Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
Ricorda la storia  |      
Autore: Danamochi97    22/01/2021    1 recensioni
“Non continuare”
“Cosa?”
“Non ti spogliare per favore”
“Perché?”
“Mi innervosisci”
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Kim Taehyung/ V, Park Jimin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Hotel di Seoul, 12° piano
 
P-A-R-K  J-I-M-I-N 
 SIAMO IN RITARDO, TI SBRIGHI..?!?!”
 
disse tae battendo il piede sul pavimento e schiacciando ripetutamente il tasto dell’ascensore pensando così di farlo arrivare prima 
 
“Scusa taetae, non sapevo che mettere” 
 
“Come se cambiasse di molto cosa indossi, con quella faccia che ti ritrovi”
 
“Che intendi dire?”
 
“Nulla di cattivo Jimin rilassati, solo che, anche con degli stracci, a nessuno passeresti inosservato” 
 
 
“Oh... grazie tae”
 
 
“...entriamo che è meglio” disse l’altro sbuffando 
 
 
Le porte dell’ascensore si chiusero dietro di loro, Jimin si mise spalle al muro, osservando distrattamente lo scorrere dei numerini a led, mentre tae stava lottando inutilmente con i suoi capelli, nel tentativo di dargli una forma accettabile. 
 
 
All’improvviso un tonfo sordo. 
 
_____
 
CHE SUCCEDE?! 
 
____
             
 
L’ascensore si arrestò tra il quinto ed il quarto piano dell’edificio.
 
Tae provò ad aprire le due ante con la mera forza delle braccia, ma erano di pesante acciaio, quindi fu tutta fatica sprecata; 
Jimin invece si fece prendere dal panico, odiava gli ascensori, quel giorno l’aveva preso solo perché erano in estremo ritardo e non ce la faceva più a sentire tae lamentarsi 
 
“Ma perché ho preso questo dannato aggeggio!” 
 
“Sta’ tranquillo, ora faccio il numero d’emergenza e ci tirano fuori” rispose l’altro calmissimo
 
 
~15 min dopo~
 
 
“Che caldo, non si respira” 
disse tae sbottonandosi la camicia
 
“Non continuare”
 
“Cosa?”
 
“Non ti spogliare per favore”
 
“Perché?”
 
“Mi innervosisci”
 
“Jimin sto morendo di caldo”
 
Tae buttò indietro la testa e si portò la mano tra i capelli sudaticci emettendo un suono poco comprensibile 
 
Jimin deglutì vistosamente e si sforzò di guardare altrove 
 
 
“Ma che hai?” chiese tae
 
“Nulla perché?!” replicò Jimin sulla difensiva 
 
“Sei davvero strano oggi” 
 
“Te lo ripeto siete tu e questa situazione ad agitarmi” 
 
“Io?!” 
 
Tae lo guardò stranito 
 
“Niente lascia perdere”
 
Jimin stava facendo inutilmente appello a tutto il suo buon senso, ma tae era un vero diavolo
 
“La smetti?” 
 
“Se no?”
 
“Se no ti colpisco” 
 
Tae si mise a ridere
 
Jimin, offeso, gli diede uno spintone che fece solo morire tae dalle risate, almeno fin quando la mano di Jimin, dopo quel rapido contatto, non scivolò inavvertitamente sul suo petto..
ora tae non rideva più.
 
Jimin ritrasse rapidamente la mano,
ma l’aveva tenuta quel tanto che bastò 
per rendersi conto che quelle leggere dita avevano viaggiato su di un corpo asciutto, ben delineato e dannatamente mascolino. 
 
 
 *pessima idea Jimin* ...
 
 
La tensione era palpabile
 
Tae, come fosse in trance, riprese la mano di Jimin e se la portò nuovamente al petto;
 
Quanto aveva desiderato le labbra di Jimin sulle sue ... 
Quanto aveva desiderato stringerlo, sentire il contatto del suo corpo  ...
Quante notti insonni aveva passato pensando a lui  ...
 
 
C’era sempre stato, si, ma avrebbe voluto sempre esserci stato in un altro modo.
Voleva un altro ruolo;
Non gli bastava più essere il migliore amico.
Col passare degli anni credeva di averci messo una pietra sopra, ma stargli vicino risvegliava ancora qualsiasi organo del suo corpo.
 
 
Gli lasciò la mano come colto in fragrante da se stesso
 
 
“Ehi scusa stavo scherzando, ho esagerato”
 
 .....
 
