Anime & Manga > BeyBlade
Segui la storia  |       
Autore: Scarlet Jaeger    02/02/2021    4 recensioni
Seguito di "It's my life".
Kai si trova a dover fare i conti con il suo passato.
Saya è innamorata e preoccupata sempre di più per Kai, nonostante lui continui a tenerla a distanza, cosa che la porterà a cercare di toglierselo dalla testa.
Yuri incontra di nuovo Julia e Boris sarà atratto da una misteriosa ragazza.
In più sta per iniziare un nuovo, particolare, campionato!
Come reagiranno i nostri protagonisti?
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Boris, Julia Fernandez, Kei Hiwatari, Nuovo personaggio, Yuri
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 26 – Open up your eyes
 
 


 

 
“And no one knows the pain you left behind
E nessuno sa del dolore che ti sei lasciato alle spalle
And all the peace you could never find
E della pace che non potrai mai trovare”
 
Daughtry - Open Up Your Eyes
 
 
 
 


 
Saya era veramente stufa della situazione che si era venuta a creare tra lei e Mira e tra Mira e Kai, che in ogni caso continuava a fare come se quest’ultima non esistesse. Lui voleva solamente viversi la sua vita con la sua compagna, ma lei in quei giorni era troppo nervosa per la presenza di quella ragazza per riuscire a vivere spensierata.
Di mezzo ovviamente ci andava anche il povero Boris, che era combattuto tra lo stare dalla parte dei suoi amici o quello dell’unica ragazza che gli sia mai così tanto interessata. Non ne aveva ancora parlato con nessuno, ma tutti si erano accorti che spariva all’ora di pranzo e riappariva leggermente più rilassato per le attività del club, e tutti si erano accorti di come guardava assorto Mira quando lui era in sua presenza, o quando lei appariva la mattina per salutare Kai, provocando il disappunto della nipote del presidente.
Yuri però aveva ben notato che il suo amico era molto pensieroso, anche dal fatto che non avesse più punzecchiato Hiwatari come al suo solito.
«Ok, ora basta!», sbottò Saya, una volta che si erano tutti e quattro seduti ai loro banchi. Il professore non era ancora entrato, per cui fu la sua occasione per riuscire finalmente a mettere in chiaro quella situazione, almeno col russo dietro di lei. Infatti si voltò con espressione accigliata e trapassò Boris con un’occhiataccia, il quale di rimando alzò colpito un sopracciglio.
«Ho notato che ti sei interessato a quella ragazza!», lo colpì a tradimento, indicandolo con l’indice e procurando un precoce aggrottamento di sopracciglia a Yuri, che si era voltato ad osservare la scena che gli si era parata di fronte, ed a Kai, che si era invece girato ad osservare accigliato il comportamento della sua compagna, anche se col pelo dell’occhio aveva invece osservato la reazione del russo.
Però la ragazza non dette modo a quest’ultimo di replicare e riprese a parlare con voce leggermente accusatoria.
«Sicuramente avrai passato con lei del tempo, o comunque avrete parlato, per cui dimmi che diavolo vuole da noi e da Kai!», asserì con voce ferma, portando poi le braccia conserte al petto, continuando a perforarlo con il suo sguardo ametista, nonostante il sospiro rassegnato di Hiwatari e la risatina sotto i baffi di Yuri, che seppur con fare menefreghista stava attento a non perdersi una parola. Non si era voluto impicciare dei fatti dell’amico, ma era un po’ di giorni che era preoccupato per lui, ed inoltre aveva capito che c’entrava la nuova studentessa. Aveva ben notato come Boris non le avesse mai staccato gli occhi di dosso al torneo, o alla vigilia di natale, ma non pensava che la situazione si fosse aggravata così tanto. Un po’ si sentì anche messo da parte per il fatto che l’amico non ne avesse parlato con lui, ma in fondo nemmeno lui gli aveva raccontato di Julia, o dell’intensificazione del loro strano rapporto, per cui non poteva certo biasimarlo.
Tuttavia Yuri si fece più attento e cercò di spostare il suo sguardo di ghiaccio da Kai a Saya e da Saya a Boris, cercando di captarne le reazioni.
