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Autore: principessa1793    30/01/2021    1 recensioni
Sono trascorsi 25 anni dalla nascita degli ultimogeniti della famiglia Mendoza Pinzon e del primogenito di Mario Calderon. Quelli che allora erano bambini,ora sono donne ed uomini che si troveranno a vivere la loro vita lavorativa all'Ecomoda. Nasceranno nuovi legami e forti sentimenti. Se siete curiosi... date un'occhiata!
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Un imprevedibile futuro'
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[Carmen]
La notte insonne che mi aspettavo inaugurasse la mia vita coniugale è stata in bianco per motivi diversi da quelli desiderati. Sono scioccata da mio padre,da zio Armando,da zio Nicola. Non riesco a credere,ad accettare,a tollerare che abbiano messo su una truffa in piena regola per non metterci la faccia ed accettare di non essere in grado di conseguire le mete proposte.
“ Amore,dai! Stiamo per raggiungere un luogo paradisiaco e questa faccia da funerale non si abbina! Inoltre al nostro pulcino arriva tutto!” mi sussurra mio marito baciandomi la guancia.
“ Secondo te l’idea è venuta a tuo padre o al mio? Zio Nicola era d’accordo o ha opposto qualche resistenza prima di accettare? E tua madre? Li ha seguiti in quella follia solo per amore di tuo padre o lo riteneva giusto? I tuoi nonni come l’hanno presa quando l’hanno saputo?” gli chiedo a raffica non riuscendo a spiegarmi come siano finiti in un casino del genere!
“ Nonno Hermes non avrà di certo spalancato le braccia né a i miei genitori né a zio Nicola. E credo che anche i miei nonni paterni non l’abbiano presa benissimo,sai? Certo,mai peggio dei Valencia: mia madre non solo ha rubato il fidanzato alla signora Marcella,ma si è anche accaparrata la loro azienda…” risponde mio marito.
“ Io sono delusa da loro. E se Giulia n’era già a conoscenza,sono delusa anche da lei. Siamo amiche,perché non me l’ha detto?” replico.
“ Più di me che sono il suo gemello? 9 mesi nella pancia di mamma assieme e non mi ha detto nulla!” ribatte. Poggio il capo sulla sua spalla.
“ Almeno però né mio padre né il tuo hanno mai giocato con la vita delle persone come il padre di Barbara! Non potrei mai perdonare a mio padre una cosa del genere! Non biasimerò Barbara e Junior se vorranno chiudere ogni rapporto con lui…io farei lo stesso nei loro panni! Scoprire di essere nati da uno stupro,da un gioco perverso,dev’essere una sensazione orribile!” osservo.
“ Ti appoggio in pieno. Anch’io chiuderei con mio padre per una cosa simile!” conviene il mio Nick strappandomi un bacio. Ora capisco perché sembrava sempre così distante dai figli…per lui sono stati solo un semplice strumento per raggiungere i suoi obiettivi!
 
[Cassandra]
Lascio un ultimo delicato bacio sulle labbra di mio marito prima di alzarmi dal letto per andare in cucina a per andare a preparargli il caffè e portargli la colazione a letto. Infilo la vestaglia perché abbiamo ospiti e non sta bene che esca scomposta!
Apro delicatamente l’uscio della nostra camera e esco tentando di fare meno rumore possibile. Non so neppure se mio cognato sia rincasato perché deve aver tirato fino all’alba. Trovo risposta alle mie domande quando calpesto col piede un tanga decisamente volgare e che non appartiene all’unica donna di questa casa,ossia la sottoscritta. Sospiro sconcertata dal fatto che fino a neanche 12 ore fa si lagnava per essersi beccato una stecca dal fratellastro di Susanna,alludendo ad una relazione fra i due e che invece ha deciso di trascorrere la notte in lieta compagnia a casa mia e di suo fratello!
Supero la zona notte per fiondarmi in cucina,sedando la mia curiosità ed evitando di sbirciare verso il divano letto per sapere chi sarà la tizia che mi chiederà di passarle il latte di soia a colazione. Quando arrivo in cucina quasi trasalgo. E questa che ci fa mezza nuda in casa mia?
“ SI PUÒ SAPERE CHE CI FAI QUI?” tuono infastidita. Non la sopportavo in Ecomoda figuriamoci qui!
“ Cassandra Alvarez,vero?” domanda con uno sbadiglio. Bell’educazione!
“ Cassandra Alvarez Smeaton. Immagino che quello schifo di intimo che ho calpestato sia tuo!” rispondo.
“ Ecco dov’era il mio tanga! Tuo cognato è così focoso! Ma immagino ci avrai sentiti!” gongola. Ci manca solo che mi metta ad origliare la gente che fa sesso!
“ Ho il sonno pesante per fortuna! L’avevi già puntato quando stava con Susanna Valencia o l’hai semplicemente rimorchiato ieri sera? Da che ricordo hai la passione per quelli fidanzati,soprattutto se sono ad un passo dall’altare! Mi pare che il tuo hobby sia offendere le fidanzate di coloro che miri ad accaparrarti!” ribatto. Con questa Jorge ha messo proprio una bella pietra sopra alla sua storia con Susanna! La mia amica non lo perdonerà mai!
“ Quindi non sta più con la Valencia?” mi domanda interessata.
“ No,il tuo amplesso di ieri non assecondava la tua parafilia. Immagino che tu non sia interessata ad un caffè corretto con sputo,quindi rivestiti e sparisci da casa mia,grazie!” rispondo seccata. Questa tizia mi ha sostituita in Ecomoda (sebbene sia durata meno tempo di me) e ha creato una serie di casini a due tipi che stavano assieme da quando erano bambini! Peggio di lei c’è solo il padre di Candy Candy!
“ Honey,what’s the Hell…” bofonchia mio marito.
“ Domandalo a tuo fratello! E rivestiti prima che la spudorata decida di testare anche la nostra di relazione!” rispondo. Non sopporto che questa donna veda anche solo il torace nudo di mio marito!
“ L’unico seme buono di mio padre sono io…l’ho sempre detto!” borbotta mio marito tornandosene in camera. Raggiunge la cucina pure mio cognato stiracchiandosi ed interrompendo la sua azione quando ci vede in piedi a braccia conserte.
“ Cassandra,io ero ubriaco…” borbotta.
“ Non mi interessa: tu l’hai fatta entrare in casa mia e tu la farai uscire. Complimenti per l’acchiappo,cognato! Sia chiaro che io e la tua fidanzata non andremo mai a fare shopping di intimo assieme! Troppo dozzinale!” rispondo prima di lasciarli soli.
 
[Jorge]
Ma che cazzo ho combinato? E in più Cassandra e Susanna sono come culo e camicia,quindi non recupererò mai Susanna quando saprà di questo scivolone! Susanna che ieri stava per baciare quel palestrato del cazzo! Ero ubriaco,ma so quello che ho visto e l’unica che può aiutarmi a far ragionare Susanna è mia suocera; ma lo farà quando saprà di questo scivolone?
“ Spero tu prenda la pillola perché,purtroppo per me,sono prolifico e se non ho intenzione di occuparmi del figlio avuto da una donna che ho amato,figuriamoci se voglio allevare il frutto di una scopata occasionale!” affermo chiaro beccandomi un ceffone,che acuisce il dolore per il cazzotto ricevuto ieri da quello stronzo.
“ SEI UN VERO STRONZO!” strepita prima di raccogliere i suoi straccetti e abbandonare la cucina. Ci mancavano solo i decibel a palla di prima mattina!
Non resto solo neanche 5 minuti dopo aver sentito l’uscio d’ingresso aprirsi e richiudersi con un tonfo. Mio fratello e Cassandra tornano in cucina rivolgendomi uno sguardo di ammonimento.
“ No. Non me lo domandare neanche perché la risposta è no. Non mentirò a Susanna per te!” afferma mia cognata prima ancora che apra bocca. Maledetta la solidarietà femminile e chi l’ha inventata!
“ Lei e quel tipo si stavano baciando ieri sera!” borbotto.
“ E questo l’hai visto da sobrio o da ubriaco? Perché eri ubriaco quando hai deciso di portarti a letto e portarci in casa quella sgualdrina,vero?” replica David leggermente scettico. Perché nessuno mi crede quando dico che quei due se la intendono?
“ Possibile che non riusciate a vedere quello che vedo io? Susanna è cambiata da quando c’è quello nella sua vita. È cambiata per lui!” mi difendo.
“ Ciò non toglie che te la sei spassata con la prima che passava!” mi rimbrotta mio fratello.
“ Armando Lascano non è il tipo di Susanna,fidati di una che la conosce come le sue tasche. Sì,è un bel ragazzo,ma Susanna non ha mai apprezzato i tipi acculturati e perfettini come quello,fidati! A Susanna piacciono i tipi come te e tu e quel tipo non mi pare abbiate molto in comune!” mi rassicura Cassandra. Spero sia davvero così!
 
[Barbara]
“ Amore! Amore,stai tranquilla!” mi sveglia la voce del mio fidanzato facendomi aprire gli occhi. Mi ritrovo in un bagno di sudore,sebbene sia dicembre. Giulio mi accarezza il viso e i capelli.
“ Scusa! Ho avuto un incubo!” borbotto. Mi bacia per poi portarmi a sé.
“ Chiamavi tua madre. O meglio,esortavi qualcuno a lasciarla stare! Amore mio,non sarebbe meglio parlarne con lei?” mi racconta.
 
Uscii dalla mia cameretta stringendo a me il mio gattino di peluche che faceva le fusa per andare alla ricerca della mia mamma in quella casa buia. Avevo paura del buio,ma cercavo di farmi coraggio per essere all’altezza di Roby,la mia sorella maggiore. Lei era bellissima,intelligentissima e da grande miravo a diventare proprio come lei.
Avevo freddo ai piedini,ma estrarre le ciabatte da sotto il letto mi faceva paura per timore di trovarci un mostro. In fondo fra la mia cameretta e la stanza della mia mamma non c’era molto divario. Mi avvicinai piano,ma le urla mi raggelarono.
“ FACEVI LA PREZIOSA ANCHE CON LUI? TI NEGAVI ANCHE CON LUI? È PER QUESTO CHE SI È DIMENTICATO COSÌ IN FRETTA DI TE?  ” gridò la voce di mio padre.
“ Ti ho detto che ho mal di testa! Lasciami!” rispose mia madre con tono di voce contenuto.
“ E lui che ti dava? Un analgesico? Ti regalava questo per San Valentino?” replicò mio padre sprezzante.
“ Mi regalava amore,tenerezza,rispetto…tutto ciò che tu neppure conosci!” rispose mia madre.
“ TU SEI MIA MOGLIE E DEVI DARMI QUELLO CHE MI SPETTA CON LE BUONE O CON LE CATTIVE! ANCHE SE NON SONO DANIELE VALENCIA E NON SONO UN MINISTRO! HO DEI DIRITTI CONIUGALI ANCH’IO!” le gridò mio padre.
“ Lasciami! Mi fai male!” si lamentò la mia mamma. Seguirono poi delle urla soffocate,i rumori difficilmente equivocabili di una colluttazione e il fracasso di qualcosa di vetro o cristallo tramutato in un cumulo di cocci. Mi feci forza e bussai alla porta sbattendo i pugni con tutta la mia forza.
“ VOGLIO LA MIA MAMMA!” gridai scoppiando in lacrime. Passarono dei secondi eterni prima che la porta si aprisse. Mi ritrovai di fronte la mamma con il viso rosso e gli occhi lucidi. Mi strinsi alle sue gambe. Notai solo dopo un leggero strappo sulla sua maglia di pigiama.
“ Amore! Stellina della mamma,la mamma è qui!” mi rassicurò. Le mie urla avevano svegliato anche i miei fratelli che uscirono dalle loro stanze raggiungendo la soglia della camera della mamma.
“ Vi sembra l’ora per fare una festicciola o una riunione?” domandò mio padre. Mia madre strinse nella mano serrata a pugno la parte del suo pigiama sdrucita.
“ Quello che mi chiedo anch’io,visto che stavo dormendo. Domani ho l’interrogazione di biologia e vorrei arrivarci senza sbadigliare in faccia al professore! Si può sapere che è successo?” replicò Junior scazzato.
“ Mamma,ma tu hai pianto? CHE CAZZO LE HAI FATTO?” si urtò Bibi.
“ La mamma urlava e si è rotto qualcosa!” spiegai. La mamma mi prese in braccio.
“ La mamma non stava urlando. Stavamo giocando!” provò a rassicurarmi mio padre.
“ Io vado a dormire vah! Ci mancavano solo i giochi in piena notte e con la bambina sveglia!” borbottò mio fratello andando via.
“ La prossima volta che giocate in questo modo,assicurati che io non sia in casa perché se trovo di nuovo la mamma in lacrime per colpa tua (perché gira che ti rigira è sempre colpa tua), sarò io a giocare con te e non sarà piacevole. Ricordati che ho fatto kick boxing e che ho un ceffone di credito!” lo minacciò Roberta per poi tornare in camera sua sbattendo la porta.
“ Ti va se andiamo a bere un po’ di latte caldo,amore?” mi chiese la mamma. Annuii ciucciandomi il dito.
“ Poi dormi con me,vero?” le chiesi. Avevo paura che litigassero ancora.
“ Certo,piccola!” rispose baciandomi la fronte. Quella notte feci pipì a letto.
 
Non lesino nessuno dei dettagli fornitimi da questo sogno ad un Giulio sconvolto e profondamente triste. Il mio fidanzato mi accarezza i ricci baciandomi il capo e cullandomi fra le sue braccia forti.
“ Piccola,hai fatto tutto quello che potevi. Avevi solo 4 anni!” mi rassicura.
“ Avrei dovuto ricordarlo prima. Fare qualcosa per la mia mamma!” mi colpevolizzo.
“ Amore,a volte il nostro inconscio rimuove i ricordi troppo dolorosi e a te è capitato questo. Non è colpa tua! Non potevi accettare di aver assistito ad una cosa del genere a 4 anni,di aver sventato l’ennesimo tentativo di violenza di quell’uomo verso tua madre!” mi rincuora il mio amore. Il bacio che ci scambiamo viene interrotto dal suono del campanello. Giulio si allontana dopo avermi strappato un bacio. Esce dalla camera per tornarvi pochi minuti dopo con un pacchetto di una pasticceria fra le mani.
“ Amore,non dovevi!” lo ringrazio con un bacio.
“ Non sono solito prendermi meriti non miei. Non è una mia iniziativa,però c’è un biglietto e possiamo sapere chi è il benefattore!” ribatte. Sfilo il biglietto dal fiocco e lo spiego per bene.
 
{Immaginiamo non sia stata una nottata facile per voi e ci aspettiamo di riuscire a regalarvi un risveglio decisamente più dolce oltre che riuscire a compensare la torta nuziale che ieri non avete consumato. In parole povere: noi ci siamo. A più tardi.
Mamma e Papà}
Io e Giulio ci scambiamo un sorriso prima di scartare il pacchetto con la stessa curiosità di un bambino a Natale. Ci ritroviamo davanti agli occhi una Pavlova un po’ troppo grande per noi due.
“ Il mio dolce preferito!” commento felice.
“ Mi sa che la quantità è opera di mio padre. Deve averti vista deperita!” ironizza Giulio. Infilo il dito nella panna per poi macchiargli il naso. Giulio mi emula sporcando però la mia coscia con la panna. Ripeto il gesto per sporcare il centro del suo petto.
“ Lo sai che detesto lo spreco di cibo e che quindi poi ti toccherà ripulire tutto questo disastro e che a me toccherà fare lo stesso,vero?” sussurra languido portandosi il mio dito alle labbra per leccar via le tracce di panna. La scossa che fa vibrare il mio basso ventre oramai è familiare e allo stesso tempo nuova e più forte ogni giorno che passa.
“ Immagino non con una doccia!” balbetto eccitata mentre intingo il dito dell’altra mano della panna per delineare la linea sopra la cintola del suo pantalone di pigiama. Le sue pupille sono liquide d’eccitazione.
“ Sono proprio una brutta persona per aver criticato mio padre per la quantità di dolce. Tutta questa panna non andrà sprecata,te lo assicuro! Secondo te,passeremmo per degenerati se ringraziassimo i nostri genitori per il gentile omaggio?” scherza abbassando le bretelle della mia camicia da notte per sporcare i miei capezzoli turgidi con la panna. Mi sfugge un sospiro quando si fionda su uno di essi per assaporarlo e la risposta resta in sospeso perché la mia testa smette di funzionare e il resto del mondo si offusca.
 
[Camilla Senior]
Io e Daniele scendiamo le scale tenendoci per mano. Sembra una cosa stupida e banale,ma mi pare un miracolo svegliarmi al suo fianco ogni mattina,addormentarmi fra le sue braccia o anche solo scendere le scale con la sua mano intrecciata alla mia.
“ Sei ancora più bella e radiosa dopo una notte d’amore! Amore,cosa stavi sognando stanotte?” mi domanda quando ci ritroviamo alla base delle scale. Mi sfiora delicato la nuca.
“ Un ricordo della sera in cui Roby è scappata. Quando sei arrivato e abbiamo iniziato a tirarci i cuscini. Ho sognato un finale diverso,più bello!” gli spiego. Incrocia le mani sul mio coccige portandomi a sé.
“ Lo sai che l’interpretazione dei sogni mi ha sempre affascinato!” ribatte malizioso strappandomi una risatina.
“ Mi abbracciavi,mi baciavi,mi dicevi di amarmi,mi tenevi stretta fra le tue braccia!” gli racconto.
“ Più saggio nei tuoi sogni che nella realtà! Posso rimediare a quella mancanza di coraggio?” replica. Non attende neanche la mia risposta prima di catturare le mie labbra con le sue.
“ Facevo anche questo nel tuo sogno,vero? Se non ho venerato come merita questo collo meraviglioso,vuol dire che ero un coglione anche lì!” soffia sul mio collo divorandolo di baci. Sa benissimo che c’è un punto preciso che mi fa perdere la testa e che tutto di lui mi fa impazzire!
“ Smettila! Tu non sei un coglione!” lo ammonisco rifugiandomi fra le sue braccia. Chiunque avrebbe avuto paura di farsi avanti nei suoi panni! Mi bacia di nuovo finché un colpo di tosse non ci fa staccare. Prima o poi questa povera donna finirà per licenziarsi per queste scenette che le propiniamo ogni giorno!
“ Anita,ci scusi!” borbotto nascondendo il viso nell’incavo del collo di Daniele. Che figura di merda!
“ Non si preoccupi,signora! Siete così carini!” balbetta imbarazzata. Il mio Dan mi accarezza i capelli mentre mi beo del suo profumo tanto ricercato negli anni.
“ Anita,per cortesia,prepari Cookie per la passeggiata,grazie!” le impartisce Daniele.
“ Dottore,Cookie l’ho portato fuori io!” risponde la nostra domestica.
“ Ottimo! Grazie mille!” la ringraziamo.
“ Allora cominci ad allestire la sala da pranzo per la colazione,per favore!” le ordino. Io e Daniele facciamo per andare in salotto,ma lei ci ferma ostruendoci il passaggio.
“ Che altro c’è? C’è un alieno in salotto?” domanda Daniele infastidito.
“ Un alieno no,ma…dottore,io li ho coperti con un plaid. In soggiorno c’è la signorina Susanna con…” io e Daniele non le facciamo finire la frase prima di precipitarci in soggiorno.
“ Non capisco perché dormire sul divano quando…” Daniele si ammutolisce quando ci rendiamo conto che Susanna non è sola sul divano e che non è neanche in compagnia di nostra nipote.
È una scena che conosco bene perché l’ho vissuta in prima persona meno di 2 mesi fa,quando mi sono svegliata fra le braccia dell’uomo che amo per la prima volta dopo 40 anni. Solo che nessuno quel giorno ha pensato di coprirci con un plaid.
“ Almeno sono vestiti!” borbotta Dan. Ridacchio per non pensare al fatto che credevo che quella sarebbe stata la nostra ultima notte insieme.
“ Non ti sembra una scena familiare?” gli chiedo stringendomi a lui. Voglio solo stare stretta a lui per un po’!
 
