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Autore: DarkDarrik    30/01/2021    0 recensioni
Il mio progetto è quello di fare una versione romanzata della serie TV, aggiungendo delle parti inedite, che però non andranno a cambiare gli eventi della trama originale.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Stefan era tornato  a casa e stava pensando a quella giornata bella,ma per certi versi malinconica e particolare.
Molti pensieri frullavano vorticosamente nella sua mente e nel suo subconscio, perché non riusciva a vivere serenamente la conoscenza con Elena.
Gli sembrava di vivere dentro una menzogna, visto che non poteva dirle la verità su molte cose e, inoltre, quella sua somiglianza  con la sua vecchia fiamma lo faceva ancora di più riflettere.
Il ragazzo era in conflitto con se stesso,stava conoscendo Elena per scoprire come mai fosse uguale identica a una donna del suo passato? Oppure perché lei lo attirava a sé per qualche strano e inspiegabile motivo?
I pensieri di Stefan furono interrotti, mentre si stava cambiando per andare a dormire.
 Zach Salvatore entrò in camera sua con un giornale alla mano e uno sguardo duro e severo sul viso.
Zach era un uomo sulla quarantina, poco più alto di Stefan, i suoi capelli erano castano scuro e tagliati corti e ordinati, i suoi occhi erano blu scuro e portava una barbetta incolta da qualche giorno.

L’uomo indossava un maglione a collo alto grigio e un paio di blu jeans.

«Avevi promesso!» esordì indicando al giovane l’articolo di giornale che teneva in mano.

Stefan lesse rapidamente prendendo il giornale, l’articolo parlava di due giovani ragazzi uccisi al confine della città,probabilmente da un animale selvatico.

«E stato un incidente,sarà stato un leone di montagna…» mormorò preoccupato Stefan, non credendo veramente alle sue stesse parole, aveva davvero paura che fosse stato qualcuno e non qualcosa.

«Conosco il tuo modo di fare, li riduci così male che sembra sia stata una bestia a ucciderli. Credevo tu fossi sotto controllo!» lo accusò Zach, anche se con un po’ di timore nei suoi confronti.

«So controllarmi, non sono stato io.» si limitò a rispondere Stefan,preoccupato per la situazione.
C’era davvero un altro come lui in città?

«Zio Stefan, per favore, Mystic Falls è diversa adesso! C’è pace ed è tutto tranquillo da tanti anni, ma molti ricordano ancora la storia antica  della cittadina. La tua presenza qui è un pericolo per tutti» affermò Zach con tono controllato e diplomatico.

«Non è mia intenzione dare fastidio a nessuno»  rispose secco il ragazzo.

«Quindi perché sei tornato? Dopo così tanti anni?» domandò l’uomo fissando il giovane.

«Non sono affari tuoi.» tagliò corto Stefan infastidito dal suo pronipote.

«So che non puoi cambiare ciò che sei, ma non appartieni più a questo posto.» disse Zach duro e severo.

«E dove dovrei andare secondo te?» ribatté freddo Stefan.

«Non posso dirti cosa fare,ma tornare qui è stato un grosso errore»  concluse infine l’uomo abbandonando la stanza e la conversazione senza aggiungere altro.

Una volta rimasto solo, Stefan, raggiunse un armadio della stanza e lo aprì,all’interno, c’erano decine di diari, con le date più disparate dal 1970 al 2005 e cosi via fino al 2009.
Di tutti questi diari, Stefan, prese quello che sembrava il più antico e lo aprì, all’interno vi era una foto di una dama ottocentesca.
La donna aveva le stesse identiche fattezze di Elena Gilbert, come se fossero state gemelle siamesi.
La  foto aveva una scritta sul margine destro che recitava: Katherine, 1864.


 

 

8 settembre 2009

Elena e Bonnie erano nei corridoi della classe, poco prima che la campanella suonasse.
La ragazza non vedeva il fratello da nessuna parte e aveva intuito che avesse già saltato il secondo giorno di scuola.
Tuttavia le due videro Stefan e poco dopo anche Matt accompagnato da Tyler.

«Non credo di venire stasera, non sono dell’umore di festeggiare» affermò Matt mentre vedeva come Elena aveva salutato Stefan.
Tyler chiuse il suo armadietto e scosse la testa.

«Non puoi continuare a fare così bello! Vieni, magari conosci un’altra ragazza stasera!» lo incitò l’amico mentre lo invitava a camminare verso le classi.

«Io voglio Elena, non un’altra, lo sai Ty!» rispose secco Matt fermandosi di fronte alla classe di storia.

«Come vuoi! Se cambi idea dimmelo che ci andiamo insieme!» concluse Tyler lasciando il suo amico solo, per entrare nella classe vicina a quella di storia.

Caroline aveva fermato Bonnie prima che entrasse in classe e le aveva ricordato che stasera si sarebbero divertite.

«E inoltre è meglio che Elena si goda quelle quattro chiacchere che farà ora in classe con Stefan, perché lui stasera sarà tutto mio!» disse la bionda alla sua amica per poi raggiungere Tyler e la loro classe.

