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Autore: Spensieratezza    04/02/2021    2 recensioni
Cosa sarebbe successo se Sam non avesse mai perso l'anima?
Dean e Sam insieme ai loro amici, non faranno altro che attraversare salti quantici per tutta la storia e impareranno un sacco di cose su loro stessi e gli altri.
Scusate, nell'ultimo capitolo ho confuso i nomi, come al solito. Castiel non ha cambiato partner ovviamente. Sta sempre con la stessa persona, ho solo sbagliato a scrivere.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Crowley, Dean Winchester, Lisa Breaden, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Sesta stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il salto quantico'
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Per te aspetterei anche fino a quando i mari ghiacciassero.

Sam non aveva saputo come rispondere a quel messaggio. Restò a leggerlo fino quasi a consumarlo con gli occhi. Almeno questa era l’impressione che io avevo.

Quando li ho conosciuti non pensavo che il loro rapporto, sentimento, legame, AMORE, qualunque cosa fosse, fosse così forte. E adesso non so cosa pensare. Non so come aiutarli.
“Che cosa ti scrive Dean, in tutte quelle lettere che tu macchi di lacrime?” gli aveva chiesto Adam una volta.
“Scemo! Non le bagno di lacrime!” si era schermito Sam.

“Sì, sì, come no.”
“Non posso dirti cosa mi dice..ehm, cioè…”
“D’accordo, d’accordo. Ma parla di me almeno?”
Sam mi aveva guardato con uno sguardo terrorizzato.
“Ma certo che parla di te. Che razza di fratello credi che sia?”

Ed era fuggito prima che potessi replicare, temendo di guardarmi negli occhi.
 
Sapevo benissimo che Dean non parlava di me nelle lettere e personalmente non ero geloso.
Anzi, gli avrei detto io stesso che era un idiota se sprecava tempo e carta a parlare di me, quando era chiaro volevano parlare di LORO e di qualunque cosa fosse successa in un mondo impossibile da descrivere a parole.

Non ero neanche arrabbiato per essere estromesso da qualsiasi cosa fosse successa laggiù. Quello che avevano rischiato loro per me, li ripagava di tutto.
Eppure, rimasi lo stesso sorpreso, quando Sam mi disse:
“Lo sai che Dean mi ha pregato di non estrometterlo dal suo ruolo di fratello maggiore? E non parlava di me.” e mi diede un bacio sulla guancia.

Avvampai, ma non dissi niente. Dunque gli importava anche di me allora?
 
Non so cosa disse ancora Sam a Dean, ma un giorno mi arrivò un sms da parte di un numero sconosciuto: - Sam era stato così carino da regalarmi un cellulare -
“Sono impala67, penso tu sia molto carino. Mi piacerebbe sedurti. Ti vanno bene cheeseburger e bacon?”

“Sam!! Vieni qui! Chi è questo??”
Sam si precipitò da me.
Scoppiò a ridere.
“Lo trovi divertente? Ma chi è? Un maniaco??”
“è solo Dean!”
“Dean?? Ne sei sicuro??”

“Gli piace scherzare. Rispondigli che odi il cibo spazzatura.”
“No, adesso gli rispondo io per bene.”
E mandai un messaggio.
“Non mi lascio sedurre da tipi il cui nome inizia per D e finisce per N. “
Una risata in grassetto maiuscolo arrivò come risposta.
“Come l’hai capito?”
“Solo voi due non usate whatsapp o i social per scrivere messaggi e visto che Sam è qui accanto a me.. rimaneva solo una scelta.”

“Sono BELLI. La sensazione di attesa e il dubbio se la persona ha letto e quando risponderà. Le nuove generazioni non conosceranno mai questa sensazione.”
“È un modo carino per dirti da solo che sei vecchio?”
“Il tuo sarcasmo è un modo per ricordarmi che sei mio fratello, per quanto mi assomigli? Non ne hai bisogno.”
Silenzio.

