02/02/2021
1 recensioniIsola di Jeju, Corea del Sud, 10:30
“Jungkook ma ancora non ti sei vestito!?”
“Mamma ora non posso, ci sono gli altri in tv”
“Si ma io e tuo padre non ti vediamo mai, cerchiamo di trascorrere un po’ di tempo insieme!”
“Appena finisce vi raggiungo promesso”
“I vestiti puliti e la biancheria sono sul tuo letto, ricordati di cambiarla prima di scendere!!”
“Mamma ho 23 anni..”
“Per me ne avrai sempre 10”
concluse fieramente la mamma chiudendosi la porta alle spalle, mentre jk non aveva distolto lo sguardo dalla tv neanche per un istante
Japan, 10:30
“..e siamo ancora qui con Jimin e
J-hope, ragazzi è quasi finito il tempo a disposizione, so che gli altri membri ci stanno guardando, volete dire loro qualcosa?”
Jimin prese il microfono:
“Vorrei solo dire loro che in qualsiasi parte del mondo si trovino ora e con chiunque siano..non importa.. appartengono al nostro cuore e parlo sicuramente anche a nome di jhope quando dico che ci mancate.. senza di voi qui non è lo stesso”
“. . .e ringraziamo ancora una volta i BTS per essere stati con noi, è stato un piacere, spero di rivedervi presto ragazzi”
22:30 sera tardi
Jimin era distrutto.
Stava entrando nel letto sbadigliando rumorosamente, quando il suo telefono
vibrò e si illuminò
*messaggio da Jungkook*
Jimin sbloccò immediatamente lo schermo e lesse tutto d’uno fiato :
Jk: vieni bene in tv, buonanotte
non prendere in giro il tuo hyung: Jm
Jk: non prenderei mai in giro il mio hyung.
Jimin a quel “mio” quasi smise di respirare. Inviò la buonanotte e andò a dormire con mani e cuore tremanti.
13 febbraio
“Jiminaaah, forza andiamo a fare colazione, è già tardissimo!”
“Hyung arrivo” rispose Jimin insonnolito e rassegnato.
jhope capì subito che l’umore di Jimin non era dei migliori e lo analizzò silenziosamente: pareva irritato, nervoso, arrabbiato, svuotato, grigio e come se non fosse già abbastanza, anche profondamente triste.
Jhope però attribuiva questa miscela di sentimenti cupi tutti alla stanchezza data da quelle giornate piene e frenetiche o al massimo alla lontananza da casa, mai avrebbe pensato c’entrasse una persona.
Dopo colazione si fece coraggio e chiese a Jimin, guardandolo negli occhi, cosa avesse.
“Hyung, io ci ho pensato bene.
Mi dispiace lasciarti solo davvero,
ma ho bisogno di tornare a Seoul,
non posso più stare qui”
disse Jimin quasi in lacrime.
{Nella sua ottica era meglio passare San Valentino da soli, se non si poteva stare con la persona amata}
Jhope che finalmente aveva ritrovato il solito Jimin, acconsentì dicendogli di non preoccuparsi, perché se la sarebbe cavata da solo senza problemi
“Grazie hyung!!” disse Jimin abbracciandolo e regalandogli il primo sorriso da quando erano arrivati in Giappone.
In meno di un’ora Jimin era sul primo volo per Seoul.
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15:30, Isola di Jeju
“Pronto? Pronto hyung sono Jungkook
come vanno le cose? qui il paesaggio è stupendo, così diverso da quello a cui siamo abituati, ho fatto tantissime foto, non vedo l’ora di farvele vedere, come stanno gli altri?”
“Ehi jungkook, qui tutto bene, io suga e seokjin stiamo scrivendo nuovi pezzi, Hoseok è in Giappone e Jimin a Seoul”
“JIMIN È A SEOUL? Perché?! Con chi!?”
“Non ne ho idea sinceramente..
mi ha chiamato Hoseok per avvisarmi,
è partito questa mattina da solo, Hoseok mi ha detto che era proprio nervoso e sentiva il bisogno di tornare”
“Oh.. va bene.. grazie hyung, ci sentiamo presto”
Jungkook era così, aveva bisogno di prove per agire e non si sarebbe fatto scappare per nulla al mondo l’occasione che gli si era presentata;
con il cuore a mille, corse in cortile.