Il Professor Tanner stava spiegando una delle sue nozioni di storia, quando concentrò la sua attenzione su Bonnie.
Il professore era un uomo sulla trentina, di bell’ aspetto e dai capelli e gli occhi scuri.

«Signorina Bennet,quante vittime ci furono nella battaglia di Willow Creek?» domandò il professore con arroganza.
Bonnie,cercò di prenderla con ironia,anche se era impreparata.

«Molte? Troppe? Tante? Non lo so prof…» rispose sarcastica la ragazza, facendo ridacchiare alcuni suoi compagni.

«Da carina a stupida in un attimo…» commentò acidamente il docente per poi portare lo sguardo su Matt.

«Donovan! Vogliamo sfatare il mito del palestrato senza cervello?» domandò Tanner al biondo.

«No a me va bene così ,grazie prof!» rispose divertito Matt, che stava pensando a tutt’altro in quel momento.
Il professore lo ignorò e puntò Elena con lo sguardo.

«Signorina Gillbert?» chiese gentilmente l’uomo alla giovane.

«Non lo so,signor Tanner…»mormorò timidamente la studentessa.

«Sono stato buono con lei, per l’ultimo mese di scuola  l’anno scorso, ma quest’anno le giustificazioni sono finite» affermò severo l’insegnate.

«Le vittime furono 346, a meno che non si contino anche i civili» prese parola Stefan con saggezza e autorevolezza.

«Corretto, signor…» mormorò stupito Tanner fissando il giovane.

«Salvatore» replicò semplicemente lui.

« Imparentato coi fondatori della città?» domandò l’uomo fissando Stefan.

«Si,molto lentamente» disse il ragazzo alzando le spalle.

«Tutto corretto ciò che ha detto ,eccetto per il fatto che non ci sono state vittime civil»  concluse soddisfatto Tanner andando verso la cattedra.

«In teoria, invece, ve ne furono 27, i confederati incendiarono la chiesa, convinti che ci fossero nascoste  delle armi, ma si sbagliarono e ci furono gravi perdite tra i civili rifugiati dentro la struttura. Può provare a cercare negli archivi storici se non è sicuro, professor Tanner» affermò in conclusione Stefan, e poco dopo la campanella suonò, ponendo fine alla lezione e all’imbarazzo del professore.

Matt aspettò  Tyler un paio di minuti, davanti agli armadietti e intanto osservava un dialogo tra Bonnie, Elena e Stefan da lontano.
Il suo amico arrivò in compagnia di Caroline, che lo salutò e lo guardò osservare il trio che stava chiacchierando.

«Avanti, Matt vieni stasera, potrebbe essere l’occasione giusta di riprendertela, magari lo sta facendo solo per farti ingelosire» esordì la bionda, incalzando il ragazzo.

«Quello che gli ho detto anche io, ma non ascolta!» ribatté Tyler, dando una pacca sulla spalla al quarterback.
II biondo trasalì e finalmente riportò lo sguardo sui due e sospirò senza proferire parola.

«Forse farò un salto,non vi prometto nulla » tagliò corto Matt alzando le spalle, per poi abbandonare Tyler e Caroline nel corridoio.

Jeremy aveva una sigaretta in bocca e la stava fumando,mentre parlava con Vicki.

«Quindi stasera ci sei pure tu?» chiese il ragazzo mentre aspirava il fumo della sigaretta.

«Si, ma ci vengo con Tyler, in effetti sto aspettando che lui esca da scuola, tu perché sei qui?» disse la sorella di Matt con le braccia incrociate.

«Volevo solo chiederti se venivi alla festa di questa sera, tutto qui…” alzò le spalle Jeremy per poi buttare a terra la cicca e pestarla.

«Sta arrivando il rampollo viziato, ci vediamo stasera» concluse in fretta Jeremy, che non voleva essere visto   da Elena e sentire le sue lamentele, per aver saltato la scuola ed essere stato in giro tutto il giorno.

«Cosa voleva quel moccioso?» chiese serio Tyler a Vicki, osservando il fratello di Elena in lontananza.

«Nulla ,solo sapere se c’ero stasera, ma gli ho detto che sarei stata con te, perciò tranquillo starà a casa» rispose lei baciandolo sulle labbra per più volte.

«Meglio così o era la volta buona che le prendeva» affermò Tyler con un sorriso arrogante e poi ricambio il bacio rendendolo più passionale.

«Andiamo via da qui, prima che arrivi Matt…» sospirò Vicki al  ragazzo, che si limitò ad annuire per poi allontanarsi con lei verso la sua auto.

«Non mi piacciono gli arroganti, avevo studiato e ho messo in riga Tanner, tutto qui!» affermò Stefan ridendo con Bonnie ed Elena.

«Sei stato fantastico!» ammise Bonnie, che mal sopportava il professore, come quasi tutti i suoi studenti.

«Concordo in pieno!» disse Elena con un largo sorriso, si era sentita quasi protetta da quell’intervento di Stefan e ciò la faceva sentire stranamente bene.
Il giovane, aveva avuto l’istinto di aiutarla in quella situazione e si stava promettendo di farlo anche in futuro.
Egli era preoccupato da ciò che gli aveva detto Zach e voleva che la situazione fosse sotto controllo.
«A che ora ci vediamo stasera?» domandò  Stefan alle ragazze.

