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Autore: Sacchan_    21/01/2021    0 recensioni
[Sky - Children of the Light]
[Sky - Children of the Light]
Le avventure di due creature della Luce nel Regno della Luce, dal loro incontro ai successivi.
Raccolta di one-shot autoconclusive ambientate nei regni di Sky.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Incontrarsi è destino, ma separarsi è per il prossimo incontro.
All'apice del viaggio c'era la Base, più affettuosamente chiamata Casa.
Viaggiatori da tutti i regni si incontravano nella Casa prima di riprendere il proprio cammino, si scambiavano quattro chiacchiere o si confrontavano sulle proprie avventure; infine, tra saluti e abbracci, avrebbero attraversato un portale pronti a nuove peripezie.
Gruppi di viaggiatori si sarebbero presi mano nella mano e avrebbero sfidato le raffiche di vento e le tempeste di sassi per raggiungere l'Occhio dell'Eden.
Tuttavia Mantello Rosso non era partita assieme agli altri suoi amici, ma era rimasta lì nella Base per provare il suo nuovo mantello: un cappotto dal colore viola che era riuscita faticosamente a ottenere da uno spirito della Foresta Nascosta, scambiando alcune delle candele che era riuscita ad ottenere grazie ai suoi sforzi.
Fu proprio in quel momento che la sua voce la salutò.
"Buongiorno!" Esclamò saltellando, dopo aver fatto ritorno da chissà quale regno.
Aveva detto così, ma in realtà era già pomeriggio inoltrato.
Mantello Rosso la riconobbe all'istante anche se il suo aspetto era nuovamente diverso rispetto all'ultima volta che l'aveva vista. Rimaneva sempre più alta rispetto a lei, ma indossava un mantello nero e il numero delle ali segnato su di esso era aumentato ancora. Ora addirittura ce ne erano dieci.
Il colore scuro del mantello si mescolò con i leggins e gli stivali che portava ai piedi. Con il suo nuovo taglio di capelli aveva reso il suo aspetto più mascolino, ciò che traeva in inganno erano gli orecchini che portava alle orecchie, un dono finale per chi era riuscito a completare per intero la Stagione degli Incantesimi.
Mantello Rosso la osservò attentamente mentre saltellava verso di lei e la salutò con un sorriso pieno di gioia nel rivederla di nuovo. Per qualche motivo fu contenta di rivederla proprio in un momento in cui aveva cambiato il suo mantello da principiante con uno di un altro colore, questo la rendeva orgogliosa di sé e del percorso che aveva fatto dall'ultima volta che si erano viste fino a oggi. Certo, era ancora poca cosa, ma piano piano anche lei stava avanzando a piccoli passi dopo la sua nascita.
Improvvisamente si ricordò di un luogo scoperto assieme ai suoi amici, un'isola alta in cielo nell'Arcipelago della Terra dell'Erba, dove acqua purissima scorreva spinta da una cascata raggiungendo e bagnando fili d'erba dal colore smeraldo.  
"Ho scoperto un posto nuovo, vorrei portarci tutti coloro che conosco per quanto è bello." Le disse entusiasta; la verità è che quella misteriosa viaggiatrice senza ancora un nome era la prima a cui aveva pensato e che avrebbe voluto portare là.
L'altra finì di sistemarsi i capelli con le mani prima di degnarle un minimo di attenzione.
"Allora andiamo!" Le rispose con quel suo accento straniero e nell'attimo dopo la sua mano era già attaccata a quella di Mantello Rosso, pronta per essere trascinata.
Mantello Rosso la strinse tra la sua inizialmente in modo insicuro, poi sempre più in confidenza le fece attraversare il portale che conduceva al regno della Terra dell'Erba, un luogo pieno di distese di prato e farfalle che coloravano un cielo pienamente diurno. Nulla nella Terra dell'Erba poteva recare loro danno, per questo era uno dei regni preferiti dai novizi per socializzare tra di loro e trovare un gruppo di amici con cui viaggiare in compagnia.
