Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama
Segui la storia  |       
Autore: rocchi68    24/01/2021    2 recensioni
Dawn era sempre stata una ragazza che, anche dinanzi alle difficoltà più disparate, affrontava il tutto con un sorriso e una dolcezza disarmante.
Una sera, però, si era ritrovata davanti a un’amara sorpresa.
Non aveva amiche, non aveva un posto in cui stare, era stata tradita dal proprio fidanzato nel momento di massimo splendore ed era frustrata da tutti quei fallimenti in rapida successione che potevano sancire la sua completa rovina.
Poteva spegnersi, cercare una scappatoia per la felicità oppure chiedere un ultimo disperato consiglio all’unica persona che mai l’aveva abbandonata.
Sempre che quest’ultimo fosse d’accordo…
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dawn, Duncan, Scott, Zoey | Coppie: Duncan/Gwen
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Diverse settimane dopo
 
Era pieno settembre e Chef, calcolando le ferie e i permessi della busta paga, aveva notato quanto Scott avesse sgobbato nell’ultimo periodo e quante ore avesse accumulato.
Prima di ritrovarsi qualche sindacato sul piede di guerra, aveva affisso sul suo armadietto un biglietto con su scritto di prendersi almeno due settimane, se non tre, di ferie.
Gli sarebbe seccato terribilmente di pagare una multa per quella dimenticanza e non dovette faticare troppo per convincere il suo barman a staccare la spina. Tre settimane di riposo significava affrontare l’ultima parte dell’anno, quella normalmente più dura e sfiancante, con un sacco di energia e fantasia. Magari con una botta di sedere Scott sarebbe rientrato con qualche nuovo cocktail d’ultimo grido e i suoi affari sarebbero aumentati ancora di più.
Non come Duncan che rientrava solo per sfasciare il suo Pahkitew o come Mal che sembrava ancora più sfinito di quando raccattava il suo grembiule per una lavata e per far ammattire ogni giorno la sua cameriera preferita.
L’unico intoppo era da ritrovare nei primi dieci giorni di vacanza, laddove Dawn stava preparando il penultimo esame del suo corso e non poteva assentarsi in alcun modo dalla città.
Sapere che la sua ragazza era impegnata, aveva spinto Scott a rimanere con lei, giusto per supportarla il più possibile e non patire la sua lontananza.
Quale uomo avrebbe lasciato la sua donna da sola, non curandosi delle difficoltà e della probabile incazzatura che sarebbe sorta poi?
Molto più facile pazientare, tifare per un 25 tranquillo e poi preparare le valigie per un viaggetto tranquillo e senza pensieri.
Per i primi giorni avrebbe sistemato alcuni documenti, dormicchiando fino a tardi e l’avrebbe interrogata di tanto in tanto sulle ultime formule che non le entravano in testa.
E se qualcuno gli avesse fatto notare che il suo periodo da universitario era passato da un pezzo e che era stato un fallimento in piena regola, lui avrebbe preso il libretto della sua Dawn e avrebbe sbattuto loro la verità più lampante: da quando si era fatto perdonare, lei era migliorata notevolmente e non si parlava di due-tre punti, ma anche di una decina di numeri buoni.
Passare da un 18 risicato a un 26 pieno era un balzo mica da ridere e non poteva essere frutto della fortuna o di qualche argomento preferito studiato con assoluta meticolosità.
 
