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Autore: Epic JP    02/02/2021    0 recensioni
(Non sto partecipando a qualche challenge o fandom indette da qualche gruppo perché non ho la più pallida idea su come fare queste cose XD) (Se qualcuno potesse spiegarmelo ne sarei grato)
Questa storia avrà luogo in questo periodo. O meglio, avrà luogo negli ultimi giorni dell'anno. L'idea sarebbe di pubblicare un certo capitolo (che tratterebbe del compleanno di Hinata) il 27. Non so dire con che cadenza caricherò e non so dire se farò in tempo a scrivere QUEL capitolo prima del 27... in ogni caso, ci proverò lo stesso. Scritto questo, introduciamo la storia.
Verso la fine di Dicembre, Naruto e Hinata progettano di festeggiare in un modo diverso dal solito ma una missione in arrivo per Naruto minaccia di mandare tutto all'aria. Ma nessuno può sapere in che modo l'Universo percepisce e reagisce quando accadono certe cose.
Buona lettura e (mi auguro) recensimento. Ci saranno anche immagini cover per ogni capitolo, alcune fatte dal sottoscritto e altre no. ENJOY!
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio | Coppie: Hinata/Naruto
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden, Contesto generale/vago
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Capitolo 7: Verso La Fine Dell'Anno

 

28 Dicembre, mattina inoltrata. Il sole si era già staccato dal suolo iniziando il suo lungo giro nella volta celeste e stava , poco a poco, illuminando il mondo sotto di sé. E se il Dragon Hotel era incluso in tale mondo, lo era anche la stanza numero 773.

 

In principio la luce iniziò a penetrare solo leggermente attraverso le tende della finestra socchiusa, portando tutto ciò che c'era in tale ambiente interno dal buio alla penombra. Poi, a mano a mano che la luce aumentava, anche la penombra sfumò fino a sparire del tutto e un simile processo ebbe luogo anche negli altri due compartimenti in cui era suddivisa la suite. Ma mentre nel bagno solo il pavimento, le pareti, la doccia, la vasca e il mobilio si schiarirono sempre di più fino ad assumere la tinta naturale, nella camera da letto c'erano due elementi viventi che non facevano parte dell'arredamento standard del luogo.

 

Dopo aver passato buona parte della notte a scambiarsi coccole, bacini, carezze e a fare l'amore in modo variegato, i due sposi erano infine caduti preda della stanchezza e del sonno ma senza curarsi di come lo avevano fatto: la femmina era distesa a pancia in su con le gambe e un braccio completamente distesi, l'altro arto cingeva la testa del compagno. Se qualcuno l'avesse vista, avrebbe avuto dei dubbi sul fatto che stesse ancora riposando perché le guance erano imporporate e, più che respirare, stava emettendo piccoli mugolii nicchiando anche se sul volto disteso era ancora presente un residuo del sorriso con cui si era assopita. Ciò era dovuto in buona parte a quello che stava facendo, sempre nel sonno, il marito.

 

Quest'ultimo infatti era nelle stesse condizioni della moglie, nudo ed addormentato, ma era in posizione diversa e stava anche facendo cose diverse: era disteso su un fianco, le gambe seguivano la curvatura del corpo come una coda segue la curvatura di una colonna vertebrale mentre le braccia cingevano parzialmente il corpo femminile, quasi come se lo stessero abbracciando, all'altezza del bacino. Tuttavia erano la posizione e i movimenti della testa a rendere irregolare la respirazione della donna: forse perché, anche nel sonno, si rendeva conto di dove fosse o forse perché stava sognando di essere un lattante, le labbra e la lingua del biondo stavano interagendo col capezzolo destro di lei. Anche il colore della sua faccia sembrava aver ricevuto una spolverata di rosso, ma non della stessa intensità della femmina.

 

Poteva trattarsi di movimenti inconsci ma comunque istintivi, dopotutto si erano addormentati nudi insieme dopo aver amoreggiato, perché la lingua si muoveva come si sarebbe mossa se si fosse trovata davanti un gelato. Ma avrebbe potuto trattarsi di un sogno da infante perché le labbra stavano succhiando il turgido pezzo di carne forse nel tentativo di ottenere del nutriente liquido. In ogni caso, la cosa stava durando da abbastanza tempo senza che i movimenti maschili causassero il risveglio della corvina perché, malgrado tale tipo di stimolazione, lei era ancora beatamente addormentata.

 

Ciò che avevano addosso prima di unirsi era uscito di scena abbastanza in fretta: il capo che il maschio aveva usato per asciugarsi era finito a terra ancora prima che il contatto diretto avesse avuto luogo mentre il cappello, i guanti e il nastro erano stati eliminati poco dopo l'atterraggio della coppia sul letto.

 

La notte d'amore era durata molto anche grazie al sonnellino pomeridiano dell'ereditiera, essendosi riposata dopo aver bevuto tanta camomilla, la figlia di Hiashi non era stata colta dal sonno se non quando anche l'ex allievo dell'attuale Hokage aveva iniziato a sentire più pesanti le proprie palpebre. Tuttavia era stato impossibile stabilire chi avesse resistito più a lungo.

 

Fu solo un'azione diversa da parte di Naruto che fece svegliare Hinata. Per qualche misteriosa ragione, di punto in bianco, le diede un morsetto al capezzolo e quest'unica azione causò quello che tutte le azioni precedenti non avevano causato.

 

“Ah!” Un gemito più forte dei precedenti fece spalancare parzialmente le palpebre alla portatrice dei Byakugan ancora inconsapevole su cosa stava accadendo: “C-cosa?”