Solo lei però sembrava alquanto furiosa, chiaro segno che quella situazione avesse colpito lei più di tutti gli altri. Ma in fondo il rosso lo aveva notato già dal giorno prima, quando era uscita dalla palestra come una furia e con un diavolo per capello. Quella volta non aveva rivolto parola nemmeno a Kai, che invece aveva sempre salutato con un timido bacio sulle labbra, e c’erano voluti alcuni sbuffi da parte del ragazzo ed alcuni suoi incitamenti per farle ammettere ciò che era successo, e Yuri già allora previde scintille. Si era anche voltato per cercare l’appoggio di Boris, ed invece lo aveva trovato che camminava con lo sguardo fisso di fronte a sé e la mascella serrata, chiaro segno che si stava sforzando di mantenersi tranquillo.
«Secondo te cosa vorrà mai?», le rispose però acidamente Kuznetsov, con un tono di voce che Saya non aveva mai sentito provenire dal suo compagno. O almeno non con lei. Era sempre stato amichevole nei suoi confronti, per quello riuscì ad ammutolirla per qualche secondo, in cui sul quartetto cadde un silenzio fin troppo teso. Ma quando il russo si accorse di essere stato fin troppo duro nei suoi confronti, e dopo aver visto chiaramente uno sguardo ametista perforarlo come se avesse voluto ucciderlo da un momento all’altro, decise di sospirare e di riprendere in mano la situazione. «Le piace Kai…», sospirò sconfitto, abbassando leggermente lo sguardo ad osservare il libro della materia che avrebbero dovuto avere da lì a pochi minuti, e quando sentì che Saya non si era ancora decisa a replicare alzò gli occhi su Kai. Sapeva che lui era andato a parlare con Mira, glielo aveva detto lei quando l’aveva vista scendere dopo il compagno dalla rampa di scale che portava sul tetto.
Però, dopo aver ammesso quella verità, non seppe dire perché osservò il suo compagno nippo-russo con una smorfia leggermente contrariata, a contrasto con le espressioni eloquenti o divertite con le quali lo aveva sempre guardato. Tuttavia Hiwatari gli aveva risposto assottigliando gli occhi in uno sguardo puramente ammonitivo, in cui voleva fargli capire che se avesse anche solo provato a far preoccupare la sua compagna più di quanto già non fosse se la sarebbe vista con lui, al che Boris sospirò di nuovo, riportando l’attenzione su di Saya, che di suo era rimasta in attesa di un’altra risposta esauriente.
«Probabilmente ti sta solo provocando per questo…», fece infine spallucce il russo, dandole la risposta che tanto aveva cercato, tornando poi a poggiarsi allo schienale della sedia ed appiattendo la schiena contro di essa fino a rilassarsi.
«Non mi sta solo provocando, mi sta rovinando la vita», grugnì però lei, serrando mascella e pugni dopo aver finito di parlare. Aveva anche iniziato a tremare dalla rabbia, ma convenne che era inutile prendersela con Boris.
«Mi ha soffiato il posto da titolare», continuò poi, più per sfogarsi che per un vero e proprio bisogno di dirlo agli altri, «è vero che mi sono lasciata prendere dal nervoso e mi sono giocata da sola la convocazione, però sono comunque arrabbiata! Ci tenevo a quel posto, insomma, lei è qui da solo una settimana. Per carità, è bravissima, devo riconoscerlo, ma da quando è entrata al club mi ha sempre guardata con uno sguardo di sfida, per cui non mi è difficile pensare che lo abbia fatto apposta. In più sta facendo la gatta morta con Kai e questo mi manda fuori di testa!», concluse tra i denti, abbassando lo sguardo mortificato a terra, e solo il sospiro rassegnato di Kai ruppe di nuovo il silenzio. Almeno fino a che non fu Yuri a prendere in mano la situazione.
«Io penso che almeno su Kai tu possa stare tranquilla, o sbaglio?», le disse il rosso, finendo poi per perforare il compagno con il suo tipico sguardo di ghiaccio.  «Altrimenti sa a cosa andrebbe incontro…», continuò eloquentemente, con una risatina posata mostrata sotto i baffi, che fece sorridere soddisfatto anche il diretto interessato.
