Elsa
ha intenzione di riportare sua nipote in
vita ed è disposta a tutto, perfino fidarsi di chi ha
tramato alle sue spalle.
Certa
che Letizia creda alle parole di Sandy
e Jack soltanto perché troppo buona, ha in mente come
reagire di fronte ad un
ennesimo tradimento. A quel punto, è pronta anche a togliere
di mezzo i nemici,
infischiandosene dei sentimenti di una piccola ragazzina. Se i
“cattivi” non si
sono fatti scrupoli ad eliminare Aurora, perché dovrebbe
farsi scrupoli anche
lei nel fare lo stesso?
Silenziosa
e vigile ad ogni parola o
movimento dei figli di Pitch Black, Elsa li conduce nel cimitero reale,
lì dove
sarà esposta la bara chiusa della principessina, in modo da
permettere al
popolo di renderle omaggio a modo proprio.
“Aspetterete
qui, nascosti, l’arrivo del
feretro” – puntualizza la custode della foresta
incantata.
“Secondo
te, tua sorella e tuo cognato
lasceranno mai questo posto? Dubito” – commenta,
amareggiata, Sandy.
“Ci
penserò io” – interviene Letizia, decisa
a contribuire - “Andrà bene, vedrai”
– aggiunge, certa, la piccola Frost rivolgendosi
a quella che ormai considera una zia a tutti gli effetti.
“Me
lo auguro, altrimenti non avrò pietà”
–
Elsa, fredda e distante come mai prima nella vita, punta lo sguardo sui
gemelli, suoi cugini – “A buon intenditore, poche
parole”
Volgendo
loro le spalle s’incammina verso
l’uscita del cimitero. Da lontano è visibile una
folla, preceduta dalla
famiglia reale e dalla bara di Aurora.
“Eccoli,
nascondetevi” – ordina la donna ai
due. Prende per mano Letizia, e si unisce alla gente, raggiungendo in
pochi
secondi i parenti.
“Che
fine avete fatto?” – chiede,
preoccupata, Ingrid.
“Scusaci,
è che non è facile gestire momenti
di tanto dolore” – Elsa si addossa la
responsabilità, mentendo sul suo
allontanamento dovuto a crisi di pianto, assieme alla piccola Frost.
Il
momento che segue è drammatico e Anna,
mano nella mano con Kristoff, non batte ciglio, fissa il feretro di sua
figlia
e come i soldati lo adagiano in una stanza adibita appositamente per il
rito.
“Vi
ringraziamo per la presenza, per aver
celebrato con noi la nostra secondogenita. È una sofferenza
che,immagino,molti
di voi condivideranno assieme a noi e per questo abbiamo deciso di
divulgare
dei tributi in più per le famiglie del regno, che vorranno
occuparsi di
giungere ogni dì qui portando fiori, sistemando la camera
mortuaria e
accendendo candele in memoria di Aurora. È un modo per
ricordarla e ricordare
quanto bene lei nutriva per il suo popolo” – a
parlare è il re, che mantiene
una certa compostezza, rispetto al duro momento che vive, invitando la
gente a
non dimenticarsi mai della principessa scomparsa troppo presto.
“Ricordate,
non avremo mai più una
principessa Aurora. Sarà nostro impegno affinché
venga ricordata solo e
soltanto lei con questo appellativo” – quelle
parole scuotono i presenti, molti
dei quali iniziano a piangere.
Elsa
osserva la scena, immaginandosi quanta
gioia proverebbero tutti sapendo che la magia può ribaltare
la situazione.
“Dobbiamo
farlo subito, non sopporto più
tutto questo dolore” – sussurra a Letizia,
invitandola a fare quanto serve per
allontanare Anna e company dal cimitero.
E
così, spalleggiata dal quinto spirito, la
Frost conduce i parenti all’uscita sostenendo di aver perduto
Jack e di aver
timore che gli sia accaduto qualcosa di male.
“Sbrighiamoci,
dobbiamo trovarlo” – propone
Kristoff, in pena.