 

Dovette abbassare lo sguardo verso la direzione da cui avvertiva del movimento per capire cosa stesse succedendo ma, vedendo il compagno ancora addormentato, la donna non lo fermò. Se una parte di lei avesse ancora voluto recitare il ruolo della signorotta capricciosa probabilmente avrebbe dovuto lanciare un urlo così acuto da farsi sentire nell'intera struttura, ma non aveva in mente di fare una cosa del genere. Non c'erano stati altri morsi, il piacere era... piacevole e non voleva ancora svegliare il marito. Oggi sarebbe dovuto tornare ad occuparsi della missione e non le avrebbe potuto dedicare tutto il suo tempo come aveva fatto durante il giorno appena trascorso, in più non aveva cognizione dell'ora. Magari era ancora presto e lei si era svegliata solo perché era fin troppo sensibile alle effusioni di Naruto. Quindi distese di nuovo la testa, richiuse gli occhi ed usò anche l'altro braccio per cingere il collo del biondo. Prima o poi si sarebbe svegliato ma, finché non fosse giunto quel momento, non c'era niente di male a lasciarlo sognare... qualunque cosa stesse sognando. E godersi la consapevolezza di poter addirittura essere la coprotagonista di tale sogno.

 

Malgrado le aspettative, il nuovo equilibrio non fu rotto da un risveglio spontaneo. Al contrario, il dormiente era talmente preso da... quello che stava credendo di vivere, che si comportò in maniera tale da dover essere svegliato: in principio la bocca era impegnata col capezzolo destro della femmina e le braccia cingevano il busto ma, ad un certo punto, la mano destra si aggrappò alla mammella sinistra ed iniziò a palparla vigorosamente. Tale manovra fece di nuovo spalancare gli occhi alla donna che, accorgendosi della luminosità della stanza e non volendo... trattenere troppo a lungo il marito nel letto, si decise a fargli tornare la mente nel mondo reale. Sorse però una domanda spontanea: come svegliarlo senza gravi conseguenze?

 

Fu difficile pensare in modo lucido perché il partner non stava certo dando l'impressione di volersi fermare e non stava nemmeno rallentando i suoi movimenti, era chiaro che stesse vivendo un bel sogno, forse un po' troppo bello per l'attuale condizione della corvina, la quale stava anche percependo un allarmante aumento di temperatura della faccia e chissà cosa sarebbe potuto accadere in caso di svenimento.

 

-Allora... m-mi pare di essermi g-già trovata in... in una situazione... AH... si-simile. Quella volta no-non eravamo ancora spo-sposati e... e non... non mi stava pa-pa-pa-palpando m-ma... n-non ero ri-riuscita a... a... a svegliarlo con metodi c-convenzionali... e... e allora... AH! M-ma che cosa?!?-

 

All'improvviso si era sentita tirare di lato e le fu chiaro cosa stesse succedendo il secondo successivo, quando la forza portante le strizzò un gluteo. Il linguaggio del corpo non lasciava alcun dubbio sull'interpretazione del sogno in corso: suo marito stava sognando di fare l'amore con lei o almeno di stare portando a termine i preliminari prima di farlo. La sua visuale non le permetteva di verificare se il suo membro fosse turgido o no ma, per quando potesse essere interessante scoprire se Naruto Uzumaki fosse stato capace di fare l'amore anche dormendo, lei non aveva nessun interesse a scoprirlo in quel momento.

 

La nuova scarica di adrenalina ebbe comunque il lato positivo di farle rammentare il sistema che aveva usato in passato per svegliare il fidanzato da un sonno innaturale: lo aveva delicatamente colpito sfruttando la sua Abilità Innata. Attivò quindi il Byakugan ma si accorse subito che l'attuale situazione era diversa da quella passata: in primis, la volta precedente, lui era seduto e fermo e queste circostanze le aveva offerto una visibilità totale mentre ora era in movimento al suo fianco e parzialmente nascosto. In più l'avere particolari zone a contatto, con tutte le conseguenze derivanti, le rendeva difficile focalizzare il Chakra e concentrarsi sul potenziale bersaglio da colpire. In sostanza, gli unici fattori che erano rimasti invariati erano la presenza di entrambi e la mancanza di coscienza del maschio. Ogni altra cosa era mutata come un girino dopo il raggiungimento della maturità.

 

Fece un respiro profondo per tentare di concentrarsi e di far rallentare il cuore quasi in fibrillazione ma fu uno sforzo inutile perché, come se avesse percepito l'intenzione femminile di porre fine a... ciò che era in corso, il figlio di Minato sfruttò uno degli arti inferiori per darle ulteriori brividi: una delle gambe si mosse verso l'alto infilandosi in mezzo alle cosce della donna e continuando a salire fino a raggiungere le sue labbra inferiori. A quel punto, muovendosi per puro istinto, la coscia maschile iniziò a stimolare anche il centro del corpo della donna che, colta di nuovo alla sprovvista, non poté evitare di piegare la testa indietro e di grugnire mentre gli occhi si spalancavano di nuovo.

 

Ormai ogni area sensibile era stata raggiunta: il seno, il sedere e anche l'epicentro della sua femminilità. E non era ancora finita. Se fino a quel momento le labbra maschili avevano lavorato solo col capezzolo, adesso si erano allargate di più per inglobare anche l'areola. Tutto questo piacere fece andare momentaneamente in tilt il sistema di controllo oculare di Hinata, le vene ai lati dei suoi occhi iniziarono ad essere visibili ad intermittenza e anche le iridi perlacee presero a contrarsi e a distendersi a piacimento. Questo fenomeno la mise in una situazione del tutto nuova: un secondo prima era in grado di vedere il sistema circolatorio interno di Naruto e un secondo dopo la sua vista tornava ad essere come quella di qualsiasi altro umano. Tutto questo senza tregua e senza controllo, era come se il suo corpo fosse diventato il campo di battaglia fra la sua volontà di sfruttare il suo potere e quella del compagno di impedirglielo.

