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Autore: LadyHeather83    01/02/2021    1 recensioni
Marinette si trova in coma, dopo una brutta caduta durante l'allestimento della recita di fine anno.
Durante il suo risveglio, avrà una brutta sorpresa: non riesce a trovare Tikki, le foto di Adrien appese in camera sua, non ci sono, ed in più la madre le dà una notizia sconvolgente, dovrà servire al catering di fidanzamento di Adrien Agreste e Kagami Tsurugi.
Riuscirà a portare tutto alla normalità?
Genere: Azione, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Kagami Tsurugi, Luka Couffaine, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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REALTA’ PARALLELA

*

Capitolo 13 – Lasciarsi

*

Adrien si lasciò cadere con la schiena sul materasso e si portò le mani sugli occhi.

Mormorava qualcosa al suo kwami, che sembrava non stesse ascoltando una parola di quello che stava dicendo, compariva e scompariva da un cassetto all’altro, a volte tirando fuori biancheria intima o vestiti, che lasciava puntualmente penzolare o addirittura sul pavimento.

“Senti ragazzo, io ho fame, non hai mica qualcosa da mangiare?”

Il biondo guardò l’orologio, erano le quattro e trenta del pomeriggio.

“Non è ora di cena” Rispose spicciolo.

“Si, ma quando uso il mio potere speciale, mi devo ricaricare, e l’unico modo per farlo è mangiare qualcosa” Spiegò cadendo leggero come una piuma davanti la sua fronte.

“Va bene, guardo se c’è del pane. Ti piace non è vero?”.

“Preferisco il formaggio, grazie”.

Mmm…dovrei avere del camembert in frigo, vado e torno”.

Quando Adrien gli mise sotto il naso un pezzetto di quel formaggio puzzolente, Plagg s’innamorò, non aveva mai mangiato qualcosa di così delizioso in tutta la sua millenaria vita.

“Ma è…è…paradisiaco”.

Adrien storse il naso “Se lo dici te” Per lui, quella era la cosa più nauseabonda che conoscesse, gliela aveva data solo per fargli un dispetto.

“Senti, chi è questa ragazza?” Gli chiese indicando una foto di Kagami sopra la mensola.

“La mia fidanzata”. Sospirò con un tono non proprio allegro o con l’entusiasmo con cui si presenta una ragazza di cui si è follemente innamorati.

“Ahia! Non sembri molto contento”.

“Lo ero, solo che…un paio di settimane fa ho conosciuto Marinette e oggi Lady Bug. Sono confuso”.

“Beh! Non conosco questa Marinette…ma devo dire che Lady Bug è sempre stata un gran bel pezzo di ragazza…poi Tikki…lei è così così

“Qualcuno qui si è innamorato?”.

“Chi di zuccherino? Ma fammi il piacere”

“Chi è zuccherino?” Chiese curioso.

Nessuno…senti tu piuttosto, è carina questa ragazza, quando me la fari conoscere?” Parlando di Kagami.

Adrien sbuffò “No, non credo nell’immediato, Lady Bug, ha detto che non dobbiamo rivelare a nessuno le nostre identità”.

“Ah si già, è vero…per prudenza”.

“E poi…sto avendo un ripensamento” Ci fu un attimo di silenzio, dove Plagg lo guardò interrogativo “…no riguardo a te, sia chiaro, ma riguardo a io e Kagami”.

“Da quanto tempo state assieme”.

“Da due anni…ma vedi Plagg…mi sembra più la mia migliore amica che la mia ragazza. Si insomma…” Il biondo divenne rosso come un peperone, gli sarebbe piaciuto che il loro rapporto non si limitasse solo a passeggiate, bacetti innocenti o lezioni di scherma, ma che ci fosse dell’altro, è difficile controllare certi istinti.

“Allora non è amore” Disse spicciolo.

“E tu che ne sai?”

“Credo di essere abbastanza vecchio e di aver conosciuto diversi tipi di amore, da poter riconoscere quello vero. E tu moccioso, non mi sembri affatto attratto da lei”.

“Quanti anni hai?”

“Più di mille, milioni, anzi miliardi…ho conosciuto i dinosauri sai?”

“Quanto sei spiritoso”.

“No, è vero! Credo di essere stato io la principale causa della loro estinzione”.

