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Autore: crazy lion    02/02/2021    1 recensioni
Sequel di Mac e i cuccioli fantasma e Hope e Angel. Le tre storie sono collegate alla mia long Cuore di mamma. Per leggere questa è necessario farlo con le precedenti.
Mackenzie rimane affascinata da uno spettacolo di magia visto in televisione e decide di farne uno anche lei.
Disclaimer: con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare veritiera rappresentazione del carattere di queste persone, né offenderle in alcun modo.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Demi Lovato, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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MACKENZIE E LA MAGIA

 
Erano passate altre due settimane e Angel si stava ambientando sempre meglio nella sua nuova casa. Mackenzie la portava quasi ogni fine settimana da zia Selena, in modo che la piccola potesse continuare a vedere la mamma e i fratelli che erano rimasti con lei. Ora la bambina era seduta sul divano, con la cagnolina ai suoi piedi, che aveva già imparato che non doveva salire sopra il sofà, il gatto sdraiato in poltrona, i genitori e Hope sull'altro divano e Batman a poca distanza da loro. La televisione era accesa e i quattro stavano guardando un mago che faceva giochi di prestigio. Mackenzie era affascinata, non riusciva a staccare gli occhi dallo schermo.
Mamma, ha tirato fuori un coniglio dal cilindro! esultò, lanciandole poi il biglietto anziché portarglielo.
"Mackenzie!" la rimproverò Demi.
Scusa.
"Comunque sì. È molto bravo, hai visto?"
Ma come ci è riuscito? È un mago vero?
"No, non è come quelli delle storie. Nella realtà i maghi non esistono, però lui fa questi giochi così la gente si diverte."
Mac non era d'accordo con la mamma. Per lei la magia esisteva eccome, era stata proprio sua madre a dirle che doveva crederci, se lo desiderava, solo che a volte sembrava dimenticarsene e faceva ragionamenti da grande, dato che era un'adulta.
Anch'io voglio fare uno spettacolo di magia pensò la piccola.
Avrebbe voluto organizzarlo in velocità in quel momento, ma si disse che la cosa migliore era darsi qualche giorno di tempo per pensare a cosa mettere in scena e, soprattutto, come. E se si fosse fatta aiutare dai cani? Un momento, ma era un'idea geniale! Per tutta la notte non fece altro che pensarci per fare in modo che la sua mente lavorasse per avere più idee possibili e il giorno dopo, a scuola, aveva sonno e non si concentrò bene.
Dopo un riposino pomeridiano e aver fatto i compiti, la bambina era finalmente libera di giocare. Non volendo farsi vedere dalla mamma mentre inventava quei giochi con i cani, aspettò che andasse in un'altra stanza a stirare portandosi dietro Hope. Lavorò duramente con Batman e Angel per qualche giorno, in salotto o, quando la madre o gli altri erano presenti, nella sua camera. Insegnare loro  cosa fare non fu facile, soprattutto potendo comunicare con i due solo attraverso le carezze e il contatto visivo e non la parola, ma alla fine della settimana la bambina aveva ottenuto risultati discreti.
Stasera facciamo lo spettacolo! pensò, rivolta a Batman e Angel, quella domenica quando si alzò.
Si era svegliata presto, non riuscendo a rimanere a letto per l'eccitazione. In salotto non c'era nessuno e ne approfittò per fare altre prove. Si mosse molto, camminando e correndo per il salotto. Aveva bisogno di farlo, non era in grado di contenersi.
Quel giorno, dopo aver mangiato una buona pizza per cena, Mackenzie attese che tutta la famiglia fosse riunita davanti alla televisione, poi prese la parola.
Vorrei mostrarvi una cosa.
"Cosa?" le chiese Andrew, suo papà.
Una cosa che ho fatto con Angel e Batman in questi giorni.
"Davvero?" continuò l'uomo. "Sembra interessante, facci vedere."
Venite.
La bambina li fece andare verso una parete del salotto e si mise di fronte a uno specchio. Vide il suo riflesso, com'era normale che fosse, e lo fissò per qualche secondo. Era sempre lei, ma con un gran sorriso, una cosa che non accadeva sempre, come invece avrebbe dovuto essere. Del resto, lei non era una bambina come gli altri, a causa del suo passato. Scosse la testa per scacciare quei pensieri e allontanare, almeno per un momento, il dolore che non avere più i suoi genitori naturali le provocava. Lo sentiva ogni giorno, anche se non lo diceva. Una lacrima le corse lungo la guancia, così calda che la bambina ebbe la sensazione che le bruciasse la pelle, ma si affrettò ad asciugarla prima che i genitori la vedessero. Ora parlava loro molto di più dei suoi sentimenti anche riguardo quell'argomento, ma non voleva rovinare il momento.
Concentratevi, per osservare meglio la magia. Chiudete gli occhi disse al suo piccolo pubblico.
Tutti e tre gli umani lo fecero e Batman e Angel arrivarono seguiti da Danny. La bambina fece venire il cane davanti a lei chiamandolo con un lieve gesto della mano e cominciò a muovere braccia e gambe, alzandole e abbassandole. Batman imitava i suoi movimenti e, quando Mackenzie diede il permesso a genitori e sorella di guardare,  quelli risero. L'imitazione di Batman era perfetta e nello specchio si vedeva lui, non la bambina, che si era spostata.
"Ma è divertentissimo!" esclamò Demi ridendo.
"È come se tu fossi diventata un cane" commentò Andrew.
