max da quando siamo piccoli…non mi piacerebbe vederlo ridotto in formato puzzle!” afferma.
“ Proprio non ce la fai ad ammetterlo? Ti faccio così paura da metterti con la prima sfigata che passa?” replico stizzita.
“ AMMETTERE COSA?” tuona.
“ Che sei geloso di me. Che tratti male tuo cugino perché siamo stati insieme. Che mi hai difesa perché ti piaccio. Che di quella ragazzina sciapa non t’importa nulla. Che sono io quella che vuoi!” rispondo satura di questa situazione assurda.
“ Hai fatto così anche con lui? Ti sei finta diversa,l’hai provocato fino a farlo cedere?” mi chiede. Lo fisso sconvolta con le lacrime agli occhi ed approfitto del semaforo rosso per scendere dall’auto incazzata nera.
Ignoro le sue urla,i clacson delle auto e tutto in resto procedendo per la mia strada ed asciugandomi le lacrime che solcano il mio viso. Mi accarezzo le spalle per riscaldarmi dall’umidità e dal freddo di quella notte. Procedo spedita in direzione della villa di mio padre,nonostante mi facciano male i piedi su questi trampoli,fino a che due braccia non mi stringono attirandomi contro un petto muscoloso.
“ Maledizione,ma perché sei così?” mi sussurra. Rabbrividisco al calore del suo respiro contro l’elice del mio orecchio.
“ Nessuno ti ha chiesto di seguirmi!” replico ribellandomi a quella stretta.
“ Nana,mi dispiace. È che io non posso. Susanna,io non sono adatto a stare in coppia. Probabilmente se fossi stato l’unico esemplare maschile ai tempi del diluvio universale,la specie umana si sarebbe estinta. Non voglio che nessuna passi quello che ha vissuto mia madre,tantomeno tu. E il fatto che tu sia stata con Hermes,con Bob, che tu sia la figlia dell’uomo che mi sta facendo da padre più di quanto l’abbia mai fatto l’essere schifoso che mi ha permesso di venire al mondo,rende impossibile per me pensare di… Susanna,io non posso! Finirebbe male!” afferma. Mi volto verso di lui per specchiarmi in quei due pozzi blu.
“ Non hai detto che non vuoi,che non mi vuoi. Tu hai solo paura di farti male,di provare lo stesso dolore che hanno provato papà e Camilla! Le tue sono tutte scuse,solo scuse!” lo accuso facendo per allontanarmi,ma lui mi abbraccia forte e purtroppo cedo.
“ Nana,io…” farfuglia allentando la presa su di me per carezzarmi il viso e avvicinarsi lentamente alle mie labbra. Chiudo gli occhi pregustando l’attimo in cui le sue labbra sfioreranno le mie.
“ Ma che bella scenetta!” esclama teatrale una voce a me nota alle mie spalle. Rabbrividisco allontanando le dita dai capelli di Dodo.
“ Lo stalking è reato!” borbotta Dodo tenendo la mano sulla mia schiena come per proteggermi.
“ Anche l’incesto non è candidabile fra i meriti per la santità!” replica Jorge palesemente sbronzo.
“ Ragazzino,sei ubriaco! Tornatene a casa che è meglio!” ribatte Dodo.
“ VAI A LETTO CON QUESTO QUI? È PER QUESTO CHE MI HAI CACCIATO?” mi domanda. Che figura di merda! Ci fissano tutti!
“ Io ti ho cacciato perché tu mi hai mentito dicendo che saresti andato a Madrid invece che a Londra. E se non fossi stato messo alle strette,con tutta probabilità non mi avresti mai detto di avere un figlio! Io e Dodo non andiamo a letto insieme. E non vedo come potremmo visto che è tornato solo ieri!” nego.
“ LO STAVI BACIANDO!” mi accusa. E ora come ne esco?
“ Nana,andiamocene! Questo ha le traveggole per via di tutto quello che si è scolato,abbiamo un ricevimento di merda alle spalle ed io ho sonno!” mi esorta Dodo. Faccio per seguirlo,ma Jorge mi trattiene per un braccio.
“ Levale le zampacce di dosso prima che te le mozzi,imbecille! Stai facendo la figura del coglione ridicolo mostrando a Susanna che ha fatto bene a mollarti!” lo allontana Dodo. Scuoto il capo disgustata dal casino in cui sono finita.
“ Tu vuoi solo portartela a letto!” lo accusa Jorge.
“ Tu hai saputo solo portartela a letto senza darle nient’altro che non fosse qualche performance ben riuscita! Lasciala in pace!” replica Dodo cingendomi le spalle per scortarmi verso l’auto.
“ Uno un po’ meno Psycho,no? Adesso come farai a liberarti dello stalker?” borbotta infastidito.
“ Non dire nulla a papà,ti prego!” lo scongiuro.
“ Questo non posso assicurartelo! Ma ammetterai che l’idea di farti dormire da lui è stata prudente! Quello è un pazzo!” risponde cingendomi più forte. È la prima volta che mi sento al sicuro stretta fra le braccia di qualcuno.
 