Dean sorrise sotto i baffi, sapeva come fare per colpire al cuore, senza apparire troppo sdolcinato, modestamente.
“Sai che c’è? Dimostramelo meglio. Vediamoci domani e facciamo una gara a chi mangia più hamburger.”
Adam restò senza parole e Sam gli strappò il telefono di mano.
“DEAN! Se viene a casa con un indigestione, la paghi!”
“Chi sei, sua madre? Piacere, Dean.”

“Molto spiritoso. Lui non viene.”
“Non puoi impedirmi di vedere mio fratello.”
Adam lo guardò preoccupato ma Sam sorrise.
“è anche il MIO di fratello.”
“Ci vediamo domani, Adam.”
“NO.”

“Alle 14:00 in Cravenue road stree, davanti a quel negozietto.”
“NOOO.”
“Sii puntuale, Adam.”
“Stronzo. “ disse Sam.
“Non avrai esagerato? Se non vuoi che andassi, bastava che..”
“Noo. Io voglio che tu vada con Dean!” disse Sam guardandolo scioccato.
“Ma hai detto..”
“Adam, devi ancora capire la nostra ironia.”

“Spero l’abbia capita anche Dean.”
“Fidati l'ha capita. Lo sai che una volta ci chiamavamo stronzo e puttana? Beh, a dire la verità, ancora adesso, qualche volta.”
“Scommetto, non so perché, che sei la puttana.”
“Piccolo stronzo impertinente.” Gli buttò il cuscino del divano che Adam scansò ridendo.
 
 
 
*

Dean aveva finito lo scambio di messaggi e poi cominciò a scrivere la lettera di risposta per Sam.
L’indomani mattina, mentre attendeva davanti la casa di Sam e Adam, aveva il cuore che gli batteva come un tamburo.
I suoi pensieri erano per entrambi, ma doveva ammettere che aveva pensato molto al minore, al più piccolo dei due, da quando si era preparato per quella giornata.

Doveva ammettere che vicino all’amore per Sam, c’era anche un certo orgoglio, nel fatto che voleva fare da fratello maggiore anche al loro fratellino ritrovato.
Si stupì nel constatare che gli era mancato, ad un certo punto si sentì sporco, prima di rendersi conto che per Adam provava un sentimento privo di malizia. Sentiva che avrebbero potuto fare anche il bagno nudi e non avrebbe provato NIENTE.

Meglio però non forzare la pazienza di Sam, pensò.
Mirava la casa violetta e pensò che gli sarebbe piaciuto prendere in giro Sam fino a farlo svenire dalle risate “Una casa viola, Sam, davvero? È così..gay..”
Poi Adam arrivò, vide Sam sulla porta e si sentì mancare.
Voleva precipitarsi e gettargli le braccia al collo, ma si trattenne.
“Siamo pieni di radiazioni?” chiese per conferma.
“Gabe ha detto che è meglio non rischiare.” Disse Sam.

“Lo so, mi ha raccontato una storia strana. Così siamo un po' come Clark Kent e la Kriptonite eh? Ma io faccio Superman.”
Sam abbassò lo sguardo.
“Sam, dai ridi, sto scherzando. Hai visto che fratello musone hai, Adam?” disse Dean scherzando.
“Dovrebbero pagarmi solo per sopportarlo. Ci vediamo dopo, Sam.” disse Adam trotterellando davanti a lui.
“Sarà breve questa cosa.” disse Sam.

“Lo so, ci credo.” Disse Dean e mise un braccio attorno al collo del più piccolo.
“Almeno tu non sei pieno di radiazioni!” disse Dean.
“Sei uno stronzo, Dean. Mi vendicherò.”disse Sam.
“Che bello ricevere affetto fraterno solo per ripicca.” Disse Adam.
Dean scoppiò a ridere, era così divertente il loro fratellino.
Sam scoppiò a ridere a sua volta e poi prese la parola.
“Ehm, Dean, dobbiamo dirti una cosa..”

“Dimmi, quando fai questa faccia seria, c’è da preoccuparsi.”
“Io e Adam abbiamo parlato e abbiamo convenuto che sia meglio sostituire la gara di hamburger con una gara di TORTE!”
Dean rimase senza parole per diversi secondi, quando poi cercò di parlare, sembrava aver perso l’uso della parola.

