Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: __Lily    29/01/2021    1 recensioni
[...] Era certa che uno come lui non sarebbe riuscito mai a considerare un essere umano suo pari ma per Rin, Sesshomaru provava del vero affetto, la giovane le aveva detto che per lui, lei era la cosa più preziosa a questo mondo. 

Rin, pregherò affinché tu possa trovare la pace che meriti lontana da lui - pensò silenziosamente la sacerdotessa ormai anziana e stanca. [...]
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kaede, Kagome, Rin, Sesshoumaru | Coppie: Rin/Sesshoumaru
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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TRENTASETTE








Non solo erano nel regno dei defunti o almeno in quello destinato ai demoni ma colui che l’aveva salvata era niente di meno che il padre di Sesshomaru!
«Lui è tuo padre?» domandò Rin ancora incredula.
«Sì» confermò Sesshomaru guardando la moglie.
«Io… non lo sapevo» disse voltandosi verso il demone a cui doveva la vita.
«L’hai salvata.»
«Il mio nome qui conta ancora qualcosa» rispose lui forse un po’ duramente, infondo tale padre tale figlio.
Sesshomaru continuò a guardarsi in torno cercando una via di fuga, un portale o qualunque altra cosa che avesse potuto condurli via da lì.
«Te l’ho detto, non c’è modo di andarsene da questo posto.»
«Deve esserci.»
Rin iniziò a sentire gli occhi pesanti e anche la testa, qualcosa non andava.
«Sesshomaru» sussurrò stringendo il braccio del marito.
«Rin che succede?» chiese il demone preoccupata.
Ma Rin non rispose, il corpo cedette alla stanchezza e alle dure prove che aveva affrontato quel giorno, inoltre stava facendo fatica a respirare.
«Rin! Dannazione!» esclamò, Inuyasha lo aveva contaminato con i suoi improperi.
«E’ l’aria, ha resistito molto più di quanto mi aspettassi.»
Sesshomaru guardò suo padre, erano oltre cento anni che non lo vedeva per quanto bene ricordasse il suo volto e la sua voce e con lo sguardo lo supplicò di aiutarlo.
«Seguimi il luogo in cui vivo ha un’aria migliore per quanto anche quella sia contaminata.»
Non se lo fece ripetere due volte, prese Rin in braccio e iniziò a seguire il padre.
Durante il cammino si concentrò sui sui battiti e su quelli dei bambini, erano più deboli ma battevano e presto con un’aria migliore e un po’ d’acqua sarebbe stata bene.
«Resisti ancora un po’» le disse mentre proseguiva.
«Non manca molto ma prima c’è una cosa che devi sapere» disse il padre accostandosi al figlio.
«Ti ascolto.»
«In questo luogo non sono solo, Izayoi è qui con me.»
«Hai detto che solo i demoni-»
«E’ vero» lo fermò il padre «ma lei mi ha trovato lo stesso e ora vive qui con me. Ti aiuterò e aiuterò anche questa ragazza.»
«Padre» lo chiamò il demone fermandosi per un’istante «ho molto di cui doverti chiedere perdono.»
Il generale cane sorrise al figlio, non c’era durezza in quel sorriso o rancore, lo aveva perdonato.
«Ora dobbiamo pensare a lei e poi quando starà bene io e te parleremo di tutto quello che vorrai.»
Sesshomaru annuì, aveva ragione prima Rin e poi il resto e infondo aveva aspettato per oltre cento anni, qualche minuto cosa sarebbe stato mai a confronto?
Si iniziò a intravedere una tenda chiara e già da poco prima l’aria aveva subito un cambiamento, un cambiamento in meglio e quel meglio avrebbe aiutato Rin a riprendersi.
«Ci siamo» le disse anche se non poteva sentirlo.
«Aspetta un momento.»
Il generale cane entrò in quella che da anni era la sua casa e trovò Izayoi intenta a preparare del cibo, a loro non serviva ma era un modo per non dimenticare le piccole abitudini.
«Mio caro sei tornato presto oggi.»
«Sì, Izayoi abbiamo degli ospiti.»
«Ospiti?» chiese lei sorpresa e provò una strana sensazione se solo avesse avuto un cuore probabilmente le sarebbe balzato fuori dal petto «Inuyasha?» domandò speranzosa e spaventata allo stesso tempo.
«No non lui, non ancora almeno» le rispose il marito comprensivo poi si voltò verso l’ingresso e disse: «entra.»
Sesshomaru varcò quella soglia con Rin in braccio ancora svenuta, Izayoi si alzò in piedi e raggiunse il generale cane.
«Sesshomaru.»
«Mia cara questa ragazza ha bisogno di cure è ferita.»
«Certo» rispose lei posando lo sguardo sulla giovane fanciulla che teneva in braccio Sesshomaru «posala qui» gli disse indicando un futon steso a terra.
Delicatamente Sesshomaru la adagiò sul futon posando prima la testa e poi il resto del corpo.
