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Autore: Spensieratezza    26/01/2021    2 recensioni
Cosa sarebbe successo se Sam non avesse mai perso l'anima?
Dean e Sam insieme ai loro amici, non faranno altro che attraversare salti quantici per tutta la storia e impareranno un sacco di cose su loro stessi e gli altri.
Scusate, nell'ultimo capitolo ho confuso i nomi, come al solito. Castiel non ha cambiato partner ovviamente. Sta sempre con la stessa persona, ho solo sbagliato a scrivere.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Crowley, Dean Winchester, Lisa Breaden, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Sesta stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il salto quantico'
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Gabriel, grazie ai suoi poteri angelici, è riuscito ad ottenere di far avere abbastanza velocemente un appartamento bello per noi, con una buona luce, spazioso e a buon prezzo. Sam a dire la verità, chiese agli angeli, se era legale tutto ciò, loro ammisero che non lo era molto. Interferire con la volontà degli umani non è corretto, gli viene concesso di farlo con delle eccezioni, ma si trattava pur sempre di dare un nido a chi aveva salvato il mondo.

“Permettetevi il lusso di pretendere a volte quello che vi spetta, sarebbe anche giusto, in fondo.” Disse Balthazar.
“E se un angelo ti dice questo, stai pur certo che puoi.” Dissi io, sprofondando nel divano rosso di velluto, pieno di cuscini.

Sam ridacchia, nervosamente, timidamente. Dentro di sé pensa di non meritarlo, lo so bene. Sia lui, sia Dean, pensano sempre di non meritare niente, non hanno fatto altro che aiutare le persone per tutta la vita, e alla fine la sindrome del messia ti annulla così tanto da farti credere che annullarti sia giusto e che non meriti di essere felice tu, che non ne sei degno. Questo lo so.

Vorrei che Dean fosse qui con noi. Lui saprebbe usare le parole giuste, gli direbbe quello che ha bisogno di sentire, gli darebbe quello di cui ha bisogno, io che cosa posso fare?
 
 
*
I primi giorni passano tranquillamente con Gabriel e Balthazar che vengono a trovarci, sistematicamente ogni giorno. Vedo mio fratello sdraiato sul divano, mentre due angeli bizzarri gli mettono le mani sopra il torace o sulla testa e sento l’impulso di scansarli via per proteggerlo. Il primo giorno ho avuto anche uno scatto nervoso molto forte, di cui mi sono anche abbastanza vergognato.
Allontanati da lui!!” gridò Adam, spingendo via Balthazar che era chino su Sam, sdraiato sul divano.

“Ahooo. Ma che diavolo!” disse Balthazar, finito con il sedere a terra, mentre Adam, davanti a uno sconvolto Sam, si piombò tra le braccia di Sam, come a difenderlo da un mostro sanguinoso.
“Balthazar, tutto bene?? Perché sei a terra?” chiese Gabriel, attirato dalle grida, riemergendo dalla cucina.
“Il moccioso mi ha spinto a terra.”
“Adam?”

“Stava..era chino su mio fratello…gli stava..gli stava facendo qualcosa!” disse Adam stringendo gli occhi accusatorio.
“Balthazar?” disse Gabriel stranito.
“Ma che diavolo dici? Gli ho messo le mani sopra il torace perché dovevo dargli la mia energia per curarlo e questo è l'unico modo! Eravamo d’accordo così. Diglielo, Sam!”

Sam che era ancora stranito e ancora intrappolato dalle braccia del minore, annuì.
“Sì, è così. Eravamo d’accordo già prima, Adam.”
“Ma..ma tu eri con gli occhi chiusi!”
“Perché deve rilassarsi per effettuare l’operazione.” Disse Gabriel.
Adam avvampò e lasciò andare Sam.
“Io..n-nessuno mi ha avvisato..io..” disse imbarazzato.

“Scusa tanto se un angelo non parla a un poppante umano di cose più grandi di lui come la grazia DEGLI ANGELI e guarigione magica effettuata con essa! Scusa se abbiamo cose più importanti da fare che non mettere al corrente un cucciolo babbaleo di scimmia su cose che non può comprendere neanche con tre lauree ad Harvard!”
“Balthazar, non chiamarlo scimmia, nè babbaleo e..” cercò di interromperlo Gabriel.