 

La situazione rimase in stallo per alcuni fatali secondi col maschio ancora addormentato e intento a far sciogliere la resistenza che la moglie tentava di opporgli e quest'ultima che cercava con tutte le sue forze di farlo fermare o di guadagnare abbastanza respiro per riuscire a focalizzarsi e porre fine alla cosa. A lungo andare avrebbe vinto lui la battaglia ma, con un singolo sprazzo di energia e concentrazione, la corvina avvolse un indice nel Chakra e lo affondò contro la fronte di lui, facendogli perdere tutti gli appigli che aveva conquistato sul suo corpo e facendolo rivoltare sulla schiena con tutti gli arti distesi. Fortunatamente il letto era così largo che, pur trovandosi su un lato, non era neppure vicino al bordo.

 

Hinata ricadde sulla schiena ansante, non se n'era accorta ma, in quel breve lasso di tempo, aveva sudato così tanto che sotto di lei si era formata una chiazza scura. Tuttavia non le sarebbe importato molto, aveva posto la mano sul petto e poteva sentire la potenza dei suoi battiti malgrado ci fossero vari organi ed ossa a separarla dal cuore. Non avrebbe saputo dire quanto tempo le occorse per riacquistare una respirazione regolare. Dall'altro lato del materasso non giunsero suoni o vibrazioni.

 

Dopo essersi ripresa, si voltò verso il marito e a quel punto, ebbe un altro sobbalzo: il maschio non si era spostato e non aveva nemmeno cambiato posizione. Allarmata dai possibili effetti collaterali del colpo che gli aveva inferto, l'erede di casa Hyuuga si alzò su mani e gambe per avvicinarsi: “Na-Naruto-Kun?”

 

“...”

 

“Oh no! Che cosa... che cosa ho fatto?!?”

 

Lo raggiunse e gli pose le mani sul petto, la buona notizia era che respirava ancora ma non c'era altro. Anche l'espressione di totale neutralità che aveva non venne interpretato come un buon segno. La femmina riattivò il Byakugan: “Ma cosa...?”

 

Quello che vide la lasciò di stucco: fisicamente stava bene, il colpo ricevuto non gli aveva provocato lesioni interne o esterne ma il flusso di Chakra del corpo era stato bloccato, come un tratto di fiume all'interno di un sistema di chiuse. Aveva assunto un aspetto stantio e la cosa peggiore era che lei non aveva neanche la cognizione di come lo avesse fatto perché lo aveva colpito in fretta e senza calibrare bene la potenza.

 

Adesso però avrebbe dovuto rimediare. Senza disattivare gli occhi, la corvina iniziò a far scorrere le punte delle dita sul petto, il collo e la fronte dell'uomo cercando di capire come fare per rimettere in circolo il sistema: “Se esercito della pressione qui dovrei... no. No, non funzionerebbe... forse se... potrei stimolare il cuore per accelerare la ripresa ma... il cuore non si è fermato, non è una questione cardiaca! E se...”

 

Notò una strana macchia proprio nel punto in cui l'aveva colpito: “Forse è questo il problema, vediamo che succede se colpisco lo stesso punto con potenza diversa.”

 

Il Chakra riapparve sulla punta del dito e poi agì. La macchia si divise in due e si spostò in corrispondenza delle tempie e lei, lavorando meticolosamente, esercitò della pressione sulle tempie. La massa scura diminuì ma si spostò di nuovo e lei continuò ad inseguirla per tutta la testa finché l'ultimo residuo non scomparve del tutto. A quel punto, Naruto sbadigliò. La compagna venne travolta dalla gioia ma si accorse della situazione in cui si trovava: era nuda e a cavalcioni dell'altrettanto nudo marito. Era appena uscita da una situazione complicata e non voleva entrarci di nuovo. Quindi, mentre il biondo si stropicciava gli occhi, la partner prendeva posizione a poca distanza da lui sperando che tutto fosse finito bene.

 

“Mmmh...”

 

“Anata?”

 

“Eh? Che cosa...” Scostando le mani, l'Eroe di Konoha si voltò verso la direzione da cui aveva sentito la voce e, quando vide la moglie distesa a poca distanza da lui, le donò il primo caldo sorriso della giornata: “Ohayo, principessa! Hai dormito bene?”

 

Dentro di sé Hinata tirò un sospiro di sollievo, sembrava tutto sistemato, fuori però mostrò anche lei un sorriso solare: “Ohayo gozaimasu, Anata! Volevo chiederti la stessa cosa.”

 

Lui strizzò gli occhi sorridendo ed allungando la mano verso di lei così da poter intrecciare le loro dita: “Ma te l'ho chiesto prima io.”

 

Rispondendo al suo invito, anche la ragazza protese la mano in avanti allargando le dita e la unì a quella maschile: “Forse, ma non ho la precedenza, essendo una signora?”

 

Ottenne una breve risata: “Tu non sei una signora, tu sei la signora. La signora Uzumaki, non ti ricordi di avermi sposato?”

 

“~Certo che lo ricordo, ma ho comunque la precedenza~”

 

Lui sospirò sconfitto ma non sconfortato: “Ho dormito benissimo, ho anche fatto un sogno fantastico... se potessi condividere la mia mente con te, mi riaddormenterei subito.”

 

La kunoichi sospettava di sapere già di cosa si trattasse ma, concedendogli il beneficio del dubbio, rispose adeguatamente“Doveva trattarsi di un bel sogno, perché non me lo racconti?”

 

“Beh... eravamo io e te nella Baia della Tranquillità. Però potevamo respirare senza problemi e quindi non avevamo con noi bombole, bomboline e bombolette...”

 

“Oh... sembra bellissimo...”

 

Lui ghignò: “~Lo so, ma la parte migliore arriva adesso~”

 

“Che vuoi dire?”