Volò sopra le bianche nuvole e strisciò i piedi per terra giusto il tempo necessario per riprendere un poco il fiato; la sensazione di essere lei quella che conduceva la rotta si rivelò essere più appagante di quanto pensasse. Forse proprio perché c'era lei al suo fianco, la misteriosa viandante incontrata per puro caso nel Deserto Dorato. Nulla proiettavano le sue labbra all'esterno, ma gli occhi socchiusi e l'espressione concentrata lasciarono intendere che si stesse godendo il volo.
Mantello Rosso raggiunse quello che, creature come loro, chiamavano con affetto il Nido, ci sorvolò sopra fermandosi quando le sue ali necessitavano di essere ricaricate; la viandante non batté ciglia anzi le lasciò tutto il tempo necessario per far sì che le sue energie si ripristinassero. In questo era davvero molto educata e pur volendola ringraziare per la pazienza che le dimostrò preferì non perdere troppo tempo e puntare alle Isole Sacre che si scorgevano in lontananza: il luogo più lontano di quel regno, dove un arcipelago bagnato da acque cristalline e un clima mite e soleggiato offriva loro ristoro e vacanza lontano dai pericoli dei viaggi.
Per raggiungerlo bisognava volare molto in alto e Mantello Rosso non disponeva delle ali sufficienti per farlo, ma volare in mezzo alle nuvole come aveva visto fare dai suoi amici veterani la aiutarono in quell'impresa.
Quando finalmente toccarono terra lei era ormai senza fiato, ma la vista delle acque cristalline sfumate al blu del cielo e il bianco delle nuvole riflesse su esso servirono a ripagarla per tutta la fatica fatta nella traversata.
Lasciò andare la mano della sua compagna di viaggio e si piegò leggermente per prendere fiato: il panorama mozzafiato che si poteva ammirare sotto di loro era la giusta ricompensa per aver volato così in alto e il solo pensiero di essere riuscita a farcela, portandoci proprio "lei" tra tutti, tanto le bastava per scaldarle il cuore di felicità.
"Sai..." Balbettò con il fiato ancora un po' corto. "Ho detto che vorrei portarci tutti coloro che conosco, ma la verità è che volevo portarci te prima di altri". Nemmeno si rese conto di essere arrossita sulle guance; avvertiva caldo e diede la colpa allo sforzo che le era costato volare fin lassù. Del resto le sue ali non erano cresciute poi molto e l'unico modo che conosceva ora per volare sempre più lontano era sfruttare le nuvole, come le era poi stato insegnato di fare dagli amici più esperti.
L'altra si guardò attorno, studiando il luogo in cui si trovavano. Non si era sbilanciata e neanche per un secondo aveva perso la sua tipica compostezza, ma dopo aver lasciato vagare gli occhi un po' in qua e un po' in la le rivolse un sorrisetto orgoglioso.
"Sei davvero fantastica." Commentò prima di superarla con un salto e atterrare su uno sperone di roccia sporgente proprio sotto di loro.
"Ok." Proseguì giungendo le mani al petto, come se volesse simulare una preghiera. "Metterò un arcobaleno per te." Alzò le mani in alto, come se volesse inaugurare un inno verso il cielo e poi le allargò disegnando un cerchio nell'aria. Luce bianca scintillante accompagnò i suoi movimenti catturando lo sguardo di Mantello Rosso sempre più incuriosita. Inizialmente non capì che cosa lei volesse fare, solo quando alzò lo sguardo al cielo notò qualcosa di diverso che colorava le nuvole sopra di loro.
"Un arcobaleno!" Esclamò esterrefatta; era raro vederne uno e soprattutto impossibile da trovarne nel luogo in cui erano. Solitamente solo nel regno della Foresta Nascosta comparivano arcobaleni nel cielo, ma erano fenomeni estremamente saltuari a causa della pioggia perenne che cadeva al suolo.
"Come hai fatto? Come ci sei riuscita?" Strepitò entusiasta mentre l'altra tornava al suo fianco grazie a un battito d'ali. Non le rispose immediatamente, ma si accovacciò prima a terra e poi si sedette lasciando che il suo mantello la adornasse in un semicerchio color nero.
