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Autore: Mew_vale    25/01/2021    2 recensioni
Prima di leggere questa storia, vi consiglio di dare un’ occhiata ad “Alternative Story”, dato che questa FanFiction si collega a quella storia.
Abbiamo lasciato Beatrice in procinto di partorire, un Armando ansioso ma anche spaventato dalla prospettiva di diventare padre (come chiunque diventi genitore per la prima volta) Marcella che, dopo aver lasciato l’ Ecomoda, ha presenziato a qualche consiglio di amministrazione dopo di che è sparita. Di Mario nessuno ha più avuto notizie… Mentre Patrizia e Daniele sono convolati a nozze.
Nel frattempo, sono passati 27 anni: alla fine di “Alternative Story” vi ho regalato una chicca in cui Camilla Mendoza, primogenita di Armando e Betty, attraversava la navata in abito bianco; Ad attenderla all’ altare David Valencia, primogenito di Daniele e Patrizia. Ma si saranno sposati? Anzi, si sposeranno? Perché ebbene sì, la nostra storia inizia da prima delle nozze. All’ Ecomoda, entrano nuovi personaggi tra cui la prole dei Mendoza, dei Valencia e della famiglia Mora. Può accadere di tutto!
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Store di Ecomoda'
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CAPITOLO 83.
 
 
[Marcus]
Passo al giovane Mendoza il suo bicchiere contenente un aperitivo, discostati da tutti per poter parlare come mi aveva chiesto prima del rito.
<< Ti ascolto! >> Lo esorto, sorseggiando dal mio bicchiere.
<< Io ho saputo del tuo passato con MariaPaola e del tuo matrimonio contratto con l’inganno! >> Esordisce. Lo guardo basito.
<< Come… perché lo sai? >> Gli domando.
<< Paola ed io parliamo di nuovo. Il punto è che devi assolutamente raccontare tutto a Gonzalo. Tu ti sei sposato per disperazione perché credevi di non avere alternative, tuo figlio sta per sposarsi per obbligo… sai meglio di me che quel matrimonio terminerà presto e sarà doloroso per lei e per il bambino. Magari Gonzalo desisterà sapendo a cosa sta andando incontro! >> Ipotizza, cercandomi di convincere mio figlio a rinunciare alla chance di fare il padre.
<< Mio figlio si sta solo prendendo le sue responsabilità. Non mi sembra così scandaloso. >> Affermo. Certo, mi piacerebbe che mio figlio sposasse la donna della sua vita come ha fatto suo fratello ma la donna della sua vita non l’ha ancora incontrata e chi lo dice che non sarà proprio Kelly?
<< E, dopo quanto hai passato, condannerai tuo figlio ad una vita senza amore, passione? >> Mi appunta. Osservo il pavimento sospirando. Ha ragione: non lo posso fare!
<< E chi te lo dice che per Kelly non proverà tali emozioni prima o poi? >> Gli domando.
<< E’ ripetendoti questo mantra che trent’anni fa hai sposato la donna che ti ha condannato ad una vita senza amore e colma di scappatelle senza importanza? Vuoi che Gonzalo finisca così? >> Mi domanda sfrontato.
<< Mio figlio già mi odia. Mi odierà ancora di più se dovessi ostacolarlo invece di supportarlo! >> Osservo.
<< No. Ti ringrazierà tra qualche mese o anno per avergli impedito di rinunciare alla donna che vuole realmente per sposarsi con un’altra per obbligo! >> Esclama. Cosa vuol dire “la donna che vuole”?
<< Vuoi dire che c’è qualcuna di speciale nella vita di mio figlio? >> Gli domando. Sospira prima di rispondere alla mia domanda con un cenno del capo.
 
 
[Gonzalo]
Perché mio padre e Lorenzo stanno parlando? Spero che non stiano parlando di me e di questo matrimonio perché il parere di un bastardo fedifrago è l’ultima cosa che desidero! Io per lo meno ho avuto la decenza di sfogare le mie perversioni (tradimenti, menage a trois, etc.) prima di convolare a nozze!
<< Tesoro, prendiamo un tavolo? >> Mi riporta alla realtà la mia fidanzata. Annuisco. Il mio sguardo si sposata su Paola e su mio cugino che non fanno che parlottare! Mi distraggo nuovamente quando sento il mio cellulare, all’interno della giacca, squillare. Mi congedo da Kelly quando leggo quel nome sull’ampio display. Ma che vuole?
<< Che vuoi? Sai vero che sono al ricevimento dei Valencia? >> Le domando.
<< Innanzitutto volevo congratularmi per il tuo fidanzamento. Sono sorpresa che tu non abbia pagato anche lei! >> Mi provoca. Serro la mascella e le rispondo trattenendo l’istinto di alzare la voce.
<< Non parlarmi come se ti avessi costretta ad accettare le condizioni che sai! Grazie per le congratulazioni! >> Taglio corto. Sto per porre fine alla comunicazione telefonica quando mi ferma con un “aspetta”.
<< A tal proposito ti ho chiamato oggi perché in settimana dovrebbe arrivare il bonifico… >>
<< Sì, puntuale come sempre! >> La interrompo.
<< Puoi chiamare la tua banca e annullare il tutto. Non voglio più i tuoi soldi. >> Annuncia. Mi allontano ancora di più perché ora non riesco più a trattenermi!
<< MA COS’HAI IN MENTE? ERI D’ACCORDO! IO TI PAGO E TU TIENI LA BOCCA CHIUSA, FINE DEL DISCORSO! >> Sbotto.
<< E’ stato un errore. E tu lo sai quanto me o non sposeresti quella poveretta per senso di colpa! >> Esclama. Ma perché tutti vogliono psicanalizzarmi?
<< Non parlare di cose che non sai! >> Esclamo.
<< Sveglia, caro! Mia sorella è la migliore amica della tua ragazza! So che l’hai lasciata in tronco la cena del lancio dinanzi a tutti. E dopo pochi giorni la sposi, quando avere un figlio fuori dal matrimonio non è più un tabù? E’ palese che la sposi per dovere, senso di colpa, o come lo vuoi chiamare. Io non voglio più i tuoi soldi. Sei più ricco di prima e potrai investire quei soldi in una fontana di champagne per le tue nozze, dovresti festeggiare! >> Esclama.
<< Quindi il prossimo passo sarà dirlo a mio fratello? TANTO HAI AVUTO I TUOI QUATTRINI IN QUESTI ANNI, E ADESSO CHE HAI MESSO VIA UN GRUZZOLETTO SEI PRONTA PER ROVINARCI LA VITA, VERO? ERA QUESTO IL TUO PIANO FIND ALL’INIZIO? >> Le domando. Ed io ci sono cascato con tutte le scarpe!
<< Non trillare come un’aquila, calmati. E, a proposito del tuo matrimonio, non mi fraintendere. Io sono d’accordo e ti auguro ogni bene, qualunque sia la ragione per cui ti sposi. Per un attimo ho temuto che avessi delle mire su mia sorella e che quell’avvocato fosse un mero tentativo di infilarti nei suoi slip! Perché non è così, vero? >> Mi domanda. Perché questa domanda sa tanto di ricatto?
<< Non credo che dirai la verità a mio fratello. E’ vero: se lo facessi Paola mi desterebbe e morte ma odierebbe anche te! >> Osservo. Dove vuole andare a parare?
<< Magari voglio essere migliore di te. Paola è mia sorella,ed io sono pur sempre una ragazza madre che ha dovuto tenere nascosta la paternità a tuo fratello per non rovinargli il matrimonio,una madre che ha ricevuto pressioni per tenere la bocca chiusa e che,confusa,ha accettato determinate condizioni. Perciò io verrò perdonata! >> Mi rammenta. Il suo piano è fare la parte della mammina pentita e suscitare la pietà di chi le sta attorno! Il tutto condito da finte lacrime da coccodrillo!
<< Dimmi quello che vuoi senza girarci troppo intorno, ho un ricevimento che mi attende! >> La incito.
<< Voglio tante cose a pensarci bene. Che mio figlio abbia un padre e che mia sorella non divenga una delle tue amanti svuota palle. >> Precisa. Ed otterrebbe entrambe le cose se raccontasse come stanno le cose! O forse il suo intento è stremarmi così che sia io a confessare tutto a mio fratello, preoccupato che lei mi anticipi? Non so se potrò ancora evitare che questa tegola mi colpisca.
<< Agisci come meglio credi. >> Taglio corto, sfidandola. Non credo neanche per un secondo che avrebbe il coraggio di confessare tutto perdendo la stima di suo padre e di sua sorella: se io vado a fondo lei viene a fondo insieme a me! Pongo così fine bruscamente alla conversazione telefonica.
 
 
[Paola]
La cerimonia è stata innegabilmente commovente. E per me è stato sconvolgente scoprire che Giulia è incinta e che non le sarò accanto durante una tappa così importante della sua vita! Tante volte abbiamo fantasticato su quanto sarebbe stato bello portare i nostri piccoli insieme al parco, immaginando addirittura che da grandi di sarebbero fidanzati.
<< Tutto bene? >> Mi domanda Gonzalo, una volta raggiunto il tendone dove si tiene il buffet degli antipasti.
<< Sì. Siamo ad una bella festa perché dovrei essere triste? >> Gli domando, sorseggiando il mio cocktail, fingendo che la notizia di Giulia non mi abbia turbata. L’ho saputo così come lo hanno saputo tanti altri che di lei non sanno nulla, ma infondo me la sono meritata. Quella sera avrei dovuto affrontarla non rubare quel filmato e darlo a mia madre.
<< Te lo chiedevo per via dell’annuncio di Giulia. >> Specifica.
<< Cosa c’è da dire? E’ colpa mia se non godo più della sua amicizia quindi, giustamente, ho appreso la notizia come facente parte della massa di conoscenti che per lei non contano nulla. >> Minimizzo, impedendomi di fiondarmi tra le sue braccia in cerca di consolazione. La conversazione si esaurisce quando arrivano Kelly e Fernando, di ritorno dal buffet dove hanno fatto rifornimento.
<< Siamo tutti allo stesso tavolo. Insieme a i tuoi, a tuo zio, tuo fratello, sua moglie, il padre di Paola e altri due tizi che non conosco. Si chiamano Wendy e Sergio. >> Ci informa Kelly, sedendosi al tavolo che abbiamo scelto, posizionati per chi preferisce consumare l’antipasto seduto.
<< Fantastico. >> Risponde Gonzalo.
<< Ti ho preso delle mousse e delle crudité. Sembri una tipa a cui piacciono le crudité! >> Interviene Fernando, posizionando dinanzi a me un piatto con tali pietanze.
<< Per come sto adesso, mangerei anche le verdure fritte in pastella. >> Borbotto, osservando Giulia che ride e si diverte. Mi manca! Fernando, dalla sedia accanto a sé, estrae un piatto con verdure fritte altri antipastini iper-calorici e ciò mi fa sorridere.
<< Sarebbe il mio piatto, ma te lo cedo volentieri se serve a farti tornare il sorriso. Dai, siamo ad una festa! >> Esclama cercando di tirarmi su il morale.
<< Ma tu non sembri tipo da crudité. >> Osservo.
<< E’ vero. Ma per una bella ragazza si possono fare certi sacrifici. >> Risponde.
<< Le mousse e le crudité andranno bene, grazie. >> Accetto, cominciando a mangiucchiare il contenuto del piatto. Mio padre sta parlando con alcuni industriali e per fortuna non si annoia! Cosa che avrebbe fatto a quel tavolo, senza la mia presenza.
<< Allora, avete già pensato in quale stagione sposarvi? >> Domanda Fernando a suo cugino e a Kelly, per rompere il ghiaccio.
<< No. Certo, sarebbe bello sposarsi in primavera ma è troppo presto, non credi? >> Domanda Kelly a Gonzalo. Ma se la primavera comincia Lunedì prossimo! Si sposeranno davvero così presto?
<< Bhe, la primavera dura fino a fine Giugno. Di tempo ce ne sarebbe. >> Osserva Fernando. Ascolto il discorso sull’argomento mangiando i miei antipasti.
<< Vedremo. Non vorrei preparare queste nozze di fretta e rischiare di trascurare qualcosa. >> Interviene Gonzalo.
<< Il mio amore, vuole il matrimonio perfetto. Ti amo così tanto! >> Esclama Kelly. Sollevo lo sguardo verso di loro guardandoli baciarsi.
<< Ti amo. >> Le risponde Gonzalo. Orami è ufficiale! Le parole di quell’email erano solo menzogne ed io sono una cretina!
<< Scusate, vado in cerca della toilette. >> Mi congedo, prima di crollare dinanzi a tutti.
<< Tesoro, ti accompagno? >> Si offre Kelly, sollevandosi dalla sedia.
<< No, stai tranquilla. Goditi la festa. >> Rifiuto, imboccando l’uscita dal tendone per cercare da toilette. Cammino talmente velocemente da non rendermi conto di essere stata notata da Isabella e Roberta, evidentemente di ritorno da essa poiché vedo la fila di donne in attesa di espletare i loro bisogni e lavarsi le mani per non dover alzarsi da tavola durante il pranzo.
<< Paola, tutto bene? >> Mi domanda Isabella. Annuisco tirando su con il naso.
<< Non sembra, o non staresti correndo via in lacrime. E non sembrano lacrime di commozione per la cerimonia. >> Osserva Roberta.
<< Ho sbagliato a venire a questo ricevimento. >> Ammetto. Ma a cosa pensavo?
<< Ed io che pensavo di stessi divertendo. Il tuo nuovo amico sembra simpatico ed è un bel ragazzo! >> Osserva Roberta, guardando alle mie spalle verso il tavolo.
<< Non è mio amico. L’ho conosciuto solo ieri sera. >> Preciso.
<< Sembrate molto in sintonia. Prova a concentrarti su di lui per rendere più sopportabile la presenza di Gonzalo che sbaciucchia la sua ragazza dinanzi a te. Io ho fatto così per anni alle feste, prima che Lorenzo si innamorasse di me! >> Propone Roberta, facendomi ridere.
<< Quel tipo mi fa il filo e non vorrei si mettesse in testa idee strane. Ne ho passate tante per buttarmi in un’altra relazione così presto. >> Faccio presente.
<< Tesoro, se io avessi avuto relazioni con tutti i tizi con cui ho flirtato alle feste, mio padre mi disconoscerebbe. Non c’è niente di male a flirtare un po’! O vuoi tenere il muso per tutto il corso del pranzo mentre quei due parlano di fiori e torte nuziali, dato che siete finiti allo stesso tavolo? >> Propone Roberta.
<< No, certo che no. Kelly mi sommergerebbe di domande circa la mia espressione funebre. Per non parlare di mio padre. >> Rispondo.
<< Io non riuscirei mai a flirtare con disinvoltura con mio padre seduto allo stesso tavolo. >> Commenta l’ingenua Isabella.
<< Bhe, non dico che debba provarci spudoratamente. Ma solo scambiarci due chiacchiere. >> Precisa Roberta.
<< Adesso devo fare la fila per la toilette. Non posso tornare al tavolo con il trucco sbavato. >> Taglio corto.
<< Spero ti divertirai. A dopo. >> Mi saluta Roberta. Isabella mi rivolge un cenno di mano.
<< Grazie, a dopo. >> Le saluto. Quanto vorrei ritrovare lo stesso rapporto anche con Camilla e con Giulia.
 
