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Autore: AlyaVRose    25/08/2009    0 recensioni
Un seguito ideale di Breaking Dawn, quando Renesmée è ormai cresciuta, e Bella ritorna a Forks per chiedere aiuto a Jacob... cosa succederà?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, Nuovo personaggio, Renesmee Cullen
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Prologo
15. ANTICHE PROFEZIE PRENDONO VITA
POV Jake
Mi ero ripreso abbastanza bene, la vigilanza stretta di Emily mi aveva aiutato a restare immobile e quindi la mia spina dorsale si era saldata perfettamente, ed ora ero in grado di muovermi come prima. Dovevo risolvere una questione, e solo una persona era in grado di sciogliere i miei dubbi. Arrivai alla casetta del vecchio Quil Ateara senza essere notato, e quando entrai, il saggio non sembrò sorpreso.
«Vieni avanti, figliolo, ti stavo aspettando».
«Ho bisogno di parlarti, saggio».
«Siediti. Vuoi del thé?» accettai, ben sapendo che non avrebbe accolto un rifiuto. «Cosa angoscia il tuo cuore, giovane Black?»
«Ecco… è una lunga storia… il mio problema si chiama Bella Swan».
«Conosco bene la storia, Jacob Black. La mia domanda era un’altra. Cosa ti turba?»
«L’altra notte è successo l’imprevisto. Noi…»
«Siete stati insieme, vero?»
«Già. Ed è stato in quel frangente che ho notato un paio di fatti strani. Ha pianto, e sappiamo bene che i freddi non piangono. E i suoi occhi sono tornati per alcuni istanti color cioccolato. Che succede, saggio?» Lo avevo visto sussultare mentre descrivevo i dettagli. Il vecchio non parlò, continuando a sorseggiare lentamente il suo the, e riflettendo. Dopo un tempo che mi sembrò un’eternità, il vecchio Quil parlò.
«Si tratta di una delle più antiche storie segrete dei Quileute, Jacob Black. Pochi capi la conoscono, e non viene quasi mai tramandata perché potrebbe condizionare l’intera tribù. Ma quello che mi hai raccontato è un segno. Devi sapere, giovane Black, che tanto tempo fa, ai tempi della prima colonizzazione di questa zona da parte dei nostri antenati, i primi Quileute pensarono di trovarsi in un territorio disabitato. Ma en presto scoprirono che non era così. Nei dintorni viveva un’altra tribù completamente opposta alla nostra, con la pelle diafana e fredda e gli occhi di uno strano colore. All’inizio gli antenati pensarono si trattasse di spiriti, ma poi si resero conto che erano degli esseri umani come loro. O almeno così credevano. Con gli anni le relazioni fra le due tribù si fecero sempre più strette, tanto che un capo tribù Quileute, innamoratosi di una donna degli altri, decise di sposarla. Tutti al villaggio erano contrari all’unione, temendo che due specie così differenti tra loro a livello fisico potessero andare incontro anche ad altri tipi di problemi. I più preoccupati erano proprio i freddi, che temevano questa unione. Un fatto del genere non era mai successo e nessuno sapeva cosa aspettarsi. Si trovarono dunque costretti a rivelare alla nostra tribù la loro vera natura di non morti. Sfortunatamente i due si amavano talmente tanto che non vollero sentire ragioni e si sposarono. E giunsero i problemi, specialmente quando la donna era assetata e trovare fonti di sostentamento divenne un problema. Ma la magia dei Quileute era potente, e così l’antenato decise di rivolgersi allo sciamano, chiedendogli di invocare gli antichi spiriti per chiedere di far tornare umana la sua compagna, in modo da risolvere tutti i problemi di dieta della donna. Lo sciamano gli impose di isolarsi per un intero ciclo lunare per chiedere agli spiriti il loro aiuto. Quando il giovane tornò, la sua compagna era morta, fatto di per sé inspiegabile. Nessuno sembrò riuscire a spiegare le ragioni, al punto che il giovane accusò i Freddi di aver agito per gelosia e paura. Fu così che i rapporti tra le due tribù si deteriorarono, fino al punto di costringere i Quileute a tracciare i confini del loro territorio e farli rispettare dai Freddi. Il giovane Quileute però non voleva che per colpa sua le tribù interrompessero i rapporti, e quindi tornò dallo sciamano per chiedere nuovamente l’aiuto degli spiriti. E questa volta lo sciamano gli fece una profezia. Il momento non era propizio, ma quando i tempi fossero stati maturi le due tribù si sarebbero riunite, grazie a un guerriero dal sangue puro e una donna fredda come il marmo, con la pelle di alabastro, che avrebbe pianto lacrime di cristallo da occhi color del cioccolato. A patto che la stirpe del giovane guerriero fosse abbastanza pura. I due si sarebbero uniti, sancendo una volta per tutte il legame fra le due tribù. – Fece una pausa significativa – A quanto pare, i tempi sono maturi, giovane Black».
«Che cosa stai tentando di dirmi, saggio?»
«Che siete voi due, i giovani della profezia. La tua stirpe è la più pura e antica della tribù, e Bella è la tua anima gemella, destinata a stare con te dall’inizio dei tempi».
«E che cosa significano i suoi occhi colo cioccolato e le sue lacrime?»
«Sono semplicemente due indizi del risveglio del suo lato umano. Non tornerà umana, il suo cuore non riprenderà a battere, se è questo che stai per chiedermi – disse prevenendo le mie proteste – ma alcune sue caratteristiche si stanno risvegliando. E rimanendo con te il risveglio sarà completo». Ebbi paura di porre la domanda successiva, ma dovevo essere sicuro.