[Betty]
I bambini sono andati a dormire perché esausti e in fibrillazione all’idea di fare merenda a casa di Camilla domani,mentre le ragazze sono ancora sveglie,impegnate a fissare Armando come se lo vedessero oggi per la prima volta.
“ Vi va se parliamo un po’?” esordisce mio marito cauto.
“ Ti pare che abbia dovuto scoprire una cosa del genere origliando Daniele Valencia che cercava di tranquillizzare sua sorella,che ha sognato il marito morto?” replica Milla. Ora capisco perché è scappata via davanti a quella ragazza! Domani vorrei andare a trovarla!
“ Mi dispiace. Non è una cosa di cui vado fiero!” borbotta Armando. Non c’è un giorno in cui riesca a non star male per quel periodo nefasto della nostra vita!
“ E ci mancherebbe altro! Hai truffato le banche,papà!” esclama Maggie indignata.
“ Io non ve l’ho detto perché me ne vergogno. In quel periodo ho deluso tutti ed ho rischiato di perdere il controllo della mia vita!” replica Armando prendendomi per mano.
“ E tu? Tu perché non l’hai fermato?” mi domanda Milla.
“ Io lo amavo come lo amo adesso. Ero disposta ad affondare con lui. Vostro padre viveva la competizione con Daniele Valencia,un uomo con cui è cresciuto e con cui l’amicizia si è interrotta quando c’è stato il malinteso con zia Camilla!” rispondo.
“ E così ha pensato bene di riallacciare i rapporti con lui facendo fallire l’azienda dove aveva del capitale! Complimenti,papà!” ribatte Maggie.
“ Vostro padre voleva semplicemente che i suoi genitori fossero fieri di lui. Ciò che conta è che alla fine ce l’abbiamo fatta a non far fallire l’Ecomoda!” intervengo.
“ Io vado a dormire. Per oggi sono satura di rivelazioni!” borbotta Milla lasciandoci lì per raggiungere suo marito.
“ Vado a letto anch’io!” la imita Maggie lasciandoci soli. Mio marito è sconvolto.
“ Amore,risolveremo anche questa,fidati!” lo rassicuro stringendolo a me. 
“ Lo spero. Non voglio perdere le mie figlie!” mugugna baciandomi l’incavo del collo.
“ Non succederà,amore mio!” gli prometto.
 
[Camilla Senior]
Bevo l’ultimo goccio della mia tisana prima di raggiungere Daniele in camera. Sono riuscita a farlo andare al piano di sopra impedendogli di aspettare Junior e Susanna,sebbene fosse molto preoccupato. Sciacquo la tazza e la poggio sullo scolapiatti prima di sentire un rumore di chiavi nella serratura e vederli rientrare in punta di piedi. Accendo la luce cogliendoli sul fatto.
“ Mamma,mi dispiace!” bofonchia Junior.
“ Si può sapere che diavolo è successo?” chiedo loro.
“ Abbiamo discusso per strada e abbiamo incontrato Big Jim totalmente sbronzo. Siete stati tanto in pensiero?” replica.
“ No,e perché? Avete avuto entrambi una giornata così tranquilla e all’insegna della calma interiore,perché agitarsi?” ribatto sarcastica.
“ Avete scazzottato ancora?” gli domando preoccupata carezzandogli il viso.
“ Mamma! Non sono più un bambino,dai!” mi ammonisce fra le risatine mal contenute di Susanna.
“ Tu sarai sempre il mio bambino anche quando nascerà il tuo fratellino. Voi sarete sempre i miei bambini! Quando avrai dei figli, capirai cosa vuol dire!” ribatto. China lo sguardo.
“ Vado a salutare Daniele!” borbotta mio figlio. Arrossisco imbarazzata.
“ Ho capito. Gradirà più i saluti interposti! Me ne vado a letto, sperando mi facciate dormire. Ci vediamo domani! Notte mamma! Notte Nana!” esclama con un sorriso baciando la guancia sia a me che a Susanna,che arrossisce imbarazzata.
“ In bagno ti ho lasciato una pomata da mettere su quella botta, tesoro! La tua camera è pronta e cerca di dormire!” mi raccomando facendo per andare via,ma Susanna mi blocca e mi abbraccia. Le accarezzo i capelli alquanto perplessa soprattutto quando scoppia a piangere a dirotto senza alcuna palese motivazione.
“ Dodo mi ha detto tutto di quel pervertito,delle analisi tue e di papà. Ho paura!” singhiozza.
“ Non devi. Io e papà stiamo bene. Abbiamo ricevuto i referti oggi. Certo se evitate di farci prendere ogni volta un accidente con le vostre mattate,è meglio!” la rassicuro. Si sono innamorati,ma non c’è bisogno di creare un casino per mettersi assieme. Non capisco che ci vuole a dirselo in faccia! Vogliono riuscire ad essere felici solo fra 40 anni come me e Daniele?
“ Ti voglio bene,Cami!” mi sussurra. L’abbraccio più forte.
“ Anch’io,tesoro. Ma ora vai a dormire che è tardi e finisce che tuo padre pensa che sono scappata di nuovo,se non lo raggiungo!” replico strappandole un sorriso.
 
[Cassandra]
David non fa che rigirarsi come una cotoletta. Ci mancava solo Jorge. Sì,volevo qualcuno di cui occuparmi con David,ma pensavo ad un bambino non ad un uomo con quasi 9 anni più di me! Non credevo di dover arrivare al punto di dare il coprifuoco a mio cognato!
“ Sarei dovuto andare con lui!” borbotta per la decima volta nel giro di 2 ore.
“ Amore,ti prego! Aveva bisogno di stare solo. A suo modo,ama Susanna ed è stata una brutta botta questa rottura!” cerco di calmarlo.
“ Una brutta botta non venuta dal cielo. È da quando mi ha detto di Adam che gli dico di parlargliene…come parlare al muro. Chi semina vento raccoglie tempesta!” replica. E non ha torto!
“ Amore,Jorge ha quasi 30 anni,è adulto e noi non possiamo metterci a controllarlo. Il divano letto è pronto,quando avrà voglia tornerà e si metterà a letto!” ribatto.
“ Beata te che sei figlia unica!” commenta. Ridacchio.
“ Ci pensi che fra una quindicina d’anni potrebbe ripetersi la scena con un figlio nostro?” replico sognante. Sorride.
“ Per lui o lei sarei disposto anche a fare l’alba,ma per mio fratello no! Anzi,direi che sarebbe il caso di cominciare un certo discorso per dare seguito alla nostra specie e far diventare zio il caro Jorge. Chissà che con un bimbo urlante per casa non decida di trovarsi un appartamento suo!” sussurra languido contro il suo collo infilando la mano sotto la mia camicia da notte. Rabbrividisco.
“ Si troverà una casa tutta sua solo quando metterà una pietra sull’idea di rappacificarsi con Susanna. Io la conosco ed è meglio che ci metta una bella pietra sopra!” replico.
“ Basta parlare di quei due!” propone prima di catturare le mie labbra con le sue.
 