[Marcus]
Lorenzo ha ragione. Gonzalo, e Sebastian, meritano di sapere per varie ragioni! Se sapessero come sono andate le cose tra me e la loro madre probabilmente mi odierebbero meno, e Gonzalo saprebbe cosa significa vivere una vita sposati con una donna che non si ama. Non mi aspettavo che la donna che vuole mio figlio fosse in realtà Paola. Ma allora perché ieri sera Paola ha rifiutato di unirsi a me per impedire queste nozze? E perché diavolo ieri sera mio figlio ha fatto quella proposta a Kelly, con Paola presente alla cena? Io non avrei mai avuto il coraggio di fare una cosa del genere se la loro posto ci fossimo stati io, MariaPaola ed Helena. E’ vero: non ho la minima idea di come si comporti un marito devoto ma sono sempre stato un padre devoto e questo non deve cambiare. Come tale è mio dovere proteggere e consigliare i miei figli! Quando lo vedo alzarsi per andare a rifornirsi al buffet, lo avvicino.
<< Gonzalo. Vorrei parlarti in privato. >> Esordisco. Sul suo viso compare un ghigno.
<< Dato che ieri sera sono sfuggito, hai deciso di propinarmi la tua predica a quest’evento? Comunque no. Tu ed io non abbiamo più argomenti in comune. >> Taglia corto, senza neanche sollevare lo sguardo verso di me, continuando a riempirsi il piatto.
<< E’ importante. E non riguarda direttamente il tuo fidanzamento. >> Spiego, sperando mi conceda la sua attenzione.
<< Tesoro, la tua ragazza ti sta aspettando. >> Ci interrompe Helena. Scuoto il capo incredulo: ci ha interrotti di proposito, lo so!
<< Scusa mamma. Sono stato trattenuto, mio malgrado. >> Interviene mio figlio lanciandomi un’occhiataccia.
<< Cosa pensi di fare? Non potrai impedirmi in eterno di parargli. Se avessi conservato ancora un briciolo di dignità saresti tu a dirgli come stanno le cose, ma sei solo una donna senza coscienza e senza amore per nessuno! >> La umilio, quando nostro figlio è lontano, concludendo così questo incontro. Faccio per tornare agli industriali con cui stavo chiacchierando poc’anzi ma mi apparto per rispondere quando il mio cellulare vibra.
<< Amore! Che bello sentire la tua voce. >> La saluto.
<< Ciao amore. Com’è stata la cerimonia? Come procede il ricevimento? >> Mi domanda.
<< La cerimonia è stata molto commovente. E il ricevimento è molto piacevole. Ma sarebbe più bello se al mio tavolo, al posto di Helena, ci fossi tu, tesoro! >> Esclamo.
<< Piacerebbe anche a me ma, anche se fossimo divorziati e fidanzati ufficialmente, non sarei potuta venire al quel ricevimento. >> Precisa.
<< Hanno accettato tua figlia sai? Paola è qui con suo padre. >> Le spiego.
<< Veramente? Sono molto contenta che per mia figlia le cose si risolvano. Temevo sarebbe stata esclusa per sempre dopo la mia aberrante trovata. Non ho pensato alle conseguenze! >> Esclama. Sento perfettamente che si è emozionata quando le ho detto che hanno permesso a Paola di presenziare.
<< Amore ho saputo una cosa su tua figlia e mio figlio. Questa faccenda del fidanzamento di Gonzalo si sta complicando ed Helena sta impedendo ogni mio tentativo di confronto con Gonzalo! >> Le narro.
<< Scusa, non credo di aver capito bene. Paola e Gonzalo? >> Mi domanda incredula.
<< Sì amore. Tra i nostri ragazzi c’è qualcosa, ci avresti mai creduto? >> Le domando.
<< Senza offesa per tuo figlio, ma la mia Paola ha già sofferto tanto. Tuo figlio non è proprio uno stinco di santo in fatto di relazioni. >> Mi appunta.
<< Lorenzo Mendoza dice che Paola piace davvero a mio figlio. Lui conosce bene Gonzalo. >> Le spiego.
<< E mia figlia? Prova qualcosa per lui? Ma non stava con quel ragazzo che fa il Dj? >> Mi domanda.
<< E’ tutto molto confuso. Ma se tra i due dovesse esserci qualcosa di importante? Mio figlio sta per sposare un’altra per obbligo. Non permetterò che la nostra storia venga reiterata dai nostri figli! >> Tuono. Non lo posso permettere! Se mio figlio è innamorato di Paola è giusto che dia una possibilità al loro rapporto!
<< Amore, se le cose stanno così dobbiamo agire subito. Gonzalo deve sapere quello che abbiamo passato. Io domani vorrei parlare con Osvaldo, sempre che me lo permetta. Prima saprà la verità e prima sarà pronto per affrontare il tema del divorzio. >> Mi spiega. Sorrido. Fra un anno potremmo essere noi gli sposi!
<< Hai poi scoperto perché tuo figlio ha il viso livido? >> Mi domanda.
<< Mi hanno detto che è stato aggredito. Ma ti sembra corretto che io debba avere informazioni sui miei figli con il contagocce, per colpa di quella?! >> Tuono esasperato, riferendomi alla mia ex moglie.
 
 
[Diego]
<< Piccola,sei così pensierosa. E’ per l’incontro con tua madre? >> Le domando, mentre ci riempiamo i piatti al buffet. Una volta scelto cosa mangiare prendiamo posto ad un tavolo vuoto.
<< Sì. Mia madre mi ha detto che provava qualcosa per papà e secondo me anche lui! >> Mi spiega.
<< E cosa te lo fa credere? >> Le domando.
<< E’ stato lui a dire che gli piaceva sfogarsi con lei. E che ci è rimasto male quando si è licenziata. >> Mi rammenta.
<< So che vorresti sentire altre cose da me, ma non vorrei che ricamassi troppo su questa storia. Amore mio, tuo padre era in rotta con Patrizia e trovava liberatorio sfogarsi con tua madre. Tutto qui. Se ci fosse stato qualcosa di più non l’avrebbe lasciata andare via. >> Le faccio notare. Non vorrei che vivesse troppo con la testa nel passato, facendosi delle illusioni!
<< Quindi per mio padre si è trattato solo di un diversivo! >> Constata.
<< Sì,amore mio. Per quanto piacevole ma pur sempre un diversivo. Mi dispiace cucciola! >> Esclamo, baciandola castamente.
<< E’ colpa mia che sono troppo ingenua! >> Esclama.
<< Sei la mia piccola romanticona. Io non posso immaginare cosa si prova ad essere nata da due genitori che non si amano, ma non devi cercare una verità di comodo per sopperire a questa mancanza perché oggi l’amore nella tua vita non manca. Hai me e la mia famiglia, tuo padre, i tuoi fratelli e sorelle e tantissimi altri. Nella tua vita oggi c’è molto più amore di quanto le persone trovino in una vita intera! >> Le faccio notare. Mi sorride prima di baciarmi con dolcezza. 
 
 
 
[Marcella]
Una volte finite le foto, ci uniamo agli invitati nel tendone designato per il buffet d’apertura.
<< A me sembra un ragazzo normale. >> Commento, dopo aver ascoltato i dubbi di Mario sul fidanzato di sua nipote (la sgualdrina). Se si sposa tanto meglio per me! Anche se quel ragazzo mi fa una certa pena. Sposato o meno, resterà legato a quella per la vita dato che avranno un figlio! Li osserviamo e lui la bacia e chiacchiera con lei: sembrano una coppia comune.
<< Te lo dirò quando mi sarò fatto di lui un’idea più precisa. Anche tu e Armando vi sbaciucchiavate etc., ma lui non ti amava, senza offesa! >> Risponde.
<< Potevi trovare un altro esempio, no? >> Lo redarguisce Armando.
<< Quindi cosa conti di fare? Sorvegliare quel ragazzo come un falco? >> Gli domanda mio fratello.
<< Secondo me dovresti solo cercare di conoscerlo meglio. Dopo tutto non credo si sposeranno domani, se dovessi accorgerti che non è un ragazzo onesto potrai esporre i tuoi dubbi a tua nipote. Prenderlo di mira non conoscendolo abbastanza potrebbe essere controproducente. >> Lo consiglia Nicola.
<< Sì, come hai fatto tu con mio figlio? >> Lo punzecchia Mario.
<< Preferirei che evitassi di chiamarlo “mio figlio” dinanzi a me. Sempre se non chiedo troppo. >> S’intromette Russell. Sospiro grattandomi una tempia con i polpastrelli.
<< Daniele, ho visto Paola parlare con Isabella e Roberta. Devo chiamare la sicurezza? >> Interviene Patrizia, cambiando argomento prima che scoppi una lite.
<< Lascia perdere. Vorrei evitare scenate, finché è possibile! >> Esclama Daniele, lanciando una chiara occhiataccia sia a Russell sia a Mario.
<< Non temere Daniele, non è nel mio stile urlare e perdere le staffe. Come dovrei chiamarlo, per evitare di indispettirti? >> Domanda Mario a mio marito.
<< Se urlo e mi altero ho i miei motivi! Ho cresciuto Alex come se fosse mio figlio e ora che sei entrato in scena tu vengo estromesso anche dalle ecografie di mio nipote. Avrò le mie ragioni per arrabbiarmi, no?! >> Interviene mio marito.
<< Russell! Un’altra parola e me ne vado, te lo giuro! Facciamo che quando siete in compagnia vi limitate a chiamarlo per nome? Scusate! >> Taglio corto, abbandonando il gruppetto prima di sbottare.
<< Se doveste costringere Marcella ad abbandonare il mio ricevimento vi taglio la testa, ve lo giuro! >> Sento che li minaccia mio fratello.
 
 
[Betty]
Prendo a braccetto mio marito e ci allontaniamo da quel gruppetto dove si respira una certa tensione. Per fortuna non siamo al loro tavolo!
<< Tesoro, dovrei dire a Mario dei miei sospetti su Gonzalo e Paola? Mario ed io siamo stati amici per tanto tempo. Non mi perdonerebbe mai se dovesse scoprire che gli ho tenuto nascosto che il ragazzo che sta sposare sua nipote in realtà è innamorato di un’altra. >> Mi domanda consiglio mio marito.
<< Probabilmente quella ragazza meriterebbe di saperlo. Non mi sembra corretto che Gonzalo tenga il piede in due scarpe. >> Rispondo.
<< Glielo vado a dire. >> Si propone ma lo trattengo.
<< Cosa ne dici di farlo dopo la festa? Daniele e Patrizia potrebbero esplodere e verremmo uccisi dall’onda d’urto! >> Ironizzo.
<< Hai ragione. Quei due oramai sono i nostri consuoceri, se per colpa mia il loro ricevimento dovesse essere rovinato anche la mostrilla e Diego la prenderebbero  a male! E poi non mi va di essere l’artefice della rovina del ricevimento di nozze di suo padre, dato che Isabella non ha avuto tante occasioni di trascorrere belle feste con suo padre. >> Conviene mio marito.
<< Mario e sua nipote possono aspettare qualche ora, presumendo che i due non convoleranno a nozze questa sera. >> Intervengo, raggiungendo il gruppetto formato da alcuni dei ragazzi delle nostre famiglie.
<< Siete scappati a gambe levate? >> Ci domanda Olga.
<< Indovinato. I tuoi suoceri hanno già iniziato a discutere! >> Narro alla mia nipotina putativa.
<< Fantastico. Immagino quanto sarà contento zio Dan! >> Esclama Alexander.
<< Felicissimo! Gli ha solo minacciati di sgozzarli! >> Ironizza mio marito.
 
 
[Leon]
Uno dei vantaggi di lavorare in un prestigioso studio legale e nell’avere clienti importanti come grosse aziende (tipo l’Ecomoda) è poter prendere parte a questi eventi. Purtroppo, prima della cerimonia, non sono riuscito a salutare nessuno né a fare due chiacchiere con mia cugina perché abbiamo fatto un po’ tardi. La raggiungo cogliendola alle spalle, facendo cenno agli altri di fare finta di niente. Sobbalza leggermente quando le copro gli occhi con le mani.
<< Ciao, cuginetta. >> La saluto, baciandole una guancia. Isabella si volta e mi allaccia le braccia al collo.
<< Ciao, che bello che sei qui. Ciao Grace. >> Ci saluta Isabella.
<< Ciao. Buongiorno a tutti. >> Saluta la mia ragazza, venendo ricambiata. E’ il mio turno dilungarmi in saluti con il resto dei soci dell’azienda, dopo aver salutato gli sposi.
<< Ciao Leon. Ciao Grace. Non vi abbiamo visti alla cerimonia! >> Esclama Diego, dopo averci salutati.
<< C’eravamo ma ci siamo accomodati dietro perché abbiamo fatto un po’ tardi. >> Ammetto. Isabella mi afferra leggermente un braccio invitandomi a spostarmi.
<< C’era mia madre qui! >> Esclama, quando siamo soli, lasciandomi di stucco.
<< Ma scherzi? E perché? >> Le domando. E’ assurdo che fosse in questa casa.
<< Faceva parte del catering. Patrizia ha perso la ragione quando l’ha vista. Ho parlato con lei privatamente e mi ha fatto capire che provava qualcosa per mio padre. >> Mi narra.
<< E tuo padre la ricambiava? >> Le domando. Fa spallucce.
<< Non lo so. Mi ha detto che non facevano solo sesso,questo vuol dire che per lui contava qualcosa? >> Mi domanda. Le accarezzo le guance.
<< So che vorresti che fosse così. Ma significa semplicemente che per tuo padre lei era una specie di sfogo,considerando il contesto in cui ha tradito sua moglie. Tuo padre sembra molto innamorato di sua moglie. E’ inciampato in un tradimento ma se fosse stato amore con la “a” maiuscola avrebbe lasciato Patrizia per tua madre, non credi? >> Le faccio notare.
<< Giusto. Sono stata un’ingenua a farmi delle fantasie. >> Risponde, scrollando la testa come a cancellare certe idee. Mi sembra strano che Diego non le abbia detto queste cose,di solito è così razionale nel consigliarla.
<< Diego cosa ne pensa? >> Le domando.
<< Le stesse cose. Sono troppo credulona. >> Si avvilisce.
<< Sei tenera! Per questo le persone ti adorano! >> La rincuoro abbracciandola. Anche se non abbiamo alcun legame di sangue rimarrà sempre la mia cuginetta!
 
[Jimmy]
Il pesante cancello si apre permettendomi di entrare nella sontuosa villa. Mi stavo rilassando a casa, pronto per una Domenica di noia totale, quando mio padre mi ha telefonato: Daniele Valencia lo ha contattato pregandolo di ritirare un pacco importante presso un deposito, pacco che il corriere avrebbe dovuto consegnare ieri ma non ha fatto a tempo. Ma, dato che mio padre stamani ha portato mia madre al lago, la missione è stata affidata a me, perciò eccomi qui. Suono al campanello del portone ed è lo sposo in persona ad accogliermi.
<< Buongiorno signor Valencia e auguri. Ecco qui il suo pacco. >> Lo saluto, notando il via vai del personale e avvertendo il brusio della festa nell’immenso giardino che circonda la villa.
<< Buongiorno signor Contreras. Mi scusi se l’ho disturbata di Domenica ma è un regalo per mia moglie, che doveva assolutamente avere prima della partenza per le Maldive! >> Si dilunga in spiegazioni. E’ felice e brillo! Potrei anche chiedergli un aumento, approfittando del suo stato di euforia di oggi.
<< Non c’è di che. Tanto non avevo nulla da fare. La lascio alla sua festa. >> Cerco di congedarmi.
<< Se le fa piacere può restare. Consideri l’invito una specie di gratifica per averla fatta lavorare anche di Domenica. >> Mi propone. Certo, mi piacerebbe. C’è anche Lena qui da qualche parte.
<< Se lo avessi saputo mi sarei messo qualcosa di più elegante. >> Osservo, dato che indosso jeans e una polo, sotto al giaccone.
<< Sicuramente i miei figli avranno lasciato qualcosa qui. RHONDA! >> Chiama a gran voce Daniele Valencia. Bhe, la mia Domenica ha svoltato.
<< Sì, dottore? >> Domanda la domestica giungendo al cospetto di Daniele con la divisa del catering.
<< Abbiamo un ospite in più. Li trovi qualcosa di adatto da mettere dagli armadi dei miei figli, e cerchi un posto vuoto nei tavoli. E poi vorrei che mettesse il contenuto di questo pacco nella valigia di Patrizia, e che non le dicesse niente. Spero si diverta! >> Esclama allontandosi per tornare alla sua festa, dopo aver dato ordini alla domestica, che mi fa cenno di seguirla.
<< Grazie dottor Valencia. >> Lo ringrazio.
 