“Ok, prima che mi uccidi, lascia che ti motivi la decisione. Gli hamburger non sono una cosa sana, Dean, e tu lo sai benissimo. Tu li mangi sempre, ma ne mangi UNO, non si parla di mangiarne dieci in un giorno solo.. su quell’uno, noi poi andiamo  a caccia, lo stress, le indagini, le corse..insomma il tuo metabolismo riesce ad espellere abbastanza velocemente le tossine..”

“Questa cosa l’hai letta su Paramount Channel, sapientone?” chiese Dean, ma non potè fare a meno di pensare effettivamente, cosa sarebbe successo se loro facessero delle vite mortali uguali a quelle di tante altre, con la sedentarietà, l’attesa, un lavoro normale..avrebbero il fegato e il pancreas ridotto a brandelli, senza dubbi. Per un attimo rabbrividì.
“Vorrei solo evitare che vi sentiste male tutti e due, non sarebbe carino finire con un’indigestione o una corsa in ospedale, il vostro primo appuntamento, giusto?”
“Mi sembra giusto.” Disse Dean.

“E poi non è che ti propongo qualcosa che a te non piace!
“Ho sempre amato la tua sottile arte della manipolazione, Sam.” si rivolse quindi ad Adam, con un sorriso. “A te va bene il cambio di programma?”
“Me lo chiedi? AMO le torte!” disse Adam.
Dean sorrise.
“Va bene, allora passiamo alla pasticceria di Gabriel. Sam, vieni con noi, così immortali la gara con delle foto.

Sam si sentì preso in contropiede.
“Ma..ma..veramente io..”
“Muoviti o ti prendiamo di peso. Sai che ne sarei in grado.”
“Anche io ne sarei in grado.” Disse Adam.
“Ma questa doveva essere la vostra giornata. Oh, va bene, ma poi voi due andate fuori dai piedi.” Disse.
Tutti e tre risero a quelle parole.
 
 



Una volta arrivati alla pasticceria di Gabriel, Dean si guardò intorno, rimanendo stupito di vedere Castiel con un cappello lungo e bianco in testa, con il viso sporco di farina che sistemava i gelati. Credeva fosse con il re dell'inferno, non sapeva come aveva fatto Gabriel a convincerlo a stare lì o se era una specie di punizione per tutto quello che gli aveva fatto subire.

"Quella è la tua idea di punizione? Credo dovrai trovare di megl.."
 “Vieni, andiamo a vedere la lista sul cartellone.” Dicendo così, Adam  gli prese la mano.
Il cuore di Dean mancò un battito a quel gesto.
“Io prendo questa, questa, questa e questo e poi..”
“Piano, campione, cominciamo con il primo, ok?”

Ti lascio scegliere a te!” disse Adam.
“Allora andiamo sulla mia preferita, la torta alle mele.”
“Anche per me, grazie!” disse Adam.
“Arriva subito.” disse Gabriel.
Dopo qualche secondo, Gabriel portò due piattini con due fette di torta di mele. Erano CALDE.

Sam fece una foto a entrambi, immortalando la loro espressione stupita.

"Le ho riscaldate al microonde." disse Gabriel a mò di spiegazione notando le facce stupite.
“Mmmmm..sembra che le mele siano appena uscite dall’albero, neonate.”
“La tua vena poetica è sorprendente, Dean.” Disse Sam.

“Dean ha ragione. L’ultima volta che l’avevo assaggiata, ero piccolo. Non ricordavo fosse così buona.” Disse Adam.
“Male, devi recuperare, ci penserò io.”

"Sammy, lascia perdere questi due buzzurri, ne porto una anche per te." disse Gabe.
"No, lascia stare, non voglio che le finisci. Magari, piuttosto portami dei pancakes con salsa di ciliegia." Disse Sam.
Adam e Dean finirono la prima torta quasi contemporaneamente.
“Sei pronto per il secondo round?” chiese Dean.