«Giusto. Te l’ho detto molte volte di stare tranquilla», commentò con una smorfia il chiamato in causa, anche se era in conseguenza al nervoso dettato dal comportamento di Mira, e solo in quel momento riebbe l’attenzione della sua ragazza, che si concesse finalmente un lieve sospiro.
«Lo so, ma sono comunque adirata!», sospirò ancora.
La conversazione però crollò così, perché l’entrata del professore annullò ogni proposito dei ragazzi di continuare quella conversazione.
Kai invece, infischiandosene dell’arrivo del docente, si era voltato leggermente a sorriderle, probabilmente per cercare di tranquillizzarla, e quel gesto per Saya significò molto. Almeno era riuscita a tirare un altro sospiro di sollievo, anche se sapeva che il sollievo non sarebbe durato a lungo, perché una volta messo piede in palestra sarebbe tornato di nuovo tutto come prima.
Tuttavia non riuscì a dare la giusta attenzione alle lezioni in corso, ed il suo cervello aveva vagato in pensieri riguardanti la situazione con Mira per quasi 5 ore filate. Ma almeno per l’ora di pranzo era arrivata ad una conclusione! L’avrebbe sfidata a Beyblade, e forse così facendo avrebbero risolto i loro dissapori. Se avesse vinto le avrebbe imposto di lasciare in pace Kai, e forse dopo essere stata sconfitta si sarebbe anche messa l’anima in pace. E poi doveva anche sfogarsi di tutto il risentimento provato per il club di ginnastica ritmica, e l’unico modo per farlo sarebbe stato quello di lanciare finalmente Star Pegaso, che era dal giorno in cui aveva vinto il torneo al fianco di Kai che non lanciava.
Avrebbe davvero voluto vedere Mira Nakamura venire finalmente battuta, e vederla sconfitta per mano sua le avrebbe dato una grande soddisfazione.
«Oramai ho deciso», annunciò ai ragazzi, dopo aver reso loro note le sue intenzioni, e dopo che la campanella ebbe suonato la pausa pranzo. Non attese nemmeno di sentire i loro commenti, tanta era per lei l’urgenza di sfidare la sua avversaria.
Solo Boris però era rimasto leggermente accigliato, perché non avrebbe mai voluto vedere le due ragazze per lui più importanti darsi battaglia, perché non sarebbe riuscito a schierarsi dalla parte di nessuna. Ed era oramai chiaro che per lui Mira Nakamura fosse oramai importante quasi quanto lo era Saya.
Lei gli aveva dato fiducia, confidandogli il suo passato, e lui aveva fatto lo stesso, per cui sentiva che tra loro era nato un legame che difficilmente sarebbe stato in grado di spezzare.
Avrebbe inoltre voluto farla desistere dal continuare ad insistere con Hiwatari, ma forse l’intento della nipote del presidente Ditenji avrebbe sposato la sua causa, perché se Saya fosse riuscita a far desistere Mira dal continuare a stare dietro il suo compagno, forse lui avrebbe avuto campo libero e non sarebbe più stato così maledettamente pensieroso o nervoso.
«Lasciatela andare», commentò infatti Boris, trattenendo per un braccio sia Kai che Yuri, impedendo loro di correrle dietro, ma quando entrambi si voltarono verso di lui avevano sul volto un’aria così perplessa e risentita che lo ammutolirono per un istante. «In un modo o nell’altro questa situazione va risolta…», sospirò poi, mollando la presa e tornando eretto al suo posto, sotto l’assenso dei due, che si guardarono con il pelo dell’occhio per un secondo.
Saya invece era riuscita ad arrivare sul pianerottolo del terzo piano, dove si trovava la classe di Mira, e le aveva sbarrato la strada impedendole così di arrivare alla rampa di scale. Aveva uno sguardo così astioso che la diretta interessata ci mise poco a capire che era proprio lei che la sua compagna di corso stava aspettando. Inoltre, vedendola così adirata, Mira ricambiò l’occhiata con un sorrisetto sprezzante, e le si parò di fronte con le mani sui fianchi, in un atteggiamento che volle far capire alla nuova arrivata che non aveva minimamente paura di lei o di quello che avrebbe avuto da dirle.