 

“...non avevamo attrezzature subacquee ma nemmeno costumi. Cioè, tu lo hai già fatto. Ti sei già immersa in quelle acque senza avere niente addosso. Nel sogno ero nudo anch'io e abbiamo nuotato a lungo scoprendo infinite forme di vita strane nascoste in mezzo a coralli dalle forme ancora più strane. Tutto bellissimo... e poi...” Fece una pausa per enfatizzare ciò che avrebbe detto dopo mentre la compagna, con la faccia già parzialmente arrossita, iniziava a chiedersi se la parte successiva non le fosse già nota: “Naruto-Kun, e poi... cosa?”

 

Il ninja si mise le mani dietro la testa guardando con occhi sognanti il soffitto: “...abbiamo iniziato a fare l'amore sott'acqua. Ad un certo punto mi hai anche chiesto di succhiarti una mammella per vedere se ne sarebbe uscito del latte. Ovviamente ti ho accontentata e vederti gemere rilasciando bolle e muovendo braccia e gambe come se fossero ali mentre i capelli ti fluttuavano è stato meraviglioso...”

 

Guardando in alto, gli era impossibile notare che la figlia di Hiashi stava arrossendo sempre di più, a questo punto era solo questione di tempo prima che si arrivasse al quasi rapporto sessuale nel sonno. Intanto il racconto proseguì: “...forse non ci crederai, ma a furia di succhiare il latte è uscito e mi sono fatto una bella bevuta. Se quello che ho immaginato di bere si avvicinerà anche solo lontanamente al prodotto reale, i nostri figli cresceranno forti e sani bevendo un'ottima bibita.”

 

“Fi-figli? Vuoi dire che... n-ne avremo più d-di 1?”

 

Il maschio la guardò sorridente e ad occhi chiusi, quindi senza vedere che tinta avesse assunto la sua faccia: “Certo che sì, ne avremo almeno una mezza dozzina! Così nessuno resterà in solitudine se un membro del gruppo si assenterà.”

 

Lei non fu in grado di replicare e così il biondo tornò a guardare in alto: “Tornando alla storia, mentre continuavo a bere hai iniziato a chiedermi di darti di più. Letteralmente. E lo hai fatto quasi urlando, immagina la stessa scena di quando ti sei accorta di avere il costume rotto. La sola differenza è che nel sogno pronunciavi parole e così, ancora una volta, ti ho accontentata.”

 

“E... e che cos'è successo?”

 

“Beh... ti ho dato quello che desideravi, principessa. Ho iniziato ad usare le mani, prima ti stavo solo abbracciando ma dopo la tua richiesta mi sono dato da fare. Con una mano mi sono occupato della mammella libera, con l'altra ho puntato ad un tuo gluteo e, per non farti mancare niente, con una gamba ho iniziato a stimolarti il centro del corpo.”

 

Conoscendo bene quello che aveva fatto meno di tre minuti prima, la partner fece una domanda scontata per lei: “Se-sembra un po' troppo bello per essere ve-vero... scommetto che è... è... è successo qu-qualcosa che ti... ci ha interrotto.”

 

L'altro sospirò quasi infastidito: “Hai ragione, eravamo lì tranquilli ad amoreggiare senza dare fastidio a nessuno e poi un coso strano dotato di tentacoli ha iniziato a scocciarmi! Non so perché ma cercava di tirarmi via da te e più io opponevo resistenza e più lui tirava.”

 

“E... e che... che cosa è successo do-dopo?”

 

“Pensavo di essermene liberato e invece poi mi ha fatto lo stesso scherzo che mi aveva fatto quello strano animaletto acquatico che abbiamo incontrato quando siamo andati in cerca di perle. Ha spruzzato un liquido nero che ci ha avvolti. A quel punto il sogno è finito.”

 

Si aspettava una replica di qualche tipo ma la femmina non era in grado di parlare: “...”

 

Non sentendo nulla, si voltò verso di lei: “Hinata?”

 

L'essere umano che aveva di lato aveva cambiato colore dal collo in su, come un camaleonte dall'umore cangiante, ansimava ed era chiaro che il cuore stesse pompando al doppio della velocità normale. Questa visione lo fece preoccupare: “Hinata? Stai bene?”

 

Le labbra si mossero quasi meccanicamente mentre gli occhi guardavano un punto imprecisato davanti a loro: “I-io... po-potrei e-essere l-la... la ca-ca-ca-ca-causa de-de-de-de-de-della... f-f-fine de-del... del... del t-tuo sogno.”

 

“Non capisco, che vuoi dire?”

 

“T-tu... tu... tu st-stavi vi-vi-vi-vi-vivendo... que-quello che so-so-so-sognavi.”

 

Lo sposo inarcò un sopracciglio poggiandosi su un braccio e girando il corpo verso di lei: “Io... stavo vivendo quello che... sognavo? Non capisco, cosa... aspetta!” L'inizio del movimento delle rotelle causò un iniziale viraggio facciale anche a lui: “Cioè... staresti dicendo c-che... io... ti ho su-succhiato un capezzolo?”

 

Lei annuì e lui deglutì: “E... ti ho afferrata dal seno e... dal se-sedere?”

 

Altro cenno di assenso: “...e... ho usato... u-una gamba... per...”

 

Non completò la frase ma lei annuì lo stesso lasciando entrambi in un silenzio a dir poco imbarazzante. Poi però Naruto, dopo averci forse pensato su un po', sorrise anche se con la faccia ancora leggermente arrossata: “Beh, se non altro il mio corpo si stava muovendo in sintonia non solo con la mia mente ma anche col soggetto del mio sogno. Però ho un dubbio, io ho immaginato di trovarmi in una nuvola di acqua nera, cos'è successo veramente?”

 

“T-ti... ti... ti ho... t-t-t-ti ho co-colpito... sulla fr-fronte u-usando i-il... By-Byakugan.”

