Videogiochi > Final Fantasy VII
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Autore: Manila    02/02/2021    0 recensioni
Facciamo tutti parte di una Storia Infinita. Più o meno...
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
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LA BELLA E LA BESTIA

 

Il silenzio era quasi assordante in quel laboratorio, le luci bianche, lattiginose e asettiche, trasmettevano freddezza, la stasi era interrotta solo dalla presenza di Hojo.
Non vi era nulla di umano in lui, lo aveva trasformato in qualcosa che non poteva essere catalogata, semplicemente appariva una bestia agli occhi di chi lo guardava. Non ricordava più da quanto fosse lì, col tempo aveva cominciato a considerare quel luogo come un cupo castello in cui a fargli compagnia erano solo gli oggetti inanimati che occupavano i tavoli da lavoro. Lampade, ampolle, timer, armadietti e provette avevano preso ad assumere forme diverse: candelabri, eleganti servizi da thè, antichi orologi, sontuosi tavoli imbanditi... Talvolta quelle fantasie prendevano piede in modo sempre più prepotente, quasi gli sembrava di sentire le voci di quegli oggetti bisbigliare tra loro e commentare ciò che faceva.
Gli sembrava d'impazzire, richiuso lì dentro, condannato a una forma innaturale, spaventoso allo sguardo di chiunque.
Red XIII.
Nessuno lo avrebbe mai amato per ciò che era.
Nessuno avrebbe mai visto l'uomo oltre la bestia.
Nessuno avrebbe mai potuto liberarlo.
Fino a quando, un giorno, arrivò lei.
Aerith, l'aveva chiamata Hojo e l'aveva intrappolata come aveva fatto con lui.
Bella, giovane, elegante, anche nella disperazione della prigionia la ragazza conservava i suoi lineamenti delicati, la sua voce soave, la sua dignitosa ostinazione.
La osservava spesso spostando lo sguardo su di lei quando credeva di non essere visto, cercando di non spaventarla più di quanto non lo fosse già, sentiva che quella bellezza in un certo senso lo avrebbe salvato.
Ma temeva la sua paura, lo angosciava l'idea che lei potesse provare repulsione nei suoi confronti, non avrebbe sopportato il suo disgusto, quindi taceva.
Fu quando una notte incrociò i suoi occhi che si rese conto che Aerith non era come le altre, capì che lei sentiva. Lo sentiva. E gli regalò per la prima volta il suono candido della sua voce.
- E' da tanto che sei qui?-
Red non le rispose.
- Hojo ti ha inflitto tanta sofferenza? Posso quasi percepirla...- aggiunse, ma lui si limitò a fissarla.
- Guarda!- gli rivolse nuovamente la parola, tirando fuori qualcosa dalla tasca.
- Questo è un bocciolo di rosa, è molto raro trovarne uno qui a Midgar. E' rosso e nel linguaggio dei fiori rappresenta l'amore, la passione- spiegò.
Red XIII era sempre più concentrato, più affascinato da quegli occhi smeraldini che sembravano leggergli dentro.
Aerith si avvicino di più al vetro, poggio una mano sulla superficie liscia, un tesoro in una teca, mentre con l'altra reggeva il bocciolo tenero e purpureo.
- Beh, io... ti prometto che prima che l'ultimo petalo di questo fiore tocchi il suolo, tu sarai libero -.
  
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