«Cercavi me?», le chiese infatti con fare sarcastico, e quella domanda fin troppo divertita fece sorgere una smorfia sulle labbra della nipote del presidente Ditenji, che fece appello a tutto il suo autocontrollo per non sbottare.
«Sì», le rispose autoritaria, portando anch’ella le mani sui fianchi, sporgendosi leggermente in avanti per cercare di assumere un atteggiamento risoluto. «Ti sfido, adesso!», le comunicò, tirando fuori Star Pegaso dalla tasca della gonna e mostrandolo all’avversaria in segno di sfida. Inoltre, in attesa della sua risposta, Saya guardò Mira con espressione sprezzante, mentre quest’ultima le rimandò indietro un’occhiata malignamente divertita.
Tutti gli studenti che si trovavano con loro nel corridoio invece bloccarono i loro passi e rimasero ad osservare ciò che stava succedendo tra le due, ma nessuno provò a fermarle quando entrambe iniziarono a scendere di corsa le rampe di scale, intente a raggiungere il cortile, dove avrebbe avuto luogo la sfida.
Quando arrivarono in un punto del giardino consono alle loro esigenze, entrambe tirarono fuori il loro Beyblade ed attesero il momento propizio per iniziare la sfida. Si guardarono negli occhi per un lungo istante, ametiste contro ametiste, in uno sguardo talmente astioso che gli studenti accorsi ad assistere a quella sfida poterono sentirne in brividi sulla pelle.
Ben presto arrivarono anche i tre russi e Julia ad assistere a quella sfida, ed ognuno di loro trovò il posto più propizio da cui osservarla. Kai si era avvicinato Saya, nonostante avesse tenuto sotto controllo con lo sguardo anche la sua avversaria, mentre Boris si era affiancato all’albero più vicino a Mira, a braccia conserte e con lo sguardo attento. Gli altri due invece si erano posizionati non molto distanti dal campo di gara, e con espressioni attente cercavano di captare ogni minima reazione da parte delle due.
«Che spirito!», commentò Julia, spostando i suoi grandi occhi verdi da una ragazza all’altra, cercando di capire quale spirito combattivo avrebbe avuto la meglio.
A rompere il silenzio sceso tra le sfidanti fu però Saya, che prese parola con grugnito.
«Sei pronta?», chiese alla sua avversaria, ma il sorrisetto serafico sopraggiunto sulle labbra di Mira la indispettì non poco, perché non riuscì a comprendere a pieno le sue intenzioni.
«Sì, ma perché non rendere ancora più interessante l’incontro?», le chiese infatti in risposta la sua sfidante, e quella strana richiesta le fece aggrottare le sopracciglia in un’espressione perplessa, ma prima che potesse dire la sua lei continuò. «Mettiamo in palio qualcosa, così ci sarà più gusto a gareggiare, non trovi?», commentò infidamente, assottigliando lo sguardo e puntando un dito contro Kai, che di rimando storse le labbra in una smorfia incredibilmente contrariata, mentre Saya era rimasta interdetta da quella strana richiesta, ed indispettita nel vedere dove fosse diretta l’attenzione della sua avversaria.
«Se vincerai tu mi farò da parte e riconoscerò la sconfitta», riprese a parlare Mira, facendosi più inquisitrice e maledettamente divertita, atteggiamento che non passò inosservato nemmeno a Boris, che fino a quel momento era rimasto col fiato sospeso ad altalenare l’attenzione da l’una all’altra. «Ma se invece vinco io…tu lascerai Kai!», ridacchiò infine, e quella risatina fin troppo saccente indispettì sia il diretto interessato che Saya.
Boris invece era rimasto interdetto di fronte a quella strana richiesta, detta così spudoratamente di fronte a tutti, mentre Yuri e Julia stavano osservando i ragazzi con espressioni incredibilmente confuse, perché era chiaro che loro non ci stessero più capendo nulla di quell’assurda situazione.