«Facciamo che vederci alle venti alle cascate!» disse Bonnie a lui e all’amica.

«Andata! Allora ci vediamo più tardi!» affermò Elena,per poi allontanarsi con Bonnie verso l’uscita della scuola.

Caroline era impegnata in una conversazione telefonica che riguardava l’organizzazione della festa, quando vide Stefan nel corridoio, in pochi secondi staccò la chiamata e sorrise al ragazzo.

«Ciao Stefan! Sei dei nostri stasera? Ho aiutato ad organizzare,quando mi ci metto io d’impegno le cose vengono benissimo te lo assicuro!» affermò entusiasta la bionda.

«Oh si certo,stasera ci sarò! Ora scusami ma devo scappare, mio zio ha bisogno di una mano con… la sua vecchia macchina!« si scusò il ragazzo, lasciandosi alle spalle una sorridente e speranzosa Caroline.

L’ora della festa era arrivata e tutti quanti erano alle cascate mancava solo Stefan all’appello.
Elena e Bonnie stavano chiacchierando vicino al fuoco,Tyler e Vicki amoreggiavano vicino una parete, un po’ in disparte e infine Jeremy era ubriaco da qualche parte li in mezzo e Caroline chiacchierava con le amiche con un drink in mano.
Matt non si era presentato, così come aveva detto.
Stefan cammino lentamente verso il luogo della festa, il giovane indossava un giubbotto leggero grigio chiaro,una felpa con cappuccio nera e sotto di essa una maglietta grigia, infine calzava jeans scuri e scarpe nere.
Nonostante lo separavano diversi metri da Elena e Bonnie, riuscì a carpire cosa si stessero dicendo.

«Dai ammettilo che un po’ ti piace, si vede!» affermò Bonnie ridacchiando verso la sua amica.

La ragazza afroamericana indossava un giubbino marrone, una maglia bianca comoda e larga, dei pantaloni scuri e scarpe nere.

«E va bene! Ammetto che è carino!» arrossì Elena, ridendo insieme a Bonnie.

La più grande dei fratelli Gilbert indossava il suo giubbotto di pelle marrone,un top viola a V con dei bottoncini, una minigonna di jeans al di sotto della quale portava dei collant neri e infine calzava stivali alti marrone scuro.

«Sembra uscito da un libro! Stefan trafisse Elena col suo sguardo penetrante!» esclamò divertita Bonnie ridendo ancora più della su amica.

«Tu sei una veggente, mi potrai dire quali saranno gli sviluppi del libro allora!» la canzonò Elena con sguardo furbo porgendole la bottiglia di birra che reggeva in mano.

«Non è una sfera di cristallo…ma è sempre vetro!» aggiunse con un occhiolino la giovane.

Bonnie si concentrò,cercando di non ridere e poi tese la mano,toccando Elena.
La ragazza rimase impietrita per qualche secondo e poi farfugliò incredula.

«Io…ho visto te al cimitero, c’era un corvo,la nebbia e un uomo che ti guardava” mormorò impaurita Bonnie fissando l’altra liceale.

Elena era sbigottita, aveva vissuto questa esperienza il giorno prima, non né aveva parlato a Bonnie, o meglio le aveva solo raccontato di aver visto Stefan, omettendo la parte inquietante del corvo e della nebbia…e poi non c’era nessun uomo oltre al giovane Salvatore.
Prima che Elena potesse chiederle altro, Bonnie si dileguò e lei decise di lasciarla rilassarle un attimo senza starle addosso.

Quando si volto, si trovò di fronte Stefan e sobbalzò come ad ogni loro incontro.
«L’ho fatto di nuovo vero?» domandò imbarazzato il ragazzo e lei gli rispose con una faccia divertita annuendo.
In parte Bonnie aveva ragione, Stefan sembrava davvero il misterioso ragazzo della porta accanto dei romanzi.
Era gentile,educato e sempre nei paraggi quando lei si sentiva sola, o era uno stalker o forse una conoscenza positiva in un momento negativo, ed Elena voleva credere nella seconda opzione.

«Tutto bene?» domandò Stefan osservando un’Elena un po’ tra le nuvole.

«Si, è solo Bonnie è un po’ strana stasera, nulla di che! Facciamo quattro passi?» disse la ragazza a Stefan per poi iniziare a passeggiare verso il ponte vicino.

«Tutti parlano di te sai?» esordì Elena sorridendo al giovane.

«Ah si? Come mai?» rispose lui camminandole affianco.

«Un nuovo ragazzo misterioso? Fa notizia!» ridacchiò la ragazza.

«Anche tu hai una misteriosa aria malinconica» affermò Stefan osservando il cielo scuro e la cascata al di là del ponte.

«Cosa ti fa credere che io sia triste?» chiese lei imitandolo.

«Ci siamo conosciuti in un cimitero» disse lui sorridendole ancora una volta.

«In teoria ci siamo conosciuti davanti al bagno degli uomini… è una storia lunga! Non siamo proprio bravi a fare chiaccihere frivole da liceo eh?» sentenziò ironica Elena ricambiando il sorriso.