 
[Camilla Senior]
Abbandono la festa per andare in cerca del bagno. I festeggiati hanno messo a disposizione degli ospiti il bagno del pian terreno, accanto alla cucina, il quale è raggiungibile dalla porta sul retro. A presidiare la toilette c’è una guardia, probabilmente per assicurarsi che nessuno si metta a vagare per la villa utilizzando la scusa del bagno. Ero l’ultima della fila. Quando ho terminato, sto per svoltare l’angolo per poter tornare alla festa ma arretro e mi nascondo quando vedo mio figlio baciare un altro ragazzo! E’ l’amico dei ragazzi, ricordo di averlo visto alla cena a casa di mio nipote e della sua fidanzata.
<< E se ci vedono? >> Protesta mio figlio. Stringo la borsetta e trattengo il fiato, temendo che possano sentire il mio respiro!
<< Non preoccuparti. Questa parte del tendone è stata chiusa, dato che c’è un sole che picchia quest’oggi! E poi sono tutti impegnati a mangiare e bere. >> Risponde il tale. Non tutti!
<< E’ che vorrei essere io a dirlo ai miei. Mio padre già darà di matto quindi vorrei evitare che ci vedano amoreggiare e che lo scoprano così! >> Esclama mio figlio. Troppo tardi!
<< Ti capisco benissimo. Soprattutto quando dici che tuo padre darà di matto! Il mio mi cacciò di casa, avevo 18 anni. >> Racconta il ragazzo con cui mio figlio è in compagnia.
<< E poi siete riusciti a chiarire? >> Gli domanda mio figlio.
<< Sì. Certo, avrei preferito non fosse stata una malattia a farci riavvicinare! Mio padre è appena guarito da un cancro. >> Gli spiega il ragazzo. Vengo distratta dalla mia attività di spiona quando vedo Daniele uscire di casa in compagnia di un cuoco e di una cameriera, starà dando disposizioni.
<< Ti sei persa? >> Mi domanda, con tono di voce un po’ troppo alto! Agisco d’istinto quando gli tappo la bocca con una mano e praticamente mi ritrovo con la fronte premuta contro il suo naso. Daniele mi guarda sconcertato da tale situazione e lo stesso faccio io. Il bacio che gli ho strappato qualche settimana fa torna a fare capolino nella mia mente!
<< C’è qualcuno dietro l’angolo. >> Sentiamo dire da mio figlio.
<< Era solo Daniele Valencia. Lui sa di noi! >> Esclama l’altro. Come sarebbe? Perché Daniele lo sa?
<< Sì ma stava parlando con qualcuno! >> Ribatte mio figlio, presumendo che Daniele non stesse parlando a sé stesso. Lo prendo per mano e lo trascino all’interno dell’abitazione per non essere beccata. Richiudo la porta.
<< Per quanto hai intenzione di tenermi prigioniero? No, perché  sai, dovrei tornare alla mia festa di rinnovo delle promesse nuziali! >> Ironizza.
<< Perché sapevi che mio figlio ha una relazione gay? >> Gli domando ancora sotto choc.
<< Una volta l’ho accidentalmente visto con il suo ragazzo, qualche giorno fa. >> Ammette.
<< Immagino avrai già un bel piano per raccontarlo a mio marito, per vendicarti della scenata a casa di tuo figlio! >> Esclamo. Se Kristoff lo scopre per mano di Daniele scoppia un casino! Daniele sorride debolmente scuotendo il capo.
<< Io, al contrario del buzzurro che hai sposato, sono dotato di classe! Non cadrei mai così in basso. >> Risponde, cogliendo la palla al balzo per offendere mio marito.
<< Se mio marito è un buzzurro tua moglie è un’oca, non ché una madre snaturata! >> Rispondo a tono, tirando in ballo la storia di Roberta. Non sono in grado di controllarmi dato che ha appena offeso mio marito! Il volto di Daniele si tinge d’ira e, posizionando la sua mano su un mio fianco, mi sbatte contro il muro.
<< Non mi provocare, Camilla. Se volessi far saltare i nervi a tuo marito avrei qualcosa d’interessante da raccontargli! >> Minaccia. So perfettamente a cosa si riferisce. Rimango impietrita. Mi libero di lui con gesto deciso e abbandono quella situazione complicata in cui sono andata a ficcarmi.
 
 
[Francesco]
L’ultima cosa che ci serviva era essere spiati. Con chi diavolo stava parlando Daniele Valencia?
<< Amore, l’unica soluzione è parlare con lo sposo così potrà dirci con chi stava parlando. >> Propongo, vedendolo così preoccupato.
<< Bhe, adesso non possiamo. In questo momento sta salutando il cugino della tua amica e la sua ragazza e, come vedi, hanno un centinaio di invitati da intrattenere! >> Esclama. Sollevo la mano per rispondere al saluto di Leon.
<< Aspetteremo la fine della festa. >> Chioso.
<< Per fare cosa? >> Strilla sua sorella, cogliendoci alle spalle. Sobbalziamo.
<< Ti sembra il caso?! Mi stava venendo un colpo. >> La redarguisce il mio fidanzato.
<< Ci stavamo baciando, pensavamo di essere al sicuro ma sospettiamo che qualcuno ci stesse spiando. Abbiamo sentito Daniele Valencia redarguire qualcuno che pensiamo ci stesse spiando, ma non sappiamo chi sia questo qualcuno! >> Spiego. In questi giorni ho avuto occasione di trascorrere del tempo con Lena (durante una cena ed un aperitivo) e devo dire che, presa a piccole dosi, è anche sopportabile!
<< Abbiamo guardato in giro ma sospettiamo si fossero nascosti. >> Conclude Class.
<< Basterà chiedere a lui, no? >> Propone, come se non ci fossimo arrivati.
<< Class, c’è una cosa di cui ti vorrei parlare. Lavorando in azienda ho avuto modo di fare amicizia con Jimmy Contreras e Massimiliano e mi dispiace dovermi nascondere da loro e mentirli. So che dirlo a più persone c’è il rischio che giunga all’orecchio dei tuoi genitori ma non pensi che potrebbe anche essere un vantaggio? Potremmo uscire con i nostri amici senza nasconderci. >> Propongo. Mi sembra scorretto nascondere loro il fatto di essermi fidanzato, dato che loro raccontano sempre tutto. Class mi guarda in modo talmente dolce che mi potrebbe venirmi un eccesso di zucchero!
<< Mi sembra giusto, dopo tutto io mi posso confidare con mia sorella, con mio cugino e con la sua fidanzata. Se vuoi già dirlo a Massimiliano e domani come prima cosa lo diremo a Jimmy, promesso! >> Esclama. Gli sorrido.
<< Se potessi ti darei un bacio, qui e adesso. >> Gli sussurro. Mi sento pervadere dal piacere quando fa combaciare leggermente le nostre dita delle mani. Mi sento trafitto dal suo sguardo.
 
 
[Giulia]
E’ una tortura! Dopo aver bevuto qualche aperitivo sono stata costretta ad allontanarmi per l’ennesi a volta per fare pipì. Ovviamente ho utilizzato il bagno padronale, col cavolo che la faccio dove l’hanno già fatta un centinaio di sconosciuti! Sto tornando al tendone quando sento due addetti al catering, in pausa sigaretta, parlare. Spero che si disinfettino le mani prima di tornare a servire ai tavoli! Odio il fumo!
<< Sì, te l’ho detto. Qualcuno degli invitati farà la proposta di nozze alla sua tipa, e credo sia qualcuno di vicino alla famiglia Valencia, dato che è stato Michael Valencia in persona a chiedermi di abbassare le luci al suo segnale. >> Spiega il tale. Mi porto una mano al naso per non vomitare a causa del fumo di sigaretta!
<< Michael sarebbe quello gay? >> Chiede conferma l’altro tizio.
<< Sì. Jencarlos mi ha detto che un altro dei figli di Daniele Valencia gli ha chiesto di mettere su una canzone durante le danze, ma non ricordo il titolo. Odio le canzoni romantiche! >> Esclama il tale. E così qualcuno della mia famiglia farà la proposta? Ma di si tratterà? David è andato. Alex pure… restano Giulio e Michael. Probabilmente si tratta di Michael, se ha chiesto di abbassare la luci! Vogliono rendere pubblica la loro relazione con un fidanzamento ufficiale, ora che le famiglie ne sono a conoscenza. Ci sarà un altro matrimonio in famiglia, la cosa dev’essere contagiosa!
<< Cercate di non fare cenere sul prato, o dovrete fare i conti con mio padre! >> Esclamo, passando loro a fianco per tornare all’aperitivo d’apertura.
 
 
[Massimiliano]
Giulia non è ancora tornata e ci stiamo spostando nella sala del banchetto. Sto per andare a cercarla quando la vedo tornare al tavolo saltellando sui tacchi. Sembra particolarmente gaia.
<< Amore, devo parlarti. Ci scusate un momento? >> Mi informa, scusandosi con gli altri. Mi allontano e la seguo in un angolo.
<< Piccola cosa succede? Non dovresti saltellare così su quei cosi, potreste farvi male! >> Mi preoccupo.
<< Oggi qualcuno della nostra famiglia farà la proposta di nozze al suo partner e credo si tratti di Michael! >> Mi annuncia. Sbianco.
<< E-e come fai a dirlo? >> Le domando.
<< Ho sentito due camerieri parlare del fatto che Michael e un altro dei miei fratelli hanno dato disposizioni di abbassare le luci e di mettere una certa canzone, per una proposta di nozze. Dato che David ha già fatto la proposta a Camilla e che Giulio non mi sembra il tipo che si sposi così velocemente, credo si tratti di Michael! >> Pensa a voce alta, immersa nelle sue ipotesi. Ho la gola secca.
<< Che canzone? >> Le domando.
<< Non lo so, non l’hanno detto, o avrei un indizio. Ma i miei fratelli non ti hanno coinvolto? >> Mi domanda. Scuoto la testa con diniego.
<< Vuol dire che sarà una sorpresa anche per te quanto accadrà. Un altro matrimonio in famiglia, che bello! Andiamo al nostro tavolo? >> Propone, accarezzandomi il petto e posando un casto bacio sulle mie labbra. Ma proprio non le attraversa la mente il pensiero che potrei essere io colui che farà la proposta alla sua amata?
 
 
[Armando]
Quando mia sorella torna da noi, ci spostiamo per raggiungere i rispettivi tavoli nella sala designata per il pranzo.
<< Cami, tutto bene? >> Le domanda suo marito. In effetti ha un’espressione diversa rispetto a prima che andasse al bagno, più pensierosa e corrucciata! Ci raggiungono anche mio nipote Class e l’amico di mia nuora. Leggendo il tabloid dei tavoli scopro che mia moglie ed io siamo seduti al tavolo con i nostri figli, generi e nuore, Cèsar, Michael, Giulia Valencia e il suo fidanzato. Mia sorella e suo marito sono al tavolo con Nicola e Leonora, Marcella e Russell, Mario e la sua accompagnatrice, Olga e Alex e MariaBeatrice accompagnata l’autista di Daniele. I miei nipoti invece apprendono di essere al tavolo con Giulio Valencia, Silvia, l’amico di mia nuora (Francesco) il cugino di mia nuora, la sua ragazza ovvero la figlia del francese e un’altra coppia di tizi che non conosco che si chiamano Oscar e Jessica. Stiamo per prendere posto quando veniamo raggiunti dalla ex professoressa dei nostri figli, accompagnata dal marito, il rettore dell’università che hanno frequentato i gemelli e Camilla.
<< Dottor Mendoza, Signora, è un piacere. >> Ci saluta Sergio Castro. Rispondiamo il saluto: io gli stringo la mano e il tale bacia elegantemente quella di mia moglie. La stessa scena (ma al contrario) si ripete con la professoressa Wendy Cuéllar.
<< Dottor Mendoza, Beatrice, che piacere vedervi. >> Ci saluta.
<< Buongiorno professoressa. E’ un piacere rivederla. Sappia che sono già al lavoro sui disegni e che sono piena di idee. Si ricorda di David? E’ il mio fidanzato. >> Interviene la mostrilla. I due si presentano.
<<  Congratulazioni vivissime. Mi fa molto piacere,ma propongo di non parlare di lavoro oggi. Ci sono tanti argomenti più interessanti per una giornata di festa. Lorenzo, Diego, Roberta, Isabella, è un piacere rivedervi. >> Saluta la professoressa. I miei figli e le mie nuore rispondo con educazione.
<< Noi adiamo al tavolo. Vieni amore? Con permesso. >> Si congeda da noi bruscamente Diego, offrendo il braccio alla sua ragazza.
<< Raggiungiamo anche noi il nostro posto. Andiamo cara? >> Interviene Sergio, proponendo alla sua consorte (non sembrano una coppia a un passo da divorzio) di raggiungere il loro tavolo.
<< Ma chi saranno Oscar e Jessica? >> Domanda a voce alta mia nipote.
<< Oscar è mio figlio e Jessica è la sua ragazza. >> Specifica il rettore, rivelando l’arcano. Ci accomodiamo quando giungiamo al tavolo.
<< E’ stato scortese correre via così. Cosa ti è preso? >> Domanda Betty a nostro figlio, redarguendolo.
<< Un crampo al polpaccio, avevo bisogno di sedermi. Ultimamente non ho fatto molta attività fisica. >> Risponde, mentre tutti prendiamo posto.
<< Giulia, sei vittima di una paresi facciale? Perché mi guardi e sorridi in quel modo? >> Le domanda suo fratello Michael, mentre tutti prendono posto.
<< E’ particolarmente elegante e pregiato il completo che hai scelto per oggi! E Cèsar sta molto bene in smoking, ottima scelta. >> Interviene. Diego ed io ci guardiamo corrugando le sopracciglia mentre Lorenzo scuote la testa sorridendo.
<< E’ più strana di mia cugina. >> Borbotta Lorenzo.
<< Lorenzo, non sta bene parlare così di una donna incinta. >> Lo redarguisce sotto voce Betty.
<< Sai com’è sorellina, siamo ad un evento importante. Papà e mamma ci avrebbero diseredati se ci fossimo presentati in costume da bagno! >> Esclama Michael con ironia.
<< Avrei dovuto pensarci. Sarebbe stato un regalo di nozze quanto meno originale per il caro Daniele! >> Esclama mio figlio Lorenzo, beccandosi uno scappellotto sulla nuca da sua sorella. Nonostante quell’uomo sia ormai doppiamente il nostro consuocero, Lorenzo non lo digerirà mai. Specialmente per via dei motivi che lo hanno spinto a prenderlo a botte a casa nostra settimane fa.
 