“Prontissimo!”
“La torta allo yogurt con base al biscotto.”
“Vai sul classico eh? Peccato, avevo già puntato la sacher!”
“è da una vita che volevo la torta allo yogurt!”

“Ma che vita di merda hai fatto finora senza dolci? Beh, ora che siamo tornati a essere fratelli, vedrai che la tua vita sarà molto più dolce, me ne occuperò personalmente!” disse Dean.
Sam sentì gli occhi pizzicare e cercò di arginare con le mani, Gabriel lo vide e gli fece l’occhiolino.

“Sta arrivando lo yogurt più buono della casa. Lo sapete che yogurt e biscotto sono fatti per essere messi insieme? La comunione perfetta tra acidulo e dolce, chi l’avrebbe mai detto che sarebbero stati come incastri perfetti?” Invece, lo sapevate che lo yogurt è un alimento cremoso e salutare derivante dal latte, che a contatto con particolari fermenti e sottoposto all’azione del calore, si trasforma in yogurt?” blaterava Gabriel.
Deve essere lo stesso calore che sento io in questo momento! pensò Sam.

“E lo sapevate che i biscotti vengono preparati dalla miscelazione delle uova, del miele, della farina, dello zucchero e della vaniglia? Le uova sono fonte di VITA, per via della mamma gallina, il miele nasce dalla vita della Terra, dal nettare dei fiori che viene prodotto dalle api, la farina nasce dalla vita della terra, dalle sue figlie barbabietole e canne da zucchero, la vaniglia viene da un tipo di fiori che devono venire fecondati da un solo tipo di insetto, ma qualora non fosse possibile, c’è sempre l’impollinazione manuale…”

“è interessante questa cosa delle api.” Disse Castiel pensieroso, arrivando da loro.
“Non credo che loro siano molto interessati ai dettagli.” Disse Sam ridacchiando.
“perché non capiscono. In pratica il risultato dello yogurt è VITA mammifera, invece quella dei biscotti è risultato di vita vegetale e cooperazione di vita animale.” Disse Castiel.
“Mio amato fratello, lo sapevo che sei così intelligente.”
Basta blaterare e dacci la sacher.” Disse Dean.

“Che ne diresti se gliela spiaccicassimo in testa?” propose Gabe.
“Sarebbe un peccato rovinare così tanti capolavori culinari sulla cute di una testa di legno.” Disse Castiel pensieroso.
Una testa di legno che si è fatto un viaggio oltretomba! " disse Dean gongolando.
"In teoria non sarebbe un VERO viaggio oltretomba, ma più una dimensione astrale che..." cominciò Castiel.
“Vogliamo il cioccolato o ce lo andiamo a prendere.” Disse Adam.
“Stai fermo li,nessuno si avvicina al bancone.” Disse Gabe.
 
Poco dopo Gabriel arrivò con due fette di sacher.

“Siamo già alla terza, sei sicuro di riuscire a reggere.” Disse Dean.
“Potrei mangiarne due così.” Disse Adam.
“Dean non credi gli farà male?” chiese Sam.
“Sei tutto sporco.” Disse Adam ridacchiando.
“È un onore sporcarsi di dolcezza.” Disse Dean e con queste parole lanciò un’occhiata a Sam che sembrò fuggire lo sguardo.
”Vuoi una fetta Sam?”
“NO.”

“Sei sicuro? Perché..questa fetta è così buona.” Disse Dean prendendo una forchettata e indicandogliela.

"Solo perchè..la sacher è la sacher."
Sam si avvicinò, lasciandosi imboccare da Dean, ma poi si vendicò, leccando il cucchiaio in modo osceno, tanto che Dean lo guardò con salivazione azzerata e Adam ne approfittò per scappare di nuovo.

"Ehm, ehm." disse Gabe sgranchendosi la voce. "Vostro fratello è in leggero vantaggio." Dean finì di mangiare il resto della torta, mentre Sam si divertiva a guardare le foto che aveva scattato, tra un pancakes e l'altro.
“Torna qui, piccola peste. “ disse Dean correndogli dietro.
“Una fetta di torta alle albicocche.”
“Idem!”