 
“Tae io... io ti piaccio?”
 
“Jimin. .  ci ho messo una pietra sopra”
 
“Non mentirmi”
 
“No, non é vero.. ma cerco di difendermi, anche se il mio corpo a volte non ascolta”
 
Jimin arrossì dall’imbarazzo 
 
“Che fai arrossisci?” disse tae con un sorriso
 
“Sai che sono timido”
 
Tae accarezzò una guancia di Jimin, quest’ultimo inclinò la testa in direzione di quella ruvida mano, che era tanto grande da potergli contenere l’intero volto.
 
 
“.. tu sei tutto fumo e niente arrosto”
disse tae
 
Sembrava una critica, ma Jimin non la prese così, sapeva che aveva ragione
 
Guardò tae con occhi da cucciolo 
 
“Tae.. ho paura...” 
 
 
“Ci sono io” rispose l’altro sicuro.
 
 
Si sedettero in un angolo:
tae poggiò la schiena al muro e Jimin si sedette tra le sue gambe, adagiando la schiena sul petto dell’altro, come fosse una comoda poltrona 
 
Erano così vicini, eppure vi era sempre un velo, quel velo di amicizia fraterna che li separava costantemente 
 
“Jimin”
 
“Si?”
 
“Non posso rimanere in questa posizione ancora per molto, ti prego spostati...”
 
“No, sto comodo”
 
Jimin alzò la testa e gli sorrise, mentre con una mano prese ad accarezzargli il ciuffo che gli ricadeva sugli occhi
 
“Smettila ti prego”
 
“Ti sto solo sistemando i capelli”
 
Se solo Jimin avesse capito l’uragano di emozioni che stava scombussolando tae in quel momento
 
“Jimin...io...” 
 
 
Jimin, rapito dalla bocca di tae che aveva appena iniziato a parlare, prese ad accarezzargli il labbro inferiore con un dito, trascinandolo lentamente da una parte all’altra..
poi fu un impulso, la decisione di un attimo: 
 
afferrò la nuca di tae piegando quel grande viso in direzione del suo; 
le morbide ed immacolate labbra di Jimin si posarono con lentezza quasi straziante sulle carnose e ruvide labbra di tae;
le due bocche, abituatesi a quell’iniziale contatto, si aprirono poi all’unisono 
facendo incontrare le lingue, che iniziarono a cercarsi bisognose e rapide, in un vortice senza fine, ritraendosi e poi ritrovandosi, ancora e ancora, in un tira e molla snervante e mai soddisfacente
 
 
Era un bacio così tanto atteso, che non voleva saperne di terminare
 
 
Tae avvicinò con maggior forza a sè 
il corpo di Jimin; quest’ultimo, quando percepì come il corpo di tae stesse naturalmente reagendo al suo, emise un gemito
 
 
“Jimin... ”
 
 
 
 
di nuovo un altro tonfo.
 
 
Si riattivarono i neon,
l’ascensore prese a salire rapido; 
nell’arco di 10 secondi le porte si aprirono e apparve Seokjin che li trovò per terra, sudati, rossi in viso e con il fiatone 
 
“Ragazzi... che caldo qui dentro” 
 
“Già..” risposero in coro
 
 
Jimin si alzò con uno scatto felino e, senza guardare tae, accelerò il passo per raggiungere gli altri alla fine del corridoio 
 
Tae, invece, rimase qualche altro attimo lì in terra, sotto lo sguardo di Jin che chiedeva cosa fosse successo 
 
 
“Nulla nulla, non mi piace rimanere chiuso, mi sono sentito in gabbia”
 
 
“Bella gabbia con Jimin ah?” 
 
disse Jin, andandosene fischiettando il ritornello di un romantico K-drama
 
 
 
 
“Bellissima...” 
 
disse tae a bassa voce, seguendo con lo sguardo Jimin, che ora si trovava, 
come al solito, attorniato da tutti. 
 
 
 
 
K-I-M  T-A-E-H-Y-U-N-G
 SIAMO IN RITARDO, TI SBRIGHI..!?!?” 
 
 
disse Jimin imitando la voce e le parole di tae prima che prendessero l'ascensore, fallendo però, nel tentativo di rimanere serio  
 
 
“Oh si si eccomi arrivo” 
 
rispose l’altro,
correndo per raggiungere la mano che Jimin,
nonostante fosse di schiena,
 
 
                                      aveva allungato per lui.

 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS) / Vai alla pagina dell'autore: Danamochi97