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Autore: DarkDarrik    12/01/2021    0 recensioni
Il mio progetto è quello di fare una versione romanzata della serie TV, aggiungendo delle parti inedite, che però non andranno a cambiare gli eventi della trama originale.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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7 settembre 2009

Liceo di Mystic Falls


Jeremy camminava con le mani in tasca verso la scuola, non gli andava proprio di andare in macchina con sua sorella e la sua amica, anche perché aveva una piccola “commissione” da sbrigare.
In quel momento, il giovane, stava pensando a Vicki, la sorella dell’ex ragazzo di Elena, al ragazzo era sempre piaciuta, proprio perché  era stravagante e ribelle  come lui.
Purtroppo per Jeremy, lei era invaghita di Tyler Lockwood, atleta della squadra di football, migliore amico del fratello di lei e in più figlio del sindaco della cittadina ovvero il ragazzo più ricco di Mystic Falls!
Tuttavia, il fratellino di Elena, era riuscito in qualche modo ad approfittare delle costose e lunghe vacanze estive di Tyler per fare dei passi avanti verso Vicki, che però dopo il ritorno del ricco atleta era tornata tra le sue braccia, lasciando Jeremy col cuore infranto.
Jeremy aveva però una passione in comune con la sorella di Matt: ovvero pillole e droghe leggere!
 Il ragazzo si diresse verso il cortile della scuola, nella parte dove si fumava qualcosa di più forte delle sigarette e dove si prendeva qualche pillola più forte che quelle per il mal di testa.
Dopo una rapida occhiata agli studenti nell’area circostante, Jeremy individuò Vicki, appoggiata a un albero con il cellulare in mano, così si avvicinò a passo svelto verso di lei con un sorriso stampato in faccia.
Nonostante la propria situazione famigliare drammatica e il fatto che lei avesse la testa per un altro ragazzo, Jeremy stava bene solo quando la ragazza ribelle era nei paraggi.

«Ehy, Vick! Come va? Ho una sorpresa per te!» esordì sorridente Jeremy, guardandola mentre era intenta a mandare un messaggio col cellulare.

Vicki era alta poco più di un metro e sessanta, aveva lunghi capelli marrone chiaro, mossi che le cadevano oltre le spalle, occhi rotondi di un verde molto scuro, labbra carnose e  un viso un po’ scarno.
I suoi lineamenti non erano molto aggraziati e non era priva di difetti, forse non era la più bella della scuola, ma comunque era un tipo di ragazza che piaceva a diversi suoi compagni di corso.
Fisicamente era magra e slanciata, nonostante non facesse nessun tipo di attività fisica.

«Ehmm…ciao Jer, dimmi tutto» mormorò Vicki distogliendo solo un attimo gli occhi dal cellulare, finendo poi di mandare il messaggio.

Jeremy tirò fuori dalla tasca della felpa nera una bustina con alcune pillole dentro e rapidamente ne offrì una alla ragazza, che lo guardò divertita.
La sorella di Matt tese la mano e il suo amico le passò una piccola pillola che lei ingerì prontamente.

«Non prenderne più di una in tre ore!» si raccomandò sorridente Jeremy, contento di averle aftto una sorpresa.

Tyler aveva appena letto il messaggio di Vicki mentre si guardava allo specchio a pochi passi dalla porta d’ingresso della sua enorme villa.
Egli era alto quasi un metro e ottanta, aveva capelli neri tagliati corti e più lunghi sul davanti, sparati all’insù.
Occhi di un marrone molto scuro, labbra leggermente carnose, un naso lievemente pronunciato e lineamenti misti tra il mascolino e il fine, rendendolo il classico belloccio della porta accanto.
Il ragazzo indossava un giubbino leggero color grigio chiaro e sotto di esso una t-shirt con uno spacco a v dello stesso colore, jeans scuri e scarpe da ginnastica chiare.

Tyler uscì di casa  andando verso il garage dove aveva parcheggiato il suo SUV nero.
Mentre era in viaggio verso la scuola, pensava alle vacanze che aveva appena vissuto e a come si era divertito, l’importante era che Vicki non sapesse niente delle ragazze che aveva baciato qua e là.