Anche per quel giovedì mattina si era svegliato abbastanza tardi e nonostante questo era scattato prima che Dawn appoggiasse la mano sulla sveglia per metterla a tacere e per rigirarsi verso la sua destra, dove sperava di potersi rilassare qualche istante in più.
Scott, d’altro canto, aveva iniziato con il suo canonico caffè e con le classiche brioches calde alla marmellata che entrambi adoravano.
Distesosi sul divano, aspettò che la fidanzata uscisse dalla camera e poi si sedettero al loro posto, scambiandosi alcune occhiate e sorrisi.
“Devi studiare ancora tanto?” Chiese Scott a un certo punto, facendola annuire.
“È l’esame più difficile che abbia mai affrontato.”
“Lo dicevi anche di quello precedente.”
“Ma questa volta sono sicura che non andrà bene.”
“E poi te ne esci con un bel voto.”
“Io…”
“Non andrai mai peggio dei miei esami del primo anno.” Mormorò Scott, ricordando ciò che aveva subito con il vecchio decrepito d’Ingegneria.
“Ti sei pentito d’aver abbandonato l’Università?”
“Assolutamente no.”
“Dalla tua voce sembrava il contrario.”
“Se non fosse stato per quel 12 del primo esame e per gli altri test schifosi che ho svolto, oggi non vivremmo insieme.” Ammise, arrossendo appena.
“Come?”
“Andando bene, non avrei mai chiesto a Chef di lavorare e, di conseguenza, non ti avrei consolato al Pahkitew e via discorrendo.”
“E questo chi l’ha deciso?”
“Hm?”
“È vero che sarei scappata dal mio ex, ma avrei cercato il tuo appartamento e sarei comunque venuta per un abbraccio.” Precisò, allungando leggermente la mano e accarezzando quella del suo ragazzo che non si aspettava una confessione simile.
“Non lo sapevo.”
“Se non fosse stato per Beverly che mi ha allontanato da te e dai miei amici, avrei fatto di tutto pur di aiutarti a continuare.”               
“Nessuno può sapere cosa sarebbe successo e per questo preferisco che tutto sia andato così.”
“Io…”
“Se qualcuno mi offrisse la possibilità di ritornare indietro, garantendomi di laurearmi, io rifiuterei perché non avrei la certezza di stare con te e di essere veramente felice.”
“Scott…”
“Una persona una volta mi ha detto che cambiando qualcosa nel passato, non è detto che il lato positivo resti immutato e per questo non voglio sacrificare nulla di quello che stiamo costruendo.”
“Ho capito.”
“E dato che studiare tutto il giorno è una bella rottura, questo pomeriggio andremo un po’ in giro.”
“Ma io devo…”
“Studiare senza staccare mai è controproducente, te lo garantisco.” Borbottò Scott, alzandosi in piedi e iniziando a sparecchiare la tavola.
 
Dawn, dopo una bella doccia, si era subito messa a studiare sul divano, rileggendo e confrontando varie volte i suoi appunti con le nozioni dei suoi volumi enciclopedici.
Talvolta bisbigliava di non riuscire a imparare una formula e che questa le sarebbe stata fatale, ma puntualmente lo sguardo rabbioso di Scott, sollevato dal quotidiano sportivo, la spingeva a mordersi la lingua e riprendeva a studiare.  
Già doveva accettare a malincuore di bruciarsi una settimana così e non gli andava di vedere la sua fidanzata deprimersi in quel modo.
Se avesse affrontato tutto con la dovuta leggerezza e senza troppe ansie, avrebbe passato anche quell’esame senza nessun problema.
Suvvia, si diceva, in quanti potevano affermare di aver superato un periodo difficilissimo in modo tanto brillante? Era stata tradita, aveva trovato l’amore, poi era stata sbattuta fuori di casa per un errore grossolano, aveva cercato di mortificarlo, pentendosi e soffrendo come non mai ed era ritornata sui suoi passi, ritrovando l’amicizia di un gruppo che aveva abbandonato anni prima e l’amore di chi l’aveva allontanata ingiustamente.
Con tutti questi eventi a sommarsi tra loro e con la base di una tragedia famigliare nessuno sarebbe riuscito a continuare.
Eppure lei c’era riuscita.
Certo in alcune giornate più nere si arrabbiava e ascoltava la gelosia che le riempiva le vene, ma per questo Scott sentiva di doverla proteggere. Era perché le mancava un pezzo del suo passato che Dawn si comportava in quel modo.
Perso in questi pensieri, si risvegliò al suono del campanello che, al contempo, aveva disturbato anche lo studio assatanato della fidanzata. Rialzatosi dal divano, si chiese chi fosse a disturbarlo e dopo aver udito risposta, si girò confuso verso la sua ragazza.
“Chi era?” Lo incalzò Dawn.
“Courtney.” Borbottò, corrucciandosi appena.
“Courtney?” Domandò, alzandosi e rimanendo sulla soglia in attesa che l’ex di Scott si presentasse loro.
 