Mantello Rosso prese posto a sedere accanto a lei, senza mai staccare gli occhi dallo spettacolo di colori sopra le loro teste. Chissà se alzandosi in volo avrebbe potuto raggiungere quell'arco splendente che andava dal rosso al viola.
"Si tratta di un incantesimo. Lo puoi avere anche tu. Devi andare dal nostro antenato in Arca e scambiare le tue candele." Le spiegò l'altra come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Nel loro mondo le candele rappresentavano la loro valuta e grazie a queste tutto si pagava, ma raccoglierle significava spingersi ogni giorno alla ricerca delle luci disperse nei vari regni.
Mantello Rosso non era così esperta da averne tante con sé, inoltre aveva sentito dire dai più grandi che comprare gli incantesimi era particolarmente dispendioso.
Come se le avesse letto la mente al suo fianco le arrivò una frase incoraggiante.
"Prima o poi lo avrai. No motivi di avere fretta."
Lei annuì fiduciosa e cadde all'indietro su quell'erba profumata, lasciando che il vento le accarezzasse la fronte e i capelli. Non aveva ancora cambiato quella ridicola pettinatura composta da due semplici codine laterali, ma si disse che presto l'avrebbe fatto... magari lasciandoli sciolti sulle spalle, come aveva visto fare da tante viaggiatrici.
Silenziosamente ringraziò anche la sua accompagnatrice per il dono che le aveva appena fatto e per il tempo prezioso che le stava regalando. Non si era scomposta nemmeno di una virgola e questo le permetteva di osservarla ancora più attentamente.
Sorrise per quel miscuglio di esperienza mista a giovinezza che sembrava emanare ogni volta che la incontrava.
"Come le nuvole che aspettano la pioggia, io sono qui che aspetto te..." Mormorò con voce flebile, coprendosi appena gli occhi con il palmo della mano e stringendo le palpebre contro la luce del sole.
"Eh?" Mantello Rosso si tirò su a sedere, incredula per quanto aveva appena sentito e curiosa nel volerne sapere di più.
"Sono parole che mi rivolse un veterano mentre volavamo assieme nel cielo."
La giovane novizia prese ascolto di quelle parole appoggiando il mento sulle ginocchia.
"E ora dove si trova?"
La vide abbassare lo sguardo nostalgica, alla ricerca di un ricordo lontano.
"Non so. Non ha più fatto ritorno dopo l'Occhio dell'Eden."
Non ebbe il tempo di elaborare quanto le fu detto, né di chiedere altro perché si sentì afferrata per un gomito e costretta ad alzarsi in piedi.
L'altra la trascinò verso il bordo più esterno di quell'isolotto sospeso, dove sotto di loro c'era solo vuoto e l'arcipelago composto dalle Isole sacre. La più grande, quella centrale, svettava sopra tutte assieme alla sua montagna centrale e alle sue cascate e laghetti di acqua.
Da lassù si mostrava lontana e vicina allo stesso tempo.
"Guarda." Le disse appoggiandole le mani sulle spalle. "Sta arrivando il tramonto e la notte è vicina."
Ed era vero, pensò Mantello Rosso. Perché il cielo tipicamente diurno di quel luogo stava iniziando ad assumere una sfumatura decisamente più aranciata, persino l'arcobaleno che era stato piazzato tra le nuvole iniziava a non mostrarsi più.
"La notte è pericolosa per creature della luce come noi. Ti porterò laggiù, così che tu potrai tornare a Casa."
Una mano scivolò dalla sua spalla giù per il braccio, accarezzandole il gomito e raggiungendo la sua mano dove le diede un forte strattone in avanti. In poco tempo i loro piedi avevano già abbandonato la terraferma per dirigersi in picchiata verso l'isola principale, un volo che sembrò durare in eterno e al tempo stesso così effimero da terminare in un batter d'occhio, tra giravolte e planate.
In tutto questo, come a volerle rispondere a una domanda che non era stata posta per mancanza di coraggio o di tempo, udì queste parole:
"Io non ho ancora finito di viaggiare per oggi."


   
 
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