Anche se non stava ufficialmente insieme a lui faceva comodo avere una ragazza sempre pronta a fare sesso  senza tanti preamboli e corteggiamenti vari, inoltre i suoi genitori lo avrebbero voluto vedere con una ragazza altolocata, di quelle che ti fanno aspettare mesi per un bacio a stampo.

Assorto nei suoi pensieri, in pochi minuti il figlio del sindaco arrivò a scuola e smontò dal veicolo, parcheggiandolo vicino al cortile.

Tyler camminò per qualche metro nell’ampia area che lui definiva “dei drogati” e, in effetti, non si sbagliava.
Notò Vicki in compagnia del suo “pusher”: Jeremy Gilbert.

Quel poveraccio aveva perso da poco i genitori ed era il fratello della sua amica di lunga data Elena, nonché ex fidanzata del suo migliore amico Matt, perciò si era promesso di andarci piano con lui almeno per un po’.

«Sapevo che ti avrei trovata qui tra i drogati!» esordì arrogante Tyler senza degnare di uno sguardo Jeremy, e fiondandosi tra le braccia di Vicki.
Il ragazzo cinse le mani attorno ai fianchi della sorella di Matt e poi guardò il piccolo Gilbert con un sorriso beffardo.

«Bello smalto! In quale negozio di trucchi lo hai comprato?» chiese il ricco rampollo, notando lo smalto nero sulle unghie dell’altro ragazzo.

Jeremy era un ragazzo cui piacevano i vestiti scuri e il rock, perciò si definiva un “Dark”.

Alcuni membri della band del genere che a lui piacevano usavano lo smalto nero e lui gli aveva imitati.

«Non credevo t’intendessi di smalti, forse tu usi colori più accesi e lo fai di nascosto…» ribatté prontamente Jeremy senza pensarci, due volte.

Tyler cercò di divincolarsi dall’abbraccio di Vicki, che intanto si era portata vicino a lui tenendolo per il giubbino.

«Ty, smettila è il fratellino di Elena, lascialo in pace!» intervenne la ragazza trattenendo Tyler, portando il viso vicino al suo.

«So chi è…la prossima volta se le prende lo stesso!» mormorò il membro della famiglia Lockwood baciando Vicki sulle labbra, per poi lasciarsi andare a un bacio più spinto e passionale davanti agli occhi di Jeremy, che se né andò senza dire nulla mentre si accendeva una sigaretta.

 

 

Bonnie ed Elena passeggiavano per il corridoio affollato della scuola, andando verso l’aula di storia, quando l’attenzione della ragazza mulatta si spostò verso la segreteria della scuola.

«Ehy, chi è quello?» mormorò affascinata l’amica di Elena, osservando un tizio girato di spalle, intento a parlare con la segretaria della scuola, Mrs. Clark.

La donna era un’afroamericana sulla quarantina, che indossava una camicetta lilla e qualche accessorio giovanile per sentirsi al passo con i tempi e sembrava davvero interessata a cosa stesse dicendo quel ragazzo girato di spalle.

«Io vedo solo un fondoschiena…» mormorò Elena disinteressata, dato che con lo sguardo aveva intravisto suo fratello andare spedito verso il bagno.

«Però è un bel fondoschiena!» constatò Bonnie dando una leggere gomitata alla sua amica.

A quel punto la ragazza si lasciò sfuggire un sorrisetto tra il divertito e malizioso,osservando che la sua amica aveva ragione.

«Secondo me viene da Seattle e suona la chitarra!» disse convinta la presunta “veggente” incrociando saccentemente le braccia.

«Ti stai facendo prendere troppo la mano con la storia della sensitiva.»  ridacchiò nuovamente Elena,per poi farsi seria un secondo dopo.

«Scusa un attimo arrivo subito.» mormorò con tono flebile, per poi andare abbandonare la sua compagna di classe e andare a passo spedito dove Jeremy era entrato pochi istanti prima.
Bonnie non disse nulla, restando a guardare il misterioso ragazzo, aspettando che si girasse.