“ Daniele,con chi parlavi?” gli domandai tornando in soggiorno. Magari gli aveva telefonato sua moglie per farlo tornare a casa. L’ultima notte assieme era stata stupenda,tanto che risvegliandomi con la sua voce l’avevo chiamato << amore >> ignorando quanto potesse causargli disgusto quell’appellativo adoperato da me ( o almeno così credevo!). Aveva creduto persino l’avessi scambiato per Guido!
“ Tuo marito. Non ha apprezzato la mia voce e poi il tuo cellulare è morto!” mi spiegò telegrafico.
“ Amore,dai alzati! Daniele non è un materasso!” mi rivolsi a nostra figlia appollaiata a suo padre.
“ Potevi farlo presente anche a te stessa,dato che ti sei addormentata addosso a me!” mi punzecchiò strappandomi un sorriso. Non avrei scambiato quella notte con nulla al mondo,sebbene mi fossi trovata a tribolare per la sparizione di nostra figlia.
“ Non mi toccare. Io voglio stare con papà. Papà,posso stare da te questi giorni?” bofonchiò Roby schivando il mio tocco. Io e Dan ci scambiammo uno sguardo.
“ Ma certo. Però adesso è meglio se stai qui e ti riposi. Poi stasera parliamo pure di questo!” rispose lui cordiale. Avevo perso Daniele e l’unica cosa che avevamo in comune. Non mi restava più nulla.
“ Mi aiuti a portarla su?” chiesi a Daniele ricevendo un suo assenso.
Portai un braccio di Roby dietro il mio collo e lo stesso fece Daniele non perdendo neppure per un attimo il contatto con il mio sguardo. Allungò la mano non impegnata a sorreggere nostra figlia verso il mio viso per cancellare una lacrima sfuggita al mio controllo ed il mio cuore perse un battito dinnanzi a quel gesto di tenerezza.
“ Lei non ti vuole. Preferisce il suo cafone a te. Scommetto che mi avrebbe amata di più se fossi stata figlia di quello! Devo essere stato un intoppo per il loro menage!” bofonchiò Roby. Mi odiava.
“ Roberta,non parlare così di tua madre. Non sai quanto ha pianto stanotte! Lei darebbe la sua vita per te!” mi difese Daniele.
“ Devi stare lontana da me e da papà! Ci manca solo che gli rovini la vita di nuovo! Sparisci dalla nostra vita!” mi intimò irata.
“ Roberta,basta! So gestire benissimo la mia vita da solo! E devi rispettare tua madre!” mi difese Dan.
“ Non voglio che ci ricaschi. Che ti innamori di nuovo di lei per poi stare di merda ancora. Non te lo meriti! Anche se forse arrivo tardi! Non voglio che la mia presenza ti rovini la vita costringendoti a frequentarla e a dissotterrare i sentimenti sepolti che nutri per lei!” rispose Roby.
“ Tu non mi rovini mai la vita,amore! È bello che ti preoccupi per me!” la rassicurò Daniele baciandole la fronte. E fu quello la rovina della sua giacca che venne imbrattata di liquido viscoso e giallo. Vomito.
“ Papà,scusa! Io non volevo. Mi dispiace tanto!” si scusò Roby prima di correre in bagno a completare l’opera. Io e Dan la seguimmo per mantenerle la fronte ed i capelli durante l’atto. Mi era mancato tanto negli anni precedenti e mi sentivo morire all’idea di perderlo di nuovo.
“ Adesso ti lavi e fili a nanna. Vuoi che ti rimbocchi le coperte?” esclamò Daniele quando finì di vomitare. Roby scosse il capo costernata.
“ Non ti scusare di nuovo. Hai recuperato i rigurgiti che mi sono perso quando eri neonata! Ora puoi davvero dire di essere mia figlia!” la rassicurò Daniele strappandole un sorriso. Mi persi a fissarlo come quando ero bambina. I sentimenti non erano cambiati,ma solo cresciuti.
“ Quei rigurgiti te li sei persi per colpa sua. Vedi di ricordartelo!” rispose mia figlia prima di andarsene in camera sua. Mi odiava per averle tolto la possibilità di crescere come un padre amorevole. Ma il suo odio non equiparava quello che nutrivo per me stessa per averlo perso.
“ Ti abbraccerei più che volentieri per consolarti,ma non potrei mai farti un tale torto sporcandoti di vomito!” asserì Dan strappandomi un sorriso. Mi accarezzò la gota con il pollice. Assecondai la sua carezza muovendo il viso contro la sua mano. S’irrigidì.
“ Ti prendo un sacchetto per depositarvi la giacca. Vieni nella mia stanza. Dovrei averne qualcuno lì abbastanza grande!” borbottai facendogli strada verso la stanza dove alloggiavo.
Vi entrai per prima e le nostre dita s’incontrarono sulla porta mentre gliela tendevo perché entrasse. Fu lui a chiuderla alle nostre spalle frattanto che io valutavo l’ampiezza dei sacchetti e quale dei tanti svuotare per cederlo a lui.
“ È la tua stanza da ragazza!” borbottò. Smisi di frugare nei sacchetti per specchiarmi nei suoi occhi.
“ Sì. Qui mi hai invitato al cinema per il nostro primo appuntamento!” mormorai nostalgica. Emise un ghigno malinconico. Tornai a cercare un sacchetto adatto a contenere la sua giacca sporca.
“ Questo dovrebbe andar bene!” decretai rovesciando tutto il contenuto sul letto. Daniele smise di fissare la stanza per togliersi la giacca ed infilarla nella busta prima di interessarsi ai capi di vestiari sparpagliati sul talamo. Mi accorsi troppo tardi che si trattava di intimo.
“ Non ti azzardare! Non una battuta!” lo ammonii.
“ Battuta? Ho mai fatto battute sul tuo intimo? Vedo che il tuo buongusto ha resistito al tempo e al cafone che hai sposato! La reputo lingerie  troppo raffinata per essere apprezzata da quel buzzurro,ma sono certo ti starà benissimo!” replicò afferrando un tanga color champagne. Arrossii col cuore a pezzi. Era riuscito a parlare dell’intimità fra me e Guido e ciò significava che il suo amore per me era sparito. 
“ Chi ti dice che l’abbia comprata per Guido?” farfugliai pentendomene subito dopo. Il suo sguardo si adombrò.
“ HAI UN ALTRO? TI VEDI CON UN ALTRO? LO CONOSCO?” mi chiese a macchinetta. Gli tolsi di mano del pezzetto di stoffa.
“ Andiamo a cercarti una giacca!” bofonchiai cercando di uscirne,ma mi afferrò il polso con decisione.
“ C’È UN ALTRO UOMO NELLA TUA VITA?” ripeté risoluto. 
“ Ti cambierebbe qualcosa?” replicai urtata da quella vicinanza che desideravo,ma che mi procurava sofferenza perché non era più mio.
“ Sei la madre di mia figlia e quindi ciò toccherebbe anche lei!” rispose. Stupida io che credevo gl’importasse qualcosa di me!
“ Già sono solo la madre di tua figlia! Non ho nessuno a parte Guido. Roberta è al sicuro!” ribattei.
“ Al sicuro? Con quel venditore di pesce come patrigno?” replicò acido.
“ Vogliamo parlare della matrigna di Roby? Ce ne sarebbero di cose da dire! Vuoi trovarmi un nuovo compagno come tenti di fare con Marcella?” gli chiesi urtata. Approfittò del mio polso ancora nella sua mano per attirarmi contro il suo corpo. Rabbrividii di piacere cercando invano di non arrossire,di non fissare la sua bocca,di non bearmi del ritmo del suo respiro,la melodia migliore del mondo per me. Tentai inutilmente di non fissare il suo torace visibile dalla camicia per via della mancanza della giacca. Adoravo assopirmi sul suo petto, carezzare la sua peluria,baciare i suoi pettorali e l’idea che permettesse tutto ciò anche a quella sgualdrina mi rendeva pazza di gelosia.
“ Vuoi sapere se ancora m’importa di te?” mi domandò a pochi centimetri dal mio viso.
“ Mi hai già risposto in modo sufficientemente esaustivo 2 giorni fa alle nozze di Bob: io per te non esisto,no?” replicai allontanandomi da lui nonostante le sue proteste.
“ E perché credi sia rimasto stanotte? Per sperimentare la comodità del sofà di Armando e bearmi delle sue occhiate omicide? L’ho fatto per te! Possibile che prendi per vero tutto ciò che dico? Ero incazzato e sono stato orribile! Se ci sei rimasta male,mi dispiace! Di te mi importa. Mi importa tantissimo.” chiarì. Sorrisi.
Presa dall’entusiasmo lo abbracciai e a sconvolgermi fu la naturalezza con cui ricambiò quel contatto. Essere avvolta dalle sue braccia era il paradiso,come tornare a casa dopo un viaggio disastroso,come tornare a vivere. Mi allontanai lentamente da lui e nel farlo i nostri nasi si sfiorarono. Fu istintivo per me fissare le sue labbra a pochi centimetri dalle mie fino a vederle avvicinarsi lentamente. Desideravo ardentemente quel bacio,volevo disperatamente che mi amasse come io amavo lui. I miei occhi si chiusero come i suoi e un rumore di pentole di quella specie di svampita della domestica di Armando impedì che andassimo oltre un leggero sfioramento di labbra.
“ T-Ti cerco una giacca nell’armadio di Armando!” balbettai scombussolata da quella vicinanza quando mi allontanai lentamente da lui.
“ Comunque io apprezzerei tantissimo questo tipo di intimo!” scherzò strappandomi un sorriso divertito. Non avrei mai potuto immaginare che quei completini me li avrebbe visti tutti indosso e che li avremmo inaugurati insieme!
 
“ Il giorno in cui ci siamo ripresi in mano la nostra vita,amore!” soffia sulle mie labbra strappandomi più di un bacio.
“ Mi dispiace non essere riuscita a dormire un’ultima volta con te nella mia stanza da ragazza!” mormoro.
“ Amore,abbiamo il nostro letto ora e Armando ci avrebbe resi sordi se ci avesse beccati in quel letto assieme! Già il fatto che i novelli sposi siano sopravvissuti alla sua furia dopo aver profanato il suo talamo,lo considero un miracolo! Dispiace anche a me,ma ciò che conta è che siamo insieme ora!” mi rincuora rubandomi un sorriso e un bacio.
“ Allora è un vizio! Possibile che debba beccare sempre tutti sul divano addormentati?” esclama nervosa nostra figlia piombando in salotto e alludendo ai suoi fratelli dormienti. Quando non esordisce con un << buongiorno >> la cosa è grave!
“ Buongiorno anche a te,tesoro!” replica sarcastico Dan. Stampa un bacio sulla guancia a me e suo padre ed entrambi ricambiamo quel gesto. Le accarezzo delicatamente i capelli acconciati in una treccia laterale,che ammorbidisco leggermente allentandola un po’.
“ Buongiorno un corno,papà. Clizia non si trova! E non chiedermi di stare calma perché ha 15 anni,perché è uscita senza il mio permesso e perché siamo nella città dove vive quel pedofilo che l’ha baciata!” ribatte nostra figlia agitata elencando con l’aiuto delle dita i motivi delle sue paturnie. Alzo gli occhi al cielo abituata alla sua propensione al melodramma ereditata dal padre e da Marcella.
“ Immagino che tuo marito non sappia nulla di questa faccenda o ci sarebbero già le telecamere di uno di quei programmi che cercano le persone scomparse!” ne deduco. Scuote il capo per poi sbatacchiare poco delicatamente i suoi fratelli per farli svegliare.
“ Neanche mia madre quando doveva svegliare Bea che non voleva andare a scuola!” mi sussurra mio marito facendomi ridere. Mi bacia la guancia abbracciandomi da dietro mentre i belli addormentati si stiracchiano.
“ Ben svegliati!” li saluto divertita. Junior e Susanna si guardano negli occhi arrossendo per poi fissare noi colpevoli.
“ Daniele,ti giuro che non abbiamo fatto nulla. Stavamo parlando e ci siamo addormentati!” balbetta mio figlio.
“ E vorrei ben vedere! Cosa volevate fare sul nostro divano,scusate?” replico.
“ Il letto non era sufficientemente comodo?” domanda loro Daniele.
“ Per carità,è comodissimo,ma almeno da questo divano non si sentono le prove generali per il concepimento del fratellino!” risponde Junior facendoci arrossire. Roberta si passa una mano sul volto,mentre Junior si becca una gomitata da Susanna.
“ È inutile che cerchi di zittirmi! Mica è colpa mia se da lì si sente tutto?” obietta Junior. 
“ Papà,mi dispiace!” borbotta Susanna. Cookie attirato dal casino correi in salotto e lo prendo in braccio.
“ Clizia è sparita e bisogna che vi rendiate presentabili e uno di voi due vada con vostra sorella a cercarla. Hai messo un po’ di unguento su quella botta? Sembri pronta per uno spot contro la violenza sulle donne! Forse è meglio se lavori da casa finché non diminuisce un po’ quel livido!” replica Daniele.
“ Non c’è bisogno di lavorare da casa,papà. Mi cambio e accompagno Roberta a cercare Clizia!” declina Susanna. La testa dura è del padre!
“ Sì,ma io vorrei ritrovarla prima del suo ventesimo compleanno,Susy. Va bene anche un jeans e una camicetta…non stiamo andando alla sfilata di Chanel!” le rammenta Roberta.
“ 5 minuti e sono pronta. Vedrai che è andata al parco << Los Novios >>. Io vado sempre lì a tirare i sassi quando sono giù!” ribatte Susanna.
“ Nel senso che li tiri in testa ai passanti?” la punzecchia Junior beccandosi una linguaccia da lei. Da un bacio sulla guancia a me e a suo padre prima di correre di sopra.
“ Quindi ieri sera davvero vi ho interrotto durante il concepimento?” ci domanda Roberta. Io e Daniele arrossiamo all’inverosimile.
“ Vado a rendermi presentabile,che di dettagli ne ho avuti fin troppi! Buongiorno!” borbotta Junior salutando con un abbraccio me e Daniele.
 
[Clizia]
Questo posto mi sembra il luogo adatto dove cercare la calma,dove pensare in santa pace,dove dimenticare che la mia dolce nonnina,la mia povera nonna innamorata da quando aveva 4 anni del nonno,ha subito violenza sessuale e che i miei due zii sono frutto della cosa peggiore che può capitare ad una donna!
 
Stavamo festeggiando il trentacinquesimo compleanno di zio Junior a casa dei nonni e mancava solo zia Barbara a tale riunione di famiglia, ma oramai lei viveva a Bogotà e aveva anche un nuovo fidanzato.
“ Non vedo l’ora di conoscerlo per chiedergli come ha fatto a disintegrare la cintura di castità di Babi. Stanno assieme da quanto? Due mesi? È un mito!” squittì mia madre.
“ Oggi è il 28 agosto quindi hanno fatto 2 mesi 2 giorni fa. E smettila di fare così,Roberta! Povero ragazzo,finirai per intimidirlo!” l’ammonì la nonna. Il telefono di zio Junior squillo e lui sorrise prima di azionare il vivavoce.
“ Fratellone,tanti auguri!” esclamò la voce di zia Barbara.
“ Sei in vivavoce,sorella. Grazie! Sei il gossip preferito da un paio di mesi. Il tuo Giuliano sembra un animale raro!” rispose mio zio.
“ Giulio. Vuole farti gli auguri,quindi ti metto in vivavoce. Fra un po’ finiamo di lavorare. Siamo in pausa coccole!” ribatté zia Babi.
“ In pausa coccole… Eviterò i dolci prima di conoscerlo per evitare di finire in coma iperglicemico!” borbottò mia madre.
“ Auguri nuovo cognato! Lieto di conoscerti,anche se solo telefonicamente! Spero di vederti dal vivo quanto prima. Barbara non fa che parlare di voi,quando non si deprime per via della mia famiglia,ma quel tema deprime anche me,quindi non mi formalizzo!” esclamò una voce maschile profonda. Gli occhi di mia nonna divennero stranamente lucidi. Qualche mese dopo avrei capito il motivo: zio Giulio e il suo grande e solo amore avevano la stessa voce.
“ Grazie. Spero di vederti anch’io quanto prima. Magari potreste venirci a trovare,visto che lì tira una brutta aria! Chissà che non avervi nella stessa città non aiuti i tuoi a razionalizzare!” rispose zio Junior.
“ Il detto << occhio non vede,cuore non duole >> non funziona,tesoro. Lasciatelo dire da una che ha testato tale rimedio! Neanche se Giulio e Barbara partissero per il Congo riuscirebbero a sfuggire al controllo di suo padre,te l’assicuro! Non è il tipo che demorde tanto facilmente dai suoi obiettivi. È abbastanza caparbio quando vuole qualcosa!” intervenne mia nonna.
“ Visto che lo conosce bene,come posso uscire da quest’incubo? Non può ignorarmi per tutta la vita,no?” replicò zio Giulio.
“ Lo conoscevo bene,ma stai parlando di 40 anni fa,di un uomo che forse non esiste più. Le persone cambiano e non so che dirti,figliolo! Ti do un consiglio da madre,se me lo permetti: lascialo sbollire. So che tu e Barbara state assieme da 2 mesi,ma forse tuo padre ha bisogno di più tempo. In fondo tu e Barbara non volete sposarvi domani,no? Che fretta hai di portarla dai tuoi? Tuo padre non credo ti eliminerà dalla sua vita per così poco! Tu e Susanna siete la sua vita e non potrebbe mai fare a meno di voi. Ha solo bisogno di tempo!” ribatté mia nonna.
“ Forse mio padre l’ha ferita e sconvolta col suo modo di fare,e non glielo chiederei se non amassi Barbara quanto la amo,ma non potrebbe parlargli ed indurlo a ragionare? Forse il suo trauma è lei ed ha bisogno di lei per sbloccarsi emotivamente!” esclamò zio Giulio.
“ Daniele non mi ha lesa,ma gradirei incontrarlo e parlare con lui solo quando non potrò farne a meno! Se entrassi in tale faccenda sarebbe peggio,credimi! Meno ricorda ciò che lega me e Barbara e più facilmente l’accetterà! E dubito tuo padre necessiti di me!” rispose mia nonna.
“ Non capisco come abbia fatto una donna come lei a stargli accanto anche solo per un’ora! È così diversa da mia madre,che sarebbe capace persino di suicidarsi se lui glielo chiedesse. E tutto solo per non perdere il prestigio di essere la moglie di Daniele Valencia! A volte ho paura che non si amino,che stiano assieme solo per una specie di gara a chi resiste di più a livello di nervi!” commentò lui.
“ Tua madre è destinata a perdere…tuo padre è un osso duro! Ed in un certo senso ha già perso se lo vuole solo per il suo potere: tuo padre sa offrire molto di più dei suoi soldi!” rispose mia nonna.
“ Mi sembra stia parlando di un altro… Mio padre ha basato sul denaro la sua vita!” ribatté il fidanzato di zia Babi
“ Giulio,è solo una corazza,credimi! Non lo giudicare! Prima dell’inizio della tua storia con Barbara com’era il vostro rapporto? È un bravo padre,vero?” replicò mia nonna. Era lui il suo grande amore? Quello durato qualche anno e finito per motivi tuttora ignoti?
“ C’è sempre stato ad ogni mia partita di rugby e ad ogni saggio di danza di Susanna,ma è un po’ freddo,anche se quando io e Susy eravamo piccoli era diverso. Un freezer sarebbe decisamente più caloroso di lui come padre ed ogni volta che si rende conto che la situazione con me e Susanna richiederebbe un gesto tenero tira fuori la Platinum per compensare. Non è né il migliore né il peggiore dei padri!” rispose zio Giulio.
“ Sicuramente non il peggiore! Direi che c’è di peggio!” commentò mia madre lanciando un’occhiataccia al nonno.
“ Io e Giulio andiamo o la pausa coccole la passiamo tutta al telefono! I genitori del mio tesoro sono il meno peggio rispetto a ciò che accade in questi giorni con Bob e Pilar ai ferri corti! Ci sentiamo presto,famiglia!” esclamò zia Barbara.
“ Lieto di avervi conosciuto!” aggiunse zio Giulio prima di chiudere la telefonata.
“ Menomale che prendo il caffè senza zucchero o la mia glicemia sarebbe schizzata alle stelle con questi due. Speriamo che la fase << pucci pucci >> sia superata il giorno in cui lo conosceremo di persona! Ci credo che il padre di lui non li sopporta…farebbero cariare i denti a chiunque,Dio Mio! Forse è uno stronzo,ma poveretto a sorbirseli ogni giorno con la << pausa coccole >>! Finirò in analisi con questi! Spero mi facciano assistere alla prima cena di Babi a casa dei suoceri!” commentò mia madre. Mia nonna scosse il capo divertita. 
 
“ Devi tirare i sassi piatti,altrimenti non rimbalzano!” mi consiglia una voce che conosco,ma che ora come ora non mi interessa di chi sia.
“ Se vuoi campare a lungo,devi farti i fatti tuoi!” replico ostica.
“ Se indovini chi sono vinci... Oddio,ma stai piangendo!” esclama la voce di Leonardo Uribe. Mi asciugo le lacrime perché odio farmi vedere in questo stato. Credo di aver ereditato questa cosa dal nonno!
“ Se vuoi stare qui,devi stare zitto! Non voglio sentir parlare nessuno!” balbetto cercando di sfoderare il mio timbro di voce normale.
“ Neanche a me va di parlare. Mio padre mi ha detto di aver avuto un figlio dalla zia di tua madre. Ho un fratellastro in Perù e se penso che potrebbe arrivare un tizio come Olga a battere cassa,mi prende il panico!” si sfoga.
“ L’uomo che fino a qualche mese fa credevo fosse mio nonno è un sadico misogino con qualche complesso di inferiorità verso i ricchi ed ha pensato bene di sfogare tutti i suoi problemi psicologici su mia nonna per 40 anni,FACCIAMO A CHI STA PEGGIO? Io a quell’uomo ero affezionata. Non era il nonno più affettuoso del mondo,non era come nonno Daniele,ma sono cresciuta con lui ed ora vorrei solo ammazzarlo! Lo so che tua madre non la sopporta,ma mia nonna è dolcissima. Non meritava tutto questo schifo!” replico. Lui mi fissa stravolto.
“ Tuo nonno lo sa? Insomma mi pare ami molto tua nonna e che non sia il tipo che fa patire molto il cervello quando si tratta di lei!” ribatte. Lo fulmino con un’occhiataccia. Come si permette? Il nonno è un uomo dolcissimo e non merita di essere offeso da lui!
“ No,non alludevo al video. Non l’ho neanche visto! Mi dispiace. Immagino che per te sia già stata una bella botta scoprire dopo 15 anni di avere un altro nonno e che quest’ulteriore mazzata sia difficile da mandar giù!” aggiunge.
“ Nonno Daniele è la cosa più bella che mi potesse capitare. Questo schifo no! Sei venuto qui a piedi?” replico. Scuote il capo.
“ No,ho la moto,perché?” mi domanda perplesso.
“ Mi daresti un passaggio? Devo comprare una cosa e fare un bel regalo ad una persona!” rispondo.
 
[Marcella]
“ Cerca solo di non far trapelare il tuo nervosismo quando arriveranno i ragazzi,Marcella! Ci manca solo un altro disastro dopo quello di ieri!” mi raccomanda mio fratello.
“ Parli di quello che è successo ad Armando o di quello che è venuto fuori su Camilla?” gli chiedo.
“ Fra le due faccende non so quale sia peggio!” borbotta.
“ Daniele,Armando non se la prenderà con te. Non è colpa nostra se sua figlia è passata di lì in quel momento!” lo rassicuro.
“ Non è passata di lì; c’ha lasciato proprio l’orecchio vicino alla porta della toilette!” replica strappandomi una risata.
“ E con i ragazzi come va?” gli chiedo. Mi sono lamentata praticamente solo io in questa telefonata e invece,dopo ieri,pure lui ha una serie di grattacapi non da poco!
“ Non lo so. A Barbara abbiamo comprato il suo dolce preferito e marcherò stretto Junior per evitare che decida di fare quello che non ho fatto io quando mi sono ritrovato davanti quella bestia!” risponde.
“ Dopo quello che è successo ieri,sarai davvero il solo ed unico padre che loro vorranno e riconosceranno. Non mi meraviglierei se Barbara cominciasse a chiamarti << papà >> prima ancora di diventare tua nuora! O se Junior cominciasse a farlo senza sviluppare alcun interesse per Susanna. In fondo è ciò che sognavi,no?” ribatto.
 