«Questa non è una cosa che può essere decisa con un incontro di Beyblade!», le rispose però piccata la nipote del presidente. Si era anche sporta in avanti per far sì che le sue parole fossero arrivate chiaramente scandite alla sua interlocutrice, ma lei non si era spostata di un millimetro ed aveva ancora lo sguardo fisso su Kai, che di rimando era rimasto a braccia conserte e la stava guardando con una delle sue tipiche espressioni stizzite.
A lui per primo non era minimamente piaciuta quella proposta, ma in ogni caso si impose di rimanere ad osservare ciò che stava succedendo in religioso silenzio.
«Con questo mi stai facendo capire che ti tiri indietro?», la punse nell’orgoglio la Nakamura, enfatizzando il sorrisetto sornione che per tutto il tempo aveva tenuto sulle labbra rosee, ed a quel punto Saya ammutolì per qualche secondo, tempo che impiegò per voltarsi a cercare con lo sguardo il consenso di Kai, che lui le dette con un piccolo gesto affermativo del capo. In fondo lui aveva piena fiducia nelle sue capacità, perché lei non era affatto una sprovveduta. Era anch’ella una Blader di alto livello, come lo era lui, ed era sempre riuscita a tenergli testa. Ed inoltre, grazie al suo prezioso aiuto, era riuscito finalmente a sconfiggere il suo rivale di sempre, per cui aveva piena fiducia nella sua compagna, anche se la sua avversaria sembrava molto agguerrita.
«Non mi tiro indietro!», biasciò in risposta Saya, riportando le braccia avanti in posizione di lancio. «D’accordo, giocheremo alle tue condizioni. In posizione!», concluse infine, aspettando che anche Mira la eguagliasse, e solo dopo che entrambe furono nella stessa condizione Kai si mise nel mezzo, per fare da arbitro e dare il via all’incontro.
«3…2…1…Pronti, lancio!», dichiarò con la sua solita calma, e quando ebbe finito di parlare i due Beyblade atterrarono sul prato nello stesso momento. Non era un campo di gioco convenzionale, né era molto facile lottare sull’erba, ma le due non erano intenzionate a mollare, o a farsi fermare da questi futili dettagli. Soprattutto Saya, che era abituata alle sfide con Daichi, perché lui preferiva battersi in terreni come quello. Molto spesso si era ritrovata a dover affrontare il compagno di squadra in mezzo al selciato, o sulla spiaggia, ed Hitoshi era sempre stato propenso a farli combattere in stadi dove le distrazioni e le difficoltà erano sempre in agguato, per cui non fece una piega e continuò risoluta a spingere il suo Beyblade contro quello di Mira, che attaccava di rimando Star Pegaso con un impeto che non credeva potesse possedere.
«Sei in gamba, complimenti», le disse la Nakamura, con il solito sorrisetto divertito sulle labbra, nonostante i suoi occhi ametista non fossero stati minimamente spostati dal campo di gara.
«Anche tu», le rispose Saya con una smorfia, perché non avrebbe voluto gonfiare l’ego della sua avversaria più di quanto già non fosse. Inoltre non voleva deludere il suo compagno, che era rimasto con sguardo attento ad osservare lo svolgersi della sfida. Voleva far vedere a tutti di essere la degna compagna di Kai Hiwatari.
Purtroppo però il Beyblade nero della sua avversaria stava contrastando il suo Star Pegaso con tutta la potenza di cui era disposto, nonostante Saya fosse estremamente sicura che non fosse animato da un Bit Power. Tuttavia non era intenzionata a richiamare il suo. Fino a che ci fosse riuscita, avrebbe cercato di resistere senza utilizzare l’aiuto del suo cavallo alato.
Purtroppo però l’incontro stava durando fin troppo e le due ragazze avevano iniziato a sentire la stanchezza prendere possesso dei loro corpi. Erano entrambe ansimanti, con il busto proteso in avanti e le mani poggiate sulle ginocchia, per cercare di mantenersi in equilibrio.
Kai invece era visibilmente preoccupato per Saya, e lo stava dimostrando con un’espressione leggermente accigliata, ma era rimasto a braccia conserte e stava cercando di non staccare i suoi occhi attenti dal campo di gara, così per riuscire a vedere chi delle due avesse avuto la meglio.