«Prendi l’unguento» le disse Inu No Taisho e lei obbedì, tornò poco dopo con un piccolo recipiente.
«Cos’è?» chiese il figlio.
«E’ per i veleni se somministrato in tempo starà bene.»
«Non mi avevi detto che il demone-»
«Non occorreva allarmarti, ecco fatto» rispose dopo averlo messo nei punti dove era stata colpita.
«Ci penso io ora» rispose la donna prendendo il posto del demone mentre in una piccola bacinella aveva dell’acqua e un panno.
«Siediti sarai stanco, viaggiare in un altro mondo non è una passeggiata Sesshomaru nemmeno per un demone forte come te.»
«Io sto bene mi importa solo di Rin» rispose senza distogliere lo sguardo dalla moglie che veniva accudita dalla sua matrigna.
Dopo che Izayoi ebbe finito si ricompose e si sedette di fianco al marito.
«Ho pulito le sue ferite.»
«Grazie.»
Sia il generale che la donna rimasero sconcertati, Sesshomaru aveva davvero detto grazie?
Li fissò per un po’ senza capire il perché di quel silenzio.
«E’ la prima volta che ti sento ringraziare qualcuno.»
«Sono cambiate molte cose padre.»
«Sì questo lo vedo» rispose lui osservando l’umana che riposava nel suo futon.
«Prima hai detto che avremmo parlato.»
«Se vuoi dirmi qualcosa ti ascolto figlio.»
«Non sono stato un buon figlio ero accecato dalla rabbia, non capivo e mia madre alimentava quella rabbia so che questa non è una scusa per il mio comportamento ma ora so perché hai agito come hai agito.»
«Tua madre non è mai stata facile da comprendere, anche io come padre ho da chiederti perdono e di certo non volevo che tu arrivassi in questo luogo prima del tempo.»
«Devo delle scuse anche a te Izayoi, per lungo tempo ti ho incolpata per la sua morte e per un centinaio di anni ho odiato gli umani e i mezzo demoni. Non era tua la colpa per la morte di mio padre e nemmeno di Inuyasha.»
Izayoi gli sorrise e gli teste la mano, quando era in vita l’aveva davvero odiata e disprezzata, aveva desiderato la sua more e quella del fratello e quando lei era morta aveva voltato le spalle a Inuyasha lasciandolo solo al suo destino.
«Sta a te vivere o morire ora» ricordò di aver detto al fratello mezzo demone una volta quando ancora era un bambino.
Inuyasha lo aveva guardato senza capire, era rimasto totalmente solo al mondo e a lui non era mai importato.
Dopo qualche istante di incertezza afferrò la sua mano era piccola e fredda.
«Sia io che tuo padre ti abbiamo perdonato da molto Sesshomaru. Ma ho bisogno di sapere… Inuyasha, lui è qui?» chiese quasi con le lacrime agli occhi.
«No lui è ancora vivo.»
«E’ vivo?» domandò suo padre e nella sua voce c’era stupore.
«Sì.»
«Come è possibile? I mezzo demoni vivono più a lungo degli umani questo è vero ma…»
«Per oltre cinquant’anni Inuyasha è stato sigillato a un albero dalla freccia di una sacerdotessa e in quel lasso di tempo per lui non è cambiato nulla è come se avesse dormito.»
«Sta bene?»
«Sì Izayoi sta bene. Inuyasha si è sposato con un’altra sacerdotessa di nome Kagome.»
«Mmh, Kagome» disse una voce flebile, Rin si era svegliata e anche se vedeva ancora un po’ sfuocato la testa aveva smesso di farle male e anche le altre ferite bruciavano meno.
Ma dove era? Non c’era più la terra scura e il cielo rosso.
Si guardò attorno e si calmò solo quando vide Sesshomaru venirle incontro.
«Rin!»
Cercò di tirarsi su ma da sola era difficile, così fu costretta ad aspettare che il marito la aiutasse.
«Dove siamo?» chiese una volta che fu nuovamente a sedere.
«In un luogo più sicuro ma sempre lì.»
Sesshomaru le aveva dato la conferma che non se ne erano affatto andati.
«Kagome?»
«Non è qui Rin, ricordi?»
«Ma poco fa…»
«Raccontavo a mio padre di lei e di Inuyasha.»
Il suo sguardo andò oltre il marito e riconobbe subito il demone che le fece un sorriso e accanto a lui c’era una donna bellissima e giovane, rimase incantata dalla sua bellezza.
Voleva alzarsi ma non se la sentiva.
«Per quanto tempo ho dormito?»
«Non molto» la rassicurò il marito.
«Sono felice che tu sia sveglia» le disse la donna bellissima.
«Grazie signora.»
«Chiamami Izayoi ti prego.»
«Izayoi? Ho già sentito questo nome» disse e provò a ricordare, lo aveva sentito era vero, ma dove? Perché non riusciva a ricordarlo?
«Lei è la madre di Inuyasha.»
«Oh. Ma certo Kagome mi aveva parlato di lei.»
Il ricordo arrivò all’improvviso.
«Hai fame?» le chiese gentilmente la madre di Inuyasha.
«Un po’» affermò.