 
[Lena]
Gli sposi, mentre facevano i tavoli, devono aver assunto qualche allucinogeno dato che hanno scelto di mettermi allo stesso tavolo con il figlio che ho tentato di irretire e la sua fidanzata oca con cui mi sono accapigliata e a cui di recente ho offeso la madre.
<< Tuo padre e tua madre a cosa pensavano quando hanno composto i tavoli? >> Sento che borbotta la biondona verso Giulio.
<< Evidentemente speravano che tutti gli invitati sarebbero stati in grado di comportarsi con classe. Credete di farcela a non litigare e tirarvi addosso bevande o vettovaglie?! >> Interviene pungente mio fratello.
<< Io la ignoro volentieri, se pensa di poter tenere occhi e mani lontani dal mio fidanzato, e di non insulare membri della mia famiglia! >> Esclama la bionda.
<< Calmati. Non ho più alcun interesse per il tuo ragazzo. >> Preciso, appoggiando sconfortata il mento sulla mano, con il gomito che fa perno sul tavolo. Già, perché adesso sto sotto botta per Jimmy. Chi lo avrebbe mai immaginato che mi sarei innamorata di Jimmy? A quest’ora starà pomiciando con quella sottospecie di sgualdrina di Chiqui!
<< Deo gratias! >> Esclama Giulio, facendo ridacchiare la sua ragazza. Gli lancio un’occhiataccia. Da che mi ricordo gli è piaciuto quello che ho da offrire! Veniamo interrotti da un colpo di tosse e non credo ai miei occhi. Cerco di mascherare un sorriso.
<< Buongiorno. Sono stato messo a questo tavolo. >> Ci informa Jimmy, vestito molto elegante.
<< Buongiorno. Ma quello è mio? >> Domanda Giulio, indicando il suo completo. Cominciano i saluti di rito.
<< Sì, tuo padre me lo ha prestato. Spero non ti dispiaccia. >>  Risponde, prendendo posto lontano da me.
<< Come mai a questo evento? >> Gli domando.
<< Daniele Valencia mi ha chiesto di ritirare per lui un pacco al deposito e di portarglielo. E mi ha invitato a restare. Com’era la cerimonia? >> Domanda, rivolgendo la domanda al suo amico Francesco.
<< Molto commovente. Daniele Valencia ha dei lati nascosti, a quanto pare. >> Commenta Francesco. Ricominciano i saluti di rito quando al tavolo arrivano il cugino della ragazza di mio cugino e la sua ragazza.
<< Bella cerimonia, no? >> Rompe il ghiaccio Leon.
<< I tuoi genitori non hanno proprio badato a spese. E’ una festa bellissima e gli antipasti erano ottimi, grazie per l’invito. >> Ringrazia Grace, che sembra una bambola di porcellana.
<< Figurati. I miei volevano una festa sontuosa e devo dire che hanno perfettamente soddisfatto le aspettative. >> Osserva Giulio. Quando si sposerà mia cugina cosa faranno? Si crea un attimo di silenzio, durante il quale colgo perfettamente le occhiate che Francesco e mio fratello si lanciano. Class fa cenno con la testa verso Jimmy e Francesco in risposta fa cenno verso Leon e Grace. I due estraggono poi i loro smartphone si mettono a messaggiare per poter comunicare mentre gli altri presenti al tavolo avviano un conversazione che ha come argomento l’ultima collezione lanciata dall’Ecomoda.
<< Leon è il cugino di Isa, oltre che conoscente di vecchia data e amico di Francesco, io non credo che lui o la sua ragazza diffonderebbero la notizia. >> Sussurro a mio fratello, cogliendo il cruccio del loro problema.
<< Quindi, secondo te, questa sarebbe la sede adatta per condividere questa notizia con Jimmy? >> Mi domanda il mio fratellone.
<< Sì. Dopo tutto Giulio e Silvia sono al corrente della notizia, e vi conviene farlo prima che quei due tizi sconosciuti arrivino al tavolo! >> Esclamo. Francesco si schiarisce la voce con un colpo di tosse e questo attira l’attenzione dei presenti.
<< Voi sapete che io sono gay,vero? >> Domanda. I presenti annuiscono.
<< Ciò che non sapete è che ho una nuova relazione. >> Annuncia Francesco, afferrando la mano di mio fratello sul tavolo. Mio fratello si guarda in giro per assicurarsi che nessuno li stia guardando, ma pochi istanti dopo le loro mani si separano. Dev’essere tremendo non poter stringere la mano al proprio amato quando se ne ha voglia!
<< Le mie congratulazioni! >> Esclama Leon.
<< Niente reazioni eccessive, please. I miei non sanno ancora niente e non vorrei attirare troppo l’attenzione. >> Precisa mio fratello.
<< Sono contento per voi. Avete già pensato a come fare per dirglielo? La signora Camilla mi sembra anche abbastanza tollerante, ma tuo padre meno, senza offesa! >> Esclama Jimmy, rivolgendosi a Class.
<< No. Non sappiamo quando e come dirglielo. >> Risponde mio fratello. Il discorso si esaurisce all’arrivo di una coppia (devono essere Oscar e Jessica) al nostro tavolo. Ci salutano con un formale “buongiorno”, che viene ricambiato, prima di prendere posto. Non ci posso credere! Riconosco subito il tale e lui riconosce me.
<< Ciao! Che simpatica coincidenza! Sei la ragazza del ristorante, quella del limone, giusto? >> Mi domanda. Annuisco.
<< Sì, esatto. E’ proprio una bella coincidenza. Mi chiamo Lena, piacere. >> Mi presento.
<< Oscar. E lei è la mia ragazza, Jessica. >> Ci presenta. Stringo la mano anche alla sua ragazza, la quale mi guarda con boria separando subito la sua mano dalla mia.
<< E così ora sarei declassata al livello di “ragazza”? >> Domanda Jessica ad Oscar.
<< Ti prego, non mi sembra il luogo più indicato per discutere. >> Le sussurra Oscar, redarguendola dolcemente. Io e gli altri presenti al tavolo ci guardiamo con un certo imbarazzo.
<< Io sono Giulio, uno dei figli degli sposi. >> Rompe il ghiaccio Giulio, interrompendo la loro diatriba di coppia. << Vi presento la mia fidanzata Silvia, i nostri amici Francesco e Jimmy, Class ovvero il fratello di Lena, Leon e la sua ragazza Grace. >> Prosegue Giulio. Oscar saluta con entusiasmo mentre la sua ragazza risponde ai saluti con un’espressione non proprio contenta. Ma se i due hanno dei problemi in corso (è evidente) non potevano evitare di partecipare insieme a queste nozze?
<< Allora, come hai conosciuto questa… tipa? >> Domanda Jessica al suo ragazzo, mentre vediamo una fila di camerieri entrare con i primi piatti. Sollevo un sopracciglio. Come stava per definirmi?
<< Ottima domanda. >> Borbotta Jimmy. Li lancio un’occhiataccia che viene ricambiata.
<< Stava pranzando con la sua famiglia nel ristorante di mio fratello e abbiamo scambiato due chiacchiere superficiali. >> Narra Oscar.
<< Ma davvero? E non vi siete neanche presentati in tale occasione? >> Lo punzecchia la sua ragazza. Spero che si dia una calmata!
<< No. E ti pregherei di evitare malumori. >> Risponde contrariato Oscar, per poi ringraziare il cameriere che posa dinanzi a lui il piatto con la prima portata: risotto al Lambrusco.
<< No, non ci siamo presentati poiché abbiamo scambiato solo due parole veloci, mentre attendevo di essere servita al bancone. >> Preciso, rivolgendomi più a Jimmy che alla ragazza scontrosa di questo tale.
<< Sono sorpresa di vederti qui, non avevi impegni per oggi? >> Lo provoco, sollevando un sopracciglio.
<< Te l’ho detto. Daniele Valencia mi ha chiesto di ritirargli un pacco! >> Esclama Jimmy.
<< E hai lasciato la tua ragazza da sola per assolvere a questo dovere? >> Gli domando, con una finta smorfia di pena verso Chiqui o Alma o chi che sia, dato che la lista è lunga.
<< Come? Hai una nuova ragazza? >> Gli domanda Francesco. Afferro il mio calice e ne bevo un sorso. Come sarebbe “nuova ragazza”? Con Alma è finita?
<< E’ complicato! >> Taglia corto Jimmy. Complicato! Vuol dire che, anche se si fosse lasciato con Alma, ha una nuova tipa che gli scalda il letto!
<< Bhe, ti sconsiglio di chiamarla per dirle di evitare di imbucarsi al party di questa sera perché mia madre sarà qui per il taglio del dolce. >> Annuncia Silvia. Tossisco poiché il vino mi va di traverso e appoggio il calice così rapidamente che traballa, e si rovescia sopra il risotto di Oscar, che siede alla mia sinistra. Per fortuna si tira indietro quasi in tempo e sui suoi pantaloni si formano solo pochi schizzi.
<< Oddio, sono desolata! Solitamente non sono mai così imbranata. >> Mi scuso, afferrando d’istinto il tovagliolo per tamponargli i pantaloni all’altezza dei ginocchio.
<< Può capitare. Faccio da solo. >> Risponde, strappandomi il tovagliolo dalle mani.
<< Se non ti dispiace toglierli le mani di dosso, farei io! >> Tuona la sua ragazza.
<< Cercavo solo di scusarmi per quanto accaduto. Oscar, se vuoi puoi prendere il mio risotto, è il minimo. >> Gli offro.
<< Non serve, presumo passeranno per il bis. Vi posso solo chiedere di scalare di un posto? >> Ci domanda, dato che il suo posto è annaffiato di Merlot e questo è uno dei tavoli da 10 posti, 2 in meno rispetto ad altri.
<< Sono così desolata! >> Ripeto.
<< Non serve Lena, davvero. Può capitare, e poi questo completo non è neanche il mio preferito. >> Minimizza, sorridendomi amichevolmente.
<< Permettimi almeno di poterti pagare la tintoria. Posso farti un bonifico. >> Contratto.
<< Va bene, allora dopo ci scambieremo i contatti. >> Acconsente.
<< MA Sì, SCAMBIA PURE IL NUMERO CON QUESTA QUI, NO?! >> Si lamenta la sua ragazza alterata. La guardo esterrefatta.
<< Ossignore. >> Borbotta Giulio, portandosi una mano alla fronte. Ci guardiamo tutti vicendevolmente abbastanza a disagio.
<< Jessica, sei diventata matta? Ci guardano tutti, rimettiti seduta! >> Esclama imbarazzato Oscar, afferrandola per un polso e costringendola a tornare seduta.
<< E’ da quanto siamo arrivati che fai gli occhi dolci a tutte le invitate! E adesso ci mancava solo questa qui con cui ti sei già visto in passato! Sono stanca di vivere così! >> Si lamenta la tizia.
<< Mi stai mettendo in imbarazzo! Per un piccolo misero errore di mesi fa mi stai rendendo la vita impossibile e sei paranoica! >> Esclama la tizia. Mangiamo il nostro risotto il religioso silenzio, pregando che la smettano.
<< Sarei paranoica?! Tu guardi tutte quelle che incontri e io sarei pazza? Cosa pretendi, che faccia finta di niente dopo che hai baciato un’altra, guardandoti mentre chiacchieri amabilmente con qualsiasi sguardina?! >> Tuona la tizia. No, un secondo: mi ha appena dato della poco di buono?
<< Non ho compreso, scusa: mi hai appena dato della sgualdrina? >> Le domando.
<< Buon Dio, non cedere alle sue provocazioni, ti prego! >> Mi supplica mio fratello.
<< No, Class! Non mi faccio dare della poco di buono da una pazza psicopatica! >> Mi lamento. Quando mi volto nuovamente verso Jessica vengo travolta dall’acqua presente nel suo bicchiere. Chiudo gli occhi, e respiro profondamente, cercando di non sbottare.
<< Adesso scoppia. >> Borbotta Francesco.  Quando riapro gli occhi vedo Oscar che, costernato, si porta una mano alla fronte.
<< Così almeno il mio ex ragazzo avrà una scusa plausibile per metterti le mani addosso: quella di asciugarti, come hai fatto tu poc’anzi con lui! >> Esclama esacerbata la tipa, andandosene.
<< Scusate, io vado in cerca di qualcosa per asciugarmi. >> Annuncio, alzandomi. Non è ammissibile che debba prendere parte a queste nozze bagnata fradicia per colpa di una pazza!
<< Lena, non so cosa dire. Mi dispiace tanto. >> Interviene Oscar. Io lo ignoro, dopo tutto questo sfacelo è colpa sua!
<< Ti accompagno. Non puoi rimanere con un abito bagnato, chiedo a Giulia se posso cercare qualcosa tra le cose che ha lasciato qui in villa. Ma dovrai accontentarti di quello che troviamo. >> Interviene Silvia, sorprendendomi.
<< Grazie mille. >> Rispondo. I miei hanno assistito alla scena e sono neri di rabbia, glielo leggo in faccia. Mentre Silvia raggiunge Giulia e le sussurra qualcosa all’orecchio, mamma mi raggiunge e usciamo dal tendone per poter parlare lontano dagli occhi degli invitati.
<< Lena, io non ho parole! >> Esclama mia madre.
<< Prima che tu possa incolparmi, sappi che ha fatto tutto la sua ragazza che pare sia una pazza divorata dalla gelosia. Il tale è quello con cui ho scambiato due chiacchiere l’altro giorno al ristorante e quando la tipa l’ha saputo mi ha presa di mira. Tra l’altro era già alterata perché pare che il suo ragazzo avesse già fatto il cascamorto con metà delle invitate. Io non c’entro nulla! >> Mi difendo. Arriva Silvia.
<< Giulia ha acconsentito a prestarti qualcosa. Certo che quella tipa è proprio psicopatica! >> Esclama Silvia. La sua affermazione avvalla la mia tesi e leggo sul viso della mamma un’espressione più serena.
<< Come se io e te non ci fossimo mai accapigliate per un ragazzo. >> Osservo.
<< Ma tu ed io avevamo ragioni consistenti. Sai bene che non mi stai particolarmente simpatica, ma tu non avevi fatto nulla di male. La colpa è tutta di quel tale: non doveva alimentare la sua gelosia, e non ad un evento simile, sapendo quanto fosse esasperata. Allora, andiamo a cambiarci? A dopo Signora Huber.>> Propone Silvia.
<< Lena, io ti vorrei anche parlare di un’altra cosa. >> Interviene mia madre.
<< Possiamo farlo dopo? Vorrei togliermi di dosso queste cose bagnate e riuscire a mangiare qualcosa! >> Le domando. Le bacio una guancia prima di allontanarmi con Silvia.
 
 
[Russell]
Se avessi saputo che mi avrebbero messo allo stesso tavolo di questo tale non avrei comprato a Daniele e Patrizia un regalo così costoso! E’ più forte di me, non tollero la sua presenza. Lo conosciamo da poco eppure sembra godere della simpatia incondizionata di mia moglie e di mio figlio. Ok, ho commesso un grosso errore, ma sono io quello che negli ultimi 15 anni si è occupato di loro,dannazione!
<< Avete già pensato a che tipo di ricevimento vi piacerebbe? >> Domanda loro Camilla Mendoza Huber, che avrà detto sì e no venti parole dall’inizio del pranzo.
<< Sì. Ci piacerebbe una cerimonia semplice in riva al mare. >> Spiega mia nuora. Studio il comportamento di Mario Calderon: non sembra così commosso dalla notizia! Sono stato praticamente sempre con loro dall’inizio del ricevimento e non ho sentito mio figlio e mia nuora annunciargli il loro fidanzamento. Non gli ho visti abbracciarsi o farsi le congratulazioni, quindi non lo sapeva prima di questo momento,in cui tocchiamo l’argomento. Non ha fatto una piega da quando si è iniziato a parlare del fidanzamento. Non sembra così colpito dalla notizia!
<< Cosa ne pensi di questa notizia? >> Gli domando.
<< Che è una bella notizia. Olga è così carina e presto ci darà un nipote,non potrei non essere contento di questo matrimonio. >> Afferma. Eppure dai suoi occhi non è uscita neanche una lacrima!
<< Non mi avevi mai detto di avere un figlio,così grande per di più. Sono sorpresa. Quando ti ho proposto di impegnarci sei fuggito come se andasse a fuoco l’edificio ed ora scopro che hai un figlio trent’enne. >> Protesta la tipa, poco più grande di Alex, che si è portato dietro per non sedere al tavolo dei single. Mi piacerebbe immensamente criticarlo ma non lo posso fare data l’età di Kelly. Per lo meno però,per me,sedurre delle ragazzine non è un’abitudine al suo contrario che lo ha fatto per tutta la vita.
<< Tesoro,era da parecchio tempo che non ci vedevamo. L’ho saputo anch’io da poco. >> Ribatte il cretino.
<< Con tutto il rispetto per la Signorina,ma non vedo perché dovrebbe conoscere le nostre dinamiche famigliari. >> Ribatte Marcella. Chiudo le mani a pugno fino a farmi diventare le nocche bianche. Dinamiche famigliari? Questo tale adesso è entrato a gamba tesa nella nostra famiglia! Prima di esplodere abbandono il tavolo,lasciando tutti di stucco. Sento mia moglie scusarsi con i presenti e mi segue.
<< Insomma,non riesci proprio ad evitare malumore neanche durante la festa di mio fratello e mia cognata?! >> Mi redarguisce.
<< Se vuoi,la prossima volta,sbotto al tavolo dinanzi a tutti! DINAMICHE FAMIGLIARI, MARCE?! ADESSO QUEL TALE E’ ENTRATO NELLA NOSTRA FAMIGLIA? SONO IO CHE HO CRESCIUTO ALEXANDER! PERCHE’ NON RIESCI A CAPIRE? MI SENTO GIA’ UNA MERDA E MI DEVO SORBIRE QUEL CRETINO DEL CAZZO CHE CHIACCHIERA AMABILMENTE CON MIO FIGLIO! ARRIVO A CASA MIA DI PRIMA MATTINA E LO TROVO CHE FA COLAZIONE CON VOI A QUELLO CHE ERA IL MIO POSTO! SE IL VOSTRO INTENTO E’ FARMELA PAGARE,CI STATE RIUSCENDO BENISSIMO! STO MALE,MARCE! >> Esplodo,sentendo gli occhi inumidirsi.
<< Lo so che stai male,te lo leggo in faccia. Ma cosa pretendi? Che ti perdoniamo così con uno schiocco di dita? Non pensi a quanto sono stata male io quando ti ho cacciato di casa? Non pensi a come si è sentito Alexander mentre consolava il mio pianto disperato? >> Mi domanda.
<< Ogni giorno,Marce. Penso ogni istante a quello che avete dovuto passare a causa mia! Ma non per questo posso accettare che mio figlio voglia cambiare cognome e che preferisca consigli di quello ai miei! >> Esclamo.
<< Non so cosa dirti,Russell. Devi accettarlo! Mario e Alex hanno in comune il patrimonio genetico ed è scontato che i due si frequentino. >>  Mi rammenta.
<< E’ così,quindi? Io sono più nulla per voi? 15 anni cancellati con un colpo di spugna! >> Constato,pur sapendo che la colpa è mia.
<< Non mi sono svegliata una mattina decidendo che ero stanca della mia vita e decidendo di cacciarti di casa,Russell! >> Mi redarguisce.
<< Ti prego Marce,dammi la possibilità di farmi perdonare! >> La imploro,attirandola a me. Le nostre fronti si accarezzano e mi beo del suo profumo, richiamando alla mente i nostri momenti intimi.  
 
