Dopo quella sera maledetta, poco prima che tu partissi per la Normandia, ci siamo parlati a monosillabi.
Mi hai detto che volevi solo dimenticare e che mi perdonavi.
Di cosa?
Di averti aggredita?
Di essere innamorato di te?
Di non avertelo mai detto?
Mi hai perdonato... ma te ne sei andata.
Mi hai perdonato... ma non potrò mai più starti accanto.
Io sto diventando cieco, Oscar.
La mia condizione mi avrebbe comunque allontanato da te.
Non si è mai sentito di un attendente cieco.
Ma, almeno, avrei potuto udire ancora la tua voce.
Invece così ti ho allontanata.
Non avrò mai più la possibilità di fare due chiacchiere con te, parlando anche di cose futili.
Sei appena partita e già mi manchi più dell'aria che respiro.
Sempre più spesso il buio prende prepotentemente il posto della luce.
I colori si affievoliscono.
L'ombra cala silenziosa.
Così chiudo gli occhi.
È l'unico modo per riuscire di nuovo a vedere l'azzurro dei tuoi occhi, il caldo grano dei tuoi capelli, l'alabastro della tua pelle.
Mentre aspetto e prego che, riaprendo gli occhi, la vista non mi abbia abbandonato, mi sembra di essere su una piccola zattera in alto mare.
Il pavimento ondeggia sotto i miei piedi.
Sono come un naufrago nella tempesta.
Spesso cado in ginocchio.
Le gambe non mi reggono, lo stomaco non regge alla sensazione devastante che lo attanaglia, alla disperata solitudine alla quale mi devo prepare.
In quei momenti mi aggrappo a un ricordo.
Il ricordo della tua voce.
La tua voce, proprio come il canto delle sirene, è un'illusione.
So che non l'ascolterò più, eppure, nella mia immaginazione, ella mi salva dai flutti mortali, grazie a lei ritrovo la riva.
Quando tutto finalmente si placa apro gli occhi temendo l'oscurità, il mio viso è bagnato di sudore e lacrime, la tua voce ancora nelle orecchie e la luce del giorno che mi circonda.
Anche questa volta sono giunto a riva.
Sono salvo.
Non so quanto tempo mi resti.
Non so se la prossima volta rovinerò sugli scogli e perderò tutto.
Ma come ogni naufrago che anela la riva, ogni volta che apro gli occhi lo faccio con la convinzione che vedrò la luce.
Non penso ai pericoli, agli scogli, alle onde perigliose, ma solo alla sabbia fine che mi attende alla fine di questo viaggio.