«Non fa per me diciamo!»ribatté Stefan.

La giovane prese un lungo respiro e poi decise di confidare a Stefan che anche lei, come lui,era rimasta orfana.
Lei voleva conoscere meglio lui anche perché forse sapeva come affrontare quel dolore.
Elena raccontò a Stefan dell’incidente con un nodo in gola,e la semplice risposta che lui le diede, però la fece stare bene.

«Non sarai triste per me» fu breve e intensa come risposta ,invece di perdersi in frasi  compassionevoli, era stato diretto e concreto.
Sembrava quasi una promessa ,ed Elena ci crebbe.

Vicki e Tyler si erano appartati nel boschetto vicino,indisturbati, per poter amoreggiare in maniera più spinta.
Il giovane aveva addosso una felpa verde militare e dei jeans, mentre Vicki un giubbotto di pelle nero, un top rosso, leggins neri e stivali dello stesso colore.
Tyler provocò la ragazza baciandola sul collo e palpeggiandole sulle natiche, mentre lei  cercava di divincolarsi per sbollire i bollenti spiriti di lui.

«Non lo faremo contro un albero!» ridacchiò lei opponendosi.

«Dai, è eccitante!” insistette lui portando il corpo contro quello di lei, schiacciandola contro il tronco.

«Ho detto no! Lasciami Tyler! Mi fai male!» gridò lei ponendo fine alla pomiciata.

«Lasciala stare!» sbraitò Jeremy che stava passeggiando con una birra in mano e aveva visto la scena.
Il fratello di Elena era tutto vestito di nero, felpa, pantaloni e anfibi e quasi si mimetizzava nelle ombre.

«Gilbert,hai davvero  superato il limite!» ringhiò Tyler cercando di andare incontro al giovane.
Vicki intervenne afferrando Tyler, strattonandolo, spingendolo intimandogli di andarsene.

«E Va bene, come vuoi, tu che mi dici di no…mai successo!» ribatté arrogante il ragazzo, levando le tende con passo veloce.

«Non avevo bisogno di te» disse acida la ragazza fissando Jeremy.

«A me sembrava di si» rispose lui.

«Era solo ubriaco.» Continuò lei.

«Lo sono pure io,e non sto cercando si stuprarti contro un albero» sbottò bevendo dalla bottiglia Jeremy.

«No, tu sei peggio di lui. Tu mi vuoi conoscere, mi vuoi parlare, vuoi stare con me. Poi vuoi scopare e scopare fino a quando non ti stuferai di me» sibilò infuriata lei.

«Pensi questo?» si irrigidì il fratello di Elena.

«No è quello che so!» concluse infine,lasciando Jeremy ubriaco e pensieroso nel bosco.

Matt aveva infine deciso, dopo mille ripensamenti, di essere presente alla festa di inizio anno.
Tutto sommato era meglio mettersi in gioco con Elena,piuttosto che lasciare campo libero a Stefan.
Il ragazzo raggiunse Caroline che a sua volta lo salutò con un cenno.
La bionda indossava un vestito rosso e un paio di stivali marroni,mentre Matt un piumino smanicato grigio e sotto di esso una folpa bordeux, jeans e scarpe da tennis scure.

«Alla fine io e Tyler ti abbiamo convinto!» esordì la giovane.

«Stare a casa mi faceva solamente stare peggio, so che anche Vicki è venuta qui e stare da solo non mi ha fatto sentire meglio.»rispose malinconico il ragazzo.

«Purtroppo la tua cotta e la mia stando parlando sul ponte laggiù, ma avremo il nostro momento per intervenire, tranquillo!» affermò entusiasta Caroline dando una pacca sulla spalla al suo amico.
Matt guardò a lungo Elena e Matt conversare e poi tornò a concentrarsi sulla bionda.

«Hai visto Tyler o Vicki?» domandò il giovane.

«Erano insieme che bevevano qualcosa, ma non li vedo da un bel pezzo» rispose Caroline.
Il ragazzo si limitò ad annuire, pensando al fatto che l’amico e la sorella avevano qualcosa tra loro, ma poco dopo smise di pensarci e si concentrò a trovare l’attimo giusto per incrociare Elena.

«Sai mi piace molto Bonnie, si vede che è una cara amica!» disse Stefan a Elena appoggiandosi alla ringhiera del ponte.

«Si, la migliore del mondo!» rispose sorridendo la ragazza.

«E Matt…non smette di fissarti» aggiunse lui, osservando il biondo da lontano, seguito poco dopo da Elena che fece lo stesso.

«Matt è quell’amico di infanzia con cui ti metti insieme per vedere se funziona, se può esserci di più » sentenziò seria Elena.
Stefan annuì invitandola a proseguire con un’espressione curiosa.

«E poi i miei sono morti e le cose sono cambiate. Tuttavia ho sempre avuto l’impressione che mancasse qualcosa tra noi.» si confidò lei poggiandosi a sua volta alla ringhiera.

Dopo un paio di istanti di riflessione e silenzio Stefan parlò.

«Mancava passione?» domandò poi con tono basso fissandola negli occhi intensamente.

«Si, mancava passione» sussurrò lei nello stesso modo inchiodando lo sguardo in quello di lui.