 

Questa volta fu il biondo ad annuire: “Capisco... beh, il sogno è finito... ma noi siamo ancora qui. E siamo nello stesso stato, l'unica cosa diversa è che siamo all'asciutto.”

 

Il tono subdolamente sensuale mise di nuovo in allarme l'ereditiera: “C-che vuoi d-dire?!?”

 

L'uomo si tirò su con entrambe le braccia ed iniziò ad avvicinarsi di più alla moglie: “Sai, abbiamo fatto l'amore per buona parte della notte... perché non finiamo quello che io ho iniziato dormendo?” A questo punto la sua figura stava già incombendo sulla ragazza che si accorse solo ora della figura che aveva iniziato a fare ombra su di lei: “N-Naruto-Kun... i-io...”

 

La suddetta figura si abbassò su di lei finché la testa non le raggiunse l'orecchio e parlò a volume così basso che in realtà bisbigliò: “Shhh... puoi rilassarti, mi prenderò io cura di te.”

 

Prima che una replica potesse essere presentata, le due coppie di labbra si unirono mentre il maschio raddrizzava il proprio corpo su quello della compagna. Lei strizzò gli occhi, non fu in grado di opporsi alle sue manovre: il battito accelerato, la storia che aveva appena sentito, il tono di voce che lui aveva usato prima di baciarla, lo stesso bacio che stavano condividendo... tutti questi fattori minavano la sua volontà, fisicamente Naruto le stava chiedendo di lasciarsi andare e riprendere a fare l'amore. La tentazione di accettare il suo volere era forte, molto forte, forse addirittura troppo forte. Hinata si sarebbe di certo arresa, cosa c'era di meglio di passare una mattinata in compagnia del proprio amato in una suite da sogno e senza niente addosso?

 

Fu il ricordo di un pensiero che aveva avuto prima che lui si svegliasse a darle la spinta che le serviva: oggi era il 28. Il suo compleanno era stato il giorno prima, oggi sarebbero dovuti tornare all'abituale routine, specialmente il ninja in missione. Fu quindi questa consapevolezza che le fece mettere le mani contro il suo petto, parzialmente pressato contro il suo, per creare della distanza fra loro.

 

Lui percepì la spinta e si lasciò spostare separandosi da lei. Per qualche secondo rimasero solo ad ansimare senza perdersi di vista, lui era certo che lei avesse qualcosa da dire e lei doveva introdurre dell'altro ossigeno in corpo prima di poter fare qualsiasi mossa. Finalmente, dopo aver boccheggiato e offerto allo sposo lo spettacolo del suo seno traballante, riuscì ad articolare parola: “Na-Naruto-Kun... noi... noi non... non possiamo. Non... non c'è te-tempo.”

 

“Tempo? Tempo per cosa, mia adorata?”

 

“T-tu... tu hai una mi-missione. De-devi... devi tenere d'occhio... Mugetsu-Sama.”

 

“Ricordo qual'è la mia missione, non devi preoccuparti per questo.”

 

“C-che vuoi dire? I-ieri era il mio... co-co-compleanno e... e mi hai de-dedicato la... giornata ma oggi è... è... è un altro gi-giorno e tu... tu d-devi lavorare.”

 

Lui sorrise teneramente: “Lo so bene, Hinata. Ma so anche che il nostro uomo non inizierà i suoi incontri che in tarda mattinata. Quindi abbiamo ancora tempo da dedicare a noi stessi.”

 

Convinto di aver chiuso il discorso, Naruto si abbassò di nuovo sulla moglie iniziando a baciarle il collo, certo che questa mossa avrebbe sciolto la sua resistenza come il sole scioglie un ghiacciolo in una giornata limpida. Ma pur emettendo inizialmente dei gemiti e spalancando ancora una volta gli occhi, la donna tenne duro: “N-non sai se hai tu-tutto questo... tempo!”

 

Si fermò ancora, dubbioso sulle sue parole: “Che vuoi dire?”

 

“È... è tardi. Ci siamo svegliati più ta-tardi del... solito e... e non ci siamo ancora alzati. L-la luce del so-sole illumina tu-tutta la stanza ormai... qu-quindi n-non credo che... c-ci resti molto tempo pe-per fare... c-c-cose.”

 

Naruto si diede un'occhiata intorno. In effetti non ci aveva fatto caso ma la stanza era ben visibile e non c'erano luci accese, forse era vero che fosse tardi. Ma che ora era di preciso? Non avevano un orologio o una sveglia a portata di mano e, se la moglie aveva ragione, avrebbe rischiato di perdere il diplomatico. Guardò di nuovo la moglie con sguardo indecifrabile e occhi seri: “Forse hai ragione, Hinata. È più tardi del solito ma non ho idea di che ora sia. Quindi sai cosa faccio ora? Chiamerò in reception per capire come comportarmi.”

 

Detto questo si alzò dal letto e, senza prendersi il disturbo di mettersi qualcosa addosso, raggiunse il telefono. A dire il vero non si pose nessun problema sul fatto di essere nudo: la sola persona presente oltre a lui era la moglie e anche lei era nuda, senza contare che lo aveva visto senza vestiti in altre occasioni.

 

Passarono solo un paio di secondi dopo la composizione del numero prima che il cliente venisse servito: “Buongiorno, sì... sì, certo, non c'è di che... No, non mi serve adesso... no, non serve che venga qualcuno, non ancora... Già, non siamo ancora usciti... ringrazio molto però vorrei un'informazione prima di chiudere... Sì, vorrei sapere che ore sono... mh. Capisco. Bene, la ringrazio... Sì, arrivederci. Salve.”