Sarei diventata zia di lì ad 8 mesi ed ero entusiasta della notizia rivelatami da mio fratello. Tuttavia l’entusiasmo pareva essere una mia prerogativa. Il futuro papà sembrava tutto tranne che eccitato dall’idea di avere un discendente di lì a poco.
“ Daniele,si può sapere che hai? Mi hai detto che Patrizia te ne aveva parlato della sua voglia di metter su famiglia!” cercai di sondare il suo stato d’animo ed il motivo di tale tristezza.
“ Già…la tua amica di certo comunica,ma di sicuro non dialoga!” borbottò seccato.
“ Non eri d’accordo,non è così?” replicai capendo l’antifona.
“ Lei accetta che nella mia testa ci sia Camilla ed io accetto questo bambino,che spero solo non le somigli perché due come lei sarebbero troppe per me!” rispose.
“ Un figlio non può essere il tuo modo per scaricarti la coscienza,Daniele! Possibile che non t’intenerisca neanche un po’ sapere che a breve ci sarà un piccolo esserino con il tuo sangue?” cercai di farlo ragionare.
“ MARCELLA,NON INIZIARE CON QUESTI SENTIMENTALISMI DI QUART’ORDINE! SAI BENISSIMO L’ULTIMA VOLTA CHE HO SOGNATO DI DIVENTARE PADRE COS’È SUCCESSO: IL MIO PULEDRINO SE L’È PRESO QUEL CAFONE ARRICCHITO!” sbottò. Era quello il suo cruccio!
“ Daniele,quella bambina è sua figlia. Non avevi nessun diritto su di lei. Ed è Camilla che ha scelto lui! Questo bambino nessuno potrà portartelo via!” obiettai.
“ Peccato che io non senta nulla per questo bambino. Non provo alcun coinvolgimento! Non riesco neanche a toccare la pancia di Patrizia. Non sono impaziente di sentire i suoi movimenti,di vederlo nascere,di cambiargli il pannolino,di sentirmi chiamare << papà >>. Non sono adatto a fare il padre!” Affermò.
“ Ti ricordi quando Camilla giocava con le bambole e ti costringeva a prendere il tè con loro o a fare il marito e padre dei bambolotti?” replicai. Emise un sospiro malinconico.
“ Come potrei dimenticarlo?” ribatté.  
“ Tu fingevi che in quelle tazze il tè ci fosse davvero,no? Potresti provare a fingere che quel bambino sia quello che sognavi da lei,se proprio non sentirai nulla quando lo conoscerai!” gli consigliai oramai non sapendo come fargli provare un po’ di affetto per quel povero bambino in arrivo. Non volevo ricevesse solo indifferenza da mio fratello,visto che già per lui non sarebbe stato uno spasso avere una madre come Patty!
“ Marce,tu e quella bestia di Armando non avete mai pensato di metter su famiglia,mentre io una famiglia ce l’avevo e so cosa voglia dire sentirsi padre. Io non mi sento padre. Se domani Patrizia partisse,io neanche me ne accorgerei. So che è cattivo da dire,ma non sentirei né la sua mancanza, né quella delle sue nausee,né quella di un bambino che nella mia testa non esiste. Magari quando nascerà questo bambino,in me cambierà qualcosa (e lo spero davvero),ma ad oggi,quando chiudo gli occhi,l’unico bambino che sogno mi chiami << papà >> è quel piccoletto che ho salvato dal cadere dalla sedia per mettere il puntale sull’albero di Natale di Roberto e Margherita,il figlio della mia Cami, un bambino che purtroppo un padre ce l’ha già e che non è il sottoscritto!” si sfogò.
“ Tu davvero sogni che un perfetto estraneo ti chiami << papà >> anziché tuo figlio? Tu accetteresti quel bimbo come fosse tuo?” gli chiesi sconvolta. Il suo amore per quella donna arrivava a tanto?
“ Marcella,lo so da me che faccio schifo,ok? La lezioncina no! Non è colpa mia se l’unico istinto di protezione che sento è verso Camilla e i suoi bambini! Tanto è solo un sogno,un sogno solo mio. Camilla ha trovato l’uomo della sua vita,che non sono io,ed io non mi occuperò mai di quei bambini,che hanno un padre migliore di me! Torno al lavoro! Ci sentiamo!” bofonchiò prima di riagganciare lasciandomi basita.
 
I colpi di tosse di Daniele mi lasciano perplessa. Che ho detto di male? Era il suo sogno nel cassetto fare da padre ai figli di Camilla ed ora ha campo libero!
“ Ti scoccia che Junior non diventi tuo genero? Non ce lo vedo molto con Susanna!” scherzo.
“ Marcella,la situazione è già complessa,ti prego! E comunque,sì,era il mio sogno,ma non basato sulla sofferenza di Junior e Barbara. Non meritavano di saperlo e Camilla non meritava quello schifo! Io e Camilla non volevamo lo sapessero,ma evidentemente Trimalcione va fiero di essere uno stupratore!” risponde. Già!
“ In effetti non è una cosa di cui vantarsi!” borbotto.
“ Spero che Giulio non sappia mai la circostanza a cui alludi!” replica.
“ Giulio capirebbe. Dopo aver saputo tutto quello che avete passato, capirebbe. E poi quando sono nati lui e Susanna,non li hai mica buttati nella pattumiera? Li hai tenuti,allevati,viziati. Non sei stato melenso con loro,ma li hai comunque sostenuti! Giulio ti apprezza!” lo rassicuro.
“ Diciamo che non mi va di correre il rischio e fare la fine di Armando ieri. Chissà come finirà con quei ragazzi e se stasera verrà alla cena!” risponde. La primogenita dei miei consuoceri non mi pare una molto incline al perdono e alla tolleranza!
“ Per stasera cosa posso portare? Un vino?” replico ironica.
“ La smetti? Niente alcolici! Non smaltirò mai tutti gli omaggi dell’altra sera!” risponde. Ridacchio divertita.
“ Ti lascio che vado a fare colazione,visto che Junior è pronto. E,per cortesia,comunica anche a quella sciroccata di nostra sorella,che gradirei non ci omaggiasse con giocattolini sessuali od alcolici,grazie! Io e Camilla non necessitiamo di nessuna delle due categorie!” afferma fra le risate di Camilla e di suo figlio prima di riagganciare.
 
[Bea]
“ E quindi come l’hanno presa?” domando al mio ornitorinco carezzando la peluria sul suo petto. Sono contenta che abbia detto ai suoi figli che abbiamo avuto un bambino e che non abbia più segreti di nessun tipo con loro!
“ Stella mi ha chiesto 20 volte rassicurazioni sul fatto che fosse un maschio. L’arrivo di Olga l’ha traumatizzata tanto che se avessimo dato alla luce una femmina,probabilmente ci avrebbe messi al muro e fucilati!” mi spiega carezzandomi la schiena con la punta delle dita.
“ I figli di Camilla hanno scoperto come sono stati concepiti e non l’hanno presa bene!” gli rivelo. Camilla è come una sorella per me e mi dispiace vedere quei due ragazzi,che diverranno a breve dei figli per Danielino,soffrire tanto.
“ Me l’hai detto. Immagino che anche tuo fratello non abbia preso bene la tua omertà di questi anni!” ne deduce. Scuoto il capo.
“ Credo mi reputi una bugiarda incallita!” borbotto. Sorride.
“ Amore,più che consigliare a Camilla di contattare tuo fratello,che avresti potuto fare? Non è colpa tua se sono entrambi orgogliosi e incapaci di fare un passo indietro! Mi hai detto tu stessa che non ci speravi più nella loro riconciliazione. Neanche quando la tua amica ha fatto armi e bagagli per tornare a Bogotà avevi molte aspettative sul fatto che tornassero a parlarsi a cuore aperto!” mi fa notare. In effetti ha ragione!
 
Avevo approfittato del mio viaggio in Europa per raggiungere subito Cami,che aveva appena partorito il suo secondogenito. Scesi dal taxi pagando al volo per poi rubare l’ascensore a dei tizi e recarmi all’ultimo piano. I loro improperi mi raggiunsero ugualmente.
Uscii dall’ascensore quando giunse al piano e sbirciai in tutte le stanze socchiuse per trovare Cami,visto che non ricordavo il numero della stanza. Non vedevo l’ora che scartasse lo scacciapensieri che avevo comprato per il suo bambino!
“ Bea!” esclamò contenta quando entrai nella sua stanza. Con lei c’erano Roberto,Margherita e una bambina dagli occhi scuri e dai capelli scuri che mi fissava confusa come fossi un’aliena. Si grattò leggermente il capo studiandomi attentamente.
“ Camillina!” trillai entusiasta dopo aver salutato con un bacio sulla guancia i suoi genitori. La bambina si tappò l’orecchio massaggiando l’elice dello stesso con l’indice. Doveva essere un vizio diffuso,visto che lo faceva anche Danielino quando i miei decibel raggiungevano livelli troppo elevati per il suo udito!
Feci per andare ad abbracciarla e vedere il bimbo che teneva in braccio,ma mi sentii tirare per la giacca. Mi voltai verso il basso trovando lo sguardo truce della bambina,che incrociò le braccia al petto.
“ Ferma lì! Ti sei lavata le mani? Lo sai che sono il primo veicolo di germi e che se sono sporche puoi infettare il mio fratellino Raganella?” mi fece notare. Margherita si passò una mano sul volto.
“ Oh Signore,davvero l’hai chiamato Raganella?” chiesi sconvolta a Camilla,che proruppe in una fragorosa risata.
“ No,sei matta?! Si chiama Armando. Ma qualcuna è un po’ gelosa e gli ha affibbiato un nomignolo. Bea,lei è Roby. Amore mio,lei è Bea. È la tua madrina. Quando eri più piccola vi siete anche parlate a telefono,non so se lo ricordi!” sghignazzò prima di presentarci.
“ Sì,lei urlava tanto che sembrava un’aquila. Chi se la scorda?!” borbottò la bambina.
“ E il tuo bambolotto come si chiama?” le chiesi.
“ Daniele!” rispose carezzandogli la testa. Fissai Camilla.
“ Anche mio fratello si chiama così!” le rivelai carezzandole i capelli.
“ Guarda che bel regalo ho preso per il tuo fratellino!” esclamai facendo tintinnare quell’aggeggio. La bambina ripeté di nuovo quel gesto che mi sorbivo da tutta la vita per opera di mio fratello e anche Camilla si tappò l’orecchio.
“ Ma,Cami,dicono che per i bambini sia una mano santa!” obiettai.
“ Per i bambini sì,ma per i miei nervi meno!” replicò.
“ Noi andiamo un attimo al bar! Vi lasciamo da sole! Tesoro,ci vieni col nonno?” intervenne Roberto.
“ Papà,va bene se sta qui,non preoccuparti! Lei quando è concentrata nei suoi esercizi di scrittura si estranea dal mondo!” asserì Camilla. I suoi genitori ci lasciarono sole e mi accomodai sul suo letto. Il bambino che dormiva fra le sue braccia era il suo ritratto.
“ Ora va un po’ meglio?” le chiesi. Annuì. Me le ricordavo le sue lacrime,la sua voce tremante quando mi aveva annunciato di essere incinta.
“ Già il fatto che sia identico a me rende il tutto più tollerabile. E penso meno a com’è stato concepito!” mormorò carezzando le mani di suo figlio,che emise un piccolo sorriso.
“ Ci pensi meno,ma non cambia la realtà delle cose: subisci stupri continui da tuo marito,Camilla. Non vuoi chiamarli stupri,ma rapporti non consenzienti? Tanto la sostanza non cambia! Stai solo definendo con un modo più soft qualcosa di inaccettabile! Quello che tu non vuoi dargli,lo prende dalle domestiche e,quando ha ancora appetito,pure da te prendendoti con la forza! Neanche si accorge che non stai dormendo! Scusa,ma è un coglione!” sussurrai.
“ Bea,queste cose a Daniele non devi dirle! Lui finirebbe per mettersi nei guai. Lo so che ti pesa non dirgli della mia cicatrice,del mio amore per lui,di quello che subisco,ma stai facendo il suo bene,come lo sto facendo io. Se dovesse rovinarsi la vita per uno come quello,non me lo perdonerei mai! Daniele deve andare avanti e trovare una donna migliore di me che lo renda felice.” Replicò con gli occhi gonfi di lacrime.
“ HAI FATTO PIANGERE LA MIA MAMMA! SEI STATA TU O RAGANELLA?” strepitò Roberta oltraggiata.
“ No,tesoro. La mamma non sta piangendo e il tuo fratellino sta facendo la nanna,vedi?” la tranquillizzò Camilla. La bambina mi fulminò con lo sguardo prima di avvicinarsi al letto di Camilla e fissare il bambino.
“ Questo dorme. Dorme sempre. Cominciamo proprio male!” borbottò prima di tornare ai suoi fogli e alle sue penne.  
“ Non l’ha presa bene!” osservai. Camilla scosse il capo preoccupata.
 
“ Adesso,per fortuna,sono insieme e Danielino sarà un ottimo padre per quei due ragazzi!” affermo decisa. Mi accarezza i capelli.
“ E magari un giorno tuo fratello non vorrà più castrarmi e riusciremo anche ad organizzare delle uscite a 4!” replica speranzoso. No,io sono per il carpe die o come si chiama,quindi compongo subito il numero di Cami. Lei sa come ottenere tutto quello che vuole da Danielino!
“ Bea,qual buon vento!” trilla contenta.
“ Cami,non è che stasera posso portare con me anche il mio ornitorinco?” le domando. Seguono attimi di silenzio.
“ Bea,ascolta,se Silvia non fosse oberata di lavoro,sai che io e Daniele avremmo procrastinato la cena per quello che è successo ieri sia con i figli di Armando che con i ragazzi. Facciamo che la prossima settimana,ci vediamo da qualche parte e pranziamo insieme noi 4,ok? Non è per il tuo compagno,ma la situazione è già precaria!” bofonchia. In effetti ha ragione!
“ Allora la prossima settimana sfoggi una delle tue nuisette con Daniele e lo corrompi!” scherzo.
“ BEA! I-Io non ho bisogno di sedurre tuo fratello per… insomma…” balbetta imbarazzata.
“ Io starei tentando di mangiare e sapere cosa fanno i miei genitori in camera da letto non aiuta e credo che anche Joseph non sia interessato all’argomento!” sento dire da Junior.
“ Ci vediamo stasera,Bea!” mi saluta prima di riagganciare.
 
[Aisha]
Notte insonne sia per me che per il mio fidanzato. Entrambi abbiamo fissato il soffitto come due civette in attesa di risvegliarci dall’incubo che è stata la giornata di ieri. Carlos è deluso da suo padre,dal signor Armando e dal signor Mario ed io vorrei solo ridurre a pezzettini quel barile di lardo di Trimalcione. Non so come abbia fatto Daniele a trattenersi quando se l’è ritrovato davanti! Roba da matti!
“ Ecco perché tuo padre odia tanto il mio! La bionda finta non c’entra nulla!” borbotta il mio fidanzato. Forse anch’io nei suoi panni non lo inviterei a cena dopo aver diretto un’azienda che hai ipotecato la mia per non farla finire nelle mani delle banche!
“ Credo che per Gamberetto faranno uno sforzo!” lo rassicuro. Non credo si contenderanno il mio bambino tirandolo uno da un lato e uno dall’altro come fosse il tiro alla fune!
“ Amore mio,guarda che dispiace anche a me per la signora Camilla, ma adesso lei e tuo padre sono felici,progettano di regalarti un fratellino! E spero si concentrino per non farlo somigliare a tua zia con i capelli argentati! Ti rendi conto che voleva procacciare degli amanti alla signora Camilla?” ribatte strappandomi un sorriso mentre mi accoccolo fra le sue braccia forti e sicure.
“ Certo che per Babi e Junior dev’essere stata una bella botta!” commento. Non è facile sapere di essere frutto di una scappatella mentre tuo padre desiderava un’altra donna,figuriamoci scoprire di essere frutto di uno stupro!
“ Tanto stasera li vedremo a cena con la signora Palacios! Che poi il marito,mi pare si chiami Aristide Cortés,è stato collega di tuo padre!” risponde. Da ciò che ha detto,li ha presentati lui e sono entrambi logorroici. Andiamo bene!
“ Daniele in versione Cupido non ce lo vedo!” sghignazzo divertita immaginandolo con l’arco e le frecce. Le nostre risatine vengono interrotte dal mio cellulare. Mi meraviglio che non siano Camilla e mio padre.
“ Roberta ciao!” la saluto.
“ Ciao,come stai? Hai visto Clizia?” replica. Se non l’ha vista lei che abita sotto il suo stesso tetto,perché dovrei averla vista io?
“ No. Roby,è successo qualcosa a Clizia? Avete litigato?” ribatto.
“ Quello ieri prima delle nozze: papà mi ha detto di quel debosciato che l’ha baciata ed io e Joseph non l’abbiamo presa bene. Ma stamani non era nel suo letto! Io e Susanna la stiamo cercando in lungo e in largo!” risponde con la voce carica d’ansia. Non sono ancora madre,ma spero di non trovarmi mai nella sua situazione, anche se credo accadrà: sia io che Carlos da piccoli eravamo due diavoli scatenati e Gamberetto credo sarà una piccola peste!
“ Stai calma,ok? Magari sta solo facendo un giro. In fondo ieri a tutti noi è caduta una tegola in testa e forse voleva assimilarla da sola! Vuoi che io e Carlos la cerchiamo per conto nostro?” ribatto.
“ No,tu nel tuo stato dovresti stare serena!” risponde. Pure lei?
“ Non sono malata. Sono solo incinta e non sono fatta di cristallo! Mandami la posizione di dove siete che ci troviamo lì!” ribatto prima di riagganciare.
“ Amore,si è solo preoccupata!” cerca di rabbonirmi Carlos.
“ Mi trattate tutti come se fossi di cristallo!” mi offendo. E che cavolo!
 
[Junior]
Mi scappa un sorriso dinnanzi a Daniele che spalma la marmellata sul pane per mia madre e lei che gli versa il caffè. No,questa melassa non m’infastidisce per nulla. Se prima adoravo Daniele per il modo in cui amava mia madre,ad oggi lo apprezzo ancora di più,dopo le cose emerse ieri. Daniele è il padre migliore che potessi desiderare.
“ Io vado perché il proprietario di quel palazzo che avevo adocchiato a Chia mi ha chiamato e vado a controllare lo stabile!” annuncia mio cognato posando la tazza del caffè sul piattino.
“ Vai in taxi?” gli domanda mia madre.
“ No,prendo il treno. Quando tornano le mie donne,mi fate chiamare, per favore?” replica lui.
“ Sì. Facci sapere come va!” risponde Daniele prima di vederlo andar via.
“ Menomale che non ha fiutato nulla!” borbotta mia madre.
“ Si vede che siamo ancora bravi a dire le bugie!” scherza Daniele strappandole un bacio.
“ Signora,ho scritto ciò che manca per il menù che ha stabilito per questa sera,necessitate altro?” domanda la domestica interrompendo le loro effusioni discrete. Mia madre arrossisce imbarazzata.
“ Grazie mille per la lista,Anita. Più tardi mi recherò al supermercato. A voi due occorre qualcosa?” replica mia madre prima di rivolgersi ai suoi due uomini.
“ Amore,tu hai già da pensare alla disposizione degli ospiti,ad aiutare Anita in cucina,a rassicurare Babi. Io e Junior avevamo già in mente di uscire per valutare le varie concessionarie. Andiamo noi,ok?” replica Daniele premuroso. Se è così adesso,non oso domandarmi come diverrà durante la gestazione del mio fratellino!
 
La cena era silenziosa come un funerale,se non peggio,visto che almeno ai funerali c’erano i brusii delle preghiere di sottofondo. Si udivano indistintamente i rumori delle posate e quel silenzio veniva interrotto solo dalla moglie del suocero di Roberta,che faceva domande su domande,talvolta persino invadenti,al padre di Roberta. Roberta aveva un padre diverso dal mio,un padre che pareva portarla in palmo di mano,un padre affettuoso. Mio padre aveva invece un modo tutto suo di amare.
Io riuscivo a stento ad assaggiare le pietanze perché mi si chiudeva lo stomaco nel vedere mia madre carezzare la mano di un altro uomo sul tavolo,come non aveva mai fatto con mio padre. M’indisponeva vedere lui versarle da bere o lei fargli assaggiare le pietanze imboccandolo. Mi urtava vederli sorridersi e mia madre riservargli un sorriso che di solito riservava solo a noi 3. Fu un lieve starnuto di mia madre ad interrompere i miei pensieri facendomi discostare lo sguardo dalle loro mani unite.
“ Amore mio,fammi sentire se scotti!” si allarmò lui baciandole la tempia e tastandole la fronte con la mano.
“ Amore,sono solo raffreddata!” cercò di calmarlo mia madre. Lui si tolse la giacca e gliela mise sulle spalle. Non fu un gesto arrogante,di possesso,ma un’iniziativa tenera,protettiva.
“ Se mi dici in che valigia li hai messi,vado a prenderti una maglia felpata o un cardigan! Non puoi stare così!” si offrì lui.
“ Se non hai freddo senza,è meglio la tua giacca. Mi piace che abbia il tuo profumo. È come se mi abbracciassi! Sai,quando sono andata via c’ho pensato a portare via con me una tua camicia,per trattenere il tuo odore,ma non volevo mi reputassi anche una ladra. Avevi già ampi motivi per pensare le cose peggiori di me!” rispose mia madre. Gli occhi di lui divennero lucidi.
“ Avrei avuto una scusante per venire a Zurigo e riportarti a casa nostra. Ci saremmo evitati tutta quest’epopea,avremmo cresciuto assieme nostra figlia,a cui avrei insegnato a guidare in modo decente!” rispose lui con le lacrime agli occhi. A Roberta scappò un sorriso.
“ E tu non sei una ladra. Tutto quello che è mio,diventa anche tuo! Io non penso né ho mai pensato nulla di brutto su di te. Non potrei mai! Tu sei il mio scricciolo!” aggiunse portandosi alle labbra il polso sinistro di mia madre. Avrei capito solo dopo il motivo di quel gesto!
“ Ok,la melassa no! Questa cosa dello scricciolo è imbarazzante,papà! La mamma ha allevato 3 figli,ha un carattere forte,quindi paragonarla ad un uccello non è propriamente consono!” intervenne Roberta. Non aveva torto!
“ A me piace essere il suo scricciolo. Non puoi neanche immaginare quanto mi sia mancato questo nomignolo negli anni!” rispose mia madre con gli occhi lucidi prima di stampare un bacio sulla guancia di quell’uomo e accoccolarsi contro la sua spalla. Lui le carezzò la mano intrecciando le loro dita.
“ La mamma è la donna più forte che io conosca,ma è il mio scricciolo da quando era piccola. Sai che una volta,avevo fatto un brutto sogno e lei è venuta da me col suo peluche e me l’ha offerto perché non facessi più incubi! È stata la prima notte che io e la mamma abbiamo dormito insieme. Aveva 6 anni!” le raccontò lui.
“ Intraprendente!” scherzò Roberta beccandosi una dose di solletico da suo padre.
“ Ci mancava solo la dose di melassa. Vuoi farla sembrare ciò che non è o ha solo uno sdoppiamento della personalità? Mi tratti come se ti avessi rubato il quadro di Amore e Psiche,ma non hai perso di certo la moglie del secolo!” sbottò mio padre infastidito.
“ Non credo avresti mai potuto rubarmi il quadro di Amore e Psiche perché è una scultura,ignorante. Inoltre,nessuno ti ha obbligato a sposare Camilla. Non era la mogliettina che ti preparava il pranzetto e ti sfilava le scarpe per massaggiarti i piedi? Credevi di aver sposato una delle cafone del tuo quartiere addestrate per restare in casa a sfornare figli e pane fresco? Hai battuto la testa a terra da bambino? Cami è una principessa e non si è mai visto che una principessa sfili le scarpe al boscaiolo!” sghignazzò quello.
“ E le principesse,come le chiami tu,non sanno che quando ci si sposa bisogna essere affettuose col consorte? O forse progettavi con lei un matrimonio bianco?” replicò mio padre. Quell’uomo strinse i pugni e mia madre non riuscì a trattenerlo dal prendere mio padre per il bavero della giacca e sbatterlo al muro. Intervenni per tirarlo via,ma senza successo.
“ AZZARDATI DI NUOVO A PARLARE DI CAMILLA IN QUESTO MODO E TI FACCIO SALTARE TUTTI I DENTI,BASTARDO! HAI UNA FACCIA TOSTA INCREDIBILE ANCHE SOLO AD APRIR BOCCA A QUESTA CENA E CHE FAI? TI AZZARDI A PARLARE DI DETTAGLI CHE DOVRESTI TENERE PER TE! TU CAMILLA NON LA DEVI NOMINARE NEANCHE NEI SOGNI,HAI CAPITO? ANCHE SOLO PENSARE DI PARAGONARTI AGLI ANIMALI,MI SEMBRA UNO SFREGIO PER LA CATEGORIA! MERITERESTI LA GALERA E L’EVIRAZIONE! DOVRESTI SMETTERE PERSINO DI RESPIRARE PER NON IRRITARMI! E NON HO INTENZIONE DI RIPETERTELO: TIENI LA LINGUA A FRENO O NON ARRIVERAI AL TUO PROSSIMO COMPLEANNO. CAMILLA È UN MOTIVO PIÙ CHE VALIDO PERCHÉ TI SPEDISCA ALL’INFERNO!” gli gridò addosso quell’uomo. Fu mia madre a portarselo via abbracciandolo. Era la seconda volta che saltava alla giugulare di mio padre e la prima volta non gli avevo dato torto,ma il recente attacco era totalmente fuori luogo: mio padre non aveva detto nulla di sconveniente. Ad oggi invece mi spiego molte cose!
“ Amore mio,dai! Non dargli soddisfazione! Non puoi metterti a discutere con un macaco simile! Va tutto bene!” lo rassicurò mia madre baciandolo. Lui la strinse a sé tempestando la sua fronte di baci.
“ Se sei raffreddata è solo colpa mia. Non avrei dovuto trattenerti al freddo l’altra sera!” si mortificò. Ma mica era il colera? C’era bisogno di essere così esagerato?
“ Al freddo?” domandò confusa Clizia. I due si rimisero a sedere.
“ Anche quando eravamo più giovani ed io la riaccompagnavo a casa dopo essere usciti,la nonna era molto restia a lasciarmi andare,così come lo ero io ad allontanarmi da lei,ed evidentemente non avendo una giacca con sé deve aver preso freddo! Vuoi che chieda a quella svitata della tua domestica di alzare un po’ il termostato,amore?” narrò lui per poi rivolgersi a mia madre. Soffriva di uno sdoppiamento della personalità? Possibile che 10 minuti prima fosse pronto ad ammazzare mio padre dinnanzi a tutti per poi tornare ad essere uno zuccherino con mia madre?
“ No,amore. Finiresti per diventare afono…quella non ci sente per via della sua musica a palla e potrebbe chiederti uno spogliarello in cambio!” rispose mia madre rubandogli una risata cristallina.
“ Ancora gelosa di me,vedo! Hai ancora freddo,amore mio?” replicò lui.
“ No,amore. Vorrei solo non ti facessi venire una sincope per un banale raffreddore,Dan. Mi basterà bere una spremuta d’arancia domattina e vedrai che starò meglio. Mi sei mancato molto soprattutto durante le 3 gravidanze,sai? Le tue premure mi sono mancate da morire!” rispose mia madre. Roberta sì irrigidì.
“ Mi sei mancata anche tu,ma adesso a te e a Puledrino non mancherà più nulla in termini di affetto,te l’assicuro!” la rincuorò lui strappandole un breve bacio.   
 