Stefan Salvatore contemplava il tramonto dal tetto della propria enorme abitazione, stava pensando al suo ritorno nella cittadina di Mystic Falls e al fatto che aveva deciso di conoscere la ragazza, che tanto gli ricordava un amore perduto molto tempo prima.
Mancava un’ora più o meno a quell’incontro che lui avrebbe fatto capitare casualmente e stranamente era teso, nonostante fosse abituato a situazione ben più critiche.
Stefan era alto un metro e ottanta, la sua corporatura era definita e atletica, aveva capelli castani di media lunghezza,portava sempre un ciuffo  verso l’alto come capigliatura, i suoi occhi erano di un color verde scuro,aveva labbra sottili e lineamenti fanciulleschi, ma abbastanza marcati, come la mascella squadrata e gli zigomi alti.
Il ragazzo indossava un giubotto leggero di pelle marrone, sotto di esso una felpa con cappuccio nera e infine blue jeans e scarpe scure.
Con un salto, Stefan balzò dal tetto dell’edificio e atterrò in maniera impeccabile al suolo senza farsi alcun male, dopodiché a passo lento e rilassato si diresse verso la scuola di Mystic Falls.
I suoi pensieri lo tormentavano, aveva timore di conoscere Elena, di metterla in pericolo in qualche modo, anche se non sapeva come o forse lo sapeva ma non voleva pensarci.

Stefan era determinato a conoscerla, anche se dentro di lui in fondo, era conscio del fatto che era meglio che questa cosa non la facesse, tuttavia il cervello e la ragione erano stati battuti dal suo istinto nella lotta interiore che lo logorava da tempo.
Assorto nei suoi pensieri, il giovane, fece una passeggiata per i boschi che circondavano la sua tenuta e solo dopo arrivò a destinazione, trovando il cortile già ghermito di studenti.

Poco dopo Stefan era in segreteria e parlava con Mrs.Clark, la quale aveva notato che mancava della documentazione riguardante l’iscrizione del ragazzo a scuola.

«Mancano i tuoi referti medici e i documenti scolastici degli anni precedenti» disse la segreteria guardando il giovane in viso, che ricambiò lo sguardo con durezza.

«Controlli meglio, le assicuro che ho portato tutto…» mormorò determinato Stefan senza distogliere lo sguardo da quello di Mrs. Clark.

La donna frugò velocemente tra le carte sulla scrivania e poco dopo sorrise al nuovo arrivato mettendosi una mano sulla fronte.

«Hai ragione,c’è tutto che sbadata! Benvenuto puoi andare.» concluse la donna afroamericana congedando lo studente, il quale dopo un veloce e cordiale saluto, si voltò e lasciò la segreteria.

Andando via, Stefan, incrociò appena lo sguardo di un’imbambolata Bonnie, che lo guardava con ammirazione e qualche metro più in là anche Caroline Forbes sembrò interessata a lui, anche se non era stata notata dal ragazzo.
La bionda ammiccò tra se e sé pensando che quel ragazzo sarebbe stato suo prima o poi , anche solo per sfizio.

Elena entrò a passo svelto nel bagno dei ragazzi, fregandosene apertamente di chi potesse esserci dentro o di che cosa avrebbero potuto dirle.

«Ehy, hai sbagliato bagno!» affermò un ragazzo con una zazzera arancione e una camicia improponibile, quando vide Elena.

La ragazza non gli diede retta, ma vide Jeremy vicino i lavandini e subito lo fece voltare di scatto puntandogli un dito contro.

«Sei già sballato di prima mattina?» accusò la sorella maggiore osservando bene gli occhi del fratello.

«Ma che diavolo…no che dici!» sbottò Jeremy scuotendo la testa infastidito.

«Muoviti, dammi la roba su! Dove la nascondi?!» lo aggredì Elena frugando velocemente nelle tasche del ragazzo.

«Smollami! Lascia stare, non ho nulla!» si difese Jeremy, levandosi le mani della sorella di dosso.

«Smollami? Cos’è? Un modo di dire da fattoni? Sei un grande, zio!» lo canzonò la più grande dei fratelli Gilbert.