“Si,
attiviamo le guardie. Perlustriamo la
zona, magari è qui nei dintorni” –
sostiene Ingrid.
Soltanto
Anna, in silenzio, non sembra
interessata. La sua mente e il suo cuore pensano ad altro, poco le
importa se
Jack Frost si sia
allontanato da
Arendelle.
E
così, mentre il cimitero si svuota, e i
nobili dedicano attenzioni alle ricerche, la regina
s’incammina, diretta verso
la bara della sua dolce “bambina”.
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“Abbiamo
pochi minuti. Come dobbiamo
muoverci?” – chiede Elsa a Jack Black.
“Dammi
la mano, dobbiamo unire i nostri
poteri” – le porge la sua.
“Aspetta,
chi mi dice che il tuo non è un
modo per strapparmi la magia?” – a quel punto il
sospetto è lecito.
“Fidati
di noi, te ne prego. Non c’è un
secondo fine, noi non siamo come nostro padre. Ci ha usati come
marionette per
anni, però è tutto finito e insieme si
può ricominciare. E il modo migliore per
dimostrarti la nostra umanità, è restituire la
vita ad un’innocente ragazzina”
– interviene Sandy, con occhi inumiditi.
Nella
mente di Elsa partono mille pensieri,
mille dubbi, mille paure.
Eppure
in tale istante avverte una strana
presenza attorno a se, e un sussurro che la invita a provare.
Senza
più esitare, afferra le mani di Jack e
con lui crea un cerchio magico.
“Chiudi
gli occhi e affidati!” – la invita a
fare il cugino.
Mentre
lui recita parole senza senso, Elsa
sente i propri poteri divampare , come se fossero pronti ad esploderle
fuori
dal petto. Ed è proprio in tale istante che ciò
accade. Un’accecante luce
invade la camera mortuaria e attira l’attenzione di Anna, che
era proprio
diretta a quel luogo.
“Cosa
succede?” – spaventata, corre in quella
direzione ed è allora che la luce si dissolve.
Ciò
che vede la lascia di sasso: Elsa e Jack
sono distesi a terra, privi di conoscenza.
Sandy
soccorre il fratello, scuotendolo, come
può, per fargli riaprire gli occhi.
Anna
corre verso la sorella, gridando,
furiosa, la sua rabbia verso i gemelli.
“Maledetti,
siete tornati per farci altro
male? Cosa avete fatto ad Elsa? Stavolta non ve la faccio passare
liscia”
“Abbiamo
salvato tua figlia” – sostiene la
Black, cominciando a piangere sul corpo del fratello.
“Cosa?
Non osare nominarla” – continua Anna,
rivolgendosi poi alla consanguinea e chiamandola a gran voce per farla
risvegliare.
“Annie”
– la voce del quinto spirito,
permette alla regina di Arendelle di tirare un sospiro di sollievo. La
abbraccia con forza, ignorando invece che Jack non ha la stessa
risposta di
Elsa alle chiamate della sorella.
“Dobbiamo
chiuderli nelle segrete del
castello” – sostiene la sovrana, riferendosi ai due
cugini a lei nemici.
“Non
ancora Annie…prima dobbiamo verificare
una cosa” – precisa Elsa, che a fatica si solleva
da terra, appoggiandosi alla
parente.
È
speranzosa quando vicina alla bara della
nipote, attende che lei riapra gli occhi.
“Auri…svegliati,
su! Sei viva e vegeta
adesso” – le parla, sotto lo sguardo spaventato e
preoccupato di Anna - “Che
stai dicendo?” – le chiede l’altra.
“Jack
mi avevi assicurato che…” – a quel
punto Elsa, vede il suo desiderio sfumare e scarica la
responsabilità su Black
e le sue promesse.
Eppure
non ha nessuno con cui prendersela. Sandy
e il suo pianto danno conferma che Jack, stavolta, ha superato il
limite
magico.