Mi deliziai del profumo di miele che emanavano i suoi capelli,anche se eravamo ricoperti di sudore,dopo aver fatto l’amore. Benché l’aria condizionata fosse accesa,la stanza era calda assai. Fare l’amore con lei era sempre un’esperienza intesa! Le mie mani accarezzarono il suo collo,per poi scendere piano piano lungo tutto il corpo: i suoi seni conturbanti,il suo ventre piatto… Fu lì che mi soffermai,rivolgendo un pensiero amaro a una dura realtà che solo di recente avevo accettato.
<< Ci stai pensando di nuovo? >> Mi chiese. Annuii. Fu solo dopo diverso tempo passato con Alex che accettai l’idea che non avrei mai avuto figli miei ma non ne sentii più il bisogno quando guardai per la prima volta quei due occhioni verdi,come quelli della sua mamma.
<< Mi sembra di essere un uomo a metà e non è giusto verso di te! Forse dovresti ripensarci,mancano ancora dei mesi alle nozze,mi prenderò io la colpa! >> Blaterai. Marcella si mise a cavalcioni su di me,risvegliando il piccolo Russell,benché lo avessimo appena fatto due volte. Non ne avevo mai abbastanza di lei.
<< Smettila di dire sciocchezze. Vuol dire che non avrò altri figli. Io voglio sposarti e stare con te per il resto della vita,non desidero altro! Alexander ti adora ed è felicissimo di averti come papà! >> Mi fece notare, mentre mi accarezzava il petto.
<< Vorrò sempre bene a tuo figlio,come se fosse mio. >> Le promisi.
 
<< Spesso ci penso,domandandomi se non potrei sforzarmi di farlo. Ma non posso… Perché, per quanto mi sforzi, non riesco a giustificare le tue azioni! Sono sempre stata una brava moglie e il sesso tra di noi è sempre stato meraviglioso… quindi non capisco cosa possa aver fatto per meritare il tuo tradimento! >> Risponde, con la voce rotta dal pianto.
<< Io non ho giustificazioni. Sono stato un vile. Sono stato debole tanto da non riuscire a reprimere il più primordiale degli istinti! Mi dispiace Marce… quanto vorrei riportare indietro il tempo… >> Sussurro contro la sua fronte. Lambisco le sue guance con le mie mani, costringendola a guardarmi negli occhi.
<< Io non posso fare altro che prometterti che una cosa del genere non si ripeterà più. E’ stato l’errore più grosso della mia vita,che mi ha fatto perdere tutto! Se puoi perdonami amore mio. >> La supplico, accarezzando le sue gote con i miei pollici,prima di avvicinarmi lentamente a lei. Una speranza in me si accende quando mi accorgo che non arretra così trovo il coraggio di azzerare la distanza tra le nostre labbra sfiorando dolcemente il suo labbro superiore con le mie. Rabbrividisco, riassaporando le sue labbra di nuovo dopo tanto tempo! Non mi do per vinto notando che mia moglie è del tutto pietrificata,bensì l’attiro a me posando una mano alla base della sua schiena e trasformo il mio tentativo di baciarla in un bacio reale. Le lacrime salate si mescolano alla saliva e al suo rossetto. Rabbridisco di nuovo quando avverto la sua mano accarezzarmi la guancia e dentro di me sorrido avvertendo le sue labbra muoversi al ritmo delle mie. Mi sento in paradiso come se fossi giunto alla fine di un terribile incubo,pensando che avrei trascorso la vita senza di lei! La magia si spezza quando Marcella si separa improvvisamente da me.
<< Scusa,non avrei dovuto! >> Borbotto.
<< Non mi hai certo costretta. >> Risponde, cercando di cancellare le tracce di rossetto sbavato con i polpastrelli. Le allungo il mio fazzoletto.
<< Grazie. Vorrei chiarire che questo bacio non significa che tra di noi le cose sono cambiate! >> Precisa. Sospiro.
<< Lo capisco. >> Rispondo, osservando la sua schiena mentre torna verso la festa. Si sarà pentita? Io no! E’ stato sublime poter assaporare ancora una volta le sue labbra!
 
 
 
[Silvia]
<< Mi dispiace per come ho trattato tua mamma. Non l’ho fatto perché è tua madre e ho qualcosa contro di te. >> Rompe il ghiaccio, mentre sta cercando un abito che le stia, da quello che Giulia ha abbandonato qui.
<< Lo so. Lo hai fatto perché Jimmy è la tua nuova preda. >> Rispondo mordace.
<< Jimmy non è una “preda”, ti rammento che è un mio ex! >> Ribatte.
<< Sì, un ex che hai tradito e preso in giro. >> Specifico.
<< E’ stato un errore madornale a cui non posso più riparare. Lui mi odia! >> Esclama. No, non starà cercando di sfogarsi con me spero! Non posso affrontare anche questo oggi, dopo la lite fra Patrizia ed Ingrid e i malori di Giulia! Lena entra in bagno e si veste, togliendosi l’accappatoio con il quale si era asciugata, e continuiamo a parlare attraverso la porta.
<< E poi non conosci la storia secondo il mio punto di vista. Da una parte c’era la sicurezza che mi trasmetteva David, con cui ero fidanzata da qualche mese, e dall’altra c’era Jimmy che ha portato passione nella mia esistenza. Io non sono riuscita a scegliere, li amavo tutti e due. >> Mi racconta, anche se non le ho chiesto nulla.
<< La soluzione era facile: avresti dovuto scegliere colui che ti faceva sentire le farfalle nello stomaco! Dato che, palesemente , è Jimmy quello che ti trasmette tali sensazioni dovevi lasciare David, i suoi soldi e metterti con Jimmy. >> Le suggerisco, senza ottenere obiezione.
<< Perché lo fai? Sei sempre cattiva. Sembra che godi nell’ottenere l’odio di chi sta intorno. >> Le domando.
<< Non sono terribile con tutti ma solo con coloro che considero mie rivali, ho sempre avuto questo atteggiamento, appartiene al mio carattere. E poi dovrei accettare la predica da te? Nei corridoi dell’Ecomoda si parla ancora dello sgambetto che hai rifilato a Roberta Mora in caffetteria! >> Mi rimprovera. Sospiro perché mi secca constatare che sotto questo aspetto ci assomigliamo.
<< Ad ogni modo hai ottenuto quello che volevi dato che mia madre e Jimmy si sono lasciati. >> Le anticipo. Dopo tutto lo avrebbe scoperto prima o poi.
<< E lui si è messo con un’altra? >> Mi domanda.
<< C’è un’altra? Oltre a te, intendo! >> Esclamo. Credevo che il terzo incomodo fosse lei!
<< So che Jimmy frequenta Chiquinquirá, ma non so se la cosa sia cominciata prima di tua madre o mentre. >> Mi spiega.
<< Mia madre mi ha raccontato di averla incrociata a casa di Jimmy, quando era andata a prendere le ultime cose, mentre se ne andava. Comunque credi di riuscire a non gettarglielo in faccia con il solo fine di farla indispettire? Ne nascerebbe una scenata al quanto imbarazzante. >> Le ordino.
<< Sì, non glielo dirò. Ho promesso ai miei basta casini. >> Mi spiega. Bhe, i suoi poveri genitori rimarranno presto delusi, temo!
 
 
[Fernando]
Ringraziamo tutti quando i camerieri posano dinanzi a noi il secondo primo piatto del menù di questo pranzo. L’atmosfera a questo tavolo è tesa, complice anche il rapporto tra i miei zii che è divenuto difficile, e la presenza del padre di Paola che non credo sia così felice di sedere al tavolo di colui che gli ha portato via la moglie. Mio padre mi ha raccontato della loro separazione, dei vari tradimenti da parte di mio zio e della sua nuova relazione con la madre di Paola, avendo avuto queste informazioni da uno sfogo di mia zia. Fra tutti i motivi per cui un rapporto debba finire il tradimento proprio non lo tollero. 
<< Prima, durante l’aperitivo, non ho avuto il piacere di presentarmi alla sua incantevole fidanzata. >> Interviene il Rettore Castro, con cui ho scambiato qualche parola durante l’aperitivo. Guardo Paola accennando un mezzo sorrisetto, capendo che sta parlando di lei. Paola mi guarda piuttosto seccata.
<< Non è la mia fidanzata, è solo un’amica. >> Preciso.
<< Paola Ribeiro Solari, e mio padre Osvaldo Ribeiro. Più che altro sono amica della signorina Smith, la fidanzata del cugino del simpaticone che mi siede accanto. >> Ironizza Paola. Un ghigno compare sul mio viso.
<< A tal proposito, mi sembrava di aver sentito tramite i tuoi genitori dell’esistenza di una fidanzata. E’ rimasta a New-York? >> Mi domanda mio zio. Paola mi guarda con un certo stupore e sembra prendere male questa notizia.
<< Oramai state insieme da qualche anno. Quando avremmo il piacere di tirarvi il riso? >> Aggiunge mia zia.
<< Helena. Sei indiscreta! >> La redarguisce mio zio. A Gonzalo scappa un ghigno.
<< Bhe, detto da te… >> Borbotta Gonzalo.
<< Non c’è più alcuna ragazza. Ci siamo lasciati qualche settimana fa. >> Rispondo, interrompendo la diatriba, non specificando i motivi di tale rottura.
<< Mi dispiace figliolo, ci stava così simpatica. Abbiamo conosciuto Amanda durante una delle nostre numerose visite a New-York, avevamo anche conosciuto la sua famiglia. Persone davvero squisite. >> Racconta ai presenti mio padre. Serro la mascella perché l’ultima cosa che desidero è parlare di Amanda!
<< Caro, come mai vi siete lasciati? >> Mi domanda mia zia. Ma cos’è, un processo?
<< Io desideravo lasciare New-York, lei no e così abbiamo ritenuto più opportuno lasciarci. Non credo nelle storie a distanza. E così state aprendo una scuola privata? >> Domandi ai coniugi Castro, per cambiare discorso.
<< Mia moglie. Io ho solo messo il capitale. >> Risponde il marito.
<< Sì, è un mio sogno da sempre. Vorrei investire in un piano di studi che comprenda diverse attività extrascolastiche perché credo sia importante che i ragazzi di oggi sviluppino le loro potenzialità anche lontano dai libri. E poi non tutti sono destinati a diventare professori o ingeneri, magari i miei alunni troveranno la loro strada nello sport o nell’arte! >> Espone la Signora Castro.
<< Io ero una frana in matematica e nelle materie scientifiche. In compenso ho scoperto me stesso proprio nelle attività extrascolastiche, facendo teatro per tutti gli anni del liceo. >> Racconto.
<< Ma sa che pensavo proprio che una di queste attività potrebbe essere un corso di teatro? Quindi ha frequentato qualche scuola in materia? >> Mi domanda la Signora Castro.
<< Sì, mio figlio si è laureato con il massimo dei voti alla Juilliard School. >> Risponde fiero mio padre.
<< Ma io la conosco, ora che la guardo meglio. Lei è Nicolas Torres, proprietario del colosso televisivo? >> Domanda il Rettore a mio padre il quale annuisce.
<< E voi di cosa vi occupate, signori? >> Domanda il Rettore a mio zio e al padre di Paola.
<< Io posseggo una multinazionale che gestisce affari in vari settori. >> Spiega brevemente mio zio.
<< Io ho un’azienda che produce articoli di merceria. L’azienda di Daniele Valencia è una dei miei principali clienti. >> Spiega Osvaldo,come se dovesse giustificare la sua presenza a quest’evento.
<< Sarà proprio l’Ecomoda a confezionare le varie divise per la mia scuola. A dire il vero conoscevo già quell’azienda e i suoi membri perché i figli di Armando e Beatrice Mendoza, due dei figli dei coniugi Mora e i figli dei coniugi Valencia, sono stati miei alunni al liceo. E’ stato bello rivederli dopo tanti anni. >> Ci racconta la Signora Castro.
<< Pensi che Paola e Diego sono stati insieme. Piccolo il mondo,no? >> Interviene Kelly. Paola sfoggia un sorriso evidentemente di circostanza.
<< Quindi sei la sua ex ragazza? >> Domanda Wendy a Paola.
<< Sì. Siamo stati insieme diversi anni. Ottimo questo risotto, vero? >> Domanda Paola per spostare la conversazione su un altro tema.
<< Anch’io ho frequentato quel liceo. >> Specifica mio cugino.
<< Oh mio Dio, che figura! Gonzalo, giusto? Perdonami,non ti avevo riconosciuto. Sei cresciuto tanto! La tua fidanzata è incantevole. >> Si scusa la professoressa.
<< Non si preoccupi. Io ero un’altra sezione quindi non l’ho avuta come insegnante,non poteva ricordarsi di me. Le presento la mia fidanzata, Kelly Smith. >> Risponde Gonzalo. Le due si scambiano un “piacere” reciproco.
<< Ancora vino? >> Domando a Paola la quale accetta.
<< Signor Ribeiro, noto che abbiamo gli stessi gusti in fatto di vini. >> Osservo (dato che fra tutte le bottiglie presenti nel cesto al centro del tavolo io e lui stiamo bevendo dalla medesima), cercando di coinvolgere il padre di Paola nella conversazione. Il poveretto non sembra divertirsi granché allo stesso tavolo dell’amante di sua moglie. Gli sposi hanno un bizzarro senso dell’umorismo, visto come hanno gestito questo tavolo!
<< Quella per i vini è una passione che ho da quando ero ragazzo. >> Mi spiega.
<< Papà ha una bella cantina. >> Specifica Paola, accarezzandogli la mano sul tavolo.
<< Sarei molto curioso di vederla. Anche mio padre ne ha una molto ricca, che negli anni si è arricchita anche grazie al contributo del sottoscritto. >> Spiego.
<< Sei il cugino del mio socio in affari quindi tu e tuo padre siete i benvenuti. Potremmo invitarli a cena, cosa ne dici tesoro? >> Propone suo padre a Paola, la quale si strozza con il vino ed è costretta a tossire.
<< Facciamo quello che vuoi tu,papà. >> Gli risponde Paola. E così ho strappato a suo padre un invito a casa loro!
<< Gonzalo, ovviamente siete invitati anche tu e la tua fidanzata. Non abbiamo ancora avuto occasione di festeggiare la nostra società. Sono i benvenuti anche tuo fratello e sua moglie. >> Specifica Osvaldo.
<< Grazie Signor Ribeiro. >> Ringraziano coralmente mio cugino e sua moglie.
<< Che invito gentile, grazie mille Osvaldo. Dato che il vino non mancherà dovremmo pensare a qualcos’altro da portare. Amore, ti viene in mente qualcosa? >> Domanda Kelly a mio cugino.
<< Non disturbatevi. Penseremo a tutto noi. >> Cerca di rifiutare il padre di Paola.
<< Non esiste, signor Ribeiro. E’ nostra abitudine portare un cadeau ai padroni di casa per un invito a cena. >> S’intromette mio padre.
<< Amore,sei un po’ strano! >> Esclama Kelly, rivolgendosi a mio cugino.
<< Ho solo mangiato di fretta il risotto e ho un po’ di mal di stomaco ma adesso mi passa. Potremmo pensare al dolce. >> Propone mio cugino.
<< E così verrò a casa tua! >> Sussurro a Paola, mentre suo padre è impegnato a parlare con il mio e non può sentirmi. I camerieri fanno il giro per chiedere chi desidera il bis.
<< Correzione: a casa di mio padre. Io vivo altrove. >> Specifica.
<< L’importante sarà passare del tempo insieme! >> Esclamo. Paola scuote la testa.
<< A tal proposito, al massimo per la settimana prossima avrò rimosso tutte le mie cose da casa tua così potrai riprendere possesso quando vorrai. >> Interviene Kelly.
<< Perfetto. >> Risponde Paola.
 