 

Rimise l'apparecchio a posto e tornò verso il letto sedendosi al fianco della moglie, ancora distesa sulla schiena e non del tutto rilassata. Tuttavia fu lei a fare la domanda mentre lui le spostava un ciuffo ribelle dalla faccia: “Allora, c-che cosa dice? Che... che ore sono?”

 

“Si sono fatte le 10:20. Di solito, il nostro amico inizia i suoi incontri intorno alle 11. Avrò il tempo di lavarmi e vestirmi con calma, ma salterò la colazione. Non è più orario per quella.”

 

“Ca-capisco...”


“Però...” Le orecchie femminili percepirono una nuova punta di malizia nella voce del marito e questo la fece voltare solo per vedergli un ghigno perverso in faccia. Tuttavia questo incrocio di sguardi non lo fermò: “...solo perché non possiamo fare l'amore un'altra volta, non vuol dire che non possiamo fare la doccia insieme!”

 

Iniziando a sghignazzare come un matto, il biondo prese la corvina fra le braccia come si addiceva alla sposa che era e, ignorando le parole confuse di quest'ultima, corse verso il bagno usando un piede o l'altro per aprire le porte in modo da offrire ad entrambi un ultimo momento di intimità amorosa prima di doversi separare.

 

- - -

 

I giorni successivi precedenti la fine dell'anno scorsero con calma, la routine standard era stata reimpostata e i ritmi della coppia si erano riassemblati di conseguenza: passavano la prima parte della mattina insieme, poi lui si assentava a causa del suo lavoro, si rivedevano a pranzo, dopo il pasto c'era un'altra uscita del ninja e il suo rientro serale, infine la serata proseguiva mangiando qualcosa, spedendo rapporti e scambiando effusioni prima di addormentarsi. Ma, se per Naruto il tempo passato a tenere d'occhio il soggetto tendeva a scorrere in modo abbastanza monotono, i momenti passati in compagnia della moglie erano l'esatto opposto.

 

Ogni giorno si inventavano una nuova meta da raggiungere o un nuovo posto da visitare, il giorno dopo il loro risveglio, la moglie aveva espresso il desiderio di visitare i boschi intorno al villaggio e l'uomo aveva acconsentito. Si era rivelata tutto sommato un'esperienza alternativa e piacevole, non si stava in costume e circondati da sabbia, sole e acqua ma passeggiare fra gli alberi e godersi le buffe forme d'ombra create dal fogliame sopra la propria testa era divertente e rilassante. Sopratutto perché molta gente veniva ad Enotorc per godersi la zona balneare del Villaggio e di conseguenza i boschi sul lato opposto della zona residenziale avevano una concentrazione demografica di turisti quasi inesistente.

 

Erano anche tornati sulla costa centrale a godersi un altro giorno di sole, mare e giochi da spiaggia. Non avevano incontrato di nuovo Mugetsu ma andava bene in ogni caso, magari aveva deciso di restare nella suite quella mattina. Naruto aveva continuato ad usare il nuovo costume arancione e Hinata, convinta di aver avuto un'influenza abbastanza deterrente su determinate possibili azioni, lo imitò indossando il costume verde senza troppa paura. In fondo, dopo la notte amorosa del 27, la sua ricerca di interazioni più profonde sembrava non essere più ossessiva come in passato. Erano passati due giorni e, escludendo baci e abbracci puramente amorosi ed affettivi, non c'erano stati altri tentativi da parte del maschio. Fu solo il 30 Dicembre che si spinse più avanti di quanto avesse fatto nei giorni precedenti.

 

Avevano deciso di comune accordo di immergersi di nuovo nella Baia delle Perle. Escludendo tutto quello che era successo, si erano immersi in quella zona principalmente per trovare qualche sfera di valore fra le valve dei molluschi e la ricerca non era stata portata a termine fino in fondo, l'ultimo gruppo di ostriche che avevano trovato non era stato ispezionato.

 

La corvina aveva espresso qualche perplessità sulla possibilità di ritrovare proprio il gruppo che avevano adocchiato ma il figlio di Minato aveva espresso una soluzione tanto ovvia quanto geniale: avevano lasciato sul fondo i loro coltelli proprio dove si trovava il blocco roccioso su cui erano ancorate le conchiglie, se Hinata avesse usato il Byakugan li avrebbe certamente localizzati e la coppia avrebbe raggiunto il luogo designato. In più, potendo contare su di essi, non avrebbero dovuto spendere altro denaro per comprarne di nuovi. La donna aveva elogiato il ragionamento e aveva seguito la corrente.

 

Siccome avevano ancora i due SPARE-AIR, tornarono al negozio di strumenti subacquei non per comprarne un altro paio ma per ottenere una ricarica. Come speravano, questa mossa si rivelò meno costosa e, senza ulteriori indugi, noleggiarono di nuovo una piccola imbarcazione prendendo poi il largo dirigendosi verso il costone roccioso orientale.

 

Erano poi arrivati a destinazione e, dopo che la ragazza era ricorsa alla sua Abilità Innata, entrambi si erano immersi tenendo a portata di mano le loro riserve d'aria. Per diminuirle gli sforzi, il marito si era offerto di farle da mezzo di trasporto e lei aveva accettato di buon grado dando un reciproco vantaggio: lei doveva solo tenersi dalle sue spalle ed indicare eventualmente la direzione da seguire mentre lui si godeva la pressione del seno contro la schiena.

 

Il fondale era stato raggiunto in fretta e poi l'Eroe di Konoha si era fatto guidare dallo sguardo a lungo raggio della compagna. Così era stata trovata e raggiunta la fossa giusta senza che i due dovessero prendere più di un paio di boccate d'aria. Anche lo sperone roccioso fu localizzato in fretta e con esso i due coltelli abbandonati. A quel punto, i due si erano separati accomodandosi sulla sabbia soffice e dando un'occhiata ai molluschi che si erano già trovati davanti. Lei non lo sapeva e non lo sospettava ma, per una volta, non c'era nessun losco piano in moto nella mente del partner. Quest'ultimo si era voltato verso di lei incoraggiandola, con gesti e grugniti, ad essere la prima a verificare la presenza di perle nelle ostriche. Annuendo, l'ereditiera obbedì.