Stefan sentiva un trasporto ancora maggiore verso Elena dopo quella conversazione, sentiva un’attrazione particolare, era quasi la stessa percepita per Katherine, ma diversa più particolare più vera e meno impura.
Elena era finalmente libera da un peso, aveva capito cosa non era andato con Matt, non se l’era mai chiesto prima, ma Stefan le aveva fatto chiudere quel quesito rivelando la vera e cruda verità: mancava passione.
Stefan voltò il viso verso l’inizio del ponte e si stropicciò gli occhi.

«Ehm,vado a prenderci qualcosa da bere, muoio di sete» mormorò e poi si allontanò velocemente.
Elena non fece domande e si limitò ad annuire.

Vicki procedeva la sua camminata solitaria nel bosco, non voleva vedere nessuno, voleva stare sola nel buio senza nessuno che parlasse o le rompesse le scatole.
Ad un certo punto sentì qualcosa muoversi dietro degli arbusti,credeva fosse Jeremy che la stesse seguendo per l’ennesima volta.
Chiamò il suo nome, ma non ebbe risposta,a quel punto una strana sensazione la pervase e tornò verso la festa a passo svelto.
In pochi secondi sentì qualcosa afferrarla, credeva di aver visto un uomo, ma non riuscì a riconoscerne le fattezze.
Poco dopo un acuto dolore al collo la pervase e un gridò le si strozzò in gola, il dolore si fece più intenso e i sensi lentamente la abbandonarono, mentre quella presa ferrea e quella pressione sul collo non cessavano.
Infine Vicki perse i sensi arrendendosi a chi l’aveva attaccata per poi accasciarsi al suolo.

Elena pensava che Stefan avesse l’abilità di apparire e scomparire come un prestigiatore, dopo qualche minuto ad aspettarlo, decise di andare cercare lui o per lo meno Bonnie, dato che si era dileguata per tutto quel tempo.
Matt non perse occasione per approcciare una guardinga Elena e si avvicinò cautamente a lei.

«Cerchi qualcuno?» mormoro il ragazzo con fare triste.

«Hey Matt!» si limitò a rispondere la giovane.

«Ho capito che mi hai lasciato in un momento difficile, io ti ho dato tempo, ma sembra che tu questo tempo lo stia usando per stare con qualcuno,non per stare sola.» affermò Matt cercando lo sguardo della sua ex fidanzata.

«Non è come pensi,posso spiegarti…» iniziò Elena ma fu interrotta dal biondo.

«Non ti sto giudicando,fai ciò che credi, ma volevo solo che tu sapessi che io credo in noi e non mi arrendo.» sentenziò il fratello di Vicki con fare da duro e convinto delle sue promesse.
Elena non seppe cosa rispondere e si limitò a ad annuire, poi la sua attenzione fu catturata dalla vista di Caroline che parlava con Stefan e anche Matt lo notò.
Poco dopo egli  si allontanò con la scusa di dare una mano a  Tyler ubriaco che barcollava e chiacchierava con un’amica di Caroline.

«Hey,allora sei qui, anche tu! Sei mai stato alle cascate di notte» sono meravigliose! Se vuoi te le faccio vedere, possiamo andarci anche adesso!» affermò una ubriaca e seducente Caroline a Stefan mentre lo guardava con bramosia.

«Credo tu abbia bevuto un po’ troppo» si limitò a dire il giovane con tono neutro.

«Certo che sono ubriaca, ma la mia offerta resta valida» continuò la bionda insistendo.

«Caroline, io e te, non succederà mai. Mi dispiace.» concluse rapidamente Stefan notando Elena, per poi avvicinarsi a lei senza guardarsi indietro.

«Mi stavo chiedendo se ti avessero rapito!» mormorò divertita Elena.

«Fa cosi con tutti?» rispose Stefan osservando Caroline allontanarsi.

«No! Sei carne fresca,presto passerai di moda!» affermò la ragazza alzando le spalle.

Lei e Caroline erano sempre state amiche,ma la bionda era sempre molto competitiva e a volte antipatica e invidiosa nei confronti di Elena.
Bonnie invece andava sempre d’accordo con entrambe e quando necessario faceva da pacificatrice.
Le attenzioni di Stefan per Elena avevano infastidito Caroline e così di era fatta avanti,ma era stata respinta.

«Ma che diavolo… scusami ma devo raddrizzare mio fratello» sbottò improvvisamente Elena notando Jeremy ciondolare brillo verso il bosco lì vicino.
Prima che Stefan potesse parlare,la giovane inseguì Jeremy che l’aveva notata   e aveva cercato  di dileguarsi.
Elena lo chiamò diverse volte, mentre lui se ne andava a passo spedito verso la boscaglia.
Ad un certo punto inciampò contro qualcosa.
Jeremy cadde rovinosamente a terra e vicino a lui, notò qualcuno steso.
Riconobbe subito Vicki e iniziò ad agitarsi, e lo stesso fece Elena.
I due la chiamarono e la scossero più volte, e poco dopo notarono una copiosa ferita sul suo collo che sanguinava.
Vicki si riprese urlando di colpo, ma rimase cosciente  pochi attimi e poi collassò esamine ancora una volta.
Jeremy la prese rapidamente in braccio e scortato da Elena ritornarono alla festa il prima possibile.
Con grida di disperazione attirarono l’attenzione di tutti.

