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Autore: _funnygirl_    21/01/2021    0 recensioni
Dal Testo:
“Quanto è passato, quattro anni? Ti ho scritto..dopo l’incidente.. Non mi hai mai risposto.” disse Percy lasciando trasparire un pò di risentimento.
“Si, be.. io.. mi dispiace.. ma.. ecco, si” provò a rispondere Oliver passandosi una mano tra i capelli, più lunghi di quanto Percy sia mai stato abituato a vedere. “Come sta Audrey?” Aggiunse allora il moro.
“Be, ecco noi.. ecco.. Ti va se ne parliamo davanti ad una burrobirra? Sta iniziando a fare freddo qui fuori. Sempre se non hai altri impegni ovviamente.” Si affrettò a precisare il rosso.
Oliver con un cenno del capo ed un sorriso accettò la proposta dell’ex fidanzato ed insieme si incamminarono verso il Paiolo Magico.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Oliver Wood/Baston, Percy Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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“Sei sempre il solito… non cambierai mai vero Perce?”

A quelle parole Percy rimase per un secondo paralizzato. Poi si girò di scatto, distogliendo lo sguardo dalla vetrina del Ghirigoro che stava fissando da più di dieci minuti. 

La sua voce l’avrebbe riconosciuta tra un milione.

Oliver Wood, quello che era stato il suo migliore amico da quando avevano undici anni, l’unica persona al mondo (oltre sua madre) ad essere riuscito ad andare oltre alla sua maschera da “Prefetto perfetto” e a capirlo fino in fondo. L’uomo che per tanto tempo aveva amato e che forse non aveva mai smesso di amare. 

“Olli..”

“Ehi..”

“Ehi..”

Percy non riusciva a credere ai suoi occhi. Non vedeva Oliver dal giorno del suo matrimoni con Audrey, quattro anni prima. Il moro era stato impeccabile quel giorno, recitando la parte del migliore amico alla perfezione. Aveva salutato cordialmente la sposa, scherzato con i gemelli e aveva persino fatto un discorso strappalacrime in onore degli sposi durante il ricevimento. 

Ma ogni volta che lo sguardo di Percy incontrava quello di Oliver, l’unica cosa che il rosso riusciva a leggerci era “Perchè ci stai facendo questo Perce?”

Percy sapeva di essere stato un codardo, lo sapeva. Aveva scelto la via che in quel momento gli sembrava più facile. La via più sicura. 

Nonostante lui e Oliver stessero insieme segretamente dal loro sesto anno ad Hogwarts, Percy  sapeva di non poter affrontare le chiacchiere e i commenti che i suoi colleghi e i giornali avrebbero fatto se la loro relazione fosse venuta a galla. E così decise di lasciarlo. Lasciando entrambi con il cuore spezzato.

Dopo poco tempo conobbe Audrey, anche lei lavorava al ministero. Conducevano una vita molto simile, e avevano interessi in comune. Lei era tutto quello che il mondo e la sua famiglia si aspettavano da lui. Insieme sarebbero stati una perfetta famiglia “normale”, avrebbero avuto dei figli e sarebbero invecchiati insieme.

Ma le cose non vanno sempre come ci aspettiamo.

“Quanto è passato, quattro anni? Ti ho scritto..dopo l’incidente.. Non mi hai mai risposto.” disse Percy lasciando trasparire un pò di risentimento.

“Si, be.. io.. mi dispiace.. ma.. ecco, si” provò a rispondere Oliver passandosi una mano tra i capelli, più lunghi di quanto Percy sia mai stato abituato a vedere. “Come sta Audrey?” Aggiunse allora il moro.

“Be, ecco noi.. ecco.. Ti va se ne parliamo davanti ad una burrobirra? Sta iniziando a fare freddo qui fuori. Sempre se non hai altri impegni ovviamente.” Si affrettò a precisare il rosso.

Oliver con un cenno del capo ed un sorriso accettò la proposta dell’ex fidanzato ed insieme si incamminarono verso il Paiolo Magico.


———————-

 

Il locale era abbastanza affollato, l’avvicinarsi delle festività era palpabile. Era una domenica perfetta per iniziare con le compere natalizie.