Jeremy semplicemente la guardò seccata e sbuffò, stufo dei continui appunti della sorella verso di lui, possibile che lei non capisse che aveva bisogno di evadere dopo quello che avevano passato?

«Ti ho lasciato fare durante i mesi estivi, ma ora è il momento di rimettersi in carreggiata! Sappi che sei vuoi fare il drogato, io sarò sempre pronta a rovinarti la festa, chiaro?! Diamine Jeremy tu non sei mai stato così, non sei tu! Non diventare un’altra persona, ritorna a essere te stesso!« disse seria Elena al fratello,sperando che egli capisse,che lei lo faceva solo per il suo bene a essere dura con lui.
A interrompere i due ci pensò un ragazzo asiatico che uscì dal bagno abbottonandosi i jeans, rimasto sorpreso nel vedere Elena, tuttavia si dileguò in men che non si dica.
Jeremy poco dopò lo imitò limitandosi a scuotere la testa, lasciando il bagno per dirigersi altrove.

Stefan camminava nel corridoio a passo svelto, pronto ad andare verso l’aula di storia, quando qualcuno impattò su di lui uscendo da una porta sulla sinistra.
Era una ragazza dai lunghi capelli castani, poco dopo vide i suoi occhi color nocciola e rimase sorpreso nel riconoscere il volto di Elena.

«Scusa…» disse flebilmente guardandola sorpreso e deglutendo, finalmente si era creata l’occasione di conoscerla, ma era come paralizzato.

Elena guardò il ragazzo, e per un attimo si perse nei suoi occhi verdi, riconoscendolo come quello stesso tizio in segreteria che di spalle prometteva bene.

«Quello è il bagno degli uomini?» chiese curioso Stefan, un po’ sbigottito.
Elena fu presa in contropiede da tutta quella situazione e avvampò d’imbarazzo, farfugliando un po’ prima di prendere parola.

«Oh…ehm…sì, vedi è una storia molto complicata!» bofonchiò impacciata la ragazza, abbozzando un sorriso nervoso.

Poco dopo provò a passare, ma Stefan aveva avuto la stessa idea di andare a destra, ritentò dall’altra parte, ma nuovamente finirono col pensare la stessa cosa.
Stefan non disse nulla, sorrise e si limitò a farla passare, spostandosi a destra.
Elena lo ringrazio sorridendo e poi si allontanò nel corridoio, lanciando a quel ragazzo carino e gentile un’ultima occhiata, prima di svoltare l’angolo ed entrare nella classe di storia.

Cimitero di Mystic Falls


La noiosa lezione del professor Turner era finita, così come anche le altre per quella giornata scolastica, quindi Elena stava camminando verso casa, ma prima voleva passare al cimitero a salutare i suoi genitori e scrivere qualcosa sul suo diario.
La ragazza pensava che durante la lezione di storia lei e il “ragazzo carino dei corridoi” si erano scambiati parecchi sguardi e lo avevano notato  Bonnie, e purtroppo Matt.
La sua amica le aveva mandato un messaggio in classe, e a lezione conclusa le aveva detto che aveva visto Matt infastidito e geloso a proposito di quegli sguardi.
Tuttavia Elena non avrebbe dato tanto peso a tutto questo, per ora voleva solo scrivere un po’ sul diario e stare vicino alla tomba dei genitori.

“Caro diario,sono riuscita a concludere questa difficile giornata, avrò detto di stare bene almeno trentasette volte, ma non vuol dire nulla. La gente ti chiede le cose per abitudine, ma non gli importa davvero di te…”  la primogenita dei Gilbert scrisse sul suo diario quelle parole, mentre stava seduta sotto una statua di un angelo e di tanto in tanto guardava la tomba dei suoi parenti.
La sua attenzione fu catturata da un corvo che stava sulla tomba che lei guardava,l’animale gracchio,mentre un’insolita nebbia si alzava dal terreno.