«Qualcuno ci aiuti!” gridarono Elena e Jeremy,poi il ragazzo si apprestò a posizionare Vicki su un tavolo vicino.
Matt e Tyler erano nei paraggi e corsero in maniera tempestiva verso i fratelli Gilbert.
Chiesero a più riprese cosa fosse successo, e Tyler si attivò per respingere i curiosi.

«State indietro ragazzi! Fatela respirare!» gridò il ragazzo.

«Chiamate un ambulanza!» sbraitò Matt e resto vicino a alla sorella ferita dandole la mano.

«Qualcosa l’ha morsa, l’abbiamo trovata stesa nel bosco!» affermò agitata Elena.

Un ragazzo li vicino passò un panno pulito a Matt e poi prese il suo cellulare e digitò il numero di pronto intervento.
Jeremy notò che Vicki era solo svenuta e respirava regolarmente.
Matt notò in lontananza che , Stefan alla vista della scena,sembrò quasi sentirsi male e scappare via.

In pochi minuti il giovane era tornato a casa,aveva capito benissimo cosa fosse successo a Vicki, i suoi sospetti ormai erano fondati.
Entrò in camera sua e improvvisamente un corvo si posò sulla ringhiera del balconcino della stanza.
La bestia iniziò a gracchiare e poco dopo un uomo fece capolino sulla porta,quasi apparendo dal nulla.
Stefan rimase ammutolito per diversi instanti.

«Damon» si limitò a dire con tono apatico mentre fissava l’uomo di fronte a lui.

«Ciao fratellino!» rispose l’altro con un ghigno sul viso, mentre entrava nella stanza e guardava il fratello con aria di sfida.

L’uomo era poco più basso di Stefan, il suo fisico era quasi identico a quello di suo fratello.
Sembrava avere qualche anno in più, aveva capelli nero pece di media lunghezza, occhi azzurri di un chiaro quasi innaturale.
I suoi lineamenti erano duri e mascolini, labbra sottili, mascella squadrata, zigomi alti e sguardo da duro.
Damon indossava un giubbotto di pelle nero, una t-shirt a “V” dello stesso colore, pantaloni e stivaletti scuri.

«Il corvo è un po’ troppo non credi?» mormorò sarcastico Stefan guardando il fratello, che gli rispose con un’alzata di spalle e un mezzo sorriso.

«Da quanto sei qui?» gli domandò..

«Non potevo perdermi il tuo primo giorno di scuola» ribatté  curiosando tra le sue cose per la stanza.

«Mi piacciono i tuoi capelli, ti stanno bene!» incalzò Damon continuando con il suo fare ironico.

«Sono passati quindici anni Damon» sentenziò il fratello minore dei Salvatore.

«Grazie al cielo! Mi avevano stancato gli anni novanta! Lo stile di quella decade non ti stava propria bene! Ricordati  Stefan: non seguire mai le mode!» affermò ancora una volta canzonatorio il più grande dei salvatore.

«Perché sei qui?» tagliò corto Stefan.

«Mi mancava il mio fratellino!» rispose sarcastico lui avvicinandosi al giovane.

«Lo so bene che odi le cittadine come queste,ti annoiano.»  continuò Stefan.

«Mi sono tenuto impegnato» ribatté il moro.

«Quella ragazza nel bosco è ancora viva, sei stato un po’ distratto» lo canzonò Stefan,parlando di Vicki.

«Potrebbe essere un problema,per te!» rispose enigmatico Damon, facendo intendere che non aveva ucciso di proposito la sorella di Matt.

«Te lo richiedo, come mai sei tornato qui dopo tutto questi anni?» domandò nuovamente Stefan.

«Potrei farti la stessa domanda,ma credo di avere già la risposta, una parola, un nome : Elena» affermò Damon con tono grave e uno sguardo poco raccomandabile.

Stefan non disse nulla, si limitò a stringere i pugni lungo i fianchi.
Non poteva credere che anche il fratello, si fosse accorto di lei, sperava fossero passati un altro paio di anni prima di rivederlo, le cose finivano sempre male quando si riunivano e questa volta non ci sarebbe stata eccezione.

«Sai cosa mi incuriosisce di lei vero? Non ci vuole un genio per capirlo, è identica a Katherine. Letteralmente.»disse il maggiore dei Salvatore.

«Lei non è Katherine.» sibilò a denti stretti Stefan.

«Lo spero per te. Sai bene come è finita l’ultima volta. A parte questo,da quanto non mangi qualcosa diversa che uno scoiattolo?» incalzò Damon coprendo la distanza tra di loro.

«Non provarci nemmeno, non funzionerà» sbottò secco Stefan.

«Su avanti! Andiamo a cercare qualche ragazza e beviamoci qualcosa insieme» propose l’uomo spintonando il fratello.

«Smettila!» ringhiò Stefan mantenendo il controllo.