La quinta fetta era quella al pistacchio.
La sesta era quella alle nocciole.
“Adesso basta, state esagerando.,” disse Sam.
“Dillo a me, mi stanno svaligiando il negozio.” Disse Gabe.
Alla fine vinse Adam mangiando una fetta all’amarena e una alle fragole.
“Eeee vince Adam con 8 fette contro sei.” disse Gabriel. “Dichiaro chiusa la gara.”

“Non è giusto, il moccioso è magro come un chiodo, io invece ho superato i trenta e alla mia età perdi un po' il ritmo. “ si lamentò Dean.
 
 “Ce la fai ad arrivare alla macchina o devo prenderti in braccio? Dovrei chiamare il carro attrezzi?” chiese Dean.
Si trascinarono fino alla macchina, ma dopo pochi metri, Dean disse:
“Non ce la faccio, devo fermarmi.”

“Non vorrai mica vomitare?”
“Forse..potei..uff..non ho più l’età per queste cose.”
“Forse potremmo fare una corsa per digerire.”
“Ma figurati! Non ho mai assecondato Sam in questa follia e figurati se..ADAM, ADAM, VIENI SUBITO QUI.”

Alla fine corsero insieme per mezz’ora, dopodiché si buttarono semisdraiati sull’erba
 
 
chissà costa stanno facendo. Si stanno divertendo sicuramente. Però vorrei esserci tanto anche io..
Però forse è venuto il momento di fare un passo indietro…
pensava Sam alla pasticceria.  
 
Tornarono verso le sette di sera e Sam abbracciò subito Adam che si divincolò.
“Non sono un bambino!”
“Ti sembra questa l’ora di tornare? Vai subito a farti un bagno. Sei sudato.”

“è un modo carino per dirmi che puzzo?”
Sam lo guardò basito e Dean a distanza rise.
“Lo sai che ha pur sempre i nostri geni.”

“Io..ehm..vado in camera mia. “ disse Adam. “Fa freddo!”
Lo guardai e forse qualcosa nella mia espressione lo fece scattare, perché me lo ritrovai abbracciato a me, come un fulmine,
mi aggrappai a lui come un naufrago in una tempesta.
“Scusa..io..”
“Non c’è alcun bisogno che ti scusi!”

“Non ho saputo resistere.”
“Lo so. Neanch’io.”
“Sei sicuro che quello che dicono gli angeli..”
“è vero, Dean.”

“Non lo metto in dubbio..ma forse possiamo..no, non badare a quello che ho detto, ho detto una cazzata. Scusami.”
“Dean, non devi..”

“Troverò un altro modo per farti sentire la mia vicinanza.”
“Certo..con le lettere.” Sottolineò Sam guardandolo allusivo.
Dean comprese e si grattò la testa.

“Sì..ho già cominciato a scrivere la risposta.”
“Dean!! Io stavo aspettando come uno scemo che  tu..”
Dean lo guardò malizioso.

“Beh, tu fai aspettare me, io faccio aspettare TE.”
“Stronzo.”
“Puttana!”
Si guardarono e si sorrisero.

“Vorrei baciarti..e non mi fermerebbe neanche sapere che qualcuno potrebbe vederci.”
“Dean, per favore..” poi sospirò. “Forse neanch’io.“
Sam fece per avvicinarsi ma Dean lo fermò.

“No, non farlo. Non sopporterei di farti del male..Castiel dice che non è prudente stare vicini, siamo come due elettromagneti che camminano.”
Sam sospirò e ancora una volta si sentì in colpa.
“Già..”

“Però posso dimostrarti in un altro modo..quello che provo per te.”
“Che cosa intendi?”
“Lo vedrai.” Disse Dean enigmatico.
 
Verso mezzanotte, Sam udì delle strofe famigliari riempire la piccola casetta.
I'm lying alone with my head on the phone

Sono qui tutto solo con il telefono attaccato all'orecchio
Thinking of you till it hurts
Pensando a te fino a star male
Sam si alzò di scatto dal letto.
I know you're hurt too, but what else can we do?