La testa pulsava ancora, allungò una mano per toccarsi la ferita ma non sanguinava più.
«Sei stata coraggiosa» le disse il generale cane porgendole una scodella di riso.
Era un riso diverso, più scuro ma le sembrò comunque commestibile.
«Mi sono solo difesa, prima ero più brava.»
«Lo sei ancora» la rassicurò il marito.
Sorrise debolmente e poi iniziò a mangiare.
«Non è come quello del vostro mondo ma è comunque cibo.»
«E voi?» domandò Rin preoccupata.
«A noi non serve» la rassicurò Izayoi porgendole anche da bere «mangiamo solo per tradizione, per non dimenticare le vecchie abitudini. Ne vuoi un po’ Sesshomaru?»
«No non mi serve, dalle anche la mia parte.»
«C’è abbastanza cibo per tutti se vuoi prendilo» disse il padre riempiendo un’altra scodella, Sesshomaru tese la mano e la prese e la posò vicino a Rin.
«Dovresti mangiarla.»
«Non mi serve Rin ma a te sì, troverò da solo del cibo.»
Scrutò il marito e non lo trovò eccessivamente turbato da quell’incontro inaspettato anche se sapeva per quanto cercasse di nasconderglielo che era agitato.
«La mangerò più tardi» rispose finendo il riso che aveva nella ciotola.
«Hai davvero stretto un patto con questi demoni?»
«Una specie, sanno bene che se venissero colpiti resterebbero cenere per molti molti anni e ancora infondo mi temono.»
«Anche nel nostro mondo qualcuno la teme ancora» disse Rin poggiandosi a Sesshomaru.
«Davvero? Chi?»
«Alcuni umani ricordano ancora chi eravate.»
«Anche i demoni non hanno dimenticato il tuo nome» disse Sesshomaru spostando lo sguardo sul padre.
«Sesshomaru, Rin, potreste parlarmi di Inuyasha?» chiese Izayoi.
Uno spettro può piangere? - si domandò Rin, perché quella donna sembrava sul punto di farlo.
«Cosa posso dirti? Sai già che è stato sigillato.»
«Chi ha spezzato il sigillo?» chiese il padre.
«Kagome. Lei viene da un tempo diverso e quando è arrivata nel nostro lo ha risvegliato. Sono accadute molte cose, abbiamo dato la caccia a un mezzo demone molto potente di nome Naraku e dopo che abbiamo vinto Kagome se ne è andata per anni finché alla fine non ha trovato il modo di tornare ed è rimata a Musashi con Inuyasha.»
«Sono molto felici insieme» disse Rin pensando ai cognati e a Kikyo.
«Oh hai dimenticato Kikyo.»
«No non l’ho dimenticata.»
«Kikyo? Chi è?»
«Izayoi, padre, Kikyo è vostra nipote.»
«Inuyasha ha una figlia?» chiese Izayoi stringendo la mano del marito.
«Sì, è una bambina splendida e molto amata e poi lei e Sesshomaru hanno uno stretto legame» disse Rin sorridendo al marito.
Nonostante la situazione e il luogo parlare di Kikyo e ricordarla la fece sentire meglio, viva e lontana da lì.
«Una nipote» disse il generale cane «e un altro in arrivo» aggiunse guardando Rin e Sesshomaru.
«Due» lo corresse il demone, «lo abbiamo scoperto da poco e grazie a Kagome.»
«Tre nipoti e entrambi i miei figli stanno bene, cosa potrei volere di più? Hai fatto la scelta giusta Sesshomaru e tu devi essere davvero speciale se mio figlio ti ha scelta.»
«Io non ho nulla di speciale signore» balbettò Rin non aspettandosi quei complimenti.
«E’ coraggiosa e gentile a volte anche troppo, anche con chi lo merita.»
«E' vero che sei coraggiosa, ti ho vista lottare contro quei demoni.»
«Sono una sterminatrice, più o meno.»
«Direi che le domande possono bastare per ora. Riposatevi un po’.»
Sesshomaru aiutò Rin a stendersi di nuovo, il battito era tornato quasi normale ma era ancora preoccupato anche lì presto non sarebbe stata più bene.
Inuyasha fa presto.










 

Ho deciso di aggiornare prima dell'episodio di Yashahime di domani sperando sempre che sia un bell'episodio! Vi ringrazio come sempre e vi lascio con una piccola anticipazione, ormai questa storia sta per giungere alla fine devo solo scrivere l'ultimo capitolo e ammetto che mi dispiace molto. 


 

«Basta così mio caro, ha sofferto già abbastanza senza doverlo ricordare ancora.»
«Hai ragione tu Izayoi, perdonami volevo solo sapere.»
«Sesshomaru mi ha riportata in vita usando la sua spada, il suo volto è stata la prima cosa che ho visto quando mi sono risvegliata.»
«Non mi sono mai pentito di averlo fatto» disse il demone che era entrato nella tenda in quel momento.
Rin si ricompose e gli sorrise.
«Tenseiga e questa ragazza ti hanno davvero cambiato e ne sono felice. Sesshomaru sai che ora se accadesse qualcosa Tenseiga non la riporterebbe più in vita?»
«Lo so, lo abbiamo scoperto a caro prezzo.»

  
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