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Autore: Schmetterlinge    31/01/2021    2 recensioni
Il Master le si affianca, fissandola [dritta] in quei profondi occhi color cobalto.
“Non voglio che tu ti faccia male, Juvia.”
La ragazza lo guarda, in attesa che finisca.
“Ma ti autorizzo a scatenarti come poche volte nella tua vita, siamo intesi?”
Lo scruta, incerta di aver afferrato pienamente il significato di quelle parole.
“Ti do dieci secondi per terminare l’incontro, d’accordo?”
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lluvia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Presi un respiro profondo, asciugandomi il volto con le mani, la rabbia in corpo.

 

 

 

 

Sarebbe dovuta andare diversamente 

 

 

 

 

Abbassai il mento nel ripensare a Sol, al suo sguardo triste e malinconico - l’ultimo - quando un volto familiare mi indusse a sgranare gli occhi; rilassai le spalle, dandomi la spinta necessaria per arrivare a lei prima che fosse troppo tardi.

 

Mi librai leggera, i capelli svolazzanti e le membra tese, trascinando Levy dall’altra parte della strada non appena vidi l’edificio accanto collassarle addosso come un castello di carte al vento.

 

“Cosa …?”

 

Abbassai le spalle - ancora tesa - quando la vidi scrutarmi spaventata.

 

“Juvia!?”

 

“Stai bene?”

 

Sorrise, scuotendo la testa.

 

“Grazie a te.”

 

“Gajeel e gli altri?”

 

“Sono alla Gilda.”

 

La vidi stringermi le dita.

 

“Vengo con te.”

 

“No, Levy.”

 

Per quanto le sue parole mi facessero piacere, non potevo permetterle di seguirmi, avrei finito solo col metterla in pericolo.

 

“Ho bisogno che tu stia lontana da questo posto il più possibile.”

 

“Ma …”

 

“Fidati di me, Levy.”

 

Mi guardò seria.

 

“Non fare scherzi.”

 

“Anche tu.”

 

Mi alzai velocemente, scompigliandole la testolina folta, quando mi chiamò di nuovo. 

 

“Juvia …”

 

Mi fissò maliziosa.

 

“Che fine hanno fatto i tuoi vestiti?”

 

“Di che …?”

 

Schiusi le labbra, inarcando un sopracciglio, quando mi resi conto di essere in pantaloncini e canotta; evidentemente qualcuno un nome a caso - aveva finito col contagiarmi.

 

 

 

 

Imbarazzante

 

 

 

 

“Sono comodi per combattere.”

 

“Certo …”

 

Scoppiammo a ridere - consapevoli - quando mi decisi a darle le spalle e a correre in direzione della Gilda, pregando di arrivare in tempo.

 

 

 

 

 

 

 

Conscia di avere il suo sguardo ancora addosso

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

//

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Wendy, tu ed Erza andrete a Nord.”

 

La dragon slayer sgranò gli occhi.

 

“Ma …”

 

“Il master e gli altri hanno bisogno di voi.”

 

Natsu non era mai stato tanto categorico.

 

 

 

 

Un tono che non ammetteva repliche

 

 

 

 

“Non …”

 

Wendy aveva abbassato lo sguardo, poco convinta.

 

“Vi raggiungeremo appena finito. Promesso.”

 

“State attenti.”

 

Erza sorrise, fiduciosa nei confronti dei suoi più cari amici, quando rivolse uno sguardo eloquente alla maga dai lunghi capelli corvini, invitandola a seguirla.

 

“A dopo.”

 

“….”

 

Gajeel schioccò le dita, seguito da Natsu e Gray.

 

“Lucy …”

 

La biondina smise di respirare, restando in attesa.

 

“Pronta a guardarci le spalle?”

 

Lei abbassò il mento, l’espressione di chi la sa lunga.

 

“Sempre.”

 

 

 

 

Quattro contro uno

 

 

 

 

 

Gajeel scrutò Porla con occhi pieni d’ira.

 

 

 

 

 

 

Sarebbe dovuto bastare 

 

 

 

 

 

“Ti prego …”

 

Lucy strinse i pugni, il fiato corto e le membra tese.