“Non mi sorprende che non siate abituati a avvisare noi UMANI, razza dalla natura difettosa, che le persone che amano stanno male e sono in pericolo, mi dispiace che ho dimenticato una cosa così ovvia, come ho potuto farlo, dato che non è neanche la prima volta che succede, se non sbaglio, visto che Dean è all’oscuro di quanto nostro fratello stia male e dopo quanto ha fatto per tutti noi, è un’ingiustizia bella e buona!!”
Balthazar rimase a fissarlo a occhi sgranati. Era chiaro che era diviso tra il suo orgoglio ferito, visto che un ragazzino umano gli aveva appena gridato addosso e lui l'aveva lasciato fare, e la stima per essere uno dei pochissimi umani che aveva osato gridargli addosso e contraddirlo. Sam si chiese se ci fosse stato qualcuno di umano, che avesse osato mai permettersi tanto, a giudicare dal suo disorientamento, non dovevano essere molti e chi l'aveva fatto, forse non era sopravvissuto per raccontarlo,

ADESSO BASTA! Balthazar, vieni qui!” gridò Gabriel all’indirizzo di suo fratello.
“Non finisce qui.” disse Balthazar rivolto ad Adam.
Una volta che i due si chiusero la porta della cucina dietro, Sam sorrise.
“Adesso vuoi dirmi che sono uno sciocco, vero?”
“In realtà sono ammirato.”
“Ammirato?” chiese Adam.

“Non ho ancora visto finora uno capace di tenere testa a Balthazar. Mi sta simpatico, davvero, ma a volte ha bisogno di una ridimensionata per la sua arroganza. Volevo difenderti, ma ho visto che te la sei cavata benissimo da solo.” Disse Sam. “Vieni qui.”
Sam allargò le braccia per attirare Adam da lui. Il minore gli poggiò la testa sul petto, finendo seduto a terra, davanti al divano.
“Sam..mi dispiace tanto..ma quando penso agli angeli, io penso a..LORO, a Lucifer e Michael..capisci?”
Un singhiozzo lo tradì.

“Spiegaglielo. Loro capiranno, vedrai. Balthazar è uno intelligente e per la cronaca, mi sento lusingato che sei così protettivo con me, ma devo fare questa cosa, se voglio guarire più velocemente.”
“O-okay..ma se ti danneggia in un qualche modo, la smetti subito.”
“Promesso.” Disse Sam.
“Sei ancora sicuro di non voler chiamare Dean?”

“Sicuro, se si precipita qui, rischiamo di essere l’uno il Clark Kent e la Kriptonite dell’altro, Castiel sta controllando come anche lui si sente e poi non è come se glielo terremo nascosto ancora per lungo. Glielo diremo, ma non adesso. Adesso vai a parlare con loro, dai.”
 
Una volta che Adam spiegò le motivazioni a Balthazar, quasi peggiorò la situazione.



“Cosa sono queste grida? Balthazar calmati.” Disse Sam, che si era assentato per andare in bagno ed era stato attirato al suo ritorno, dalle grida dell'angelo, quindi si precipitò, spalancando la porta della cucina, Adam approfittò della porta spalancata da Sam per darsela a gambe. Sam incrociò il suo sguardo preoccupato e rimase sorpreso di vederlo ridere. Almeno doveva essere una cosa divertente, anche se gli sfuggiva il motivo.
Vaffanculo! A te e a lui! Io do le dimissioni, non contate più su di me. FOTTETEVI!” gridò Balthazar, sbattendo la porta dell’appartamento.

Sam guardò Gabriel interrogativo, alchè Gabriel con una smorfia buffa cercando di non ridere, dopo un po' fece un sorriso buffo.
“Ma si può sapere che gli ha detto Adam per farlo infuriare così tanto?”

“Beh. Adam ha cominciato a dire le sue motivazioni, stava andando alla grande, con il fatto del fratello protettivo bla bla..bla..Balthi lo stava perculando ma pareva apprezzare, solo che poi ha dovuto strafare e..in pratica gli ha fatto l’esempio del trauma subito nella gabbia, ha detto che pensare a due angeli che si avvicinano a loro, gli faceva ricordare Lucifer e Michael.. e..”
Sam attese con trepidazione.

“Balthi non ha preso bene il fatto di essere paragonato a Michael e Lucifer, ha detto qualcosa tipo: come osi paragonarmi a quei due  buffoni  che prima vogliono combattere all'ultimo sangue facendoci prendere un colpo a tutti noi e poi due secondi dopo stanno a scrivere i libri Harmony dentro la gabbia. Quei BUFFONI e tu mi hai paragonato a LORO! e ha dato in escandescenze.
Non si sapeva se fosse che l’arcangelo stava già per scoppiare a ridere, o se fu l’espressione buffa di Sam a farlo scoppiare, ma scoppiò a ridere a crepapelle, subito seguito da Sam, alchè i due finirono a terra dalle risate.
 