Localizzata la madre e poggiandosi allo stipite dell’uscio per recuperare un po’ di fiato, gridò:
“DEVO PARTIRE!”
“Ma Jungkook sei qui da neanche 3 giorni!”
“Lo so ma il gruppo.. gli altri... insomma devo tornare a Seoul oggi stesso”
Non aspettò risposta, fece i bagagli e comprò il biglietto, in aeroporto salutò la madre con un grosso abbraccio e le disse che si sarebbe fatto sentire presto.
Seoul, 23:15, casa dei BTS
Jimin stava abbandonandosi poco elegantemente sul divano quando sentì bussare alla porta.
Si alzò svogliatamente, chiese chi fosse ma non ebbe risposta.
Guardò dallo spioncino mettendosi in punta di piedi e riconobbe la figura immediatamente.
“Jungkook ma che ci fai qui? Non eri in vacanza con i tuoi?!”
“Si”
“Perché sei tornato?”
“Potrei farti la stessa domanda”
E siccome Jimin non disse nulla, continuò lui chiedendo ora quasi preoccupato..
“Ti dispiace che io sia qui?”
“No” rispose secco Jimin
Silenzio.
“Beh entra sarai stanchissimo”
“Non sono stanco tranquillo”
“Hai fame?”
“Da morire”
“Film e pizza?”
Jimin mise in forno due pizze surgelate mentre il rumore della doccia di Jungkook sovrastava fastidiosamente quello della tv.
Dopo circa mezz’ora il profumo della pizza invadeva l’intera casa.
Si sedettero sul divano a gambe incrociate e iniziarono a divorare senza sosta uno spicchio dopo l’altro.
Jimin a metà film aveva tutto l’olio della pizza sul viso e jk non faceva altro che ridere guardandolo di sottecchi.
“Ma si può sapere cosa ti fa tanto ridere?”
“Ti sei spalmato la pizza in faccia”
“Beh ora non posso proprio andarmi a lavare, sta arrivando la scena del bacio!!!”
“Oh andiamo... dobbiamo vederla per forza? È ridicolo...”
“Zitto! eccola eccola GUARDA” disse Jimin indicando con un dito lo schermo come fosse un bambino
“Non lo trovi romantico?” ritentò con occhi a cuoricino
“...sto per vomitare” rispose Jungkook
“Non capisci proprio niente”
“Che idiota, doveva essere più deciso”
“Ah si? E come avresti fatto tu sentiamo!”
“Così”
Jungkook prese con una mano il mento di Jimin e lo voltò dalla sua parte con uno scatto deciso, Jimin separò leggermente le labbra per lo stupore, Jungkook ne approfittò per farle sue, succhiandole, mordendole e leccandole, lasciando senza fiato Jimin.
“Questo è un bacio” sussurrò Jungkook separandosi lentamente dalle labbra di Jimin
“Jungkook”
“Mh?”
“Fallo di nuovo”
“Sei sicuro?”
“No, ma tu fallo di nuovo”
Jungkook si avvicinò a Jimin e lo ribaciò.
Jimin questa volta sapeva esattamente cosa fare; ricambiò jk con tale passione che credeva gli sarebbe scoppiato il cuore in petto da un momento all’altro.
“Jimin.. fermati...”
Ma Jimin non aveva la minima intenzione di fermarsi.
“Ti avviso...
tra poco non risponderò più di me...”
disse Jungkook tra un sospiro e l’altro
A queste parole tutto l’autocontrollo di Jimin venne meno.
Jungkook se ne accorse immediatamente perciò sollevò Jimin caricandoselo di peso in spalla, e in silenzio, con passo sicuro,
lo portò nella camera da letto più vicina.
. . .
14 febbraio, Seoul
I raggi del sole illuminavano la stanza.
“È il più bel San Valentino della mia vita” disse Jimin stiracchiandosi
“L’anno prossimo sarà ancora più bello” rispose jk
“Chissà con chi sarò l’anno prossimo... ” rispose tirandosela Jimin
Jungkook saltò sul letto e iniziò a fargli il solletico senza pietà
“Jungkooahahaahaha smettilaahahaha”
“CON CHI PASSERAI SAN VALENTINO L’ANNO PROSSIMO TU?!”
“con te, CON TEEE” rispose quasi in lacrime Jimin
“Era proprio quello che volevo sentire”
disse jk con un sorrisetto diabolico,
sostituendo al solletico un’infinità di baci.