«Ciao pennuto,sei un po’ inquietante sai?» ridacchiò Elena,mentre osservava la creatura nera e piumata.
La giovane riprese a scrivere sul diario, senza dare più di tanto peso al corvo gracchiante.
Tuttavia la bestia gracchiò sempre più forte, e un senso di inquietudine attraversò la ragazza che si alzò di scatto facendo cadere la sua borsa e il suo diario.

«Sciò,vai via!» intimò  e il corvo si allontanò incitato dalla studentessa, ma poco dopo comparve su un’altra tomba mentre la nebbia era sempre più fitta.

Elena raccolse veloce la borsa e iniziò a fuggire spaventata dalla situazione ,mentre in lontananza,un uomo la osservava nascosto nella nebbia.

Dopo pochi metri di corsa, la ragazza inciampò ferendosi allo stinco con un rovo rinsecchito li vicino,per poi alzarsi e impattare contro qualcuno.
Elena sobbalzò terrorizzata, incontrando nuovamente le fattezze del “ragazzo carino dei corridoi” che la guardavano stranito.

«Tutto bene?» le domandò Stefan con un’espressione preoccupata.

«Mi stavi pedinando?» gli rispose agitata Elena, guardandosi alle spalle.

«No, io beh, ero laggiù e ti ho vista cadere.» si giustificò impacciato il ragazzo.

Stefan era preoccupato per Elena, c’erano tante cose su di lei che per lui restavano un mistero, ma sapeva che la sua stupefacente somiglianza con il suo vecchio amore perduto non era solo una pura casualità.

Elena non si fidava molto di uno sconosciuto in un cimitero, perciò rispose a tono ancora una volta.
«E tu passeggi nei cimiteri spesso?» lo incalzò diffidente la ragazza.

«A dire la verità, ho dei parenti qui…» concluse amareggiato Stefan schiarendosi appena la voce.
Elena si gelò un attimo e poco dopo respirò rilassandosi.

«Scusami…che figura pessima, mi dispiace e che c’era un corvo inquietante sembrava un film horror e… comunque io sono Elena”  disse la studentessa smorzando un sorriso e ponendo fine alla tensione che si era creata tra loro.

«Io sono Stefan…frequentiamo storia,inglese e francese insieme» rispose il ragazzo, sorridendo a sua volta.
Un silenzio imbarazzante piombò per qualche secondo tra i due e poi la giovane prese parola per prima.

«Bell’anello!» esordì cercando un argomento di circostanza.

«Oh grazie, lo porto sempre con me, è un ricordo di famiglia… particolare vero?»rispose lui giocando col suo anello ripetutamente.
Era abbastanza grande, di lapislazzuli blu con un incisione argentea sopra, uno stemma di famiglia, come appunto diceva Stefan.

«Ti sei ferita…” mormorò poco dopo il misterioso studente guardando preoccupato Elena.

Stefan cercò di ricomporsi, visto che era parecchio sensibile al sangue e voleva evitarne la vista, perciò quando la ragazza sollevo il pantalone per controllarsi la ferita, lui voltò il viso verso la strada che portava via dal cimitero.
«Prenditi cura della ferita,io vado… » tagliò corto infine,mentre Elena si metteva apposto nuovamente il pantalone.

«Sul serio non è…»  mormorò la ragazza,ma notò che Stefan era già scomparso, probabilmente dietro gli alberi poco più in la.
Elena non ci pensò due volte a imitare Stefan e lasciarsi alle spalle il cimitero per poi incamminarsi verso casa.

Mystic Gryll


Matt Donovan e il suo amico Tyler Lockwood erano a cena insieme al Mystic Gryll, il pub più famoso della cittadina di Mystic Falls e anche quello più frequentato, soprattutto dagli studenti come luogo di ritrovo pomeridiano.
Il capitano della squadra di football aveva bisogno del suo amico in questo periodo un po’ difficile, Elena lo aveva allontanato e il nuovo arrivato le dava fin troppe attenzioni per i suoi gusti, perciò Tyler era il tipo giusto con cui svagarsi e i divertirsi.
Vicki si avvicinò al tavolo dei due portando un cheesburger al fratello, per  poi voltarsi verso il figlio del sindaco.