So che anche tu sei ferito, ma cos'altro possiamo fare?
Corse fino alla finestra.
Sam si precipitò fuori dalla finestra.
“Dean!! È mezzanotte!! Fermati!!”

Comparve Adam dall'altra finestra.

"Ciao Dean! Perfetta la tua esibizione musicale. Per un ELOGIO FUNEBRE! Non ci hanno ucciso gli angeli e speri di farlo tu?"
"ADAM, TORNA A DORMIRE!" Disse Sam.
"Ma volevo chiedergli di cantare Bella Ciao."
"Subito"
Adam chiuse la finestra. "Anche le persiane!" Disse Sam.
" E perché non la scopa che hai nel sedere??" Disse Adam poi chiuse subito forse sperando che Sam non commentasse quanto appena sentito, ma Sam non lo fece Si voltò verso Dean con gli occhi che ridevano.
“Che diavolo fai?” ma Sam aveva gli occhi che brillavano.
“Canto per te.”
“Non dire sciocchezze.”
“Ricordi questa canzone?”

“Non vedo perché dovrei.”
“Strano, vedo i tuoi occhi luccicare.”
“Perché ho sonno!”
“Stupido. Perdere l’amore non fa venire così sonno.”
Sam lo guardò terrorizzato.

“Guarda che non è..non era..”
Si senti tradito quando Dean lo guardò con un sorriso.
“Stronzo..”
“Lo sapevo che la ricordavi.”

Ricominciò a suonare dal punto in cui si erano interrotti:

Tormented and torn apart
Tormentato e a pezzi
Ascoltò basito ma con un sorriso sulla lebbra, Dean che cantava con un megafono .
I wish I could carry your smile in my heart

Vorrei tanto portare nel mio cuore me il tuo sorriso
For times when my life seems so low
Per i momenti in cui la mia non mi sorriderà
It would make me believe, what tomorrow could bring
Mi farebbe credere, cosa potrebbe portare il domani
When today doesn't really know, doesn't really know
Quando l'oggi non sa cosa ci riserva, non si sa proprio
I'm all out of love; I'm so lost without you
Senza amore, mi sento perso senza di te
I know you were right, believing for so long
So che avevi ragione, credendo a lungo
I'm all out of love, what am I without you?
Senza amore, cosa sono senza di te
I can't be too late to say that I was so wrong
Non può essere troppo tardi per dirti che ho sbagliato
I want you to come back and carry me home
Voglio che tu torni e che mi porti a casa
Away from these long lonely nights
Via da queste lunghe notti solitarie
I'm reaching for you, are you feeling it too?
Ti sto raggiungendo, lo senti anche tu?
Does the feeling seem, oh, so right?
La sensazione sembra, oh, così giusto?
 
Sam lo precedette:

And what would you say if I called on you now?
E cosa diresti se ti venissi da te adesso
And said that I can't hold on
E ti dicessi che non ce la faccio più
There's no easy way; it gets harder each day
Non c'è un modo semplice, ogni giorno è sempre più difficile
 
Dean felice e stupito continuò:

Please love me, or I'll be gone, I'll be gone
Ti prego amami o dovrò andarmene, andarmene via
 
A quel punto cantarono insieme.

Senza amore, mi sento perso senza di te
I know you were right, believing for so long
So che avevi ragione, credendo a lungo
I'm all out of love, what am I without you?
Senza amore, cosa sono senza di te
I can't be too late to say that I was so wrong

Non può essere troppo tardi per dirti che ho sbagliato
Oh, what are you thinking of?
Oh, a cosa stai pensando?
What are you thinking of?
A cosa stai pensando?
What are you thinking of?
A cosa stai pensando?
What are you thinking of?
A cosa stai pensando?
 
 
Dean poi cantò da solo tutti i ritornelli.