«Oppure andiamo da Elena che ne dici?!» lo provocò nuovamente Damon spintonandolo ancora una volta.
«Ti ho detto di smetterla!» gridò il più giovane furibondo.

«Riesco quasi a sentire il sapore del suo sangue!»lo provocò Damon.

Stefan perse il controllo, i suoi occhi divennero neri e le sue pupille rossastre, le venature sotto i suoi occhi divennero dello stesso colore.
I suoi canini si allungarono e rivelò la sua vera natura.
Con velocità disumana, si fiondò sul  fratello e lo placcò ,facendolo finire diversi metro più in la.
Entrambi finirono rovinosamente giù dalla finestra che si ruppe in frantumi.
Damon non si era fatto molto male durante la caduta e con la stessa velocità innaturale del fratello si rimise in piedi,raccogliendo l’anello del giovane, che era caduto a terra durante la colluttazione.
Stefan aveva impattato duramente col ventre sul cemento sottostante e si rialzò con più fatica di Damon.

«Ti do un sei dai! Ti è mancato un po’ lo stile, ma la faccia e l’urlo mi sono piaciuti! Mi sono divertito!» esordì il vampiro prendendo in giro il fratello.

«Per te è tutto un divertimento vero? Ma dove ci sei tu la gente muore! Non è un gioco!»ringhiò Stefan tenendosi il costato.

«Ottima osservazione! Ma quello è un dato di fatto, non posso farci nulla» rispose con ironia Damon alzando le spalle.

«Non qui, non te lo permetterò!» lo sfidò il fratello con aria seria.

«La prendo come una sfida!» ribatté il vampiro.

«Damon, per favore sono passati decenni interi, possiamo smetterla una volta per tutte?» mormorò Stefan cambiando atteggiamento.

«Ti ho promesso un’eternità di sofferenza e sto solo mantenendo la mia parola”»rispose sprezzante Damon.

«Stai lontano da Elena»  tuonò il più giovane dei fratelli all’altro.

«Prima ti è caduto questo,sai se quando spunta il sole non lo indossi, tornerai cenere alla cenere. Ma tranquillo te lo ridò» sentenziò il moro porgendo poco dopo l’oggetto al fratello.

Una volta che il giovane si mise nuovamente l’anello al dito, Damon lo afferrò per la gola con forza e trasformò il suo viso come Stefan aveva fatto poco prima.
Il ragazzo sentì dolore per la stretta ferrea  e forte al collo  e rimase sbigottito.
Il più grande dei Salvatore scaraventò con furia il fratello contro la serranda del garage.
Stefan impattò con la schiena contro di essa e poi cadde a terra rotolando prono ai piedi di Damon.

«Non ci riprovare,sono più forte di te ,hai perso la nostra guerra quando hai smesso di bere sangue umano, questa lezione era solo per ricordarti di stare al tuo posto» minacciò Damon fissando Stefan agonizzante, poco dopo un rumore di passi distrasse l’uomo.
il pronipote dei due Salvatore, si avvicinò cautamente per vedere cosa fosse successo.

«Scusa per averti svegliato Zach!» concluse infine il vampiro dileguandosi nella notte.
L’uomo era terrorizzato e osservò Stefan a terra e poi la finestra rotta, per poi tornare rapidamente in casa senza dire una parola.
Per lui avere Stefan  in casa era già un problema, ma occuparsi anche il fratello psicopatico era davvero troppo, doveva prendere provvedimenti e proteggersi il prima possibile.

Matt, salì sull’ambulanza per stare vicino a sua sorella e il veicolo sfrecciò verso l’ospedale di Mystic Falls.
Jeremy e Elena rimasero alcuni secondi in silenzio ancora sotto shock per l’accaduto.
Il più piccolo dei Gilbert aveva paura per l’incolumità di Vicki,che era l’unica persona che in quel momento riusciva a farlo stare bene,nonostante lei avesse  occhidolo per Tyler e non per lui.

«Tra poco arriverà Zia Jenna, torniamo a casa con lei. In ogni caso, vedere la polizia e l’ambulanza mi ha fatto venire in mente brutti ricordi. Ma la gente dopo un po’ dimentica e va avanti, le cose quando capitano agli altri sono facili da dimenticare, tuttavia noi dobbiamo andare avanti proprio come fanno gli altri,anche se le disgrazie sono successe a noi in prima persona» disse Elena al fratello, preoccupato e pensieroso.

«Scrivere il tuo diario vicino loro tomba è come vai avanti tu?»domando serio il ragazzo alla sorella.

«Loro non avrebbero voluto questo» mormorò Elena.
Jeremy si allontanò da lei per sedersi su una panchina poco distante.
Bonnie arrivò,riapparendo dopo la sua bizzarra sparizione avvenuta quasi  due ore prima.

«Porto Caroline al Gryll e le faccio smaltire un po’ la sbornia, non posso portarla a casa ubriaca.» affermò la ragazza di colore.

«Ho già avvisato mia zia,torniamo con lei, tranquilla” rispose tristemente Elena alzando le spalle.