«Te ne porto un altro Ty?» domandò in tono quasi sensuale con un mezzo sorriso.
Il ragazzo assentì con un’occhiolino mentre la sorella del suo amico portava via il piatto vuoto di fronte a lui,per poi andare via.

«Non ci starai provando con mia sorella vero?» domandò stizzito Matt, fissando il suo amico.

«No, non ci sto provando!» replicò poco convincente Tyler, che poi si beccò dello stronzo da Matt che non era entusiasta di quello che aveva notato tra l’amico e la sorella.

Jeremy era in disparte col suo drink e guardava da lontano Vicki servire ai tavoli e quando si allontanò da quello di Tyler e Matt lui le si avvicinò.

«Ehy Vick…” esordì il fratello di Elena guardando la ragazza,che poggiava i piatti da lavare dietro il bancone.
«Sto lavorando, scusa non posso starti dietro» tagliò corto Vicki, cercando di non farsi vedere troppo con lui, visto che Matt e Tyler erano qualche metro più in la.

«Perché fai così? Quest’estate era diverso tra di noi» replicò accigliato Jeremy interrompendo momentaneamente il lavoro della sorella di Matt.

«Non puoi continuare a seguirmi come un cucciolo smarrito tutto il giorno!» sbottò lei cercando di non tradire emozioni nella voce, nel caso qualcuno li notasse.

«Però hai fatto sesso col cucciolo questa estate!» affermò stoico il ragazzo con orgoglio.

«Stai zitto! Non voglio si sappia che ho sverginato il fratellino di Elena» sussurrò rabbiosa Vicki fissando in cagnesco il giovane.

«Sverginato più volte, non è stato un caso isolato lo sai!» replicò ferito nel profondo Jeremy inchiodando lo sguardo in quello di lei, che poi lo scostò.

«Abbiamo scopato un paio di volte mentre eravamo fatti, tutto qui! Ora è finita e devi farti da parte e non metterti in mezzo tra me e Tyler» concluse infine la ragazza, finendo di sistemare i bicchieri sul bancone.

«Dai quello è uno stronzo! Sta solo con te perché hai un bel culo!» sbottò ancora una volta il ragazzo infastidito.

«E tu perché mi stai appresso? Per lo stesso motivo no?» tagliò corto infine Vicki riprendendo il suo lavoro, lasciandosi alle spalle uno sconfortato Jeremy.

Bonnie e Caroline erano al bancone, mentre la bionda ritirava il suo drink e guardava la sua amica.

«Tra poco dovrebbe arrivare Elena, l’ho sentita poco fa! » disse Bonnie mentre si allontanavano dal bancone.

«Allora, come è andato il primo giorno di scuola?» aggiunse la ragazza di colore guardando l’amica di infanzia.

«Ho scoperto tutto sul misterioso ragazzo carino che è arrivato da poco: si chiama Stefan Salvatore, è tornato da poco in città i suoi sono militari e si sposta spesso, gli piace il blu e ci sposeremo a giugno!» affermò saccentemente Caroline.

«Hai scoperto tutto in un giorno di scuola?» affermò stizzita la sua amica.

«No, ho scoperto tutto in un ora!» concluse infine la bionda,andando poi a salutare delle sue amiche qualche metro più in la, lasciando sola una pensierosa Bonnie.

Caroline non sapeva che quel ragazzo, aveva notato Elena sopra ogni altra ragazza, la stessa Bonnie era rimasta affascinata da Stefan, ma aveva capito che lui ed Elena avevano avuto subito una chimica particolare.
La bionda però non era una che si faceva di parte, perciò Bonnie sperava solo che le sue due migliori amiche non litigassero per quel ragazzo.

Casa Gilbert

Elena parlava con sua Zia Jenna, mentre si preparava per uscire e raggiungere le amiche al Mystic Gryll.
La ragazza si era cambiata dopo l’incidente al cimitero e aveva optato per un semplice top nero e un paio di pantaloni scuri.
Elena infilò un cappotto blu scuro e una sciarpa di seta viola e poi salutò la zia aprendo la porta di casa, con sua grande sorpresa trovò davanti a lei Stefan che era intento a bussare a casa sua.
La giovane era turbata da vederlo comparire ovunque, ma allo stesso tempo questa nuova conoscenza la intrigava molto,sembrava essere sempre presente anche se non si conoscevano e questa cosa la faceva stare bene.