Una volta finiti, Sam applaudì al suo indirizzo.
Sam voleva fargli una battuta delle sue, tipo chiedergli da quando era diventato cantante, ma non ce la fece più e sparì dal balcone.
“Beh, la reazione alla mia esibizione, me l’ero immaginata diversa.” Disse Dean.

Ma poi vide Sam corrergli incontro e buttarsi tra le sue braccia.
“Quindi non mi vuoi denunciare per disturbo alla quiete pubbl..”
Ma Sam lo baciò, interrompendo qualsiasi discorso stesse per fare.
“Piano, piccolo, così io non..” ma guardandolo, si morse le labbra e lo baciò a sua volta, stranamente entrambi non sembravano più riuscire a stare in piedi  e finirono praticamente a terra, sull’asfalto, mentre continuavano a baciarsi.
“Dean..questa canzone..” mormorò Sam.

“Avevo notato il tuo imbarazzo quando la ascoltai in macchina, mentre tenevi in braccio Bobbyjohn, quindi ho pensato di farti una sorpresa.”
“Ma te lo ricordi ancora? Aspetta..tu..stavi pensando a me quando..”
Dean sorrise ambiguamente.

“È un po' presuntuoso da parte tua, Sammy, pensare di stare sempre al centro dei miei pensieri.” Disse mordendogli la guancia.
“Ahio. Str..” si fermò.
“Cosa?”
“Stronzo.”
Gli occhi di Dean non erano mai stati così lucidi e brillanti.
“Dean..stai piangendo?”
“Sono felice.” disse lui con gli occhi lucidi.
Sam gli accarezzò le guance e poi lo baciò di nuovo. Fu un bacio lento e ricolmo di dolcezza.

“Sammy..gli angeli hanno detto che non dobbiamo stare vicini..”
“Dean..”
“Ma non me ne fotte niente. Loro si sbagliano. Noi dobbiamo stare vicini. In qualsiasi mondo..in qualsiasi realtà.”
E si baciarono di nuovo. Languidi, appassionati, vivi, stretti insieme in un abbraccio
Dopo qualche bacio, Dean si scostò appena.
“Ma..sei caldo.”
Sam rise.

“Colpa tua.”
“No..intendo..sei caldo qui.” disse toccandogli la fronte. “Hai la febbre?” si disse preoccupato.
“No!” disse precipitosamente Sam e subito si preoccupò.
Credevo fosse finita. Mannaggia a me che non riesco a stargli lontano.
“Sammy, dimmi la verità.”

“La verità è che io..”
Ma una pioggerellina leggera cominciò a scendere tra di loro e loro la guardarono stupiti.
“Baciami ancora.”
“No! Devi correre subito dentro, non vorrei che..”
“Ho sempre desiderato baciare sotto la pioggia.”

“Ahhh..hai desiderato baciare ALTRI? Brutto stronzo, puttana che non sei altro, io..”
Ma Sam attirò il suo volto in un bacio appassionato e Dean non parlò più.
Nell’aria un vago sentore di ciliegia mentre due anime unite anche su altri livelli di realtà, si stavano ritrovando.
“Visto? Non sono più caldo adesso.”

Sembra quasi come se il cielo mi fosse venuto in aiuto.
“Mmm..d’accordo, ma io preferirei che adesso tu vada a metterti qualcosa di asciutto. Ho apprezzato il tuo ringraziamento per la mia STUPENDA ESIBIZIONE ma adesso devi andare.”
Sam rise e si apprestò ad andare.

“Cazzo, ho anche rischiato che Adam ci vedesse. Se ci avesse visti, sarebbe stato uno shock, ma quando sei sceso qui, non ho più ragionato.”
Sam si girò verso di lui, sorridendo.
“Tu lo sai che Dio non sa sempre tutto? Non è davvero onnisciente, ma a volte quando guardo nostro fratello, credo che lui lo sia, invece.”
“Che cosa vuoi dire con questo? Ehi, Sam, che cazzo vuol dire??”

Ma Sam gli chiuse la porta alle spalle, lasciandolo ad interrogarsi sui misteri della vita e a riflettere di poesie antiche sotto la pioggia.
   
 
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