 

“Fa che sia abbastanza.”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

//

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sentivo le gambe farsi sempre più pesanti, il respiro accelerare e la testa dolere; una di quelle emicranie massacranti che ultimamente si divertivano ad arricchirmi le giornate.

 

 

 

Anche se questo era decisamente il momento meno opportuno per averne una

 

 

 

Continuai a correre, una morsa all’altezza dello stomaco.

 

 

 

Avevo una brutta sensazione 

 

 

 

Che fosse giunto il momento di mettermi davvero alla prova?

 

Strinsi i denti quando, nel svoltare l’angolo, quello che vidi ebbe la capacità di mozzarmi il fiato.

 

 

 

 

Lucy sui gomiti, dolorante e malamente ferita.

 

 

 

 

Gajeel e Gray a terra, altrettanto malconci e accanto ad un Natsu sanguinante.

 

 

 

 

 

Porla li guardava con aria di sfida, convinto di avere la vittoria in pugno.

 

 

 

 

Adesso basta

 

 

 

 

 

Fu un attimo ma sufficiente per rivivere alcuni dei momenti più sofferti della mia esistenza, tutti riconducibili a Phantom.

 

 

 

 

Le torture

 

Gli insulti

 

Le umiliazioni

 

 

 

 

La morte di Sol

 

 

 

 

Sentii le lacrime inondarmi il volto, lo sguardo fermo di chi sa cosa deve fare.

 

 

 

 

 

 

A qualunque prezzo

 

 

 

 

Chiusi gli occhi, lasciando che la rabbia prendesse il sopravvento, decisa a porre fine a quella sofferenza.

 

 

 

 

 

 

Una volta per tutte

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

//

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lucy dovette soffocare un rantolo alla vista di Natsu e dei ragazzi a terra, distanti e piuttosto malconci.

 

Avrebbe voluto essere più forte; se solo lo fosse stata, forse non sarebbero arrivati a quel punto.

 

“Tutto qui?”

 

Gajeel tossì violento contro il terriccio duro e granuloso.

 

“Non …”

 

“Con Juvia è stato decisamente più divertente.”

 

Gray fece per alzarsi -  furibondo - ma il dolore lo costrinse a terra, una smorfia sofferente in volto.

 

“Finiamola qui.”

 

Porla sollevò la mano quando qualcosa gli mozzò il fiato; sentì le ossa frantumarsi, scaraventato contro le macerie lì vicino.

 

La terra si incrinò, l’aria si smosse violenta, sollevando un polverone che andò a oscurare il cielo, tanto che Lucy dovette coprirsi il volto con le braccia, respirando a fatica.

 

“Cosa..?!”

 

Quando aprì gli occhi si sentì morire.

 

 

 

 

 

 

Juvia

 

 

 

 

 

 

Gajeel e Gray osservarono la water maker con espressione indecifrabile mentre Natsu non potè non abbandonarsi a un sospiro di sollievo, seppur impensierito.

 

“Come diavolo …?”

 

Porla digrignò i denti, imbestialito da quel cambio di programma, scrutando la ragazza quasi a volerle estorcere una confessione che non avrebbe mai ottenuto.

 

“…”

 

Gli occhi di lei erano inondati di lacrime, lo sguardo apparentemente vitreo tanto che Lucy si sentì mancare.

 

 

 

 

 

Quello sguardo

 

 

 

 

“Sol è sempre stato un debole.”

 

“Non azzardarti a nominarlo, Porla.”

 

 

 

 

 

 

Che Juvia volesse …?

 

 

 

 

 

 

 

 

Schioccò le dita, incurante delle espressioni spaventate dei ragazzi.

 

“Juvia, no!”

 

Gray fece per alzarsi ma - ancora una volta - si sentì male, capitolando a terra; anche Gajeel urlò ma invano.

 

 

 

 

 

Juvia parve non udirli nemmeno

 

 

 

 

“Hai intenzione di …?”

 

Abbozzò un flebile sorriso, specchiandosi nelle iridi del suo mentore.

 

“E’ giunto il momento di superare i limiti.”

 

 

 

 

 

Tanto ora riusciva a controllarsi, no?

 

 

 

 

 

Abbassò lo sguardo, stringendo i pugni.

 

“Questa volta per davvero.”





















 

   
 
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