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Autore: ladypink88    01/02/2021    4 recensioni
Laura non è e una ragazza famosa, tanto meno un personaggio importante. Ma quello che si ritrova a vivere è l'incubo di una dipendenza da una droga legalizzata : per risolvere un problema, si ritrova poi a doverne affrontare un altro più grande. Ma questa è anche la storia di un cammino che la porterà verso una silenziosa, ma avvincente vittoria. Intrecci, storie, sentimenti. Un amicizia, un amore, un amante. Due vite che si uniscono in una promessa che sa di eterno.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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Laura si trovava seduta sullo sgabello della cucina americana della sua amica.

Si guardò attorno con aria parecchio assonnata, ma la sensazione di tranquillità che sentiva dentro di sé era incredibilmente reale e non aveva intenzione di destarsi con troppa fretta. Quel piacevole torpore era così piacevole.
Sentiva Silvia armeggiare in cucina con la macchina del caffè e un piacere aroma di cacao invadere la stanza. Da tanto tempo non si sentiva così coccolata. Sua madre era sempre stata talmente presa da lavoro che non aveva mai avuto il tempo di “vezzeggiarla”.

E doveva ammettere, che ora che la conosceva, era veramente magnifico farsi viziare un po’ di tanto in tanto.
“L’unico che mi ha sempre coccolato è sempre stato lui. E io l’ho dato per scontato senza pensare a cosa potesse pensare dentro di sé.”
Questo nuovo pensiero scomodo assalì la mente di Laura, la quale poco a poco riacquistò lucidità e senza rendersene conto si ritrovò davanti uno splendido cappuccino fumante con tanto di schiuma e cacao sopra.

“ Et voilà!” esclamò la voce squillante di Silvia che era stata silenziosa per tutto il tempo.

Finalmente la puffa spiaccicò parola : “ Grazie mille Silvia! Sei davvero gentile, non fa minimamente invidia al cappuccino del bar!” si complimentò Laura.
“ Bè in effetti, mentre studiavo mi sono arrangiata a fare diversi lavoretti per mantenermi, tra cui il mio preferito in assoluto è sempre stato la barista! Non ti do però il croissant perché tra poco arriverà il Brunch. La nostra peste bionda ci tiene particolarmente a fartelo assaggiare!”.
Laura sorseggiò la schiuma del cappuccino e fu intimamente grata a Silvia di quella confidenza. Il fatto che anche lei da giovane avesse dovuto arrabattarsi tra vari lavoretti per mantenersi la fece sentire meno a disagio.
Dopo averlo bevuto a piccoli sorsi esclamò : “ Sai Silvia, il tuo cappuccino è veramente buonissimo! Si vede proprio che ti piace prepararlo! E inoltre anche io fino ad un anno e mezzo fa circa lavoravo per potermi mantenere alla Cattolica. E questo mi faceva sentire estremamemente a disagio in quel branco di snob. L’unica con cui non mi sento a disagio in realtà è serena.”
La donna fece un ampio sorriso e le accarezzo la massa di capelli disordinati con estremo affetto :
“ E dimmi un po’ bambolina dal pelo arruffato? Chi avrebbe più ragione di sentirsi a disagio? Tu o loro? Tu conosci il valore del denaro e hai già idea di cosa significhi lavorare per guadagnarselo, semmai quelli che dovrebbero essere a disagio sono proprio loro!”.

Laura rimase impressionata. In effetti non l’aveva mai vista da un punto di vista diverso.
Ed inoltre il punto di vista di Silvia era quello di una donna matura che sapeva quello che diceva.
Lei era diventata una truccatrice di successo e si era pagata la scuola. Ed era orgogliosa dei suoi trascorsi.

Le sorrise e sussurrò : “ Grazie mille! Non l’avevo mai vista in questo modo e devo dire che quello che hai detto mi ha fatto riflettere! Chissà magari potrei tornare a fare la baby-sitter! E dovrei anche imparare che non dovrei sentirmi da meno degli altri solo perché non posso permettermi certi vestiti”
Silvia rimase un po’ perplessa quando Laura parlò del fatto di aver fatto la baby-sitter fino ad un anno e mezzo prima.
“ Va là, pensò, è pieno di ragazze che hanno lavorato come baby-sitter!” e scacciò immediatamente quel pensiero indesiderato, che tuttavia iniziò a mettere radici in quel momento.
Esclamò invece a voce :
“ Esatto bambolina! Così mi piaci! E ora , quando Miss Principessa uscirà dal bagno, corri a farti la doccia e a sistemarti quei peli arruffati! Il tuo primo brunch deve essere mangiato al meglio non credi? “.
Laura si guardò allo specchio e ne convenne :
“ Mamma mia che capelli! Vado a darmi una sistemata!”.

Proprio in quella una voce dall’altra parte della casa gridò :
“ Buongiorno Lauraaaa! Il bagno principale con l’idromassaggio è libero, se vuoi andare approfittane, io ho appena finitoooo!Trovi phon, piastra e spazzola sotto il mobiletto dove c’è lo specchio nell’antibagno!!”
La puffa scoppiò a ridere : “ Grazie Serenaaaaaaaa! Ora vado!”.
E senza perdere un attimo di più si avviò verso il bagno. Ma prima si fermò e si girò verso Silvia:
“ Grazie Silvia! Davvero, è bello parlare con te. Sono felice che Serena abbia un’amica come te!”.
Non diede alla donna il tempo di rispondere.
Ma la truccatrice sorrise di gusto e comprese perché la sua pupilla si fosse tanto attaccato a quella ragazza così dolce e così fuori dal comune.