“ Sei sicuro?” gli chiede mia madre. Lui le strappa un bacio.
“ Sì. Stanotte hai dormito poco e vorrei tu ti strapazzassi il meno possibile! Piuttosto per stasera,visto che in quella casa abiterà anche il figlio,vorrei invitare anche i Mora,ma vorrei lo facessi tu: con loro ho poca confidenza!” replica lui.
“ Amore,Nicola ha sempre fame,ma non ti mangiano di certo. Ti faccio il numero di Nicola e lo inviti!” ribatte mia madre cercando il numero in rubrica per poi passargli il suo cellulare.
“ No,non sono Camilla. Buongiorno!...Tutto bene!...Io e Camilla volevamo invitare lei e sua moglie a cena stasera. La casa che sarà oggetto di conversazione sarà anche di suo figlio ed immagino le interessi come verrà ristrutturata e arredata!...Basta che non siano alcolici che ne abbiamo da qui al 2050!...Non credo sia il caso di accordarsi con mio cognato,visto che lui e sua moglie accompagneranno i bambini qui per la merenda e immagino non andranno avanti e indietro da casa loro,sempre che vengano!...Beh le ragazze domani partiranno e non credo che vorrà lasciarle andare via com’erano furiose ieri. Con lo sposo e Bob avrà tempo di parlare nei prossimi giorni!...Va benissimo! A stasera!” gli sentiamo dire prima di chiudere la comunicazione e rendere il cellulare a mia madre.
“ Tu sei proprio sicura che non abbia mai avuto una cotta per te?” domanda a mia madre sospettoso. Ridacchio emulato da mia madre.
“ Sicurissima. È solo che l’hai chiamato col mio cellulare. Valencia, avremo un nipotino in comune,ti prego!” sghignazza mia madre.
“ Ma solo perché sei tu e perché non riesco mai a negarti nulla!” abbozza Daniele baciandole la tempia.
“ Torni presto,vero? Non mi piace pranzare senza di te,amore mio!” esclama la mamma allacciandogli le braccia al collo. Lui la bacia.
“ Neanche a me piace stare senza di te,ma torno presto,amore! Tu però riposati e per pranzo prendiamo qualcosa di veloce,ok?” negozia Daniele carezzandole la punta del naso con l’indice.
“ Se volete,posso andare da solo al supermercato!” mi offro.
“ No,per carità!” esclamano all’unisono.
“ È appagante quando i tuoi genitori,coloro che più dovrebbero fidarsi di te,non si fidano neanche a mandarti al supermercato da solo!” borbotto seccato da tanta sfiducia. Mamma e Daniele mi fissano e mi accorgo di ciò che ho appena detto spontaneamente, senza filtri. So che pare strano,che lo conosco da poco,ma per me Daniele è un padre. Non ho bisogno che sposi mia madre per considerarlo un padre e non necessitavo neanche di sapere come sono venuto al mondo per farlo!
“ Non voglio vederti in galera,quindi rassegnati perché ti marcherò stretto!” replica Daniele con gli occhi leggermente lucidi. Crescere con lui sarebbe stato bello!
“ Amore mio,per la merenda dei bambini dovremmo prendere qualcosa?” le domanda Daniele.
“ Amore mio,c’è il mio dolce e poi visto che le fragole sono diventate un po’ troppo mature,vorrei fare una composta. Sai cosa potresti valutare di prendere al centro commerciale? Un estrattore! Clizia impazzisce per i succhi di frutta,le centrifughe e almeno eviterebbe quelle preconfezionate che sono piene di zuccheri e conservanti!” risponde mia madre.
“ Non so cosa sia quest’affare,ma va bene. Tu però cerca di riposare un po’,va bene?” replica Daniele per poi afferrare il suo bicchiere di succo di frutta.
“ Non è che il fratellino è già in viaggio?” domando loro. A Daniele va quasi il succo per traverso. Domanda sbagliata!
“ No,tesoro. È troppo presto!” risponde mia madre imbarazzata.
“ E con Hildegard?” mi chiede Daniele dopo svariati colpi di tosse.
“ Lei vorrebbe sottoporsi a quell’esame il prima possibile così da toglierci il pensiero,ma io vorrei che aspettasse ancora un paio di mesi. Ho letto su internet che è invasivo e insomma è meglio evitare un evento spiacevole,no? Dici che dovrei accettare la sua idea?” replico.
“ Il corpo è il suo. Non avresti diritto di parola se aveste un legame sentimentale reale,figuriamoci adesso.” Ribatte. Annuisco.
“ Io vorrei parlarvi di una decisione che ho preso!” esordisco.
“ Una decisione? Junior,la botta di ieri è stata forte ed è logico tu sia sconvolto!” replica mia madre. Daniele annuisce.
“ Ieri c’entra fino ad un certo punto. Io vorrei…” vengo interrotto dal suono del campanello.
“ Devono essere Giulio e Barbara!” esclama mia madre facendo per andare ad aprirli. Tuttavia viene preceduta dalla domestica.
“ Giulio verrà con noi?” chiedo a Daniele.
“ Se gli va,perché no? Una bella giornata fra uomini!” replica contento. In fondo mio fratello mi aveva proposto di iscriverci in palestra assieme e potremmo approfittare della giornata per parlarne e comprare l’attrezzatura adatta!
“ Buongiorno!” trillano i due. Aisha ha ragione quando dice che si vede quando fanno determinate cose! Raggiungono certi decibel che neanche Patrizia Fernandez!
“ Grazie per la colazione!” esclama mia sorella baciando la guancia della mamma e poi quella di Daniele.
“ Deduco che la colazione vi sia piaciuta!” replica mia madre.
“ Sì,soprattutto la panna!” risponde Giulio. Mia sorella diventa di mille colori.
“ La panna? Ma a te non piace!” obietta Daniele confuso. Mi passo una mano sul viso.
“ Va beh non lo voglio sapere perché hai cominciato ad apprezzare la panna! Ci manca solo questo! Io e tuo fratello usciamo per cominciare a farci un’idea per la sua auto,vieni con noi?” aggiunge Daniele imbarazzato.
“ Sì. Io e Junior volevamo iscriverci in palestra,quindi almeno ne approfittiamo per parlarne!” risponde Giulio.
“ Non è che devo essere gelosa e vai lì per fare conquiste?” ribatte mia sorella. Ecco Melassa City!
“ Ho già conquistato la mia perfetta metà e non esistono altre donne per me!” la rassicura Giulio strappandole un bacio.
“ Vedo una lista della spesa. Immagino che dopo ci tocchi il centro commerciale! Bene,devo comprare i faretti nuovi per il bagno!” afferma Giulio alludendo al foglio A4 presente sul tavolo.
“ Volete un caffè?” domanda loro mia madre. Mia sorella nega con un cenno del capo mettendosi a sedere.
“ No,grazie,Camilla. Ne ho già preso uno e non voglio esagerare!” rifiuta Giulio.
“ Amore,le barbabietole occorrono crude?” domanda Daniele a mia madre.
“ Se le trovi già cotte a vapore,è meglio. Voglio preparare gli gnocchi di barbabietola con panna e salmone per stasera. È meglio che Aisha mangi più verdure possibili,anche per Gamberetto. A proposito, amore mio,sarebbe carino fargli trovare un regalo sotto l’albero,che dici?” replica mia madre. Daniele la porta a sé e la bacia.
“ Sì,tesoro. Magari l’anno prossimo saranno i fratelli a far trovare un regalo sotto l’albero al nostro bambino!” risponde sognante Daniele. Sorridiamo inteneriti.
“ Magari l’anno prossimo arriveremo a Natale con delle vistose occhiaie per le notti insonni dovute alle colichette del nostro bambino!” replica mia madre altrettanto trasognata rubandogli un bacio.
“ Sarebbe bellissimo!” risponde Daniele contento.
“ Ma Clizia e Roberta?” domanda Barbara.
“ Poi ti spiega la mamma perché la faccenda è lunga. Noi andiamo che almeno per pranzo riusciamo a tornare. La gente si starà già muovendo per lo shopping prenatalizio e non vorrei ritrovarmi in un mare di persone. Il Poke lo preferite con pollo,salmone o tonno?” domanda Daniele a mia madre e mia sorella.
“ Tonno e basmati,amore mio.” Risponde mia madre rubandogli un altro bacio.
“ Pollo grigliato e riso venere,grazie!” risponde Barbara salutando Daniele con un bacio sulla guancia. Giulio le ruba un bacio prolisso. Bacio la testa di mia madre e quella di mia sorella prima di uscire con loro.
 
[Armando]
Il mio stomaco è chiuso,serrato. Mi sono sentito così solo altre 3 volte: quando credevo di aver perso la mia Betty; quando Giulia ha scoperto tutta la verità; quando Hermes ha scoperto tutta la verità. Se si sono arrabbiati tanto per un tentativo di truffa,cosa ne sarebbe della mia famiglia se venisse fuori anche il resto? Daniele aveva ragione nel consigliarmi di seppellire questa storia!
“ Amore,arrivano. Mi raccomando!” mi sussurra mia moglie alludendo alle nostre figlie che scendono le scale con i loro mariti e i loro figli.
“ Buongiorno!” borbotto.
“ Bimbi,eccezionalmente,per oggi vi va di fare colazione davanti ai cartoni animati?” propone Maggie ai suoi figli e ai suoi nipotini ricevendo il consenso generale. I bimbi vanno in salotto con i piattini pieni dopo aver baciato la mia guancia e quella di mia moglie.
“ Immagino che non abbiate nulla di piacevole da dirmi!” bofonchio.
“ No. Papà,per anni c’hai descritto quell’uomo come un criminale ed ora viene fuori che di motivi validi per odiarti ne aveva eccome: hai aiutato zia Cami a scappare condannando entrambi ad una vita d’inferno; gli hai quasi dilapidato il patrimonio…che volevi fare di peggio? Investirlo con un tir? Darlo in pasto ai maiali?” replica Milla.
“ Tuo padre era arrabbiato. Quando zia Camilla è scappata,ha perso anche il suo migliore amico,il bambino che considerava un fratello. Credo che lo spasmodico attaccamento alla poltrona della Presidenza fosse solo uno sfregio a Daniele,un modo per fargli pagare la rottura della loro amicizia!” mi difende mia moglie.
“ Mamma,ma pensa a quanto era incazzato lui! Perché hai patteggiato per Guido invece che per lui? Ti rendi conto di quello che ha subito zia Cami da quell’uomo?” replica Maggie.
“ Io credevo che lei lasciasse Daniele perché innamorata di Guido. Come potevo immaginare che Shakespeare,Cime Tempestose e queste idiozie l’avessero influenzata così tanto?” mi discolpo.
“ Vi va se stasera ne parliamo con calma? Posso declinare l’invito a cena di zia Camilla e…” la mia proposta viene stroncata.
“ No,sarebbe maleducato!” rifiuta Maggie.
“ Guarda che Camilla capirebbe benissimo la situazione!” mi sostiene mia moglie.
“ E allora diciamo che siamo noi a non voler affrontare così presto papà,ok?” obietta Milla.
“ Ma domani partirete! Io non voglio che partiate odiandomi. Con i vostri fratelli ho tempo di chiarire,mentre voi tornerete solo per Natale!” ribatto deluso.
“ Come non volevi che Daniele Valencia ottenesse la poltrona dell’Ecomoda! Papà,noi abbiamo bisogno di tempo. Non ti odiamo, ma è difficile per noi accettare che non sei come credevamo,che sei un uomo diverso!” risponde Maggie. Almeno non mi odia!
“ E tu mi odi?” domando a Milla.
“ No. Vorrei solo che fossi stato tu a raccontarmi la verità e non passare per impicciona dinnanzi al futuro marito di zia Camilla e a sua sorella, che stavano parlando di cose loro!” risponde la mia primogenita. Se avessero parlato solo di cose loro,non mi ritroverei in quest’impiccio! Perché diavolo Daniele ha raccontato a Marcella le mie intenzioni?
 
[Susanna]
Clizia al parco non c’è. L’abbiamo setacciato palmo a palmo,ma non è qui. Roberta è spaventata e l’ho dissuasa io dall’allarmare suo marito. Clizia è sprovvista di mezzo di trasporto,dove vuole che vada? Dev’essere andata a farsi un giro nelle vicinanze o in centro!
“ Roberta,tu sei mia sorella,giusto?” esordisco.
“ Così dice la prova del DNA,Susanna! I preamboli mi piacciono poco!” replica continuando a guardarsi intorno.
“ E quindi posso parlarti di tutto,giusto?” ribatto.
“ Magari non delle sconcezze che hai fatto con Raganella sul divano dei nostri genitori! Ti ricordo che anche lui è mio fratello e non ho mai sviluppato la curiosità di sapere determinati dettagli della sua vita intima!” risponde.
“ Io e Dodo non abbiamo fatto nulla di sconcio,te lo giuro. È che ho fatto un sogno molto strano,ma strano nel senso di bello!” affermo.
“ Un sogno che posso sapere senza restare traumatizzata?” mi domanda preoccupata.
“ Io e Dodo ci stavamo occupando di un bambino con i suoi occhi,il suo sorriso… È una cosa scema!” borbotto. Sorride.
“ Sogni di farmi diventare zia…bene! Forse di questa cosa dovresti parlarne con Junior!” mi consiglia.
“ Dodo non supererà mai il fatto che io sia stata con Hermes,con Bob. Lui non m’immagina come madre,meno che mai di figli suoi!” le rivelo sconfitta. Pensare che mio padre me l’aveva predetto ed io non gli ho dato retta!
 
Non avevo aperto bocca in auto per timore di scatenare le urla di mio padre,il cui silenzio però era pure peggio. Non mi aveva guardato per nulla da quando eravamo usciti dall’ufficio di quei due sciacalli né mi aveva rivolto parola. Era nervoso e la portiera della sua auto se n’era accorta visto che l’aveva chiusa poco delicatamente quando eravamo saliti in auto e che aveva ripetuto il gesto una volta giunti a casa. Dovetti accelerare il passo per uniformarmi al suo ed entrare con lui in casa senza che mi chiudesse la porta sul viso.
 “ Allora?” chiese mia madre. Mio padre lanciò le chiavi sul mobile all’ingresso lanciandole un’occhiataccia.
“ L’hanno rimosso,ma basta che qualcuno l’abbia scaricato e decida di condividerlo perché ritorni in circolo e tutti vedano il tuo capolavoro più riuscito perdere la verginità. Mia figlia che perde la verginità in macchina e ripresa da un cazzo di telefonino! Tutto quello che non volevo da lei sta accadendo! L’HAI TRASFORMATA IN UNA TUA FOTOCOPIA!” rispose con la voce traboccante di rabbia e di delusione.
“ Daniele,ascolta…” cercò di calmarlo mia madre.
“ LA SAN MARINO NO,PORCA PUTTANA! NON MI RIFILARE UNO DEI TUOI ANEDDOTI DI MERDA! NON SONO DELL’UMORE!” le gridò addosso mio padre furioso.
“ Perché tu la verginità dove l’hai perduta?” lo provocò mia madre.
“ NON IN UNA CAZZO DI MACCHINA E NON CON UNA VIDEOCAMERA ADDOSSO! Aspettami nello studio che non ho finito con te!” le rispose mio padre per poi rivolgersi a me. Finsi di obbedire per poi restare a spiarli.
“ Daniele,è inaudito che tu te la prenda con la bambina! Sono quei due che sono due pervertiti!” mi difese mia madre.
“ E CERTO…MICA ME LA DEVO PRENDERE CON LA BAMBINA CHE HA DECISO DI PERDERE LA VERGINITÀ COL PRIMO CHE PASSAVA,LO STESSO CHE ORA LE DEFINISCE UNA << TROIA >>? DEVO PRENDERMELA CON DUE REPORTER DEL CAZZO, MICA CON TE CHE SEI SUA MADRE E NON LE HAI INSEGNATO A VALORIZZARE LA SUA PRIMA VOLTA? AVRESTI DOVUTO INSEGNARLE DI CONSERVARSI PER UN RAGAZZO IN GRADO DI AMARLA E RISPETTARLA! E SOPRATTUTTO INTIMARLE DI NON FARLO IN UNA CAZZO DI MACCHINA IN PIENO CENTRO!” replicò mio padre incazzato nero.
“ Vuoi dire che tu hai avuto la tua prima volta con una che amavi sul serio? O che la tua donna perfetta,quella che non sbaglia mai,ha aspettato l’uomo che poi ha sposato,quello che ha preferito a te?” lo provocò mia madre.
“ Sì,amavo la ragazza con cui ho perso la verginità. E il tuo eterno tormento ha perso la verginità con un uomo che l’amava e che mai l’ha ritenuta una puttana. E ti assicuro che se avesse allevato lei Susanna,non mi troverei in questo scandalo mediatico, poiché Susanna sarebbe una persona diversa,una figlia di cui andare fiero!” rispose mio padre furioso lasciandola lì. Corsi prima di lui per raggiungere lo studio senza che si accorgesse che li avevo spiati.
“ Papà,io volevo solo divertirmi come fanno tutte le mie amiche. Anche la mamma dice che è importante farsi delle esperienze e che lei alla San Marino ha stilato anche una classifica dei ragazzi più…” una sua occhiataccia m’impedì di proseguire.
“ Papy,mi dispiace!” mi scusai.
“ Ne sono lieto. Posso sapere per cosa ti dispiace?” ribatté giocando con una delle sue stilografiche.
“ Per averti deluso,perché hai dovuto pagare profumatamente quei due disgraziati…” risposi mettendomi a sedere.
“ Motivi sbagliati. Sai di cosa dovresti pentirti?”-Scossi il capo-“ Di aver regalato un momento speciale ad uno che quando la situazione si è messa male,ti ha dato tutta la colpa per uscirne pulito. Dovresti pentirti di aver acquisito una nomea che neanche il mio intero conto in banca potrà cancellare. E dovresti pentirti per la leggerezza con cui ti sei donata a quel ragazzo senza pensare che un giorno,quando incontrerai l’amore della tua vita,questi potrà non essere troppo bendisposto a questo tuo stile di vita! Vuoi stilare classifiche sulle performance sessuali dei ragazzi come tua madre? Fallo! Io non posso impedirtelo perché hai la testa dura come la mia e so che non mi ascolteresti e perché anch’io dopo aver perso una persona importante della mia vita mi sono dato da fare in quel senso,ma un giorno potresti pentirti di tanta leggerezza e non è detto che il ragazzo di cui ti innamorerai sarà tanto comprensivo da accettare questo tuo modo di vedere la vita!” affermò.
“ Papà,ti prego! Vuoi dire che mi vedi con un bigotto moralista e vecchio dentro?” gli chiesi.
“ Non serve essere bigotto,moralista e quelle cose lì. Potrebbe essere un ragazzo con dei valori e dei principi e incapace di accettare una ragazza navigata come madre dei suoi figli!” rispose. 
“ Non starai esagerando? Non voglio mica andare a fare una rapina?” minimizzai.
“ Allora,ti farò un esempio più concreto: facciamo finta che tu domani incontri un ragazzo carino e decidi di provarlo. Una botta e via. Non vi rivedete più. Dopo qualche mese o qualche anno,incontri un ragazzo e ti innamori alla follia,sogni la vita con lui,una famiglia con lui. Anche lui ti ama e decide di presentarti la sua famiglia e puff…scopri che il ragazzo con cui ti sei divertita è suo fratello,poi viene fuori che hai provato anche suo cugino,suo cognato…come pensi ti sentirai? Come pensi si sentirà lui e come si sentiranno tutte le tue avventure di una notte? Come saranno i vostri incontri? E soprattutto,il ragazzo in questione che opinione avrà di te?” replicò.
“ Dovrei essere proprio sfortunata per beccarli tutti nella stessa famiglia,papà!” obiettai.
“ Susanna,era un esempio. Potrebbe essere un collega del ragazzo di cui ti innamorerai,il suo capo,un suo sottoposto,il suo migliore amico… lo capisci che questa cosa potrebbe rovinarti la vita?” replicò.
“ Finita la predica?” mi risentii.
“ Sì,ma per un mese niente uscite,niente pc  e niente cellulare. E la cifra che ho dovuto sborsare la scalerò ratealmente dalla tua paghetta. Vai in camera tua!” rispose liquidandomi. Uscii dal suo studio sbattendo la porta.
“ Com’è andata?” mi chiese mia madre bloccandomi alla base delle scale.
“ Mi ha tolto pc,cellulare e uscite. Mamma,fallo ragionare,ti prego!” replicai.
“ Papà è solo geloso. Tu hai bisogno di fare nuove esperienze,tesoro!” rispose mia madre.
“ Papà dice che potrei ritrovare nella famiglia dell’uomo che sposerò o sul suo posto di lavoro uno dei ragazzi che mi sono portata a letto e che sarebbe imbarazzante!” le spiegai.
“ Più che imbarazzante sarebbe eccitante! Avresti un termine di paragone e nel caso in cui ti trascurasse,troveresti conforto vicino senza dover faticare più di tanto!” ammiccò.
 