[Nick]
Mordicchio delicatamente il suo collo strappandole un sospiro. Mi piace da impazzire coccolarla dopo aver fatto l’amore. È l’unica cosa di quelle che ho sempre sognato per le nozze che si è avverata.
“ Ti amo da morire!” le sussurro giocando con i suoi capelli.
“ Anch’io. Ma penso a mio padre. Perché hanno fatto una cosa così brutta?” replica. Bella domanda! Hermes lo sapeva? E Giulia? Non sembravano sorpresi come Milla,Maggie e Bob!
“ Amore,hanno detto che erano giovani,anche se giovani non vuol dire coglioni! Hanno rischiato di finire tutti in galera! A nonno Roberto sarebbe venuto un infarto. E poi la signora Doinel mio padre non solo l’ha cornificata innumerevoli volte,di cui l’ultima con mia madre,ma ha pure rischiato di mandarla in rovina. Mi meraviglio che ancora gli rivolga la parola!” osservo.
“ Non che abbia molta scelta: i suoi figli,fra tante persone esistenti al mondo,si sono innamorati proprio dei tuoi fratelli!” mi fa notare strappandomi un sorriso.
“ Quando il nostro piccolino nascerà e ci chiederà delle nostre nozze non gli racconteremo tutta questa epopea,vero?” le sussurro. Si perde a fissarmi sognante con gli occhi pieni di amore. Adoro avere il suo sguardo tutto per me!
 
Smisi di spiegare quando la beccai con lo sguardo assorto per l’ennesima volta. Avrei voluto essere io il centro dei suoi pensieri,il motivo scatenante di quello sguardo perso nel vuoto,ma consapevole di non avere nulla a che fare con quella sorta di intorpidimento,mi risentii schioccandole le dita dinnanzi alla faccia. Sobbalzò restando a fissarmi per poi arrossire.
“ Sono qui per farti studiare non per parlare a vuoto mentre fai pensieri sconci su chissà chi!” l’ammonii.
“ Scusa. Stavo solo pensando alla festa di sabato!” borbotto.
“ Alla festa o ad uno degli invitati?” replicai acido.
“ Nick,sei arrabbiato con me?” mi chiese.
“ Dico solo che manca poco più di un mese alla fine delle vacanze estive e dobbiamo studiare! La festa di sabato m’interessa poco!” borbottai. Non potevo immaginare che quel sabato sarebbe cominciata la nostra favola d’amore!
“ Vuol dire che non verrai?” mi chiese delusa.
“ Sì,che verrò!” risposi.
“ Già. Stella merita un sacrificio!” borbottò.
“ Stella?” chiesi confuso.
“ Torniamo a studiare. Ci manca solo Stella!” ribatté acida.
 
“ No. Povero pulcino della mamma! Rimarrebbe traumatizzato e odierebbe l’idea di sposarsi!” risponde decisa. Ridacchio.
“ Che poi,nel caso in cui dovesse nascere una bambina,sarebbe meglio se evitasse di sposarsi!” borbotto. Scoppia a ridere divertita.
“ E ti pareva! Figuriamoci se non doveva esserci anche in te un pizzico di Armando Mendoza!” mi prende in giro beccandosi una generosa dose di solletico.
 
[Aisha]
Piango silenziosamente cercando di non svegliare Carlos. Non riesco a smettere,pur consapevole che a Gamberetto non faccia bene. Penso a Camilla,che è sempre così carina,che viene trattata come una bambola gonfiabile,un oggetto senza volontà. Non è giusto!
“ Ginger,piangere non riporterà indietro il tempo consentendo a tuo padre di salvarla da quello schifo di persona!” mi sussurra Carlos abbracciandomi da dietro e carezzandomi i capelli.
“ Ma mi dispiace. È sempre così carina con me! Io non voglio farle del male!” singhiozzo.
“ Che vuoi dire,scusa?” mi chiede confuso.
“ Se Gamberetto fosse una bambina e decidessimo di chiamarla come mia madre,forse Camilla starebbe male!” ipotizzo.
“ Ma se tua madre neanche la conosce! Per lei sarebbe più scioccante se Giulio o Susanna decidessero di chiamare una loro ipotetica figlia come la loro madre!” obietta.
“ Non serve conoscerla: quel nome le ricorderà sempre una donna che è stata con mio padre in questi anni,mentre lei viveva quell’inferno. Io non voglio farla stare peggio di com’è stata. Voglio che sia contenta di fare la nonna!” rispondo.
“ Per me ti stai facendo paranoie inutili: dovresti parlarne con lei invece di fasciarti la testa prima di cadere. Ad ogni modo,pensiamo ad un altro nome!” concilia.
“ Come tua nonna?” propongo.
“ Sarebbe un’idea. Facciamo che tu prima affronti Camilla su queste tue paturnie e poi decidiamo!” risponde. Non voglio che stia male ancora. Proprio non se lo merita!
 
