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Autore: SilkyeAnders    03/02/2021    2 recensioni
Una piccola raccolta di One-shot a tema Gruvia, spero che vi piacciano!
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti
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Beautiful Soul Rating: arancione
Presenza di tematiche sessuali più o meno esplicite.


Beautiful Soul

Aveva sempre pensato che lei fosse adorabile, non c'era stato un solo minuto da quando si conoscevano in cui non l'avesse creduto. C'era qualcosa in lei che risvegliava un sentimento di tenerezza nel suo animo, un sentimento a cui non era abituato e che lo spaventava a morte.
Non riusciva a capacitarsi di come lei potesse stargli ancora dietro dopo tutti quegli anni, non capiva come mai una persona così pura e gentile volesse donargli il suo essere, il suo amore.
Juvia, ai suoi occhi, era l'essenza di tutto ciò che c'era di buono nel mondo. Sentiva di doverla proteggere da tutto e tutti, sentiva anche di non esserne in grado.
La bella maga si era sacrificata per lui in più di un'occasione dimostrando di poterlo difendere dal mondo intero se necessario, lui invece non era nemmeno in grado di rivelarle i suoi sentimenti.
Gray si sentiva debole. Non gli piaceva sentirsi così.
Mentre ragionava sulla questione, una voce delicata lo riportò alla realtà.
-Gray-sama-.
Il mago del ghiaccio si voltò lentamente, le spalle rigide e la mandibola serrata.
Odiava l'effetto che Juvia aveva su di lui, la sola presenza della ragazza invadeva i suoi cinque sensi. Non aveva nemmeno bisogno di voltarsi per sapere che era lì, poteva sentirla ancora prima che arrivasse: il suo profumo simile a salsedine, il rumore dei suoi stivali che accompagnavano il suo passo leggero, la lucentezza dei suoi capelli azzurri che fluivano proprio come l'acqua, la sua pelle morbida... C'era solo una cosa che non conosceva di lei, il suo sapore.
Immaginava che fosse un sapore dolce, simile al miele.
-Gray-sama...- lo chiamò di nuovo la maga.
-Ah... Scusa Juvia, ero distratto... Dimmi-.
La voce gli era uscita un pochino più tremante e acuta di quanto avrebbe voluto, non era stato colto di sorpresa ma aveva imbottigliato quei sentimenti per così tanto tempo che sarebbero potuti esplodere da un momento all'altro. Era difficile continuare a contenerli, difficilissimo se lei era di fronte a lui e lo guardava in quel modo e poi... E poi stava pronunciando il suo nome, il suono del suo nome pronunciato da Juvia era come il canto di una sirena. Bellissimo e letale.
-Gray-sama sembra preoccupato oggi, Gray-sama pensa a qualcosa in particolare?- chiese teneramente la ragazza.
-Preoccupato dici?- incalzò lui prima di alzare lo sguardo verso il cielo, Juvia annuì :-No, immagino di essere solo stanco. Dopotutto l'ultima missione è stata parecchio sfiancante e... Bè, immagino sia questo il motivo-.
Juvia lo fissava intensamente, Gray poteva sentire il suo sguardo penetrargli la carne e bucargli le ossa.
Non era stato convincente e lo sapeva perfettamente, Juvia non era per nulla stupida e aveva capito benissimo che qualcosa non andava. A dirla tutta, qualcosa non andava in Gray già da parecchio.
-Gray-sama non dovrebbe mentire a Juvia... Juvia pensava che...- la voce della maga era appena udibile.
Il mago del ghiaccio abbassò lo sguardo e tornò a incatenare i suoi occhi con quelli di lei.
-Pensavi?- incalzò lui.
-Juvia credeva di essersi avvicinata un po' a Gray-sama ultimamente- confessò lei.
Si vedeva che Juvia aveva paura di dirlo, anni e anni di costanti rifiuti e prese in giro l'avevano messa nella condizione di dubitare di se stessa in modo eccessivo. E se avesse detto una sciocchezza? Se Gray l'avesse riportata coi piedi per terra nel modo peggiore? E se fosse stato solo un brutto scherzo della sua fervida immaginazione?