«Stavo per bussare, volevo scusarmi per essermi allontanato all’improvviso al cimitero e solo che…» esordì Stefan guardando la ragazza negli occhi.

«Immagino sia che ti nausei la vista del sangue giusto?» lo interruppe saccente Elena, visto che aveva intuito il problema di Stefan.

«Esatto,a proposito come va la gamba?» rispose il ragazzo curioso.

«Tutto bene,non era nulla di che! Ma scusa la domanda,come sai dove vivo?» domandò pensierosa la giovane incrociando lo sguardo di Stefan.

Elena era molto sospettosa e combinazione il bel tenebroso era sempre nei paraggi per un motivo o per un altro,tuttavia pareva tutto ma non un malintenzionato.

«Siamo in  una piccola cittadina, ho chiesto a un ragazzo per strada, volevo solo riportarti il tuo diario. Tranquilla non l’ho letto, non vorrei lo facessero col mio» disse Stefan porgendo gentilmente il diario a Elena.

«Grazie! Deve essermi caduto al cimitero. Tieni un diario?» domandò incuriosita la ragazza infilando in borsa il quadernetto dove scriveva le sue cose.

«Si, altrimenti dimentico le cose e i nostri ricordi sono importanti» affermò saggiamente Stefan mentre notava che Elena era pronta per uscire.

«Se devo uscire ti lascio andare…» concluse infine il ragazzo con un sorriso.

«Incontro degli amici al Gryll,vuoi venire?» si limitò a domandare Elena guardando il giovane, che accettò di buon grado camminando a fianco della ragazza.

Mystic Gryll

Al Gryll Bonnie e Matt erano seduti a un tavolo a chiacchierare, mentre Caroline stava parlando con Tyler riguardo un’amica di lei che lo voleva conoscere.
 «Elena come sta davvero?« domandò preoccupato Matt fissando la migliore amica della sua ex ragazza.

«Sono morti i suoi genitori, come vuoi che stia? Fa finta di stare bene, ma soffre molto» gli rispose severa Bonnie incrociando le braccia e poggiandole sul tavolo.


«Ti ha detto qualcosa di me?» chiese affranto il biondo, cercando di sapere qualcosa di più sulla situazione di Elena.

«Non farò da tramite tra voi, se vuoi parlare telefonale!» tagliò corto la mora.

Matt era dispiaciuto per tutta la situazione, Elena era la ragazza dei suoi sogni ed era sua, ora non riusciva a starle accanto in un momento difficile perché lei lo aveva allontanato.
Avrebbe voluto fare di più per lei e per la loro relazione, ma era con le mani legate.

«Mi ha lasciato lei, mi sento a disagio a chiamarla io…» rispose sulla difensiva il ragazzo.

«Dalle tempo Matt, magari si fa viva con te» sospirò infine Bonnie.

 Stefan camminava vicino ad Elena mentre varie sensazioni lo avvolgevano ripetutamente: malinconia, gioia e curiosità erano le principali.
 La fresca brezza notturna accompagnava i giovani verso gli ultimi metri che li avrebbe portati al Mystic Gryll.

«Quindi hai iniziato da qualche anno a tenere il tuo diario?» domandò Elena spostandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.

«Si sembra parecchio, ma è come hai detto tu!» rispose il giovane camminando lentamente in prossimità della porta del locale.

«Siamo un bel gruppo, ti divertirai vedrai!» affermò Elena per poi aprire la porta del locale e entrare insieme a Stefan.

Le reazioni furono molteplici: Tyler e Caroline  smisero di parlare e rimasero un attimo stizziti.
Caroline era abbastanza gelosa della situazione, mentre Tyler era contrariato che l’ex del suo amico fosse in giro con un altro, sperava che Matt si facesse valere.
Il biondo rimase paralizzato e ingoiò un boccone amaro lanciando un’occhiataccia a Bonnie per poi alzarsi.
La ragazza di colore era sicura che Matt non fosse un bullo o una testa calda, ma lo vedeva spedito verso Stefan ed Elena, perciò era moto preoccupata.
Sotto gli occhi increduli di tutti quanti, Matt tese la mano a Stefan e si presentò.