Non ho fatto neanche in tempo ad uscire dall’aula che me li sono trovati lì ad aspettarmi. Alla fine ce l’avevo fatta a dare l’esame: era bastato trascorrere al calduccio i giorni precedenti. E mio padre,Camilla e il mio amore avevano trascorso tutta la mattinata fuori dall’aula come se fossi moribonda e fossi stata incaricata di trasportare sulle spalle l’intera facoltà.
“ Almeno in bagno ci siete andati,vero?” ho chiesto loro preoccupata da tutta quell’agitazione.
“ Perché? Hai intenzione di raccontarci una barzelletta?” mi ha chiesto Daniele. Camilla ha trattenuto una risata.
“ Amore,com’è andata?” mi ha domandato il mio fidanzato.
“ 28. Quell’argomento l’ho sbagliato. Mi dispiace!” ho borbottato.
“ Non importa. Non entrava in testa neanche a me quando andavo all’università,ma con la pratica ho capito il meccanismo! 28 è un signor voto!” mi ha rassicurata Daniele. Ho annuito poco convinta.
“ Il prossimo esame andrà meglio,anche se questo è andato egregiamente se pensi alle nausee,agli sbalzi d’umore,al cambiamento della tua vita per accogliere la nuova vita che è in te. Sei stata bravissima!” si è congratulata Camilla abbracciandomi.
“ Ma che fai? Piangi?” ha domanda Daniele a Carlos. Entrambe ci siamo girate a fissarlo.
“ Lei non deve dire queste cose! I miei ormoni da padre sono sensibili!” ha borbottato Carlos asciugandosi gli occhi. Daniele ha scosso il capo con una punta di divertimento e un briciolo di commozione nello sguardo. La fissava con un amore,una tenerezza,una dolcezza in grado di commuovere chiunque!
 
“ Andrei lì a cambiargli i connotati!” borbotto. Carlos mi stringe più forte.
“ In questo stato non vai proprio da nessuna parte! Te ne stai qui buona buona e cerchi di dormire!” mi sussurra.
“ Guarda che sono incinta non malata!” obietto.
“ Ma Gamberetto non è iscritto a nessuno sport da difesa! Non ce lo vedo con la cintura nera!” replica strappandomi un sorriso dinnanzi a quell’immagine.
 
[Armando]
Mia moglie si rannicchia fra le mie braccia baciando dolcemente la peluria del mio petto. Fare l’amore con lei mi rilassa,mi calma,mi riporta ad uno stato di serenità che raggiungo solo con lei. Ma adesso i problemi mi sono ripiombati addosso come una valanga e non riesco a smettere di fermare i pensieri: i ragazzi che sono arrabbiati,mia sorella che ha subito quello che non avrebbe mai dovuto subire…
“ Ed io che l’ho pure attaccata quella mattina!” borbotto. Mia moglie solleva il capo dal mio petto per carezzarmi il viso e rassicurarmi con lo sguardo. Di solito basta,ma non stavolta.
“ Amore,quella mattina era così felice ed è stata così felice in seguito che dubito lo ricordi,ti prego!” mi rincuora.
“ L’ho reputata masochista per non aver mai smesso di amare Daniele…ci credo che non ha mai smesso: è passata da un estremo all’altro! Da Daniele che la tratta come una bambola di porcellana da quando mi chiamava << Pulce >> a quell’essere immondo che l’ha costretta a…” non riesco neanche a finire la frase senza aver voglia di dare di stomaco.
“ Chi è che ti chiamava << Pulce >>?” mi domanda mia moglie allibita.
“ Camilla…” borbotto sortendo le sue risate dapprima contenute e poi decisamente incontrollate.
“ Amore,dai!” la esorto. Sì,fa ridere,ma non è questo il contesto!
“ È che mia madre mi chiamava << Pulce >> e lei era piccola,quindi a furia di sentirmi chiamare così,credeva che il mio nome fosse quello!” le spiego ottenendo ancora più risate.
“ Scusa! È che lei è la tua sorella minore,quella che hai sempre voluto proteggere e ti chiamava << Pulce >>. Fa ridere!” singhiozza.
“ Ma non ho saputo proteggerla davvero e volevo in realtà proteggerla da qualcosa che desiderava con tutta se stessa!” mi rammarico.
 