E non dovette pazientare a lungo.
In nemmeno un minuto Courtney stava osservando estasiata il loro salotto e si stava scusando per il disturbo che stava arrecando.
Rincuorata da Scott che si era ritrovato in uno dei suoi soliti esuberanti abbracci, aveva percepito lo sguardo furioso di Dawn cui rispose con un sorriso che lasciò spiazzata la diretta interessata.
Nel vederli stretti in quel modo, Dawn si chiese comunque il perché fosse presente.
Da quel che sapeva, quell’odiata cantante doveva essere lontana milioni di miglia con la sua band e con i suoi interminabili concerti.
Non poteva credere che lei fosse tornata all’improvviso solo per complicarle la vita o per riprendersi il suo ragazzo.
Sapeva che le ex erano ex per un motivo, ma Courtney era speciale per Scott e di sicuro quest’ultimo non l’aveva dimenticata seriamente.
“Che ci fai qui Courtney?” Chiese Scott, fissandola intensamente.
“Il mio manager ha avuto alcune difficoltà con gli organizzatori dei concerti in Germania e ha ordinato il rompete le righe per un mesetto abbondante.”
“Pensavo che Trent avesse fatto una qualche cavolata.”
“Ogni tanto mi fa disperare, ma sto benissimo con lui.”
“Come tutti gli uomini.” S’inserì Dawn, facendo annuire Courtney che si avvicinò per salutare anche quell’amica che non aveva conosciuto così bene.
“La piccola Dawn ha imparato come tenerti in riga, eh Scott?”
“Già.”
“Anche se non capiamo come hai fatto a sapere dove abitiamo.” Tentò Dawn, facendo sorridere nuovamente la cantante.
“Prima di passare ho fatto un salto al Pahkitew e ho trovato Dunky.”
“Dunky?” Chiese Dawn.
“Era il nomignolo dato a Duncan.” Precisò Scott che aveva quasi dimenticato quell’umiliante abbreviazione.
“L’ho immaginato.”
“Mi ha spiegato dove abitavi e voleva che mi fermassi per un drink.”
“E tu?” Domandò Scott, intuendo parte del motivo per cui era presente.
“Figurati se mi faccio avvelenare da quel punk psicopatico.”
“Ho capito.”
“Sono tornata a casa per stare un po’ con la mia famiglia e per riassaggiare uno dei tuoi cocktail meravigliosi.” Soffiò, sbattendo i suoi occhioni e convincendo per l’ennesima volta il rosso a preparare ciò che desiderava da quando era atterrata con il suo jet privato.
“Il solito?” S’informò, mentre Dawn invitava Courtney a sedersi sul divano.
“Se non ti è di troppo disturbo.” Borbottò, osservando la figura di Scott che si allontanava e che preparava gli ingredienti sopra il piano della cucina.
 