 

Fra le sette paia di valve che aveva davanti, la portatrice del Byakugan decise di ispezionare quella centrale mossa da qualche presentimento romantico o istintivo. Si mise ad armeggiare con la lama e il guscio sapendo che un paio di occhi azzurri erano focalizzati su di lei e sui suoi movimenti. Personalmente sperava che la percentuale maggiore di attenzione lo avessero i movimenti ma non ci crucciò troppo su questo dettaglio e continuò a lavorare. Dovette faticare un po' per vincere la resistenza del mollusco ma, alla fine, fece leva e i guscio si aprì.

 

Rivelando ciò che nascondeva: una relativamente grossa perla nera e lucente.

 

La sorpresa per il successo e la tipologia del successo fu tale che la donna dimenticò per un momento dove si trovasse ed emise un piccolo urlo di gioia. Fra un'uscita e l'altra e in mezzo ai mille argomenti che avevano affrontato nelle loro conversazioni, Naruto le aveva spiegato che le perle non erano tutte uguali. Erano tutte preziose ma, come altri gioielli, anche quelle piccole sferette erano classificate secondo una certa unità di misura di cui ignorava i dettagli tecnici. E le perle di colore scuro erano quelle dal valore maggiore, figurarsi poi quelle nere.

 

L'avvenimento fu quasi ironico, durante la loro precedente immersione avevano ispezionato un sacco di ostriche senza conseguire alcun reale successo: le uniche perle trovate erano così minute che non valeva la pena sottrarle alla legittima proprietaria. E adesso, al primo tentativo, era sbucato davanti a loro un vero fiore all'occhiello del pantheon perlaceo.

 

Fu il vedere la propria riserva d'aria atterrare dolcemente sulla sabbia che fece ricordare ad Hinata di essere sott'acqua. Era successa la stessa cosa alla fine dell'immersione precedente ma questa volta i polmoni non erano stati svuotati, il suo costume non aveva subito danni e lei non era nel panico. Aveva chiuso le labbra per non far uscire altre bolle e si sarebbe ripresa la bomboletta se il biondo non avesse agito prima di lei: non dandole il tempo di abbassarsi, si sporse nella sua direzione e condivise la propria riserva polmonare con la moglie.

 

Quest'ultima, inizialmente colta di sorpresa dalla sua mossa, aprì di più gli occhi ma poi, percependo uno spostamento all'interno delle loro bocche, li richiuse godendosi lo scambio gassoso e poggiò la mani sulle guance del suo sposo. Fu a questo punto che Naruto si spinse più avanti: mentre respiravano in sintonia iniziò a far danzare la propria lingua insieme a quella della kunoichi sporgendosi verso di lei. Non ci fu una vera resistenza e la ragazza si trovò presto stesa sul tappeto sabbioso col maschio adagiato sul proprio corpo.

 

Non ci trovava niente di male nel festeggiare il loro ritrovamento, tanto più che era grazie al suo gesto se ora stava respirando a pieni polmoni pur essendo sott'acqua e senza SPARE-AIR in bocca. Arrivò addirittura ad usare una gamba per cingergli il bacino. Questo gesto, unicamente affettivo per la mente femminile, venne interpretato in modo diverso dall'altro nuotatore che si fece strada con una mano verso il petto femminile e che, solo pochi secondi dopo, iniziò a causare delle fuoriuscite d'aria nel loro punto di giunzione da parte della proprietaria del suddetto petto.

 

Il vecchio membro della squadra 7 era riuscito ad infilare le dita sotto il tessuto che copriva l'areola destra e, da quella posizione, aveva iniziato a strizzare e strofinare sia la mammella che il capezzolo. Magari si era dimenticato di cosa gli sarebbe potuto succedere se il membro del clan Hyuuga avesse riattivato il Byakugan o forse aveva deliberatamente ignorato i rischi per condividere l'ennesimo momento di piacere. In ogni caso venne fermato in maniera non dolorosa: la corvina gli aveva messo le mani contro il petto e lo aveva garbatamente respinto rompendo anche il loro bacio. Lui le aveva dato un'occhiata confusa ma lei aveva solo scosso la testa prima di rialzarsi e riprendere la propria bombetta.

 

Non c'erano state altre ripercussioni e i due erano tornati ad occuparsi delle perle. Dopo quella nera, ne trovarono altre tre bianche e, prima di richiudere i gusci, si premurarono di metterci dentro un nuovo granello di sabbia che avrebbe generato una nuova sfera preziosa. Infine erano risaliti e, anche quando era possibilissimo parlare senza problemi, non ci furono rimproveri o prediche da parte femminile.

 

L'uscita si era conclusa con una visita ad un orefice, prima per sapere quanto valesse il piccolo tesoro che avevano trovato e poi, su iniziativa del figlio di Minato, per creare una collana ed un anello. Il primo articolo consisteva in un sottile filo d'oro che attraversava il centro di tre delle quattro perle: le due bianche ai lati e la nera in mezzo, invece il secondo era un semplice cerchietto di metallo nobile con una sporgenza plasmata per alloggiare l'ultima perla rimasta.

 

All'inizio si era discusso sulla creazione di due orecchini ma, dal momento che la ragazza non aveva buchi alle orecchie e non sembrava desiderosa di farli, si era ripiegato sui due oggetti appena forgiati. Una volta in strada, l'ereditiera aveva chiesto a cosa erano dovuti quei due doni e la risposta che ottenne fu vuota e colma allo stesso tempo: “~È un piccolo ringraziamento per la tua esistenza e il tuo interessamento alla mia vita~”

 

Il resto della giornata si era poi svolto senza altri grandi avvenimenti.

