Buio.
Un odore di plastica bruciata
invade la statale.
Silenzio.
Passa una macchina, solitaria.
Un cane prende a grattare,
latrare, ululare.
Le montagne si spaccano in due,
per vomitare una luce rossastra e spettrale.
Mucchi di neve ghiacciata, sporca e
malata erodono l'asfalto.
Dal caldo rifugio di una siepe
spunta anche un gatto.
Scappa veloce a ritmo della luce
singhiozzante del lampione.
Una nebbia leggera gioca con i vetri
delle case, gelida li sfiora.
E passa una macchina, solitaria.
Solo un chiarore risalta nel buio.
Da una finestra si vede una voce, si sente
un percorso di passi agitati.
Urla al telefono, il volo di
un piatto, una schiena sul pavimento.
E passa l'ultima macchina, solitaria.
La luce si spegne, il gelo ridiscende.
Buio.
E a guardare la notte rimane solo
il bubolare di un gufo.