Gray poteva vedere tutte queste terribili domande affollare la mente della giovane donna che aveva di fronte.
Le emozioni e i sentimenti della ragazza erano scritti in modo indelebile sul suo volto e nei suoi occhi color blu notte.
-Juvia- mormorò lui avvicinandosi.
Prese il viso della ragazza fra le mani, non avevano mai avuto un contatto così intimo prima di quel momento.
Il cuore di Gray gli martellava forte nel petto, pulsava persino nelle orecchie, era così vicino a Juvia che gli sarebbe bastato allungare un po' il collo per assaggiarla.
Mancava solo il suo sapore...
-Ascoltami, non te lo sei immaginato. E' vero che siamo più amici di prima ma non voglio farti preoccupare inutilmente- confessò il ragazzo.
Juvia sentiva le gambe tremare, minacciavano di non reggere il suo peso. Faceva fatica a respirare, il suo cuore era in tumulto nel petto quasi volesse uscire e mettersi a ballare sotto al sole.
-Gray-sama può dire tutto a Juvia- rispose decisa lei.
Il ragazzo scosse il capo e si lasciò sfuggire una risatina mesta, si scostò da lei e si passò una mano fra i capelli corvini.
-Non hai una missione con Gajeel?- chiese divertito.
-Ah!- la maga sgranò gli occhi e portò le mani al viso arrossendo violentemente :-E' vero! Juvia lo aveva dimenticato... Sicuramente Gajeel-kun la starà cercan...-.
Non fece nemmeno in tempo a finire la frase che un paio di grosse braccia muscolose la sollevarono da terra caricandola in spalla.
-Ecco dov'eri, ti ho cercata ovunque! Possibile che ti scordi sempre tutto? Dovremmo già essere al lavoro e invece tu perdi tempo in giro per la gilda!- la sgridò il Dragon Slayer d'acciaio.
Gray sollevò un sopracciglio, gli era sempre sembrato strano il rapporto che avevano quei due. Erano davvero come fratello e sorella.
All'inizio gli dava fastidio il fatto che Gajeel conoscesse Juvia così bene, così intimamente, che sapesse come prenderla... Poi però, con il tempo, imparò a trovarla una cosa carina. Imparò anche ad essere grato a Gajeel per prendersi cura di lei come lui avrebbe voluto fare.
Saperla in missione con lui lo rendeva tranquillo, sapeva che non le sarebbe accaduto nulla di male... Non come quando andava in missione con Gray...
-Scusa Gajeel-kun... Juvia... Juvia voleva solo...- la ragazza provò a spiegarsi ma non ebbe successo.
-Muoviamoci o arriveremo tardi- la bloccò il mago d'acciaio.
Non la posò a terra, invece strinse ancora di più la sua presa sulla vita dell'amica e fece dietro front.
Gray rimase a fissarli divertito da tutta la scena.
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-Tu hai un'anima troppo gentile Ameonna-.
-E questo che cosa vorrebbe dire?-.
-Sei una maga forte, determinata... Quel ghiacciolo non ha fatto altro che farti soffrire e tu continui a ronzargli attorno senza perdere la speranza- sbottò Gajeel.
Juvia lo guardò severamente prima di lasciarsi sfuggire un pesante sospiro.
-Juvia non può farci nulla, Gray-sama è l'amore della sua vita- rispose sognante la ragazza.
-Ma perché proprio lui?-.
Juvia si bloccò in mezzo al sentiero e si parò con decisione di fronte al suo compagno, incrociò le braccia al petto e sentenziò :-Perché proprio Levy-san?-.
Gajeel arrossì ma non rispose.
-Allora?- incalzò la giovane donna.
-Ok,ok... Hai vinto, dammi tregua-.
Juvia rise e i due ripresero a camminare l'uno affianco all'altra.