Percy e Oliver presero posto in un tavolo appartato, le loro burrobirre tra le mani e un silenzio imbarazzante tra di loro.

Il primo a parlare fu Percy “Io ed Audrey abbiamo divorziato. Tre mesi fa. Sono tornato a vivere alla Tana, almeno finché non troverò un nuovo appartamento.”

“Oh, mi dispiace, non lo sapevo.”

“Non dispiacerti Ol, le cose tra noi erano precipitate da un pezzo. Speravamo che con la nascita di Lucy le cose potessero migliorare, ma non è andata così. Ci siamo solo allontanati sempre di più. Nessuno di noi due si meritava di restare incastrato in un matrimonio infelice a nemmeno trent’anni, non era giusto. E così abbiamo deciso di lasciarci.”

Oliver annuì in segno di comprensione, e poggiò una mano sul braccio dell’altro, ritirandola velocemente subito dopo.

“Avete una figlia quindi..” aggiunse a quel punto il moro. 

“Due. Molly ha quasi tre anni. Un terremoto in miniatura con una chioma di riccioli rossi. Mentre Lucy è nata lo scorso febbraio, è più tranquilla di com’era Molly alla sua età, ma da quando ha iniziato a gattonare è sempre in giro per casa. Questa settimana sono con la madre.”

“Anche i miei figli hanno quasi tre anni..” Disse allora Oliver con un sorriso dolce sulle labbra.

“Tu hai dei figli?” Chiese sorpreso Percy.

“Si, due gemelli, Eleanor e Adrian. Adesso sono con mia madre, mi da una mano lei..”

“E la loro.. di madre?” Chiese cautamente Percy.

“Diciamo che è una lunga storia.. ti va di ascoltarla?”

“Certamente, ho tutta la serata libera.” 

“Bene..” Riprese Oliver incerto su come cominciare il racconto. “Ecco, dopo il mio incidente, mi dissero che avrei dovuto prendermi una lunga pausa dal quidditch, almeno un anno, dicevano. Da quando avevo 12 anni non ero mai stato un giorno lontano dal campo di quidditch, come avrei potuto sopravvivere un anno intero? Ero devastato, mi sentivo completamente svuotato, come se mi avessero portato via una parte di me.” 

Avrei avuto bisogno di te pensò il moro, ma si trattenne dal dirlo ad alta voce.

“Posso solo immaginare quanto dev’essere stata dura per te..”

“Non sapevo cosa fare, avevo bisogno di andarmene il più lontano possibile da qui, in un posto dove potevo non pensare al quidditch, e così ho fatto. Ho impacchettato tutte le mie cose e sono partito per New York. Ci sono rimasto un paio di settimane, poi ho conosciuto un tizio, un irlandese, che stava partendo per la California alla ricerca di una ragazza di cui si era innamorato qualche tempo prima. E così mi sono ritrovato a San Francisco. È una città straordinaria.

Lì ho conosciuto un paio di nati babbani che vivevano nel mio stesso palazzo, e mi hanno presentato al loro gruppo di amici. Sai, in America non fanno tante storie come da noi, maghi e babbani vivono tutti insieme.. certo, non vanno a sbandierare la magia ai quattro venti, ma non è affatto raro trovare maghi con amici babbani. 

È così che ho conosciuto Vivian. Lei era completamente fuori di testa, in senso buono ovviamente..” Oliver fece una pausa.

“E così vi siete innamorati.” Intervenne Percy.

“Innamorati? Ma no, io e Viv eravamo solo amici, amici che una sera hanno bevuto un po’ troppo e si sono ritrovati a fare alcune scelte sconsiderate.

Quando ha scoperto di essere incinta nessuno avrebbe scommesso sul fatto che decidesse di tenere i bambini. Per settimane mi ha ripetuto che non era portata per fare la madre, che non era quella la vita che voleva. Io le dicevo che qualsiasi decisione avrebbe preso poteva contare su di me. Ma imprevedibile com’era, sinceramente, non mi sono sorpreso più di tanto quando ha deciso di tenerli, sapeva sempre come scombussolare le carte in tavola… Abbiamo passato tutti i mesi della gravidanza a cercare di capire come avremmo dovuto comportarci, come essere dei buoni genitori, poi i gemelli sono arrivati e lei non ha retto … tre mesi dopo il parto mi ha lasciato un biglietto sul tavolo della cucina con su scritto << mi dispiace, non posso >> .. Non l’ho più rivista..” Concluse Oliver bevendo un sorso della sua burrobirra.