Avrei dovuto dare retta a papà a suo tempo ed invece ho fatto di testa mia e tutti mi odiano. A Dodo piaccio ma non si fida di me perché pensa che sia seriale e che abbia agito così anche con i suoi cugini.
“ Raganella c’ha messo una vita pure per imparare a camminare, figuriamoci coi sentimenti! Dagli tempo,ok? Susanna,tu hai fatto un casino,lo sai? Se tu e Junior cominciaste una relazione, probabilmente a zio Armando verrebbe un infarto; diverresti bersaglio delle battutine di Hermes e Bob non parlerebbe più con Junior. Vedi questa reticenza di Junior come un’opportunità: un modo per avere il tempo di costruire un rapporto civile con la famiglia di mia madre,per affermarti professionalmente. Junior non scappa. E magari sarà lui a rincorrere te!” mi consiglia.
“ Ok. Continuiamo a cercare Clizia? Magari andiamo in centro!” propongo.
“ Dici che ha ereditato da mia madre la mania dello shopping contro la tristezza?” replica. Annuisco. Lo spero!
 
[Bianca]
“ Amore,posso farti una domanda?” chiedo al mio ragazzo,mentre versa il caffè nelle nostre tazzine.
“ Sì,pulcetta!” risponde.
“ Anche a te Giulia non è parsa sorpresa dopo quella storia venuta fuori ieri?” gli domando. Posa la caffettiera sul tavolo e mi fissa per poi annuire. Eravamo gli unici scemi del villaggio? Chi altro lo sapeva?
“ Mio padre a capo di un’azienda truffa!” borbotto.
“ E mio padre che ha ideato con zio Armando la truffa in sé!” aggiunge. In effetti non mi aspettavo una cosa del genere da nessuno dei due!
“ Carlos e Pilar erano sorpresi quanto noi. Almeno loro erano ignari!” affermo.
“ Quelli più sorpresi erano gli sposi: alle loro nozze è capitato di tutto! E se al loro matrimonio senza gli ex della signora Camilla e del suo compagno è successo questo,figuriamoci alle nozze di Barbara e Giulio! Amore,non ci possiamo dare malati?” replica il mio fidanzato facendomi ridere.
“ Pensare che il castello Marroquìn era il mio sogno per le nostre nozze ed invece verrà raso al suolo quel giorno per colpa delle due ex coppie che si rivedranno per le nozze dei loro figli!” borbotto. Il mio cellulare squilla per segnalarmi l’arrivo di un messaggio. È Aisha che mi chiede di avvisare lei o Roberta nel caso in cui avessi modo di incrociare Clizia. Lo mostro a Mario.
“ Non l’ha presa bene quella cosa della signora Camilla!” borbotta. No,che non l’ha presa bene!
 
[Hermes]
“ Ragazzi,mi dispiace per i vostri fratelli!” si scusa mia suocera con me e Giulia.
“ Non è colpa sua. Milla ha il viziaccio di origliare! L’importante è che non sia emerso il peggio di quella storia. Verrebbero messi alla gogna sia mio padre che zio Mario!” la rassicuro.
“ Soprattutto Carmen: non lascerebbe passare questa cosa a suo padre!” aggiunge Giulia.
“ E tu,amore mio? Che mi dici di questa gravidanza?” chiede a mia moglie. Le accarezzo dolcemente il pancino pronunciato. Le mie principesse dovrebbero essere grandi circa quanto un limone. Charlotte scosta la mia mano per alzarsi dal divano.
“ Bene. Magari ti aggiorno dopo essere andata in bagno!” risponde per poi correre via. Jean scoppia a ridere divertito.
“ Non c’è niente da ridere! Un film in streaming che di solito dura un paio d’ore,finisce per durare 4 ore. E mi dispiace che si scusi per questa cosa!” lo ammonisco.
“ Guarda che è normale!” mi rassicura mia suocera.
“ Le volete vedere le mie principesse che ballano?” domando loro entusiasta dell’ultima ecografia.
“ Amore,semmai un giorno diventassi anch’io così,ricoverami per cortesia!” sussurra mio cognato a mia sorella strappandole un sorriso.
“ Hermes,sono bellissime ed hanno dei lineamenti favolosi,ma non crescono più in fretta se riguardi quel video a ripetizione!” mi fa notare mia sorella. Il clima sereno viene bruscamente interrotto dalla domestica di mia suocera che annuncia l’arrivo di un ospite.
“ Chi è?” chiede mia suocera.
“ Il dottor Mendoza con sua moglie!” spiega la cameriera. Quando imparerà che di Mendoza in questa città ce ne sono più di 2?
“ Quale dei 2 rimanenti?” chiede con pazienza mia sorella.
“ Quello più giovane. Lo faccio passare? Cerca il dottor Mendoza!” replica la domestica. Mia suocera annuisce.
“ Ha detto che papà è vecchio!” borbotta Giulia scioccata.
“ Questo è il meno. Ha fatto lo scioglilingua: << il dottor Mendoza che cerca il dottor Mendoza >>! Almeno però quello più nevrastenico sono io,quindi Bob non sarà qui per urlare (almeno credo!)!” replico. Bob e Pilar arrivano in soggiorno e ci salutano sbrigativamente.
“ Vuoi parlare di papà!” ne deduco.
“ Desiderate qualcosa da bere?” chiede mia suocera.
“ Per me nulla,grazie. E ci dispiace per averla disturbata!” risponde mio fratello.
“ Per me un succo d’ananas. A Dino piace tanto!” accetta Pilar. Marcella fa loro cenno di accomodarsi prima di lasciarci soli.
“ Papà si vergogna molto per quella storia e quindi non va in giro a vantarsene né a sbandierarla. È anche logico che sia così!” afferma Giulia.
“ Bob,anch’io l’ho presa male quando l’ho saputo,ma siamo umani e non posso avercela con papà dopo il disastro ambulante che ero prima di Charlotte!” cerco di calmarlo.
“ Almeno ci dite come l’avete saputo?” ci domanda Pilar. Torna in sala anche mia moglie che mi regala un bacio sulla guancia prima di salutare i due ospiti.
“ Daniele Valencia per vendicarsi di papà!” rispondiamo quasi all’unisono io e Giulia.
“ E adesso invece l’ha giustificato! È bastato che zia Camilla gli rivelasse di averlo reso padre e di averlo sempre amato!” commenta Bob.
“ Dopo quello che ha passato!” borbotta Charlotte.
“ Almeno di questo ne eravamo tutti all’oscuro tutti!” osserva Bob.
 
[Clizia]
“ Accosta qui! Non credo siano alla finestra ad aspettarmi e quindi il nonno non ti prenderà a bastonate!” affermo facendolo fermare a pochi metri dalla villa dei miei nonni. Quando spegne la moto scendo e mi lascio sfilare il casco sebbene sappia toglierlo da sola. Mi ravvivo i capelli ribelli che mi ha donato madre natura.
“ Beh non credo potrebbe mai picchiarmi…sono diventato il figliastro di sua sorella!” scherza. Scuoto il capo divertita.
“ Una sorella che al momento vorrebbe ammazzare per la storia del cugino di mia madre!” ribatto. Mi accarezza la guancia.
“ Per quello che è successo,non ho intenzione di divulgare la cosa! Già mi sento come Diabolik! E tu saresti Eva Kant!” mi rassicura. Sorrido.
“ Grazie. Spero solo che tu non finisca nei guai per colpa mia!” ribatto.
“ I guai sono la mia specialità. Finisco nei guai da quando avevo la tua età!” risponde. Questa cosa sottolinea il divario di età che c’è fra me e lui. Ma in fondo che mi importa? Mica devo sposarmelo o fidanzarmi con lui?
“ Allora io ti ho battuto sul tempo,visto che sono anni che mia madre ha i capelli dritti per colpa mia!” scherzo.
“ Pensi che potresti voler bene a tuo fratello,se lo ritrovassi? Io penso spesso al mio fratellino che non è mai nato!” borbotto. Annuisce.
“ Tanto non può essere peggio di Olga! E riguardo il tuo fratellino,se simile alla sua sorella maggiore,sarebbe stato incredibile,ne sono certo!” replica. Faccio per ringraziarlo baciandogli la guancia,ma sbaglio le misure le mie labbra finiscono sulle sue. Le sue labbra sono soffici, vellutate e sanno di menta. Questo secondo bacio è decisamente diverso dal primo e sento una sensazione strana allo stomaco,come un calore improvviso e uno sfarfallio. Quando sento la punta della sua lingua sfiorare esitante il mio labbro inferiore mi ritraggo.
“ Scusa!” bofonchia.
“ Io devo andare. Se mio nonno mi becca,succede la rivoluzione e mio padre mi chiude in convento!” balbetto imbarazzata dalla figuraccia fatta. Devo sembrargli un’idiota,che si impressiona per un bacio passionale!
“ Allora vai! Corri dentro! Saresti sprecata come suora!” ammicca strappandomi una risata.
 
[Patrizia]
Quando io e Guido svoltiamo l’angolo per tornare a casa a prendere le buste riutilizzabili per recarci al supermercato dopo aver fatto colazione al bar ci ritroviamo dinnanzi le due bastarde di Daniele,mia figlia e Carlos Mora che ci vengono incontro. Il punto d’incontro diventa la catapecchia dove alloggio.
“ Non è un luogo un po’ troppo infimo per te?” domanda Guido a quella che per legge porta il suo cognome.
“ Mi mancavano troppo la tua faccia da culo e le tue battute di merda! Sai quando si hanno i geni migliori,si cerca sempre di capire come possano esistere amebe come te!” risponde lei sfrontata. Susanna e la rossa trattengono a stento una risata.
“ E ti assicuro che è peggio doversi imbattere nella tua persona che in questo quartiere. Cercavo mia…” s’interrompe quando guarda l’asfalto. I tre che l’accompagnano emulano il suo gesto restando impietriti ed anch’io faccio lo stesso. Mi passo una mano sulla bocca quando leggo la scritta fatta con una vernice spray nera. << ATTENZIONE! IN QUESTO QUARTIERE ALLOGGIA UNO STUPRATORE! >>
“ Uno stupratore? E chi sarà?” chiedo terrorizzata. La figlia di Daniele e della sua puttana emette un ghigno beffardo simile a quello di suo padre. I due si somigliano fin troppo ed anche su questo ha vinto quella donna: è stata lei a generare la copia sputata di Daniele,non io.
 
Mio marito si era allontanato per andare al bagno a smacchiare la camicia da qualche minuto,lo stesso luogo dove erano andate anche la sua detestabile ex e Bea. Ero nervosa,agitata e seccata dal fatto che quella donna si stava riprendendo tutti i suoi spazi nella vita di mio marito con il suo fare da gattamorta!
Ad agitarmi ancora di più fu il ritorno solo di mia cognata al tavolo,senza la sua amica del cuore,alias la gattamorta. Era rimasta in bagno?
“ La tua amica?” chiesi a Bea.
“ Cami è rimasta in bagno con Danielino. Daniele mi ha chiesto di lasciarli soli. Non vogliono essere disturbati!” rispose. Ma roba da matti!
“ DISTURBATI? QUELLA GATTAMORTA SI APPARTA CON MIO MARITO E NON VUOLE ESSERE DISTURBATA?” sbottai.
“ Mia zia non è una gattamorta! E non si nutre di carne umana,quindi si calmi che non ha intenzione di sbranare suo marito! Sono le nozze di mio fratello e mi pare che la vostra famiglia abbia già dato il suo contributo tempo fa,quindi la smetta di starnazzare come un’oca!” intervenne Giulia Mendoza. Un chilo di fatti propri,no?
“ Non mi pare la nostra famiglia ti dispiacesse quando andavi a letto con Giulietto!” malignai.
“ Le rime baciate le riescono peggio che i calcoli a mente,che non sono il suo forte nonostante i suoi studi alla San Marino! In fondo è a lei che devo dire grazie se gestisco un’azienda di abiti da sposa,no? Ora comincio a capire perché suo marito si apparta con mia zia e la guarda ancora con gli occhi innamorati: non dev’essere facile per nessuno essere sposati con una iena come lei!” rispose quella stronza.
“ È stato Daniele a chiedere di non essere disturbato! Comunque non lo farebbero mai in un bagno: Cami ha la fobia dei germi e pure se lei e Danielino non si sono fatti mancare nulla,non si lascerebbe mai fare certe cose in un posto così pieno di batteri!” aggiunse mia cognata.
“ Mi prendi in giro,Bea? Cosa vuoi che me ne freghi che quella sgualdrina abbia paura dei batteri?” replicai esacerbata.
“ Sgualdrina sarà lei! Mia madre non l’ha data a tutta Bogotà come lei…lo sa bene suo marito o non la guarderebbe ancora con gli occhi a cuore! Non l’ha notato che suo marito mangia con gli occhi un’altra donna? Signorina Maria Beatrice,dov’è mia madre?” intervenne la bastarda di mio marito arrivando alle mie spalle.
“ Camilla è in bagno,tesorino. Lei e Daniele stanno parlando. È una conversazione un po’ privata! Vogliono stare da soli!” le rispose Bea.
“ Da soli? Povera me! Lei e la mamma siete amiche da una vita…come mai si è appartata in bagno col suo ex? Mia madre ha la fobia dei germi ed evita i bagni pubblici come la peste! Non poteva scegliere un’altra location per parlare privatamente col dottor Valencia? E poi,mi scusi,ma con tutti gli ospiti che hanno determinate urgenze,in quel posto ci sarà un viavai infernale…non mi pare un luogo all’insegna della privacy!” obiettò quella tizia. 
“ Idea di Daniele. Io e Cami ci stavamo rifacendo il trucco!” rispose Bea.
“ Vado a cercarla! Sono le nozze di suo nipote e non può appartarsi con un suo ex. Che sia stato lui o lei a cercare il colloquio privato, importa poco! Se dovesse beccarli qualcuno diverrebbero il pettegolezzo preferito di tutta Bogotà…ma cos’hanno nella testa quei due? Roba da matti! Va bene che mio padre istigherebbe al suicidio chiunque,ma perché appartarsi col proprio ex in un luogo super affollato?” replicò lei. Per una volta aveva avuto una buona idea!
“ Se vuoi,vengo con te!” mi offrii.
“ Per carità di Dio,meglio sola che in cattiva compagnia! E in questo caso sarebbe pessima! Ci manca che pensino che sono amica di una come lei! Che figura farei? Per non parlare poi dell’altra ipotesi: potrebbero pensare ad un’ipotetica amicizia fra lei e mia madre e la mamma per una cosa del genere potrebbe levarmi il saluto! Stia lontana dalla mia famiglia! Di casi umani ne ho già troppi fra le scatole e chiunque mi conosce bene,sa perfettamente che fra i miei numerosi pregi non figura di sicuro la pazienza!” mi freddò lei. I modi erano del padre purtroppo!
“ Signorina Maria Beatrice,potrei farle una domanda?” chiese quella stronzetta.
“ Puoi anche chiamarmi Bea e darmi del tu! In fondo io e tua madre siamo come due sorelle e sei la mia figlioccia!” trillò Bea.
“ Non credo zio Armando sarebbe tanto entusiasta di averti come sorella,ma ok. È vero che dopo la morte dei tuoi genitori,la mamma ha vissuto con te? Lei era contenta?” chiese quella.
“ Più che con me,con Danielino. Erano come due calamite: dove c’era l’uno,c’era l’altra! Sempre attaccati…un po’ come adesso! Se era contenta? Lo erano molto. Soprattutto di notte!” precisò Bea allusiva.
“ Anche meno dettagli,grazie! Non voglio sapere determinati dettagli intimi,per l’amor del Cielo! È mia madre! Io vado a cercarli prima che sia tardi e che possano fare qualcosa di cui potrebbero pentirsi! In un bagno pubblico…ma perché? Io che ho fatto di male? Che croce!” rispose quella stronza per poi borbottare le ultime frasi fra sé e sé. Quella se ne andò tutta seccata e di gran fretta.
“ Patty,vedrai che col tempo Robertina imparerà ad apprezzarti! Anche da bambina aveva questo carattere un po’ spigoloso,sai?” mi rassicurò mia cognata.
“ E chi ti dice che io accetterò lei?” obiettai.
“ Lo sai che Danielino rinuncerebbe a te piuttosto che a lei! Lui e Cami hanno cercato tanto un figlio assieme ed ora che sa di averlo,non rinuncerà mai a Robertina!” mi fece notare.
“ Amore,ma il marito di tua zia è davvero così pessimo?” chiese Jean alla sua ragazza.
“ Sai quando nelle ricette c’è scritto: << q.b. >>? Lui è il q.b. delle ricette! Meglio prenderlo a piccole dosi! A mia nonna non andava bene neanche dosato! Ogni volta che doveva a sopportarlo,si chiudeva in camera sua con Mozart ad altro volume!” rispose Giulia Mendoza.
“ E neanche come padrone di casa è questo granché! Piuttosto inospitale!” rincarò la dose Bea.
“ Quindi zio Daniele non ha tutti i torti!” osservò mio nipote.
“ Ma lui non mi pare sia tanto meglio! Ad ogni modo,se è contenta zia Cami,lo siamo anche noi!” rispose la sua ragazza.
“ Contenta…” sibilò mia cognata.
“ Zia,stanno assieme da 40 anni,che vuoi dire?” le chiese Jean.
“ Niente. Lasciamo stare. Non basta un matrimonio longevo per essere felici. Spesso si rimane assieme per abitudine,per noia…non è detto che sia amore! L’amore è un’altra cosa!” rispose Bea.
“ QUELLA E IL MARITO SONO IN CRISI? È TORNATA PER QUESTO? PER RIPRENDERSI MIO MARITO?” strepitai.
“ Patrizia,Daniele e Camilla sono in una fase quanto più lontano possibile da una’ipotetica riconciliazione! Non millantare cose,ti prego!” mi rassicurò Bea. Non che mi fidassi più di tanto di lei,che viveva in un mondo tutto suo!
“ No,certo! Mica si è appartata con mio marito? Il fatto che sia tua amica non implica che sia una persona retta!” sbottai.
“ Mamma,ti prego! Tu e quella donna siete come il giorno e la notte! Papà non potrebbe mai lasciarti per lei!” mi rassicurò mia figlia.
“ Bea,quella è in crisi col marito?” incalzai mia cognata.
“ Patty,io e te siamo amiche,ma non posso raccontarti le faccende private di Camilla,ok? Sono cose sue private e non sono autorizzata a parlarne con nessuno,mi dispiace! E poi stanno solo parlando!” rispose Bea.
“ Perché non rivolgi a me le tue domande da impicciona, Patrizia? Sono qui!” esclamò una voce alle mie spalle. Mi voltai trovandomi dinnanzi lei,mio marito e la loro bastarda.
“ Come vede,glieli ho riportati! Suo marito non era nudo e mia madre neanche. Erano sufficientemente vestiti,quindi non stavano facendo nulla di scandaloso! Ha saltato un bottone,dottor Valencia!” mi irrise quella stronza della loro bastarda prima di rivolgersi a Daniele,che fece per guardare la chiusura della sua camicia per cercare la falla. Fu più veloce quella sgualdrina a trovare il bottone fuori dall’asola e a chiuderlo. Come osava?
“ Ti ha infastidito?” gli chiese. Ero certa che Daniele le avrebbe fatto una sfuriata,fissato com’era con i limiti,i confini e quelle cose lì.
“ Per nulla. Non è la prima volta che mi abbottoni una camicia. Anche se erano più le volte che me la sbottonavi,ora che ci penso!” sghignazzò lui ottenendo un buffetto sulla spalla. Rimasi basita.
“ Va beh. La mia missione è compiuta. Torno da mio marito,il quale è una persona normale e non da di matto se mi allontano 10 minuti dal tavolo! Roba che il TSO sarebbe pure poco! A dopo!” rispose quella stronzetta lanciandomi una chiara frecciatina prima di andarsene.
“ Daniele,smettila! Guarda che si vede!” lo ammonì quella.
“ Cosa? Cosa si vede?” ribatté lui.
“ Che la guardi con gli occhi innamorati da papà. È evidente! Se dovesse accorgersene prima del tempo,sarebbe un disastro!” rispose lei.
“ Non è che sei gelosa?” si ringalluzzì lui spostandole la sedia per farla accomodare. Lei scosse il capo divertita. Odiavo quella complicità!
 
“ Se l’hanno scritto fuori casa vostra,un motivo ci sarà,no? A quanto pare mia figlia non è qui! Ed è un bene,visto che fra voi due non so chi sia peggio a livello di batteri!” ribatte la figlia di quella stronza.
“ Perché hai cercato Clizia qui?” le domanda Guido.
“ Perché l’ho cercata dovunque e mi mancava solo questa zona. Clizia ha già il nonno migliore del mondo…non le manchi di sicuro! Mia figlia non soffre di masochismo!” risponde quell’acida. Il telefono di mia figlia cheta quella discussione imminente.
“ Cami,dimmi!...Ah! Bene!...No,questo non è bene!...Camilla,se non sai tu come dirglielo,figuriamoci noi! Con te è più controllato che con noi!...No,siamo dove abita mia madre! L’abbiamo cercata anche qui!...Va bene! Sì,torniamo con Carlos e Aisha!...Non ti preoccupare!...No, chiamo io papà per dirgli come voglio la Poke per pranzo,tranquilla!...A dopo! Bacetto!” le sento dire.
“ Clizia è tornata a casa…in motorino! Camilla sta per comunicarlo a papà! Credo che un apparecchio acustico come regalo di Natale possa andar bene!” afferma mia figlia.
“ Papà non è contro i ciclomotori!” obietta Roberta.
“ Ma i ciclomotori guidati da ragazzi prestanti e con 10 anni più di tua figlia,sì!” ribatte Susanna. La rossa guarda il suo ragazzo.
“ E menomale che gli avevo chiesto di starle lontano! Finirà in una fossa,se continua così!” borbotta Carlos Mora.
“ Che hai fatto all’occhio?” domando a mia figlia notando la tumefazione.
“ Ho sbattuto contro uno stronzo,ma almeno io con un bastardo disgraziato non ci vivo più assieme,come fai tu!” risponde. In che senso?
 