«Hey, piacere io sono Matt» disse semplicemente il giovane al nuovo arrivato, che a sua volta si presentò sorridendo e stringendo la mano al biondo.

«Piacere, Stefan» rispose il ragazzo, successivamente Elena e Matt si scambiarono un timido saluto e il quarterback della squadra di football si allontanò raggiungendo Tyler, che era vicino al tavolo da biliardo.
Caroline invece invitò Elena e Stefan a sedersi al tavolo con lei e Bonnie, e i due accettarono di buon grado.

Tyler porse una stecca da biliardo al suo amico e scosse la testa divertito.

«Credevo facessi qualcosa di più che presentarti e basta…» incalzò il figlio del sindaco mentre sistemava le palle da biliardo sul tavolo.

«Cosa dovevo fare? Ho solo fatto capire che ci sono anche io a lui e soprattutto ad Elena» rispose acidamente Matt mentre si posizionava per colpire con la stecca.

«A pensarci bene, forse hai ragione, sono io che sono troppo impulsivo e lo avrei preso a calci» mormorò Tyler per poi imitare l’amico e colpire le palle da biliardo su tavolo verde.
Matt abbozzò un sorriso amaro e poi continuò la partita con Tyler guardando di tanto in tanto il tavolo dove c’erano le sue amiche e Stefan.

«Quindi sei nato a Mystic Falls?» domandò interessata Caroline, fissando curiosa Stefan.

«Si, ma sono andato via tanti anni fa, quando ero piccolo» rispose cortesemente il giovane.

«I tuoi genitori cosa fanno?» chiese Bonnie successivamente.

«Sono morti anni fa…» mormorò malinconico il ragazzo per poi cercare conforto nello sguardo di Elena.
«Mi dispiace molto,hai fratelli o sorelle?» disse la ragazza mentre fissava Stefan con compassione.
Un’altra cosa legava i due ragazzi,questo dolore anche se Stefan l’aveva superata anni prima e per Elena era ancora vivido il dolore della perdita.

«Nessuno con cui sono in contatto» rispose gentilmente Stefan,per poi essere interrotto da Caroline.

«Domani c’è una festa, quella di inizio scuola, vuoi venire con noi?» domandò la bionda,sperando che lui accettasse in modo da conoscerlo meglio e magari  farsi avanti con lui prima di Elena.

«Tu ci vai?» si limitò a chiedere a Elena,Stefan con un lieve sorriso.

«Certo che ci va!» intervenne Bonnie, prima che la ragazza potesse rispondere, ridacchiando con lei e Stefan.

«Si! Ci andremo tutto insieme!» concluse Caroline forzando un largo sorriso,non avrebbe permesso a Elena di rubarle Stefan.
Poco dopo la bionda si congedò con una scusa e Bonnie la raggiunse per lasciare soli Elena e Stefan.

«Scusa per Caroline, è un po’ troppo esuberante,ma è una brava ragazza!» esordì Elena sorridendo.

«Oh tranquilla,è normale che ti facciano domande quando sei nuovo! Bonnie è un po’ timida giusto?» rispose Stefan alla ragazza.

«Si,ma sono sicuro che andrete d’accordo! Le piaci molto! Non in quel senso! Insomma hai capito!» ridacchiò Elena insieme al giovane che annuì divertito.

«Elena! Io torno a casa con Caroline,le do un passaggio vieni anche tu?» chiese Bonnie con le chiavi dell’auto in mano.
La ragazza apprezzava la compagnia di Stefan,ma non voleva accelerare e rovinare quella conoscenza,così accettò il passaggio di Bonnie.

«Vai pure! Io torno da solo,mi piace fare due passi la sera!» concluse infine Stefan salutando con un gesto della mano e tre ragazze che poco dopo uscirono dal locale.

   
 
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