***

Non fece in tempo a salutare Laura che come un ciclone rientrò Serena dopo aver fatto la doccia ed essersi sistemata per bene esclamò :
“ Non sono ancora arrivati quelli della Creperie vero Silvi?”
“ Non ancora tesoro, manca poco comunque, che dici iniziamo ad apparecchiare la tavola? Se non sbaglio avevi detto alle 13.15”
“ Hai ragione! Ma prima ti prego sistemami solo la base per il viso… ho la faccia da scappata di casa!”
Silvia scoppiò a ridere :
“ Una scappata di casa… in casa! Siediti qui, ci vorranno due minuti di numero”.

In men che non si dica la donna prese una palette dalla sua borsa e con una spugnetta iniziò a lavorare sul viso di Serena. Dopo di che prese un’altra piccola palette di correttori e sistemò le occhiaie e l’incarnato, usando un tono rosato, che ben si addiceva alla carnagione chiara della ragazza.
“ Guardati allo specchio e…accontentati per ora! Nel tardo pomeriggio, prima del “tuo appuntamento galante” , ti sistemo come si deve!”

La biondina si osservò con attenzione e si guardò infine con aria soddisfatta! Non fece in tempo a dire nulla che suonò il citofono :
“ Cavoli devono essere quelli della Creperie!”.
Corse alla porta e accolse i fattorini che portarono tutto quello che la ragazza aveva ordinato poco prima.
Serena e Silvia si misero di buona lena ad apparecchiare la tavola e a sistemare i piatti con un certo senso estetico , al punto tale che quando una decina di minuti dopo la puffa si presentò in cucina esclamò :
“ Oh mio Dio! E chi è passata di qui la fata Madrina? Ma è semplicemente meraviglioso!!”.
“ Oh no amica mia! In realtà devi sapere che Silvia non è brava solo a truccare, quando si tratta di apparecchiare la tavola o fare decorazioni è una maga!” le disse passandole un calice slanciato con una bevanda dall’aspetto colorato e allegro.
“ E ora brindiamo a questo meraviglioso pranzo!”
Laura non fece in tempo a chiedere cosa fosse esattamente la bevanda che le aveva passato la sua amica, ma brindò con allegria :
“ Cin cin! Alla nostra e al super compleanno della mia migliore amica Serena!”
Le due si abbracciarono con affetto e Silvia fu tanto felice di vedere quella scena così affettuosa.

Sebbene Laura non avesse fame, non appena vide la quantità di cose sfiziose che c’erano sul tavolo si rese conto che è proprio vero che l’appetito vien mangiando:
“Oh mio Dio! Queste uova sono meravigliose… per non parlare dei croissant… e a proposito.. Sere che cos’era quella bibita che mi hai passato? Forse, anzi togli il forse, ho bevuto un po’ troppo ieri sera e mi è venuto il dubbio!”
La biondina fece gli occhi da angioletto e sussurrò :
“Oh mi ero dimenticata di dirtelo! Si tratta di un cocktail leggero che si chiama Mimosa… ma tanto pomeriggio ci faremo una bella pennichella Lauretta! Poi devo prepararmi, o meglio Silvia mi aiuterà a prepararmi per il mio appuntamento!”
Laura si trovò un momento in difficoltà :
“ Appuntamento? Mi sono forse persa qualche puntata?”

Serena si rese conto che non lo aveva ancora detto a Laura , ma era talmente entusiasta che parlò tutto d’un soffio senza pensare che quello che stava per dire  potuto dire avrebbe potuto turbare la puffa.
“ Stasera mio papà mi ha invitata a cena nel nostro ristorante! Ed è tutto merito di Manuel! Non so esattamente cosa sia successo, ma Manuel ha fatto un mezzo miracolo con mio padre!”.

Laura rimase di sasso. Non proferì parola.
E fu lì che Serena si accorse di aver detto qualche parola di troppo.

“ Scusami Lausa ,mi sono fatta prendere dall’entusiasmo! Forse non avrei dovuto nominare Manuel,ma l’ho fatto!”
La puffa  si guardò attorno e fissò sia la sua amica, così dolce ed entusiasta all’idea della cena con suo padre. Il suo sguardo si posò poi  Silvia, quella donna così abile nel fare tante cose, ma che probabilmente non doveva aver avuto una vita così semplice.
Aveva il sorriso di chi ne aveva passate tante e, nonostante tutto, continuava a sorridere.
E senza rendersene conto si ritrovò il viso rigato di lacrime :
“ Sere , credimi, sono così felice per te, ma allo stesso tempo mi rendo conto di essere stata una stupida! Ho dato dell’idiota a Manuel , quando l’idiota di tutta questa storia sono io !”.

Si chiuse a riccio e si mise a piangere sommessamente.
Silvia non disse nulla, semplicemente le accarezzò la testa con estrema delicatezza e sussurrò alla biondina.
“ Tesoro, tu non c’entri niente, ma a volte piangere è la cosa migliore che possiamo fare. Dovremmo tutti imparare ad accogliere con gratitudine le nostre lacrime.”
E per qualche minuto, mentre la puffa piangeva tutte le lacrime che aveva trattenuto fino a quel momento, Serena e Silvia rimasero in silenzio.
Erano anche loro amiche del silenzio.
E forse, anche per questo, erano amiche di Laura.
 
 

   
 
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