[Barbara]
“ Vado a lavarmi,nonna!” borbotta Clizia col capo chino. Mia madre la ferma.
“ Ti prego,non dirmi anche tu che quel ragazzo non va bene per me. Aveva la moto,mi serviva un passaggio e gliel’ho chiesto! Lo so che il nonno si arrabbierà tanto!” esclama.
“ Il nonno si arrabbierà,ma non sarà il solo: anche tua madre si arrabbierà e tuo padre pure. C’hai fatto prendere un colpo stamattina! Non devi uscire da sola senza avvisare,lo sai! E poi che avevi da fare di così…che hai fatto alle mani?” replica mia madre per poi dirottare la sua attenzione sulle mani di Clizia,sotto le cui unghie c’è della sostanza nera.
“ Nulla,nonna. La moto era sporca e devo essermi macchiata!” bofonchia.
“ Clizia,tu somigli molto al nonno e quando il nonno mente,io me ne accorgo. Cos’è quella roba nera sotto le tue unghie?” ribatte mia madre.
“ Vernice spray. Nonna,lui non ti doveva fare del male. Non ne aveva alcun diritto,come non aveva diritto di separarti dal nonno,di far crescere la mamma senza il suo papà,me senza il nonno. La doveva pagare!” sbotta Clizia abbracciandola. Mamma le accarezza i capelli baciandole il capo. Clizia è riuscita a vendicare la mamma ed io non ho fatto nulla per lei!
“ Mamma,io a 4 anni ti ho salvata da una violenza,vero? L’ho sognato nel dormiveglia!” esclamo. Mia madre mi fissa con gli occhi lucidi ed anche Clizia mi guarda sconvolta.
“ Te lo sei ricordata. Amore,per favore,non ci pensare,ok? Hai un matrimonio da organizzare e…” il fisso squilla e si allontana per rispondere.
“ Si può sapere che hai combinato?” domando a mia nipote.
“ Mi ha baciata di nuovo e mi sono sentita strana,zia! Se il nonno lo scopre,lo ammazza!” risponde. Scuoto il capo esasperata.
“ Parlavo della vernice. Che vi siete baciati l’ho visto dalla finestra. Non lo dirò a nessuno,tranquilla!” ribatto.
“ Sarebbe tanto grave se mi piacesse quel ragazzo?” mi chiede. Per me no,anche Giulio era un dongiovanni prima di me,ma Daniele chi lo sente? Si trattiene a stento dal regalarle i peluche e le bambole! E Joseph che ancora si scandalizza quando gli viene fatto presente che la figlia ha le mestruazioni?
“ Basta che non mi rovinate il matrimonio! Clizia,ti prego!” la supplico.
 
[Daniele]
“ Barbara ha fatto un brutto sogno stanotte!” mi rivela mio figlio,alla guida della mia auto. Mi volto a fissarlo.
“ Sull’aborto?” gli chiedo preoccupato. Quella povera ragazza ne sta passando di cotte e di crude.
“ No. Pare che a 4 anni abbia sventato un tentativo di estorsione dei doveri coniugali ai danni di Camilla e che l’inconscio gliel’abbia ricordato stanotte!” mi spiega. Io e Junior ci scambiamo un’occhiata preoccupata e incazzata. Ha vissuto un’infanzia orribile!
“ Almeno lei ha fatto qualcosa. Io faccio tanto quello sveglio e invece non ho notato nulla!” si rammarica Junior.
“ Non è colpa né tua,né di Barbara,né di Roberta. Avevate le mani legate. Il bastardo è lui. Ma la cosa importante è che adesso nessuno potrà più fare del male alla mamma!” lo rassicuro.
“ Parliamo di cose allegre,qualcuna delle auto ti ha colpito di più delle altre?” domando a Junior.
“ Non sono tipo da colpo di fulmine,da come avrai capito. Me ne accorgo sempre dopo quando mi piace qualcosa o qualcuno,a volte quando è troppo tardi per correre ai ripari!” mi risponde. Scuoto il capo.
“ Vorrei capire come hai fatto ad adocchiare Susanna e che ci trovi! Più che in palestra dovrei portarti da uno psicologo! Non sai com’era rompipalle da bambina!” lo stuzzica Giulio.
“ Perché tu non sai com’era Babi da bambina! Giulio,io questa cosa di Susanna ancora non riesco a comprenderla,quindi ti sarei grato se non vi facessi pure dell’ironia,visto che è già difficile da mandare giù,dato che dei miei cugini le manca solo Nick per la sua collezione. Credi sia facile per me?” replica Junior. Non posso che sentirmi in colpa visto che l’idea è stata mia! Ma poi penso anche che senza la mia idea,forse non mi sarei mai chiarito con la mia Cami.
“ Menomale che Barbara non la pensa così! Anch’io sono stato con Giulia e con l’aggravante di Babi già nella mia testa e nel mio cuore!” obietta Giulio. In effetti nel suo caso sarebbe pure più grave!
“ Che poi,scusa la domanda,ma Hildegard?” aggiunge Giulio. Junior viene salvato dal mio cellulare. Sorrido al solo leggere << AMORE >> come mittente della chiamata. In questi anni ho temuto sul serio di non poterla mai più chiamare così! 
 
Alla fine un po’ di nozioni su mia figlia le avevo avute e Camilla pareva disposta a collaborare sebbene l’avessi maltrattata sia prima che dopo la rivelazione bomba. Mi aveva persino difeso da Giulio e mi chiedevo quale fosse la vera Camilla: quella che amavo e che mi difendeva o quella che mi aveva omesso di aver avuto una figlia da me? Forse non l’avrei mai scoperto!
Feci per entrare nel bagno installato all’aperto da Armando per le nozze del figlio,ma mi vidi Bea e Cami impegnate a ritoccarsi il trucco.
“ Ancora non capisco come fai ad essere così buona con lui dopo che ti ha trattato in quel modo,Cami! Maledizione,gli hai solo rivelato di avere una figlia bellissima,che gli somiglia pure. L’ha sempre voluto un figlio da te ed ora che vuole? Possibile che debba fare l’orso anche su questo?” sentii dire da mia sorella. Ottimo,anche la più svampita delle mie sorelle mi reputava un cerbero! Benissimo!
“ È arrabbiato per averlo scoperto così. Ed ha ragione. Perché sono buona con lui? Daniele è stato il mio compagno di giochi,colui che mi ha insegnato a guidare,ad andare in bici,il mio primo amore! Non lo dimenticherò mai!” rispose Camilla facendomi sfuggire una lacrima. Quella paternità mi aveva ridato la gioia di vivere: avevo una figlia nata dal solo amore della mia vita!
“ Ma tu gliel’avevi…” mia sorella lasciò in sospeso la frase. Camilla annuì mesta.
“ In un certo senso. Non esplicitamente,ma sì! E questo sai anche tu cosa vuol dire!” farfugliò Camilla.
“ Quindi vuol dire che non l’ha neppure… Stronzo!” trillò Bea. Stavo cumulando complimenti per cose che non riuscivo a capire…un record!
“ Era un’eventualità da considerare dopo ciò che gli ho fatto! Non lo biasimo! Questa cosa non deve saperla!” le intimò Camilla. Cosa?
“ Ma sei matta? Non ti basta che ti creda una stronza? Così continuerà a farlo per tutta la vita!” squittì mia sorella incazzata.
“ Meglio che odi me che s’incolpi per qualcosa di cui non ha la colpa! Non voglio che lui lo sappia!” ribadì Camilla. Ci capivo sempre meno!
“ Sempre a proteggerlo! E neppure se lo merita dopo il modo in cui ti ha trattata!” commentò Bea. Su questo aveva ragione!
“ L’importante è che lui e Roby si ritrovino! E se per questo devo accettare che mi reputi una stronza,va bene!” farfugliò Camilla rassegnata. 
“ Ti stai sacrificando di nuovo! Non capisco come faccia a non vederlo! Pensare che per quella rapa hai anche cercato di… Mio fratello è un idiota!” replicò Bea. Sacrificando? Ricevere offese inerenti all’intelligenza da parte di Bea era un record!
“ Bea,smettila! Non lo sa nessuno!” l’ammonì Camilla. Ero sempre più confuso!
“ Perché il resto sì? Tu lo sai che quando verrà fuori tutto, scoppierà un casino senza precedenti,vero?” replicò mia sorella.
“ Non verrà fuori nulla. Non deve venir fuori nulla! Voglio solo un rapporto civile con lui!” rispose Camilla ritoccandosi l’ombretto.
“ Avete fatto sesso per anni! E non mi sorprenderei se la cosa si ripetesse! Potrei pure scommetterci!” replicò Bea. Camilla arrossì come me.
“ Ti proibisco di scommettere sulla mia vita sessuale! Tuo fratello mi odia. Maledice il giorno in cui si è interessato a me. Vorrebbe non esistessi. Preferirebbe l’evirazione al venire a letto con me!” rispose con voce tremante. Scoppiai quasi a piangere. Non poteva pensare ciò!
“ Cami,lo sai com’è fatto! Non le pensava quelle cose!” la rassicurò Bea dicendo una delle poche cose sensate della sua vita.
“ Intanto ti spoglia con gli occhi…e spero si limiti a quello o Patty finirà per ucciderlo!” aggiunse. Il mio viso si arroventò.
“ Al club mi ha baciata. È per questo che me ne sono andata. Stavamo litigando e mi ha baciata per non schiaffeggiarmi! Gli causo repulsione!” esplose Camilla lasciandola senza parole. Non era vero!
“ Sì,credici! Gli causi repulsione e ti ha baciata,in caso contrario ti avrebbe presa contro un albero? Tempo una settimana e finirete in un groviglio di lenzuola. Sono esperta in queste cose!” trillò Bea. Non c’era da vantarsi!
“ Comunque è normale che succeda con un ex,sai?” replicò Bea. Camilla non era una semplice ex…lei era il mio amore,la mia metà!
“ Non voglio sapere con quale dei soggetti che ti fanno da ex ti è capitato! Daniele sarebbe felicissimo di sapere che lo paragoni a quei casi umani…finirebbe per non parlarti più,Bea!” rispose Cami. Trattenni una risata.
“ E comunque non è normale! Non mi pare che fra Marcella e Armando sia mai successo nulla! Sarà normale per quella pornodiva di tua cognata,che un giretto con Nicola se lo farebbe più che volentieri! Ti ho spiegato le circostanze! Ad ora la mia priorità è che Roberta e Daniele si conoscano e creino un rapporto,il ché non è facile perché la tua nipotina ha il cipiglio paterno.” rispose Camilla.
“ Però il suo cipiglio non t’impedisce di amarla!” precisò mia sorella. Camilla sorrise.
“ E sono certa che farà lo stesso anche Daniele. Roberta può tirar fuori il meglio di lui,fidati!” asserì Camilla sicura. Lei era la sola persona al mondo a credere in me ed io l’avevo maltrattata senza ascoltare neppure cosa l’avesse spinta a nascondermi tale paternità…
“ E magari farvi riavvicinare! Ci pensi se tornassimo ad essere cognatine?” trillò Bea facendole cadere di mano la matita per gli occhi. Oramai avevo smesso di sperare in un ritorno di fiamma con lei,che amava il suo dannato cameriere!
“ Dio solo sa se Daniele riuscirà mai a perdonarmi di averlo abbandonato. I vostri genitori l’hanno lasciato,poi io. E inoltre gli ho nascosto una figlia. E… Daniele,ti occorre qualcosa?” ribatté Cami prima di accorgersi di me sullo stipite. Scossi il capo indicando la macchia sulla mia camicia. Cami estrasse dallo scomparto sotto il lavandino lo smacchiatore e lo poggiò vicino al lavandino. Fece per andarsene,ma la fermai tenendole il gomito. Volevo restare da solo con lei. Poter riassaporare la sua pelle anche solo per quel fugace contatto era un dono.
“ Bea,lasciami solo con Camilla! Non voglio che ci disturbino!” le intimai. Mia sorella strizzò l’occhio a Cami per poi allontanarsi in fretta.
“ Ho l’emicrania,quindi se non hai altre offese da rifilarmi,per cortesia,taci! Comunque stai sereno perché domani me ne tornerò a Zurigo e ti toglierò il fastidio di incontrarmi.” borbottò. Erano i miei ultimi momenti con lei…o almeno così credevo!
“ Scusa per le offese! Per l’emicrania non posso fare molto che non sia imbavagliare Bea e Patrizia!” replicai. Ridacchiò.
“ Togliti la camicia,che faccio io. Temo che tua sorella ci chieda di essere presente quando parleremo a Roby e sai che potrebbe raccontarle come ne immagina il concepimento!” rispose. Scoppiai a ridere. Posai su un pouf la giacca,il gilet e la cravatta.
“ Nostra figlia non si riprenderebbe più e dovremmo risarcire nostro genero!” ribattei prendendo a sbottonarmi la camicia. Mi sorrise.
“ Mi piace che tu l’abbia definita << nostra figlia >>!” borbottò con un sorriso.
“ Lo è,no? Ed è un regalo stupendo!” risposi. Le passai la mia camicia e le nostre dita si toccarono. Rabbrividii.
“ C’è chi non la pensa in questo modo! Esiste qualcuno al mondo che potrebbe chiedere la tua interdizione per una frase simile!” rispose guardando di tanto in tanto il mio torace,lo stesso dove tante volte si era assopita da ragazzina dopo aver fatto l’amore. 
“ Ti imbarazza vedermi così?” le chiesi. Deglutì a vuoto diventando tutta rossa.
“ T-Ti ho visto più nudo di così. No,non mi imbarazza,ma non voglio che ti ammali! T-Ti smacchio la camicia!” balbettò. Sorrisi divertito.
“ Roberta è bellissima. Immagino da bambina fosse adorabile!” asserii.
“ Sì. Ha i tuoi occhi e il modo di parlare,di gesticolare… Quando Babi era piccola e giocava con le Bratz le disse senza mezzi termini che erano affette da idrocefalia,motivo per il quale avevano la testa più grande del corpo! E poi le spiegò anche cosa fosse!” mi raccontò. Risi.
“ Facevano impressione anche a me quando Susanna ci giocava!” ammisi divertito. Spruzzò un po’ di quella sostanza sulla macchia.
“ Due minuti ed è pronta. Nostra figlia era più tradizionale da piccola: preferiva giocare alla mammina o al tè con le bambole. Da bambina era una specie di terremoto perpetuo,ma in ufficio contavo i minuti che mi separavano da lei!” mi narrò. Non stentavo a crederlo!
“ Quando stavamo assieme contavi i minuti che ti separavano da me!” appuntai. Chinò lo sguardo imbarazzata.
“ Quando è nato Junior ha sofferto molto. Voleva lo rimandassi indietro perché secondo lei era << rugoso >>. Lo chiamava Raganella come un personaggio malefico dei cartoni animati. Ho pensato a te. Forse ti avrebbe sequestrato per tutto il tempo e non avrebbe risentito della nascita del bambino!” mi confidò. Avrei giocato con lei anche tutti i giorni a tutte le ore per non farla soffrire per quel nuovo arrivo!
“ E la nascita di Barbara? Come l’ha presa?” le chiesi.
“ Meglio di quella di Junior. Aveva 15 anni,quasi 16. Le ha fatto da vice-mamma. Si può dire che l’ho presa peggio io. Non l’ho cercata. Non che la ami meno di Roby e Junior,ma non volevo ricominciare tutto daccapo. Per fortuna però Junior e Roby mi sono stati molto vicino. Sono speciali! Giulio mi ha detto di aver preso male la nascita di Susanna!” rispose. Sorrisi.
“ Male? Voleva regalarla a chiunque. Al postino disse una cosa del tipo << Ho una sorellina nuova di zecca,se vuoi te la vendo ad un buon prezzo! >>. Quando tua madre venne a casa e si complimentò con lui per la sorellina così carina,le rispose: << Se vuoi te la regalo! >>. Tua madre rimase basita. E,come ultima spiaggia,voleva darla a Bea per colmare la sua solitudine.” replicai. Proruppe in una fragorosa risata.
“ Voleva la sperdesse in uno dei suoi viaggi come fa con le valigie. In pratica si sarebbe liberato della sorella sperduta e della zia in galera! Tuo figlio è un criminale!” sghignazzò facendomi ridere. Era da una vita che non ridevamo assieme e il desiderio di stringerla a me e baciarla riaffiorò più dirompente che mai. Mi limitai ad accarezzarle la gota e le sue risa,così come le mie,si ridussero ad un sorriso.
“ Eredità paterna. Devo confessarti una cosa: anch’io da bambino non volevo Bea. Quando mia madre e Margherita ci portavano al parco e le vostre carrozzine erano vicine,immaginavo di scambiarvi! Mi piacevi più tu di quel rospetto urlante. Eri pacata,dolce…” le confidai. Era una cosa che non le avevo mai rivelato neppure durante la nostra relazione.
“ Ti immagini Armando con una sorella come Bea?” balbettò fra le risate. Risi anch’io.
“ Sarebbe stata la giusta punizione per quella testa vuota di tuo fratello!” risposi fra una risata e l’altra.
“ Credo se ne sarebbero accorte le nostre mamme. Bea era più grande di 2 mesi!” ironizzò. Non mi specchiavo da un secolo nei suoi occhi!
“ Tu non mi fai schifo! Profumi di buono!” le confessai. Si voltò indietro constatando di essere intrappolata tra me e il mobile del lavabo.
“ Neanche tu mi fai schifo! E in merito al profumo che attrae, pare sia una questione chimica,un fattore di molecole. Meglio che vada!” bofonchiò facendo per andarsene ma la bloccai con le mani sul lavabo intrappolandola. Il mio cuore andava velocissimo in quel momento.
“ Ti dà fastidio la mia vicinanza?” le chiesi. Chinò lo sguardo, ma le sollevai il viso ferrandole dolcemente il mento fra le dita. Con l’indice presi ad accarezzare prima il suo labbro superiore,da un angolo all’altro della sua bocca,e poi mi dedicai al suo labbro inferiore senza mai staccare gli occhi dai suoi. Il suo respiro era irregolare quanto il mio.
“ No,hai un buon profumo,sei una compagnia migliore del manicomio che c’è al tavolo,perché dovrei provare fastidio? Sai che tua sorella ha fatto piedino al dottorino tutto il tempo e per farlo mi ha tirato un calcio?” replicò strappandomi un sorriso.

Mi accostai al suo viso non riuscendo a frenare la voglia di baciarla,un desiderio aumentato dalla sua mano al centro del mio petto. Avevo il cuore impazzito mentre le sue dita carezzavano lievi la peluria sul mio torace. Passai di nuovo il pollice sulle sue labbra,che parevano fatte per essere baciate,prima di delineare il contorno della sua mandibola,il profilo del suo collo,la clavicola causandole la pelle d’oca. Mi fermai a fatica prima di arrivare a tracciare i contorni del suo seno. Le sue dita tremanti non facevano che sfiorarmi i pettorali,il collo,le spalle,i bicipiti per poi percorrere il tragitto inverso donandomi gli stessi brividi di 40 anni prima. Ogni millimetro di pelle che saggiavo mi rendeva sempre più arduo fermarmi. Solo il suo tocco e la morbidezza della sua pelle riuscivano ad obliare tutto facendomi bruciare di passione.
“ Ti amo!” mi sfuggì quasi senza che me ne accorgessi. Si ridestò dal suo stato di trance.
“ Che? Scusa,ero distratta!” farfugliò frastornata facendo per staccare le dita da me,ma rimisi la sua mano al centro del mio petto.
“ Pensavo al viaggio che avremmo voluto fare a Miami…” mentii. Se l’avesse sentito avrei fatto una figuraccia epica!
“ Era tua moglie quella che voleva partire per Miami e che aveva trovato anche un coglione in grado di assumerla e pagarla 5000 dollari al mese. 5000 dollari per una zucca vuota simile…solo per un seno prosperoso e un bel paio di gambe. Tanto valeva che la mettesse sulla strada…tanto è buona solo per quello! Chissà se poi l’ha più incontrato!” rispose. Abbassai lo sguardo.
“ L’ha sposato!” bofonchiai contrito. Mi sentii più piccolo di un moscerino dinnanzi al suo sguardo indignato,disgustato e amareggiato.
“ Che romantico! Sto per commuovermi! Tua moglie per te vale davvero tanto? Vale 60000 dollari l’anno? Un tempo non buttavi il denaro dalla finestra!” mi accusò sprezzante cercando allontanarsi da me. L’attirai a me poggiandole la mano sulla nuca per accostare i nostri visi.
“ La credevo incinta e volevo sparisse. Tu invece sei sparita senza che lo volessi!” borbottai carezzando il suo naso con il mio. I suoi occhi divennero lucidi e sfiorò la mia nuca con la punta delle dita strappandomi un sospiro. Chiusi gli occhi emulandola e lasciando giocare le nostre labbra. Feci per riassaporare la sua bocca,ma l’arrivo di sua figlia ed Aisha mi fece desistere dal catturare il suo labbro inferiore. Scostai la mano dal viso di lei,che chinò lo sguardo spostando le mani da me. Sapevo ciò che stava guardando,giacché i nostri corpi erano incollati. Non potevo farci nulla se pure solo il suo effluvio mi faceva ardere di passione! Il solo pensare a lei m’infiammava da sempre.
“ Sarebbe meglio se ti sciacquassi i polsi,Daniele!” mi suggerì sottovoce a poca distanza dal mio orecchio. Annuii.
“ Babi,capisco lo shock,ma ci siamo passati anche io e Carlos e la nostra vita sessuale è intatta! Sii buona,cammina!” esordì mia figlia.
“ Scusa! Vai. Ti aspetto qui!” farfugliò la figlia di Camilla. Alzai gli occhi al cielo all’idea che si accostasse al figlio di Nicola Mora.
“ Spero solo di non ritrovarli nudi al prossimo giro!” asserì Aisha fissandoci con biasimo prima di entrare in uno dei bagni.
“ Babi,possiamo parlare?” esordì Camilla mentre lasciavo scorrere l’acqua ghiacciata sui miei polsi.
“ Tu e mio suocero in una situazione compromettente! Il fatto che mi piacciano i libri di Bianchini non vuol dire che abbia mai desiderato vivere una situazione analoga a quella descritta nei suoi romanzi,per la miseria!” sbottò lei. Aisha uscì dal bagno dopo aver scaricato.
“ Ma chi è Bianchini?” domandai a Camilla.
“ Uno scrittore italiano che piace tanto a Roberta. In una serie parla di un amore tormentato fra persone non giovanissime… consuoceri ed ex fidanzati! Il figlio di lui sposa la figlia di lei,mi pare.” balbettò Camilla imbarazzata. Pareva la nostra storia messa su carta!
“ Interessante! E come finisce? Tornano assieme?” replicai beccandomi un’occhiataccia da mia nuora ed un’occhiata di biasimo da Camilla.
“ Gli sto smacchiando la camicia! E tu eri dalla parte dei consuoceri!” si difese Camilla indicando il mio capo d’abbigliamento. Ridacchiai.
“ So benissimo cosa ho visto! Non sono più una verginella! Quando ho scoperto di essere incinta ero spaventata dalla reazione di Giulio,da come l’avrebbe presa la sua famiglia,da come sarebbe stato mio figlio e temevo pure te. Ora sai qual è la mia più grande paura? Come farò a spiegare al piccolo che sua zia è figlia di sua nonna materna e suo nonno paterno e che i due si sbaciucchiano nei giardini o si appartano nei bagni! Una volta a Zurigo come potrai guardare negli occhi papà? Puoi fare ciò che vuoi della tua vita,ma devi considerare gli altri: papà,la madre di Giulio,Roby,Clizia e mio figlio. Immagini cosa accadrebbe se Junior scoprisse che siete amanti? Se vi avesse beccati lui come vi ho trovati io?” ribatté quella ragazza. Sospirai spazientito. Camilla mi passò una salvietta per asciugarmi e le sorrisi per ringraziarla.
“ Non ho paura di nessuno ed io e Camilla non siamo amanti!” asserii fermo. Lo fossimo stati,mi sarei beccato volentieri tutte le filippiche del mondo perché avrei avuto un motivo per essere felice nella mia vita,ma in quel modo no! 
“ Sì,ed io e Carlos giochiamo ogni sera al gioco dell’oca per intrattenerci!” intervenne beffarda Aisha.
“ Aisha,sono serio!” asserii.
“ Se davvero foste amanti,lei guadagnerebbe punti in un certo senso,almeno a livello intellettivo: risulterebbe più intelligente ai miei occhi e a quelli del mondo con accanto una donna come la signora Camilla che con una come sua moglie!” rispose sfrontata. Scossi il capo.
“ Lei si rende conto che la sua voce rende poco credibile la sua frase di prima? È un pessimo bugiardo! Babi,andiamo vah…” rispose Aisha prima di rivolgersi alla ragazza di Giulio. Le due lasciarono il bagno scontrandosi sulla porta con Roberta. Tremai quando la vidi.
“ Mamy,capisco che il tuo tavolo sia da emicrania,ma ti pare il caso di rifugiarti in bagno col dottor Valencia? Sembra il libro di Bianchini! E sua moglie è più antipatica di quella di Don Mimì!” esordì mia figlia. Mi stavano facendo venire così tanta curiosità da volerlo leggere!
“ Veramente lo stavo aiutando a smacchiare la camicia! Ed io non sono una donna indecisa che non sa quello che vuole,come le protagoniste dei romanzi. Quando so di poter ottenere ciò che voglio me lo prendo senza tentennamenti!” replicò Camilla passandomi il capo perché lo indossassi. Abbottonai il tutto di fretta per non imbarazzare di più mia figlia,che non sapeva bene dove guardare.
“ E intanto ti sei goduta il panorama? Dagli una mano con la cravatta,che ha lo stesso problema di Junior!” la punzecchiò Roberta per poi alludere alla mia lite con la cravatta. Sebbene per 40 anni l’avessi allacciata da solo,ora,che potevo averle,anelavo le sue mani addosso.
“ Joseph è l’unico uomo che conosco che non ha problemi con le cravatte!” aggiunse quando sua madre prese ad allacciarmi la cravatta. Averla così vicino da poter assaporare il suo olezzo mi faceva impazzire.
“ Dimmi che almeno fa cilecca,che gli puzzano i piedi o che russa!” la pungolò Camilla. Ridacchiai quando Roby gonfiò le guanciotte.
“ Nulla di tutto ciò! È l’uomo perfetto!” rispose abbracciandola e facendomela quasi finire addosso. Sorrisi intenerito.
“ Roby,così gli finisco addosso!” l’ammonì Camilla finendo contro il mio petto. Mi trovai a cingerla spinto da un impulso più forte di me.
“ Scusa,Daniele. Roby è fatta così!” borbottò lei imbarazzata da quella vicinanza.
“ Può anche lasciarla. Mia madre riesce a stare in piedi!” mi pungolò mia figlia strappandomi un sorriso.
“ Inoltre sarebbe il caso di andare,visto che la sua signora ha un dente avvelenato e voleva scortarmi fin qui! Ci manca solo che mi associno ad una così!” aggiunse. Io e Camilla ci lanciammo un’occhiata complice. Almeno la complicità con lei non me l’avrebbe portata via nessuno!   
 