“ Perché sono stata una stupida,ma non sbaglierò di nuovo. E puoi scegliere di accettarlo oppure no. Sappi che qualsiasi cosa sceglierai,non cambierò idea!” replicò. Daniele Valencia in famiglia…che croce!
“ Armando,tu non lo sai com’è stato ieri sera quando abbiamo fatto l’amore!” aggiunse. E che cazzo!
“ E neanche ci tengo a saperlo! Alla sola idea che l’abbiate fatto fuori casa mia e che affacciandomi avrei potuto vedervi,mi sento di dover dare di stomaco!” replicai. Lei scosse il capo infastidita.
“ Dimmi se non è bellissimo!” esclamò sognante. Mi scambiai uno sguardo scioccato con mia moglie. Mia sorella era tornata adolescente! Anche a 14 anni diceva le stesse cose su Daniele!
“ Un divo da copertina!” risposi pregno di sarcasmo. Mi lanciò un’occhiataccia.
“ Ieri notte è stato come se non ci fossimo mai persi,come se ci fossimo salutati solo il giorno prima. Puoi capirmi perché devi aver provato le stesse cose con Betty quando vi siete riconciliati 36 anni fa! È come se i 40 anni di mezzo non ci fossero proprio stati. Noi non ci siamo ritrovati: semplicemente non ci siamo mai lasciati! Non stiamo ricominciando,ma solo continuando la nostra vita assieme. Siamo stati assieme per 47 anni pur stando lontani per 40 anni,capisci? È come se la nostra storia non si fosse mai interrotta. Non è stato come un tornare insieme,ma un riprendere assieme dal punto d’interruzione!” mi spiegò. Qualcuno bussò alla porta della sua stanza e lo autorizzai ad entrare. Fu Quino a fare il suo ingresso con un pacchetto proveniente da una delle migliori pasticcerie della città.
“ È arrivato questo pacchetto!” annunciò.
“ Non abbiamo ordinato nulla!” rispose confusa la mia Betty.
“ Non è per lei,ma per la signora Camilla!” chiarì il nostro maggiordomo. Mia sorella sorrise contenta per poi afferrare il pacchetto. Sfilò il bigliettino dal fiocco e lo lesse per poi portarselo al petto. Io e mia moglie ci scambiammo uno sguardo.
“ Roby che cerca di farsi perdonare?” chiesi curioso.
“ No. È Daniele. << Buongiorno amore mio,non so se questa sorpresa ti arriverà prima che ti abbia dato il buongiorno,ma spero di sì. Mi auguro tu abbia trascorso una notte serena (io ho dormito poco e nulla. Nostra figlia scalcia come un mulo!) e che il tuo risveglio sia stato gradevole (avrei tanto voluto svegliarti a modo mio). Mi auspico che facendoti recapitare una torta simile a quella che ti ho sottratto qualche giorno fa,ti venga voglia di far colazione e che tu possa scordare l’alterco di quella circostanza. Mangia come se fossi lì con te ad imboccarti e a coccolarti. Con tutto il mio infinito amore. Sempre tuo Daniele >>. Il giorno del compleanno di Joseph abbiamo litigato per una torta in questa pasticceria. Lo vedi che è speciale?” singhiozzò commossa. Il suo cellulare squillò e sorrise guardando lo schermo.
“ Pulcina,mi manchi anche tu. Non ci crederai,ma stavo parlando di te anch’io perché sottoposto a terzo grado volontario. Avevo bisogno di parlarne per eliminare la paura di essere in un sogno stupendo da cui verrò svegliato presto! Stellina,io non ho paura di te. Non pensarlo neppure per gioco! Sei l’unica persona di cui mi fido pienamente! È tutto passato e non è colpa tua,Cami! Amore mio,quando la tortura finisce,scrivimi così ci regoliamo per andare in azienda! E non definire mai più stupide le tue azioni: tu sei intelligentissima e sei il mio amore dolce! Un bacio grande,tesoro mio! Che mi manchi da morire te l’ho già detto,vero? Non vedo l’ora di stringerti a me,piccolina!” sentii dire dalla voce di Daniele. Pulcina? Piccolina? Stellina? Ma davvero?
“ È appena arrivata la tua sorpresa. Sei sempre speciale, amore mio. Non sarà come se fossi con me. La sacher non sarà altrettanto buona senza poterla condividere con te! Conto i minuti che ci separano,Dan. A presto,amore!” le sentimmo registrare. Alzai gli occhi al cielo.
“ È dolcissimo il mio Daniele!” singhiozzò sognante. Ma che cavolo aveva da piangere?
“ Non è proprio il primo aggettivo con cui lo descriverei,a dire il vero! Camilla,non cambierai idea come quando l’hai mollato sull’altare?” ribattei preoccupato.
“ MA CREDI CHE PER ME SIA STATO FACILE PRIVARMI DI LUI? CHE DIAVOLO NE SAI DI COSA HO SOFFERTO? Mi sono sacrificata perché credevo di fare il suo bene ed invece ho rinunciato per sempre alla possibilità di dargli un bambino! Abbiamo solo Roby, ma lei è grande ed io non potrò mai vederlo con un bambino nostro fra le braccia,non potrò mai vedere i suoi occhi lucidi nell’ascoltare il cuore del nostro bambino dall’ecografia,non potrò mai sentire la sua mano sulla mia pancia mentre nostro figlio scalcia! Credi che non sia sufficiente come punizione? Che debba espiarne un’altra allontanandomi da lui di nuovo?” sbottò singhiozzando.
“ Camilla…” cercai di avvicinarmi a lei per carezzarle la spalla,ma si allontanò.