I due batterono le mani assieme a Hope e Mackenzie sorrise. Ora era il momento della seconda dimostrazione. Aprì un cesto in cui lei e Hope tenevano i giocattoli. Tirò fuori un cilindro di plastica e lo scosse per far vedere che dentro era vuoto.
"E adesso?" chiese la mamma.
Lo vedrai.
Tutti non le toglievano gli occhi di dosso, ma la bambina non ci fece caso. I cani correvano in giro per la stanza, giocando fra loro e inseguendo il gatto. Mackenzie prese dal cesto una bacchetta magica bianca e nera e toccò due volte il cilindro, poi prese il fischietto che si era messa al collo e che la mamma usava al parco con i cani, si inginocchiò e chiamò a sé i due. Era una tecnica che aveva imparato dal programma It's Me or The Dog. Adorava Victoria Stilwell, l’educatrice cinofila che andava nelle case di chi la contattava a risolvere vari problemi con i cani. Angel, come se avesse capito, fu la prima ad avvicinarsi e Mac, veloce, mise la mano dentro il cesto senza che i suoi la vedessero, concentrati com’erano sulla cagnolina e sul cilindro che, con l'altra mano, la figlia continuava a muovere. Mac, intanto, estrasse dall'oggetto un coniglio di peluche che aveva messo dentro in un attimo.
"Bravissima! Bravissima!" si complimentarono i genitori.
"Brava" disse Hope.
A poco meno di due anni, Mackenzie dubitava che capisse che tipo di giochi stava facendo, ma non importava.
Mackenzie mosse piano il coniglietto e Mackenzie lo prese con la bocca, ma lo lasciò andare subito. La bambina, allora, glielo lanciò e la cagnolina corse a prenderlo e glielo riportò. La bambina sorrise e continuarono a giocare a quel modo per un paio di minuti.
E ora il trucco più bello! scrisse la piccola.
Appoggiò per un attimo la bacchetta per terra, mise le mani nel cesto e ci infilò dentro qualcosa, dato che aveva una specie di tappo che si poteva togliere. Lo rimise e mostrò ai genitori che aveva ancora in mano quell'oggetto. Chiamò  Angel che, tirando, tolse il tappo. Andrew, Demi e Hope videro i fiori e non si erano accorti del trucco, così ebbero l'impressione che essi fossero usciti un po' dalla bacchetta, nella quale si trovavano già.
Sì! Sono un genio! pensò la piccola.
Era stata proprio brava. E non se lo diceva spesso, quindi si godette il momento. Avrebbe dovuto ricordarselo per raccontarlo alla psicologa, Catherine, il giorno dopo. La donna le diceva sempre che avrebbe dovuto dirsi più spesso di essere brava a fare le cose che faceva. Aveva ragione, ma non era così facile.
Dopo un ultimo applauso Mackenzie fece un inchino e con lei i cani di casa.
"Li hai istruiti proprio bene" disse suo padre.
"Sapete cosa faremo adesso?" Tutti gli occhi si puntarono su Demi. "Manderemo il video a Victoria."
Mackenzie si illuminò e prese a saltare per la stanza.
Evvai! Evvai! Evvai! esclamava, improvvisando qualche goffo passo di danza imitata dalla sorellina.
Demi si informò andando sul sito di Victoria Stilwell e disse a Mackenzie che per mandarle un video bisognava caricarlo sul proprio canale YouTube e scrivere che si voleva la sua reazione. Demi aveva filmato tutto con la videocamera del computer, da quando la figlia aveva iniziato il primo spettacolo, per immortalare quel momento speciale. Ci mise un quarto d'ora a caricare il video, dato che non durava molto.
E adesso? chiese Mackenzie.
"Adesso corriamo a letto, perché è tardi e domani devi andare a scuola. Aspettiamo, e fra qualche giorno entriamo nel canale del programma e vediamo."
Così fecero. I primi giorni non c'era nessun nuovo video o, quando ce ne furono, non riguardavano il loro. Mackenzie si stava demoralizzando, ma proprio quando pensava che Victoria non avesse visto il video o che non le fosse piaciuto, la mamma la chiamò.
"Guarda!” esclamò suo padre e schiacciò Invio.
Victoria, bellissima, con i capelli lunghi che le ricadevano sulle spalle, vestita in jeans e maglietta e seduta su una sedia, fissava la videocamera e parlava.
"Oggi commenterò un solo video, non diversi come faccio di solito, perché questo merita tutta la mia attenzione, e non solo perché mi è stato inviato da Demi Lovato. Ebbene sì, avete capito perfettamente: Demi Lovato, una cantante che io adoro e che sicuramente molti conosceranno, mi ha inviato un video con i suoi cani e sua figlia, chiedendomi di commentarlo! Vediamolo, dunque."
Oh mio Dio, non ci posso credere!  
Mackenzie lo scrisse, poi batté mani e piedi.
Era troppo bello per essere vero. Quello era il primo contatto che aveva con Victoria Stilwell, e chissà, magari un giorno sarebbe riuscita a incontrarla. Guardò il cielo ed espresse quel desiderio.
"Beh, direi che Mackenzie ha seguito il mio programma, visto che ha utilizzato uno dei miei comandi" riprese Victoria. "Brava piccola! E vedo che i tuoi cani ti obbediscono e ti ascoltano, il che è fantastico. Complimenti!"
Quella notte Mackenzie non riuscì a dormire mentre il suo cuoricino, gonfio di gioia, batteva forte.
   
 
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