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Autore: Diablitaa    01/02/2021    0 recensioni
In un piccolo regno, tra un Re, un fratello in fuga e mille altre problematiche, c'è Astro: una principessa promessa in sposa ad un principe ma follemente innamorata di un altro uomo.
Astro, mille sogni e bellissima come una stella, tutto il contrario delle principesse, si sente soffocare dalla sua "stressante" vita, cerca di tutto per riuscire a realizzare il suo sogno ed essere finalmente felice. Completamente felice.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Storico
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Non ricevetti mai risposta da Fred, ormai era tardi. Il dolore, il dolore non lo si riesce a spiegare. Il dolore ti prende forte, ti scuote e poi si intromette nel tuo corpo, si stabilizza alla fine. Si stabilizza tra le ossa, tra i muscoli, tra i nervi, si stabilizza in modo tale che ti faccia male, finchè non cambi: perché il dolore ti cambia.
Il dolore ti prende, ti percuote, ti fa vedere le cose in modo diverso, ti storpia la mente e ti mette paura. Bisogna aver paura del dolore mentale, del dolore di perdita, bisogna averne paura quando raggiunge il cuore, perché quando lo raggiunge non ti abbandona più.
E se negli anni avevo imparato a stabilizzare il mio dolore emotivo, ma questa volta nulla avrebbe potuto cancellare, o stabilizzare, il dolore e il senso di perdita che provavo ora.
-Principessa, vuole dire qualcosa?- alzai lo sguardo verso John.
-Ho appena visto il mio cavallo esser calato in una buca, cosa dovrei dire?- sussurrai con le lacrime agli occhi.
-Lo ha chiesto tuo padre Astro, per i giornalisti- Annuii soltanto, nemmeno riuscivo a crederci ancora e già i giornalisti erano appollaiati alla porta di palazzo.
-Sono qui per comunicarvi che, dopo giorni di ansia e attesa, purtroppo il mio cavallo Sky non ce l’ha fatta.- Alzai lo sguardo verso le decine di giornaliste lì fuori.
Tossii, prima di  proseguire con il discorso scritto da mio padre. Diedi uno sguardo veloce al discorso, e poi lo posai guardando dritto davanti a me.
-Sky… ha lasciato una grossa ferita, ancora aperta dentro di me. Non dovrei nemmeno essere qui a darvi delle stupide e ipocrite spiegazioni. Mi sento tradita dal mio stesso padre per farmi fare questa cosa, e per non considerare minimamente il mio dolore, perché voi lo sapete quanto fa male? Voi lo percepite il dolore quando perdete? Quando vi sentite impotenti davanti al vostro cavallo che muore? – Le lacrime bagnavano il mio viso e nemmeno riuscivo a controllarle, e tutto questo era decisamente poco etico.
Incrociai due occhi marroni, quegl’occhi.
Sorrisi amaramente.
-Mi sento uno schifo, nemmeno potete immaginare quanto io stia male per la perdita del mio cavallo, che è il mio migliore amico, almeno lo era. Mi dispiace padre se non ho ascoltato il vostro comando, se sono stata imperdonabile ma direi che ne ho già pagato le conseguenze.- dissi guardandolo- mi dispiace se vi sentite offeso, sarà mia premura rimediare a ciò ma non chiedetemi di perdere un altro mio caro.- aggiunsi guardando Nathan.
-Dopo ciò, vorrei che la smettesse di pedinarci, di stare appostati fuori dalla nostra porta perché nessuno scoop sarà mai troppo importante da farci mandare in rovina.-
Non mi meritavo tutto ciò. 
Non meritavo vedere Sky morire.
-Principessa aspetti!- sentii chiamarmi ma guardai mio padre con le lacrime agli occhi, imploravo solo un po’ di pace.
Mi fece un cenno di testa in senso di consenso, ma fù li che decisi di stupirlo.
Chiusi gli occhi, feci un respiro profondo.
Potevo davvero sopportare ancora quegli occhi squadrarmi da cima a fondo?
Riaprii gli occhi e mi girai verso il giornalista.
-Mi perdoni la mia insolenza, il popolo freme per saperlo, sono già state fissate le nozze?- mi chiese, quella giovane donna.
Come poteva chiedermi una fesseria simile nel mio giorno di lutto? Non aveva un po’ di compassione?
Poi guardai meglio il suo volto, una bellissima donna dagli occhi verdi, labbra carnose e una pelle olivastra al punto tale da far invidia a tutte le donne presenti.
Non aveva un tacquino o una matita a portata di mano, ne tantomeno una persona che scrivesse al suo posto.
Aveva la mano destra, con le unghie laccate rosse, rivolta a mezz’aria, con l’indice in su come in segnmo di richiesta, seguii lo sguardo del braccio sinistro che scorreva lungo il suo corpo e che finiva con l’intrecciarsi con una mano destra, feci il percorso inverso sul quel braccio massiccio e incrociai gli occhi nocciola di Nathan.
Era la sua donna, era lei che una no-chalance mi ha appena chiesto delle mie nozze con la persona che meno amavo al mondo.
Ed ero io quella che non aveva ancora risposto alla sua domanda.
Tutti gli occhi erano sulla donna, forse per la sua bellezza o forse perchè fosse una persona nuova.
-Si, le nozze sono state fissate- dissi con decisione. Vidi il suo sorriso allargarsi ma gli occhi di Nathan si fecero sempre più cupi, e mi fece sentire così in colpa per quella piccola bugia.
-Ma ho deciso di tenere un po’ di suspence, non svelerò la data fino all’ultimo, ora vi prego di lasciarmi libera, grazie- dissi, mi girai sempe a testa alta e sorrisi al John prendendolo a braccio, ritirandomi a palazzo.
 
   
 
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