 




Passano i giorni e stiamo sempre meglio, sono sollevato del fatto che abbiamo detto a Dean del problema di Sam, sia io che Sam non ci sentivamo tranquilli a mentirgli. Certo, siamo stati costretti a dirglielo, visto che l'aveva scoperto, io penso comunque che sia stata una fortuna che l'abbia scoperto presto, io mi sentivo in colpa e anche tutto questo stress non credo facesse bene a Sam. Sam che, tra l'altro, è ancora arrabbiato per non aver potuto andare a trovarlo in quell'albergo, a differenza mia. Non sono bastati i dolcetti che gli ho portato per ammansirlo. Amo i miei fratelli.

Sabato, Sam mi chiede cosa mi piacerebbe ricevere come regalo e hobby per passare il tempo. Lui in fondo lavora e vuole che anche io mi tenga impegnato. Perché ha paura che possa mettermi a pensare e impazzisca..è il sottinteso che non dice ma che io colgo.

Non me la sento di polemizzare e farglielo notare, decido invece di assecondarlo. È quello che fanno i fratelli minori e io non sono mai stato un fratello minore. Decido di concedermi il lusso di provare quello che si sente.
È bello.

Trovo quindi un modello di un galeone, abbastanza grande. Mi affascina dal primo momento che lo vedo, glielo indica, costa tanto però e nel momento in cui me ne rendo conto, gli dico di lasciar perdere, ma Sam lo prende subito.

In un certo qual modo, la cosa quasi mi commuove.
Quando arriviamo a casa, comincio ad aprire la scatolona e mi rende conto di qualcosa di cui all’inizio non avevo notato.
Accanto ai galeoni, ci sono degli omini.

Non riesco neanche a quantificare quanti sono, ma l’idea che il galeone potesse essere abitato, mi riempie di entusiasmo. Comincio a montarlo. Sarà una cosa lunga ma non mi spaventa il tempo.
Due giorni dopo, Dean riesce con una scusa a far confessare Castiel sulle reali condizioni di Sam e se devo proprio dire la verità, ne sono orgoglioso! Sono orgoglioso di nostro fratello, ovviamente poi Dean è stato male di riflesso, ma è tutto rientrato in poche ore! Sammy era così tanto incazzato che non ha potuto andare a trovarlo in albergo!
Il giorno dopo che Dean si riprese, Sam riceve la prima di una lunga serie di missive incantate. Ovviamente so dal giorno prima, che sarebbero arrivate. Cas mi aveva spolierato la sdolcinata novità in anteprima! Una sorta di regalo per farsi perdonare da Dean! Sappiamo che Cas è facile ai sensi di colpa e spesso i miei fratelli ne approfittano.

Torniamo alla missiva: non ne so il contenuto, ma è sera, sono chino sul tavolino a lavorare al galeone e arriva Sam. Vede che ho messo da parte due omini, uno con i capelli rossi e l'abito rosso e uno con i capelli verdi e l'abito verde.
“E..gli omini hanno anche un nome?” chiese ridendo.
“Certo, per chi mi hai preso?? Questo rosso è Dean, questo verde invece sei tu, Sam.”
Percepisco il disorientamento di Sam dal suo silenzio.
“Ma dai..e perché avremmo questi colori?”

“Mmmm..perchè Dean è passionale e irruento, quindi rosso. Il verde mi fa pensare a te, perché sei trasparente e sei mosso da sentimenti freschi e genuini, VERI, come il prato a Luglio. Prato che vedo quando guardo i tuoi occhi.”
Sam rimase inebetito.
“Sono un po' geloso dei tuoi occhi.” Ammisi io, guardandolo intimidito.

Sam mi abbracciò da dietro, non so perché ma quasi mi chiesi se l’avesse fatto per nascondermi proprio gli occhi suoi che avevo citato.
“Quante sdolcinatezze. E tu dove saresti?” chiese Sam.

“Io..devo ancora trovarmi.” Ammisi io. “è difficile, vedi quanti omini stanno qui, nel mare, in attesa di scoprire chi sono? Non è facile a volte individuarsi nella tempesta. Arriverò quando avrò identificato il mio ruolo. Con il tempo giusto.”

“D’accordo.” Disse Sam . mi parve di udire un singhiozzo prima che lasciasse le mie braccia e intesi allora perché mi nascondeva i suoi occhi?
 
   
 
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