 
[Jimmy]
Devo smetterla di farmi illusioni su di lei: non perderà mai la sua aura di femme fatale! Quando è tornata al tavolo con Silvia è ricominciato il teatrino di scuse con quel tale,che non fa che buttare l’occhio nella sua scollatura! Non mi alzo dal mio posto per raggiungerlo e spaccargli la faccia solo per amore dei miei genitori che morirebbero se sapessero che ho fatto una scenata a questo ricevimento per Lena Huber! Se questo tale avesse un po’ di classe avrebbe seguito la sua ragazza pazza abbandonato questa festa.
<< Non capisco perché non abbia seguito la sua ragazza psicopatica. >> Borbotto sotto voce, verso Francesco che mi siede accanto,il quale trattiene una risatina. Mi va il sangue alla testa quando Lena ride per qualcosa che ha detto quel damerino!
<< Stai calmo,dai. Ha smesso lei con le scenate di gelosia e vuoi esordire tu? >> Mi domanda Francesco.
<< Io non sono di certo geloso! Penso solo che,dopo quanto accaduto,avrebbe dovuto avere la decenza di lasciare il ricevimento! >> Obbietto. Francesco e il suo ragazzo si scambiano un’occhiata complice.
<< E cosa fai di bello nella vita? >> Le domanda il tale.
<< Studio scienze del turismo. E lavoro nell’azienda di cui è socia mia madre. >> Risponde Lena.
<< Tua madre è…? >> Domanda il tizio.
<< Camilla Mendoza Huber. Lavoro all’Ecomoda, così come Silvia e Jimmy. >> Specifica Lena.
<< Studi, lavori… sei una ragazza intraprendente quindi! >> Esclama il tale facendole gli occhi dolci. Ma cazzo, la sua ragazza è appena andava via inviperita dalla gelosia!
<< Sì, molto intraprendente. >> Borbotto, mal celando il commento con un colpo di tosse. Lena mi lancia un’occhiataccia.
<< Io sono un’agente immobiliare. Quindi, se dovesse servirti casa, posso aiutarti! >> S’intromette Giulio, stemperando la tensione che ho creato. I presenti celano un sorriso divertito.
<< Grazie per l’informazione,Giulio. >> Risponde il tizio, evidentemente poco interessato a Giulio e alla sua vita!
<< E tu di cosa ti occupi? Anche tu lavori nel mondo della ristorazione come tuo fratello? >> Gli domanda Lena.
<< No. Io sono un assistente di cattedra. E’ una tradizione di famiglia quella della carriera accademica quindi qualcuno doveva tramandare tale tradizione! >> Spiega il tizio. Non ho speranza contro uno così! Vengo distratto quando mi arriva una chiamata e leggo sul display che si tratta di Chiqui. Rifiuto la chiamata ma senza farlo capire ai presenti dopo di che mi porto il cellulare all’orecchio e fingo di parlare con lei.
<< Ciao, che piacere sentirti… No, sono ad un ricevimento di nozze… E’ un vero peccato, facciamo per domenica prossima?... Ma certo che non vedo l’ora di vederti… A presto, un bacio! >> Parlo da solo. Sono patetico! Ma cosa dovrei fare? Starmene qui a guardarla chiacchierare amabilmente con quel tale e rodermi?
<< Qualche nuova amica? >> Mi chiede Lena. Lancio uno sguardo a Silvia. Ho agito senza pensare al fatto che la figlia della mia ex siede a questo tavolo! Silvia ricambia lo sguardo mentre sorseggia del vino.
<< Forse! >> Mi limito a rispondere.
<< Comunque devo dire che nel ristorante di tuo fratello si mangia davvero bene! >> Civetta Lena con quel tale. Sì,rasento il patetico!
<< Se vuoi potremmo cenare lì insieme una di queste sere? >> Si fa avanti il tale. Serro ma mascella.
<< Ti farò sapere. >> Si limita a rispondere lei,senza sbilanciarsi con un sì o con un no.
<< Ho visto che hai rifiutato la chiamata di quella modella. Non temere,terrò il tuo segreto! >> Mi sussurra Silvia,seduta alla mia destra.
<< Non serve che mi dici che sono patetico,lo so da me. Comunque grazie. >> Le rispondo.
<< Io ho passato da poco la fase del patetico. Ho baciato un altro dinanzi a Giulio solo per indispettirlo. >> Mi narra.
<< Quello che ho appena fatto io è molto peggio. Lo dirai a tua madre? >> Le domando.
<< Cosa,che sei il sottone di Lena o che quella modella ti ronza intorno? No,non temere. E poi,senza offesa,ma ho sempre pensato che foste male assortiti. >> Mi rivela.
<< Mi dispiace davvero per come è finita con tua madre. Spero che possa trovare l’uomo giusto prima o poi. >> Rispondo. Dopo tutto con Alma sono stato bene!
<< Ne dubito! Mia madre in ambito sentimentale ha qualche pianeta contro,va sempre storto qualcosa. Perché invece di portare avanti questa pantomima non dici a Lena quello che provi? >> Mi consiglia. Ogni tanto butto un’occhiata a Lena per accertarmi che non senta questo colloquio con Silvia,nonostante stiamo parlando si sottecchi. E’ concentrata ad ascoltare cosa le dice quel tale!
<< Perché ho paura! Ho paura che finisca com’è finita 7 anni fa,temo si soffrire ancora. >> Le confido.
<< Anch’io avevo una paura matta quando mi sono resa conto di essere pazza di Giulio. Temevo che sarei finita sedotta e abbandonata ed invece le cose vanno alla grande. Se non gli avessi concesso una chance me ne sarei pentita. Lena mi sta sull’esofago per ovvie ragioni,ma se è a lei che pensi sempre dovresti almeno provarci prima di darti per vinto. >> Mi consiglia.
<< Ma ci abbiamo già provato. >> Le faccio notare.
<< Eravate amanti clandestini,non uscivate mai dalla camera da letto,per quanto ne so. Avete provato a vivere una relazione normale? >> Mi domanda.
<< In effetti no! >> Constato. Potremmo mai essere due fidanzati comuni?
<< Cos’avete da confabulare tanto voi due? >> Ci interrompe il suo ragazzo.
 
 
[Cèsar]
E’ bellissimo non doverci più nascondere. A queste festa ci stiamo tenendo per mano, baciando e parlando come fanno due fidanzati, dato che non dobbiamo più nasconderci dalle nostre famiglie. I presenti ci hanno guardato, borbottando, per tutto il tempo ma non ci importa niente della loro opinione.
<< Io vado al bagno, di nuovo. Chi mi accompagna? >> Domanda mia cognata Giulia, alzandosi, mentre questo lungo pranzo di mille portate giunge al termine. Tra non molto sarà il momento del primo ballo e Massimiliano farà la sua proposta a Giulia!
<< Ti seguo. Devo rifarmi il trucco. Mamma, Isa, Roby venite anche voi? >> Domanda Camilla alle altre donne presenti al tavolo. Il trio si scusa e si alza, non prima di aver baciato castamente il proprio fidanzato o marito. Nel tragitto anche mia madre si unisce a loro.
<< Ho un grosso problema. >> Annuncia Massimiliano, facendo cenno a Giulio di raggiungerci. Vedo che posa un bacio sulle labbra alla sua ragazza prima di allontanarsi per sedersi al nostro tavolo.
<< Del tipo? >> Domanda Diego.
<< Giulia ha sentito due camerieri parlare della proposta. I due hanno praticamente detto tutto: che qualcuno della famiglia Valencia farà la proposta, che Michael ha chiesto di abbassare le luci e che un altro dei suoi fratelli ha chiesto di inserire una canzone. Giulia pensa che sarai tu a fare la proposta a Cèsar! >> Annuncia rivolgendosi al mio ragazzo. Mi va di traverso del vino.
<< Ecco perché mi ha guardato in modo strano fino ad ora. >> Osserva il mio amore.
<< Farai a proposta a Giulia? >> Domanda Lorenzo a Massimiliano il quale annuisce.
<< Volevo. Ma quei due hanno rovinato la sorpresa. La cosa più avvilente è che non la attraversa proprio l’idea che potrei essere io a l’autore di tale proposta. >> Constata avvilito Massimiliano.
<< Voglio bene a mia sorella, ma sappiamo tutti che non è un premio nobel per l’intelligenza. >> Ironizza Giulio.
<< Non ti sembra positivo? Giulia non se lo aspetta minimamente. Per tutta la giornata attenderà la proposta di nozze da parte di suo fratello al suo fidanzato ed invece, bum, sarà lei a ritrovarsi con un anello al dito. >> Osserva Armando.
<< Papà ha ragione. Sfrutta questo a tuo favore, lascia che creda che sarà Michael a farle la proposta. >> Conviene Diego.
<< E se non dovesse accettare? Dato che non considera minimamente l’idea che possa chiederla in moglie forse non vuole sposarsi. E poi con mia madre che sta per arrivare e che a stento sta digerendo la notizia della gravidanza… >> Si crogiola nelle sue insicurezze Massimiliano.
<< Ma non lo fai anche per questo? Per dimostrare a tua madre che fate sul serio e che Giulia ti vuole per sempre. >> Gli rammento.
<< Dai, basta dubbi. Procederemo con il piano come concordato. >> Cerca di infondergli fiducia Giulio, con una pacca sulla spalla, quando gli sposi si avvicinano a noi.
<< Tutto bene? >> Domanda mio suocero.
<< Sì, era tutto ottimo, vino compreso! >> Esclama Diego.
<< Armando, dato che non intendo rovinare la mia festa di nozze, mi auguro che sarai tu a parlare con tua sorella e tuo cognato circa il comportamento di tua nipote perché se lo faccio io finisce male. Quella scena è stata imbarazzate, come minimo! >> Esclama mia suocera, al quanto contrariata da quanto accaduto.
<< Mamma, lungi da me difenderla, ma stavolta Lena ha delle attenuanti. Quella tipa era una squilibrata totale, in preda alle allucinazioni e divorata dalla gelosia. E’ esplosa contro Lena senza un motivo reale ed è stata la prima a offenderla. Eviterei scenate per oggi! >> Interviene Giulio.
<< Giulio ha ragione. Meno ho a che fare con quella famiglia e meglio sto. Cara, continuiamo il giro? >> Propone mio suocero a sua moglie.
 
 
[Isabella]
Diego non ha resistito e ha condiviso con me la notizia. Oggi la mia neo-sorella riceverà la proposta di matrimonio dal suo fidanzato, sono troppo contenta perché sono entrata nella famiglia di mio padre giusto in tempo per godere di tutti questi momenti così commoventi e irripetibili!
<< Ti vedo particolarmente allegra. Sono contenta, considerando in che modo è iniziata la giornata. >> Osserva Camilla, mentre si ritocca il rossetto, rivolgendosi a mia sorella.
<< Bhe,  è una bella festa e potrebbe anche diventare più bella! Io ho finito, torno al tavolo! >> Esclama contenta Giulia prima di imboccare la porta. Chiudo il mascara e raduno i miei pochi cosmetici (ma sempre più numerosi da quando frequento Giulia) e li rimetto della pochette, prima di seguirla.
<< Cosa vuol dire che questa festa potrebbe diventare ancora più bella? >> Le domando, procedendo verso il tendone. Giulia si guarda attorno prima di avvicinarsi a me per sussurrare.
<< Giuri di non dirlo a nessuno? Lo sappiamo solo io e Massimiliano, e te tra poco! >> Esclama. Annuisco e mi spiega tutto. Giulia pensa che sarà uno dei nostri fratelli a fidanzarsi ufficialmente!
<< … Quindi, considerando che David ha già dato, deve trattarsi per forza di Giulio o di Michael. Ma io sono più propensa per la seconda ipotesi. >> Conclude, senza minimamente considerare la terza ipotesi che sarebbe quella corretta!
<< Ora capisco le strane occhiate che lanciavi a nostro fratello. >> Osservo.
<< Si notava molto? E’ che sono così eccitata! Sono sicura che piangerò moltissimo. >> Risponde. Eccome se lo farai! Esauriamo l’argomento quando veniamo raggiunte dalle altre. Nella direzione opposta vedo arrivare Francesco il quale mi ferma.
<< Ci vediamo al tavolo. >> Si congedano le altre presenti.
<< Fra,cosa succede? >> Gli domando.
<< Devi parlare con tuo padre e scoprire chi è che ha beccato me è Class insieme! >> Esordisce, per poi spiegarmi tutto. Fantastico! Un altro problema da risolvere!
 
 
[Mario]
Tra una portata e l’altra mi scuso con i miei compagni di tavolo, alzandomi per raggiungere il tavolo di mia nipote.
<< Salve a tutti. E’ una bella festa, no? >> Esordisco, riscuotendo consensi. I camerieri cominciano il giro per raccogliere i piatti vuoti dove abbiamo appena terminato di mangiare un ottimo filetto.
<< Sai Zio, stavamo giusto parlando dell’Ecomoda. Mi piacerebbe se fosse la tua azienda a confezionare i nostri abiti per il matrimonio, sarebbero modelli esclusivi! >> Esclama mia nipote.
<< Di solito l’Ecomoda non si occupa di abiti da sposi. Bisognerebbe chiedere ad Ugo Lombardi ed a Camilla Mendoza se lo farebbero free-lance! >> Suggerisco.
<< Amore, stavo anche pesando di fare un salto a Los Angeles. Devo andare a trovare mia madre e deve ancora sapere della gravidanza. >> Annuncia mia nipote verso il suo fidanzato. Lo osservo.
<< Mi sembra giusto. >> Si limita a rispondere il tale.
<< Tua madre vive lì? La conosceremo per le nozze? >> Interviene il cugino del fidanzato di mia nipote.
<< Purtroppo no. Mia madre è in coma da molto tempo e mio padre non c’è più. Benché so che non mi può sentire io le parlo comunque e le racconto tutto! >> Spiega. Sorrido con malinconia. Mia sorella sarebbe stata felice di diventare nonna! Mia nipote si asciuga delle lacrime che le sono sfuggite.
<< Tesoro, sono certa che ti possa sentire. Ti staremo accanto noi per tutti i preparativi, non temere! >> La rincuora sua suocera, che diverrà per me una sorta di consuocera dato che, con la morte di suo padre, sono io il parente maschile più prossimo di Kelly.
<< Senza di voi e zio Mario non so come farei. Zio, vorrei che fossi tu ad accompagnarmi all’altare! >> Mi rivela mia nipote. Le accarezzo una guancia con le nocche delle dita.
<< Sarebbe un onore per me! >> Rispondo. Dato che non ho figlie femmine questa sarà una buona occasione per rifarmi.
<< Tesoro ti va di accompagnarmi a Los Angeles? >> Domanda Kelly al suo fidanzato, il quale esita nel presentare la sua risposta.
<< Dovrei sposare qualche impegno ma non dovrebbero esserci problemi. >> Accetta alla fine. Non riesco ad inquadralo bene, non mi convince del tutto! Mi sembra così freddo!
 