“ Non mi toccare! Lasciami in pace! Io posso fare a meno di te e di tutto il resto del parentado,ma di lui no. Mi dispiace,ma non rinuncerò a Daniele un’altra volta! Non lo vuoi in famiglia? Ok,non lo avrai perché me ne andrò io e non mi rivedrai più. Mai più!” rispose uscendo dalla sua stanza arrabbiata e sbattendo la porta.
“ Io non volevo dire quello. Volevo solo fosse sicura dei suoi sentimenti!” confidai a mia moglie scioccato. Mi abbracciò forte.
“ Lo so,ma ora bisognerà fare qualcosa di più concreto per farle capire che accettiamo quel tale in famiglia o chiuderà davvero i ponti con noi,amore mio! Ieri quando è tornata dopo il pranzo con lui aveva gli occhi a cuoricino. Avremmo dovuto immaginarlo che sarebbe finita in questo modo e tocca adeguarsi a questa nuova realtà,tesoro!” rispose.
“ Qualcosa di concreto che non sia sposarlo. Posso accettare tutto,ma non che sia io a sposarmi con lui o magari tu! Basta che sia lei a sciropparselo con annessa figlia lobotomizzata!” replicai stingendola a me prima di uscire dalla stanza di Cami per rincorrerla.
La trovai in corridoio con il volto coperto dalle mani. Singhiozzava e tremava. Mi avvicinai a lei per stringerla forte.
“ Non condivido la tua scelta,ma ti appoggerò se è Daniele ciò che vuoi. Mi pento solo di averti appoggiata la volta che sei voluta scappare da lui. È un errore che cancellerei,viste le sofferenze che ti ha procurato quella scelta sbagliata! Io ti voglio bene e se è Daniele Valencia l’uomo con cui vuoi stare,va bene!” le sussurrai.
“ Lui mi ama tanto! E lo amo tanto anch’io!” singhiozzò.
“ Lo so. Alla cena di fidanzamento di Hermes ti spogliava con lo sguardo! So cosa si prova quando ritrovi l’amore della tua vita! Senti come se si fosse realizzato il miracolo più bello ed importante della tua vita. Ci sono passato prima di te e le condizioni erano quasi peggiori delle tue,visto ciò che avevo fatto a Betty! Lo so che ti manca un bambino con Daniele,ma hai lui ed il suo cuore….concentrati su questo!” replicai.
“ Saranno buffe le nostre riunioni di famiglia!” singultò. Buffe…come no! 
“ Torno in camera a ritoccarmi il trucco e ad assaggiare la mia sacher!” annunciò contenta. Feci per seguirla,ma chiuse a chiave la porta dietro di sé non tenendo conto di aver,in tal modo,sequestrato mia moglie.
“ Armando è solo un po’ impulsivo. Lo conosci da prima di me,Cami!” cercò di mediare la mia Betty.
“ Ma tu lo conosci meglio e te lo sciroppi in modo continuativo da più di 30 anni. Anche solo per questo dovrebbero intitolarti un premio alla pazienza. Non capisco come abbia potuto anche solo vomitare quelle cose così cattive su Daniele. Lui è stato tanto male. Ho avuto tanta paura che facesse una sciocchezza in questi anni!” le sentii dire. L’avevo avuta anch’io quella paura i primi mesi dopo la sua partenza per Zurigo,ma avevo fatto bene a non dirle nulla o probabilmente si sarebbe ammazzata per amore di quello.
“ Tuo fratello invece stava per commetterla sul serio una sciocchezza e talvolta ho ancora gli incubi!” replicò mia moglie. A Marcella dovevo la mia riconciliazione con Betty,ma quella parte della storia avrebbe anche potuto risparmiargliela. Mia moglie,le rare volte che avevo fatto a botte con qualcuno,aveva trascorso la nottata insonne!
“ Betty,io ti ho odiata. Quando Armando ti descriveva così perfetta,ti ho odiata. Ho avuto paura che,essendo riuscita a far capitolare quel farfallone di mio fratello,saresti riuscita a catturare anche il cuore del mio Dan!” le confessò mia sorella.
“ A quello non ho mai ambito,te lo assicuro. E la bionda finta è la dimostrazione che sarebbe stata una battaglia persa: il suo cuore appartiene a te. Sei l’unica a renderlo umano!” la rassicurò mia moglie.
“ Betty,io ti giuro che io e Daniele quando stavamo assieme non arrecavamo danno a nessuno. Perché c’hanno fatto tanto male?” singhiozzò mia sorella per poi scoppiare a piangere. Sfuggì una lacrima pure a me.
“ La vita a volte pone degli ostacoli sul cammino delle persone per mettere alla prova le loro relazioni e la vostra ha superato ogni prova! Vi amate più di prima,no? E riguardo quel bambino che avreste voluto: avete 6 figli e ti assicuro che 6 ragazzi possono essere davvero molto impegnativi! Lasciatelo dire da una che sognava di vivere la sua pensione facendo la nonna con suo marito full time e che invece è dovuta correre qui a fare la mamma!” la rassicurò Betty. A mia sorella scappò una risata.
“ Perché c’hai fatto credere di odiarlo,di non volerlo come padre per Roby? Hai rimediato pure un ceffone!” le chiese Betty.
“ Io credevo che sapesse di Roby e che c’avesse abbandonate. Sono un’idiota! A gennaio del 2006 mi è arrivato l’invito alle sue nozze (ieri sera Dan è riuscito ad estorcere una mezza ammissione di colpevolezza a quella serpe della bionda finta) ed io gli ho scritto una lettera a cui ho allegato l’ecografia di Roby. Lui avrebbe capito. Ma quella stupida l’ha fatta sparire. Ho pianto per settimane! Credevo di averlo perso per sempre! Io volevo solo morire!” narrò fra i singhiozzi mia sorella. C’era da aspettarselo che ci fosse quella bionda finta di mezzo!
 