“ Ti amo!” mi sfugge spontaneo quando rispondo alla chiamata. Per 40 anni non ho potuto dirglielo! Sento la sua risatina divertita.
“ Ti amo anch’io,Dan. Amore,comunque Clizia è a casa,ma non ci sono belle notizie!” risponde.
“ In che senso? Che è successo alla bambina?” le chiedo spaventato.
“ Non so cos’abbia fatto,ma aveva le mani sporche di vernice ed il peggio è che non è tornata a casa da sola,ma in sella alla moto di un ragazzo che,per le scelte sessuali di tua sorella,ti ritroverai come una sorta di nipote!” risponde. Mi si raggela il sangue.
“ CHE? PORCA PUTTANA,HA UN DEFICIT COGNITIVO QUEL COGLIONE? COSA NON HA CAPITO DEL FATTO CHE DEVE GIRARE ALLA LARGA DALLA BAMBINA?” sbraito. Mio figlio si massaggia l’orecchio come sono solito fare io.
“ Dan,io non ometterò questa cosa a Roby e Joseph. Anche io e te abbiamo 5 anni e 10 mesi di differenza,ma quel tipo è andato a letto con mezza Bogotà e non mi piacerebbe se deflorasse nostra nipote. Clizia,dopo quello che è capitato ieri,è fragile,è minorenne ed io vorrei solo preservarla!” risponde.
“ Barbara come sta? Giulio mi ha detto che ha fatto un brutto sogno!” replico.
“ Me l’ha accennato,amore. Ma i suoi incubi potrebbero cambiare tematica dopo questa mattina. Ha chiamato il Bellini e pare che vada revisionato tutto il menù per le nozze dei ragazzi. C’è stato un problema col fornitore di tartufo bianco e dobbiamo ripensare a tutto daccapo. Dopo la spesa,mi puoi raggiungere con i ragazzi,così Giulio ha modo di approvare e decidere con Barbara?” ribatte. Alzo gli occhi al cielo.
“ Niente Poke,ok. Amore,non prendete il taxi! Noi siamo con l’auto di Giulio,quindi prendi la mia. Le chiavi sono all’ingresso!” rispondo.
“ Ma quanto ti amo io! Sarai un papà fantastico!” mi sussurra. Mi sciolgo in un sorriso col batticuore.
“ Ti amo anch’io e non vedo l’ora di sentire il frutto del nostro amore muoversi nel tuo ventre!” replico. Mi schiocca un bacio prima di riagganciare.
“ No,non me lo dire,papà: dobbiamo ripensare al menù?” mi domanda Giulio sconsolato.
“ Pensiamo al lato positivo!” ci invoglia Junior.
“ Sarebbe?” chiediamo io e Giulio scettici.
“ Scroccheremo un pranzo in un ristorante stellato,meglio di così?” esclama. Mi sfugge una risata.
 
[Sandra]
“ […] E questo lo dice il quasi cognato ed ex migliore amico o l’uomo razionale?...Avrebbe dovuto semplicemente tenere il becco chiuso o confidarsi con sua sorella in un’altra sede!...Ci pensi a cosa sarebbe accaduto se avessero parlato anche del resto?...Senti,Tigre,io sono contento che tua sorella sia finalmente felice dopo una vita di soprusi,ma non a danno nostro!...Che non l’ha fatto di proposito è una teoria sua e tua,che ti basi sui ricordi che hai di lui da bambino!...Intanto io e te,grazie alla sua bocca larga,siamo finiti in un mare di casini!...Sì,come non detto! Goditi la cena dal cognatino pettegolo!” sento dire a mio marito dopo una telefonata chilometrica con Armando.
“ Amore,pensa che non è venuto fuori nulla di compromettente!” tento di rabbonirlo.
“ Per ora! Ciò non toglie che Marietto e Carmen non avranno un’opinione chissà quanto cristallina di me dopo questa cosa!” borbotta.
“ Marietto e Carmen ti adorano. Per loro sei stato un padre meraviglioso! Sì,hai avuto una giovinezza movimentata e non all’insegna della morale,ma questi anni insieme sono stati i migliori della mia vita e non li cambierei con nulla!” lo rassicurò. Mi attira a sé e mi bacia con passione facendomi accomodare sulle sue ginocchia. È un colpo di tosse a farci staccare imbarazzati.
“ Scusate per aver interrotto il giorno di San Valentino in anticipo,ma volevo avvisarvi che sto per uscire!” esclama nostro nipote.
“ Spero non con la bionda finta jr.! E poi chi è la tipa con cui ti senti?” replica mio marito.
“ Zio,non mi sento con nessuna,ma non volevo bidonare quella ragazza,con cui non posso uscire. E non perché odi suo padre o perché è figlia di una donna che disistimi totalmente e che pensi sia buona solo a scopare!” ribatte Max.
“ Temo che tu stia per dirci il motivo. C’entra Junior?” m’inserisco. Annuisce.
“ Credo gli piaccia Susanna Valencia!” borbotta. Cazzo! Ad Armando verrà un travaso di bile!
“ Beh c’hai provato con Giulia che è ufficialmente fidanzata e ti senti ostacolato da Junior che neanche ha mai baciato quella ragazza? Non capisco!” obietta mio marito.
“ Non è per solidarietà maschile o perché conosco Junior da sempre. Junior mi ricatta e potrei lasciarci le penne!” risponde nostro nipote.
“ Ancora per quella storia degli spuntini notturni?” chiedo.
“ Era una balla! Zio,promettimi che quello che sto per dirti non lo scoprirà mai Armando Mendoza!” bofonchia Max spaventato.
“ Che c’entra Armando ora?” domanda Mario perplesso.
“ Milla ha perso la verginità col sottoscritto. Avevamo una specie di amicizia con benefici!” risponde Max tutto d’un fiato lasciando senza parole mio marito. Mi passo le mani sul volto. Ma perché?
 
[Asia]
“ […] No,certo! Figurarsi se c’è da scartare una proposta d’affitto coi tempi che corrono! Se poi la tizia in questione è pure dichiaratamente ricca,allora è pure meglio!...Ha fatto bene,signor Salcedo!...La valuterò di sicuro,grazie!...Sì,avrei dovuto venderla,ma non è facile,lo sa! E ci sono affezionato!...Allora mi procuri un appuntamento con questa signora ed io e mia moglie decideremo il da farsi!” gli sento dire.
“ C’è qualcuno interessato alla casa dei tuoi genitori? Era il vicino di tua madre quello che ti ha chiamato,giusto?” gli chiedo. Mi prende per mano e mi fa accomodare sulle sue ginocchia.
“ Pare che una tizia sfacciatamente ricca sia interessata alla panetteria di mia madre! L’unica cosa che non convince né me e né lui è perché una donna facoltosa decida di aprire una panetteria in un quartiere degradato. Anche tu sei facoltosa e lavori,ma non hai un’attività nel bassofondo dove sono nato e cresciuto!” mi spiega.
“ No,in effetti è strano che una donna ricca voglia aprire una panetteria. Almeno non è la bionda finta!” commento.
“ Sai benissimo che non potrei mai fittarle la panetteria di mia madre! Daniele Valencia ci ha offerto un ramoscello d’ulivo e non vorrei lo usasse per infilzarmi! E poi è un’inconcludente da quando la conosco e non voglio doverci rimettere io a livello economico!” risponde.
“ A proposito del nostro consuocero,scartati gli alcolici,resta poco da potergli portare come omaggio,visto che non sappiamo neanche se sarà di terra o di mare la cena di stasera!” replico accoccolandomi fra le sue braccia.
“ Possiamo contattare Camilla e chiederle di non affaccendarsi col dolce!” propone. Invio un messaggio a Camilla con la proposta di mio marito e ricevo una risposta positiva.
“ Fa impressione non vedere più la foto dei ragazzi,ma la sua con Daniele Valencia!” commenta ironico mio marito.
“ Dai! Almeno è felice dopo quello che ha passato!” replico fissando i loro sorrisi nella foto del profilo di Whatsapp di Camilla.
“ Se fosse capitato a te,sarei impazzito. Daniele Valencia ha più selfcontrol di me!” afferma cingendomi forte fra le braccia.
“ Secondo me,gli è mancata solo l’occasione di farlo nero. Se ci pensi,al compleanno di Camilla,stava per ammazzarlo di botte. Per lui dev’essere un sacrificio enorme trattenersi ogni volta che lo vede!” replico.
“ Ci faremo due risate alle nozze di Giulio e Barbara,visto che ci sarà pure la madre di Giulio,che se vede un incendio invece che chiamare i pompieri,vi lancia addosso una tanica di benzina! Ma noi a quelle nozze,non ce ne possiamo stare a casa?” mi domanda. Ridacchio.
“ Spero solo che quello che è venuto fuori ieri su te,Mario e Armando venga esaurito senza che emerga il resto! Ma vedi se una cosa di quasi 40 anni fa deve fare ancora tanto rumore!” borbotto.
“ Farebbe ancora più rumore se venisse fuori anche il resto,cosa che mi auguro non accada. Milla finirebbe per crocifiggere suo padre e gli altri ragazzi le darebbero una mano,riservando la medesima sorte a Mario!” risponde.
“ Che situazione,Dio Mio!” sospiro preoccupata.
 
[Giulio]
“ Non ci credo che ce lo siamo perso!” borbotta Junior in ansia vagando per i vari settori del supermercato. Non è mica un ago? Papà è un uomo grande e grosso,munito di cellulare,quindi lo troveremo!
“ Vuoi che diamo un annuncio al centro informazioni come fosse un pupo?” scherzo beccandomi un’occhiataccia.
“ Dove potrà mai essere? La cena sarà a base di pesce,quindi forse sarà lì!” ipotizza. Annuisco seguendolo fino a che non lo scorgo in un settore a cui non avevamo proprio pensato.
“ Ma che…” Junior si volta verso di me per poi raggiungermi e restare a fissarlo come sto facendo io. Ci avviciniamo e lo troviamo così assorto che neanche si accorge di noi. Sta fissando con aria sognante delle catenelle per i cucci,quelle con le clip che servono ai bambini per non perdere il ciucciotto.
“ Possiamo prenderle se vuoi,ma la mamma ha sempre raccontato a tutti che Roby non ha mai voluto il ciuccio. Lo schifava proprio!” afferma Junior facendolo trasalire.
“ Sì,lo so. Neanche Giulio e Susanna amavano il ciuccio. Lo sputavano ogni volta!” risponde con lo sguardo fisso su un aggeggio che pare sia un ciuccio per alimenti,che non so bene cosa sia.
“ Facciamo così: prendiamo questo che è un peluche con carillon incorporato come buon augurio per il fratellino o la sorellina!” propongo afferrando uno degli orsetti in esposizione per poggiarlo nel carrello.
“ E prendiamo anche questo paio di Converse come regalo per lui o lei!” aggiunge Junior prendendo un paio di scarpine da neonato bianche.  
“ Cami dice che con la cura ormonale potreste avere anche più di un fratellino da questa gravidanza!” borbotta papà lasciandoci di stucco.
“ Speriamo siano maschi! Immagini quante cose potremmo insegnare loro?” si gasa Junior. Io immagino che con dei maschietti ci siano meno probabilità somiglino a zia Bea!
“ Io spero siano maschi solo per non ferire Roberta: non so come la prenderebbe vedendomi cullare una bambina come non ho mai cullato lei!” ci rivela mio padre. Camilla lo rende più umano,più sensibile.
 
Io,Roberta,Susanna e mio padre uscimmo dalla caffetteria. Ero piuttosto preoccupato per la cena che si sarebbe tenuta da lì a poche ore e di motivi ne avevo: dalla compresenza di mia suocera (che con molta probabilità andava a letto con mio padre) e mia madre nella stessa stanza al fatto che la mia piccola principessa stesse per mettere piede nella tana del lupo (alias mio padre).
“ La smetti di agitarti? Così metti ansia pure a me! Piuttosto,Barbie mantenuta (alias tua madre) sa cucinare un piatto decente o si affida da sempre al cibo d’asporto? Sai,io ho il palato fine: sono passata dalla cucina di mia madre alla mia ed entrambe sono superlative! Non finirò all’antiveleni,vero? Sono tua sorella…non puoi volermi morta!” mi si rivolse Roberta. Sorrisi.
“ No. Hanno una domestica! Piuttosto,tua madre è innamorata del signor Guido?” replicai sottovoce. Mio padre udì lo stesso quel nome e si girò a fissarmi contrariato. Era vietato pure menzionare mio suocero?
“ Capisco il volerselo ingraziare,ma dargli addirittura del << signore >>,mi pare un po’ troppo. Sì,sposare Camilla è un privilegio,ma non credo gli sia bastato a civilizzarsi tanto da meritare l’appellativo di << signore >>!” commentò sferzante mio padre. Roberta ridacchiò.
“ Papà ha ragione: deve ancora farne di strada per civilizzarsi. La mamma non è di molte moine con lui e credevo fosse algida nei rapporti interpersonali,eccetto che con la prole,ma a quanto pare non è così,visto che stamani lei e papà erano addormentati avviluppati!” mi confessò allarmandomi ancora di più. Papà sorrise per poi afferrare il suo cellulare per comporre un numero.
“ Sono Daniele Valencia!...C’è un cambio di programma. Non mi occorre più la consegna a domicilio e il biglietto d’accompagnamento. Sarò io a ritirare l’omaggio quando verrò a saldare!...Sì,sempre 120!...Il cesto di vimini è perfetto!...A più tardi!” gli sentimmo dire.
“ Fai una sorpresa alla mamma?” gli chiese Susanna.
“ No. Semmai dovessi sentirla,riferiscile quanto sia scortese spiare nei cellulari altrui!” le rispose papà.
“ Se tu avessi il cellulare che si sblocca solo mediante impronta…” lo ammonì Susanna.
“ Posso mai vivere con una che mi spia in ogni mia cosa? Deve smetterla di mettere le mani nelle mie cose!” si alterò giustamente mio padre.
“ Ma prova a metterti nei suoi panni. Se tornasse un suo ex con probabili mire a riprendersela,tu che faresti?” obiettò giustamente Susanna.
“ Accenderei un cero alla Madonna! Ma gli ex di tua madre sono tutti abbastanza intelligenti per tornare e riprendersela,quindi non accendere in me false speranze!” rispose mio padre. Roberta proruppe in una fragorosa risata. Raggiunse il corridoio anche la mia Babi.
“ Amore,dove vai?” le chiesi attirandola a me. Mi rubò un bacio.

“ Ti stavo cercando per invitarti al bar,ma non eri in ufficio, amore. Vado a prendere una centrifuga di frutta e cerco di sfuggire ad Aisha,che è nera. Bianca ha tolto di mezzo tutti quegli oggetti che potrebbero diventare armi. Che l’è preso?” replicò. Scrollai le spalle.
“ Stasera siamo stati invitati a cena dai miei. Ci saranno anche tua madre e Roberta!” le annunciai. Fissò mio padre confusa.
“ Sarei molto contento se accettaste!” bofonchiò mio padre spiazzandola.
“ Immagino sia opera di mia madre e dei suoi metodi di persuasione ai limiti della legalità!” rispose. A mio padre scappò un sorriso.
“ Non mi ha mai minacciato con una pistola,ma a volte le sue occhiatacce sono pure peggio!” scherzò mio padre. Roby ridacchiò.
“ Devo confessarti che la presenza di mia madre mi tranquillizza. Sarei quasi tentata di chiederle di trasferirsi a Bogotà, ma diverrei inviso a Roby per una cosa simile! Giulio,vado al bar e poi torno di sotto. Stella Uribe mi sta stalkerando ed ho già l’emicrania. Ci vediamo dopo, amore! Buona giornata!” rispose prima di salutare me con un bacio e gli altri con una certa cordialità.
“ Ora capisco perché l’hai scelta: siete complementari. Il suo ottimismo contrasta il tuo pessimismo! Buona giornata? Crede che sarà una bella giornata sebbene sarà costretta a tollerare tua madre? Non sta assumendo antidepressivi o allucinogeni,vero?” borbottò mio padre.
“ Ci sarà poco di bello nell’avere la mamma e la signora Camilla allo stesso tavolo! Spero saranno a distanza di sicurezza!” risposi.
“ Condividere il tavolo con Camilla non è male,anzi. E non potrei mai consentire a tua madre di rovinare questa cena o di essere sgradevole con Camilla e Roberta,se è questo a corrucciarti!” replicò.
“ MA CON BARBARA SÌ! TANTO DI LEI CHE T’IMPORTA,NO?” ribattei oltraggiato. Alzò gli occhi al cielo spazientito.
“ Neanche con Barbara. Aspetta mio nipote. E ti assicuro che sua madre sarà in grado di difenderla meglio di una leonessa!” rispose.
“ Io vado in ufficio,che è tardi! Buona giornata!” si accomiatò Roberta schioccando un bacio sulla guancia di nostro padre.
“ Giulio,hai davvero un brutto carattere,lasciatelo dire! Vorrei sapere da chi l’hai preso!” commentò Roberta urtandomi leggermente.
“ Su una cosa siamo d’accordo,Giulietto!” intervenne Susanna. La fulminai con un’occhiataccia. Papà rise.
“ Posso abbracciarti?” le chiese papà. Gli occhi di Roberta si riempirono di lacrime prima che si fiondasse fra le sue braccia.
“ No,io non volevo farti piangere! Perché fai così? Ho detto qualcosa che non va?” farfugliò papà in preda al panico.
“ Avevo paura mi rinnegassi,che non mi accettassi come figlia,che rifiutassi di conoscermi prima di mandarmi via!” balbettò Roberta stranamente insicura. Effettivamente mio padre non brillava di certo per affettuosità verso nessuno!
“ Che sciocchezze sono queste,eh? Tu sei un gioiello,la mia bambina,la figlia che abbiamo sempre sognato io e la mamma! L’uomo che ti ha concepito ti adora da sempre e per sempre. Io e la mamma ti abbiamo aspettata tanto! E sai una cosa? Anch’io ho avuto paura tu mi rifiutassi,che preferissi quell’essere inutile a me!” le rispose papà cingendola e baciandole la fronte.
“ Io non sono la mamma e non ho mai fatto uso di sostanze,papà! Anche se non credo che la mamma preferisca quello a te,a dirla tutta! Non è di lui che si occupa con tanta solerzia e uguale premura! E comunque non avrei potuto preferire il marito di mamma a te neanche sotto effetto di allucinogeni o di massicce quantità di superalcolici! Lo sai che mangia gli spaghetti col risucchio? È uno schifo! Magari Babi è così svampita per questo tipo di trauma!” replicò Roberta. Mi grattai la tempia sconcertato mentre papà si sbellicava di risate.
“ Semmai dovessi sentire o vedere la mamma prima di me,puoi dirle del mio cellulare rotto,per favore? Non voglio che pensi che la sto evitando. Io non evito i problemi,li affronto!” replicò Roberta.
“ Tua madre non è un problema. E gradirei risolveste le incomprensioni. C’è di sicuro una spiegazione a tutto ciò che abbiamo vissuto e la mamma ce ne darà conto,ma con i suoi tempi! Pressarla non serve a nulla! Tua madre non è così. L’ho amata per anni e la conosco!” la difese mio padre.
“ Ho ragione: è l’amore che te la fa vedere in questo modo. Come fosse una santa! Lo sa che la vedi in questo modo?” obiettò Roberta.
“ Un po’ santa lo è: mi sopporta senza reputarmi un mostro. Tua madre è l’unica donna ad avermi amato per ciò che sono e non per ciò che ho o per ciò che mostro al mondo. Io la conosco bene e lei conosce me…e non solo biblicamente. C’è qualcos’altro dietro quest’omissione,ne sono certo! Se mi vuoi bene, non trattarla male. Non immagini quanto ha pianto ieri sera!” contestò mio padre.
“ Come vuoi. A stasera!” lo salutò Roby. Mio padre la fermò di nuovo.
“ Amore,io sono contentissimo di averti a casa con me. Sono felice che tu abbia scelto di lasciare casa di tuo zio per stare a casa mia,in quanto quella è anche casa tua come lo è per Giulio e per Susanna,ma la mamma… Vorrei tu la rassicurassi,che le spiegassi che è solo per conoscermi meglio non perché… Lei crede tu non voglia più stare con lei e ci sta male!” asserì. Era un clone di mio padre?
“ Quelle cose di ieri sera… Se la mamma,mi costringe a scegliere fra te e lei,io scelgo te. Non riesco a non pensare a tutti gli anni che c’ha rubato!” gli spiegò Roberta.
“ Tesoro mio,tua madre non ti imporrà nessuna scelta. Puoi averci entrambi,puoi averci insieme. ” replicò mio padre. Lei lo fissò sorpresa.
“ Non in quel senso. Per quello ci vorrebbe un miracolo. Voglio dire che non assisterai a liti e contese varie.” chiarì mio padre con le gote rosse lasciandole un ultimo bacio sulla fronte prima di vederla andar via. 
“ Speriamo bene! Se ha la testa dura mia e di Cami,le parole da un orecchio le sono entrate e dall’altro le sono uscite! Ma meglio una testa dura che una piena di segatura come Bea o come Armando! Menomale che somiglia a me e a sua madre!” borbottò mio padre fra sé e sé.
“ Disprezzi parecchio Armando Mendoza sebbene siate parenti. Stavi per imparentarti con lui per due volte! Ma immagino che per avere mia suocera ti saresti immolato più che volentieri!” commentai. Mi lanciò un’occhiataccia.
“ Vuoi che lo confessi? Sì,per Cami avrei sopportato anche 300 cognati cerebrolesi e isterici come lo zio della tua ragazza,contento? Non la conosci ancora bene,ma è una donna straordinaria. Merita ogni genere di sacrificio!” esplose prima di smanettare sul suo cellulare.
“ Ehi! Come va?...Lo so,ma volevo sentirti!...Fai bene a rilassarti! Roby vuole tu sappia che non ti sta evitando,ma che ha semplicemente il cellulare guasto!...Infatti è sul piede di guerra! Tutta suo padre,che vuoi farci?...La pensiamo ancora uguale su certe cose: meglio uguale  a noi che ad Armando o Bea!...Sono riuscito a farti ridere!...Più che perorare la tua causa,non posso fare,ma non mollerò! Tu e Roby tornerete unite come prima,te lo giuro!...Bene! Sono contento che apprezzi ciò che faccio!...No, l’ha invitata Giulio e le ho riferito di essere benaccetta a quella cena!...So che sarebbe stato meglio se l’avessi fatto io,ma immagina la faccia di tua figlia! Avrebbe pensato ad una trappola per avvelenarla!...È bello sentirti ridere!...A proposito di Barbara,tu sei sicura che non assuma antidepressivi? Pensa che sarà una bella giornata!...Sì,sarete le prime ad uscire semmai dovessero mettersi male le cose!...A dopo!” gli sentimmo dire con un tono decisamente gentile prima di riagganciare. Salutò Susanna con un bacio sulla tempia e me con una pacca sulla spalla per poi entrare in ascensore.
“ È tua suocera a fargli quest’effetto?” mi chiese Susanna basita.
“ Che ti frega? Meglio così,no? Almeno la cena di stasera non sarà all’insegna delle grida!” replicai.
 