“Mio
fratello non ce l’ha fatta” – singhiozza
la donna, stringendo il corpo del gemello a se.
Le
due nobili di Arendelle si guardano,
stupite. Anna non capisce cosa sia accaduto e come mai Elsa avesse una
sorta
d’incontro segreto con i loro acerrimi nemici.
“Ti
incontri con loro di nascosto, adesso? Sono
pericolosi!”
“Ascolta
sorellina, mi avevano detto che
avremmo salvato la vita di Aurora e io…”
“E tu cosa? Credi alle loro assurdità? Dopo tutto
il male fatto, ancora ti
fidi? Non puoi essere stata così cieca da farlo!”
– il tono di rimprovero della
seconda, tocca profondamente Elsa che si sente presa nuovamente in giro.
“Chiamo
le guardie e vi farò arrestare! Vi
giuro che la pagherete per il male che ci avete recato!”
– presa dal suo
dolore, Anna fa per lasciare la sala, pronta a convocare i soldati e
vendicarsi
.
Ed
è in quel preciso istante che qualcosa
accade.
Il
corpo di Jack Black si dissolve, sotto lo
sguardo disperato della gemella.
La
sua essenza diviene luce, diviene vita ed
ecco che un colpo di tosse fa sobbalzare i presenti, Anna in primis.
Non
è un colpetto qualsiasi, di chiunque.
“Mamma”
– è una voce a pronunciare quella
parola.
Una
voce conosciuta, una voce che in molti hanno
pianto e per la quale avrebbero pagato oro.
Anna
sente le gambe tremarle ed il cuore
esploderle dal petto.
Lentamente
si volta, spaventata da quanto
potrebbe vedere.
Ecco
la sua sorpresa, il dono che le ha
regalato quel cugino che ha tanto odiato, sacrificatosi per restituirle
quella
serenità sottrattale ingiustamente.
“Mamma,
sono io! Sono viva” – Aurora è in
piedi, il suo corpo non è più gelido e pallido e
le gote hanno preso di nuovo colore.
Sandy,
incredula di fronte al potere del
fratello, si commuove. Comprende che il gesto di Jack era stato voluto.
Ha
utilizzato il massimo delle sue forze per raggiungere quello scopo,
evitando di
sfruttare le energie di Elsa.
“Figlia
mia!Sei davvero tu?” – le sfiora il
viso, preoccupata che quello possa essere solo un sogno o frutto di un
inganno.
“Sono
io, sono tornata. Non ti lascerò più”
–
singhiozza la giovane, accoccolandosi al petto materno.
La
gioia indescrivibile di un affetto che
sembrava perduto e che si ritrova, permette ad Anna di tornare a
respirare aria
pura.
“Zia,
abbracciami” – dice la ragazzina al
quinto spirito che non esita a farlo.
E
di fronte ad una scena talmente bella ed
emozionante, Sandy si commuove per poi allontanarsi dando modo alla
famiglia di
ritrovarsi.
Cammina
per le strade di Arendelle, notando
quanto ancora si respiri la tristezza dovuta al funerale della
principessina. Nessuno
immagina cosa è appena accaduto. Il suo cuore
però è ferito nel profondo. Suo
fratello non c’è più, non le rimane
nulla.
“Ancora
qui?” – le chiede una voce alle sue
spalle.
“Figliolo!”
– esclama lei, alzandosi dalla
panca sulla quale si era appoggiata per riposare.
“Non
chiamarmi così! Non lo sono. Voglio
sapere dove è mia sorella”
“Tua
sorella ha contribuito ad un gesto
bellissimo. Vedrai con i tuoi stessi occhi e spero che in questo modo
tu possa
perdonarmi” – con le lacrime agli occhi, Sandy
riprende il passo e attende il
comunicato dei reali al popolo.
“Arendelle
ti sarà per sempre grato, fratello
mio!” – dice lei, volgendo lo sguardo in alto,
certa che la presenza del
gemello le rimarrà accanto per sempre e non
l’abbandonerà mai.