Rimaste sole sul divano, Dawn e Courtney, seppur fossero abbastanza simili in certi frangenti, non sapevano di cosa parlare.
Era evidente che l’unico punto in comune fosse Scott e quando questo si allontanava, ecco che il mutismo ritornava impetuoso. Dawn temeva di affrontarla e di fare una pessima impressione, ma non voleva nemmeno vivere nel dubbio che stesse giocando per farli allontanare.
“Devo dire che nei tanti anni in cui siamo stati insieme, non ho mai visto Scott così felice.” Esordì Courtney, facendo sussultare Dawn.
“Sul serio?”
“Non amo scherzare su situazioni così serie.”
“È incredibile che la famosa Courtney Jackson sia qui oggi.” Borbottò Dawn che mai avrebbe ammesso d’aver collezionato quasi tutti i suoi dischi.
“Per i miei amici sono solo Courtney. Il fatto che io sia famosa è solo un qualcosa in più e non aggiunge nulla al mio carattere.”
“Credevo che quelle famose tendessero a vantarsi del loro status.”
“Solo quelle che sono troppo insicure e che temono di veder sbriciolato il loro impero.” Replicò Courtney, continuando con il suo sorriso rassicurante.
“E con Trent va tutto bene?”
“Siamo due anime travagliate che vivono per costruire un roseo futuro.” Mormorò la cantante, ripetendo senza musica e senza accompagnamento la strofa di un ritornello di una sua canzone.
“È strano.”
“Cosa?”
“Se qualcuno mi dicesse che è facile parlare con l’ex del proprio ragazzo, lo prenderei per pazzo e gli riderei in faccia.”
“Non tutte le coppie si lasciano in buoni rapporti.” Borbottò Courtney, facendo annuire la sua interlocutrice.
“È abbastanza raro.”
“Anche se ogni tanto devo ammettere che Scott un po’ mi manca e solo perché è in grado di preparare dei cocktail insuperabili.”
“Davvero?”
“Lui forse non te l’ha detto, ma ogni tanto ci telefoniamo e mi ripete che sta benissimo così, anche davanti alla mia offerta di trasferirsi in Europa.”
“Io…”
“Non pensare che vi voglia dividere: l’offerta è estesa a entrambi.” Ammise divertita.
“E lui rifiuta sempre.” Commentò Dawn.
“Dice che gli piace questa città e che è qui che si sente a casa.”
“Davvero?”
“Mi ripete che lo fai disperare, ma che alla fine non cambierebbe nulla di questa storia.” Borbottò, abbozzando un sorriso compiaciuto.
“Non lo sapevo.”
“Anche se dovresti cercare di essere un po’ meno asfissiante.”
“Io credevo fossi tornata solo per portarmelo via.” Confessò tranquillamente.
“E lui che dice?” Domandò Courtney, facendola incupire.
“Potrebbe…”
“Ti garantisco che Scott non farebbe nulla per ferirti.”
“Io…”
“Dai per scontato che le ragazze siano tutte interessate a lui, ma non puoi averne la certezza.”
“Credo tu abbia ragione.”
“Ti sembreranno due consigli strani, ma dovresti avere fiducia in lui e allo stesso tempo devi tenertelo stretto senza essere troppo opprimente.”
“Lo so.”
“Cerca di sorprenderlo e vedrai che Scott resterà per sempre con te.” Le consigliò, scompigliandole affettuosamente i capelli e sviando poi sul discorso dei suoi faticosi concerti e sulla descrizione della sua bizzarra band.
 
Sorseggiato l’incredibile cocktail di Scott e parlato fitto ancora per una buona mezzora, Courtney si era alzata dal divano e aveva salutato i suoi amici.
Una semplice occhiata e un abbraccio erano bastate alla giovane per far capire a Dawn che anche lei era dalla sua parte e che doveva sforzarsi a mitigare quel suo caratterino. Non voleva sentire un’altra telefonata del suo ex, dove affermava che tutto era perfetto, tranne che per quel piccolo difettuccio che rovinava i loro momenti.
Un altro abbraccio e una pacca sulla spalla destra di Scott e se ne era andata per ritornare ai suoi innumerevoli impegni.
Prima che il rosso riuscisse a chiudere la porta, però, aveva sentito Dawn abbracciarlo da dietro e aveva sorriso.
“Cosa c’è Dawn?” Domandò leggermente preoccupato.
“Tu sei mio.”
“Lo so.”
“E nessuno mi porterà mai via da te.”
“Mi dici questo solo perché sei gelosa anche di Courtney?” La punzecchiò, sentendola annuire.
“Ero gelosa, ma da oggi proverò a essere migliore.”
“Sarebbe un bel regalo.”
“E siccome per oggi ho studiato abbastanza, potremmo andare a mangiare fuori.” Propose, sculettando fino alla sua camera, consapevole che Scott la stava fissando e che presto l’avrebbe raggiunta.
 




Angolo autore:

Sera lettori

Ryuk: Siamo leggermente in ritardo, ma stiamo migliorando

Almeno non abbiamo tirato dritto

Ryuk: L'unica cosa è che non abbiamo avuto tempo per rileggere e potrebbe esserci scappato qualche errore

Detto questo vi saluto e vi auguro una buona settimana
Alla prossima!
 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama / Vai alla pagina dell'autore: rocchi68