 
[Nicola]
Adesso che Patrizia avrà capito che Roberta non ha mai ricevuto quella missiva (supponendo che suo marito dotato di intelletto le abbia suggerito che potremmo averla fatta sparire) quanto tempo passerà prima che Roberta scopra che non è vero che la sua madre biologica non l’ha mai cercata o considerata? Ore? Giorni? Accarezzo la mano di mia moglie sul tavolo, consapevole del fatto che pensa costantemente a ciò. Quanto a me, invece, sono angosciato anche da un altro aspetto di questa faccenda.
 
15 anni. La mia piccola principessa era già in piena adolescenza ed era la regina della festa. Il tradizionale party per i suoi 15 anni stava procedendo al meglio: tutti i suoi amichetti si stavano divertendo e i miei nipoti festeggiavano la cugina contenti. L’atmosfera era frizzante, complice anche lo spirito natalizio e le luci colorate delle varie decorazioni natalizie. Mia moglie ed io ci abbracciammo non reprimendo un sorriso osservando il nostro secondogenito, allora dodicenne, discutere con la sua sorellina di sei anni per chi si sarebbe aggiudicato l’ultima girella di pan brioche farcita con il prosciutto cotto.
<< Sei cattivissimo! Se non me la dai vado di sopra e uso le tue riviste di computer per fare i miei lavoretti con la carta! >> Lo minacciò la mia ultimogenita.
<< Sei una peste. A te neanche piace il prosciutto cotto, vuoi solo infastidirmi. >> Protestò il fratello.
<< Cosa ne dici? Interveniamo prima che volino i vassoi? >> Proposi a mia moglie, la quale prese per mano la piccola Olga affinché si dirigesse con lei in cucina per prendere altri stuzzichini. In mezzo alle varie coppiette di adolescenti che ballavano nel mio salotto sgomberato dal mobili per la grande occasione, vidi correre Lorenzo inseguito dalla festeggiata che gridava il suo nome in modo non proprio affettuoso. Scuotendo la testa mi chiesi quale altro amichevole scherzo le avesse fatto il figlio quattordicenne del mio migliore amico! Mi recai verso la porta quando suonarono al campanello. Ma chi poteva essere? Mia moglie, di ritorno dopo aver rifornito gli stuzzichini terminati, mi raggiunse.
<< Buonasera. Ho un pacco per la signora Roberta Mora! >> Annunciò il corriere.
<< Signorina. Roberta è mia figlia è sta festeggiando i suoi 15 anni. >> Precisai. Sarebbero passati ancora tanti anni prima che potessero chiamarla “signora”, così come la mia piccola Olga!
<< Mi scusi. Metterebbe una firma qui, per cortesia? >> Mi chiese. Sveltimmo la pratica prima di salutarlo chiudendo la porta. Raggiunsi mia figlia, ancora intenta a discutere con il mio nipote putativo.
<< Tesoro, c’è un pacco per te. Sembra un regalo. >> La informò mia moglie.
<< Un altro regalo, che bello! Cosa sarà? >> Si chiese, con entusiasmo, strappando la parte superiore dell’anonima busta d’imballaggio. Infilò dentro la mano e ne estrasse una scatoletta quadrata. Gettò la busta per terra.
<< Tesoro, capisco che sei eccitata ma ricordati come ci si comporta. >> La redarguì dolcemente mia moglie, raccogliendo da terra la busta. Rimanemmo di stucco quando, aprendo quella scatola, osservammo quegli orecchini di diamanti. Mia moglie ed io ci guardammo. Leonora analizzò la busta ma non vi era scritto alcun mittente, ma a noi non serviva alcuna etichetta o segno di penna per sapere da dove provenissero. Solo una persona poteva permettersi un regalo così costoso e avrebbe avuto la faccia tosta di mandarglielo.
<< Roby, ma sono stupendi! >> Esclamò mia nipote Camilla di un anno più grande.
<< Sono diamanti veri. Papà ne ha regalato un paio uguali alla mamma per il loro anniversario. >> Aggiunse Diego.
<< Chi fa certi regali ad una pulce di 15 anni? Non può trattarsi di… >> Intervenne Lorenzo, beccandosi un pugno sullo stomaco da parte di mia figlia. Dovette sospendere la frase per via del dolore.
<< Grazie, davvero affettuosa! >> Ironizzò. Leonora mi prese per mano costringendomi ad andare in cucina. Richiuse la porta quando fummo dentro di essa.
<< Glieli ha mandati quella maledetta! >> Esclamò fuori di sé.
<< Stai calma tesoro. Non ne abbiamo la certezza. >> Precisai.
<< SONO ORECCHINI DI DIAMANTI, NICOLA! GLI STESSI DIAMANTI PER CUI QUELLA DONNA HA BARATTATO SUA FIGLIA! IL SUO SENSO DELL’UMORISMO E’ COME MINIMO ABBERRANTE! >> Esclamò furiosa, gettando in terra l’imballaggio di quel cadeau, che si era portata dietro con l’intento di buttarlo via. Corrugai la fronte quando vidi una busta da lettere sporgere fuori dal sacchetto. Mi chinai per raccoglierla e mia moglie mi si accostò, esortandomi ad aprirla. Nei pochi minuti seguenti ci concentrammo nella lettura.
<< E’ una fortuna che Roberta non l’abbia trovata. >> Constatò Leonora, riponendo quella lettera nella propria busta per poi posarla sul tavolo. Si passò le mani sul volto. Dopo aver letto quella lettera mi chiesi se fosse corretto manipolare la mente di nostra figlia facendole credere che la donna che l’aveva messa al mondo non volesse neanche conoscerla. O se sarebbe stato più giusto concederle la libertà di decidere se frequentarla o meno, senza influenzarla.
<< Penso spesso al momento in cui le diremmo la verità sulla sua nascita. Fino ad ora ai suoi occhi sono sempre stata una madre per lei, e se dovesse cambiare idea una volta saputo tutto? >> Si chiese tormentata dal pensiero di cosa sarebbe avvenuto quando le avremmo detto tutto. Le raccolsi le mani portandomele al petto.
<< Piccola mia, tu sei la sola mamma di Roby. La sola donna, (escludendo Betty, Giulia, Margherita e mia madre) che le abbia cambiato il pannolino, che l’abbia aiutata nei compiti, che le abbia letto le fiabe e che l’abbia aiutata a prepararsi per la sua quinceañera e questo non cambierà quando scoprirà che non possiede il tuo DNA! Roby ti è affezionata e questo non muterà! >> La rassicurai.
<< Io voglio esserne certa. Non la voglio perdere! >> Esclamò in preda alla disperazione.
<< Cosa vuoi dire? >> Le chiesi.
<< Mi devi fare una promessa. Che quando le diremo che non sono la sua madre biologica cosa che, fosse per me, eviterei di fare… >>
<< Tesoro, abbiamo deciso che glielo avremmo detto quando sarebbe stata abbastanza grande. Ha iniziato il liceo che è frequentato anche da Giulio e David Valencia, vuoi davvero rischiare che scopra questa notizia nei corridoi scolastici, ammesso che Daniele e Patrizia lo abbiano raccontato ai suoi figli, invece che da noi? >> Le chiesi. Non sarebbe stato giusto!
<< Glielo diremo, so che non c’è scampo da questo. Ma devi promettermi, se mi ami, che non menzioneremo i tentativi di quella donna di conoscerla. >> Mi chiese. Sbarrai gli occhi. Leonora mi accarezzò le guance.
<< Nicola, io farò quanto è in mio potere per proteggere Roby e vorrei il tuo appoggio! >> Esclamò, accarezzando le mie gote. Abbassai lo sguardo. Glielo lessi negli occhi: non stava scherzando. Era pronta a tutto per impedire un rapporto tra la nostra bimba e la donna che si era disfatta di e lei non sapevo come biasimarla. Anche se il suo piano scatenava in me dei dubbi. Anch’io non volevo che mia figlia frequentasse quella donnaccia che in passato mi aveva usato come uno straccio per poi abbandonare mia figlia, ma una parte di me si domandava se fosse giusto in qualche modo manovrare le decisioni di nostra figlia. Chiusi gli occhi immaginandomela tra qualche anno su una passerella a sculettare anziché china sui libri, o all’altare con il pancione a fianco di un uomo di cui era stata l’amante fino a ieri anziché a braccetto dell’uomo che ama alla follia.
<< Va bene. Faremo come dici tu. >> Acconsentii. Leonora mi baciò prima di affidarmi la lettera.
<< Faremo in modo che sparisca per sempre. Non voglio rischiare che la trovino nella spazzatura, tienila in tasca e quando se ne saranno andati tutti e i bimbi saranno a letto la bruceremo nel camino. >> Decise. Ubbidii infilandomi la lettera nella tasca interna della giacca. Leonora non ha mai saputo che quella sera ho sostituito la missiva con un foglio qualsiasi per poi gettare la busta tra le fiamme. Non so perché ho agito così, forse per prendere tempo e meditare quella decisione. Forse perché ho pensato che presto o tardi Roberta avrebbe avuto bisogno di sapere che Patrizia non l’aveva abbandonata senza mai voltarsi indietro, anche se ciò avrebbe significato la perdita della sua stima verso di noi.
 
<< Dottor Mora, Signora Mora, che piacere rivedervi. >> Ci saluta Ricardo Camacho, avvicinandosi al nostro tavolo con la sua signora. Ci salutiamo con cortesia, dato che durante l’aperitivo non ci siamo incontrati. Quei due megalomani hanno invitato mezza città.
<< Ricardo, ti ricordi di Marcella Valencia e di MariaBeatrice Valencia? >> Faccio notare a Ricardo. Marcella e sua sorella si alzano e proseguono i saluti di tiro. Ci raggiunge anche un giovanotto.
<< Vi presento Pablo, il nostro ultimogenito. >> Lo presenta Ricardo.
<< Loro sono Olga, la nostra ultimogenita, e il suo fidanzato Alexander, il figlio di Marcella. Russell McNamara, il marito di Marcella. Camilla Mendoza e suo marito Kristoff, e per finire Mario (che conosci già) e la sua accompagnatrice Erika. >> Espongo. Ricardo e Mario si scambiano una vigorosa stretta di mano.
<< Tuo figlio Cèsar dov’è? Vorrei porgergli personalmente le mie congratulazioni, e colgo l’occasione per fare altrettanto anche verso te e la tua signora! >> Esclama Ricardo. Lo guardo perplesso dopo aver scambiato uno sguardo con mia moglie.
<< Di cosa parli, Ricardo? >> Gli domanda mia moglie.
<< Ne parlano tutti sulla pagina instagram del fidanzato di vostro figlio, Michael Valencia. E’ da qualche ora che si parla del fidanzamento ufficiale! >> Mi informa Ricardo. Sono costretto ad appoggiarmi allo schienale foderato della sedia per non svenire! Ma che bisogno c’è di correre in questo modo?!
<< Ricardo, me sei sicuro? Magari hai frainteso. I due stanno insieme sì, ma probabilmente i followers di Michael ci stanno ricamando sopra! >> Interviene la mia consuocera.
<< No, Signora. La ragazza che ha commentato, presente a questo ricevimento, è una mia amica e mi ha detto di aver sentito Giulia Valencia dire che suo fratello chiederà la mano del suo ragazzo a questo ricevimento! >> Spiega il figlio di Ricardo, più afferrato di noi in materia. Mi passa il cellulare e lo afferro iniziando a scorrere varie foto di shooting fotografici di Michael, soffermandomi sui commenti. E’ come ha detto Pablo Camacho: una tizia scrive “Sarò presente in un momento  così commovente! Siete una bellissima coppia, congratulazioni per tutto!”, il tutto corredato di faccine con gli occhi a cuoricino, il simbolo delle fedi nuziali e un'altra faccina raffigurante due uomini con un cuoricino sopra le teste, come le faccine che ci sono su whastapp. Alex si porta una mano alla fronte.
<< Grazie mille per la notizia! >> Esclamo, raggiungendo il tavolo di mio figlio. Mia moglie, mia figlia e il suo fidanzato mi seguono.
<< Salve a tutti! Michael, ti potrei parlare in privato un secondo? >> Esordisco.
<< Nicola, prima ti posso parlare in privato io? >> S’intromette Alex.
<< Qualunque cosa sia, questo ha la precedenza, scusa! >> Esclamo.
<< Papà, cosa succede? >> Mi domanda mio figlio.
<< Da quanto non apri la tua pagina insta… ista… >> Tento di dire. Non sono pratico di piattaforme e cose varie, dato che non è fra i miei interessi postare foto di me, dei miei interessi e della mia famiglia, in balia di tutti.
<< Instagram? >> Suggerisce mio genero Lorenzo.
<< Sì, quello! >> Esclamo.
<< Da questa mattina. Perché? >> Mi domanda dubbioso l’altro mio genero.
<< Dovresti guardare. >> Lo esorto. Estrae dalla tasca interna della sua giacca il suo smartphone, apre la suddetta pagina e si porta immediatamente una mano alla fronte.
<< Ok, c’è una spiegazione valida a tutto questo! >> Annuncia.
<< Non sono riuscito a fermarlo prima che venisse qui. >> Spiega Alexander.
<< Tesoro, direi che sarebbe meglio discuterne in privato! >> Esclama mia moglie, rivolgendo un vezzeggiativo d’affetto al ragazzo di nostro figlio.
<< Insomma, cosa succede? >> Domandano coralmente spazientiti mio figlio e Armando.
<< Non serve, Cèsar ed io non stiamo per sposarci. Si tratta di un pettegolezzo. Nessuna proposta all’orizzonte. >> Mi spiega Michael. Sono sempre più confuso!
<< Ah, si tratta di questo. Esatto papà, nessuna proposta ufficiale quindi puoi tornare a respirare. >> Sottolinea mio figlio. Mi tranquillizzo.
<< Tutta questa tragedia greca per questo motivo? >> Interviene mio genero Lorenzo, beccandosi una gomitata di richiamo da parte di mia figlia.
<< Allora sono un po’ confuso. La persona che ha diffuso tale pettegolezzo dice di aver sentito Giulia parlarne, perché hai diffuso questa voce? >> Le domando. Alcuni presenti al tavolo la fissano, tranne Diego, David, mio figlio, Michael e Massimiliano i quali sembrano piuttosto imbarazzati.
<< Bhe… Io… Avrò capito male! >> Esclama Giulia a mo’ di scusa.
<< Io non sto capendo molto della situazione. >> Borbotta Camilla.
<< Meglio non fare domande, tesoro! >> La esorta il suo fidanzato.
<< Sì è trattato di un equivoco quindi. Meraviglioso! Nicola, torniamo al nostro tavolo? >> Mi esorta Alexander.
<< Mi piacerebbe solo capire come si è caduti in questo equivoco, dato che tutti al ricevimento stanno parlando del fidanzamento ufficiale di mio figlio, stando a quello che mi ha riferito Ricardo Camacho! >> Affermo, rivolgendomi a Giulia.
<< E va bene. Io ho sentito parlare due camerieri i quali dicevano che tu e un altro dei nostri fratelli avevate dato disposizioni per una proposta di mano che avverrà nella nostra famiglia. Dato che David ha già attraversato tale fase ho pensato si trattasse di Michael. Io l’ho detto solo a Massimiliano, devono averci sentiti! >> Spiega Giulia, puntando l’indice Michael quando afferma “tu”.
<< Quindi se non sei neanche tu rimane solo Giulio. >> Ipotizza Giulia. Quasi mi spavento quando, Massimiliano, si alza d’impeto e quasi mi travolge con la sua sedia.
<< Ma cosa gli prende? >> Si domanda Lorenzo. Armando e sua moglie scrollano le spalle.
<< Certo che ha avuto un’aria strana per tutto il corso del pranzo! >> Osserva Armando. Massimiliano raggiunge il piccolo palco alla fine dell’area vuota dove si ballerà, chiacchiera brevemente con il Dj prima di afferrare il microfono. Mia moglie ed io ci guardiamo con un certo stupore. E’ lui allora il fautore di questa proposta! Giulia osserva la scena completamente sgomenta.
<< Scusate, gradirei la vostra gentile attenzione. >> Esordisce il ragazzo. Veniamo raggiungi dagli sposi, ancora intenti a fare il giro dei tavoli per i saluti.
<< Dunque. Scusate se vi annoierò con questo discorso, alla fine del quale capirete il perché di questa piccola intromissione. Avevo preparato un piano per oggi, ma purtroppo le circostanze mi hanno spinto ad effettuare questa piccola incursione sul palco. Prima di cominciare avrei un piacere da chiedere al nostro gentile Dj: non è che c’è in giro una chitarra acustica? >> Domanda voltandosi verso il Dj, il quale scuote il capo.
 