Il luogo in cui erano andati a svolgere la missione non era molto distante e la missione in sé non era troppo complessa. Due ex membri di classe S come loro riuscirono a portarla a termine senza troppi problemi.
- Ti manca quando sei in missione con me?- chiese Gajeel.
-Gajeel-kun conosce già la risposta a questa domanda- mormorò lei :-A Gajeel-kun manca Levy-san?-.
-Non mi darai mai pace eh?- scherzò il ragazzo.
Juvia sorrise e gli diede un'amichevole gomitata sul costato.
Gajeel le carezzò la testa con la sua manona e le rivolse un sorriso comprensivo :-Sei proprio una bella persona Ameonna-.
-Anche Gajeel-kun è una bellissima persona, quando vuole...-.
I due risero di gusto e proseguirono cingendo l'uno la vita dell'altro come una coppia di innamorati.
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Gray era sdraiato nel suo letto, contemplava il soffitto da almeno venticinque minuti ormai e nonostante ciò non aveva ancora trovato risposta alla domanda che gli assillava la mente da un po' di mesi a quella parte.
Perché non era in grado di proteggere Juvia?
Sospirò amaramente coprendosi gli occhi neri con il polso.
Iniziava a venirgli mal di testa, avrebbe voluto alzarsi dal letto e fare qualcosa ma il suo corpo era come paralizzato.
Un'immagine gli passò rapidamente in mente: le labbra dischiuse e rosee della maga dell'acqua.
Il suo profumo era ancora intrappolato addosso a lui, poteva sentirlo, poteva respirarlo... Era una sensazione inebriante e lo spingeva alla disperazione.
Riusciva a sentire anche un'altra sensazione piuttosto fastidiosa provenire dal suo corpo.
Abbassò lo sguardo notando la pulsante erezione che spingeva contro i suoi pantaloni.
Doveva immaginare che sarebbe finita così, in fondo aveva passato anni a reprimere i suoi sentimenti per Juvia e la maga non era per niente brutta, anzi! Gray si sorprendeva sempre di quanto potesse essere insicura una con il suo fisico e con il suo viso.
-E adesso?- si chiese in un sospiro.
Non gli piaceva affatto occuparsi dei suoi "affari" da solo, era una cosa che lo metteva a disagio sin da quando aveva avuto l'età per capire come sistemare certe faccende.
-Immagino non ci sia molto da fare...- borbottò mentre si sfilava la cintura.
Avrebbe voluto essere in grado di resistere, avrebbe voluto portarle molto più rispetto di così.
Si sentiva un infimo verme a masturbarsi pensando a Juvia, era come se il suo corpo fosse controllato da una forza mistica. Non era una cosa che poteva controllare, il suo corpo aveva un disperato bisogno di Juvia. Ne aveva così bisogno da far male.
Non voleva farlo... Non voleva assolutamente farlo ma non aveva scelta.
L'erezione iniziava a fargli male, era diventata impossibile da ignorare, doveva necessariamente occuparsene.
Si sedette sul pavimento freddo della sua stanza e abbassò appena i boxer, quel tanto che bastava per avere libero accesso alla zona interessata.
Chiuse gli occhi e iniziò a pensare a Juvia: al suo sorriso, ai suoi occhi, all'odore dolce dei suoi capelli, alla sua meravigliosa essenza.
Era come se fosse lì con lui, poteva sentire la sua pelle contro la propria e poteva guardarla e toccarla e...
Sgranò gli occhi e strinse il lembo delle lenzuola, che aveva trascinato a terra con sé, con vigore. Gettò il capo all'indietro e lasciò sfuggire un sospiro.
-E ora a pulire questo disastro- borbottò infastidito.
La cosa che odiava di più di certi momenti era il dover pulire.
Corse a farsi una doccia dopo aver sistemato la stanza.


Una doccia fredda era proprio un toccasana in certi momenti, si avvolse un asciugamano attorno ai fianchi e si lasciò sfuggire un pesante sospiro.
Le domande che aveva in testa non sembravano essersi dissolte e la situazione iniziava a renderlo insicuro e infastidito.