Boris invece era rimasto per tutto il tempo con la mascella serrata e i pugni tesi, incredibilmente combattuto sul da farsi. Non avrebbe voluto vedere sconfitta nessuna delle due, e si stava dando dello stupido per aver anche solo sperato in un pareggio, ma così facendo la situazione sarebbe rimasta in sospeso e le due avrebbero dovuto sfidarsi di nuovo, e quella era una cosa che lui avrebbe felicemente evitato.
Avrebbe tanto voluto tenere lontana Mira dai due una volta per tutte…
«Non molli eh», la sbeffeggiò la Nakamura, ansimante ma divertita, mandando il suo Beyblade nero ad attaccare di nuovo Star Pegaso, che di rimando accusò il colpo con qualche difficoltà, cosa che fece digrignare i denti alla povera Saya.
«No», le rispose risoluta quest’ultima, portandosi a fatica in posizione eretta e cercando come meglio poté di contrastare gli attacchi della sua avversaria.
«L’incontro sta durando troppo!», la ragguagliò invece Kai, contrariato, quando gli occhi della sua compagna raggiunsero i suoi. Ma quel fugace sguardo e quelle parole non passarono inosservate a Mira, che decise comunque di dire la sua.
«Non dirmi che è la forza del tuo amore per lui che ti fa resistere…», la sbeffeggiò, nonostante sul suo volto ci fosse un’espressione stranamente impassibile. Probabilmente anche lei voleva vincere, e voleva farlo prima che le forze l’abbandonassero. Però quella constatazione fece sorgere una smorfia sulle labbra di Saya, perché essere sbeffeggiata ancora dalla sua rivale era l’ultima delle sue volontà.
«Tutti i Blader combattono per qualcosa», asserì infatti con sicurezza, impettendosi appena nonostante l’indebolimento. «Ed io combatto per me stessa e per le persone alla quale voglio bene. Hai messo in palio Kai come se fosse un’oggetto, ma lascia che ti dica una cosa», continuò risoluta, facendo un sorrisetto per enfatizzare il discorso, ed anche Kai se ne concesse uno sotto quella constatazione. «I sentimenti delle persone non mutano a seconda del risultato di un incontro, né puoi sperare che lui ricambi i tuoi in caso di una tua vittoria», insistette, alzandosi definitivamente in posizione eretta e richiamando a sé le ultime energie. «Tuttavia non ho intenzione di lasciarti vincere, mi dispiace! Mi hai soffiato il posto come titolare nel club», ringhiò e Star Pegaso aumentò la velocità di rotazione.
«Mi hai indispettita con i tuoi modi di fare e con le tue occhiatine indisponenti», continuò, ed il Beyblade si illuminò appena, arretrando fino ai piedi della sua compagna.
«Ed hai cercato in tutti i modi di portarmi via la persona per me più importante», concluse, nel momento esatto in cui il Bit Power di Star Pegaso uscì dal Bit Chip della trottola, mostrandosi in tutto il suo splendore.
«Ed ora ne pagherai le conseguenze! Starlight Revolution!*», gridò in ultimo Saya, e dopo il suo ordine Star Pegaso si lanciò verso il Beyblade nero con tutta la sua potenza.
«Vai all’attacco anche tu!».
Anche Mira mandò all’attacco il suo Beyblade, risoluta a non perdere quella battaglia, e lo scontro delle due trottole alzò un polverone che impossibilitò tutti a seguire l’esito del match. Solamente quando tutto si fu assestato riuscirono a capire chi delle due ebbe avuto la meglio, anche se erano entrambe in ginocchio sul prato, stanche ed ansimanti.
Gli occhi ametista di Kai invece, come quelli attenti di Boris e quelli curiosi di Yuri e Julia, vagarono sul prato alla ricerca dei due Beyblade, ed i loro sguardi si illuminarono appena quando videro il Bey dorato di Saya girare a stento vicino alle sue gambe, mentre quello nero di Mira, fermo e semi distrutto, giaceva a poca distanza da lei, che di rimando lo stava guardando con sguardo accigliato. Solamente Boris non riusciva ad essere totalmente soddisfatto di quel risultato, perché seppur fosse stato felice di quel risvolto, non riusciva a spostare gli occhi dall’espressione accigliata della sconfitta.