“Allora visto che sei così saggio e potente…che dovrei fare con Kagami?”.

Qualcuno bussò alla porta della sua camera, e in quel momento potevano essere solo due persone: Nathalie o Kagami.

“Avanti!”

“Ciao, Adrien” Lo abbracciò la fidanzata.

Ed intanto Plagg, da buon scrutatore qual era, osservava la scena, o meglio il comportamento dei due.

Il suo protetto aveva chiesto un consiglio e lui, doveva in qualche modo aiutarlo.

“Ciao, Kagami”.

“Ti aspettavo a scherma oggi” Gli disse mentre si accomodava sul divano bianco di pelle.

Il biondo si grattò la testa “Ehi, si. Ho avuto da fare”. Non poteva di certo dire che era impegnato a salvare Parigi.

“Cosa?” Chiese non facendo trasparire nessuna emozione come al solito, si stava chiedendo che cosa ci avesse trovato in quella ragazza.

“Dovevo aiutare papà con delle scartoffie, mamma aveva lasciato delle cose in sospeso…

“Ho capito, tranquillo”. Abbozzò un sorriso prendendo a sfogliare la prima rivista di moda che le capitò a tiro, non che fosse un’esperta del campo, anche se il suo ragazzo era un modello famoso e il suocero uno dei volti più noti del fashion style.

*

Marinette si lasciò cadere sul materasso, e iniziò a conversare con Tikki come era solita a fare.

“Sei stata bravissima oggi, sembravi già esperta in materia” Si complimentò il kwami della creazione mentre addentava un pezzo di biscotto per ricaricare le batterie.

“Si, lo so. Io non sono di questa dimensione. Vengo da un altro mondo”.

“Che vuoi dire? Spiegati meglio” La invitò Tikki ad andare avanti con la sua storia.

“Vedi, Tikki…io provengo da una realtà parallela a questa, e sinceramente non so bene come ci sono finita qua, ma so cosa devo fare per ritornarmene al mio mondo.”

“Il kawatama?” Domandò conoscendo già la risposta.

“E’ stata l’unione accidentale tra il mio e quello di Chat Noir. Si è aperto un portale e sono finita solo io qua”.

“Che brutta storia, e immagino che per tornare indietro dovrai ricreare la stessa situazione”.

Marinette annuì con il capo ed aggiunse che doveva anche sistemare le cose in questa realtà, mettere tutto al suo posto, com’era nel suo mondo.

Ma non sarebbe stato semplice, una si però, ed era quella di farsi odiare da Chloè, le sarebbe bastata una sfuriata, magari riprendendo la storia che lei e Luka avevano avuto una tresca, quando stava ancora con lei.

La più difficile però sarebbe stato quello di far lasciare Adrien con Kagami, non poteva andare da lui e dirgli che lo doveva fare.

Da quanto aveva appreso, lui l’amava, infatti stavano insieme da molto tempo, anche se non sapeva se l’entrata in scena di Lady Bug avesse in qualche modo cambiato le cose, del resto Adrien o Chat Noir, nel suo mondo, era perdutamente innamorata di lei.

O almeno queste erano le ultime notizie, magari con la scoperta di chi effettivamente si nascondeva sotto la maschera rossa a pois neri, Adrien era stato talmente deluso, da non provare più niente per la super eroina.

Sbattè la testa contro il muro di proposito.

Come poteva essere stata così cieca per tutto questo tempo, e non accorgersi che sotto la maschera di Chat Noir si nascondesse Adrien? Forse perché quando indossava le vesti nere, lui cambiava totalmente, del resto come lei.

Si era anche meravigliata che durante la battaglia non pensasse minimamente che stesse combattendo assieme ad Adrien, il ragazzo di cui era follemente innamorata.

“E poi come farai a ricreare la stessa situazione e unire i due kawatama nel momento esatto? Non hai contatti con l’altro mondo”.

“Si invece, ho scoperto che se Adrien mi tocca, riusciamo a parlare”.

Adrien?” Fece di rimando la kwami rossa.

Adrien è in realtà Chat Noir” Confessò.

“Ma avete scoperto le vostre identità, è pericoloso, solo il guardiano può sapere chi siete”. Tikki sbiancò.