Qualsiasi altro ragazzo normale si sarebbe già dichiarato ma a lui non bastava amarla, lui voleva che Juvia si sentisse al sicuro accanto a lui. Non voleva deluderla, non più.
Sentì bussare soavemente alla porta, non doveva scervellarsi per capire chi fosse. Lui lo sapeva sempre quando era lei a cercarlo, lo sapeva sempre quando lei era lì.
Aprì la porta e Juvia era sull'uscio, i morbidi capelli azzurri le ricadevano fluenti lungo le spalle e i suoi occhi grandi e curiosi lo scrutavano con una nota di desiderio e imbarazzo che Gray non le aveva mai visto prima.
-G-Gray-sama...- mormorò timidamente la maga.
-Che ci fai tu qui?- chiese lui nervoso.
-Juvia era preoccupata, forse Gray-sama non vuole parlare dei suoi problemi con Juvia ma... Insomma, dopo tutto ciò che Juvia e Gray-sama hanno passato insieme...-.
Gray sollevò un sopracciglio e si scostò per farla entrare.
-Juvia... Nella stanza del dolce Gray?- borbottò la maga.
-Entra prima che me ne penta- sbottò lui.
Juvia non se lo fece ripetere due volte.
Fu solo quando Gray la vide nella stanza dove poco prima aveva compiuto atti indicibili pensando a lei che iniziò a sentirsi a disagio.
-Juvia, ti ho già detto che non ho nessun problema grave- disse lui serio.
-Juvia non ti crede, Juvia conosce bene Gray-sama e sa quando qualcosa lo tormenta- rispose lei dolcemente.
Nella sua voce non c'era giudizio né rabbia, c'era solo tanta comprensione e una nota impercettibile di ansia.
-Dovresti smetterla di preoccuparti per uno che ti tratta come faccio io...- mormorò lui abbassando il capo.
Juvia si sentì improvvisamente coraggiosa, forse la vicinanza di Gajeel l'aveva aiutata quel giorno. Si diresse dritta verso Gray percorrendo i pochi metri che li separavano e gli prese il viso tra le mani come lui aveva fatto con lei quel pomeriggio.
-Juvia ama Gray-sama. Juvia non smetterà mai di preoccuparsi per Gray-sama-.
La sua voce era determinata, decisa, ferma. Era come se si sentisse insultata da ciò che Gray le aveva appena detto.
-Perché mi ami così tanto eh?- gridò lui cercando di divincolarsi.
-Gray-sama è un' anima stupenda- rispose la ragazza.
Gray si fermò e rimase a guardarla negli occhi, nessuno dei due osava muoversi.
-E' vero che Gray-sama non tratta sempre Juvia nel migliore dei modi ma... Ma Gray-sama è sempre lì quando Juvia ha bisogno di lui. Permetti a Juvia di essere presente per te-.
-Ma se non riesco nemmeno ad impedire che tu muoia per salvarmi la vita...- gridò il ragazzo. Lo gridò così forte da farla indietreggiare.
-E' questo il problema allora- disse lei, non era una domanda, era un'affermazione.
-Io...- Gray non sapeva davvero cosa rispondere.
-Juvia per tutto questo tempo pensava che Gray-sama fosse arrabbiato con lei e invece... Invece Gray-sama si sentiva in colpa per non aver salvato Juvia- le lacrime della giovane scesero inarrestabili sul suo viso.
Fu Gray ad avvicinarsi stavolta, la prese tra le braccia e la strinse contro il suo corpo.
Juvia alzò il capo, i loro visi erano talmente vicini da potersi toccare.
-Juvia, prometto che diventerò più forte. Quando sarò diventato l'uomo che meriti allora verrò da te ma, nel frattempo se puoi, aspettami-.
La maga dell'acqua sorrise caldamente e si asciugò le lacrime. Non poteva credere alle sue orecchie.
-Juvia ti aspetterà sempre-.
Era vero, l'avrebbe aspettato per sempre e non se ne sarebbe mai pentita.

   
 
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