“ Ti prego! Stanno per darci un nipotino! Dubito pensino ancora a questa cosa. Tua sorella è felice,serena e soddisfatta della sua vita. Solo un po’ preoccupata per Junior. E,ad essere onesta,lo sono anch’io!” replica.
“ In che senso? Daniele l’ha voluto a casa con loro per evitare che aprisse Guido come un melone!” ribatto.
“ Armando,non è per quello che sono preoccupata per nostro nipote. Armando,a Junior piace Susanna!” afferma lasciandomi scioccato.
“ Dimmi che è uno scherzo!” la esorto. Lo sa che ho una certa età,perché gioca così con me? Vuole restare vedova?
“ Non lo è. Ha passato tutto il ricevimento a fissarla. Ed è geloso di Max come tu lo eri prima di Nicola,poi di Michel…” risponde. E no! Ho già rischiato di ritrovarmela come nuora!
“ E adesso chi dorme più dopo questa nefasta notizia?” borbotto.
“ Vado a prepararti una camomilla!” si offre. Come se bastasse! Ce ne vorrebbe un bidone per sopportare quella ragazzina in famiglia!
 
[Daniele]
Assaporo le sue labbra carezzando ogni angolo del suo corpo fantastico. Coccolarci dopo aver fatto l’amore è la cosa più bella del mondo e non potrei mai farne a meno. L’ho sempre adorato sin da quando eravamo ragazzini e lo amo ancora di più da quando ci siamo ritrovati,da quando posso riassaporare la bellezza del fare l’amore senza lo schifo che mi assaliva dopo ogni rapporto sessuale. Io appartengo a Camilla Mendoza,il mio scricciolo.
“ Che c’è?” le domando quando si allontana leggermente da me e prende a fissarmi. Le sue dita sfiorano con dolcezza il mio volto godendosi ogni ruga,ogni lineamento,ogni dettaglio. Mi godo quelle attenzioni chiudendo gli occhi.
“ Un bimbo con il tuo volto che mi chiama << mamma >>. Ci stavo pensando!” risponde con uno sguardo pieno d’amore solo per me. Mi sfugge un sorriso. Aspetto anch’io con ansia il giorno in cui custodirà dentro di sé un esserino con i nostri geni e l’idea che magari proprio stanotte possa essere avvenuto il mio miracolo,per quanto sia conscio che avremo ancora dei mesi difficili davanti,mi elettrizza.
“ Io invece immagino un mini Junior che mi chiama << papà >>. O magari più di uno! Quella cosa della gravidanza gemellare adesso mi ha preso. L’idea di 4 o 5 pulcini tutti nostri…li vizierei tantissimo! Questo non vuol dire che smetterei di voler bene agli altri nostri figli,lo sai, vero?” borbotto.  I suoi occhi diventano lucidi prima che le nostre labbra si congiungano ancora.
“ Te l’ho già detto che ti amo?” mi sussurra costellando il mio viso di baci.
“ Ed io te l’ho già detto che non mi stanco mai di sentirtelo dire?” replico facendo mie le sue labbra ancora una volta.
“ Ho sentito Giulio e la situazione è sempre quella. Finirà per dover restringere il vestito di qualche taglia se continua a digiunare,amore. Che possiamo fare?” domando a mia moglie giocando con i suoi capelli.
“ Domani le preparerò la sua colazione preferita,chiederò ad Anita di portarla a casa loro e vedrai che si tirerà su. Babi è solo molto sensibile e necessita di tempo!” risponde.
“ Babi è fortunata ad avere una mamma spettacolare come te!” le sussurro carezzando il profilo del suo collo con la punta del naso.
“ Babi reputa una fortuna anche avere un vice-papà come te!” replica strappandomi un bacio. Faccio per risponderle,ma il rumore di alcune nocche contro il legno della porta mi fa desistere.
“ Mamma,papà,posso?” domanda Roberta. Prossimo acquisto: un cartello come quello degli hotel con la scritta << non disturbare >> quando io e Cami stiamo facendo l’amore o finiremo per essere costretti ad andare davvero negli hotel ad ore per avere un attimo di pace.
“ Un attimo,amore mio! La porta è chiusa a chiave!” esclama Cami mentre sciogliamo la nostra stretta e recuperiamo le nostre tenute notturne alla velocità della luce. Appallottolo i nostri vestiti gettati alla rinfusa sul pavimento poggiandoli su una poltrona.
“ Mi sa che dovremo acquisire l’abitudine di rivestirci dopo aver fatto l’amore e di rimandare le coccole a quando saremo presentabili, amore!” mi sussurra passandomi la mia cravatta regimental di seta blu. Le strappo un bacio.
“ A malincuore mi tocca accettare la tua idea!” borbotto. Ci rivestiamo in fretta e altrettanto celermente restituiamo al letto una parvenza decente allontanando l’immagine del campo di battaglia che era prima.
Do tempo a Cami di rinfilarsi sotto le coperte prima di aprire la porta a nostra figlia,che entra guardandoci sospettosa. Cami afferra il libro sul suo comodino e mi accomodo accanto a lei nel letto facendola rannicchiare fra le mie braccia.
“ Ero venuta a darvi la buonanotte. Non riesco a dormire,quindi ho sistemato le cose nell’armadio mentre Joseph stava mandando delle mails di lavoro,ma ora lui si è addormentato e sono venuta a salutarvi!” ci spiega.
“ Sei ancora stravolta per quello che è capitato con Smeaton. È normale,amore mio!” la rassicuro.
“ Sono più stravolti i tuoi capelli e quelli della mamma,a voler essere onesti!” replica. Io e Camilla arrossiamo e mi chiedo se nostra figlia diverrà mai un po’ più diplomatica.
“ Joseph non ha preso bene la faccenda di Clizia con quel tizio,il cui fratellastro disperso sarebbe un mio cugino. Vedi? È complicato anche solo da pensare!” si sfoga. In effetti!
“ Che si metta in fila!” borbotto.
“ Forse avrei dovuto dirglielo in modo più morbido!” riflette.
“ Morbido o meno avrebbe reagito alla stessa maniera: divario di età di 10 anni; Clizia bella come il sole; vostra unica figlia…di certo non potevi aspettarti che le preparasse il corredo,amore!” afferma Camilla.
“ Già. Torno in camera allora! Sogni d’oro!” replica.
“ Anche a te!” rispondiamo quasi all’unisono.
“ Comunque quel libro che avete in mano è al contrario! Giulia aveva ragione nel dire che è imbarazzante beccare a letto i propri genitori!” ci avvisa prima di uscire dalla nostra camera. Io e Cami ci guardiamo negli occhi prima di prorompere in una fragorosa risata.
 