«Ce l’ho fatta», commentò in primis Saya, quando Kei le si avvicinò per aiutarla a rialzarsi, «Anche se a caro prezzo…», sospirò poi, mostrando al suo compagno ciò che rimaneva del suo Beyblade, che lui osservò di rimando leggermente accigliato.
«Sarai in grado di aggiustarlo, andiamo», le rispose apprensivo, sperando di portarla via da lì il prima possibile, e soprattutto di spostarsi dagli occhi curiosi degli studenti che li avevano accerchiati. Essendo stato totalmente rapito dalla gara non si era accorto di quanti spettatori fossero sopraggiunti per assistere a quella sfida, e non aveva proprio voglia di essere di nuovo al centro dei pettegolezzi, né che lo fosse stata lei.
«Ce la fai a camminare?», le chiese poi, più dolcemente, ed al suo assenso decise di lasciarla muoversi sulle sue gambe. In fondo sapeva quanto poteva essere orgogliosa la sua compagna, e seppur quelle attenzioni le fecero piacere, non aveva intenzione di mostrarsi debole agli occhi degli altri. O a quelli della sua rivale.
Mira invece era stata raggiunta da Boris, che era accorso al suo capezzale subito dopo aver visto l’esito dell’incontro, ma quando lui provò ad aiutarla, lei lo allontanò con un grugnito ed uno strattone, che fecero sorgere sulle labbra del russo una chiara smorfia di disappunto.
«Ce la faccio da sola», gli disse acidamente, perforandolo con un’occhiataccia, ma dopo aver visto l’espressione corrucciata del ragazzo decise di scusarsi per il suo comportamento rude con un sospiro.
Lui però fece solo spallucce, sorpassando la questione, perché in fondo Boris sapeva quanto anche lei fosse così incredibilmente orgogliosa, ed era stata soprattutto quella parte di lei ad averlo così tanto attirato. E poi lui le era sempre rimasto accanto, nonostante tutto, per cui non voleva smettere di farlo proprio in quel momento così delicato.
Però lei non gli dette altra considerazione, e rimase ad osservare le spalle di Kai allontanarsi dal campo di gara, che stava camminando al fianco della sua compagna con passo sicuro, attento ad osservare l’andamento leggermente zoppicante di Saya per tutto il tempo, e solo in quel momento le fu chiara l’intensità del loro rapporto. Capì quanto il loro legame fosse forte, nonostante non avesse mai visto Hiwatari sbilanciarsi troppo con lei, a parte qualche timido bacio fuori dalla palestra del club. Lo aveva osservato per tutta la settimana, ma fino a quel momento non era mai riuscita a cogliere le emozioni dietro quei piccoli gesti.
Capì anche che quei tipi di legami difficilmente sarebbero statati spezzati, così decise di comportarsi di conseguenza…
Allungò le labbra in un sorrisetto sornione, che inizialmente Boris non riuscì a comprendere a pieno, ed iniziò a correre a grandi passi in direzione di Saya e Kai, infischiandosene della stanchezza, ed il russo rimase talmente spiazzato da quel gesto che in un primo momento non riuscì a fermarla.
Nel frattempo lei era arrivata quasi alle spalle del nippo-russo, così vicino che poté quasi sfiorarlo.
«Kai!», lo richiamò, usando un tono di voce talmente abbattuto che in un primo momento riuscì ad accigliare tutti, Kuznetsov compreso, perché era un tono di voce talmente in contrasto con il sorrisetto ostentato pochi secondi prima che quel cambiamento radicale lo mandò ancora di più in confusione.
Tuttavia rimase impalato al suo posto, ad osservare con sguardo stralunato quello che successe un attimo dopo.
Il chiamato in causa si era voltato verso di lei con la sua solita aria seccata, quella che aveva sempre ostentato con chiunque avesse provato a disturbarlo, ed anche Saya si era voltata con fare incuriosito, perché non riusciva a capire cosa ancora volesse Mira da lui.
Insomma, non le era bastata la sconfitta?