 
[Helena]
Lo so che non potrò evitare in eterno che i miei figli parlino con il mio ex marito. Marcus potrebbe andare a trovare Gonzalo al lavoro e dirgli tutto e, finché saranno qui, potrebbe approfittare della mia assenza a casa per passare e parlare con Sebastian e sua moglie. Quando accadrà sarò io a passare dalla parte della cattiva! Tuttavia farò il possibile che impedire che mio nipote nasca e cresca con due genitori che vivono divisi e poi questa ragazza mi sta molto simpatica. La poverina non ha più suo padre,sua madre è costretta a letto e l’unico parente prossimo è suo zio. Sarò ben lieta di aiutarla con i preparativi delle nozze! Sebastian sembra aver preso bene la notizia di questo nipote in arrivo. La stessa cosa non posso dire di mia nuora Angelina. Dopo la morte della madre la colpisce anche questa tegola!
<< Tesoro,tutto bene? >> Le domando, quando gli uomini del tavolo e i coniugi Castro si sono allontanati chi per fumare e chi per recarsi all’open bar, dato che il pranzo è terminato. E’ silenziosa e pensierosa.
<< Sì, Helena. Come puoi ben immaginare non sono così in vena di fare festa. >> Risponde.
<< Ho saputo e ti rivolgo le mie condoglianze. >> Interviene la mia prossima nuora.
<< Grazie! >> Si limita a rispondere Angelina.
<< E’ solo questo,o sei giù per quello che sappiamo? Sai che con me puoi confidarti! >> Esclamo, accarezzandole un braccio.
<< Bhe in effetti la notizia mi rende un po’ triste. >> Ammette.
<< Vi lasciamo sole! >> Interviene la figlia della donna che mi ha soffiato il fidanzato anni orsono ed il marito oggi.
<< Magari,sarebbe cosa gradita! >> Esclamo pungente. Anche Kelly fa per alzarsi.
<< Kelly,se vuoi rimanere per me non ci sono problemi. Presto farai parte della famiglia. >> Interviene Angelina. Paola si allontana lasciandoci da sole.
<< Non vorrei crearvi fastidio. Magari volete parlare privatamente. >> Cerca di congedarsi.
<< Sebastian ed io stiamo cercando di vere un figlio,ma la strada è tortuosa. Quindi scusami se non sono così espansiva con te,non è cattiveria bensì invidia! >> Esclama Angelina confidando il motivo della sua freddezza verso la futura moglie di Gonzalo.
<< Mi dispiace così tanto. Immagino non sia semplice per te sentirmi parlare di questo bambino… Se solo avessi saputo lo avrei evitato! >> Si scusa Kelly. Alcuni dei nostri compagni di tavolo riprendono il loro posto portando con sé un bicchiere di amaro. Mancano il mio ex marito e Osvaldo. Torna al tavolo anche la figlia della concubina di mio marito.
<< Che facce appese! >> Esclama Ferdinando, riempiendo il silenzio.
<< Di cosa parlavate? >> Domanda mio figlio maggiore,posando un bacio sulla tempia di sua moglie.
<< Del matrimonio,di cos’altro? >> Risponde Kelly. Lei e mia nuora si scambiano uno sguardo complice.
<< Figliolo,tutto apposto? >> Domando al mio secondogenito. Ha gli occhi rossi e si massaggia l’incrocio di essi.
<< Sì. Sono solo un po’ stanco,sono state giornate impegnative. >> Risponde. La sua ragazza gli accarezza un braccio.
<< Se vuoi andiamo a casa prima. >> Si offre.
<< No. E’ scortese abbandonare la festa prima del taglio della torta e delle danze. >> Rifiuta mio figlio.
<< A proposito di danze. Mi farai l’onore di ballare con me,vero? >> Domanda mio nipote alla figlia della stronza. Capirai che onore! Se i due finiranno per frequentarsi mi toccherà frequentare lei e sua madre!
<< Sempre che non mi pesti i piedi. >> Risponde la tipa.
<< So ballare molto meglio di te. Magari sarai tu a stringerti a me per non inciampare! >> Flirta lui, protendendosi verso di lei.
<< E’ una tattica per spingermi tra le tue braccia,quindi? >> Domanda di rimando la ragazza,visibilmente brilla.
<< Qualora dovesse avvenire,significherebbe che lo desideri! >> Esclama mio nipote. Questo teatrino di frasi atte al corteggiamento viene interrotto da un tale che sale sul palco e che attira la nostra attenzione.
 
 
[Massimiliano]
E’ evidente che la proposta con le luci soffuse che avevo progettato rimarrà tale: solo un progetto. Non ho retto più quella tensione: tutti, compresa la mia fidanzata, credevano che sarebbe stato qualcun altro a fidanzarsi oggi. Non avrei retto fino al momento delle danze! Sospiro quando il Dj mi comunica che non ci sono chitarre acustiche nei paraggi. Che figuraccia farò! Da quando mi sono tuffato qui sul palco non ho mai staccato gli occhi da Giulia. Quando si è finalmente resa conto di cosa stava succedendo ha lanciato un occhiata a suo fratello Michael il quale le ha strizzato l’occhio. L’amore della mia vita ha inizialmente nascosto il viso dalle mani, dopo di che ho visto il suo viso tingersi di tutte le nuance di rosso esistenti!
<< Io ho una chitarra acustica! >> Esclama David, alzandosi in piedi. Come ho fatto a non pensarci prima? David suona la chitarra, è stato lui a prestarmela per fare quel video a Giulia! Probabilmente ne ha una ancora qua. Corre velocemente verso casa dopo aver annunciato che mi salverà da questa situazione! Nel frattempo osservo la scena e un sorriso non può non spuntarmi sul volto: Giulia viene sospinta da fratelli, sorelle, cognati/e e cugini vari verso la pista da ballo. E’ rossa come un peperone e ha già gli occhi lucidi. La amo troppo! E amo scoprire che riesce anche ad imbarazzarsi. Non ho mai visto il suo viso così paonazzo ed è ancora più bella! David, con il fiatone, torna con la chitarra e con il plettro e mi da una pacca sulla spalla quando me li allunga. Sospiro appendendomela al collo. Tutti i miei nuovi parenti sono schierati dinanzi a me sulla pista da ballo, imitati da gran parte degli invitati che hanno lasciato il loro posto a tavola per avere una visuale migliore della mia performance. Spero solo di non stonare o sbagliare accordi! Per fare quel video ho fatto diverse prove per rispolverare le mie doti musicali, sepolte dai tempi della scuola. Mi impongo di non scoppiare a piangere prima di cominciare a suonare e cantare la stessa canzone che le ho dedicato per San Valentino. Una canzone che ha come titolo il suo bellissimo nome! “Sai, certe volte accade che ci sia bisogno di andar via, e lasciare tutto al fato! Fare come un equilibrista che sul mondo sfida il crollo delle sue capacità”. Ed è esattamente ciò che ho fatto quando ho preso quell’aereo, non sapendo cos’avrei trovato al mio arrivo in questa città sconosciuta. Quello che ho trovato è diverso di quello che mi aspettavo, ma molto più bello: l’amore vero e un figlio!
 
 
[Giulia]
Non posso credere di essere stata così tonta! Come minimo merito una punizione per il fatto che con la mia mania di impicciarmi e di spettegolare gli ho rovinato la sorpresa che aveva in mente inizialmente. Lì per lì, quando si è alzato di scatto, mi sono spaventata domandandomi se lo avesse morso una tarantola. Solo quando l’ho visto salire sul palco e afferrare il microfono ho collegato tutto. Così, come se non bastassero le vampate di calore a rendermi paonazza, il mio viso si è colorato di un bel porpora. Ho le guance che scottano e solo le lacrime riescono ad abbassarne la temperatura! E’ completamente matto e non mi aspettavo che potesse fare una cosa del genere, visto il suo carattere schivo. Per quello non pensavo neanche che potesse lavorare con disinvoltura come modello invece nelle ultime settimane è stato abbastanza richiesto. Ed eccolo lì: che mi canta un serenata dinanzi a tante persone! Mia madre mi passa un braccio dietro la schiena abbracciandomi.
<< Canta molto bene! >> Osserva.
<< Sì, è bravissimo. >> Rispondo, sorridendo. Oddio, ma papà lo vorrà evirare dopo che sarà successo quello che credo accadrà! Lo guardo preoccupata di vedere quella sua espressione truce in volto invece sul suo viso è dipinto un sorriso leggermente accennato. Non può essere che Massi abbia parlato di matrimonio con mio padre! Bhe, questo spiegherebbe come mai si sono avvicinati così rapidamente. La mia vita in questi ultimi 3 mesi è stata un susseguirsi di avvenimenti e questo giorno sarà solo uno dei tanti momenti emozionanti che mi attendono! Tutto questo lo devo a Polly, che mi ha spinta a guardarmi allo specchio e a crescere!
 
Seguitavo a piangere, lasciando le tracce del mio make-up sulla sua t-shirt, dopo la giornata infernale che avevo avuto e che avevo fatto vivere all’uomo che amo, a mio fratello etc. Non ero ancora certa del fatto di essere incinta, eppure mi sentivo completamente sotto sopra e terribilmente fragile. Mi sentivo in colpa per il bambino di cui non era accertata l’esistenza.
<< Tesoro, cerca di dormire, dai. >> Mi esortò l’uomo che solo pochi giorni prima mi aveva proclamato amore sullo stesso letto che occupavamo il quell’istante.
<< L’ho persa per sempre! Paola non mi perdonerà mai! >> Seguitai a piangere, con la testa appoggiata al suo petto. Sentivo il suo cuore battere all’impazzata. Non sapevo ancora che Paola stava progettando la sua subdola vendetta e che le carte sarebbero state rimescolate.
<< Non dire così. Vedrai che le cose tra di voi si risolveranno e che riprenderete a fare tutte le belle cose che facevate prima. Vedrai che farete insieme shopping-premaman, che sarà presente in ospedale durante il parto, che sarà con te quando organizzeremo le nostre nozze… sono sicuro che diventeremo anche amici! >> Esclamò, descrivendo una realtà utopica. Smisi di piangere e aprii gli occhi quando pronunciò le parole “le nostre nozze”. Sorrisi, beandomi delle sue carezze tra i miei capelli. Mi scappò una risatina.
<< Che bello sentirti ridere! >> Esclamò.
<< Stavo pensando alla faccia di mio padre mentre gli chiedi la mia mano. >> Spiegai, sollevandomi per poterlo guardare in quei bellissimi pozzi blu. I nostri figli sarebbero stati bellissimi! Sorrise imbarazzato osservando verso il basso, in direzione del suo petto.
<< Cioè… non volevo dire che sarà una cosa imminente… Volevo solo dire che… mi piacerebbe averti accanto a me per tutta la vita. >> Spiegò. Con i polpastrelli accarezzai il suo mento prima di posare un dolce bacio sulle labbra, in risposta al suo desiderio espresso di passare come tutta la vita.
 
I presenti, me compresa, applaudono quando Massi termina la sua esibizione. Mi sento sempre più agitata!
<< Giulia. Giulia. Da quando mi hai detto come ti chiamavi, anche se inizialmente cercavo di non darlo a vedere, mi piace riempirmi la mente del tuo nome. >> Esordisce. Sorrido perché durante i nostri scontri iniziali mi chiamava “manichino” per farmi credere che gli fossi indifferente, ed invece pensava a me in altri termini!
<< Cercavo di auto convincermi dal fatto che non fossi da ragazza adatta a me. Volente o nolente pensavo a te 24 ore su 24! La tua risata riempiva i miei pensieri, la tua voce, il modo che avevi di guardarmi. Quegli occhi vispi e lucenti mi guardavano costantemente, benché fossimo distanti. Giorno dopo giorno hai eroso la barriera che avevo innalzato, e che non sapevo neanche di avere, e mi sei entrata dentro! Ti amo mio piccolo manichino. Ti adoro e non vedo l’ora di cullare il nostro piccolino o la nostra piccolina. Ma nel frattempo, cosa ne dici di fare una bella sorpresa a Polly? Cosa ne dici se per quando sarà nato gli facciamo trovare una bella chiesa addobbata, una gustosa torta al limone con due statuine a forma di sposi sull’ultimo piano e la sua mamma vestita come una principessa? >> Mi domanda. Non riesco più a trattenere le lacrime! Non mi aspettavo una sorpresa così proprio oggi, né immaginavo che la sua proposta sarebbe stata così plateale! Massimiliano posa il microfono dopo di che, con un piccolo saltello, scende dal palco e si inginocchia dinanzi a me. Estrae dalla tasca della sua giacca una scatoletta quadrata e l’apre. La pietra a forma di cuore mia abbaglia per quanto è splendente! Mi porto le mani alla bocca mentre l’amore della mia vita recita la fatidica frase.
<< Giulia Valencia, mi vuoi sposare? >> Mi domanda. Annuisco, incapace di parlare, porgendogli la mano destra.
<< Tesoro, sarebbe l’altra mano. >> Mi fa notare. Sorrido immersa nelle lacrime, cambiando mano.
<< Sì, certo che voglio sposarti! >> Riesco ad esclamare. Massimiliano mi infila l’anello al dito, mentre tutti gli invitati applaudono, prima di alzarsi e di avvolgermi fra le sue braccia forti e sicure. Mi perdo nei suoi occhi dolci e sfavillanti. Mi sorride prima di sfiorare il suo naso con il mio e di suggellare la promessa con un bacio.
 
 
 
FINE CAPITOLO 83
 
Eccovi qui questo capitolo. Ho fatto fatica a scriverlo ma spero vi piaccia! A quanto pare c’è molta gelosia che aleggia nell’aria. Cosa accadrà fra Jimmy e Lena, Gonzalo e Paola? Quest’ultima approfondirà la conoscenza di Fernando oppure Gonzalo tirerà fuori gli attributi? Chi sarà il primo tra Gonzalo e Maria a metterci la faccia e a raccontare tutto a Sebastian? Riuscirà Marcus ad eludere la sorveglianza di Helena per poter parlare con Gonzalo in primis? Vi è piaciuta la proposta di matrimonio di Massimiliano? Marcella perdonerà Russell? Che fine avrà fatto quella lettera? Cos’altro dovrà accadere a questo ricevimento?
 
 
   
 
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