[Susanna]
Scendo le scale per recarmi in cucina a farmi una camomilla per combattere l’insonnia dovuta alla giornata movimentata vissuta. La casa è praticamente deserta e Clizia è crollata (beata lei!). Io proprio non riesco a dormire senza pensare a Camilla nelle mani di quel pazzo. È impossibile pensare che Dodo,uno degli uomini più belli che io abbia mai visto,sia frutto di uno stupro,di una violenza.
Come se il solo pensarlo lo avesse evocato,lo trovo in cucina di spalle alla porta intento ad azionare il bollitore elettrico. Mi perdo a fissare la sua schiena scolpita,le fossette di Venere,quel sedere perfetto. Susanna,distogli lo sguardo o ti ci vorrà qualcosa di freddo anziché di caldo! È solo l’astinenza! È da troppo che non vai a letto con un uomo e quello che è successo in macchina ci mette il resto!
“ Posso avere anch’io un po’ d’acqua calda?” esordisco. Quasi gli cade la tazza di mano quando si gira a fissarmi. Mi sento bruciare quando il suo sguardo scansiona il mio corpo perdendosi ad analizzare ogni centimetro. I suoi pettorali,i suoi addominali e quella V che sembra puntare al suo basso ventre sono una specie di richiamo per me. Non riesco a staccare gli occhi da quella meraviglia.
“ Posso avere una risposta o devi continuare con la tua radiografia?” gli domando.
“ Perché tu non mi stavi scansionando per bene?” replica con un sorriso da schiaffi.
“ Se indossassi una maglietta come le persone normali,non avresti di questi problemi. Se in inverno dormi così,in estate dormi nudo?” ribatto beffarda.
“ E tu se in inverno dormi con quella parodia di camicia da notte che a stento ti copre le grazie,in estate dormi nuda?” mi scimmiotta beccandosi una linguaccia.
“ Che infuso prendi?” mi chiede. Mi avvicino al raccoglitore di tè e infusi,che Camilla ha ordinato in ordine alfabetico.
“ Camomilla…roba forte! Vorrei solo ubriacarmi per dimenticarmi di questa giornata!” borbotta. Non riesco a resistere e finisco per accarezzargli la spalla. Il mio tocco lo fa irrigidire.
“ Vuoi parlarne? Tua madre l’hai rassicurata,ma te lo leggo in faccia che non provi solo gratitudine per lei che ha rinunciato a mio padre per farti nascere. Lo sento che c’è altro!” esclamo carezzandogli i capelli.
“ Voglio il disconoscimento! Liberarmi di lui,di quel cognome. Non voglio che i miei figli abbiano il suo cognome!” sputa fuori lasciandomi basita. Forse nei suoi panni farei lo stesso!
“ Chiederai a papà di adottarti?” gli domando. In tal modo diverrebbe a tutti gli effetti mio fratello!
“ Terrò il cognome di mia madre. Sarò solo Armando Mendoza!” risponde. Rabbrividisco e mi sfioro le orecchie d’istinto. Quel nome lo associo alle urla più cacofoniche mai udite in vita mia!
“ Che c’è?” mi domanda con un sorriso.
“ Andiamo a sederci in salotto. Tu sei proprio sicuro? È che il nome e cognome di tuo zio mi fa venire in mente le sue urla spacca timpani!” obietto strappandogli una leggera risata. Mi segue in soggiorno ed entrambi ci accomodiamo sul sofà con le nostre tazze di camomilla fumanti.
“ Quando conti di dirlo a tua madre?” gli chiedo.
“ Prima di quando lo rivelerò a quel porco! Se lo incontrassi ora lo ammazzerei!” risponde chiudendo i pugni dalla rabbia. Gli accarezzo la guancia e il suo sguardo su di me mi spinge a baciarlo con passione. Voglio solo farlo stare bene,che dimentichi lo schifo di cui siamo venuti a conoscenza oggi.
Mi perdo nel sapore dei suoi baci,nelle sensazioni che mi regalano le sue carezze e a stento mi accorgo di essere finita a cavalcioni su di lui con la camicia da notte mezza sollevata e le sue mani ovunque.
“ Dodo,no!” lo fermo allontanandomi piano da lui. Mio padre mi ammazza se ci becca a fare l’amore su questo divano!
“ Ancora per quella cosa che devo ammettere che io…” lo interrompo.
“ Non è solo per questo. Ci pensi che anche i nostri genitori potrebbero aver…” lascio in sospeso la frase. Mi guarda sconvolto.
“ Hai ragione! No! Meglio di no!” afferma disgustato. Mi alzo dalle sue gambe e faccio per prendere la mia tazza di camomilla al fine di lasciarlo solo,ma mi tiene il polso.
“ Resta qui con me,ti prego!” mi supplica con i suoi occhioni da cucciolo.
 
 
Capitolo terminato! Susanna cosa avrà risposto? Sarà rimasta oppure no? Alla fine è venuto fuori un pezzetto di verità: Guido è malato (dopo la vita dissoluta che ha vissuto,ci stava!),ma per fortuna Cami e Daniele stanno bene! Ed è esplosa anche un’altra mezza verità: quella sulla Terramoda che,come previsto da tutti,non è stata ben vista dai figli di Armando,di Mario e di Nicola! Questo matrimonio è stato movimentato e il peggio deve ancora venire…alla prossima!
  
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