Lei però non si fece né fermare né intimidire dallo sguardo di fuoco di Kai, e lo afferrò per il colletto della camicia per attirarlo a sé con uno strattone. In seguito annullò la poca distanza che c’era tra loro, rapendo la bocca del ragazzo in un bacio appassionato, che lo lasciò decisamente interdetto.
Di fronte a quella visione Saya e Boris sbiancarono all’istante, scioccati dalla scena che si era parata loro di fronte, mentre Yuri e Julia avevano aggrottato le sopracciglia in un’espressione pressoché allucinata, mentre tutti gli altri spettatori si erano lasciati sfuggire un gridolino meravigliato.
Il tutto però non durò più di una manciata di secondi, tempo che comunque servì al diretto interessato per riprendersi dallo shock, e quando riuscì a realizzare che stesse baciando Mira Nakamura, le sue mani si mossero di conseguenza. Con una spinta piuttosto forzata tentò di allontanarla da sé, ma lei era così caparbia e preparata all’evenienza che non riuscì a spostarla di un millimetro.
Si staccò solamente quando fu lei ad essere soddisfatta, e lo fece con un’espressione incredibilmente eloquente, ma prima che lui avesse potuto fare o dire qualsiasi cosa, lei si alzò in punta dei piedi ed arrivò a sfiorargli l’orecchio con le labbra, lasciandolo basito per la seconda volta.
«Ti rovinerò la vita come la tua famiglia ha rovinato la mia», gli disse con il tono di voce talmente basso che in un primo momento Kai non fu estremamente sicuro di quello che avesse appena sentito. Solamente quando lei si allontanò definitivamente da lui, e dopo aver visto l’espressione maligna sul suo volto, capì di non essersi sbagliato.
Quella ragazza l’aveva appena minacciato, nonostante fosse stata brava a non farsi sentire da nessun’altro al di fuori di lui, e la cosa gli sembrò così assurda che si ritrovò ad aggrottare le sopracciglia senza riuscire a staccarle gli occhi di dosso. Tuttavia lei non gli dette di nuovo il tempo di dire qualcosa, perché gli aveva voltato le spalle ad aveva iniziato a camminare con nonchalance in direzione di Boris, che a sua volta era rimasto impalato al suo posto con espressione scioccata.
Kai però avrebbe tanto voluto chiederle spiegazioni, anche se oramai era chiaro che lei non avesse mai avuto intenzione di conquistarlo, ma non riuscì a compiere un solo passo nella sua direzione. Rimase a fissare le spalle di quella che oramai poteva considerare rivale con la mascella serrata, indeciso sul da farsi, ma uno spostamento d’aria alla sua destra lo riportò ben presto con i piedi per terra, e quando si voltò in quella direzione, lo sguardo scioccato e leggermente accusatorio di Saya fece perdere un battito al suo cuore già incredibilmente provato, perché non vedeva quell’espressione sul suo volto dai tempi delle litigate per colpa di Fujima. Ma prima che lui avesse potuto fare o dire qualsiasi cosa, lei gli voltò le spalle ed iniziò a correre a passo spedito verso l’entrata dell’edificio scolastico.
Fine capitolo 26
 
 
 
°°°°°°°°°°°°°°°°°
 
 
Colei che scrive:
Ma salve e ben trovati in questo capitolo eheheh colpo di scena! :P Sono stata troppo cattiva? Sono una brutta persona? Può darsi, ma come ho sempre detto a tutto c’è un perché xD che oramai scopriremo a breve, visto che ci sono rimasti pochissimi capitoli U.U
Per quanto riguarda l’asterisco, Starlight Revolution è il nome di un colpo proprio al cavaliere dell’ariete ne: I cavalieri dello zodiaco. Mi sembrava perfetto come colpo per lei eheheh
Che dire, spero che questo capitolo vi sia piaciuto, e son che ora odierete Mira ancora di più xD eheheh
Spero di non aver fatto troppi errori, in caso come sempre mi scuso, per cui passo a ringraziare i recensori *^*, le persone che hanno messo la storia tra le seguite/ricordate/preferite, e tutti i lettori silenziosi giunti fin qua!
Al prossimo aggiornamento!!
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > BeyBlade / Vai alla pagina dell'autore: Scarlet Jaeger