«So di non essere una veggente,tuttavia ho una strana sensazione riguardo a cosa è successo a Vicki,e credo sia solo l’inizio di qualcosa di terribile» sentenziò la giovane,impaurita quasi da se stessa, Elena era troppo in ansia per rispondere, ma non le fu dato modo dato che Bonnie si allontanò verso Caroline a passo spedito.
La attenzione di Elena fu catturato dal rumore di un clacson,era Jenna che richiamava l’attenzione sua e del fratello.
I fratelli Gilbert raggiunsero presto l’auto della zia,desiderosi di chiudere quella inquietante serata una volta per tutte.

Matt guardava la sorella che lentamente riprendeva conoscenza e ne fu sollevato, era stabile ed era fuori pericolo a detta dei medici.
«Ehy non ti sforzare,andrà tutto bene,sono qui con te» le sussurrò lievemente il biondo.

«Matty,sei qui» mormorò flebilmente Vicki,stanca e provata.

«Mi ha aggredito vampiro…» disse con voce fioca la ragazza per poi addormentarsi nuovamente.
Matt le carezzo i capelli e le baciò la fronte per poi lasciarla riposare e mettersi comodo sulla sua sedia,senza badare ai sussurri confusi della sorella.

»Se in condizione di tornare a casa?» chiese Bonnie preoccupata all’amica mentre erano sedute a un tavolo del Mystic Gryll.

«No» rispose semplicemente la bionda con un espressione triste.

«Perché non ha scelto me? Perché quelli che mi piacciono davvero non mi vogliono?» domandò malinconica Caroline a Bonnie.

«Non né voglio parlare» tagliò corto lei senza battere ciglio.
Aveva evitato l’argomento “Stefan” con Caroline,proprio perché era palese che la bionda era il terzo incomodo tra lui ed Elena.
Tuttavia a Bonnie non piacevano li scontri e litigi, perciò cercava di stare zitta quando possibile, secondo lei Stefan era una conoscenza positiva per Elena.
Inoltre lei era seriamente preoccupata per quello che le capitava da un paio giorni : qualcosa di innaturale e inspiegabile, sensazione strane, sogni ancora più strani e visioni inquietanti.

«Sono sempre inopportuna,dico sempre le cose sbagliate! Ma Elena no,lei è perfetta dice sempre le cose giuste al momento giusto. Tutti preferiscono sempre lei,e tutto questo non è giusto! Io ci provo,do del mio meglio,ma è sempre lei la migliore della due!» si sfogò sofferente Caroline, cercando l’appoggio di Bonnie.

«Non è una competizione Caroline» concluse infine la mora, andando poi verso il bagno.

Damon era soddisfatto del suo operato con Stefan, con la pista lasciata riguardante Vicki, per metterlo in agitazione e per i piani che aveva in mente.
La notte era ancora giovane per lui, e stava escogitando ancora qualche sorpresa per il suo fratellino.
Si era recato al Gryll per un drink veloce,prima di andarsi a fare uno spuntino vero, non una smozzicata come con la ragazza nel bosco.
Si era informato bene prima di uscire allo scoperto con Stefan, sapeva chi erano le persone vicino ad Elena e aveva avuto la fortuna di incontrarne proprio una li al Gryll.
Avrebbe sondato il terreno per stare nella cerchia della piccola Gilbert.
Damon si sedette a un tavolo ordinando da bere e puntò lo sguardo verso Caroline sorridendole, la bionda non si fece pregare e ricambiò notando quel bell’uomo che la fissava.

«Sei da sola?» domandò lui alla ragazza.

«Solo per ora,sai c’è una mia amica al bagno» rispose lei divertita.
Damon non tradì emozioni,ma non voleva essere visto da altri o notato più del dovuto ,gli serviva Caroline da sola.

«Allora sarà per la prossima volta!» affermò prendendo il drink al bancone, invece che al tavolo.
Bevve tutto di un sorso e fece un occhiolino a Caroline
per poi pagare salutare ancora la bionda  e allontanarsi.
Poco dopo sopraggiunse Bonnie ,che  aveva deciso di riaccompagnare a  casa la sua amica.

Stefan era davanti casa di Elena ,aveva paura per lei, voleva proteggerla da Damon, anche se egli non poteva entrare in casa di lei senza invito, come lui stesso d’altronde.
Stefan suonò, sapendo che sicuramente, la ragazza era tornata da poco a casa visto il casino successo alla festa.
Elena aprì la porta quasi subito,sorpresa ancora una volta di vedere Stefan,sapendo del suo problema con la vista del sangue,aveva capito come mai si fosse dileguato.

«So che è tardi, ma volevo sapere come stavi, hai trovato quella ragazza in fin di vita, deve essere stato terribile» disse il ragazzo fissando la giovane.

«Sono mesi che la gente non fa altro che chiedermi come sto» rispose lei con tono ironico.

«E tu cosa dici alla gente?» domandò Stefan.

«Che starò bene prima o poi» sussurrò lei malinconica.

«E ci credi veramente?» chiese il vampiro.

«Chiedimelo domani. Dentro si sta bene, entra per fare quattro chiacchiere, ti va?» disse infine lei con un largo sorriso fissando il ragazzo.

«Sì» rispose semplicemente lui,con un sorriso ancora più grande, entrando così in casa di Elena, dopo essere stato invitato.

   
 
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