 

- - -

 

Fu l'ultima mattina dell'anno che li accolse con una sorpresa. Si erano alzati abbastanza presto e, dopo essersi seri presentabili, avevano deciso di fare colazione al ristorante. Sarebbero dovuti passare per la reception e l'impiegata di turno avrebbe dato loro una certa notizia ma un personaggio noto sia a lei che alla coppia le rubò il privilegio. Quando i due ninja di Konoha apparirono dalle porte dell'ascensore, Mugetsu Vasuki li salutò con ampi gesti della mano poggiato al bancone del vasto salone.

 

I due si erano abbastanza sorpresi di vederlo lì e senza i suoi bodyguard attorno, così decisero di avvicinarsi per scoprire cosa volesse questa volta. Dopotutto era dalla cena nel suo alloggio che non si erano più ufficialmente visti.

 

Fu lui a dare il via alla conversazione sorridendo luminosamente: “Uzumaki Naruto... Hyuuga Hinata, buongiorno! Avete dormito bene?”

 

Ancora incerti sul come comportarsi, presero la tacita decisione di lasciare la risposta al componente femminile della coppia, che fece anche un piccolo inchino: “Buongiorno a lei, Mugetsu-Sama e grazie per l'interessamento. La nostra vacanza sta andando bene.”

 

Lui sollevò un sopracciglio senza spostarsi dal bancone: “Ancora col sama?”

 

La domanda fece concentrare un po' di sangue sotto le guance della donna: “Ah... m-mi... mi scusi. È colpa dell'abitudine.”

 

“O dell'educazione?”

 

Aveva risposto chiedendo con tono scherzoso, quasi divertito e fu impossibile per i due non ridacchiare un po'. Tale gesto parve piacere al connazionale: “Ecco, vedo della naturalezza ora! Non serve essere troppo formali, in questo momento siamo nelle stesse condizioni, anch'io al momento non lavoro.”

 

Si sporse verso di loro abbassando il volume e portando una mano al lato della bocca: “Anche se le mie guardie mi stanno sempre intorno, non fatevi ingannare... sono mimetizzati o nascosti e tengono d'occhio me e tutti quelli che mi si avvicinano.”

 

Ancora più confusi, i due si scambiarono un'occhiata interdetta facendo scappare un'altra risata al loro interlocutore: “Non vi preoccupate, sono davvero qui intorno ma non si metteranno a perquisirvi per garantire la mia sicurezza. Quella è una misura che adottano solo per l'ingresso nella mia suite.”

 

Finalmente Naruto ritrovò la capacità di parlare: “Posso... chiedere perché è qui? Cosa possiamo fare per lei? Se possiamo...”

 

“A dire il vero, volevo invitarvi a fare colazione con me, vi va? Sempre che non l'abbiate già fatta in camera ovviamente.”

 

Intervenne di nuovo la femmina: “Nono, eravamo scesi proprio per mangiare.”

 

“Quindi accettate il mio invito?”

 

La parola tornò al biondo che, da quando era iniziata la conversazione, sorrise con naturalezza per la prima volta: “E perché non dovremmo? L'ultima volta non è stato così male...”

 

- - -

 

Si erano accomodati tutti e tre ad un tavolo separato e avevano fatto le loro ordinazioni. L'unica cosa rimasta da fare prima di mangiare era attendere e il modo migliore che venne in mente al trio per farlo fu quello di chiacchierare.

 

Gli argomenti variarono come i piatti di diverse portate. Si parlò del tempo, delle relazioni fra i diversi grandi Paesi, di quanto si stesse lavorando per adeguarsi alla nuova situazione unica che si era creata, di quanto fosse bello il mare da quelle parti, di quale fosse il piatto migliore che si era mangiato nell'ultimo periodo. Il diplomatico aveva anche espresso della curiosità per le loro uscite mattutine. Le reazioni furono due, da parte femminile arrossamento e balbettio mentre da parte maschile ci furono delucidazioni arricchite da opinioni personali.

 

In ogni caso si arrivò al fatto più attuale rimasto da dibattere: la fine dell'anno. E, com'era successo col turismo, il cortigiano si dimostrò un'ottima fonte di informazioni: “Non so se ne siete già al corrente, ma stasera sono previsti grandi festeggiamenti in strada per la fine dell'anno. Ci saranno bancarelle, giochi a premi e uno spettacolo di fuochi d'artificio che inizierà poco prima della mezzanotte e finirà poco dopo. Io ho intenzione di partecipare alla festa, voi invece che programmi avete?”

 

Proprio in quel momento arrivarono i camerieri con i loro ordini ma il ninja sotto copertura diede comunque la sua risposta: “Se passeremo nello stesso posto al momento giusto, ci incroceremo di nuovo prima che l'anno finisca, Mugetsu!”

 

Quest'ultimo sollevò un bicchiere con del caffè proponendo un brindisi: “Allora... ai nostri prossimi incontri, che siano piacevole come tutti quelli precedenti!”

 

I due risposero all'unisono: “Kampai!”
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Note d'Autore: nella mia visione (almeno quella iniziale), questo capitolo sarebbe dovuto essere pubblicato l'anno scorso. Ci sarà un motivo se porto gli occhiali XD. In ogni caso, la storia sta procedendo verso la sua conclusione. Adesso dipende da voi lettori: finora è stato tutto rose, fiori e... piccoli tentativi innocenti per avere un rapporto più "intimo" che alla fine ha avuto luogo. Ora ditemi, dovrei continuare su questa strada oppure, con l'arrivo del nuovo anno, arriveranno anche dei guai? Fatemi sapere la vostra opinione, ciao!

 

   
 
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