“Allora non c’è pericolo” Le sorrise “…nel mio mondo, sono io la guardiana”.

“Ma allora Fu?”.

“Il grande maestro ha conferito a me l’incarico, si è ritirato”. Spiegò spicciola, ora non aveva tempo per spiegarle cose frivole, ma doveva trovare il modo per tornare nel mondo che le apparteneva “E poi, quando me ne sarò andata, la Marinette che prenderà il mio posto, non saprà nulla di questa storia, e Adrien non verrà mai a sapere chi si nasconde sotto la maschera di Lady Bug” Ammiccò.

“Ne sei sicura?”

“Si, quando mi sono svegliata i ricordi erano i miei, e non della Marinette di questo tempo”.

“Allora hai ragione, non c’è pericolo, tu stai solo attenta a non rivelarti ad Adrien”.

*

“Che hai?” Gli chiese la nipponica accarezzando il volto del suo ragazzo, che da quando ha fatto capolino in camera sua, era piuttosto taciturno e turbato.

Adrien sbuffò, rendendosi conto che in quel momento non era la compagnia di Kagami quello di cui aveva bisogno in quel momento.

“Niente, è solo che…

“Ti manca, non è così?” Gli finì la frase credendo stesse parlando della prematura scomparsa di Emilie.

S-si” Balbettò, ed in effetti era vero, nel suo cuore in quel momento c’era una voragine, che lei in quel momento non era in grado di riempire, non è stato come quell’abbraccio avuto con Marinette qualche giorno fa, quello gli aveva fatto dimenticare il perché si era rintanato in camera sua senza prendersi la briga di avvisare qualcuno.

Oppure come ieri, quando ha dovuto affrontare quell’akumizzato con Lady Bug, lei ha saputo fargli dimenticare persino il suo nome vero, e gli sembrava di essere stato catapultato in un’altra dimensione, dove il male non esisteva, ma esistevano solo loro due.

“Ma non è questo, Kagami” Il suo tono si fece più cupo e serio e la ragazza mora capì.

“E allora cosa?” Chiese spazientita, odiava quel suo lato del carattere, a volte per fargli dire qualcosa, bisognava cavargli le parole di bocca.

“Forse è meglio se ci prendiamo una pausa” Disse d’un fiato non degnandola nemmeno di uno sguardo, si vergognava come fosse un ladro, ma non poteva dirgli che era per via di un’altra ragazza che nemmeno conosceva, che era per colpa sua se il suo amore per lei era stato messo in discussione, o meglio, gli aveva fatto capire che Kagami forse non era la ragazza giusta per lui.

Si, andavano d’amore d’accordo, stessi gusti, stessi pensieri, ma questo rendeva tutto molto monotono, non erano due persone che si completavano a vicenda.

Adrien non ricordava nemmeno l’ultima volta che avevano litigato, e ora che ci pensava meglio, forse non era mai accaduto.

“Ho fatto qualcosa che non va?” Kagami chiese delle spiegazioni, le esigeva, e non se ne sarebbe andata da li finchè non le avrebbe ottenute.

“Sei una ragazza fantastica Kagami, tu non hai fatto niente che non va, sono io che al momento sono confuso”. Farfugliò gesticolando con le mani.

“C’è un’altra?”

N-no, che dici!”

“Guarda che ti ho visto come vi guardavate te e quella cameriera”.

Marinette? No, no ma che hai capito. Non c’è nessun altra, è solo che, è un periodo…strano…ho voglia di stare solo, Kagami, per essere poi il fidanzato che vuoi”. Nemmeno lui credeva a quelle parole, figuriamoci se la nipponica avrebbe accettato una cosa del genere.

“La tua indecisione mi ferisce, Adrien.” Si alzò dal divanetto seccata e amareggiata “…quando ti sentirai pronto, vienimi a cercare, ma non è detto che mi troverai”. Schietta, sincera e diretta.

Se ne andò dalla sua stanza, e la voglia di sbattere la porta era molto grande, ma sua madre le aveva sempre detto che farlo, sarebbe stato segno di maleducazione, e lei non lo era.

Si limitò a percorrere il corridoio con la vista annebbiata dalle lacrime.

Lo aveva perso, e forse per sempre.

*

Continua

  
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