“ Roberta sarà la prima a viziare questi fratellini. Quando è nata Babi le stava sempre incollata!” lo rassicura Junior.
“ Che c’entra? Babi è un amore! Anch’io non mi staccherei mai da lei!” replico beccandomi un’occhiata di traverso dai due.
“ No,non in quel senso!” mi affretto a specificare imbarazzato.
“ Sì,come no! Infatti sono io ad aver apprezzato la panna!” sghignazza Junior. La mia replica viene interrotta quando il mio posteriore viene urtato da un carrello. Mi volto seccato trovandomi dinnanzi i due modelli che ieri hanno restituito il portafogli alla mia ragazza.
“ Scusate!” borbotta la ragazza di mille colori.
“ Scommetto che vi siete scambiati il primo bacio!” afferma mio padre. Lo fisso scioccato.
“ E lei come lo sa?” chiede Bryan.
“ Ha la mano ustionata e non c’è bisogno di fare nomi! Si è ficcato in un bel casino,complimenti!” risponde papà. Quella ragazza china il capo. Ad una tizia poco più in là,precisamente nel reparto seguente,cade di mano una bottiglia d’olio d’oliva e tutti ci giriamo a fissarla. Che figura!
“ Povera mamma,era una delle ultime bottiglie della marca d’olio preferita di papà!” commenta la modella che lavora da noi. Nonostante la riluttanza di mio padre,accorriamo tutti per accertarci che non si sia fatta male.
“ Si sente bene,signora?” domanda Junior notando che la tizia lo fissa come un pesce in una boccetta. Sarà una Milf?
“ Hai fatto colpo,fratello!” gli sussurro divertito beccandomi un’occhiata torva.
“ Sì,grazie,signor Lascano!” borbotta la tipa. Si conoscono? Pensare che quando l’ho conosciuto credevo avesse gusti normali; e invece: prima Susanna,poi la tipa con 15 anni meno di lui,ora questa che potrebbe essere sua madre!
“ Ci conosciamo?” chiede Junior confuso.
“ Mamma,come lo conosci?” chiede Theresa alla signora.
“ Le riviste di gossip!” risponde la tipa.
“ Esperanza? Lei è stata una delle nostre domestiche! Quella che preparava i biscottini alle noci che mi piacevano tanto e che divoravo voracemente tanto da farmi venire mal di pancia!” mormora Junior scioccato.
“ Figo! Hai lavorato a casa loro? Davvero?” chiede Theresa entusiasta. Mio padre la fissa quasi con compassione. Con molta probabilità sarà stata anche il giocattolino sessuale di mio suocero quando non riusciva a stuprare mia suocera!
“ Theresa,perché non andate a cercare un addetto che pulisca questo disastro? Tuo padre tornerà a breve dal lavoro e devo ancora cucinare!” esclama quella signora. Theresa e Bryan si allontanano.
“ Io so quello che faceva mio padre. Mi dispiace se c’è andata di mezzo anche lei. Ad ogni modo,adesso la mia mamma è serena e felice. E lo siamo anche noi!” borbotta Junior mortificato.
“ Anche Roberta? La tua sorellina faceva tanto la forte,la dura,ma aveva una fame d’amore che quell’uomo non è mai riuscito a colmare. Io ora vado! Sono contenta che siate riusciti a liberarvi di lui!” replica quella tizia.
“ Com’era Roberta da bambina?” chiede mio padre affamato di notizie su quella figlia solo ora ritrovata.
“ Una bambina stupenda,dolce a suo modo,intelligente,vispa,con la fissa con i libri. Mi leggeva spesso Geronimo Stilton mentre lavavo i piatti! Ora vi lascio davvero!” risponde quella tipa per poi congedarsi da noi.  Adesso mia sorella il problema l’ha risolto: ha papà che la vizia e l’adora come fosse una principessa,un marito che la ama,ha noi.
“ Andiamo a pagare?” chiedo ancora scosso. Mio padre annuisce pure lui toccato da quell’incontro.
 
[David]
“ CHE? IN CHE SENSO VOLETE METTERE RADICI QUI? E LONDRA?” sbotta mio fratello. A Londra è meglio che ci vai tu,che almeno non ci ritroviamo lucciole per casa di prima mattina!
“ Londra è sempre stata il tuo pallino. E siccome io e Cassandra vorremmo metter su famiglia,ci farebbe comodo avere al nostro fianco gli unici nonni in vita del bambino!”  rispondo.
“ Fino a qualche settimana fa non la pensavi così! Io non posso lasciare Susanna qui con quel pennellone!” obietta.
“ Susanna è già persa. Non credere che Cassandra le mentirà su colei che hai portato qui stanotte! Che poi ci sarebbe da domandarsi come ti sia venuto in mente! Cassandra non la sopporta,per la miseria!” ribatto.
“ TU NON LO FAI PER SUSANNA O PER LA TIZIA CHE TI HO PORTATO IN CASA DA SBRONZO O PER IL BAMBINO CHE VUOI METTERE IN CANTIERE,MA PERCHÉ IO MI OCCUPI DI QUEL BAMBINO! TU,MIO SUOCERO,LA SUA COMPAGNA… TUTTI MORALISTI!” si urta.
“ Mi pare che tuo suocero sia stato pure coerente: ha accettato la figlia del suo grande amore e ha accettato Aisha,la figlia di una sbronza. Prima lo idolatravi…allora è il caso che cominci ad imitarlo in qualcosa! Adam un giorno chiederà di te e quando te lo troverai alla porta dovrai affrontare le tue responsabilità e metterci la faccia. Non potrai più scappare come un ragazzino! Non so bene come sia il figliastro di Daniele Valencia,ma se Susanna l’ha puntato è perché forse non è un ragazzino immaturo come te!” esplodo prima di uscire dal suo ufficio sbattendo la porta.
 
[Guido]
Mi ero offerto di controllare io lo scontrino,ma Patrizia ha insistito ostentando i suoi studi alla San Marino e quindi ho desistito,accettando di spingere solamente il carrello verso una panchina dove poter sistemare meglio le buste per non avere ingombri sull’autobus.
“ Ti trovi?” le chiedo,visto che sta da mezz’ora con quello scontrino in mano.
“ Sì,ma non capisco cos’è questo EVO!” risponde mostrandomi lo scontrino,mentre continuiamo a camminare. Faccio per spiegarle che è l’olio extravergine d’oliva,ma sono costretto ad interrompermi quando urto contro qualcuno.
“ Allora è un vizio!” sbotta spazientito il tipo a cui avrei chiesto scusa se non fosse stato il ragazzo che andando a letto con mia figlia mi ha rovinato la vita,che avevo faticosamente costruito. Con lui ci sono suo padre e mio figlio. Non mi meraviglierei se vedessi sbucare da qualche parte pure la mia ex moglie,mia figlia e la figlia decerebrata di Cullen.
“ Junior,andiamo a prendere la macchina,che tanto Giulio ce la fa a spingere il carrello da solo e si esercita per quando andrete assieme in palestra!” interviene quello stronzo facendo per portarsi via mio figlio,che però resta immobile a fissarmi con odio,con schifo,con disprezzo.
“ Sì,Junior,vai. Io me la cavo da solo!” lo esorta mini Cullen.
“ Sai cos’è successo alla faccia di nostra figlia?” chiede Patrizia a quello stronzo.
“ Lo domandi al suo ipotetico finanziatore. Anche se non credo la finanzierà più,visto che Nana l’ha sbattuto fuori!” risponde mio figlio.
“ Jorge l’ha picchiata? Ma non è il tipo da violenza sulle donne!” esclama Patrizia sconvolta con la mano sulla bocca.
“ Si vede che ha avuto un mentore recente che gli ha insegnato che con le donne è necessaria la violenza quando non vogliono assecondare il volere del partner. In certi casi anche una chiacchierata in aereo può essere sconsigliata!” risponde mio figlio.
“ Lui l’ha picchiata perché non voleva tornare con lui?” chiede Patrizia sconcertata.
“ SUSANNA SI È PRESA UNA STECCA PER COLPA MIA. QUEL TIZIO VOLEVA PICCHIARE ME,LEI SI È MESSA IN MEZZO E SI È BECCATA IL CAZZOTTO PER COLPA MIA! ORA CHE IL NOTIZIARIO È FINITO, VUOLE LE PREVISIONI DEL TEMPO O CI LASCIA ANDARE?” sbotta mio figlio.
“ MA TI SEI IMPAZZITO? CHE MODI SONO?” lo rimprovero strattonandolo. Mi spinge via facendomi quasi cadere.
“ NON TI AZZARDARE A METTERMI PIÙ UNA SCHIFOSA ZAMPA ADDOSSO,STRONZO!” mi grida. Non il tempo di domandargli conto delle sue parole che un potente montante mi colpisce lo zigomo facendomi finire per terra.
“ Ti sei tolto la soddisfazione,so meglio di te quanto possa essere appagante e possa far sentire leggeri,ma adesso noi 3 ce ne andiamo!” interviene Daniele Valencia trattenendolo per le spalle.  Una tizia ha smesso di infilare la frutta nella busta per fissarci e pure la cassiera non sta più passando i prodotti.
“ NON AVETE NULLA DA FARE? LO SHOW È FINITO!” tuona quello scimpanzé.
“ Lascia stare mio figlio!” gli intimo. Patrizia mi tende una mano per alzarmi.
“ Io non sono tuo figlio. Mi fa troppo schifo avere il tuo sangue. Voglio il disconoscimento!” afferma lasciando di sasso sia me che gli altri.
“ Scusa. Non volevo tu e la mamma lo sapeste così!” si giustifica con quello. Mentre a me poteva farlo sapere in un supermercato comune?
“ Immagino ti farai adottare da questo stronzo che si è già preso tutto!” sputo collerico.
“ No. Sarò Armando Mendoza!” risponde. Quel tizio fa una faccia buffa.
“ Non dire pure tu come Nana che ti fa impressione perché ti viene in mente la faccia del tuo futuro cognato,ti prego!” lo supplica mio figlio.
“ Susanna lo sa già? Era di questo che stavate parlando?” gli chiede quello. Lui annuisce. Il cellulare di qualcuno squilla e quello stronzo lo estrae dalla tasca.
“ Daniele,non so come dirtelo,ma credo di essermi appena innamorata al supermercato di un uomo con un tailleur grigio chiaro, i capelli brizzolati,molto affascinante. Mi dispiace!” esclama la voce di Camilla contrita da quello che dev’essere un vocale. Lo stronzo si fa una risata. Ha perso la testa?
“ Forse è il caso che tu vada a conoscerlo. Chissà che tu non gli piaccia!” risponde lui.
“ Ma fate sempre…” la domanda di mini Cullen viene interrotta da Camilla,che va da quello stronzo e lo bacia castamente. Con lei c’è anche mia figlia che mi guarda con schifo prima di abbracciare mini Cullen.
“ Un biglietto da visita un po’ esplicito,ma decisamente apprezzato,amore mio. Non dovevamo vederci al ristorante?” chiede quello. Camilla fissa me e Patrizia schifata.
“ Sì,ma sono arrivate anche loro assieme a Carlos e Aisha e quindi abbiamo pensato di andare tutti insieme! E queste cosa sono?” risponde Camilla indicando la loro figlioletta e la figlia decorticata del suo amore adorato per poi afferrare da una busta delle mini Converse bianche.
“ No,che carine!” trilla la figlia decorticata di Daniele Valencia.
“ Mi spiace,Cenerentola,non sono per te. Avrei dovuto incartarle e metterle sotto l’albero per il fratellino,ma sono arrivato tardi!” risponde Junior. Fratellino? Io e Patrizia siamo sotto shock.
“ Oggi è il giorno del fratellino: anche Carlos e Aisha hanno avuto la stessa idea. Sono al negozio di giocattoli più avanti!” commenta Camilla fissando in adorazione quelle scarpine. Il gorilla la abbraccia da dietro baciandole la guancia.
“ Questo invece è da parte nostra,amore!” esclama mini Cullen rivolgendosi a mia figlia e sventolando un peluche.
“ Bellissimo! Comunque è un bene che ti abbiamo sventato la sorpresa,Junior,con i pacchetti sei negato!” risponde mia figlia per poi pungolare il fratello. Con me ha fatto tante storie ed ora fa un figlio con il Vampiro?
 
“ Mamma,Milla è molto triste!” esclamò mio figlio di quasi 6 anni interrompendo mia moglie dai suoi sogni ad occhi aperti (probabilmente su quello stronzo di un Valencia).
“ Perché?” gli domandò Camilla.
“ Ora che sono nati i gemelli,la sua mamma e il suo papà vogliono più bene a loro che a lei!” rispose Junior.
“ Che ti avevo detto? E tu che volevi pure un fratellino 2 anni fa!” intervenne la figlia di mia moglie.
“ Chiudi quel libro mentre siamo a tavola!” le intimai.
“ Ho quasi finito il capitolo e domani devo ridarlo a Odette!” rispose. Camilla sorrise.
“ Tesoro,perché non mi aiuti a spiegare a Junior che non è vero che ho smesso di volerti bene quando è nato lui e che lo stesso sarà anche per gli zii con Milla?” propose Camilla alla figlia.
“ Tuo fratello mi ha chiesto di fare da padrino al maschietto!” annunciai a Camilla.
“ Chi l’avrebbe mai detto?! Contento lui! Il cattivo gusto vedo che peggiora con l’età! Facesse come crede! Io pregherò tanto per quel bambino,che non diventi la sua croce o un veicolo di IST!” rispose Camilla.
“ Volevi che lo facesse battezzare al suo ex migliore amico?” le chiesi velenoso. Mi lanciò un’occhiataccia.
“ Mamma,ma tu non me lo fai arrivare un altro fratello,vero?” chiese Junior leggermente preoccupato. Camilla lo prese in braccio.
“ No,amore,anche se la mia volontà conta poco,ti assicuro che non è nelle mie intenzioni darti un fratellino o una sorellina. Alla mamma bastate tu e Roby!” rispose Camilla con una chiara frecciata a me.
“ Papà,anche a te bastiamo io e Roby?” mi chiese il bambino. A me sarebbe bastata anche solo Roberta se fosse stata figlia mia,ma ero stato costretto a mettere in cantiere lui per timore che sua madre corresse da quello. Prima ancora che scoprissimo l’errore di paternità di Roberta ero stato obbligato a metterla incinta per evitare che accantonando la paura di un rifiuto decidesse di tornare da quello stronzo. Non sopportavo i bambini!
“ Davvero non vorresti un fratellino con cui giocare?” gli chiesi.
“ Bambini,perché non andate un attimo di sopra? La mamma arriva subito!” propose Camilla ai bambini venendo subito ubbidita.
“ NON TI AZZARDARE,CHIARO? TU POTRAI ANCHE INGRAVIDARMI 10,100,1000 VOLTE,FINO A FARMI MORIRE DI PARTO,MA QUESTO NON CAMBIERÀ LE COSE: IO NON SARÒ MAI TUA! I MIEI PENSIERI,I BATTITI DEL MIO CUORE QUELLI NON POTRAI MAI GOVERNARLI! INOLTRE NON HAI NULLA DI CUI COMPIACERTI: CON LA TUA INFAUSTA PRESENZA HAI ROVINATO LA MIA STORIA CON DANIELE E ANCHE LA SUA AMICIZIA CON ARMANDO! NON HAI NULLA DI CUI ANDARE FIERO!” mi gridò addosso. Le rivolsi un ghigno beffardo prima di lanciare sul tavolo una rivista di gossip con il suo amore in prima pagina assieme a sua moglie e al loro primogenito. Mia moglie s’irrigidì dinnanzi a quell’immagine.
“ Lui non fa tanta fatica a riprodursi,come vedi! Sono sicuro che si diverte anche! Chi non proverebbe piacere ad andare a letto con una donna del genere invece che con un manichino frigido e isterico come te? Goditi la lettura e la visione del tuo amore perduto in versione papà!” la umiliai. I suoi occhi si riempirono di lacrime quando si posarono su quell’uomo che teneva in braccio il suo moccioso. Prese la rivista e scappò al piano di sopra.
 
“ Io avverto Giulia che Clizia è tornata e che suo padre la sta sorvegliando a vista perché è in punizione! Ci vediamo alla macchina!” afferma quella che ancora porta il mio cognome prima di allontanarsi.
“ SEI UNO STRONZO!” tuona Patrizia assestandogli un ceffone in piena faccia. Camilla lo abbraccia carezzandogli la guancia per sincerarsi delle sue condizioni.
“ Perché voglio un figlio dalla persona che amo di più al mondo, dall’unica donna che abbia mai amato,dalla donna della mia vita? Sono proprio una brutta persona!” ribatte sarcastico quello stronzo. Arrivano anche la rossa e Carlos con in mano una mini palestra per neonati.
“ E lo accudirai con la medesima tenerezza con cui tenevi in braccio il tuo virgulto su quella rivista? Camilla non ha apprezzato molto quando gliel’ho mostrata,sai?” lo provoco. Sono mia figlia e sua madre a fermarlo dal saltarmi al collo.
“ Hai anche la faccia tosta di fare lo spiritoso? Dovresti solo legarti una pietra al collo e gettarti nel primo corso d’acqua disponibile dopo quello che hai fatto! Sei un disgraziato,uno scellerato,un depravato!” mi insulta la figlia di quello tirandomi un ceffone. Faccio per restituirle il favore ed impartirle l’educazione che suo padre non ha saputo darle,ma mio figlio mi blocca il polso frapponendosi fra noi.
“ Non ti azzardare! Tu Susanna non la devi toccare!” ringhia incazzato nero.  
“ Non ci credo! Vuoi davvero scoparti questa qui?” replico incredulo. Mi spiace,ma alla storia della fratellanza credo poco!
“ SARAI CONTENTO,NO? DOVEVI SOLO STARE LONTANO DALLA MIA FAMIGLIA,STRONZO!” sbotto facendo per tirare un cazzotto all’origine di tutti i miei guai,ma la mia mano chiusa a pugno si scontra con la guancia di mio figlio che gli fa da scudo.
“ Junior,io…” balbetto sconvolto. Daniele Valencia si sincera delle sue condizioni.
“ Non avrai vita facile in questa città dopo quello che hai fatto alla mamma e a noi!” afferma Barbara.
“ Adesso che avete entrambi un occhio nero,porta Junior a casa,per cortesia!” intima Camilla a quell’idiota della sua figliastra passandole le chiavi di una macchina.
“ Figo! Guido la macchina di papà! Vieni,Dodo!” trilla quella pazza per poi trascinarsi via mio figlio ancora stravolto.
“ Non mi ha dato neanche modo di ringraziarlo!” farfuglia Daniele Valencia.
“ Spero solo che si ordinino qualcosa per pranzo!” replica mia figlia.
 
[Giulia]
“ Va beh,Roby,basta che l’avete ritrovata!” rassicuro mia cugina. È davvero così difficile essere genitore o lo è solo per lei che ha una figlia un po’ irrequieta per predisposizione genetica?
“ Con le mani sporche di vernice e dopo essersene andata in giro con quello lì!” mi fa notare. Mia suocera mi fissa per poi scuotere il capo. Questa nipote,secondo me,le ricorda parecchio il fratello!
“ Ciò che conta è che sia tornata!” minimizzo.
“ Scusa un attimo…” mi blocca.
“ Ma che è successo? Che volete andare in giro come i gemelli siamesi? Chi ti ha fatto quell’occhio… è stato quello stronzo,vero?” le sento dire non si sa bene a chi. Hermes mi guarda confuso.
“ Voleva picchiare Daniele. E mi sono preso una stecca! Noi andiamo a casa. E smettila di scappare quando parlano del fratellino. Daniele pensa che tu non gli voglia bene e che tu sia traumatizzata all’idea che arrivi una sorellina!” sento dire dalla voce di Junior. Si sentono poi due rumori di sportelli che si chiudono e il rombo di un motore.
“ Che è successo?” chiedo.
“ Siamo tutti al supermercato e credo che per qualche tempo farò la spesa online pur di non entrare in un supermarket!” mi risponde.
 
 
Capitolo terminato! Molte grida,molti cazzotti e avete scoperto una parte di verità: Theresa è la figlia di una delle domestiche di Camilla a Zurigo.  I ragazzi sono ancora arrabbiati con Armando e Mario,pur non sapendo il peggio di quella faccenda, e Max ha deciso di vuotare il sacco con suo zio. Come vedete,questa storia è ancora nel vivo! Alla prossima!
 
  
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