“Oh..” Fu tutto quello che Percy riuscì a rispondere.

“Sapevo com’era fatta Vivian, sapevo che poteva andare a finire così. Era uno spirito libero che viveva seguendo le sue regole, l’ammiravo per questo. Non gliene faccio una colpa per essersene andata, avrei solo, be.. avrei solo voluto salutarla.”

“Per la seconda volta in poco più di un anno la mia vita era completamente stravolta. L’unica possibilità che mi sembrava ragionevole era quella di fare la scelta opposta a quella fatta un anno e mezzo prima.. così sono tornato a casa.” Concluse il suo racconto Oliver.

“E da quanto ho sentito hai ripreso con il Quidditch..”

“E ho ripreso con il Quidditch..”

Ci furono un paio di minuti di silenzio, minuti in cui Percy cercava di elaborare tutte le informazioni fornitegli dall’altro ragazzo. Poi Oliver riprese a parlare.

“Giocherò contro tua sorella settimana prossima, mi piacerebbe ci fossi anche tu. Mia madre porterà anche i bambini, la loro prima partita di Quidditch. Eleanor è già un portento sulla sua scopa giocattolo.. Adrian un pò meno, ma in compenso non molla mai e anche quando cade si rialza sempre e  riprova.” concluse con una risata.

“Mi piacerebbe molto, ma non credere che tiferò per te, Ginny mi ucciderebbe” rispose Percy ridendo a sua volta. 

Un altro silenzio.

“Senti..” Iniziò Oliver “Ti va se ci vediamo ogni tanto? Tipo dopo domani a cena sei libero? Potrei portare i bambini da mia madre e cucinare qualcosa…”

“Olli..” Disse incerto Percy. Non prendere decisioni affrettate Percy Weasley, si ripeteva come un mantra il rosso nella sua testa. “Ok”

Per fortuna che non dovevo predere decisioni affrettate, pensò Percy, insultandosi mentalmente.

“Ok??”

“Si, ok, verrò a cena con te.” Concluse Percy con più convinzione, guardando Oliver dritto negli occhi, e poi tornando a fissare il suo bicchiere ormai vuoto.

 

————————

 

Uscirono dal Paiolo Magico e si salutarono un pò impacciati dandosi appuntamento a martedì sera. Si sentivano come due ragazzini al primo appuntamento. Per un momento ad entrambi tornò in mente la prima volta che Oliver chiese a Percy di andare ad Hogsmade con lui. Sorrisero a quel ricordo.

“Sei ancora vegetariano?” Chiese Oliver prima di andarsene.

“Per tua sfortuna si” Rispose Percy facendo mezzo sorriso.

“Bene, ho imparato una ricetta di riso al curry con verdure pazzesca, sono sicuro che ti piacerà” e così dicendo Oliver fece al rosso un occhiolino e si avviò verso casa di sua madre per riprendere i gemelli. Percy rimase immobile a fissare l’altro ragazzo scomparire tra la folla. 

Sapevano bene entrambi come sarebbe andata a finire la loro cena.







NOTE DELL'AUTRICE

Ciao a tutti. 
Era un pò di tempo che volevo scrivere qualcosa a tema Harry Potter, purtroppo anche se avevo molte idee, mi è sempre mancato il coraggio. 
Ma finalmente eccoci qui!!
Volevo iniziare con il dirvi che il titolo è una citazione della canzone "I Miss You" dei Blink 182.
In secondo luogo, questa storia è nata principalmente per un mio desiderio di dare più valore al personaggio di Percy Weasley.
Il povero Percy che così spesso viene dimenticato. Giustizia per Percy ;)
Ovviamente a fargli compagnia non poteva mancare il buon Oliver Wood.
Spero che la storia vi piaccia. 

Ps: Sto pensando di aggiungere piano piano i vari pezzetti del puzzle che compongono la loro storia.
Spero di ruscire a rendere loro giustizia come vorrei.

Un bacio, Federica


 

 
  
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