«Quali suoi lati umani si stanno risvegliando, saggio?»
«Beh, alcuni sono visibili. Lo hai detto tu che può piangere. E i suoi occhi stanno tornando del loro colore originale. Inoltre, sta cambiando la sua temperatura corporea, sarà più simile a quella umana. Anche se continuerà a non avere freddo e ad essere immortale».
«E la sua dieta?»
«Potrà cibarsi sia di sangue che di comune cibo umano, figliolo».
«Insomma, sta diventando un ibrido».
«Più o meno. Ma rimane velenosa. Jake, figliolo, c’è anche un’altra mutazione che forse è la più importante di tutte le altre…» Chiusi gli occhi. Sapevo dove voleva andare a parare, e temevo quello che stava per dirmi.
«Fuori il rospo, saggio».
«Dimmi una cosa, giovane Black… ti sei unito a lei per caso?» Oddio, ero arrossito come uno scolaretto!
«Si».
«Mmm… fate attenzione. La profezia aveva previsto che una volta riunite le due tribù il legame sarebbe stato sigillato con un essere frutto dell’unione delle due razze».
«Può essere pericoloso per lei?»
«Non lo so. Ma considerando la vostra natura di immortali, direi di no. Ma farei attenzione. Tu e lei potete anche essere pronti per una cosa del genere, ma il nostro popolo ancora no, figliolo».
«Ma perché adesso? Perché non prima?»
«Ciascuno di voi aveva un percorso da affrontare per giungere dove siete ora. Delle prove che vi avrebbero condotti qui. Era scritto nelle stelle, Jacob Black. Vi sareste incontrati di nuovo».
«E suo marito?»
«Certamente conosce la profezia. Ma sicuramente lotterà per tenere sua moglie legata a sé». Alzai un sopracciglio, allarmato.
«Dovrei ucciderlo, saggio? Non mi sembra il modo migliore per rinsaldare i rapporti tra le due specie».
«Ascolta il tuo cuore, giovane Black. Lui saprà indicarti il cammino da seguire». Annuii, restando in silenzio per un po’.
«Cosa posso dire al branco?»
«Quello che credi più opportuno. Sei tu il capo, adesso. E dal momento che la profezia sta per compiersi, non c’è ragione di tenerla segreta. Ma, ancora una volta, sarà il tuo cuore a guidarti. Stallo ad ascoltare, hai il cuore puro Jacob. Ora và, giovane áachít – notai che aveva usato il termine Quileute per indicare il capo tribù – e che gli spiriti degli antenati guidino i tuoi passi». Mi poggiò una mano sulla testa in segno di benedizione, quindi mi alzai e uscii. Dovevo riflettere, avevo troppe cose su cui ragionare e onestamente non sapevo da quale parte cominciare.
Decisi che la cosa migliore era prima di tutto mettere al corrente il branco. Gli altri membri della tribù potevano anche restare all’oscuro, ma il branco doveva conoscere una profezia del genere. Sapevo dove trovarli, tanto ormai erano tappa fissa a casa di Sam e Emily. Quando entrai erano tutti lì, mi stavano aspettando consci del fatto che ero stato dal vecchio Quil Ateara. Poteva significare solo una cosa: novità.
Mi sistemai in un angolo, appoggiato allo stipite della porta della cucina, in mano una lattina di birra. Quando fui certo che l’attenzione di tutti fosse per me, cominciai.
«Ci sono delle novità. Trovo giusto che voi sappiate, dato che il vecchio Quil ha lasciato a me la scelta». E riferii tutta la conversazione avuta poco prima. Non interruppero mai, nemmeno una volta, finché non finii. Alla fine fu Sam a parlare per tutti.
«Cosa pensi di fare adesso, Jake?»
«Non ne ho idea. Non so neanche se valga la pena dirle tutto».
«Lei ti ama». Non era una domanda, ma una semplice affermazione. E fu Paul a dirla.
«E tu che ne sai?» Alzò le spalle, come davanti all’ovvio.
«Me lo ha detto lei. Le è la tua donna, fratello. Ti era destinata sin dall’alba dei tempi. Tira fuori le palle e riprenditela. Non puoi permettere a un imprevisto come il succhiasangue di portartela via. Se vuoi sono disponibile a levarlo di mezzo!» Un sorriso beffardo gli attraversò il volto.
«Paul, non posso sancire un legame tra le due specie uccidendo proprio suo marito». Sbuffò rumorosamente di disappunto. Sam intervenne di nuovo per placare la situazione.
«Le dirai tutto, fratello?»
«Credo sia la cosa migliore, Sam. E poi lascerò a lei la scelta». Un’altra voce si levò dal gruppo.
«Lei non cambierà idea. La mamma non è mai stata brava a prendere decisioni, Jake».
«Lo so meglio di te, Ness. La conosco da tanto ormai. Sarà quel che sarà. Lascerò a lei la scelta, piccola».
«Ma così sarai sempre tu a soffrire, Jake!»
«Non posso farci niente, Ness. Ti farebbe piacere se facessi a pezzi tuo padre?» Ammutolì, capendo qual era il problema. Anche gli altri zittirono per un po’. Fu di nuovo Sam a rompere il silenzio.
«Qualunque sia la tua scelta, fratello, noi saremo con te».
«Grazie, Sam. Vado a parlare con Bella». Posai la lattina sul tavolo e uscii, direzione casa mia. Il tempo stringeva e dovevo spiegarmi. Non speravo di convincerla, ma solo di farle capire. Arrivato a casa trovai una lettera. Quando ebbi finito di leggerla, sfrecciai fuori. Era troppo tardi.

  
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